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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 03/16/24 in tutte le aree

  1. Ecco perchè in tanti vengono qui dicendo che la loro 5 lire del 1901 è originale... è identica a quella che è esposta al museo!
    4 punti
  2. Secondo me bisogna fare molta attenzione perché qui si rischia di fare molta confusione con il discorso dei difetti di fusione nelle monete false (fuse). Le bolle nel tondello capitavano anche in antichità, infatti non è assolutamente inusuale vedere su monete antiche "crateri" o mancanze di metallo assolutamente genuini. Inoltre, quando si parla di bolle sulla superficie, credo che questo crei grande confusione; ho visto molte discussioni dove punti di ruggine nel conio sono stati scambiati per riccioli di fusione. Io lascerei queste analisi a persone qualificate che hanno visto migliaia di monete "buone" al microscopio, come gionnysicily per esempio, e che sono in grado di discernere la differenza tra difetti di fusione antichi e moderni. Per quanto mi riguarda esistono metodi di identificazione dei falsi molto più semplici da spiegare e oggettivi. I falsi prodotti da fusione (e anche pressofusione) "cadono" per la totale mancanza di tracce di coniazione (ovviamente). Inoltre, per loro natura, i fusi tendono a perdere i dettagli perché nessun calco riuscirà a riprendere tutti i dettagli della moneta originale, le monete fuse sono sempre "impastate" e dettagli che devono essere taglienti come le rotture di conio diventano completamente innaturali. I difetti della moneta originale diventano parte integrante della figlia quindi si possono identificare copie tutte perfette con gli stessi identici difetti in serie. Le pressofusioni più moderne riesco a copiare i dettagli con cura molto maggiore ma, in questo caso, essendo i dettagli molto più precisi, i falsari devono mettere mano al calco e modificarlo a mano. In questo processo, immancabilmente qualche dettaglio viene modificato. Ovviamente queste sono indicazioni generali, per esempio, quando la moneta è molto usurata è più difficile identificare i fusi; oppure il falsario corrode la moneta per nascondere i segni di "non" coniazione. Poi esistono i falsi perfetti, o quasi, che diventano una vera sfida da identificare. In ogni caso, con le dovute eccezioni, uno studio del conio sarà sempre il metodo più efficace per studiare un falso prodotto per fusione. n ogni caso la prima discriminante per determinare l'autenticità di una moneta è la prima sensazione che questa trasmette (sfortunatamente questo è dato da una sensibilità innata). Lo studio approfondito poi conferma le prime sensazioni. Un discorso a parte meritano i fusi del XIX secolo che nonostante fessero prodotti in modo molto rudimentale hanno, nel tempo, prodotte delle patine "reali" che nascondono i loro difetti e sono molto convincenti a prima vista; questo previene che vengano approfondite. Poi ovviamente il microscopio è un elemento utilissimo ma lo lascerei agli esperti.
    3 punti
  3. Ciao e benvenuto a @Jiashu Secondo Gnecchi, i medaglioni autentici MONETA AVG di Diocleziano sono di bronzo, fra cui alcuni sono argentati. I conii del prototipo sono indubbiamente antichi: stesso conio di dritto per il medaglione Hess Divo, 37g, stesso conio di rovescio dell’esemplare illustrato nel Gnecchi (Diocleziano, 5) Ma ha una certa somiglianza con due « modern replicas for study » battute nel 2023 da Bertolami. Pesi leggeri anche loro, 23 e 24 g. Stesso difetto tra la O e la N della legenda: https://www.acsearch.info/search.html?id=10970158 https://www.acsearch.info/search.html?id=10970159 Ci sono anche carenze di materiale (sul vestito, sulla cornucopia, e la O di MONETA è scomparsa), difficili da spiegare con l'usura o l’alterazione di un conio. Concordo con @Pxacaesar per una fusione probabile. È utile confrontarlo con il rovescio dell’esemplare autentico meglio conservato della BNF:
    3 punti
  4. Del francobollo parlerò consultando i testi, .. ... L' annullo sul francobollo è un numerale a punti dell' ufficio postale n. 22 di Parigi .. ..e precisamente dell'ufficio postale di Rue Taitbout come possiamo vedere dall' annullo doppio cerchio in basso a sinistra, con data di partenza 2 settembre 1875. credo alle 5 pomeridiane. Questi due annulli andavano sempre messi assieme all' epoca. Il timbrino in rosso PD è un timbro che si apponeva su lettere dirette oltre confine, indicante il "Porto pagato della tariffa fino a Destino Sul retro della busta, .. arriva in territorio italiano il 3 settembre e viene presa in carica da un ambulante postale (treno), con l' annullo doppio cerchio non nitido in alto a destra, l' ambulante credo sia un Milano - ???? ed è in arrivo in distribuzione a Camerino il 4 Settembre 1875. Tempi da record per l' epoca. Va controllato sui libri il francobollo e il timbro di arrivo di Camerino . Per gli annulli francesi non ho bibliografia ma sono nitidi e belli aggiungono valore. Bella è poco, gli annulli sono quasi tutti nitidi, il francobollo è importante dovrebbe essere ma passatemi l' errore l' effigie di Napoleone III. Io sto facendo tutto a occhio da un telefonino. Questa va ricontrollata. PS. La cera lacca rossa è apposta come chiudi lettera dal mittente e fortunatamente è arrivata fino a noi, usualmente è la prima a perdersi. Mi sembra di vedere un altro timbro sul davanti a sinistra purtroppo non nitido. Comunque gli annulli principali ci sono tutti.
    3 punti
  5. Oggi, 16 marzo 202, Pavia ospita per la prima volta la partenza della classicissima del ciclismo Milano-Sanremo e nel seguire in TV il percorso dei corridori attraverso la città, si è vista una bella inquadratura dall’alto del Ponte Coperto, detto anche Ponte Vecchio, che attraversa il Ticino collegando il centro storico cittadino e il resto della città con Borgo Ticino, il pittoresco quartiere, originariamente fuori dalle mura periferiche della città, situato sulla riva destra del fiume. La storia e la bellezza architettonica della struttura hanno fatto sì che entrasse in alcune delle più note leggende cittadine, che sono state tramandate di generazione in generazione. Si narra che il ponte sia nato in realtà la sera di una vigilia di Natale, pochi giorni prima dello scoccare dell'anno 1000 d.C. Era una serata invernale tipicamente nebbiosa, e le barche non erano in grado di navigare da una sponda all'altra del fiume a causa della scarsa visibilità. All’improvviso si manifestò il Diavolo in persona! Si avvicinò ai pavesi e si offrì di costruire un solido ponte che permettesse loro di attraversare facilmente il Ticino. “Cosa vuoi in cambio?” gli chiesero. Il Diavolo disse che avrebbe preteso come ricompensa la prima anima che lo avesse attraversato. I pavesi sembrarono accettare lo scambio. Ma quando il ponte fu costruito, grazie al consiglio dell'Arcangelo Michele, che si era mescolato alla folla, inviarono per primo sul ponte un caprone. In questo modo riuscirono a ingannare il Diavolo, che dovette andarsene senza poter reagire in alcun modo, dato che il patto era stato effettivamente rispettato. Albert Einstein e il “bel ponte di Pavia” Forse fu per tenere lontano il Diavolo anche in seguito che, nel XVIII secolo, venne collocata al centro del ponte una cappella dedicata a San Giovanni Nepomuceno. San Giovanni Nepomuceno è il santo protettore dei ponti e contro i pericoli dell'acqua (Giovanni di Nepomuk era infatti un presbitero boemo ucciso per annegamento dal re Venceslao nel 1393). I secoli successivi furono in effetti di grande prestigio per il Ponte Coperto e per l'intera città di Pavia, che fu frequentata da importanti studiosi i quali, soprattutto nell'Ottocento, studiarono o insegnarono all'Università. Era troppo giovane per frequentare l’Università, ma anche Albert Einstein nel 1894, all’età di quindici anni, trascorse un periodo a Pavia. Era solito passeggiare sul ponte insieme alla sorella Maja e all'amica d'infanzia Ernestina Marangoni, con la quale rimase in contatto epistolare anche dopo essere diventato famoso. Una targa ricorda ancora oggi il testo di una delle loro lettere, in cui Einstein rivolgeva un pensiero al "bel ponte di Pavia" di cui ha sempre portato con sé il dolce ricordo. La fortuna del Ponte Coperto sembrò poter durare anche oltre le incursioni alleate che lo presero di mira nel 1944, colpendo per diversi giorni l'intera città. Infatti, nonostante l'immediato crollo della copertura, il ponte rimase agibile e sostanzialmente integro, mentre attorno ad esso si moltiplicavano le macerie e le vittime, in particolare nella zona di Borgo Ticino. Fu solo nell'ultima giornata di bombardamenti che il ponte crollò. L'arcata del ponte verso il Borgo precipitò di schianto. La struttura divenne quindi inagibile, e successivamente crollò anche l’arcata dalla parte della città. I pavesi furono quindi costretti a procedere alla demolizione di uno dei loro simboli storici. Il Ponte Coperto venne ricostruito solo pochi anni dopo la fine della guerra (l'inaugurazione avvenne nel 1951). Lo stile architettonico ad arcate è rimasto il medesimo, così come il caratteristico tetto che lo aveva contraddistinto nei secoli precedenti. La ricostruzione fu effettuata pochi metri più a valle, tanto che è ancora possibile vedere alcuni resti della straordinaria costruzione medievale, le cui porte d'ingresso erano ancora più imponenti rispetto alla struttura odierna. Anche la cappella di San Giovanni Nepomuceno, tanto cara alle antiche leggende pavesi, venne ripristinata. Dopo i bombardamenti, la statua originaria del Santo che si trovava nella vecchia cappella del ponte trecentesco fu recuperata dalle acque del fiume, restaurata e collocata nella nuova cappella. Così San Giovanni venne posto ancora una volta a guardia del Ponte, come era stato in passato e come sempre sarà nei secoli a venire. Il Ponte Coperto di oggi mantiene ancora viva la memoria delle sue origini, mentre le giovani generazioni di Pavia e le migliaia di visitatori provenienti da tutta Italia e dall'estero lo proiettano verso il futuro, sotto l'egida dei grandi personaggi che per secoli hanno delineato la storia di questo meraviglioso monumento Da https://www.visititaly.eu/it/luoghi-e-itinerari/ponte-coperto-di-pavia-tra-storia-e-leggenda apollonia
    2 punti
  6. Dal regno di Mercia ( uno dei 7 regni anglo-sassoni di Britannia ) e dalla zecca di Canterbury, un " extremely rare " penny con al diritto la ancor più rara raffigurazione del busto drappeggiato della regina Cynethryth, sposa del re ( 757-796 ) Offa . L' esemplare é passato a suo tempo in asta CNG 78 al n. 2123 .
    2 punti
  7. Tutto corretto, come sempre, è il 40 centesimi dentellato impero con effigie di Napoleone III (testa nuda). Sembra che ci sia un'impronta ma non è comprensibile...ma potrebbe anche essere un residuo di inchiostro??? Comunque è una bellissima busta di storia postale con degli annulli nitidi e leggibili con un francobollo impero francese annullato in ottima conservazione e la busta non è da meno. Personalmente amo le buste con sigillo in ceralacca perché danno quel tocco di eleganza e pregio al documento oltre a riportarci indietro nel tempo ed in questo caso il valore della busta sarà sicuramente alto.
    2 punti
  8. DE GREGE EPICURI Riporto dal testo di Adriano Savio: -per Aureliano: ΑΥΤΟΚΡΑΤΩΡ ΚΑΙΣΑΡ ΛΟΓΚΙΟΣ ΔΟΜΙΤΙΟΣ ΑΥΡΗΛΙΑΝΟΣ ΣΕΒΑΣΤΟΣ, cioè: imperator caesar Lucius Domitius Aurelianus Augustus. - per Vaballato: ΙΟΥΛΙΟΣ ΑΥΡΗΛΙΟΣ ΣΕΠΤΙΜΙΟΣ ΟΥΑΒΑΛΛΑΘΟΣ ΑΘΗΝΟ ΔΩΡΟΣ ΥΠΑΤΟΣ ΑΥΤΟΚΡΑΤΟΡ ΣΤΡΑΤΗΓΟΣ ΡΩΜΑΙΩΝ , cioè più o meno: Iulius Aurelius Septimius Vabalatus Athenodorus Consularis Imperator Dux Romanorum. Forse con qualche abbreviazione.
    2 punti
  9. Ciao, ti rispondo come parte in causa visto che sono perito numismatico della CCIAA di Roma (n. 2287). Purtroppo non esistono corsi o cose del genere. Per presentare la domanda serve produrre qualcosa che dimostri le tue competenze, e delle presentazioni da almeno un paio di altri periti e/o commercianti che confermino le tue competenze. Serve quindi tanto tanto studio in proprio, sempre, a prescindere se si vuol diventare perito oppure no. La preparazione in un ambito specifico è la cosa più preziosa che un Numismatico possa avere. Conta il parere della persona con più esperienza. Poi ovviamente dipende anche dalla moneta in esame (un conto è un 10 cent. ape del ‘19, un altro è uno scudo 1914 o 1866 Napoli, un altro ancora un aureo imperiale e così via…). Poco sopra ho scritto che lo studio serve a prescindere… ecco un esempio pratico Sposto la discussione in piazzetta
    2 punti
  10. Ciao, purtroppo non per tutte le monete non autentiche sono noti e documentati eventuali cloni ma questo non esclude che ci siano. Parlo per esperienza personale e per un denario di Traiano in mio possesso da tre anni sul quale avevo dubbi ( è postato nella sezione Falsi) che purtroppo sono stati confermati ieri in quanto ho trovato altri due cloni. Non era censito in alcun sito di falsi. Comunque se può essere d'aiuto la moneta del post e quella trovata da @chievolancondividono lo stesso "conio" di dritto ( per me non ci sono dubbi).🙂 ANTONIO
    2 punti
  11. Buonasera, lo scorso sabato 9 marzo gli studiosi Stanko Flego e Fulvio Colombo hanno presentato presso il Centro Visite della Riserva Naturale Regionale della Val Rosandra di Bagnoli della Rosandra (TS) un’interessante conferenza dal titolo ‘Il “refugium” tardoantico del Crinale in Val Rosandra’, con il patrocinio del Comune di San Dorligo della Valle. Gli autori hanno presentato i risultati di oltre 30 anni di ricerche (il Flego assieme al compianto Zupancic segnalò il sito in una breve nota nel testo “Topografia archeologica del Comune di San Dorligo della Valle” già nel 1991). L’ipotesi dei ricercatori, sulla base di materiali archeologici rinvenuti nei ghiaioni sottostanti ad una serie di ripiani (in parte naturali, in parte ottenuti artificialmente) - di misure variabili tra i venti-trenta metri di lunghezza per due/tre di larghezza - è che il rilievo orografico denominato Crinale (e spesso utilizzato da rocciatori) sia stato sede di un sito tardoantico utilizzato in condizioni di emergenza (invasioni barbariche?) da parte delle popolazioni che abitavano la vallata. Chi non conosce l’area si chiederà “cos’è la Val Rosandra” e nella fattispecie “e cos’è il Crinale?” Per la prima domanda rinvio al link http://www.riservavalrosandra-glinscica.it/ In genere i Triestini la chiamano semplicemente “la Valle”: è un tipico percorso agreste a poca distanza dalla città. Ma pur essendo a breve distanza da Trieste e a poche decine di metri di altitudine sul livello del mare, le alte pareti calcaree che la circondano e la vegetazione rimanda a paesaggi montani (vi ha sede il Rifugio Premuda che è il Rifugio montano più basso d’Italia con i suoi 30 mt s.l.d.m). Brevemente, si tratta di una vallata con ripide ed alte pareti calcaree nel cui fondovalle, tra forre e qualche pozza più ampia, scorre il Torrente Rosandra; la presenza del corso d’acqua (uno dei pochi di superficie dell’area giuliana) ha inciso nei tempi remoti la pietra calcarea creando grotte, ripari ma soprattutto dando refrigerio a selvaggina e ad assetate comunità umane. Per cui abbiamo un’area dove sono state identificate presenze umane riferibili all’Uomo di Neanderthal, del Mesolitico, del Neolitico, la Protostoria e della romanizzazione. Da qui partiva l’acquedotto che serviva la città romana di Tergeste già oggetto di una mia presentazione sul forum https://www.lamoneta.it/topic/114912-acquedotti-romani/#comment-2090919 Il Crinale è un ripido e marcato rilievo calcareo che crea una dorsale che fa parte della stessa Valle ed è separato dal Monte Carso sovrastante da un ampio e profondo canalone. La sua parte sommitale si ricollega all’altipiano costituito appunto dal Monte Carso, già sede di un ampio abitato protostorico Già da questa immagine appare evidente la pendenza della dorsale. I ripiani prima descritti sono evidenziati nella locandina della presentazione già presentata in apertura di testo, indicati dai numeri. Salvo il nr. 1 che è alla base e con la specifica che il nr. 6 è la Chiesa di Santa Maria in Siaris. L’assenza di resti di murature con legante porterebbero ad escludere una natura prettamente militare del sito e una durata cronologicamente abbastanza breve del sito, d’altra parte l’utilizzo di alture erte e facilmente difensibili è comune nelle aree pedemontane nel periodo tardoantico. In realtà è presente un robusto muro con malta di natura non ben chiara prossimo alla Chiesa di Santa Maria in Siaris, mentre nei ripiani è conservato solo un breve tratto di muratura a secco e alla base di uno di questi vi sono abbondanti pietre arenarie di chiara origine alloctona. I materiali raccolti sono perlopiù ceramiche, chiodi da carpenteria (che fanno supporre la presenza di tavolati e/o strutture in legno che avrebbero ampliato la superficie disponibile e fornito qualche copertura), chiodi da ferro equino (utilizzo di muli per il trasporto di materiali da costruzione e/o delle anfore contenenti acqua prelevata nel torrente?) ed una punta metallica. In cima al Crinale, vicino al c.d. Cippo Comici, è presente una piccola cavità a pozzo (Grotta dei giovani/Jama Mladich 3938/5231 VG) dove negli anni ’80 in occasione della prima esplorazione fu rinvenuta una fibbia, un bottone/borchia (?) ed un femore umano attrbuiti ad un generico “periodo romano”. L’accesso alla stessa fu ottenuto forzando una stretta fessura e si presuppone che in antico esistesse un ingresso più comodo. Il rinvenimento di alcune sepolture (1941 e 1974) rinvenute nel tratto dell’acquedotto romano sottostante il Crinale a a Crogole (1954) andrebbero collegate a questo periodo di frequentazione tardoantica. In un ambiente dove le comunicazioni erano mano semplici, gli insediamenti romani privilegiavano il concetto di “intervisibilità” tra gli stessi: a causa dell’orografia del sito non tutti i ripiani possono tenere sotto controllo gli altri. In un contesto difensivo dalla Grotta delle porte di ferro /Zelezni prton (504/3027VG) che si trova sul versante destro della Valle sotto il monte Stena si avrebbe avuto il controllo visivo sia sul “Refugium” che verso l’accesso della Valle stessa sia su una porzione di mare. Dal mare infatti nel periodo tardoantico non sarebbero giunti contingenti barbarici ma più facilmente rinforzi di truppe amiche. Riporto parte della descrizione tratta dal catasto Grotte: “… La cavità è interessante non solo per il suo deposito preistorico, il quale ha fornito reperti analoghi a quelli della sottostante e più nota Grotta delle Gallerie, ma anche per un singolare adattamento subito dal suo ingresso: esso infatti ha una forma molto regolare, ovale, con l'asse inclinato di circa 45° e presenta sul lato orientale una serie di incavi, alcuni dei quali cilindrici, scavati nel calcare; dalla parete opposta si osservano invece tracce di intonaco di cocciopesto, che la patina del tempo confonde ormai con la roccia. Da questi segni, e da resti fittili trovati nella cavità, è stato possibile dedurre che la stessa fosse stata adibita, in epoca tardo romana, a postazione militare di vedetta, per la sua particolare posizione dominante e che l'imbocco sia stato munito di una solida porta, i cui cardini erano posti appunto negli incavi, tutt'oggi visibili. A suffragare tale ipotesi, si nota inoltre un piccolo rialzo del suolo con la superficie molto levigata, che richiama perciò l'immagine suggestiva delle scolte che qui sedute sorvegliavano il territorio circostante.” Il Crinale (vedi profilo nero) visto dall’interno della cavità Il sito risulta di estremo interesse perché va a collocarsi cronologicamente in un periodo poco noto per l’area giuliana e che doveva esser contraddistinto da una certa instabilità in quanto anche a Tergeste vennero rinforzate le difese urbiche (vedasi al riguardo la costruzione del torrione a fianco della scalinata che porta a Santa Maria Maggiore). Il territorio non fu colpito direttamente dalle ondate barbariche che puntavano ad accedere alla Bassa Friulana e da qui, una volta superata Aquileia, a penetrare nel cuore dell’Impero ma l’accesso di contingenti barbarici (es. Unni) mise in apprensione le popolazioni locali. Personalmente ringrazio gli autori per il contributo e le istituzioni locali che da anni puntano sulla ricerca storica culturale ed etnografica per valorizzare un territorio ricco di attestazioni di frequentazioni umane fin dalla Preistoria passando per la Protostoria, la Romanizzazione e il periodo successivo. Per restare al periodo romano, nei pressi della Valle si insediarono i primi contingenti militari impegnati nella Guerra contro gli Histri e nella successiva conquista dell’area https://www.lamoneta.it/topic/200166-nuovi-scavi-archeologici-nellarea-triestina/#comment-2209348 Spero di aver destato la vs attenzione Illyricum
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  12. Buongiorno facendo una ricognizione delle mie 10 lire "biga", ho visto l'esemplare del 1929 ** che ha sviluppato una bella (per chi piace) patina. Acquistata nel 1990, l'ho conservata per i primi 15 anni in raccoglitore a taschine di plastica, poi gli anni seguenti in valigetta "Lidl" su vassoio. Utlimamente, per arginare un pochino la patinazione, in capsula. Tutto questo discorso, perché ciò mi fa pensare che molte monete del Regno viste in vendita, diciamo, in condizioni più pulite (bianco latte e senza patina), siano state "lavate" appositamente, visto che il tempo, volente o nolente, aggredisce l'argento col suo scorrere inesorabile. Un saluto a tutti
    1 punto
  13. Buonasera, volevo far notare che poco fa sul noto sito d asta è passato/venduto un tarì del 1798 nel quale al diritto reca l assenza del numerale I di ferdinando IV e la lettere N differenti. Non ne ho mai visto di altri esemplari identici, per cui propenderei per un falso d'epoca pur non conoscendone il peso anche se no mi sembra grossolano come icomuni falsi. Potrebbe essere un problema tecnico di slittamento del conio??. Ho provato a chiedere informazioni al venditore americano ma, nel frattempo, la moneta è stata venduta o eliminata. Peraltro, nonspediva in Italia. Ringrazio sin d'ora chi vorrà esprimere un parere. Un caro saluto a tutto il forum.
    1 punto
  14. Il 7 Marzo 2024 ho fatto un Ventennio che sono qui, "non me n'ero accorto". Il tempo vola e con Voi è stato ed è, piacevole ed istruttivo. Grazie a tutti soprattutto a chi l'ha aperto e ha "lavorato" in questo forum! Col cuore, Fabio😘
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  15. Medaglia devozionale francescana, bronzo/ottone, della prima metà del XVII sec.- D/Busto rivolto a DX di S. Francesco d' Assisi, anepigrafe.- R/ Mezzo busto di S. Antonio da Padova rivolto a DX che guarda Gesù Bambino in piedi con il capo raggiato.- Ciao Borgho
    1 punto
  16. DE GREGE EPICURI Col fascio di fulmini può essere solo Giove. Le due piccole figure ai suoi piedi sono descritti come "bambini". La moneta è la RIC 240 ed è databile al 210 d.C. grazie alla Potestà Tribunizia XVIII. Quanto al peso, è vero che per le monete d'oro e d'argento è molto importante (molto meno per il rame e l'oricalco); c'è comunque un margine di variabilità, che è strettissimo per l'oro ma un po' maggiore per l'argento. Però è molto più frequente trovare un peso calante, piuttosto che un peso superiore alla norma del periodo.
    1 punto
  17. DE GREGE EPICURI E' un quadrante di Augusto. Si legge molto bene il monetiere Sisenna.
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  18. Non sono più esposti..cosi come non è più esposto il 20 lire oro prova dei "marescialli"...Purtroppo sono stati portati anche in giro per il mondo per alcune mostre..erano falsi..ma nessuno se ne era accorto? o forse non erano così esperti in materia? o forse sapevano ma hanno taciuto? Sta tutto nel fascicolo penale...che..è bene ricordarlo...portò all'archiviazione perchè non si era in grado di individuare dei colpevoli e non perchè le sostituzioni non erano avvenute...qualcuno voleva far credere questo..un po come quando l'avvocato di un certo senatore disse in TV "presidente abbiamo vinto"...peccato che avevano vinto per la prescrizione del reato e non per una piena assoluzione...
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  19. Sono necessarie entrambe, la pratica senza teoria rimane ignorante sui vari sistemi monetari nelle diverse epoche, tecniche di coniazione, metrologia, storia monetaria, metodologie di classificazione e catalogazione, bibliografia e altri aspetti fondamentali per comprendere e saper collocare una moneta nel suo specifico contesto storico... così come la teoria priva di pratica impedisce di avere una cognizione precisa dell'aspetto effettivo delle varie monete con il rischio di non saper distinguere un falso pacchiano da una moneta genuina, l'osservazione concreta delle monete comunque è indiscindibile da una buona base di conoscenze teoriche, specie iconografiche, metrologiche e bibliografiche, indispensabili per discernere e classificare le monete...
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  20. L' immagine è perfetta, allargando si vede tutto. @dux-sab Dunque, cartolina non viaggiata prettamente filatelica. Una volta usava così, spesso in occasione di annulli speciali come quello della cartolina. Solitamente i collezionisti snobbano un po' le affrancature filateliche, io non sono d'accordo, in filatelia non si butta via MAI niente. Anche se creata di proposito questa cartolina è testimone di un'epoca e raggruppa una serie di francobolli che altrimenti non avremmo mai visto tutti assieme, + abbiamo questo fantastico ANNULLO SPECIALE. Non so se la serie del General Gouvernment sia completa, vanno controllati i libri per i francobolli, che saranno valutati come usati in quanto annullati anche se non viaggiati. Solitamente quando non viaggiati i francobolli sono di migliore qualità. PS. L' annullo tradotto dice: "10 anni di organizzazione di soccorso per madri e bambini, Cracovia 28 febbraio 1944". Personalmente lo trovo un documento eccezionale. Se mi dovessi dimenticare di controllare i francobolli ti pregherei di riportarla all' attenzione.
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  21. Ciao @Ale75 Non trovo la foto ma la descrizione del medaglione di Valerio Belli si trova nell’elenco della sua opera e corrisponde bene alla medaglia di @Marzio Marzot Biblioteca Ambrosiana,16. https://www.academia.edu/11691128/Un_elenco_di_conii_delle_medaglie_di_Valerio_Belli_in_RIN_CXV_2014_pp_243_282 Il rovescio è identico alla medaglia dell’asta Varesi con Giulio Cesare al dritto: https://www.acsearch.info/search.html?id=3743797
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  22. Grazie dareios it e grazie Ale75. Mi sembra che concordiate, ed ora ne sono convinto pure io. Siamo nel 5/600, con solo rimembranze romane. In questa direzione approfondirò e se trovo, comunico. Ancora grazie.
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  23. Salve,potrei dire una castroneria perché le lettere sono molto rovinate e quindi si va a intuito 😁 C'è una medaglia di Valerio Belli di cui non trovo ne foto e ne dati ponderali recante la scritta M. Claudivs Marcellvs. Cos V. Magari medaglia in mano può verificare se le scritte coincidono 🙂
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  24. Buon pomeriggio @Arcimago Complimenti per la moneta, ancora molto gradevole. Proprio cosi, vai a riempire un bel buco nella tua collezione della Repubblica. Sebbene sia un errore di conio, è comunque molto ricercata. saluti
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  25. Certo che esistono degli esperti, il problema di cui si parlava riguarda soprattutto chi non lo è e vorrebbe diventarlo con dei corsi ad hoc e qualificanti come esistono per tante altre branche in tema archeologico, artistico e antiquariale, i corsi universitari quasi sempre sono molto teorici con scarsi o nulli contatti effettivi con le monete dal vivo ed inoltre sono in gran parte sbilanciati verso l'ambito antico e classico con pochissimi corsi di numismatica medievale, per non parlare delle epoche successive, le monete moderne e decimali sono del tutto ignorate... corsi appositi con certificazioni finali di perito numismatico in un specicifico settore, a mia conoscenza nel nostro Paese, non esistono...
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  26. Scusate, nella foga mi sono scordato di aggiungere peso e diametro. Peso: 0.83g (è molto tosata) diametro:15mm
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  27. Ciao denaro di lucca
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  28. In fondo, giusto per completezza di informazioni, ricordo ai collezionisti che sia al Museo Nazionale Romano (Collezione Reale) che al Museo della zecca non ci sono più gli originali della moneta da Lire 5 del 1901, ma due falsi..e neanche tanto belli...così è la vita
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  29. potrebbe essere. per esempio quelle I e P che stanno ai lati dello stemma potrebbero stare per Imperio Portugues.
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  30. ciao a tutti Berengario I, gr 1,5 Penso sia Venezia ma non ne sono sicurissimo. Un aiuto per la classificazione MEC?
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  31. Ne abbiamo parlato in altra discussione delle straordinarie emissioni della regina, moglie del re Offa, contemporaneo di Carlo Magno e come lui autore di un’importantissima riforma monetaria a cavallo tra VIII e IX secolo tanto che ancora oggi non si sa chi abbia in realtà influenzato chi ? Vedi a questo proposito gli articoli di Coupland, il maggior esperto di monetazione carolingia. cynthryth e Offa emisero dei denari ( penny) con ritratto di stile, fattura ed elementi innovativi straordinari. La loro monetazione influenzo’ profondamente le emissioni inglesi dei quattro secolo successivi che pero’ a parte rare eccezioni , non seppe piu’ esprimere ritratti altrettanto raffinati ed evocativi. Quello di Cynethryth e’ l’unico ritratto in moneta di una sovrana anglosassone. Il monetiere responsabile per la produzione e’ EOBA e la zecca di emissione Canterbury ( nel Kent). Se la monetazione di Offa e’ rara quella della moglie lo e’ molto di piu’. Si conoscono 43 esemplari censiti nel corpus della sua monetazione redatto da Chick, cui sono da aggiungere un’altra manciata di esemplari rinvenuti ( prevalentemente dai detettoristi inglesi) successivamente, di questi solo una ventina sono con il suo ritratto ( gli altri sono aniconici o hanno il ritratto del marito) . l’esemplare sopra dopo la CNG 78 e’ stato rivenduto privatamente nel loro coin shop. Lo hai preso da li o e’ apparso di nuovo in una prossima vendita ? qui sotto infine un altro esemplare passato da CNG recentemente.
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  32. E per la data, come sottolineato da @apollonia LA per Aureliano e L Δ per Vaballato, 270/271 d.C. https://rpc.ashmus.ox.ac.uk/type/75752
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  33. Ciao @PaoloDoni23 Purtroppo si tratta probabilmente una produzione di Caprara, noto falsario di monete greche attivo a Smirne e Syros all’inizio del XIX sec. Le combinazioni dritto/rovescio di Caprara sono numerose, i riferimenti sono quelli del libro di Philip Kinns, « The Caprara forgeries », 1984. stesso dritto: stesso rovescio (Kinns 31): https://www.forumancientcoins.com/fakes/displayimage.php?pid=20913
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  34. Direi che questo tipo di rappresentazione della Madonna con Bambino, in abito campaniforme e tipica negli stati Austro /Tedeschi, ma anche la Spagna ha rappresentazioni simili, escluderei la nostra Madonna di Loreto (che naturalmente tutti sanno che e ricoperta dalla classica dalmatica), il periodo e molto probabilmente della prima metà del XIX sec.- Ciao Borgho chi
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  35. Io i miei vent'anni li celebrerò a settembre, ricordo che quando sono arrivato eri l'utente con il maggior numero di post, e un po' mi intimorivi per questo Che dire, altri venti di questi anni, e ad maiora petronius
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  36. Lo yeld (rendimento) dell'esplosione Trinity è stato calcolato coi criteri moderni in 24.8 kt, con uno scarto di ± 2 kt, dove il kt (kiloton) è il corrispondente dell'esplosione di 1000 tonnellate di TNT. Come paragone con le armi nucleari tattiche oggi esistenti o che furono operative nel passato si tenga presente che le ADM (mine nucleari da demolizione, le più piccole testate nucleari prodotte) trasportabili in zaino o sotto forma di granate d'artiglieria hanno / hanno avuto yeld compresi fra 0,1 e 15 kt, inoltre che le testate nucleari tattiche per SRBM (missili balistici a corto raggio) o missili da crociera, di cui ai tempi della guerra fredda si prevedeva l'esteso utilizzo in battaglia in caso di terza guerra mondiale, erano nell'ordine dei 100 - 300 kt. Video con la cronologia di tutte le esplosioni nucleari effettuate nel mondo dal 1945 al 1998 (*). (*) Anno della fine dei test nucleari da parte dei paesi citati. Non comprende quindi le esplosioni della Corea del nord, eseguite fra il 2006 e il 2017.
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  37. Interessante la datazione distinta in anno di regno di ciascun sovrano del regno di Palmira sul lato della moneta con la propria effigie. apollonia
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  38. Fai una foto col telefonino e poi la mandi a qualcuno su whatsapp e chiedi di rimandartela.
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  39. Cioè ? Cosa vorrebbe dire precisamente ? Ah, mi stavo scordando il saluto e il grazie come in altre richieste sono mancanti o non pervenute.
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  40. Moneta alquanto rara, classificabile come RIC 49. L'esergo ML dovrebbe stare per "Moneta Londinium", mentre le lettere nei campi sono marche e segni di zecca il cui significato è tutt'oggi ignoto. Le marche più comuni che si rinvengono sulla monetazione di All'etto sono S|A/ML, S|A/MSL, S|P/CL La sequenza delle marche di zecca per gli usurpatori britannici è la seguente (Tratta dal libro di Casey "Carausius and Allectus).
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  41. Bah! La conversazione va verso uno stallo.. il venditore è professionista? Se è professionista rilascia fattura con descrizione di quel che vende. In caso di problemi, potrebbe passare dei guai. Più che la perizia guarderei chi glielo vende. Se non è un professionista che le garantisce quel che vende, io non lo prenderei! Poi per carità! Se lo vuole prendere non è che deve sentire i miei consigli, se le piace libero di comprarlo
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  42. Variante 8 su 7, è originale, ma non mi esprimo sul valore.
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  43. Questa discussione è completamente surreale
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  44. Per cercare di trovare una risposta a questa interessante osservazione, ho provato a consultare due volumi sulla medaglistica napoleonica: "Napoleone Bonaparte - Arte e storia delle medaglie" di Mario Coniglio (1977) e "Napoleon's medals - Victory to the Arts" di Richard A. Todd (2009). Riporto quanto scritto da Mario Coniglio: "Numerose medaglie vennero emesse, sia in Francia che all'estero, per commemorare questo storico avvenimento. Per la prima volta nella storia della medaglistica, vennero coniate un grande numero di medaglie in oro, esattamente 13.000 in quattro moduli differenti: 40 mm (57 gr), 32 mm (25,3 gr), 26 mm (15,6 gr) e 14 mm (1,95 gr). Le medaglie di modulo maggiore furono donate ai personaggi più importanti che assistettero alla cerimonia. Nell'occasione vennero coniate anche 74.450 medaglie in argento sempre nei moduli sopra elencati, delle quali le più piccole vennero gettate al popolo. I coni di questa medaglia furono incisi nel dritto da Andrieu (testa laureata dell'imperatore a destra) e nel rovescio da Jeuffroy (Napoleone portato su uno scudo da un senatore e da un soldato)." Anche nel volume di Richard A. Todd ne viene fatta breve menzione: "70,000 miniature versions in silver (14 mm) were struck to be thrown to the crowds. [...] Denon reported to the Emperor on 4 January 1805 that 70,000 had been struck. They were thrown in great numbers to the crowd." Pertanto, sembrerebbe che soltanto gli esemplari in argento siano stati effettivamente lanciati verso la folla. Gli esemplari in oro vennero presumibilmente donati ad alcuni dignitari e funzionari che presenziarono alla cerimonia. Degli esemplari in bronzo, purtroppo, non ne viene fatta menzione anche se abbiamo visto che esistono...
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  45. Dopo quasi 7 anni inserisco in questa discussione una moneta da 5 euro che mi è piaciuta particolarmente Non la comprerò perchè non colleziono monete in euro figuriamoci quelle destinate esclusivamente al mercato collezionistico, ma per chi colleziona monete italiane Regno e Repubblica penso che sia una gemma, meravigliosa la libertà librata in primo piano.
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  46. Ciao! Necessità di guerra, vero. Le guerre, però, erano solo uno dei motivi per drenare valuta ed erano motivi contingenti e limitati. Altro motivo, per me più frequente per la "Serenissima", era la carenza di metallo prezioso (o l'aumento del suo valore in ambito internazionale). La possibilità di approvvigionarsi dei metalli necessari alla zecca per la coniazione in monete, soprattutto quelli preziosi, dipendeva naturalmente dall’andamento di mercato degli stessi in ambito internazionale a cui Venezia non poteva sottrarsi; la scoperta di nuove miniere e l’adozione di tecniche che consentissero una maggiore estrazione di metallo, così come l’esaurimento delle stesse o la perdita di qualche “mercato” importante, condizionavano la sua politica monetaria. La maggior quantità di metallo arrivava a Venezia dalle miniere tedesche e balcaniche; di tutto il metallo importato, i mercanti stranieri, avevano l’obbligo di versarne parte alla zecca per trasformarlo in moneta; in genere era la quinta parte del metallo prezioso che conducevano, con tale percentuale la zecca coniava le monete che erano ritornate ai mercanti come pagamento del quinto ricevuto. L’obbligo venne più volte nel tempo abrogato e reintrodotto. A riprova di quanto fosse mutevole l’approvvigionamento del metallo, si registra che nel primo periodo del dogato di Francesco Foscari, fino al 1430 circa, la quantità di argento che si coniava in moneta era abbondantissimo, tanto che questo metallo poteva essere venduto ed acquistato in qualsiasi luogo di Venezia e ciò a scapito dell’oro che, invece, arrivava in zecca in quantità minima. Nel secondo periodo invece si instaurò una forte penuria di ambedue i metalli, tanto che la Repubblica fu costretta ad emettere delle leggi perché anche la compravendita dell’argento, così come lo era già per l’oro, venisse sottoposta a misure di controllo via via più restrittive, tanto da ottenere di fatto il monopolio commerciale. Giacché erano frequenti tale congiunture, Venezia riduceva l'impatto negativo attuando vari correttivi (non sempre efficaci); poteva, a seconda dei casi e come detto sopra, togliere o ridurre l'obbligo di versare il quinto, oppure poteva ridurre o azzerare le spese di coniazione, così come poteva ridurre o azzerare il signoraggio; in alcuni casi anche il salario dei lavoranti nella zecca e ciò a beneficio dei mercanti ai quali veniva maggiormente apprezzato il loro metallo. Di fatto veniva incentivata la consegna di tali metalli a Venezia. saluti luciano
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  47. Salve, riprendo questa discussione per postare un bel dipinto sul tema di Jacob Backer. Saluti
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  48. Andrei cauto con questa moneta, ho la sensazione che sia stata montata la rarità: è palese come il venditore abbia evidenziato solo le parti che fanno comodo a lui, tralasciando il fatto che sia una curiosità e non una vera e propria rarità, e altri punti a suo sfavore. <_< <_< <_< Detto ciò credo che le contromarche (di natura privata) siano coeve la moneta, perchè presentano usura e patina conforme al resto della moneta.
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