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  1. ARES III

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Contenuti più popolari

Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 03/07/24 in tutte le aree

  1. Da sbellicarsi ...🤣🤣🤤😮‍💨🥺😢 https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/03/07/siracusa-nominato-direttore-del-museo-archeologico-che-custodisce-i-reperti-sequestrati-a-casa-sua-rimosso-dopo-48-ore/7472081/
    2 punti
  2. Stasera vi ho pensato. Funzionano eccome. Ne ho messe due nella tracolla, così da averle sempre a disposizione. Due pezzi abbastanza "scarrafoni" ma.che faranno il loro lavoro (gli straordinari, visto che non dovevano più circolare). Adesso circoleranno nei carrelli, sempre in ambito economia/spesa siamo😅.
    2 punti
  3. Proprio in questi giorni, 40 anni or sono, sono arrivato in Libia a Misurata per un impegno lavorativo protrattosi per circa 4 mesi ed In quei miei primi, ed anche ultimi, 115 giorni in Africa, ho raggiunto 2 volte Leptis Magna . Di questo notevole sito archeologico, unisco un poco di immagini da una pubblicazione di allora, acquistata all' ingresso agli scavi . Le ultime 2 immagini sono di una banconota allora in corso, con raffigurazione dell' arco di Traiano a Leptis .
    2 punti
  4. Io ormai ho un metodo matematico (😅) infallibile per stabilire il bordo del 1926 La prova del 9. NOVE STRETTO - BORDO LARGO (foto 1) NOVE LARGO - BORDO STRETTO (foto 2) 😉
    2 punti
  5. In effetti assomiglia un po' a mio zio
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  6. Dalle foto si evincono rilievi compatibili con una conservazione superiore al Bb (parlo in particolare del rovescio: dettagli come le verghe del fascio littorio e dell’Italia)
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  7. Un esemplare meraviglioso del famoso sesterzio di Nerone con al rovescio il porto di Ostia sarà battuto il 12 marzo prossimo,insieme ad altre meraviglie, da Bertolami. Base d'asts 3.000€ https://www.bertolamifineart.cz/uk/index.asp Nero (54-68), Sestertius, Rome, AD 64; Æ (g 27,87; mm 34); NERO CLAVDIVS CAESAR AVG GER PM TR P IMP P P, laureate head r., with aegis, Rv. AVGVSTI / S POR OST C, bird’s-eye view of the harbour of Ostia. At the top, pharos surmounted by statue of Neptune l., holding sceptre; at the bottom, reclining figure of Tiber l., holding rudder and dolphin; to l., crescent-shapedpier with portico of varying length, terminating with figure sacrificing at altar and with building; to r., crescent-shaped row of breakwaters or slip, terminating with figure seated on rock; within the central harbour, several ships. RIC 178; C 37. Brown patina with green shades; regined portrait; extremely fine / good extremely fine.
    2 punti
  8. La busta è affrancata con Coppia del 5c verde Leoni. I francobolli sono annullati con l' ambulante n.2 (sono quasi certo sia un ambulante postale) e precisamente il Venezia Bologna n.2 Non gode di nessuna franchigia infatti è affrancata ed indirizzata alla posta militare della 33° divisione che in quel momento era in "zona di guerra". Per capirne il viaggio postale bisognerebbe vedere dove era dislocata la 33° divisione il 23.1.1918. La busta è storia postale a 360 gradi, bella. Questo è quanto riesco a dirti da dove sono ora senza libri.
    2 punti
  9. Da molisano permettetemi di fare un po’ di pubblicità alla manifestazione rappresentata sulla moneta da 5 Euro Molise. Se volete passare una giornata indimenticabile vi consiglio vivamente di prendere in considerazione questo evento ma preparatevi ad affrontare un mare di gente. Il testo e foto provengono dal sito https://molise.guideslow.it/misteri-di-campobasso/ "Ogni anno, nella domenica del Corpus Domini, Campobasso si prepara a vivere uno dei suoi eventi più importanti e attesi: la processione dei Misteri. Rappresentazioni sacre, ideate e realizzate nella metà del XVIII secolo dallo scultore campobassano Paolo Saverio Di Zinno. I Misteri sono macchine costituite da basi di legno sulle quali sono applicate strutture in ferro dove vengono posizionati i figuranti, per lo più bambini, che rappresentano angeli, diavoli, scene della vita di santi e figure sacre della cristianità. Questi “Ingegni” vengono portati a spalla in processione e il passo cadenzato dei portatori, facendo oscillare le strutture, crea l’illusoria sensazione che i bimbi che interpretano le figure sacre stiano volando sulla testa degli spettatori."
    2 punti
  10. Pubblico la locandina del prossimo Convegno di Riccione del 19-20 aprile 2024
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  11. In effetti sembrava a prima vista un topo morto a pancia in su ma osservando meglio si nota che e’. Una statuetta muliebre probabilmente in bronzo mentre il Libro d’ore non ha molto a che fare con la rivista per soli uomini molto popolare un tempo 😄😝
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  12. Infatti è come dice @Pxacaesar
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  13. Questo 2 ptas è un capolavoro di francobollo. . quando li sapevano fare.
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  14. Tu hai chiesto un parere, qualcuno ti ha risposto educatamente. Se non ti piace la risposta, per educazione, dovresti tenerti per te questo parere. Anche perché qui non paghi nulla. Prova ad andare da un perito (comunque dovrai pagare) e digli che la sua risposta non ti piace.... Un appunto per la prossima volta: le foto dei bordi fatte non sono un granché, e mancano peso e diametro che servono. Ed inoltre i segni, graffi e quant'altro sulla superficie della moneta influiscono moltissimo sul valore e sulla collezionabilità (se uno deve spendere molto allora vuole un prodotto il più possibile integro, e questo vale per tutto).
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  15. E chi ha detto il contrario? Si ragionava sulla definizione di non-circolata, non su quella di FDC... Le monete FDC destinate alla circolazione sono trattate come tali, cioè senza alcuna accortezza in fase di preparazione ed impacchettamento, tant'è che le monete in rotolino hanno segni conseguenza di tali passaggi (che siano botte prese in uscita dal conio, o i classici segni circolari conseguenza dell'impilamento nel rotolino, graffi vari, segni derivanti dalla macchina per impilarle, ecc.); le FDC non-circolate passano invece attraverso lavorazioni particolari che le rendono "migliori" di quelle destinate alla cicrolazione, e per questo sono più "belle" e prive di difetti o segni vari (o almeno così dovrebbero essere), venendo inserite in confezioni da collezione. Quindi, di nuovo, le FDC da rotolino non sono circolate in senso stretto ma, detto papale papale, non viene preso alcun accorgimento per non rovinarle, quindi sono già "circolate" (lo metto fra virgolette, così si capisce, spero) ancora prima di circolare sul serio
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  16. Più interessante la breve descrizione che fa la National Gallery... Un uomo sconosciuto siede a un tavolo intarsiato e indossa un grande cappotto nero foderato di pelliccia e un cappello nero. I suoi occhi non si fissano su di noi ma sembrano guardare qualcosa leggermente alla nostra sinistra. Conserva il cosiddetto Libro d'Ore Durazzo di Francesco Marmitta, realizzato circa vent'anni prima ( ora presso la Biblioteca Civica Berio, Genova ). Sullo sfondo si trova un frammento rotto di un rilievo pseudoantico di Venere e Amore con Marte. Sul tavolo giacciono una statuetta in bronzo di una donna e quattro monete antiche. C'era un notevole interesse per le monete antiche tra i collezionisti parmensi in questo periodo. Tre delle monete sono sesterzi di bronzo , ma la terza è d'argento. Si tratta di un denario , coniato a Roma nel 56 a.C., recante la testa di Anco Marcio, quarto re di Roma ( regnò dal 642 al 617 a.C. ). Gli oggetti antichi che circondano l'uomo rivelano i suoi gusti colti, mentre il Breviario che ha in mano attesta la sua fede cristiana.
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  17. Provare ad identificare quella medaglia per me è impresa davvero ardua, meglio omaggiarti con un altro dipinto 😀... Francesco Mazzola detto "Il Parmigianino" ( 1524 ) Ritratto di Collezionista Londra - National Gallery
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  18. Di solito preferisco gli acquisti dal vivo (proprio per poter verificare in mano) come in quest'ultimo caso. Dal vivo la moneta è molto meglio che in foto. Per quanto riguarda gli Eravisci (e le loro eventuali imitative) sono sempre coniate, e a quello che ne so anche le altre monete celtiche sono coniate.
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  19. Ho ritrovato la discussione che mi ha in primo luogo spinto ad avviare la mia. Ho ammirato molto la tua decisione nell’ esporre le tue ipotesi che a me sembrano sorrette da buone prove. Parlo naturalmente di questo intervento e dei due seguenti, che mi sembra possano essere d’aiuto anche nel caso in questione in questa discussione. Tuttavia, ahimé, mi sembri meno convinto in data odierna, cosa è cambiato? Capisco perfettamente le argomentazioni da te esposte in questo thread, e ne riconosco il senso. Ma da neofita mi chiedo se non basti riconoscere i dettagli per attribuire a un tipo, come mi sembrava avessi fatto nella discussione citata. D’altronde, è anche grazie a te se la mia ipotesi è che il fiorino in questione sia del II semestre 1450. E sono qui a cercare di capire quali sarebbero le opinioni di utenti più informati di me. Con rispetto e ammirazione
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  20. Apro una discussione con un breve messaggio solo per segnalare che ormai i falsi stanno investendo tutti i filoni collezionistici della numismatica. Se da anni, anche qui sul forum, si è sempre dibattuto sul perché e sulla convenienza o meno della produzione di falsi per esempio di nummi costantiniani comuni, ora è il momento di porsi il medesimo interrogativo anche per gli antoniniani e in particolare per gli antoniniani più comuni per antonomasia: quelli dei Tetrici. La risposta è sempre la medesima: la convenienza non è tanto derivata dalla vendita del singolo pezzo, quanto dalla produzione e vendita su vasta scala. Paradossalmente rende di più un falso di una moneta economica (che di per sé non porta il preconcetto della possibile falsificazione) rispetto a un falso di una moneta rara (dove l'analisi in fase di pre-acquisto dovrebbe essere più minuziosa). La resa economica, nel primo caso, è assicurata dalla probabile elevata quantità di "venduto". Ultimamente, su ebay uk, ci sono un paio di venditori riconducibili con buona probabilità a un unico soggetto con due negozi o comunque a una medesima fonte di approvvigionamento che propongono in vendita solamente monete false - senza dichiararle tali - di varia natura e tipologia: si passa dagli antoniniani ai follis, alle celtiche, senza tralasciare piccoli oggetti di natura archeologica... tutto palesemente falso, specie se si fa una visione d'insieme dell'intera vetrina dei negozi. Vien da sé che se guardando 10 oggetti e ritenendone falsi 6, lo saranno probabilisticamente anche i restanti 4 che apparentemente destano meno sospetti. Nello specifico, un comunissimo Tetrico II - SPES AVG che lo si può trovare tranquillamente per una decina di euro, lo si può trovare anche falso: Lo stampo è il medesimo, la resa leggermente diversa. La moneta è inequivocabilmente falsa... lo stesso giochino lo si può fare per diverse altre monete condivise per tipologia tra i due negozi... se uno ha un semplice sospetto su un pezzo che potrebbe anche non destare troppi sospetti e poi trova il suo clone... e la cosa la si può replicare su più esemplari... be', i sospetti diventano ahimé certezze! E con estrema umiltà vi dico anche che il pezzo così come fotografato nel secondo esemplare, se inserito in un contesto di un negozio/venditore differente con altre monete chiaramente utentiche... be', l'avrei dato per buono senza vederlo in mano e il sospetto di una eventuale fusione non mi avrebbe particolarmente allarmato essendo questo tipo di monetazione riprodotto in antico proprio per fusione in ambito fraudolento/imitativo! Certo, viste così e visti entrambi i negozi e tutta la carrellata di monete... è tutto più facile! Ma occhio perché ahimé (ahinoi) questi pezzi inizieranno a girare e a mescolarsi sempre di più nei vari canali di vendita...
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  21. Per me è qualcosa più di BB, forse al qSpl ci arriva.
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  22. Impareremo a riconoscere anche queste. Arka Diligite iustitiam
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  23. Salve. Condivido il mio mezzo carlino testa grande di Carlo V. Il Magliocca lo riporta al num.69/1 di pag. 70 del suo volume: " La moneta napoletana dei re di Spagna nel periodo 1503/1680 ". Grado di rarità: R4. Ringrazio per l'attenzione. Saluti.
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  24. Sono veramente di nicchia, e abbastanza rare. Ad oggi se ne trovano poche e quasi tutte dalla Slovacchia. La moneta vorrebbe imitare questa (già in collezione):
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  25. Io non conoscevo proprio questo termine🤣 Ho dato subito per scontato fosse una moneta normale e non una variante o quello che è.... Mi chiedevo infatti del perchè quei dati non combaciassero,ma non trovavo risposta. Poi superficialmente ho detto la mia sbagliando 😬. Lascio quella fregnaccia scritta , in modo e maniera da far capir come a volte,quello che sembra...non è. Per la serie: guardare meglio! 😁 Non avevo visto neanche la fonte di chi ha aperto il post,che è buona e attendibile ovviamente. Bene,ho imparato altro 👌 grazie a todos che han tirato fuori questa chicca francese😁
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  26. I rilievi sono belli, non riesco a capire se sia stata leggermente pulita, ma dalle foto direi che siamo su un qSpl generale, con colpetto al D a h. 8 E' la cosidetta patina a bersaglio. Se cerchi questo termine troverai molte informazioni al riguardo
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  27. E' finalmente arrivata! Green Hay Horse Ne mancano ancora tre
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  28. Nella scheda è evidenziato "piedfort" . La moneta è questa: https://www.cgbfr.it/piefort-nickel-de-1-2-franc-semeuse-1976-pessac-gem-91-p1-fdc,fmd_741925,a.html
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  29. Non sbagli,tra l'altro è l'unico esemplare conosciuto (per il momento)...
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  30. Buongiorno. È totalmente ossidato, non totalmente mancante. Il rame si ossida ed in alcuni casi può arrivare ad avere una patina come questa
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  31. Sì, ma anche per le monete è la stessa cosa, per quanto riguarda i banchi metallo. Per le banche normali sinceramente non credo, o meglio, forse solo qualcuna ritirerebbe un lingotto, la maggior parte no. Almeno, da quanto so
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  32. Conflitto Gli svedesi non erano contenti delle frequenti guerre danesi contro Schleswig, Holstein, Meclemburgo e Pomerania, che erano di disturbo alle esportazioni svedesi (soprattutto di ferro) verso il continente. Inoltre, la centralizzazione del governo in Danimarca attirò dei sospetti: la Svezia voleva mantenere un certo livello di autogoverno. L'unità dell'Unione si erose negli anni 1430, fino al punto della ribellione armata (la ribellione di Engelbrecht), che portò all'espulsione dei danesi dalla Svezia. Eric di Pomerania venne deposto (1438–1439) da re dell'Unione e gli successe Cristoforo di Baviera (che non aveva figli). Nel vuoto di potere che sorse a seguito della morte di Cristoforo (1448), la Svezia elesse Carlo VIII come re, con l'intento di ristabilire l'Unione sotto la corona svedese. Carlo venne eletto re di Norvegia l'anno seguente, ma i Conti di Holstein erano più influenti degli svedesi e dei norvegesi messi assieme, e fecero sì che il Consiglio Segreto di Danimarca nominasse re Cristiano I di Oldenburg. Durante i sette decenni successivi le lotte di potere e le guerre tra Svezia e Danimarca avrebbero dominato l'Unione. Dopo il successo nella riconquista della Svezia da parte di Cristiano II di Danimarca e il successivo bagno di sangue di Stoccolma nel 1520, gli svedesi diedero il via a una nuova ribellione che scacciò nuovamente le forze danesi nel 1521. Con la reclamazione dell'indipendenza, l'elezione di Re Gustavo I dei Vasa, il 6 giugno 1523, ripristinò la sovranità della Svezia e dissolse infine l'Unione. Dissoluzione finale Le ultime strutture dell'Unione di Kalmar resistettero fino al 1536, quando il Consiglio Segreto di Danimarca, nelle ripercussioni di una guerra civile, dichiarò unilateralmente la Norvegia una provincia danese, senza consultare i colleghi norvegesi. Essendo la Norvegia un regno ereditario, era nell'interesse del re di mantenere lo status formale della Norvegia come semi-indipendente, per assicurare che futuri membri della dinastia Oldenburg sarebbero stati eletti al trono danese. La Norvegia conservò alcune istituzioni separate e il suo ordinamento giuridico, ma gli ex possedimenti norvegesi di Islanda, Groenlandia e Isole Fær Øer, passarono direttamente sotto la corona danese. Nel 1814 il re di Danimarca-Norvegia venne costretto a cedere la Norvegia al re di Svezia. A metà del XIX secolo ciò diede vita al movimento scandinavista, che cercava di riunire le nazioni dell'Unione di Kalmar, eccetto la Finlandia, sotto un solo monarca. https://it.m.wikipedia.org/wiki/Unione_di_Kalmar
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  33. Perchè? A mio avviso sono molto più difficili da rivendere. Una moneta (come un marengo, una sterlina o un krugerrand, o un 20$) è facilmente riconoscibile ed è accettata da chiunque. Per piccole cifre sono l'ideale. E sono molto facilmente liquidabili in caso di necessità
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  34. La composizione del deposito, da Wikipedia: Reign Date Number of coins Empire Aurelian 270–275 266 Central Empire Carausius 286–293 766 British Empire Carinus 282–285 19 Central Empire Carus 282–283 8 Central Empire Claudius II 268–270 5,421 Central Empire Diocletian 285–305 38 Central Empire Divus Carus 283 5 Central Empire Divus Claudius 270–271 1,227 Central Empire Divus Victorinus 271 14 Gallic Empire Florian 276 10 Central Empire Gallienus (sole reign) 260–268 6,091 Central Empire Laelian 269 4 Gallic Empire Magnia Urbica (wife of Carus) 282–283 2 Central Empire Marius 269 35 Gallic Empire Maximian 286–305 22 Central Empire Numerian 283–284 12 Central Empire Postumus 260–269 257 Gallic Empire Probus 276–282 619 Central Empire Quintillus 270 333 Central Empire Salonina (wife of Gallienus) 260–268 404 Central Empire Severina (wife of Aurelian) 270–275 13 Central Empire Tacitus 275–276 252 Central Empire Tetricus I 271–274 12,416 Gallic Empire Tetricus II 272–274 5,203 Gallic Empire Uncertain 2,954 Gallic Empire Valerian & Gallienus (joint reign) 253–260 46 Central Empire Victorinus 269–271 7,494 Gallic Empire
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  35. Complimenti @Marfir per la tua moneta, MS65 è un FDC pieno.
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  36. ITALY, Venezia (Venice). Nicolò Tron. 1471-1473. AR Trono – Lira (26mm, 6.48 g, 8h). Struck 1472-1473. Draped bust left, wearing ducal biretta; three leaves below / Winged lion of St. Mark facing, holding gospel; all within wreath. Paolucci 2. Toned, minor porosity. Good VF. From the J. Eric Engstrom Collection, purchased from C. Subak, March 1985.
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  37. @Xenon97 dopo un'attenta analisi delle nuove foto confermo anche io Edo!
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  38. Ottimo ed utilissimo lavoro, @giuseppe ballauri e @Raff82. Grazie per aver dato un contributo importante a questa monetazione. Inserito immediatamente nel mio archivio.
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  39. Complimenti @Oppiano per lo stupendo esemplare.
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  40. Ringrazio tutti VERAMENTE.
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  41. Anna Hyatt Huntington Monumento Equestre a Rodrigo Diaz de Vivar Siviglia - Glorieta del Cid Campeador
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  42. Per chi fosse interessato alla monetazione gonzaghesca, novellarese, modenese e per tutti i numismatici più curiosi, come anticipato nella discussione in collegamento ho recentemente pubblicato su academia.edu la mia analisi di una particolare tipologia di sesino, totalmente sconosciuta ed inedita, emesso dalla zecca di Novellara. Presentazione ed analisi recentemente pubblicata sul n°399 di Panorama Numismatico. Di seguito il collegamento: https://www.academia.edu/113171106/Zecca_di_Novellara_un_sesino_di_tipologia_inedita Mario
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  43. Nel terreno chiaro e sabbioso si stagliano macchie scure. Scoprono necropoli romana in provincia di Ferrara Nel terreno chiaro e sabbioso si stagliano macchie cinerine, a tratti molto scure. Sono le fosse antiche, in cui furono raccolte le ceneri dei defunti e del loro letto funebre. Gli archeologi scavano delicatamente in queste lenti scure. Ed ecco emergere vasi, balsamari, lucerne – nella foto, qui sotto -, corredi funebri. In diversi casi l’incinerazione dei defunti avveniva in loco. Si scavava una buca rettangolare, non particolarmente profonda, nella quale veniva collocata la legna da ardere. L’incrocio di qualche ramo consentiva di realizzare la semplice struttura sulla quale veniva adagiato il defunto. Le fosse rettangolari sono ben visibili, qui, in questa necropoli appena portata alla luce. Così torna alla luce a Coccanile di Copparo una necropoli romana, databile al I secolo d.C., che si prefigura come una delle più ampie ad oggi indagate nella provincia di Ferrara. Copparo è un comune di 15.662 abitanti. Nei dintorni doveva sorgere un insediamento o forse una villa rustica di una certa ampiezza. I sepolcri furono realizzati nei pressi di un incrocio tra antiche strade. I segnacoli delle tombe erano ben visibili ai viandanti. Da pochi giorni si è conclusa la prima campagna di scavo della necropoli di Viarolo Est. L’indagine è stata compiuta dalla Soprintendenza, sotto la direzione scientifica di Chiara Guarnieri, con il supporto operativo del Gruppo Archeologico Ferrarese guidato dagli archeologi professionisti Flavia Amato e Marco Bruni. Una quindicina le sepolture a incinerazione databili al I secolo d.C. L’area era stata archeologicamente indagata nel 2019, quando era stato portato alla luce un importante incrocio stradale, testimonianza di una via di transito che attraversava l’area del Delta antico del Po. “Le sepolture, realizzate in semplici fosse scavate nel terreno, sono state in parte danneggiate dalle lavorazioni agricole, ma hanno permesso comunque il recupero di numerosi oggetti a corredo delle tombe, tra cui lucerne in terracotta e balsamari in vetro, deposti tra le ceneri del rogo funebre. – affermano gli archeologi – Lo scavo proseguirà la prossima stagione per verificare la presenza di ulteriori sepolture, che sembrano configurare quella di Viarolo Est come una delle più grandi necropoli indagate del territorio ferrarese. Queste nuove indagini ampliano la conoscenza archeologica non solo del copparese, ma dell’intero Delta del Po, un territorio ampiamente occupato e frequentato per tutta l’età antica”. Anche in questa occasione l’Amministrazione comunale copparese non ha fatto mancare il proprio sostegno alla realizzazione del progetto “Il Viarolo una villa romana, una strada centuriale e una necropoli a Coccanile di Copparo”, che mira alla prosecuzione dei lavori di scavo e di recupero di materiale archeologico. L’obiettivo dell’Ente è contribuire alla salvaguardia del patrimonio del territorio e alla valorizzazione culturale dell’identità locale, in collaborazione con le associazioni, la comunità e l’Istituto Comprensivo, che da due anni è coinvolto in un laboratorio archeologico il cui percorso didattico nel 2022 ha portato due classi a compiere ricognizioni di superficie proprio nell’area interessata dai nuovi ritrovamenti. https://www.stilearte.it/nel-terreno-chiaro-e-sabbioso-si-stagliano-macchie-scure-scoprono-necropoli-romana-in-provincia-di-ferrara/
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  44. Grazie @gpittini Questi solidi con la legenda BONO REIPVBLICE NATI, « Nati per il bene della Repubblica » esistono anche a Mediolano e Treveri. L’esemplare milanese del B.M: Una formula già usata di sfuggita in forma abbreviata (CONSTANTINO P AVG B RP NAT) da Costantino al rovescio di alcuni folles lionesi. Follis Bastien 504, 308 D.C: In entrambi i casi, l’eredità viene considerata come uno strumento di legittimazione del potere imperiale.
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  45. Dal web un raro esemplare metapontino con iscr. METABO (del tipo Noe 452) riconducibile a Metabos, nome barbaro di Metaponto secondo Stefano Bizantino (s.v. Metapontion), riferibile all'eroe eponimo di Metaponto per Ecateo (F 84 Jacoby) e di cui pare esistesse in città un heroon (Antioco, 555 F 12 Jacoby). Spink, Auc. 18006, 25/9/2018, 1005 (Professor John Griffith collection) (Noe 476) D/ T. di Demetra a s. adorna di collana e con capelli rialzati e raccolti in spesse trecce che circondano la testa. A d., dietro il collo, . R/ METABO a s. su base lineare. Spiga a sei grani con foglia ricurva a d. La stessa leggenda compare sullo statere Noe, n. 452 D/ T. di Demetra a s. con capelli rialzati e adorni di diadema decorato con serto d’ulivo. A s., NIKA; a d., dietro il collo, . R/ METABO a s. Spiga a sette grani con foglia ricurva a d. Noe-Johnston 1984, pl. 34-35, 452 La n. 452 è tratta da un conio di D/ rilavorato che ha battuto anche gli ess. 450-1 che tuttavia presentano al R/, rispettivamente, le leggende e . La n. 476, anch'essa “deepened by recutting”, proviene dallo stesso conio di D/ dei nn. 472 e 475 che si differenziano per la forma dell’etnico al R/ (). Entrambe le monete vengono collocate dalla Johnston nella classe VII che include serie contraddistinte dalla t. di Demetra (Noe 449, 450-2, 467-71, 495, 472-6, 501-6), di Dioniso (Noe 453-9, 464-6) e di Pan (Noe 460-3) databili nel secondo quarto del IV secolo a.C. (ca. 375-350) se non qualche decennio dopo.
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  46. L’iscrizione DAMA (n. 421), probabilmente da integrare con THP, identifica la divinità raffigurata (Demetra), come sembrerebbero documentare un gruppo di coni più tardi (Johnston A6. 7-9; figg. 7-8) contrassegnati dalla t. di Demetra (velata e non) dove il nome della dea compare in forma estesa (DAMATHR). Fig. 7 (Johnston A6.7) Fig. 8 CNG, Web Shop, 756901 (Johnston A6.12) Per quanto concerne le iscrizioni Hygieia, Homonoia e Soteria, le prospettive di lettura non sono concordi. Per Rutter (p. 133), sulla scia di Johnston, si tratterebbe di epiteti relativi a Demetra (e/o a Kore), che esprimerebbero i benefici di natura fisica (salute) e politica (salvezza, concordia) che la/le divinità apportano all’intera compagine civica. Di questo avviso anche la Caccamo Caltabiano (Caccamo 2008, p. 126), la quale peraltro osserva che in età timoleontea, Metaponto e la siciliana Henna (fig. 9) sono state le uniche città ad aver adottato il tipo di Demetra accompagnato dall’indicazione dal suo nome (Damater/Demater). Fig. 9 Gorny & Mosch Giessener Münzh. 253, 2018, 57 Che l’epiteto Homonoia definisca uno specifico carattere della sfera demetriaca sembrerebbe emergere dallo stesso dato epigrafico, dal momento che l’iscrizione si attesta sullo stesso conio di D/ (n. 420) che, rilavorato, ha battuto l’es. (n. 421) contrassegnato da . Non mancano ipotesi differenti. In riferimento a Hygieia, Fabbri (Fabbri 2011, p. 49), sulla scia di studi precedenti, interpreta l’iscrizione come identificativa del tipo, la dea della salute, ricavandone una testimonianza dell’attestazione del culto in Magna Grecia già a partire dal VI-V secolo a.C. e ravvisando significativi confronti con la testa di Hygieia dei Musei Capitolini e con la cd. “Testa di Milano” rinvenuta a Gortyna. Più complessa è la lettura dell’iscrizione NIKA, presente anche su due ulteriori serie, rispettivamente in AU e in AE (figg. 10-11). Fig. 10 Triton X, 2007, 44 (Noe-Johnston G3; Rutter 1629) Fig. 11 NAC K, 2000, 1050 (Johnston 5; Rutter 1641) Per Rutter (e BMC) essa identificherebbe la testa femminile, la Nike, e un riscontro in tal senso potrebbe essere offerto dalla più antica emissione di Terina (Holloway-Jenkins, gruppo A, n. 1). Non si può tuttavia escludere che essa rientri nel novero degli epiteti riferibili a Demetra. Delle tre emissioni che attestano l’iscrizione ben due (495, 488) appaiono contrassegnate al R/ da frutti (495: melagrana, 488: pera) che ben poco si addicono ad una Nike, trovando più plausibile – e consequenziale - collocazione all'interno della sfera demetriaca (la pera in realtà sembra una melagrana rovesciata o una capsula di semi di papavero). Il n. 495 inoltre condivide il conio D/ con il n. 490 che presenta al R/ il simbolo della melograna (Napoli, Fiorelli 2409). Suggestivo appare in tal senso il confronto con un busto femminile in terracotta – con ogni probabilità Demetra - rinvenuto a Ferrandina e databile al IV secolo a. C., adorno di collana con pendente a forma di capsula di papavero e con una phiale nella mano s. e una melagrana nella d. (Capano 2017, p. 141, fig. 18.). Va inoltre osservato che mentre sui coni n. 450 e 495 l’iscrizione NIKA affianca la testa femminile, sul n. 488 essa è collocata – come sulla citata serie enea (fig. 11) - alla base del collo, un leitmotiv che richiama i coni firmati dagli incisori e in particolare quelli siglati da Aristosseno che in quell'epoca era attivo a Metaponto. Le chiavi di lettura di NIKA risultano pertanto molteplici: epiteto riferito a Demetra? immagine della Nike? firma di incisore (n.488)? In realtà io propenderei per una valutazione del termine in un’ottica di qualificazione più che di identificazione ed ho l’impressione che il termine, nell’alludere alla vittoria, ben si associ con Salvezza, Salute e Concordia adombrando non tanto (o non solo) una vivificazione del culto demetriaco, quanto una ben programmata ideologia di matrice politica. In altre parole attraverso il canale religioso la città si faceva foriera di messaggi di stampo propagandistico. In quest’ottica appare di notevole interesse, come osserva Mele (Mele 2007, p. 106, che sull’es. 452 l’iscrizione NIKA (D/) si associ a METABO (R/), il nome indigeno di Metaponto, a latere di quello ellenico, proprio nell'epoca delle lotte contro i Lucani, quando nella polis è attestata la presenza di condottieri che la documentazione archeologica concorre ad identificare come mercenari italici. E’ forse questo lo scenario che fa da sfondo a queste emissioni? il momento in cui si invocano benefici a Demetra: salvezza, salute, concordia e last but not least, vittoria? Oltre un secolo prima, in anni prossimi alla sua disfatta, anche Sibari siglava con NIKA un esiguo gruppo di stateri (fig. 12) con il consueto toro retrospiciente (Spagnoli 2013, fase C, nn. 250-252: 514-510 a.C.). Vittoria agonistica? militare?........altro? Fig. 12 NAC AG 52, 2009, 34 Abbreviazioni Caccamo 2008 = M. Caccamo Caltabiano, Il 'ruolo' di Demetra nel documento monetale greco, in C. A. Di Stefano (a cura di), Demetra. La divinità, i santuari, il culto, la leggenda (Atti del I Congresso internazionale - Enna 2004), Pisa-Roma 2008, pp. 123-134. Capano 2017 = A. Capano, Il culto di Demetra nella Lucania antica, in "Basilicata Regione. Notizie", 2017, pp. 128-151. Fabbri 2011 = L. Fabbri, Hygieia minore. Aspetti iconografici della dea nella numismatica e nella glittica, “LANX” 10 , 2011, pp. 47-84 . Mele 2007 = A. Mele, Magna Grecia. Colonie achee e Pitagorismo, Napoli 2007.
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  47. Ho trovato in Rutter H.N.Italy i tipi con METABO censiti ai numeri 1524 e 1527, nel periodo 400-340 AC. , periodo che comprende anche, in quell'opera, le firme di Aristosseno . Nel BMC vol.1 Italy, ho saputo trovare con METABO, il solo n. 138 . Se ben intendo, la dicitura "same" indicherebbe per il diritto la testa della Vittoria con leggenda NIKA ed il tipo è elencato nel periodo più tardo, lì indicato " Period of Decline " .
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