Vai al contenuto

Classifica

  1. Oppiano

    Oppiano

    Utente Storico


    • Punti

      11

    • Numero contenuti

      8180


  2. Fondamentale

    Fondamentale

    Utente


    • Punti

      9

    • Numero contenuti

      70


  3. Arka

    Arka

    Utente Storico


    • Punti

      8

    • Numero contenuti

      10087


  4. Stilicho

    Stilicho

    Utente Storico


    • Punti

      6

    • Numero contenuti

      3557


Contenuti più popolari

Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 03/30/24 in tutte le aree

  1. NON Collezionabile? Non offendiamo, per favore... Salve a tutti, sono una Piastra Napoletana del 1791, conosciuta comunemente come "Soli Reduci" e sono nata, in questa forma, alla fine del XVIII secolo, mi hanno messo in circolazione e sono passata di mano in mano in cambio di cose utili per gli uomini di quel tempo; poi uno di questi uomini ha deciso di mettermi al collo, o al collo della propria donna e mi ha fatto un buco. Dopo, sono stata data ai figli e dimenticata in cassetto, o forse sono stata rubata insieme ad altri monili, non lo so, ma l'unica cosa certa è che sono passata ad altre persone che mi hanno avuta, ma solo per un periodo limitato. Passano i decenni e i Re. I nuovi regnanti del Nord Italia, alla ricerca di oro e argento Borbonico, non mi hanno presa e sono rimasta in segreto custodita da un ragazzo che pensava che io fossi un gioiello. Poi sono passata nelle mani di chi, per necessità economiche, avrebbe potuto vendermi come argento o fondermi per fare dell'argenteria o semplicemente dei lingotti, ma non lo ho ha fatto! L'ho scampata in un periodo di grandi ristrettezze, dove anche le monete più più belle di me non ce l'hanno fatta. Non so come ma dopo la Seconda Guerra Mondiale sono finita in un mercatino e sono stata notata da un collezionista di monete che, nonostante tutto, mi ha ritenuta interessante. Dopo vari anni dalla morte del collezionista, che mi ha amata a modo suo, il figlio consegnò l'intera collezione del padre dove mi trovavo anche io ad una Casa d'Aste che opera in quella che tutti chiamano "Internet". Un siciliano mi ha notata e mi ha voluta con se. L'ultimo viaggio, per adesso, l'ho fatto con un corriere, non senza rischi, che mi ha portato a casa di Alberto. E pensare che qualche trombone, che vede la realtà solo con il filtro dei soldi, mi definirebbe con tono definitivo, "NON COLLEZIONABILE". Un Saluto a tutti e soprattutto al mio amico @giuseppe ballauri che ha creato questa splendida rubrica. Alberto
    9 punti
  2. Ciao Domenico, era stato segnalato come Griti
    3 punti
  3. Quello che riesco a leggere è: RITI . DVX . Non è che sia Andrea Gritti? Arka Diligite iustitiam
    3 punti
  4. 11 giorni fa sono passati 4 anni dall'inizio di questa discussione. Quasi 800 post e 33.000 visualizzazioni. Un bel traguardo. Grazie a quelli che hanno partecipato e a quelli che hanno letto. E grazie a quelli che parteciperanno e a quelli che leggeranno. Arka Diligite iustitiam
    3 punti
  5. In genere quando raccolgo dati di almeno una cinquantina di esemplari in più, per aggiornare tutti i dati preferisco avere un numero consistente di nuovi dati. Comunque entro l'anno.
    2 punti
  6. Valentiniano III: la tipologia con la Porta di Campo (RIC 2159-64) di emissione cartaginese. Così come la Porta di Campo è la tipologia di Valentiniano III coniata in maggior quantità dalla zecca romana, così lo è per le emissioni cartaginesi, abbondanti e talmente ricco di varianti da essere impossibile catalogarle compiutamente. Mentre da un lato, esiste una notevole varietà nei tipi, ciò che fa ritenere plausibile che siano stati coniati durante un periodo di tempo notevolmente esteso, dall’altro la loro relativa rarità fa ritenere che ogni singola emissione fosse abbastanza contenuta nel numero: forse a causa di una cattiva tecnica di produzione dei conii, oppure l’impiego di una lega poco idonea per la fabbricazione dei tondelli, ragioni entrambe che possono essere causa di una durata breve dei coni e quindi della loro frequente sostituzione. Il disegno della Porta di Campo a volte richiama quello della VOT PVB valentiniana, altre quello delle GLORIA REIPVBLICE teodosiane. La qualità dell’incisione appare assai variabile: si passa da disegni accurati, con cura per il dettaglio e simili per qualità a quelli capitalini, ad atri appena abbozzati, ridotti a poche linee tracciate frettolosamente e appena sufficienti per richiamare la Porta di Campo. Anche le due torrette a volte sono ben disegnate, altre ridotte ad una crocetta. Sebbene manchino prove oggettive, è plausibile ipotizzare che la bella esecuzione dei primi coni sia progressivamente venuta a meno con il trascorrere del tempo di fronte all’esigenza di coniare rapidamente una crescente quantità di monete. D’altra parte, è anche plausibile che nella zecca lavorassero incisori abili, di lingua greca (come suggerisce la frequente sostituzione della E con la Є e della C con la K), insieme ad apprendisti analfabeti. La legenda nominale al dritto, come nelle altre emissioni cartaginesi, può essere distinta in continua o spezzata. Per quanto riguarda il verso, esiste una grande varietà di legende, per lo più formate da 6 lettere disposte 3 a 3 ai lati della Porta di Campo, a somiglianza di quanto avvenne nella VOT PVB, ma, stranamente, pur sembrando l’emissione cartaginese avere in quella romana il suo spunto, e forse essere stata coniata a partire da qualche anno più tardi, nessuna delle tante varianti di legenda richiama la VOT PVB. Così come per l’incisione del disegno del verso, anche per le legende forse si passa da un iniziale rispetto di quanto stabilito dai responsabili della zecca con legende che si ripetono scritte esattamente nello stesso modo, a un crescente disordine sino a giungere a un momento dove le lettere della legenda del verso paiono disposte in modo casuale. Nel RIC sono riportate cinque tipologie, distinte dalla legenda al verso posta ai lati della figura: [VICTORIA]-AVGVST, ROM in esergo (RIC 2159) CAS-TRA[N], ROM in esergo, con legenda nominale continua (RIC 2160) CRA-////, con legenda nominale continua (RIC 2161) CAS[T]-VIC, con legenda nominale continua (RIC 2162) o spezzata (RIC 2163) RO-MA, con legenda nominale spezzata (RIC 2164) Per le varianti RIC 2159 e 2164 è indicata una rarità R4 mentre tutte le altre sono considerate comuni. Stante l’estrema varietà di legende, per lo più non riconducibili a un archetipo e spesso illeggibili, è difficile attribuire un grado di rarità alle divers e varianti. Forse potrebbero considerarsi tutte ugualmente comuni, come indica il RIC, quando illeggibili; R1 quando hanno un lato ben leggibile; R3 quando entrambi i lati sono ben leggibili, Inaspettatamente, nessuna di queste legende richiama quella romana: VOT PVB. La legenda CAS-TRA appare molto coerente con il disegno della porta e per questo motivo spesso viene utilizzata quale riferimento all’intera tipologia: tuttavia, tale legenda on realtà è piuttosto rara, e quella non illustrata nel RIC e nonostante disponga di un archivio fotografico di circa 200 nummi, non ne trovo neppure uno dove appaia in modo inequivocabile e completo questa legenda. Il peso medio di questa tipologia, 1,27 g, è in linea con le altre tipologie attribuite alla zecca di Cartagine. Tra le monete battute in nome di Valentiniano III, le Porte di Campo sono forse le più frequenti: sia nel caso di quelle romane, con legenda VOT PVB, che di quelle cartaginesi, con la loro pluralità di legende. Quindi sono speranzoso che tra i foristi vi sia chi possa proporci qualche bella immagine di questa emissione cartaginese con la legenda decifrabile. Grazie.
    2 punti
  7. Ciao, confermo ! E' un quattrino di Foligno, anche molto raro... Ciao, RCAMIL.
    2 punti
  8. Caspita senza neanche guardare i FERT del contorno e il peso, una sorta di indovino...😃 Invece io i FERT li guarderei.
    2 punti
  9. Al di là di tutto, l'effigie di dritto rappresenta Costanzo Cloro da cesare e non Costantino I. Ciao. Stilicho
    2 punti
  10. Tre quarti di quelli che esaltano il famigerato periodo, si tornasse per davvero a quello, sarebbero o in galera, o al confino o sotto un cipresso. Sono d'accordo, chiudiamola qui!
    2 punti
  11. Ehh queste così,circolate,a mala pena le vedi a 50 cents. Inizio a scrutare ai mercatini buste vendute a peso o sul web al kg 😬 Però sono pezzi di storia,mica perchè non valgono soldi vanno snobbate,usciremmo fuori dalla mentalità dell' appassionato. Saluti😊
    2 punti
  12. Buonasera. Come ho scritto poco fa ad un altro utente, la caccia agli errori di conio è una stupidaggine. È bene superare questa fase, oggigiorno naturale, per approcciarsi, prima possibile, più seriamente alla numismatica. Poi, quando si sarà esperti, si capirà cosa sono veramente gli errori di conio e se ancora interessano si studieranno e collezioneranno. Altrimenti si rischia di avere una visione sfalsata della realtà e si rischia anche di diventare vittime di approfittatori. Quindi attenzione. Il mio consiglio è proprio dimenticarsela la parola "errori di conio"
    2 punti
  13. Buonasera, premetto che le romane non sono il mio settore, e non ho mai fatto analisi XRF su queste monete. Ho invece fatto centinaia di rilevazioni XRF su monete medievali, grossi, denari ecc... e in tutte, dico tutte, senza esclusione alcuna, sono sempre presenti delle tracce d'oro. La composizione tipica è argento, rame, piombo e oro, meno frequente si trovano zinco, iridio, nichel e germanio. Quindi è probabile che non riuscissero a eliminare completamente l'oro, o comunque che non ne valesse la pena. Es. di composizione di un grosso di Pavia di inizi del Trecento (Ag. 90,74%|Cu 8,04%|Pb 1,12%|Au 0,10%). Anche il piombo è sempre presente, in percentuali variabili, di solito intorno all'1%. Bisogna poi considerare che le analisi XRF sono attendibili fino a un certo punto ...
    2 punti
  14. DE GREGE EPICURI @VietmiminNo, nel Bel Paese non è lo stesso. E' probabile che per delle civette ateniesi, certamente non coniate in Italia, ci sia una discreta tolleranza, e bastino le certificazioni della casa d'aste. Ma se si trattasse di moneta italica o sicula, e in particolare di moneta rara o di interesse storico eccezionale (un decadrammo, ma anche un "semplice" bronzo riconiato della Symmachia di Timoleonte...) occorrerebbe dimostrare che la moneta si trovava già in una collezione nel 1909, anno della prima legge organica del Regno sulla tutela del patrimonio archeologico.
    2 punti
  15. Non ci avevo pensato! Tra l'altro noto adesso che il venditore accetta anche proposte d'acquisto, quindi vado al ribasso + il ritiro di persona in modo da massimizzare la convenienza!
    2 punti
  16. Devo dire che l’Introitus della messa da Requiem di Mozart mi fa commuovere ogni volta che lo ascolto, non solo per il suo significato profondo (al di là dell’aspetto strettamente religioso), ma anche e soprattutto per la potenza della musica e la solennità del coro. E poi mi suscita tante riflessioni, non solo sulla morte (come sarebbe naturale per un Requiem), ma anche e soprattutto sulla vita. E’ una musica che palpita di vita… https://www.youtube.com/watch?v=4Rc25CkOxEk Qualche mese fa ho acquistato questa moneta: Era in vendita come sesterzio di Faustina II, Diana Lucifera. Certamente non una grande conservazione (me ne sono subito reso conto), ma a me piacciono le monete un po’ “vissute”. E poi… Faustina II…..quel rovescio…..Insomma, la moneta mi ha chiamato. Voi sapete bene cosa succede quando una moneta chiama, vero? E infine: si può dire di no ad una signora? Giammai! E quindi ho risposto alla chiamata e la moneta e’ arrivata a casa Stilicho, con somma “gioia” di una altra signora….mia moglie (“Ancora con queste monete!”) e con somma indifferenza di una altra ancora, una delle mie figlie (“Sembra un gettone dell’autoscontro”). Sic transit gloria mundi! Si tratta di un sesterzio di consacrazione di Faustina II con Diana Lucifera, ma con una legenda di rovescio davvero particolare. Ne parleremo. Anche perché le monete antiche ci parlano di loro, degli antichi appunto. Ricordo un libro di Luciano Canfora uscito qualche anni fa per i tipi de “Il Mulino” dal titolo “Gli antichi ci riguardano”. Eccome se ci riguardano. E le monete ci parlano di ciò che furono stati, di ciò che sono stati, di ciò che sono diventati….gli antichi. Ma le monete parlano anche di noi : “De nobis fabula narratur”. Anche di Faustina II ci parlano…e tanto. Molte sono, infatti, le sue monete che ci raccontano davvero nei dettagli ciò che fu stata e che e’ stata, come ragazza, come donna, come imperatrice, come madre (molto prolifica). Ma io voglio soffermarmi su ciò che e’ diventata. Ovvero una stella del firmamento, una “DIVA”. Che strano questo gioco di parole….anche oggi una “star”, una “stella” di Hollywood e’ una “diva”. Dicevamo di Diana Lucifera. Diana e’ qui “portatrice di luce”, uno dei suoi epiteti; forse il più strano. O per lo meno quello meno noto. Su questa moneta e’ rappresentata nell’atto di portare una torcia accesa, quindi la luce. Secondo la mitologia Diana aiutò sua madre Latona a partorire il fratello gemello Apollo. Da qui il ruolo di Diana quale divinità del parto, che assiste le partorienti (ruolo che si divide con Giunone, chiamata, guarda un po', “Lucina”): le aiuta a “portare alla luce” i piccoli. Inoltre, in qualità di custode della fauna e della flora, e’ anche custode della fecondità della terra, della sua fertilità. Ecco un nuovo legame con la maternità. Infine, Diana Lucifera (che ha ai lati del collo un doppio crescente lunare) era così chiamata in quanto collegata alla luce della Luna (termine che probabilmente ha la stessa radice della parola “luce”), il cui ciclo sappiamo essere legato al ciclo fertile della donna. Faustina II ebbe molti figli (forse 14 con 12 parti) e quindi sicuramente “devota” (passatemi il termine) a Diana Lucifera. Ma qui, su questa moneta, il significato e’ un altro e può essere compreso solo abbinando l’effigie di Diana Lucifera alla legenda del giro: SIDERIBVS RECEPTA. Potremmo tradurre SIDERIBVS RECEPTA come “accolta tra le stelle”, anche se il termine “receptus” dice qualcosa di più in quanto significa anche “rifugio”, “asilo”, a sottolineare anche il senso di protezione. SIDERIBVS RECEPTA e’ una espressione davvero dolce, quasi commovente. Solo il latino, con la sua efficacia e la sua essenzialità poteva tradurre in due parole un concetto così profondo e romantico. E solo una moneta poteva veicolare un messaggio così forte ed incisivo, nel suo connubio tra immagini e legende (ah…potenza della moneta!). La stella, dunque….. La sera dell’assassinio di Cesare alle Idi di Marzo nel cielo di Roma comparve una cometa. E tutti dissero che era Cesare che era divenuto una stella. Faustina II e’ morta, ma non vaga nel buio delle tenebre. E’ accolta da Diana Lucifera che con la sua torcia le illumina la strada che la condurrà in cielo dove verrà accolta, stella tra le stelle. Il cerchio e’ chiuso. Nascita, vita, morte. La luce ha vinto il buio, la luce ha vinto la morte. Et lux perpetua luceat eis. Buona domenica. Stilicho Fonti: - (80) La monetazione imperiale di Faustina II - Storia, caratteristiche, tematiche, cronologia | Alessio Busseni - Academia.edu del nostro @Ross14, davvero un riferimento per la monetazione di Faustina II - Il forum (vera miniera) - Le letture (mai abbastanza) - La rete (cum grano salis) - I ricordi scolastici (un po' di "latinorum")
    2 punti
  17. Scritta dal diacono Giacomo e tradotta da Eustochio, narra di Pelagia di Antiochia, prima tra le attrici e prima tra le danzatrici mimiche ed anche celebre meretrice in Antiochia, che, in un giorno del III sec. passa con il suo seguito davanti ad alcuni vescovi tra i quali il beatissimo Nonno, che ne elogia la grande bellezza come dono del Signore . Pelagia toccata dalle sue parole, abbandona la sua presente vita ed in abiti da penitente si reca a piedi fino a Gerusalemme dove chiuderà la sua vita santamente, come in eremitaggio . A questa poco nota santa di Antiochia, è dedicata in Torino una chiesa ed anche una cappella rurale nelle vicinanze del santuario di Todocco nella valle Uzzone nella langa piemontese . E' probabilmente leggenda che nel IV sec. una diversa nobile matrona di nome Pelagia, sia vissuta, anch' essa in odore di santità, in Siponto dove in suo nome sarebbe stata costruita in riva al mare una piccola borgata poi sprofondata e sommersa nel golfo di Manfredonia, forse come conseguenza di un terremoto . Si hanno racconti di pescatori su ritrovamenti da quel fondo marino .
    1 punto
  18. Con una cifra simile in euro si potrebbe comprare il pianeta Terra.
    1 punto
  19. Ciao @gennydbmoney, sono d'accordo, lo stato di conservazione non è d'aiuto, mi è capitato più volte di vedere delle cose che poi non sono esattamente così, ci siamo confrontati spesso su questi aspetti e devo darti ragione. Saluti Alberto
    1 punto
  20. Gentilissimi, a questo punto dovremmo aver risolto l'arcano. La moneta è in tutto simile a questa qui, segnalata da @Vietmimin ovvero: https://www.nummus-bible-database.com/monnaie-105672.htm Ad una più attenta analisi risulta visibile la lettera M sopra la testa del prigioniero. Grazie a tutti coloro che hanno contribuito alla discussione.
    1 punto
  21. Buonasera a tutti, @Layer1986 @Rocco68grazie per aver postato i vostri esemplari. Sicuramente la visione e comparazione di più esemplari è la cosa migliore. Ancor di più se uno ne ha un discreto numero a disposizione. Io ho fatto una ricerca sul web e ci sono più esemplari ma ho personalmente difficoltà a fare dei confronti. Mentre con gli unici tre che ho a disposizione è più facile l'analisi. Avevo pensato che la differenza fosse riconducibile ai diversi millesimi, alle tirature, alla quantità di conii approntati. O magari è veramente tutto casuale, ma penso che farsi delle domande e provare ad approfondire non sia sbagliato. Io personalmente penso che le mie tre monete abbiano assolto in pieno la loro funzione contemporanea, quella di indurmi e spronarmi allo studio. Aspetto graditi ulteriori apporti alla discussione. Saluti Alberto
    1 punto
  22. 1 punto
  23. Concordo con Arka. Quello è l'unico elemento sensato da riportare in uno studio di carattere scientifico piuttosto che commerciale. Negli studi numismatici a carattere scientifico la rarità di un pezzo ha rilevanza solo se aggiunge informazioni utili, ad esempio, per caratterizzarne l'ambito di circolazione, ma non ha alcuna rilevanza ai fini scientifici e quindi viene omessa.
    1 punto
  24. Dovresti impegnarti e fare foto decenti...
    1 punto
  25. Dall' epoca di Timoleone in Siracusa, un piacevole esemplare di emidracma ( forse 2 litre ? ) nella tipologia con al diritto testa femminile gianiforne con delfini ed etnico ed al rovescio cavallo al galoppo . Sarà il 14 Maggio in vendita Harlan J. Berk 227 al n. 267 .
    1 punto
  26. Ciao @lukic Se vedi una stella con una P o una F, e anche per quello che vedo del ritratto, direi la zecca di Siscia. Per la tipologia GLORIA ROMANORVM a Siscia, per Valentiniano, esistono non meno di 44 segni di zecca con simboli diversamente combinati, tutti raggruppati nella la catalogazione Siscia, RIC 14, 367/375 d.C. Non è chiaro se indichino le diverse emissioni o se sia piuttosto un modo a noi ignoto per monitorare attentamente la produzione della zecca. Si nota in ogni caso che la periodicità e la quantità emessa per ciascuna combinazione di simboli risultano molto variabili. Nel caso di stella con lettera F o P a destra, ci dovrebbe essere un’altra lettera nel campo sinistro, dietro la testa del prigioniero, mi sembra vedere una M ma forse vedrai qualcos’altro, o niente, con la moneta in mano. Potrebbe essere il segno XVI (M/* F) o il segno XVII (M/* P) illustrati qui: https://www.nummus-bible-database.com/monnaie-105672.htm https://www.nummus-bible-database.com/monnaie-44489.htm
    1 punto
  27. Incredibile il contributo che quest'uomo sta dando da anni indefessamente allo studio delle zecche italiane, ormai ci vuole un carrello della spesa per contenere tutte le sue monografie sulle zecche emiliane, lombarde, toscane e marchigiane... 😄
    1 punto
  28. Complimenti @Arcimago per le belle monete che ci hai mostrato.
    1 punto
  29. Stupendo questo tallero, complimenti luciano
    1 punto
  30. Ciao, le foto lasciano molto a desiderare ma da quanto riesco a vedere, il mio parere è che si tratta di una moneta non coniata. Attendo come te ulteriori interventi in proposito 🙂 ANTONIO
    1 punto
  31. Caro @numa numa hai ragione, si ha paura di fare discorsi seri, specie di questi tempi. Si tratta di un periodo storico compelesso e dalle molte sfaccettature; oggi si ha una lettura univoca del fenomeno coloniale - una bocciatura senza appello - eppure negli anni '50 il Time definiva Mogadiscio sotto l'amministrazione italiana come la città più pulita d'Africa. E il modernismo italiano di Asmara l'ha fatta entrare nella lista delle città Patrimonio dell'Umanità dell'UNESCO. Ora, è innegabile che anche il nostro paese abbia commesso crimini durante il processo di colonizzazione. Penso siamo tutti d'accordo nel dire che la seconda guerra con l'Etiopia sia stata profondamente sbagliata ed immorale e così tantissimi altri episodi. Il problema è che di questi tempi è quasi impossibile fare un discorso serio su di un periodo storico mettendone magari in luce alcuni aspetti positivi. La paura è che parlando apertamente di aspetti positivi in periodi bui si rischi di sanzionare i medesimi a discapito della nostra attuale democrazia. Ma chi vorrebbe tornare veramente a quei periodi una volta conosciuta fino in fondo la vita che vi si faceva? Le cose vanno talmente male dal punto di vista della nostra democrazia rappresentativa che un alito di vento di ottanta o cento anni fa rischia di far cadere tutto come se fosse un castello di carte. Normale? Sì finché si svilisce l'istruzione pubblica e si ignora la volontà popolare ad ogni svolta etichettando chiunque provi a perseguirla (anche solo marginalmente) come populista. Ed ecco che l'astensione sale e la disaffezione per la democrazia avanza. E il buco nero della memoria sull'A.F.I.S. è solo uno dei tanti esempi purtroppo.
    1 punto
  32. Ciao Abbiamo capito che ti stai avvicinando a questo mondo,attirato dal discorso errori. Bene. Fatti attirare solo dal lato TECNICO del discorso, mai da quello economico ( che fidati,tranne per chi ne approfitta, non è alto alto). A questo punto inizia a studiare sul vero sito o magari prendi il manuale di @andrea78ts ove riportati errori e varianti della Repubblica. Per iniziare,il sito gratuito www.erroridiconiazione.com Da qui capirai molto. Fai un giro anche nella sezione apposita del forum dove lo stesso Andrea è curatore. Così capirai che per ste 500 lire, ste cosette erano normalissime,quindi non parliamo di errori. Buon studio.....e divertimento!
    1 punto
  33. Molto interessante, grazie per le immagini. Un passato del quale si parla/ricorda pochissimo. Forse perche ‚ non opportuno ricordare il ns passato di colonizzatori ( gli inglesi senbrano avere molti meno complessi al riguardo). alcuni Paesi hanno perseguito attivamente una politica di colonizzazione - non sempre condannabile a priori. Ad esempio parlando con diversi Indiani nonostante riconoscessero lo sfruttamento del dominio inglese erano profondamente riconoscenti per l‘unita‘ politica e sociale e il progresso loro portato dal dominio britannico. so che politicamente non sarebbe assolutamente viabile ma sarebbe interessante ripercorrere - analizzando neutralmente il solo dato storico - magari con un‘esposizione ad hoc - le varie occupazioni italiane in terra d‘Africa ( o nel mediterraneo: Albania etc). La chiave di lettura potrebbero essere proprio le emissioni monetali, e anche quelle dei francobolli, analizzando le varie amministrazioni e restituendoci cosi il dato storico di un passato che - nel bene e nel male - non puo‘ essere ignorato.
    1 punto
  34. A me non fa una buona impressione generale,ma soprattutto non mi convincono quei forellini sparsi nei campi del rovescio e anche sul taglio se ne intravede qualcuno, anche l'occhio dell'imperatore è strano, sembra ci sia una cavità, inoltre,come già detto ,è strano anche il rigonfiamento attorno alla figura del rovescio... Ci tengo a precisare che il mio parere conta meno di zero visto che non colleziono le romane,anche se mi piacciono molto...
    1 punto
  35. Bel FDC e patina a bersaglio (e bella foto che ne esalta la qualità). Affianco il mio esemplare in buona consercazione:
    1 punto
  36. Oltre a paesi estinti come l'Impero austro-ungarico e quello ottomano è particolarmente interessante la situazione in Africa sahariana, dove sono ancora indicati i confini approssimativi di quanto rimaneva del cosiddetto Impero di Kanem-Bornu , intorno al lago Ciad (Bornu, Baghirmi e Wadai), anche se sullo sfondo di colorazione di quelle che ormai erano la Nigeria britannica e l'Africa Equatoriale Francese.
    1 punto
  37. Si continua con questo esemplare (malconcio) Francesco Venier (1554-1556) Monetazione per il Levante - Tornesello - Ml (g 0,41) ??
    1 punto
  38. DE GREGE EPICURI Mi interessa sapere qualcosa di più anche su questo crocifisso (6,10 g e 42x30 mm). I bracci della croce sono trilobati, e residua anche una piccola catenella. Il corpo di Cristo è aggettante, separato dal metallo della croce. @borghobaffo, hai un'idea del periodo e della zona di produzione? Grazie!
    1 punto
  39. Scavi al punto d’incontro tra decumano romano e cardo. Emerge la testa di una splendida statua. Chi è la divinità. Il contesto Le più recenti operazioni di scavo condotte a Filippi hanno portato alla luce una serie di reperti di grande valore e fascino, grazie agli sforzi del team dell’Università Aristotele, guidato dalla professoressa di archeologia bizantina Natalia Poulos. Il lavoro di ricerca, eseguito da studenti dell’Università Aristotele di Salonicco, ha rivelato importanti scoperte, tra cui una straordinaria testa di Apollo risalente al II o inizio del III secolo d.C., appartenente all’epoca romana. Le operazioni di scavo si sono concentrate a est della via principale meridionale, dove questa interseca l’asse settentrionale della città, noto come “Egnatia”. Qui è stata individuata la continuazione di una strada lastricata in marmo, sulla quale è stata rinvenuta una moneta di bronzo dell’imperatore Leone VI (886-912), fornendo così indicazioni preziose sulla durata dell’utilizzo della strada stessa. Nella zona di congiunzione delle due strade, è emerso uno spazio aperto, probabilmente una piazza, dominato da un edificio dalle ricche decorazioni. Le evidenze emerse durante lo scavo hanno suggerito che questo edificio potesse essere una fontana. Studi precedenti, condotti nel 2022, avevano già rivelato parte della sontuosa decorazione di questa fontana, tra cui la notevole statua raffigurante un giovane Eracle. La recente scoperta di una testa di Apollo, appartenente probabilmente alla stessa epoca della statua di Eracle, suggerisce che anche quest’ultima possa aver fatto parte dell’ornamento della fontana, la quale sembra aver assunto la sua forma finale tra l’VIII e il IX secolo, attraverso il riutilizzo di antichi reperti selezionati. L’indagine archeologica ha confermato l’idea che statue di epoca classica e romana fossero comunemente impiegate per abbellire edifici e spazi pubblici fino al periodo tardo bizantino, come attestato dalle fonti e dai dati raccolti a Costantinopoli. Gli scavi continueranno nel corso dell’anno successivo, promettendo ulteriori rivelazioni sul passato affascinante e ricco di Filippi. La figura di Apollo, inserita nella fontana, voleva forse riconnettersi al concetto di salute e di purezza dell’acqua erogata. Apollo occupa un ruolo di grande importanza nella religione greca e romana, essendo il dio della musica, delle arti mediche, delle scienze, dell’intelletto e della profezia. È anche riconosciuto come il dio che conduce il carro del sole attraverso il cielo, illuminando la volta celeste con la sua ardente stella. La sua emblematica lira rappresenta il suo simbolo principale, mentre suo figlio Asclepio è venerato come il dio della medicina. In qualità di patrono delle arti, Apollo assume il ruolo di guida delle Muse. Viene spesso descritto come un abile arciere, capace di scagliare pestilenze terribili contro coloro che si oppongono a lui. Inoltre, come protettore della città e del famoso tempio di Delfi, Apollo è venerato come un dio oracolare, capace di rivelare il futuro agli esseri umani attraverso la sacerdotessa conosciuta come Pizia. Questa capacità di predire gli eventi futuri ha contribuito a consolidare il suo status come una delle divinità olimpiche più importanti e rispettate nell’antichità. La città di Filippi La celebre frase pronunciata dal fantasma di Giulio Cesare Filippi, luogo nel quale è avvenuto il ritrovamento del volto di Apollo scolpito nel marmo, un’antica città della Macedonia, sorge in prossimità del mare Egeo ed è ora parte del comune di Kavala (precedentemente del comune di Filippoi fino al 2010). La sua storia affonda le radici nell’antica Crenide e prende il nome da Filippo II di Macedonia, che nel 356 a.C. la ampliò e fortificò per trasformarla in un importante centro minerario. Cadde sotto il dominio romano nel 168 a.C. e divenne famosa nel 42 a.C. come scenario della cruciale battaglia di Filippi, dove le forze di Ottaviano e Antonio sconfissero gli assassini di Giulio Cesare, Bruto e Cassio. Ottaviano, poi Augusto, la elevò a colonia in seguito a questa vittoria. Filippi fu un centro di importanza fondamentale nei primi secoli del Cristianesimo, essendo stata la prima città europea ad essere evangelizzata da san Paolo, che indirizzò loro una delle sue epistole, la lettera ai Filippesi. Anche sant’Ignazio di Antiochia e san Policarpo di Smirne scrissero alla comunità locale. Nel periodo bizantino, Filippi mantenne il suo ruolo di centro rilevante, ma fu occupata dai Latini durante la IV crociata e in seguito abbandonata. Oggi, il sito è inserito nella lista del patrimonio dell’umanità dell’UNESCO (2016). L’espressione comune “ci rivedremo a Filippi” simboleggia l’inevitabilità di un confronto futuro e spesso presagisce un destino avverso. Questa frase trova origine nelle Vite parallele di Plutarco e fu poi ripresa da William Shakespeare nel quarto atto del suo Giulio Cesare, dove il fantasma di Cesare rivolgendosi a Bruto usa queste parole, preludio alla sua futura sconfitta, alla quale Bruto risponde con rassegnazione. https://stilearte.it/scavi-al-punto-dincontro-tra-decumano-romano-e-cardo-emerge-la-testa-di-una-splendida-statua-chi-e-la-divinita-il-contesto/
    1 punto
  40. Buongiorno a tutti, qualcuno ha notizie circa la data di emissione della divisionale 2024? grazie
    1 punto
  41. Concordo. Il suo clone, messo all’asta non meno di tre volte tra 2019 e 2020 da Soler y Llach: https://www.acsearch.info/search.html?id=7413123
    1 punto
  42. @Stilicho Complimenti per lo splendido intervento! Hai presentato una descrizione molto significativa. Questa moneta è catalogata in due varianti: la prima (come quella da te postata) con Diana stante a destra e la seconda con la dea rivolta verso sinistra (un po' più rara). La legenda SIDERIBVS RECEPTA è inoltre presente su un altro sesterzio postumo (molto raro) con al rovescio Faustina che sale verso il cielo su una biga mentre la stessa regge un velo gonfiato dal vento. Posterò al più presto le immagini dei miei esemplari per queste tre tipologie. Al momento allego la fotografia della versione con biga presa dal database del British Museum
    1 punto
  43. Trovata anche la variante di 2 euro lussemburgo 2023
    1 punto
  44. Non capisco se è una battuta o meno?tu perché l'hai acquistata? oltretutto mi sembra di ricordare che non è costata poco,o almeno per me non è poco... Ma probabilmente la tua risposta è data dalla inesperienza in questa determinata monetazione, altrimenti sapresti già che il tuo esemplare è di ottima conservazione,centrato,buoni rilievi e "solo"leggermente tosato, forse... Le cose importanti nella monetazione vicereale sono,a mio parere,le sigle,il simbolo e la data, quando su una moneta del periodo sono presenti questi tre particolari , oppure due se non è prevista la data o il simbolo, allora la moneta può essere correttamente classificata e merita sicuramente di stare in una collezione,se poi ci aggiungiamo che è centrata,nitida e probabilmente non tosata ,allora per me è un gioiellino,ancor di più se parliamo di una piccola moneta d'argento come la tua ...
    1 punto
  45. Placchetta in argento del SAN CARLONE DI ARONA - misura mm. 71x127 - la statua altezza senza piedestallo metri 23,40
    1 punto
  46. Buongiorno, nella sezione dedicata alla Serenissima non può mancare il riferimento nonché le tavole. Saluti, Domenico
    1 punto
  47. La presenza nelle collezioni pure non è oggettiva in assoluto. Mi piace sempre portare ad esempio una moneta di Aquileia con la fenice su pira. Il RIC la dà comune, io personalmente in 30 anni ne ho vista una sola. Interessatomi alla cosa l'editore mi ha detto che il criterio per la rarità adottato fu soprattutto quello della presenza nelle collezioni pubbliche. E al Kunsthistorische Museum di Vienna ne hanno 70. Lo stesso dicasi per il prezzo. Ho ben presente monete molto care, ma che compaiono in tutte le aste. Rare? No, care e basta. Credo quindi che ognuno debba farsi da solo un'idea della rarità nel proprio settore di interesse. Arka Diligite iustitiam
    1 punto
  48. Buonasera a tutti, è sempre un piacere rileggere i post di questa bellissima discussione e di cui ringrazio @giuseppe ballauri per averla creata. Ne approfitto per riportare il racconto di una mia monetina, moneta che è da tanti anni che accompagna il mio percorso Numismatico, con vera pazienza direi, perché la tengo sempre in movimento da una casella all'altra e da un vassoio all'altro, è quasi l'unica moneta estera che ho in vassoio tra le Napoletane, devo dire che si trova a suo agio, da gran signora con tutti i suoi 123 anni. ? Poco fa la guardavo, le parlavo addirittura, mi chiedevo e le ho chiesto, ma Lei Gentilissima Madam quale è la sua storia, cosa ha visto, cosa ricorda, cosa le piacerebbe raccontarmi? Mi ha fatto cenno di avvicinarla al mio orecchio, e quasi bisbigliando mi ha detto di chiamarsi Cerere e che al momento mi avrebbe raccontato un fatto di quando era bambina quasi in fasce. ? Ha aggiunto, è il racconto di un avvenimento triste ma che va ricordato. '' Il Bazar de la Charité'' Il Bazar de la Charité fu un evento di beneficenza, organizzato dall'aristocrazia cattolica francese a Parigi e creato da Harry Blount nel 1885. È conosciuto soprattutto per l'incendio del 1897, nel quale persero la vita 126 persone, di cui ben 118 donne; molte appartenevano all'aristocrazia e tra di esse la più famosa fu Sua Altezza Reale, la duchessa di Alençon, nata Sofia Carlotta di Baviera, sorella della celebre Sissi, imperatrice d'Austria e regina d'Ungheria. Il Bazar de la Charité si svolgeva ogni anno in luoghi diversi grazie a un consorzio di organizzazioni di beneficenza che condividevano l'affitto e le tasse, riducendo così i costi e favorendo l'afflusso di potenziali acquirenti. Nel 1897 il Bazar si tenne in un grande capannone di legno, di 80 metri per 13, a rue Jean-Goujon 17, nell'ottavo arrondissement di Parigi. All'interno di questo capannone fu costruita una strada in stile medievale con legno, cartone, stoffa e cartapesta. Le uscite non vennero adeguatamente contrassegnate. Questi fatti contribuirono notevolmente al disastro. Una delle attrazioni di questo Bazar era una stanza dove si potevano ammirare le immagini in movimento proiettate con la tecnologia messa a punto dai fratelli Lumière. Il pomeriggio del 4 maggio, il secondo dei previsti quattro giorni di bazar, le attrezzature del proiezionista (che utilizzava un sistema a base di etere e di ossigeno anziché di energia elettrica) presero fuoco. Il conseguente incendio e il panico della folla causarono la morte di 126 persone. Oltre 200 persone rimasero ferite. Il disastro ebbe risonanza a livello nazionale e internazionale. Alcuni dei visitatori, in fuga attraverso il cortile, furono salvati dalla cuoca e dalla direttrice dell'Hotel du Palais, M. Gauméry e Madame Roche-Sautier rispettivamente, che li aiutarono a sfuggire al fuoco attraverso le finestre della cucina del palazzo adiacente. L'identificazione dei resti carbonizzati mediante metodi dentali costituisce una pietra miliare nella storia dell'odontoiatria forense. Dopo la terribile catastrofe del Bazar de la Charitè furono tenute orazioni funebri e discorsi da parte di Frate Marie-Joseph Ollivier (1835-1910), domenicano, predicatore, storico e biografo. Dopo i suoi discorsi a Notre Dame del 1897, egli dovette dimettersi poiché i suoi discorsi furono interpretati come une attacco contro il governo di allora. Ollivier si ritirò in Belgio. Saluti e al prossimo racconto Alberto
    1 punto
  49. LA CASSAFORTE INVIOLABILE PREMESSA: è una storia famigliare che mi ha insegnato molte cose. Che bisogna badare più agli affetti che alle cose e che siamo dei granelli di sabbia sulla spiaggia e non sai mai dove ti porterà il vento. Lo chiamavano “Bugher”, né lui né i famigliari hanno mai saputo il perchè, forse era un suono onomatopeico che ricordava il ringhio dei mastini. Alto, tutto nervi, occhi a spillo penetranti che qualche volta diventavano cattivi, naso a punta e un modo di atteggiarsi brusco fino al limite dell'arroganza. Era fratello di mia nonna Assunta e nella vita ne avevano passati di tutti i colori. Mezzadri in una grande cascina di proprietà di un Marchese, pativano la fame, anche perchè ad inizio Novecento si diffuse la Filossera, un insetto che distruggeva le viti. Bugher aveva appreso che l'innesto della vite americana poteva salvare le viti autoctone e quindi, raccolti i pochi risparmi, si imbarcò per l'America. Dopo un lungo peregrinare, arrivò in California, dove grazie al commercio dei vitigni americani ( refrattari a questa malattia ), divenne ricchissimo. Però era solo e sentiva la nostalgia delle sue colline. Ritornò accolto dalla Banda del Paese, sia perchè aveva salvato i vitigni delle Langhe, sia perchè, un uomo ricco deve essere sempre blandito... Le prime cose che fece fu comperare tutta la Tenuta del Marchese e chiedere al Sindaco quale fosse la più bella ragazza del posto. Naturalmente la sposò e l'unione fu allietata dalla nascita di due figli: Gepìn ( che ho già ricordato in una storia precedente ) e Gilda. Però i soldi non comprano tutto, soprattutto gli affetti. Bugher girava in Paese con una macchina americana con le pinne sul retro, cappello da Texano e continuava a fare affari come commerciante di vini...intanto i soldi davano alla testa ai figli. Aveva fatto installare in cantina una cassaforte enorme, perchè aveva sempre bisogno di liquidità per i suoi affari. Nel frattempo, in famiglia il clima era sempre più teso: i due figli erano in aperto conflitto su ogni minima cosa. Gepìn si sposò, lasciò la casa di famiglia e rilevò l'azienda dello suocero. Gilda invece continuò a lavorare con il padre nel campo dei vini, sempre acida ed in conflitto con il fratello. Bugher morì ad inizio anni '60. All'apertura del testamento si scoprì che il Padre aveva lasciato quasi tutto al figlio maschio. Cominciò un contenzioso legale durato decenni, con tutte le proprietà poste sotto sequestro e soprattutto la cassaforte con i sigilli. La moglie di Bugher diceva che era strapiena di soldi perchè dovevano fare un grande affare in quei giorni. Finalmente ad inizio anni '90 (!), ci fu un accordo e si aprì la cassaforte. Conteneva 66 milioni di Banconote ( inizio anni '60 erauna cifra notevole). Tutte inservibili perchè ormai "fuori corso". EPILOGO: Mio padre arrivò dal cugino Gepìn prima che, in un impeto di rabbia, desse inizio al grande falò delle Banconote ormai inutili. Cercò di “ragionarlo” in tutti i modi, dicendo che potevano avere qualche valore. Niente da fare. Prima che Gepìn andasse a prendere la benzina, arraffò qualche manciata di banconote e le mise in tasca. Poi cominciò lo scempio: si levarono delle alte fiamme e un fumo spesso che avvolse tutto e soprattutto l'egoismo e l'avidità degli attori di questa commedia umana. Ciao Beppe ( scusate la lunghezza ed un po' di poesia! ) P.S: non so quali sono le Banconote arraffate da mio padre e la collezione di Banconote di famiglia devo ancora catalogarla, quindi posto due tipologie che potrebbero essere coerenti. Chiedo aiuto agli esperti quale tipologia di taglio alto fosse usata fine anni '50 - inizio '60. Dal web ho scelto queste:
    1 punto
Questa classifica è impostata su Roma/GMT+02:00
×
  • Crea Nuovo...

Avviso Importante

Il presente sito fa uso di cookie. Si rinvia all'informativa estesa per ulteriori informazioni. La prosecuzione nella navigazione comporta l'accettazione dei cookie, dei Terms of Use e della Privacy Policy.