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Contenuti più popolari

Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 03/12/24 in tutte le aree

  1. Salve, colgo l'occasione per segnalare che nell'ambito del suddetto corso, questo giovedì 14 marzo a partire dalle ore 15,00 il Dottor Stefano Locatelli terrà un seminario sul "ritorno all'oro", le prime coniazioni del fiorino e la sua affermazione nella seconda metà del Duecento, che ovviamente come il resto delle lezioni è aperto a tutti gli interessati/le interessate. In attesa di vedervi in questa o nelle prossime occasioni, un caro saluto MB
    8 punti
  2. Proprio ora ho ricevuto una nuova comunicazione da Antonio Morello e ve ne faccio partecipi. "Il primo numero della rivista “Monete Antiche” sarà distribuito a partire dal prossimo 19 marzo. È stato stampato, come il precedente, in formato 21x28cm ma, ora su carta da 150g, cucito a filo e rilegato con copertina da 300g, plastificata, con alette. Contiene quattro pagine iniziali con numerazione ‘romana’ (I-IV) e 120 pagine che contengono i relativi articoli. Il prossimo ‘fascicolo’ continuerà la numerazione delle pagine, a partire da 121 a 240. Ogni fascicolo avrà cadenza quadrimestrale. Questo primo numero è stato pubblicato con qualche settimana di ritardo essendo la prima edizione di questo nuovo percorso; infatti, pur continuando la precedente analoga iniziativa, il cambio di editore ha comportato la necessità di adempiere alle norme che regolano l’editoria di settore. I contenuti, in qualche modo meglio curati rispetto alla precedente edizione, sono ora ‘slegati’ da alcuni limiti di spazio che creavano qualche problema di impaginazione; inoltre, la periodicità quadrimestrale ha permesso maggiore dedizione nel curare i contenuti. Allegato alla rivista sarà inviato il ‘Notiziario’ dell’Associazione Culturale Italia Numismatica, uno strumento col quale si intende informare i soci sull’attività del sodalizio; esso conterrà quelle rubriche che nella precedente edizione della rivista erano riportate nelle ultime pagine (recensioni libri, notizie varie ecc.); poi, alcune pagine del ‘Notiziario’ saranno dedicate ad articoli divulgativi ed eventuali inserti. Qui di seguito il sommario degli articoli contenuti nel primo fascicolo di “Monete Antiche” di quest’anno (2024, fasc. I): • Il linguaggio delle immagini. Efesto (Vulcano) – Cariti (Grazie) – Teti e le armi di Achille – Talo. (Giovanni Santelli e Alberto Campana), pp. 1-8. • Osservazioni sulle Metus da venti unità con al rovescio dei segni cruciformi. (Luciano Giannoni), pp. 9-14. • Riconiazioni di Taranto su “pegasi” corinzi: un nuovo esemplare dal mercato antiquario. (Vincenzo Marrazzo), pp. 15-22. • Il denario di C. Numitorius (RRC 246/1, 133 o 134 a.C.). (Alberto Campana), pp. 23-34. • Sulla serie RRC 475 di L. Planc. Praef Vrb, C. Caes. Dic. Ter. (Luis Amela Valverde), pp. 35-44. • Annotazioni sulle monete provinciali prodotte a nome di Valeria Messalina, moglie dell’imperatore Claudio. (Katia Pontone), pp. 45-76. • Le monete di Tiberius Claudius Marinus Pacatianus. (Antonio Morello), pp. 77-106. • Le monete dei Vandali: problemi di classificazione. (Alain Gennari), pp. 107-120. Per quanto riguarda il sito internet, chiediamo di pazientare ancora qualche settimana: lo spazio già è disponibile online e sarà presto occupato per essere poi frequentemente aggiornato"
    4 punti
  3. Visto il grande successo agli Oscar del capolavoro di Nolan, mi piacerebbe prenderne spunto per fini numismatici.. L'idea, molto semplice, è quella di fare una breve panoramica sulle monete circolanti negli USA nel periodo storico in cui il grande fisico americano fu attivo. Chiaro che ci saranno delle semplificazioni, poiché anche tutte le monete emesse nei decenni precedenti erano ancora rinvenibili dalla circolazione, ma diciamo che quelle che mostreremo erano le più facili da trovarsi in tasca. Ebbene, nel 1942 Oppenheimer entro' a far parte del Progetto Manatthan, il programma segreto militare che avrebbe presto portato alla creazione della prima bomba atomica, poi sganciata su Hiroshima. Proprio del 1942 e' la prima moneta che vi vado a presentare, si tratta del c.d. "Lincoln Wheat Cent" coniato dal 1909 al 1958 e poi seguito dalla versione con il Lincoln Memorial al rovescio (1959-2008) ed ancora dal tipo c.d. "Shield" coniato a partire dal 2009 sino ad oggi. Da notare che tale tipologia è la prima a portare l'effige di uno storico presidente che, nei decenni a venire, avrebbero gradualmente sostituito nella monetazione a stelle e strisce, le tradizionali raffigurazioni allegoriche di Lady Liberty, presenti sin dalla fine del XVIII secolo .
    4 punti
  4. Ciao, denario che da quanto comunicano le foto lascia molti ma molti dubbi sulla sua autenticità. A mio parere è fuso e non coniato. Attendo come te ulteriori interventi in proposito 🙂. ANTONIO
    4 punti
  5. Annullo di Posta militare 53 del 20 maggio 2019 serve l’XI Corpo d’Armata, timbro comune (valutato 2 in scala da 1 a 13). @latino @PostOffice
    2 punti
  6. Salve. Il titolo di questa discussione non fa riferimento a una medaglia ma ad un gettone d’argento fatto coniare personalmente dall’imperatore Napoleone sul modello romano del quinario per commemorare l’anno della sua incoronazione, che ebbe luogo il 2 dicembre 1804 (11 frimaio, anno XIII secondo il calendario rivoluzionario francese). https://www.cgb.fr/premier-empire-quinaire-du-sacre-de-lempereur-ttb,fjt_704994,a.html Type : Quinaire du sacre de l'Empereur Date : 1805 Métal : argent Diamètre : 13 mm Axe des coins : 6 h. Poids : 1,38 g. Tranche : lisse Degré de rareté : R1 AVERS Titulature avers : NAPOLEON EMPEREUR . Description avers : Tête laurée à droite de l'empereur Napoléon. REVERS Titulature revers : LE SENAT ET LE PEUPLE ; À L'EXERGUE : AN XIII ACCOSTÉ D'UN D ET D'UN J. Description revers : L'empereur tenant une aigle légionnaire debout sur un bouclier porté par deux soldats. Dans le champ droit, un livre - probablement le code Napoléon - , dans le champ gauche une houe. COMMENTAIRE Ces petits jetons, qui furent probablement jetés à la foule lors du couronnement, reprennent la tradition des romains. Les empereurs romains frappaient des monnaies spécifiques, les quinaires, du diamètre et de l'aspect de notre jeton, qui servaient lors des largesses impériales, jetées au peuple. Cet exemplaire contrairement aux autres n’est pas signé. Questi piccoli gettoni, che probabilmente venivano lanciati alla folla durante l'incoronazione di Napoleone, seguono la tradizione romana degli imperatori che coniavano monete specifiche, i quinari, con il diametro e l'aspetto di questo gettone quinario, utilizzate per le elargizioni imperiali lanciandole al popolo. Napoleone fece coniare gettoni sul modello dei quinari romani anche in occasione delle sue nozze con Maria Luisa d’Austria, allo scopo di lanciarli alla folla il giorno del matrimonio. Per questi motivi penso che la collocazione di queste emissioni che rispecchia la loro funzione secondo la volontà dell’imperatore non sia tra le medaglie ma tra i gettoni. apollonia
    2 punti
  7. Ciao @Brios allego un dettaglio di una porta a Palazzo Pitti dei Medici.. Per quanto riguarda la tipologia di rose nella monetazione dipende molto dagli anni, indubbiamente sono rose dei giardini antichi di Firenze, l ultima che mi affascinò molto era la Damascena che ha rose piccole e spine pelose molto fitte.
    2 punti
  8. La casa d’aste la descrive come “lustrous” ed EF; secondo me non è ne il primo (perché di lustro non c’è proprio nulla, se non tra i rilievi della leggenda che hanno protetto il campo dalla pulitura) ne il secondo (perché è certamente migliore di un EF, che sarebbe un bb/spl). Se fosse stato graduato Spl, almeno secondo i criteri della nostra scala di valutazione, sarebbe dovuto essere almeno almeno un AU (AU58 sarebbe stato un pezzo da favola!). Comparando l’esemplare in questione con quello che ho postato io si evince come i dettagli del pezzo di @Marco1967 siano migliori, specialmente nel rovescio dove i dettagli di San Giovanni sono meglio impressi e definiti (volto e tunica di pelle su tutti, davvero molto molto belli). Il metallo presenta anche qui delle leggere porosità ma sono difetti congeniti che si possono benissimo perdonare. È un bel pezzo, ma chiaramente pulito, cosa che a mio parere è il vero punto da valutare. Il “problema” secondo me non sta tanto da ricercarsi nel giusto grading, quanto invece nella “giusta” valutazione economica: bei rilievi, ma lucidata e con un segno vistoso nel campo; quanto incidono sul prezzo? L’esito del passaggio d’asta di 1440 Sterline più diritti a mio parere è onesto, considerando la rarità e la qualità media di reperibilità di questa tipologia. Ora il punto è: a quanto è arrivata ora la richiesta? A questo dilemma, sempre a mio parere, se ne aggiunge un altro: la qualità media della collezione in cui entrerà a far parte. Mi spiego meglio; l’esemplare da me citato della bellissima raccolta ANPB difficilmente avrebbe annoverato il pezzo in oggetto proprio per via della lucidatura (è una raccolta che si caratterizzava proprio per la naturalezza delle patine). Secondo me il collezionista che ne valuterà l’acquisto deve valutare non solo la mera richiesta economica, ma anche l’appeal del pezzo, che in virtù della lucidatura, purtroppo, ne risulta compromesso nonostante la bellezza dei rilievi.
    2 punti
  9. La realtà dei fatti è che all'epoca nella zecca di Napoli si badava più alla quantità coniata che alla qualità del conto. Per tanti motivi: un po' perché si era sempre in emergenza a causa della mancanza di contante nel circolante, un po' perché gli addetti di zecca venivano pagati in percentuale sulla produzione
    2 punti
  10. Hai ragione. L'autore di siffatto scempio dovrebbe essere imbarcato su questa nave e legato all'albero (da 0:10 secondi):
    2 punti
  11. Secondo il mio "illustre" parere si tratterebbe di una moneta suberata inchiodata sul banco di qualche cambiavalute. Oppure , più probabilmente,di una moneta ad usum funerario defunzionalizzata per impedirne il riuso, quantunque fosse già stata consapevolmente scelta per essere deposta nella tomba proprio perché suberata.
    2 punti
  12. Tranquilla, non c'è nulla di sbagliato nella tua richiesta e nel tuo modo di presentarti al forum. Ma su questa moneta, come saprai una delle più rare e ricercate del Regno, arrivano quasi quotidianamente discussioni a opera di nuovi utenti che l'hanno ritrovata per caso e chiedono informazioni sull'autenticità. Non è MAI autentica, poiché questa non è una moneta che ci si può ritrovare per caso. Gli esperti, basandosi sulle foto, hanno sentenziato lo stesso anche per la tua, la storia che racconti, sulle monete "sbagliate" che sarebbero state regalate dal re, la sento per la prima volta, e credo sia così anche per gli altri. Naturalmente non metto in dubbio la tua buona fede nel raccontarla, per questo chiamerei in causa @elledi, che più di tutti nel forum, e non solo, conosce la storia di queste monete. petronius
    2 punti
  13. DE GREGE EPICURI Non sono molte le università che possono disporre di due corsi di numismatica (rispettivamente: antica e medievale/moderna) e fra queste c'è la Statale di Milano. Ieri pomeriggio ho avuto il piacere di assistere come uditore alla lezione introduttiva di Numismatica Medievale e Moderna, tenuta dalla prof.ssa Monica Baldassarri, che ha sostituito (si tratta di un contratto) la prof.ssa Lucia Travaini dopo il pensionamento. Il corso è rivolto anzitutto agli studenti magistrali di storia, ma può rientrare nel curriculum di filosofia, lettere antiche e moderne, beni culturali, ecc. Abbiamo sentito illustrare, in modo chiaro ma molto ricco e interessante, i concetti di moneta e di denaro, le origini della monetazione, i suoi rapporti con l'economia, la religione, la vita associativa. Oggi si riprende, e credo che vedremo dei bei tondelli (già ieri si è proiettato uno splendido augustale...) Il corso si tiene mercoledì alle 16.30 in aula M205 (Santa Sofia), giovedì alle 14.30 in aula M401 e venerdì alle 12.30 in aula 515 (Festa del Perdono).
    1 punto
  14. Personalmente non acquisto dal web, .. tipo eBay o cose simili. .. né a 60€ né a 5€.
    1 punto
  15. Variante 8 su 7, è originale, ma non mi esprimo sul valore.
    1 punto
  16. Personalmente se viene da un venditore sul web non lo comprerei.. per quella cifra meglio una seconda o terza scelta da un negozio di filatelia reale. Non ho capito cosa vuoi dire.. scusa..
    1 punto
  17. Dunque, 1 grano 1859 Bruno ruggine con linguella o tracce valutato a catalogo 55.000 euro. Fosse verde oliva grigiastro 2.000 euro o verde oliva chiaro 500 euro. Complimenti!
    1 punto
  18. Salve. Nel primo quarto del XIX sec. Napoleone I ha emesso questo gettone d’argento (diametro 15 mm, peso 1,6 g) Legenda: D/ NAPOLEON EMPEREUR. R/ NAPOLEON EMP. ET ROI. / MARIE-LOUISE D'AUTRICHE. Soggetto raffigurato: D/ Testa di profilo di Napoleone I con serto d’alloro. R/ Ritratto di Napoleone I e Maria Luisa; matrimonio; altare; torcia; arco; faretra. Precisione del soggetto raffigurato: D/ Testa laureata di Napoleone a destra; R/ Napoleone e Maria Luisa vestiti in stile antico; a sinistra un altare fiammeggiante decorato con una torcia, un arco e una faretra. Nell'esergo la data 1810. Contesto storico Basandosi sul modello romano del quinario, l'imperatore Napoleone fece coniare dei gettoni d'argento che lanciò alla folla il giorno del suo matrimonio. L'incisione è di altissima qualità. Stato giuridico Il gettone è di proprietà del Comune di Péronne, Francia, Museo Alfred Danicourt. Per informazioni sull’identificazione del bene culturale “Jeton, quinaire” v. https://www.pop.culture.gouv.fr/notice/joconde/08150003516 apollonia
    1 punto
  19. Convieni con me che, per quanto unico, un errore, che è nato in un periodo in cui non rappresenta un'eccezione, ma la regola, perde fascino? Bisogna essere chiari sul fatto che il periodo vicereale sia stato per la zecca un periodo infernale e tra mancanza di argento, crisi del contante, cambi sfavorevoli, frodi degli addetti si lavorava sempre in emergenza e l'errore era sempre dietro l'angolo. Per questo un errore del 1800 risulta più raro di uno del 1600... Perché c'erano più controlli e si lavorava meglio. Detto ciò, do una mia opinione, tra Carlo V e Carlo II (estremi compresi) ci sono tante rarità tipologiche e tante cose ancora da scoprire, che l'errore di legenda cade in secondo/terzo piano. Spero di essere stato chiaro, comunque quanto prima mi piacerebbe pubblicare i miei ultimi studi che potranno mettere alcune cose al loro posto rendendo il vice regno un periodo meno lacunoso 🙂
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  20. mettendo in ordine un po di monete questa mi sembra abbastanza "tosta" quindi chiedo aiuto agli esperti per una eventuale classificazione, pesa gr.1,26 e un diam. di mm.32 grazie anticipatamente
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  21. Ciao a tutti! Ad essere sincero, la banconota era da un po' che la volevo prendere e questa discussione mi ha dato un valido "motivo" per acquistarla il "motivo" non è tanto appariscente, ma c'è! 😁 Njk
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  22. Ho cerchiato la lettera che mi sembra la K
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  23. Ciao a tutti, Posso sbagliare, ma la vedo autentica, lo stile è perfettamente congruo con quello della zecca di Treveri: https://www.nummus-bible-database.com/monnaie-82003.htm Bellissima siliqua per il suo stato di conservazione, peso leggermente calante, forse una leggera tosatura?
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  24. Navigando in rete ho trovato questa: Argento, del peso di 1,30 g. Da come ho letto dovrebbe trattarsi di una sorta di gettone: "Questi piccoli gettoni, che probabilmente furono gettati alla folla durante l'incoronazione, riprendono la tradizione dei Romani"... Ho provato a fare un giro sul forum, ma non ho trovato nulla (ma anche probabile che non sia stato capace io). Mi piacerebbe saperne qualcosa in più. Grazie. Stilicho
    1 punto
  25. Salve @Stilicho Concordo con te, patina, rilievi, grafia, stile scadente dei ritratti ma anche monete decisamente sottopeso, sopratutto l’Ae2 di Vetranio (peso normale attorno ai 5 grammi). Secondo me la stessa produzione moderna.
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  26. Ciao, Questo doppio sesterzio non può essere stato prodotto dalla zecca ufficiale di Treveri per due motivi: -Troppo sottopeso -La tipologia Felicitas con caduceo non esiste per i (doppi ) sesterzi di Treveri. Questa moneta dell’atelier II imita il rovescio FELICITAS AVG di antoniniani di Postumo. Sotto, una foto del libro di Bastien dello scalptor « 16 » dell’atelier II: i doppi sesterzi 340b e 340c hanno gli stessi conii D/R, ma il loro peso è molto diverso (20,53g e 5,06g !), la tua moneta sembra molto simile. Lo ribadisco ancora una volta, i dupondii non esistono nella monetazione ufficiale di Postumo, tranne forse per le emissioni tardive e sporadiche di bronzo a Treveri (264 a 269), con rari bronzi emessi in occasione di eventi eccezionali del regno e che ogni tanto condividono i loro conii con aurei o multipli di aurei.
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  27. La risposta è molto semplice: la coniazione è continua fino al 1442, poi prosegue durante le fasi angioine e cessa nel 1528 a Sulmona, mentre la circolazione prosegue almeno fino alla metà del ‘500, visto che se non ricordo male c’è un bando del 1533 che li valuta per ritirarli.
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  28. Come identificazione, credo che la moneta sia questa: Online Coins of the Roman Empire: RIC I (second edition) Nero 60 (numismatics.org) Peso e dimensioni direi siano coerenti, mi stupisce un po' la grande differenza d'usura tra i due lati. Inoltre è curiosa la E di "NERO", con la stanghetta orizzontale di mezzo che si prolunga all'indietro oltre la stanghetta verticale.
    1 punto
  29. Ciao, le monete vanno sempre giudicate esaminandole nel complesso per poi soffermarsi sul particolare. La sola porosità o non uniformità dei fondi e delle figure oppure il braccio che sembra distaccato dal corpo certamente non indicano che la moneta sia falsa. Possono esserci anche altri fattori a determinarli. Aggiungiamo l'anomalia della morbidezza e la rotondità sia delle figure ma soprattutto delle legende ( e siamo già a tre indizi che per quelli che sono I miei canoni di giudizio costituiscono una "prova" 🙂) che in un denario che ha circolato non dovrebbe apparire così c'è ovviamente da stare poco tranquilli. Anche io ho visionato tanti esemplari di questa tipologia ( che non è proprio comune) e contrariamente a quello che tu affermi presentano caratteristiche normali che non fanno pensare a monete prodotte per fusione. Stiamo ovviamente parlando di pareri che tra l'altro esprimiamo su foto, percui, ma è quello che tu hai chiesto 🙂. In attesa di altri didattici interventi posto alcuni esemplari che ho trovato per rendere l'idea. ANTONIO
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  30. Classical Numismatic Group > Electronic Auction 558 Auction date: 20 March 2024 Lot number: 513 Price realized: This lot is for sale in an upcoming auction Lot description: EGYPT, Alexandria. Julia Mamaea. Augusta, AD 222-235. Potin Tetradrachm (22mm, 12.38 g, 12h). Dated RY 11 of Severus Alexander (AD 231/2). Draped bust right, wearing stephane / Draped bust of Serapis right, wearing ornate calathus, palm frond to right; L IA (date) to left. Köln 2526; Dattari (Savio) 10071-2; K&G 64.73; RPC VI Online 10546; Emmett 3224.11. Red-brown patina, light porosity. VF. From the Dr. Thomas E. Beniak Collection. Ex Classical Numismatic Auctions VIII (27 September 1989), lot 275. Estimate: 200 USD ILLUSTRAZIONE: BUSTO DI SERAPIDE, BRITISH MUSEUM
    1 punto
  31. Illiricum ne sa molto, se vuoi avere maggiori certezze fatti mandare altre foto della moneta ed anche del bordo
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  32. A me pare una patacca da bancarella, la perlinatura al D è inguardabile.
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  33. Ho meditato sulla questione che hai posto. Inizialmente ho ritenuto più opportuno spostare la discussione perché queste emissioni rientrano comunque nella vastissima produzione medaglistica legata a Napoleone, tanto che gli autori (Denon, Droz, Andrieu, Jeuffroy, ecc.) sono gli stessi che si occupavano della realizzazione delle medaglie di modulo classico. Inoltre, la maggior parte delle case d’asta non le descrivono nemmeno come gettoni ma le inseriscono direttamente nel novero delle medaglie napoleoniche. D’altro canto, però, l’osservazione che fai è corretta. Se pensiamo poi all’etimologia della parola “gettone”, questa deriva dal francese jeter ossia gettare, che è proprio la funzione per cui questi quinari furono idealmente realizzati, ovvero l’essere lanciati, gettati al popolo. Pertanto, provvedo a riportare la discussione in exonumia. Mi scuso con @Stilicho per avergli fatto spostare la discussione inutilmente…
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  34. Mi dispiace ma è palesemente falsa. Bordo e perlinatura sono chiaramente difformi rispetto ad un esemplare autentico.
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  35. E' da quella pratica, anche se vietata dalle convenzioni internazionali, che nasce il modo di dire " non fatemi girare le palle"....
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  36. Concordo con @fabioanzsul fatto che c'entri un proiettile... ma credo in modo del tutto diverso. Facendo un rapido confronto tra le misure della moneta (30mm di diametro) e quelle della manomissione si arriva circa a 6,8 mm ... ovvero il diametro (al netto di rigatura) dei proiettili Carcano da 6,5 x 52 usati dai nostri fanti nella Prima Guerra Mondiale nei fucili Mod. '91 e nelle mitragliatrici Breda, in quelle Fiat Mod. 1914 anche in altre armi. La moneta però non è stata colpita (in caso contrario si sarebbe bucata, dato che i proiettili utilizzati erano "camiciati" in diversi tipi di leghe a base di rame e zinco (tombacco), rame con zinco e nichel (Maillechort) o anche solo rame. La forma, con un pieno a centro, invece mi fa pensare che sia stata lasciata dal fondo di un'ogiva (proietto o pallottola che dir si voglia) che presenta proprio un vuoto circolare (nella parte in cui viene riempito di piombo). Quale può essere lo scopo... la certezza non 'ho ... ma un sospetto si. Era purtroppo consuetudine tra i soldati di ogni esercito in conflitto, modificare il munizionamento perché avesse una maggior efficacia e un maggio potere distruttivo (ovvero rendere l'avversario inerte anche in caso di colpo non in organi vitali). Alcune delle pratiche (non consentite dalle leggi internazionali... ma largamente diffuse) erano quelle di "creare ad hoc" dei proiettili a frammentazione o ad espansione. I primi "spaccando" con la baionetta, la punta dell'ogiva ... in questo modo una volta colpito il bersaglio il proietto si frammentava in molti pezzi, dilaniando le carni e rendendo quasi impossibile l'estrazione dei frammenti (non esisteva la RX per individuarli). Per quelli ad espansione, chiamate dum-dum, si usava praticare un'incisione a stella sulla punta dell'ogiva, oppure estrarre il proietto dal bossolo, poggiarlo su una superficie piatta dura (una moneta per esempio... e credo sia il caso di questa moneta) ) e pestare la punta con un peso (martello, pietra o altro) al fine da rendere la punta piatta, oppure creare un buco sulla punta con un grosso chiodo (in trincea ne avevano molti a disposizione) o ancora semplicemente estrarlo e poi rimontarlo al contrario (in questo modo si aveva una sorta di pallottola a carica cava. In tutti i casi, l'effetto sul bersaglio era devastante. I proiettili a punta cava erano utilizzati dagli inglesi (direttamente prodotti dalle fabbriche) ma difficilmente realizzabili in trincea dalle truppe italiane.
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  37. Dai su ragazzi il bordo del dritto non si può guardare davvero. Patacca da bancarella.
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  38. Si è 28gr Un bordo è consumato, farò altre foto
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  39. Conquistatori normanni buona giornata
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  40. A me comunque non dispiace che discussioni del passato tornino attuali ( e considerando lo spessore di chi frequentava un tempo il forum, non fanno altro che bene). Poi Sono come le monete che studiamo… le riportiamo dal passato al presente. È anche un modo inoltre per ricordare chi non c’è più … Sono mie considerazioni personali ovviamente..
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  41. grazie mille di avermi capita... ok allora attendo una risposta da chi è piu esperto in materia!
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  42. Chi ti impedisce di postare una foto completa della scatola o di pubblicare il numero di certificato? Senza di ciò, ulteriori discussioni non hanno senso...
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  43. Un righello in casa credo che lo abbiamo tutti.... quindi anche senza aprire si può fare. Una moneta antica per essere identificata necessita di dati. C'è un problema di fondo nel greco antico la lettera F non c'era, quindi fai un po' tu sulla bontà della moneta. È strano che qualcuno voglia buttarsi nell'acquisto di una moneta antica (secondo le precedenti considerazioni) pur essendo privo di un minimo di conoscenze in materia, soprattutto è pericoloso!
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  44. Ringrazio per la citazione. Bene o male, avete già detto molto riguardo questa particolare emissione ma provo un attimo a riordinare i concetti e aggiungere qualche elemento. Come sappiamo, l'incoronazione ad imperatore di Francia fu uno dei momenti topici della vita di Napoleone. Per celebrare questo importante evento, vennero emesse una serie di medaglie in oro, argento e bronzo. Esistono numerose varianti di queste medaglie, che differiscono per peso, diametro, disposizione della testa di Napoleone (rivolta a destra o a sinistra) e conformazione della testa stessa (a seconda che l'incisore fosse Droz o Andrieu). Accanto a queste medaglie, troviamo anche una serie di piccolissime medagliette dal peso di 1-2 grammi (a seconda del metallo utilizzato). Queste furono realizzate prendendo ispirazione dai quinari dell'antica Roma e come tali furono donate al popolo durante la celebrazione dell'incoronazione (specialmente gli esemplari in argento). Aggiungo che oltre ai quinari in oro ed argento, esistono anche dei quinari in bronzo. Nell'asta NAC-Varesi del 2019 ne furono esitati alcuni esemplari. In particolare nel lotto 1440 ne troviamo 4 (2 in argento e 2 in bronzo), di cui l'ultimo presenta Napoleone con elmo attico e la legenda "ARMÉ POUR LA PAIX". https://www.numisbids.com/n.php?p=lot&sid=3172&lot=1440 Si tratta di un particolare esemplare, in cui troviamo accoppiato il rovescio del quinario per l'incoronazione con il dritto del quinario realizzato per celebrare il trattato di Amiens, ovvero l'accordo di pace tra Francia ed Inghilterra, che purtroppo durerà solo per pochi mesi... Questo a dimostrazione che questi "quinari napoleonici" non vennero realizzati solo per l'incoronazione ma anche per celebrare altri eventi. https://www.numisbids.com/n.php?lot=1398ù&p=lot&sid=4801
    1 punto
  45. Una professoressa che dava ripetizioni a mia mamma quando era piccola aveva suo padre che era un capitano dei corazzieri della guardia del re e ci disse che la ricevette dal re a seguito di un errore di riproduzione.. quelle non andate in commercio lui le regalò. Ovviamente non so se sia vera..ma questo è quello che ci e stato raccontato. Come ho anticipato e detto subito..io non ne so nulla... ho chiesto qui per avere informazioni.. non penso di avere mancato di rispetto a nessuno solo per avere voluto approfondire e capire meglio anche il perché di quella valutazione..se ho sbagliato qualcosa chiedo scusa..ma non mi sembra
    1 punto
  46. Uno dei tanti fake che girano sul web... un "esperto" che tratta monete (stimate da lui 45 k) come resto del caffè sul bancone? Mah...
    1 punto
  47. Buongiorno, gli elementi che permettono di differenziare i quattrini chiavarini emessi da Eugenio IV (datati 1436-1438): da quelli emessi successivamente (1446-1464): sono la grandezza della tiara e il tipo di impugnatura delle chiavi. Quest'ultima non si vede bene nelle foto - seppur a me sembri più del tipo G che del tipo F essendo più lineare (non ho preso in considerazione la tipologia H perché totalmente diversa) - ma, indipendentemente da questo, si vede bene che la tiara è "piccola", da ricondurre pertanto alla tipologia classificata da Chimienti al numero 114. Infatti, la tiara della moneta della discussione non è "alta" e a "più livelli" né scende nel campo tra le chiavi, come in quella Chi. 113, restando piuttosto confinata tra l'inizio e la fine della legenda, all'interno della doppia perlinatura. Quanto al valore, direi sia modesto tenendo conto delle condizioni della moneta. Riccardo
    1 punto
  48. Chissà cosa pensava il falsario quando ha realizzato questo falso da 10 tornesi del 1852,dal ritratto il Re sembra essere invecchiato di 20 anni...
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  49. Congratulazioni. Questa è una moneta importante per la storia della numismatica russa. Questa è una moneta dell'epoca della riforma monetaria. Prima di questa riforma, la carta moneta equivaleva al rame. E si è scoperto che per 100 rubli in banconote si potevano ottenere 10.000 copechi in rame = 100 rubli, ma 50 rubli in argento o oro. E più moneta di rame guadagnavano, minore era il costo della cartamoneta)
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  50. La Greenwood & Batley era una ditta produttrice di una vasta gamma di articoli e macchinari tra cui presse per monete, medaglie e gettoni. Io credo che i Rubatto di Torino avessero ordinato una pressa e che la ditta inglese avesse coniato questo gettone a dimostrazione dell’efficienza del loro prodotto. apollonia
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