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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 03/29/24 in tutte le aree

  1. Segnalo agli appassionati di monetazione marchigiana e a tutti gli appassionati e curiosi numismatici l'imminente pubblicazione da parte di Nomisma della monografia sulla zecca di Pesaro. L'opera, curata da Lorenzo Bellesia, rappresenta la quarta tappa della collana che l'autore ha deciso di dedicare alla monetazione marchigiana. Il volume in oggetto porta in copertina il n°4 (n°1 Recanati, n°2 Camerino, n°3 Fermo)... e il n°5 è già in avanzato stato di lavorazione.. In questo volume viene rianalizzata la monetazione di Pesaro fino a Leone X°, e relativa documentazione con un'importante revisione di alcune attribuzioni del Corpus. Il volume è composto di 288 pagine, sarà ordinabile entro un paio di settimane sul sito Nomisma al prezzo di 100 euro. allego immagine della copertina... Sentiti complimenti all'autore e buona lettura a tutti gli appassionati. Mario
    5 punti
  2. Valentiniano III: la tipologia con la Porta di Campo (RIC 2159-64) di emissione cartaginese. Così come la Porta di Campo è la tipologia di Valentiniano III coniata in maggior quantità dalla zecca romana, così lo è per le emissioni cartaginesi, abbondanti e talmente ricco di varianti da essere impossibile catalogarle compiutamente. Mentre da un lato, esiste una notevole varietà nei tipi, ciò che fa ritenere plausibile che siano stati coniati durante un periodo di tempo notevolmente esteso, dall’altro la loro relativa rarità fa ritenere che ogni singola emissione fosse abbastanza contenuta nel numero: forse a causa di una cattiva tecnica di produzione dei conii, oppure l’impiego di una lega poco idonea per la fabbricazione dei tondelli, ragioni entrambe che possono essere causa di una durata breve dei coni e quindi della loro frequente sostituzione. Il disegno della Porta di Campo a volte richiama quello della VOT PVB valentiniana, altre quello delle GLORIA REIPVBLICE teodosiane. La qualità dell’incisione appare assai variabile: si passa da disegni accurati, con cura per il dettaglio e simili per qualità a quelli capitalini, ad atri appena abbozzati, ridotti a poche linee tracciate frettolosamente e appena sufficienti per richiamare la Porta di Campo. Anche le due torrette a volte sono ben disegnate, altre ridotte ad una crocetta. Sebbene manchino prove oggettive, è plausibile ipotizzare che la bella esecuzione dei primi coni sia progressivamente venuta a meno con il trascorrere del tempo di fronte all’esigenza di coniare rapidamente una crescente quantità di monete. D’altra parte, è anche plausibile che nella zecca lavorassero incisori abili, di lingua greca (come suggerisce la frequente sostituzione della E con la Є e della C con la K), insieme ad apprendisti analfabeti. La legenda nominale al dritto, come nelle altre emissioni cartaginesi, può essere distinta in continua o spezzata. Per quanto riguarda il verso, esiste una grande varietà di legende, per lo più formate da 6 lettere disposte 3 a 3 ai lati della Porta di Campo, a somiglianza di quanto avvenne nella VOT PVB, ma, stranamente, pur sembrando l’emissione cartaginese avere in quella romana il suo spunto, e forse essere stata coniata a partire da qualche anno più tardi, nessuna delle tante varianti di legenda richiama la VOT PVB. Così come per l’incisione del disegno del verso, anche per le legende forse si passa da un iniziale rispetto di quanto stabilito dai responsabili della zecca con legende che si ripetono scritte esattamente nello stesso modo, a un crescente disordine sino a giungere a un momento dove le lettere della legenda del verso paiono disposte in modo casuale. Nel RIC sono riportate cinque tipologie, distinte dalla legenda al verso posta ai lati della figura: [VICTORIA]-AVGVST, ROM in esergo (RIC 2159) CAS-TRA[N], ROM in esergo, con legenda nominale continua (RIC 2160) CRA-////, con legenda nominale continua (RIC 2161) CAS[T]-VIC, con legenda nominale continua (RIC 2162) o spezzata (RIC 2163) RO-MA, con legenda nominale spezzata (RIC 2164) Per le varianti RIC 2159 e 2164 è indicata una rarità R4 mentre tutte le altre sono considerate comuni. Stante l’estrema varietà di legende, per lo più non riconducibili a un archetipo e spesso illeggibili, è difficile attribuire un grado di rarità alle divers e varianti. Forse potrebbero considerarsi tutte ugualmente comuni, come indica il RIC, quando illeggibili; R1 quando hanno un lato ben leggibile; R3 quando entrambi i lati sono ben leggibili, Inaspettatamente, nessuna di queste legende richiama quella romana: VOT PVB. La legenda CAS-TRA appare molto coerente con il disegno della porta e per questo motivo spesso viene utilizzata quale riferimento all’intera tipologia: tuttavia, tale legenda on realtà è piuttosto rara, e quella non illustrata nel RIC e nonostante disponga di un archivio fotografico di circa 200 nummi, non ne trovo neppure uno dove appaia in modo inequivocabile e completo questa legenda. Il peso medio di questa tipologia, 1,27 g, è in linea con le altre tipologie attribuite alla zecca di Cartagine. Tra le monete battute in nome di Valentiniano III, le Porte di Campo sono forse le più frequenti: sia nel caso di quelle romane, con legenda VOT PVB, che di quelle cartaginesi, con la loro pluralità di legende. Quindi sono speranzoso che tra i foristi vi sia chi possa proporci qualche bella immagine di questa emissione cartaginese con la legenda decifrabile. Grazie.
    4 punti
  3. 11 giorni fa sono passati 4 anni dall'inizio di questa discussione. Quasi 800 post e 33.000 visualizzazioni. Un bel traguardo. Grazie a quelli che hanno partecipato e a quelli che hanno letto. E grazie a quelli che parteciperanno e a quelli che leggeranno. Arka Diligite iustitiam
    3 punti
  4. Finalmente, dopo tanto tempo di ricerche , sono riuscito a portare a casa questo splendido volume in edizione originale .. grazie al caro amico che me lo ha segnalato …
    3 punti
  5. @sdy82 , come vedi sono di parola anche se a volte ci metto un po' a mantenerla 😀 Ecco l'Atlante scolastico geografico di B. Konnzen per scuole superiori, medie e commerciali, edizione del 1893 (dovrebbe essere la prima). Ed. Hölzel, Vienna. P.S. Purtroppo le foto fanno un po' schifo (e poi non fate caso ai dettagli inutili, non avevo voglia di ritagliare)...
    2 punti
  6. DE GREGE EPICURI @VietmiminNo, nel Bel Paese non è lo stesso. E' probabile che per delle civette ateniesi, certamente non coniate in Italia, ci sia una discreta tolleranza, e bastino le certificazioni della casa d'aste. Ma se si trattasse di moneta italica o sicula, e in particolare di moneta rara o di interesse storico eccezionale (un decadrammo, ma anche un "semplice" bronzo riconiato della Symmachia di Timoleonte...) occorrerebbe dimostrare che la moneta si trovava già in una collezione nel 1909, anno della prima legge organica del Regno sulla tutela del patrimonio archeologico.
    2 punti
  7. Salve, posto un mio esemplare di recente acquisizione. Saluti
    2 punti
  8. Concordo: un qBB o poco al di sotto. Aggiungo, per confronto, una moneta in buona conservazione:
    2 punti
  9. Mi stavo preoccupando.... Mi dicevo tra me e me,mo lo scrive mo lo scrive,ma non scrivevi....menomale🤣
    2 punti
  10. Questa magnifica mappa interattiva mostra il globo com'era in varie epoche geologiche remote, sia per (milioni di) anni che per eventi fondamentali della storia del pianeta: https://dinosaurpictures.org/ancient-earth#0 Stesso tema di questo video, in cui alla fine si ipotizza anche come si muoveranno i continenti nei milioni di anni futuri: Quest'altro è interamente dedicato all'evoluzione dei continenti nel futuro:
    2 punti
  11. Da Tarso di Cilicia, un attraente esemplare di tetradrammo con al diritto testa laureata di traiano ed al rovescio raffigurazione di Tyche, seduta su rocce, con in mano ramo di palma . Sarà il 12 Aprile in vendita KMK 121 al n. 241 .
    2 punti
  12. All'asta tre monete romane magnifiche e introvabili Questo recita il titolo del filmato di Scripta manent Nel filmato si parla di tre rarissime monete dell'antica Roma fanno parte di una collezione che andrà all'asta a Zurigo a maggio e in ottobre: si tratta di un raro sesterzio con raffigurato l'imperatore Adriano celebrato dalle legioni stazionate in Britannia nel 122 d.C., un sesterzio di Agrippina ordinato dal figlio imperatore Caligola per commemorarne la morte e di una moneta 'Judea Capta' di Vespasiano, creata per celebrare la vittoria della prima guerra ebreo-romana nel 74 d.C. I tre pezzi fanno parte della Cope Collection, dal nome del collezionista Geoffrey Cope, comprensiva di 170 monete dell'antica Roma e di 800 monete antiche britanniche, ora in procinto di essere messa all'asta dal figlio con la collaborazione di Numismatica Ars Classica, Classical Numismatic Group e Numismatica Genevensis. La moneta di Adriano, che sarà battuta a giugno, era stata esposta per molti anni al British Museum di Londra e fu commissionata dall'imperatore dopo il completamento del Vallo a lui intitolato, nel 130 d.C. Sempre a giugno andrà all'asta un trio di monete raffiguranti re britannici tra cui la 'Petition Crown' del 1633 di Carlo II, il cui valore è stimato in 750mila dollari, realizzata da un'abilissimo intagliatore per perorare la propria conferma quale unico incisore ufficiale della zecca reale e in cui sono visibili persino le vene sul collo del sovrano. L'altra moneta sono il Testoon di Enrico VIII del 1544 e quella di re Carlo I raffigurato a Oxford durante la guerra civile, realizzata nel 1644. "Queste monete non sono solo spettacolari per la realizzazione artistica di momenti importanti per la storia dell'antica Roma e della monarchia britannica - ha sottolineato il direttore di Numismatica Ars Classica, Arturo Russo - ma anche per il loro 'pedigree'. Siamo entusiasti di offrire ai collezionisti la possibilità di comprare un pezzo di Storia". Fonte: https://www.agi.it/cronaca/news/2024-03-20/all-asta-tre-monete-antica-roma-25769644/ https://artslife.com/2024/03/26/in-asta-la-cope-collection-con-monete-romane-e-britanniche-di-qualita-museale/ In asta la Cope Collection, con monete romane e britanniche di qualità museale di Elio Crema Petition Crown of Charles II from the Cope Collection © Stephen Wakeham Una delle raccolte di monete britanniche e romane tra le più rare e ricercate mai apparse sul mercato. Tanto che per esitare la Cope Collection, in asta a Zurigo a maggio e ottobre 2024, collaborano tre tra le principali maison esperte di numismatica: Numismatica Ars Classica, Classical Numismatic Group e Numismatica Genevensis. La collezione, accumulata in cinquant’anni dal noto numismatico Geoffrey Cope, è composta da 170 monete di bronzo dell’antica Roma e oltre 800 monete e medaglioni britannici. Tra questi, tutti eccezionalmente conservati, alcuni dei più importanti pezzi attualmente conosciuti. Tra questi tre monete raffiguranti altrettanti re inglesi e un sesterzio romano in bronzo commissionato dall’imperatore Adriano al completamento del Vallo di Adriano nel 130 d.C. La più preziosa di queste monete è la Petition Crown of Charles II, di cui esistono solo 16 esemplari, stimata 750 mila dollari. Coniata da Thomas Simon, fu creata dal celebre medaglista nel 1663 per persuadere il re a riassumerlo come unico capo incisore presso la Royal Mint. Utilizzando una nuova particolare tecnologia, Simon ha stampato un messaggio comparativo lungo il bordo della moneta, che invitava il re a “confrontare questo suo pezzo di prova con l’olandese”. Al di là di questo dettaglio, il ritratto impreso nel centro della moneta è sorprendente, così dettagliato che si possono distinguere anche le vene sul collo del re. Un altro pezzo chiave della vendita è King Henry VIII Testoon, che raffigura il re in un imponente ritratto frontale. La moneta fu coniata nel 1544 e probabilmente modellata sul famoso dipinto di Hans Holbein il Giovane. La moneta rappresenta un momento chiave del regno di Enrico VIII, quando la mancanza di fondi nel tesoro portò il governo Tudor a manipolare la valuta introducendo metalli a buon mercato, fenomeno noto come la Grande Svalutazione. Questo particolare esemplare è considerato il più bello tra quelli esistenti. Altrettanto famosa l’Oxford Crown raffigurante King Charles I, coniata nel 1644. La moneta testimonia la presenza di re Carlo I a Oxford durante la guerra civile inglese. Le due guglie centrali appartengono alla Chiesa di Ognissanti e alla Chiesa universitaria di Santa Maria sulla High Street. Della moneta si conoscono solo undici esemplari, di cui otto conservate in collezioni museali. Quanto alle monete romane in bronzo, la più importante è il sesterzio di Adriano che celebra le sue legioni di stanza in Gran Bretagna. Esposta da diversi anni al British Museum, la moneta presenta su un lato il ritratto di Adriano e, sul rovescio, l’Imperatore nell’atto di rivolgersi al suo esercito. La qualità dell’incisione artistica e lo stato di conservazione sono tali che il ritratto sul retro è riconoscibile anche in scala così minuta. Probabilmente l’occasione che ha portato all’emissione della moneta fu il completamento del Vallo di Adriano nel 130 d.C.. Tra le altre monete romane troviamo in catalogo un sesterzio di Agrippina, emesso dal figlio Caligola per commemorare la morte di sua madre – il rovescio raffigura un carro funebre trainato da due asini – e un sesterzio di Vespasiano che commemora la vittoriosa campagna in Giudea. IL CATALOGO COMPLETO Charles I coins from the Cope Collection © Stephen Wakeham Hadrian Sestertius from the Cope Collection © Stephen Wakeham
    2 punti
  13. Concordo. Il suo clone, messo all’asta non meno di tre volte tra 2019 e 2020 da Soler y Llach: https://www.acsearch.info/search.html?id=7413123
    2 punti
  14. Cari amici, come avrete capito la nostra discussione giunge a conclusione. Difatti, come noto, il Peace Dollar non venne più coniato dal 1935, mentre il dollaro con l'effige di Eisenhower sarebbe stato prodotto solo a partire dal 1971. Consiglio a tutti il saggio biografico "Oppenheimer, trionfo e caduta dell'inventore della bomba atomica" di Kai Bird e Martin J. Sherwin, da cui è stato tratto il film di Christopher Nolan. Spero che questo thread vi abbia intrattenuto ed appassionato, oltre a farvi conoscere meglio delle monete recenti e molto comuni (salvo il Mercury Dime) che per questo tendiamo a sottovalutare nelle nostre collezioni, ma invece sono molto interessanti a livello storico-numismatico. Vorrei dedicare questa discussione ad un caro amico del Forum che non c'è più, @villa66, che sono sicuro si sarebbe divertito molto nel leggerla ed avrebbe partecipato con qualche suo aneddoto gustoso.
    2 punti
  15. Uno pianifica per mesi con accuratezza i prossimi acquisti librari e poi una sera ti arriva a bruciapelo un messaggio nella chat de Lamoneta con la segnalazione di una di quelle offerte che proprio non si possono rifiutare, due tomi in bella legatura e ottima conservazione con alcune opere numismatiche e di storia monetaria di Gianrinaldo Carli, volumi che cercavo da anni e a prezzo da saldo... Non potevo ovviamente resistere e così ho mandato a puttane tutti i progetti pregressi (mai invio meretricico fu più gioioso) e ho arraffato immantinente i suddetti tomi che mi sono arrivati nel pomeriggio di oggi, acquisizione per cui il mio cuore biblionummofilo sentitamente reitera il ringraziamento a @Ricky97
    2 punti
  16. Dopo la morte di Antioco XII (circa 83/82 BC) e dopo la sua lotta con Obodas I, Areta III Filoellenico divenne re dei Nabatei e secondo le fonti gli abitanti di Damasco gli chiesero di governare la città. In quel periodo la zecca locale coniò in nome di Areta alcune monete (si conosce 1 argento (in unico esemplare) e 4 varietà di bronzi) mantenendo lo stile delle precedenti coniazioni con legenda greca in stile ellenico. Quindi in concreto non sono propriamente emissioni nabatee, ma a tutti gli effetti coniazioni di Damasco. Areta governo la città fino al 72/71 e pertanto poiché tali monete non sono datate sono attribuite per l’intero periodo nei 10 anni di suo governo. Si ritiene che non abbiano avuto una ampia circolazione e comunque limitata a Damasco e dintorni. Posto quella più comune passata recentemente in asta che peraltro sembra avere la solita pseudo patina deserto. Rif. Barkay 7, Younis 17. Younis al Qatani ritiene che la figura sul rovescio raffiguri in realtà la moglie di Areta o che sia collegata a un gruppo di stelle. Personalmente ritengo più coerente e plausibile l'ipotesi ripresa anche da Rachel Barkay della raffigurazione della Tyche di Damasco. Sul dritto la testa di Areta diademata, sul rovescio la Tyche della città seduta e sotto il Dio del Fiume. Legenda in greco ΒΑΣΙΛΕΩΣ ΑΡΕΤΟΥ ΦΙΛΕΛΛΕΝΟΣ - AP nel campo a sinistra - (Re Areta che ama i greci). Lo stile della moneta è in linea con le precedenti emissioni dei Seleucidi. Peso 8,84 gr, diam 21 mm asse ore 1.
    1 punto
  17. Buongiorno. Ho trovato in spiaggia, senza metal, la moneta che posto. Credo sia un 100 lire, perchè sulla foto 2 vedo il taglio del collo di Minerva. Voi cosa dite?
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  18. Peccato per le macchie sulle 1 e 5 centesimi, ma tutto sommato gradevoli. Ho anch'io questa serie. L'AFIS mi ha sempre attirato perchè rappresenta una pagina interessante quanto poco conosciuta del dopoguerra / guerra fredda.
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  19. Buonasera, premetto che le romane non sono il mio settore, e non ho mai fatto analisi XRF su queste monete. Ho invece fatto centinaia di rilevazioni XRF su monete medievali, grossi, denari ecc... e in tutte, dico tutte, senza esclusione alcuna, sono sempre presenti delle tracce d'oro. La composizione tipica è argento, rame, piombo e oro, meno frequente si trovano zinco, iridio, nichel e germanio. Quindi è probabile che non riuscissero a eliminare completamente l'oro, o comunque che non ne valesse la pena. Es. di composizione di un grosso di Pavia di inizi del Trecento (Ag. 90,74%|Cu 8,04%|Pb 1,12%|Au 0,10%). Anche il piombo è sempre presente, in percentuali variabili, di solito intorno all'1%. Bisogna poi considerare che le analisi XRF sono attendibili fino a un certo punto ...
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  20. Bellissima. Complimenti per il nuovo acquisto.
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  21. EDIT - Scusate davvero, ho fatto un pastrocchio con le immagini delle monete di rame. Con una luce diversa sono venute meglio.
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  22. https://coinweek.com/roman-coin-profile-sestertius-of-agrippina-senior/ Roman Coin Profile – Sestertius of Agrippina Senior By Geoffrey Cope September 13, 2021 A remarkable ageless sestertius of Agrippina the Elder, now given a new provenance By Geoffrey Cope – Petitioncrown.com …….. “It was, in my eyes, the perfect coin.” This sestertius coin was a lone piece amongst 200 of the world’s finest Greek & Roman coins in an auction at Sotheby’s in 1995; time has made me forget the full story of who told me about the item. I do remember visiting London and meeting Tom Eden especially to see it; if one can ‘love’ a coin at first sight, then I was bewitched by the brass sestertius. I was to have it at any price, the ageless portrait smiled at me from the coin, she was beautiful and dignified and I had not realized that such a piece existed with such beauty. The embarrassing story of a totally irresponsible action of any human being to mortgage to acquire a coin. Prior to the sale, I deposited the deeds of our house to get a loan. We acquired the coin of which I had large pictures on the wall in my study for many years, and she is as beautiful in hand as the day I met her. The donkeys with such minute details. There are coins that I enjoy for the perfect quality and those that are a “work of art”; a few are ‘masterpieces’. I am asked what you mean by a ‘masterpiece’ – ask 10 people and get 11 answers; everybody has his own opinion of what is a ‘masterpiece’. I am spending a lot of time considering this point. Is it when the artist has detached himself to create a piece of art that will last for time immemorial? Such items are the Mona Lisa. David these are ‘masterpieces’. I suppose any item can be deemed a ‘masterpiece’. This artist created for Caesar a piece that would be treasured throughout time, a portrait of his mother, a coin that would never age in its beauty, maybe for several thousand years more and be preserved for future generations to enjoy. Description and Details: Sestertius 37-41, Æ AGRIPPINA M F MAT C CAESARIS AVGVSTI Draped bust r., hair falling. This coin is the cover coin of the ‘Women of the Female Caesars’ by Giorgio Giacosa [See Below]. A coin of incredible detail & condition from the ring holding the reigns of the donkeys to a portrait that launched a “love” to acquire the coin. Very few coins of this period exist in such a natural condition. 28.82 g. die axis 6.00. The rev. S P Q R / MEMORIAE / AGRIPPINAE Carpentum drawn l. by two mules; the cover supported by standing figures at the corners with ornamented side. Provenance: Petitioncrown LVH 1995 Cahn (M&M) Athos Moretti (1907-1993) Agrippina the Elder, one of the most tragically unfortunate women of Roman history. Agrippina was destined to achieve the highest possible status that did not happen. In 29AD she was deprived of her freedom, and in 33 CE of life itself. This sestertius dedicated to Agrippina was produced by her son Caligula, The inscription, SPQR MEMORIAE AGRIPPINAE, is itself dedicatory from the Senate and the Roman people to the memory of Agrippina. Giorgio Giacosa wrote:- This coin is the cover coin of the ‘Women of the Female Caesars’. You have the very best Agrippina the Elder I ever saw in my long numismatic life. The coin was – when I wrote my book – the property of Mr. Athos Moretti (1907-1993), as were most of the coins illustrated in the book. The beautiful Agrippina was already in his collection in these early years. That is why you wrote on the invoice “Moretti – Italy”. Athos Moretti was a Swiss gentlemen, based in Milano (Italy) and Bellinzona (Switzerland). He collected mainly Greek and Roman coins. How the coin came in the hands of LVH, Moretti used to sell coins – mainly but not exclusively to Cahn (MM), Mildenberg (Leu), and Russo (NAC). At the sale in 1995 it was written ‘with a superb brown patina, extremely fine and virtually as struck, of a quality very seldom encountered on a Roman coin’ I chose the Agrippina as the front cover coin because I thought it to be the best sestertius of Moretti’s collection and because Agrippina Senior is, on this coin, a woman of great beauty and dignity, a sort of “out-of-time “beauty. She has an appeal also today. I also felt that the magnificent lettering around the head of Agrippina was so perfectly “roman“. It was, in my eyes, the perfect coin.
    1 punto
  23. Ed ecco la versione del 1790 di recente acquisizione:
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  24. Sono andato a recuperare le "Banconote Doppie - stracci pessimi"
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  25. Ciao, il bordo della moneta ( probabilmente un sesterzio) non è consono ad una moneta ottenuta per coniazione. Anche la " patina " non sembra originale. Per me molto probabilmente si tratta di una riproduzione. Resto come te in attesa di ulteriori interventi 🙂 ANTONIO
    1 punto
  26. Sai che sei veramente incontentabile : quando non abbiamo lo stesso punto di vista ti lamenti; quando ti dò ragione sei perplessa (nascondendo forse una puntina di insofferenza ?)... Ma allora cosa deve fare un cristiano ... Mi ricorda il comportamento di una mia ex...(voleva lasciarmi, allora ho preso l'iniziativa per facilitarle le cose e l'ho lasciata io...ma alla fine non voleva più la separazione....).
    1 punto
  27. Hai il certificato della casa daste, nell'eventualità( remota conoscendoli) che dovessero essere false , ne risponderanno loro. Credo sia sufficiente. Se invece vuoi un esame delle monete più approfondito, lo devi richiedere ad un professionista e pagarlo di tasca tua.
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  28. sono due monete diverse , quella esteticamente più bella (con corona ben visibile e viso centrato) 700euro quella meno perfetta la metà, ecco perché volevo sapere se secondo voi erano originali o fake
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  29. La Porta di Campo con legenda CΛS-TRΛ (RIC 2160) Dovrebbe essere la legenda "normale" e quella più comune. Non sono mai riuscito a trovarne un esempio dalla legenda chiara e certa. La Porta di Campo con legenda CKΛ-TRΛ (RIC 2161) Questa legenda è di gran lunga la più frequente e anche il nummo RIC 2161 la cui immagine è stata pubblicata nel RIC sembra avere questa stessa legenda. Secondo Kent, il RIC 2161 ha una legenda nominale continua mentre sui 12 esempi analizzati, in uno solo è continua e in tutti gli altra spezzata.
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  30. Cartolina in tariffa per l'interno con 30c seppia su crema emissione 1934, 1° congresso internazionale di elettro-radiobiologia, effigie di Luigi Galvani. Annullo di partenza di Napoli ferrovia doppio cerchio piccolo con svolazzo del 9.IX 1934, (annullo unico meccanizzato con due impronte). annullo di arrivo frazionario grande cerchio con lunette vuote di Sava (Taranto) del 10.9.1934 Il francobollo è quotato. Tu che hai la cartolina in mano controlla catalogo per variante, dalla foto io non riesco. @Ptr79
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  31. Cartolina in tariffa per l'interno con meno di cinque parole, affrancata con 5c azzurro nero del 25.4.1912, inaugurazione del ricostruito campanile di san Marco a Venezia. Purtroppo l' annullo di partenza non riesco a leggerlo.. ha comunque l' annullo di arrivo tondo riquadrato di Sava (Lecce) del 18.7.1912. Se il francobollo non ha danni e' quotato bene per la sua breve validità , emesso il 25.4.1912 rimase valido sino al 31.12.1912. Se anche avesse danni rimane una bella cartolina d'epoca.
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  32. Cartolina ordinaria propagandistica in franchigia, con motto: "tutto ciò che voi risparmiate" ecc.. , fu approntata a fine 1917 come mostra la bandiera della Russia. Le bandiere in primo piano sono di Italia, Gran Bretagna, Portogallo, Stati Uniti, Romania e Russia. Ai soldati ne venivano distribuite 4 a settimana. A catalogo e' quotata bene. Non vedendo l'altro lato suppongo sia in tariffa per non più di 5 parole di convenevoli. @latino Storica.
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  33. Buongiorno, la questione è interessante, ampliamo l'analisi ad altri 3 cavalli anni misti. Una differenza macroscopica si nota: ci sono colli più lunghi di altri, ad esempio. Sicuramente questa varietà di conio è fisiologica in una moneta, ma nel frattempo vediamo se è possibile definire una regola a questa differenziazione oppure è del tutto casuale (come credo) Rovesci... Anni 1626, 1627, 1629
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  34. Non ci avevo pensato! Tra l'altro noto adesso che il venditore accetta anche proposte d'acquisto, quindi vado al ribasso + il ritiro di persona in modo da massimizzare la convenienza!
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  35. Sono impurita' di ossido ferrico (Fe III) , dovute a raffinazione dell' oro non eccelsa . In foto una pepita d' oro con frammisto ossido di ferro . Per me e' un qBB
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  36. provo a girarti questa vecchia discussione ciao
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  37. Ebbene sì. Fra le aberrazioni dell'umanità ci sono anche questi sprezzanti sputi sulla divinità del Denaro.
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  38. Cerca il ritiro di persona cosi ti conviene 😉
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  39. Ciao palpi62. L'immagine è di una statua della Madonna all'interno di una caverna, come quella di Lourdes. Può essere che le medaglie siano state commissionate alla ditta Colombo dalla organizzazione religiosa di un viaggio di pellegrinaggio per i partecipanti. Una domanda alla ditta produttrice può confermare o meno l'ipotesi. apollonia
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  40. Buonasera, non ho mai portato i miei esemplari a farli analizzare ad un Banco Metalli...lo farò prima o poi. Ecco un Mezzo Tornese con doratura "pesante".
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  41. Complimenti per la discussione Alla quale, se permetti, vorrei aggiungere una piccola nota. Esatto, ma anch'esso ha avuto un ruolo nella costruzione dell'arma atomica. A Oak Ridge, Tennessee, era stato costruito un impianto per il trattamento dell’uranio. Lo scopo era arricchire l’uranio con l’isotopo U-235, che avrebbe poi potuto essere usato in un’arma. L’impianto di Oak Ridge conteneva diversi grandi separatori di isotopi, a forma di pista, chiamati “calutroni”. Questi usavano giganteschi elettromagneti per deviare gli atomi di U-238 in un collettore, e quelli di U-235 in un altro. Normalmente, gli avvolgimenti degli elettromagneti sarebbero stati fatti con filo di rame, ma il rame era diventato un materiale fondamentale per la guerra. E così, poiché l’argento ha proprietà di conduzione elettrica leggermente migliori del rame, e non era nella lista dei materiali fondamentali per la guerra, gli scienziati di Oak Ridge presero in prestito dal Tesoro 14.700 tonnellate d’argento, fornito in massima parte sotto forma di dollari (si ritiene circa 50 milioni di pezzi), che vennero fusi e trasformati in fili e barre per i calutroni… si trattava, per la gran parte, di dollari Peace. petronius
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  42. Le lettere IC sarebbero una trascrizione sbagliata della lettera K dagli incisori romani. Ho detto che non è molto soddisfacente anche perché non spiega ad esempio gli esemplari « IA » dello stesso RRC 69. Concordo sui rilievi parassiti del tuo esemplare ma non ne trarrei la stessa conclusione. Questi sestanti sono spesso riconiati su bronzi siciliani, sembra che sia il caso anche qui. Ma non fornisce nessuna informazione sulla zecca romana in Sicilia. Un esempio riconiato con un delfino in basso al dritto: https://www.vcoins.com/en/stores/london_ancient_coins/89/product/rome_republic_cornear_and_ka_series_sicily_c_211208_bc__sextans_interesting_overstruck/1429007/Default.aspx Per la tua moneta non saprei ma riguardo alla moneta di LAC, la tipologia sottostante è probabilmente un bronzo di Hierone II di Siracusa, si vede a destra del profilo una parte del tridente sopra il delfino:
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  43. Cartolina affrancata con 80 qindarke albanesi , il francobollo emissione del 1978 e' della serie attività socialiste sul tema forze armate. Annullo di partenza cerchio con lunette vuote di Durazzo del 5.10.78. Una bella turistica.
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  44. Nel libro di Pesce-Felloni motivano così: Nel suo complesso questa serie ( la serie "larga"), rappresentata da 11 tagli il cui peso va da 2,18 a 382,30 grammi con diametri che spaziano da 18 a 60 millimetri, è la manifestazione evidente di un programma messo in opera per offrire una larga disponibilità di valuta nelle floride contrattazioni di mercato e nello stesso tempo per ostentare una florida posizione economica.
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  45. Taglio: 2 euro Nazione: Francia Anno: 2023 Tiratura: ??? Condizioni: SPL Città: Milano Note: NEWS!!! Taglio: 2 euro cc Nazione: Francia Anno: 2023B Tiratura: 15.000.000 Condizioni: qFDC Città: Milano Note: NEWS!!!
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  46. Ti ringrazio molto per aver risposto. Ora il quadro è davvero più chiaro. Buona serata. Stilicho
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  47. In questo caso non è rimasta incastrata nessuna moneta nel conio ma quest'ultimi sono andati a battere il tondello che però non era presente. In questi casi avviene il fenomeno noto come "conii collisi" cioè i conii si "battono" fra loro senza la presenza del tondello da coniare. Il forte colpo permette che i conii "si coniano" fra loro. Quindi sul conio, nella parte che va a collidere, solitamente lungo il bordo, si conia in rilievo parte dell'altro conio. Quindi sul conio colliso, oltre all'impronta incusa della faccia della moneta da coniare, si troverà anche parte dell'altro conio, in rilievo, nel punto di collisione. Il risultato sarà una serie di monete che presenteranno la caratteristica delle piastre postate, fino alla sostituzione del "conio colliso coniato" . Spero di essere stato chiaro.
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  48. Volevo chiedere un parere sulle vostre esperienze di acquisto sulla piattaforme Deamoneta e relative aste lì ospitate. Ultimamente mi è capitato in piu' occasioni che inviando giorni prima della fine dell'asta delle offerte ben superiori alla base per lotti che fino a quel momento non avevano ricevuto l'interesse di nessuno (ed erano quindi ancora alla base con zero offerte), di colpo le mie offerte venivano immediatamente superate, spesso a breve distanza temporale dal momento in cui le avevo inserite. Ora, sono stato io particolarmente sfortunato a suscitare l'interesse di qualcuno su dei lotti fino a quel momento ignorati (o magari solo monitorati in modo silente?) oppure sono esperienze capitate anche a qualcun altro? Perchè a questo punto il dubbio che mi viene è che il portale Deamoneta dia la visibilità completa sulle offerte (ossia offerta corrente ed offerta massima inserita dall'utente) ai gestori delle aste lì ospitate. Se così fosse qualche dubbio in piu' sull'opportunità di fare offerte alte molto prima della conclusione dell'asta a questo punto inizierebbe a venirmi, considerando le mie ultime esperienze facendo offerte con queste modalità.
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