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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 04/03/24 in tutte le aree
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Ciao,oggi condivido il mio ultimo arrivo. Un sesterzio dell'imperatore Traiano (98-117 d.C.) recante sul rovescio la personificazione dell'Arabia ( regione orientale dei Parti sempre in lotta contro l'espansionismo romano) stante con un fascio di canne in braccio a sinistra, con ramoscello nella mano destra ed un cammello ( o dromedario) in miniatura ai suoi piedi. In exergo la dicitura ARAB ADQUIS ( cioè Arabia acquisita o da conquistare). L'anno di coniazione purtroppo non si può determinare con certezza ma probabilmente può essere ristretto tra gli anni 111/117 d.C. nelle officine di Roma ( periodo in cui si prepararono e si svolsero le campagne militari contro I Parti dell'Armenia e della Mesopotamia della penisola arabica). Un sesterzio celebrativo quindi delle imminenti campagne belliche o dei successi che in queste si conseguivano. Traiano ( designato imperatore non per discendenza dinastica ma per "adozione" da parte del suo predecessore Nerva) era un ottimo militare, grande stratega ed anche uomo di discreto equilibrio e cultura ( doti che gli conferirono il titolo di Optimo Principi) che ben governò l'impero, tanto da essere annoverato tra i cinque imperatori più amati e ricordati dal popolo ( insieme a Nerva, Adriano, Antonino Pio e Marco Aurelio). Tutti imperatori che adottarono i propri successori che diedero vita, grazie al loro operato, al cosidetto secolo d'oro dell'impero. Il sesterzio da esame diretto risulta coniato, ben centrato, con ottimo modulo e peso. Ha evidentemente svolto la sua funzione di moneta con metallo che ha subito l'attacco del tempo e della circolazione ( ma per fortuna, almeno sembra, non quello dell'uomo) restando comunque pienamente leggibile e collezionabile ( ovviamente per me 🙂). Grazie ed alle prossime ANTONIO 33 mm 27,60 g RIC 4663 punti
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Buonasera, continuo a condividere il mio primo percorso collezionistico con l’acquisto di un denario di Alessandro Severo (222-235 d.C.). Cronologicamente si tratta del primo imperatore del mio programma anarchico-militare minimo abbreviato (chiamiamolo così), compreso cioè tra Alessandro Severo e Aureliano, rivolto alla raccolta di antoniniani (in alternativa denari) e contenuto entro un personale limite di spesa. Il post è diviso in tre brevi parti: la prima è dedicata alla moneta e ad alcune domande connesse per le quali chiedo aiuto (figg 1-3); la seconda riporta alcuni accenni biografici dell’imperatore (figg 4-7); la terza riassume alcune vicende relative alla sua sepoltura (figg 8-10). I) La moneta di Alessandro Severo (FIG 1) La scelta della moneta è stata determinata principalmente da un’impressione visiva, piuttosto che da una valutazione numismatica per la quale non possiedo alcuna competenza. Ho infatti optato per il ritratto che - pur filtrato dalle stilizzazioni artistiche - meglio mi pareva evocare il volto di un ragazzo, non ancora quattordicenne, chiamato al trono di Roma. Denario; AG, titolo 500 %0; emissione speciale; 222 d.C.; zecca Roma, diam. 18,5 mm; 2,78 g.; asse di conio: 11 h. D: IMP C M AVR SEV ALEXAND AVG Busto laureato e drappeggiato verso dx. R: LIBERALITAS AVG Liberalitas in piedi verso sx, abaco/contamonete nella dx, corno dell’abbondanza nella sx. Di seguito alcune domande (troppe temo, e me ne scuso). Grazie sinceramente sin da ora per ogni suggerimento o risposta che sarà possibile: - Nel quadro delle emissioni di Alessandro (in FIG 2 una tabella tratta da A. Forzoni, La moneta nella storia, vol III, p. 33) è assente l’antoniniano o doppio denario. Sono note ipotesi riguardo il motivo della rinuncia all’emissione di antoniniani da parte di Alessandro? - Il venditore (Cgb), indica un titolo pari al 50% in argento. Ma in uno dei pochi testi che possiedo, l’appena citato Forzoni, trovo invece indicato il 38% di fino per i denari di Alessandro. Tali diverse percentuali provengono da campionamenti fisici diversi cui si fa riferimento, da elaborazioni statistiche contrastanti o da quali altri studi e fonti? - Trovo che uno dei titoli di Alessandro è Restitutor Monetae. A cosa rimanda tale dicitura? Forse (cito a tentoni) da provvedimenti che miravano a mantenere i pesi dei nominali in linea con quelli della riforma di Caracalla e che erano stati invece limati da Macrino e Eliogabalo? O dal tentativo di ritornare al rapporto augusteo 1:25 tra monetazione d’oro e d’argento (annullando l’1:20 della riforma di Caracalla)?. - Sempre il venditore definisce l’emissione come “speciale”. Con ciò intende che viene emessa in occasione di un’elargizione, o cos’altro? - Il tipo indicato è RIC 148. Su Ocre trovo solo 148c (il simile 281 è coniato ad Antiochia anziché a Roma). Mi chiedevo se in rete esista una spiegazione della gerarchia dei criteri di distinzione utilizzata per ordinare tipi e sottotipi del RIC. - Un appunto infine sull’oggetto rettangolare (o magari cilindrico?) con manico verticale impugnato dalla Liberalitas, quasi invisibile nella mia moneta. In alcuni casi può apparire una semplice tabella ma solitamente contiene uno o più grani o dischetti (spesso 4), con vari gradi di dettaglio (in FIG 3 esempi tratti da altre monete di Alessandro). E’ indicato talvolta come una generica tessera, molto raramente come ventilabro, mentre normalmente e più convincentemente viene identificato con un abaco (del quale non ho trovato però esempi con manico, ma potrebbe essere un adattamento per queste occasioni?). Un’ulteriore ipotesi lo spiega, più precisamente, come un “contamonete” specifico per le elargizioni in denaro. II) Cenni biografici La crisi del III secolo si apre con l’assassinio di Alessandro Severo e l’acclamazione di Massimino il Trace (235-238 d.c.). Due personalità opposte persino nei volti, così contrastanti da apparire simbolici del passaggio epocale cui dettero vita: da un lato il profilo delicato di un giovinetto, dall’altro quello duro di un gigante (FIG 4). Un dualismo alimentato, oltre che da dati oggettivi, anche da una storiografia avversa a Massimino, uomo lontano da Roma e tassatore delle ricchezze senatoriali per finanziare l’esercito. E tuttavia, nell’affollata galleria di personaggi del periodo, l’ex pastore trace “gigante di corpo e crudele d’animo” (così Erodiano) mostrò, pur entro i limiti di una concezione squisitamente militare del potere, doti certamente non così grezze, senza le quali non avrebbe potuto attraversare tre anni di crisi dell’impero. Alessandro incarnava invece una formula dinastica che aveva dovuto rimediare al fallimento del programma politico-religioso della coppia madre-figlio composta da Giulia Soemia e dall’eccentrico Eliogabalo (cugino di Alessandro per parte di madre). Alessandro giungeva al trono poco più che tredicenne, sotto la guida politica della celebre e capace nonna Giulia Mesa (per i primi quattro anni di regno) e della meno abile madre, Giulia Mamea, nutrendosi al contempo degli insegnamenti del grande giurista e uomo pubblico Domizio Ulpiano. Giulia Mesa, secondo la consuetudine di famiglia, avrebbe accompagnato Alessandro anche negli spostamenti militari cui il giovane imperatore fu obbligato dopo un’iniziale fase di governo a Roma. Prima si trattò dell’incerta (per quanto trionfalmente propagandata) spedizione in Oriente, resasi necessaria per l’aggressività del rinato impero persiano di Ardashir I (FIG 5), il fondatore della dinastia sasanide, che aveva messo fine al dominio dei Parti. Poi Alessandro dovette accorrere sul limes renano, dove la crescente pressione degli Alemanni aveva generato la richiesta, diffusa anche nell’esercito, di un’iniziativa militare dell’imperatore. A Mogontiacum (att. Magonza, FIG 6), nel 235 d.C. (una possibile ricostruzione delle date indica il 18 o il 19 Marzo), con la complicità più o meno diretta di Massimino, madre e figlio furono però assassinati nella loro tenda dai soldati, contrari alla conciliante strategia di Alessandro verso i Germani e insofferenti della sua subordinazione alla volontà della madre (FIG 7). Proprio la mitezza d’animo (si dice ad esempio che rifuggì sempre dal comminare condanne capitali) e la dipendenza dalla madre (descritta come accaparratrice di denaro e mortificatrice della volontà dell’imperatore) sono i tratti della personalità di Alessandro additati dalle fonti come le cause principali della sua disgrazia. Sul controllo accentratore esercitato da Giulia Mamea sembra far fede anche la sua ostilità verso la moglie di Alessandro, Orbiana, e verso il padre di lei Sallustio (che era stato nominato Cesare). Il tentativo di reazione di Sallustio condusse il padre alla morte e la figlia all’esilio. Atri episodi, come l’uccisione di Ulpiano - già mentore del giovane Alessandro e divenuto nel frattempo prefetto del pretorio - o il ritiro dalle funzioni pubbliche dello storico Cassio Dione, rafforzarono l’isolamento dell’imperatore, sotto il sempre più stretto controllo della madre, ormai elevatasi a mater Augusti et Castrorum et Senatus et Patriae et universi generi humani. III) Il mausoleo e il sarcofago Alessandro Severo è legato anche ad un’irrisolta vicenda relativa alla propria sepoltura. Un riesame della questione si può rintracciare nella prima parte di una conferenza di Filippo Coarelli alla British School di Roma: Il Vaso Portland e il Mausoleo di Monte del Grano: ricostruzione di un contesto (https://www.youtube.com/watch?v=Ea-wUN74YK8), della quale cerco di riassumere alcuni passaggi. A Roma esiste un mausoleo a tumulo chiamato Monte del Grano (che ovviamente non conoscevo) terzo per grandezza dopo quelli di Adriano e di Augusto (FIG 8). Premettendo che l’Historia Augusta narra che Alessandro Severo meritò a Roma un tumulo grandissimo (sepulcrum amplissimus), sono da prendere in considerazione due testimonianze che collegano Alessandro Severo e la madre al mausoleo di Monte del Grano. Una è quella dello scultore Flaminio Vacca, che nelle sue Memorie di varie antichità trovate in diversi luoghi di Roma (1594) ricorda che: dove si dice il Monte del Grano, vi era un gran massiccio antico fatto di scaglia; bastò l'animo ad un cavatore di romperlo, ed entratovi dentro, calò giù tanto, che trovò un gran Pilo [cioè un sarcofago] istoriato con il Ratto delle Sabine [in realtà rappresenta Achille a Sciro tra le figlie di Licomede] , e sopra il coperchio vi erano due figure distinte con il ritratto di Alessandro Severo, e Giulia Mammea sua madre, dentro del quale vi erano delle ceneri… L’altra testimonianza, del 1697, è quella Pietro Santi Bartoli (FIG 8) , ancora una volta uno scultore, che disegna una sezione del mausoleo nella quale viene indicata la posizione di ritrovamento del sarcofago (cerchiato nell’immagine, didascalia E). Importante notare, osserva Coarelli, che il sarcofago si trova in un ambiente privo di aperture e che fu estratto distruggendo parte della volta (vedi didascalia G del disegno). Lo studioso ne deduce che il sarcofago - un esemplare attico del 240 d.C. ca. - sia coevo alla costruzione del mausoleo e coerente con gli anni della morte di Alessandro (come indicherebbero anche alcuni particolari costruttivi dell’edificio). La critica moderna ha messo in dubbio l’identificazione dei personaggi sul coperchio a forma di letto del sarcofago (FIG 10) con Alessandro Severo e Giulia Mamea, avanzando ipotesi diverse, come ad esempio la rappresentazione di due importanti personaggi privati dell’epoca di Gallieno. Coarelli da parte sua, pur ritenendo che il mausoleo sia quello di Alessandro Severo, propone di riconoscere nel personaggio maschile del sarcofago un cognatus di Alessandro, Gneus Catiluis Severus, ritratto con la moglie. A sostegno della propria tesi Coarelli nota la collocazione del sarcofago in un ambiente che non è quello principale del mausoleo, come ci si aspetterebbe se si trattasse del sarcofago imperiale. Sottolinea che il volto maschile è quello di un uomo di una certa maturità, già lontano dalla giovinezza tipica dell’immagine di Alessandro. Osserva poi che le coppie ritratte sui sarcofagi si riferiscono tradizionalmente a due sposi. Ricorda inoltre che i sarcofagi erano prodotti di bottega pronti, finiti, mentre i volti erano completati con il ritratto dei defunti dopo l’acquisto del sarcofago. La presenza, documentata, ad Atene di Gneus Catiluis Severus spiegherebbe lo stile ateniese del suo ritratto, diverso da quello più tipicamente romano della consorte. E ancora, la raffigurazione di un volume sul coperchio del sarcofago ne confermerebbe la fama, attestata dalle fonti, di uomo assai dotto. A presto, Lucius LX2 punti
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Come ho scritto sopra e considerando peso e modulo indicati, dovrebbe trattarsi di una dracma di Terina del tipo Holloway-Jenkins 107. https://www.acsearch.info/search.html?id=72901132 punti
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Durante la prima guerra mondiale, quando l'Africa Orientale tedesca rimase isolata, nell'aera di Liwale si utilizzarono un piccolo numero di buoni-risposta internazionali come biglietti d'emergenza. Questo esemplare fu reso valuta valida per la regione apponendo il timbro del Fieldpost n. 3 il 24 settembre 1917.2 punti
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03/04/2024 Buonasera, posto una mia medaglia militare/commemorativa d'oro del 1920. Dovrebbe trattarsi di una medaglia d'oro che il Poeta soldato assegnava a personaggi che lo avevano seguito nell'impresa di Fiume del 1919/1920 dopo la Prima Guerra. Da un lato aquila, stemma del Regno d'Italia e scritta Indeficienter ( per sempre ) - dall'altro G. d'Annunzio, Cap.no Resen Guido, Fiume d'Italia , 4-2-920 Chiedo agli esperti di medaglistica quanto possa valere questo cimelio. Grazie, un saluto.1 punto
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Buonasera a tutti. Sono nuovo qui nel forum e cercherò di essere il più preciso e garbato possibile. MI è capitata tra le mani questa moneta o medaglia ma davvero con tutto l'impegno del mondo non riesco a cavare un ragno dal buco. Il suo diametro è intorno agli 11mm il peso è di 2g ca Su di un lato intravedo una figura che può ricordare un Angelo... Ma sull'altra faccia buio pesto. Qualcuno accetta la sfida? Grazie mille in anticipo per ogni risposta che eventualmente arriverà. Spero le foto vadano bene essendo il mio primo post. Cordiali saluti1 punto
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A San Lorenzo in Campo in provincia di Pesaro è stato stilato il calendario 2024 per le visite alla famosa Stanza dei Francobolli che si trova all'interno del Palazzo delle Rovere. Il calendario prevede per il mese di giugno le aperture tutti i sabati, le domeniche e i festivi dalle 15,30 alle 19,30. Estese a luglio e agosto alla fascia oraria 16-20. A settembre, fino al 15, si tornerà all’orario 15,30-19,30, sempre nelle giornate di sabato, domenica e festivi. Aperture straordinarie sono previste per il 10, 11 e 15 agosto e poi per la settimana dal 7 al 13 ottobre quando San Lorenzo vivrà la sua settimana di capitale della cultura con Pesaro 2024. Biglietto intero 3 euro e ridotto 2 per under 18, over 65, gruppi di almeno 8 persone e scolaresche. La Stanza dei Francobolli fu realizzata dal luglio 1932 all'agosto 1934 da Agostino Ghilardi (1853-1951) dando ordine ai ragazzi del paese di raccogliere francobolli inviati soprattutto da emigranti. Un disegnatore realizzò in cartoncino dei disegni che poi Ghilardi coprì coi francobolli. Nella stanza sono state tappezzate le mura interamente con i francobolli realizzando i seguenti disegni: - lo stemma di San Lorenzo in Campo; - lo stemma sabaudo con il motto araldico F.E.R.T. (Fortitudo Eius Rhodum Tenuit); - lupa capitolina; - l'effigie di Vittorio Emanuele II; - cartina d'Italia con le regioni come erano dopo la I guerra mondiale; - Jugoslavia con francobolli slavi; - Austria con francobolli tedeschi; - Francia e Corsica con francobolli francesi In totale sono stati utilizzati circa 97.000 francobolli.1 punto
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Tutte le volte che si cerca di andare oltre la superficie di alcune risposte si viene accusati di far diventare pesante la discussione…. Ma se volevate la superficialità e la spensieratezza dovevate guardare Zelig, non un forum di numismatica1 punto
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Biglietto da 1.000 lire "aggiustato" con del bianchetto! Non è più di mia proprietà, è una scansione prima di averla ceduta.1 punto
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L'ho trovata nel mio archivio, una scansione fatta alla meno peggio di un falso d'epoca prima di cederla. Il precedente proprietario l'aveva "sistemata" con del bianchetto!!1 punto
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Bella moneta storica , complimenti , commemora la conquista dell' Arabia Nabatea , cioe' la penisola del Sinai con le regioni di Petra e della Transgiordania . Circa la datazione di emissione del Sesterzio , questa avvenne quasi contemporaneamente alla fine della seconda guerra dacica , quando il Legato di Siria , Cornelio Palma , invase l' Arabia Nabatea e nel 106 venne creata la Provincia d' Arabia . La moneta puo' essere datata tra l' anno 106/107 .1 punto
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Nomos AG > Auction 29 Auction date: 5 November 2023 Lot number: 556 Price realized: 850 CHF (Approx. 946 USD / 882 EUR) Note: Prices do not include buyer's fees. Lot description: CAMPANIA. Allifae. Circa 325-275 BC. Obol (Silver, 11 mm, 0.65 g, 7 h). Laureate head of Apollo to right; in the field to right, dolphin swimming downwards; below neck, two dolphins swimming upwards, one to left and the other to right. Rev. ΑΛΛΙΒΑΝΟΝ Scylla swimming to right, holding sepia in her right hand and fish in her left; below, mussel. HGC 1, 357. HN III 460. SNG ANS 160. Very rare. Struck on an irregular flan with striking cracks and minor porosity, otherwise, very fine. From the "Collection sans Pareille" of Ancient Greek Fractions, ex Vinchon 11 April 1988, 96b. Estimate: 450 CHF ILLUSTRAZIONE: Scylla figurine, late 4th BCE. National Archaeological Museum, Athens1 punto
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Ciao Penso che la foto non gli rendano giustizia, guardando i capelli penso sia superiore allo SPL, azzarderei un qFDC, non vedo la classica superfice opaca sui rilievi più alti presente nelle monete anche poco circolate. Immagino che dal vivo abbia un notevole lustro.1 punto
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Taglio: 2 euro cc Nazione: Finlandia anno: 2018 B Tiratura: 984.000 Condizioni: BB++ Città: Milano Note: NEWS!!1 punto
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Ragazzi scusate ma la discussione sta diventando davvero pesante. Ogni volta che si parla o si tirano in ballo questioni sull'autenticità di un pezzo ne derivano botte e risposte chilometriche, spesso poco istruttive e il più delle volte lontane anni luce dallo spirito del forum. Come diceva giustamente @odisseo la base sta nello studio. Poi è ovvio che l'errore può capitare, all'acquirente come al commerciante. L'importante è che tutto si risolva con buona pace di entrambi. Detto ciò direi di andare oltre e passare ad altri argomenti.1 punto
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Ciao, mi spiace ma non seguendo questo periodo sono un completo ignorante in materia1 punto
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Te lo confermo anche io, un Quattrino della mia città di cui ho una copia in ottone in mano proprio ora, al dritto San Feliciano patrono della nostra città è tra i primi martiri della cristianità, ordinò vescovo San Valentino patrono di Terni. Al rovescio lo stemma papale, Foligno città di zecca particolarmente rara da trovare, dovremmo farne un museo.chissà mai avvenisse un giorno. Un saluto.1 punto
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Beh direi che si sono comportati bene i commercianti che ti hanno restituito i soldi delle monete che ti avevano vendute per buone e che invece non lo erano. Credo che possa capitare anche ad un commerciante di sbagliare in buona fede prendendo un abbaglio, l’importante è poi riconoscere l’errore e restituire i soldi spesi (come mi pare sia successo a te).1 punto
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Sul catalogo M&M 47 (1 dicembre 1972) la moneta è il n. 85 classificata come Quadrante di 72,25 g con riferimento SNG Cop. 241 tra gli ''Ateliers incertains d'Italie centrale, vers 280-260 av. J.C.''. Il catalogo presenta una collezione di 155 monete di bronzo italiche. Arka Diligite iustitiam1 punto
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toggle Il tesoro archeologico “scippato” alla Calabria dal British Museum, un cold case lungo 140 anni L’ascia votiva ritrovata a San Sosti è esposta al British Museum Salvatore Settis, archeologo e storico dell’arte, lo definisce sul Sole 24 Ore un cold case. Per la tempistica ultracentenaria (il caso è iniziato nel 1884) lo è di certo: la storia della “scure letterata” (cioè iscritta) o ascia di Kyniskos inizia in Calabria e finisce al British Museum, diventato nel corso degli anni tempio degli scippi culturali. Il reperto in questione è emigrato illegalmente da San Sosti – Comune che da più di 30 anni ne chiede la restituzione – ed è stato comprato all’asta a Parigi nel 1884. È la stessa scure in bronzo a parlare in prima persona nell’elegante incisione: «Io sono sacra alla dea Hera, quella che ha il suo santuario nel piano. Mi dedicò Kyniskos, il vittimario, e sono la decima del compenso per il suo lavoro». Dove fosse il santuario non si sa. Un libro, firmato da Gino Famiglietti, già funzionario dei Beni culturali, prova a fare ordine nella vicenda del reperto conteso. La «scure letterata» e le sue peregrinazioni: dalla Calabria al British Museum è un’inchiesta documentata e ricca di spunti giuridici sull’ascia datata indicativamente tra il 530 e il 20 avanti Cristo. L’iscrizione va connessa a una delle “capitali” della Magna Graecia, Sibari (distrutta da Crotone nel 510 a. C. ). Scoperta per caso nel 1846 nel circondario di San Sosti, in piena Valle dell’Esaro, la scure rimase a lungo in mano a notabili locali, anche dopo che l’archeologo napoletano Giulio Minervini la pubblicò sul “Bollettino archeologico napolitano” del 1853. Dopo la creazione del Regno d’Italia finisce nella collezione di Alessandro Castellani, membro di una famiglia a cui la Fondazione Rovati ha dedicato a Milano la mostra «Tesori etruschi», appena conclusa. I contorni di questo passaggio sono misteriosi. L’autore del libro suggerisce avesse giocato un ruolo lo stesso Minervini, «offeso e deluso da quella stessa istituzione (il Museo Nazionale di Napoli, che avrebbe potuto acquisire la scure), e ormai ad essa estraneo». Castellani la tenne con sé a Napoli prima e poi a Roma: dopo la sua morte, avvenuta nel 1883, il figlio Torquato la mise in vendita assieme ad altre antichità tra Roma e Parigi. Così arrivo dopo un lungo peregrinare – dalla Calabria a Napoli, Roma, Parigi – al British Museum. La questione non è banale dal punto di vista giuridico: quel viaggio, spiega Famiglietti, fu illegale. Nelle Due Sicilie il decreto di Ferdinando I del 1822 vietava l’esportazione degli «oggetti che per la loro eccellenza si dovranno riguardare come conducenti alla istruzione e al decoro della nazione»; a Roma, secondo gli editti del cardinal Camerengo Bartolomeo Pacca (1819), oggetti «di sommo riguardo sia per l’Arte che per l’Erudizione», non potevano essere esportati senza permesso. Quelle leggi rimasero a lungo in vigore anche dopo l’unità d’Italia, dunque i viaggi che hanno portato il reperto a Londra vanno considerati abusivi. Su questo non c’è dubbio: ma si può ancora rivendicare il ritorno della scure in Italia? Rivendicare sicuramente sì, quanto ad avere qualche speranza di rivederla in Calabria è più complicato. Due interrogazioni parlamentari hanno sollevato la questione dal 1996 a oggi. La prima fu sollecitata dall’allora sindaco di San Sosti, Silvana Perrone: la presentò alla Camera dei deputati Romano Caratelli, in merito alla controversia tra il governo italiano e quello britannico circa la legittimità del possesso e la richiesta di restituzione del reperto, considerato uno dei più importanti della Calabria. Nel 2016 toccò a Franco Bruno, parlamentare di Centro democratico, chiedere l’intervento di Dario Franceschini, ministro dei Beni e delle Attività culturali. Il deputato spiegava che «il destino di quest'ascia votiva, offerta da “ the boy boxer”, come chiamano a Londra il pugile bambino, originario di Mantinea e vincitore di un'Olimpiade, è significativo del depauperamento che il nostro Paese e la Calabria, in particolare, hanno subito spesso». Il parlamentare ricordava che «il comune di San Sosti, da circa trenta anni, ha provato a rivendicare la restituzione dell'ascia, anche con il sostegno del Ministero» e che «le modalità di acquisizione dell'ascia da parte del British Museum non sono mai state rese note». Anche in questo caso, da Londra (ammesso che dall’Italia siano partite attività per riportare indietro la scure) nessuna risposta. Il British Museum si tiene stretta la sua ascia: peccato che non sia sua.MAGNA GRAEC https://www.lacnews24.it/attualit/ascia-san-sosti-british-museum_187717/1 punto
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Esistono probabilità che un giorno, anche se lontano, possa accadere. Il sistema di monitoraggio sui NEA (Near Earth Asteroid) per ora esclude impatti devastanti ma in un futuro prossimo o lontano non si può escludere che facciamo la fine dei dinosauri. Anche se, vista la cretinaggine umana, forse ci estingueremo prima.1 punto
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per me imita le ostrogote, quindi potrebbe anche essere di area franco-merovingia cercando con calma si può forse restringere il campo la considerazione di @Adelchi66 è tutt'alto che da escludere1 punto
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Sembrerebbe un 2 cavalli coniato a Napoli durante il regno di Filippo III di Spagna,1598-1621... Ma dalle immagini non riesco a capire se è del tipo con al rovescio la legenda o anepigrafo ma propendo per il secondo... Allego scheda del catalogo del forum dell'esemplare con il rovescio anepigrafo... https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-FIII/61 punto
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Molte grazie petronius, e interessanti anche le storie su quel pazzo periodo che fu la corsa all'oro... Tra l'altro anche io ogni tanto vado a cercare per hobby l'oro nei fiumi del Piemonte con setaccio e batea, scarse fortune ma molta soddisfazione 🤣 magari un giorno coniero' un frazionale di fantasia con le pagliuzze trovate... In ogni caso anche se preferisco di gran lunga le monete antiche se fosse autentica credo la terrò come ricordo di quel periodo di sogni, fatiche e miraggi di ricchezza.....1 punto
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Mi spiace... vale solo i 20€ nominali. La stampa che si vede è solo la parte inferiore del timbro che viene apposto nella fascetta che teneva la mazzetta di banconote... e che è sbordato. La Cosmopol è una società di servizi di sicurezza integrati che, tra le varie attività (vigilanza, scorta di beni preziosi ecc.), ritira le banconote da attività commerciali, le prepara in mazzette, e poi le consegna alle banche.1 punto
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Area di importanti ritrovamenti . Dalla discussione del 25-04-2017 " Bastareos " ( che anche stavolta non riesco ad allegare ) unisco il rarissimo tetradrammo con al diritto un elmo di foggia molto simile a quello nelle prime fotografie .1 punto
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Ciao, si tratta di un denario repubblicano romano. Posto esemplare della stessa tipologia per corretta catalogazione 🙂. ANTONIO1 punto
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E' un "fractional gold", come questa https://coins.ha.com/itm/california-fractional-gold/1853-1-liberty-octagonal-dollar-bg-514-high-r5-ms64-pcgs-pcgs-10491-/a/1344-5245.s?ic4=ListView-ShortDescription-071515 opera dell'incisore M. Deriberpie che l'ha firmata con le sue iniziali al rovescio. E questo la rende particolarmente interessante, poiché la maggioranza di queste emissioni sono anonime. Nel forum se ne è parlato qui Il diametro che hai rilevato è coerente con quello delle emissioni federali dello stesso periodo (ufficialmente 13 mm.), il peso, se fosse altrettanto coerente, dovrebbe essere di 1,67 gr., ma come spiegato nel link capitava di frequente che queste monete fossero di peso calante Detto questo, my two cents opinion, è che sia autentica, e anche in bella conservazione, ma per averne la certezza necessita della visione diretta da parte di un esperto. Per quanto riguarda il valore, dovremmo essere nell'ordine delle centinaia di euro, ma anche per questo la parola di un perito potrà sciogliere ogni dubbio. petronius1 punto
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Che abbiamo tutti una gran voglia di discutere. Io propongo un dibattito sullo spessore dello strato di piombo nelle bombe atomiche a radiazioni residue ridotte, un argomento interessante e rilassante.1 punto
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¡Hola! Comprata a Siviglia, durante una vacanza: non importa se è rovinata, quando la guardo penso alla calle Hernando Colón, vicino alla Giralda (a fianco della Cattedrale), dove c'era il negozietto. Njk1 punto
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https://www.isreclucca.it/il-bombardamento-il-cavalcavia-e-il-treno-passeggeri/ MI permetto di aggiungere qualcosa sul lato storico di questo documento, ..questo è quello che ho trovato in rete.1 punto
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Credo che la tua ipotesi sia corretta, in quanto chi scrive è il sindaco di Carbonara di Nola, comune limitrofo a soli 4 km da Palma Campania, sicuramente nel 1878 in provincia di Caserta. Ipotizzo inoltre che Carbonara di Nola fosse sprovvista di un ufficio postale in quegli anni e facesse riferimento all' ufficio di Palma Campania,.. questo credo sia stato un ufficio di 2° classe. Noto che è mancante l'annullo numerale a sbarre che fu introdotto dalle Regie Poste dal gennaio del 1877, che doveva annullare il francobollo e doveva essere usato in coppia con l'annullo con datario piccolo o grande cerchio. Credo una dimenticanza dell'impiegato postale, o il timbro fu consegnato in ritardo a questi piccoli uffici postali, poteva succedere. L'affrancatura di 10c è per l'interno tariffa ridotta per i sindaci. Il francobollo da 10c azzurro Vittorio Emanuele II appartiene all'emissione del 1877, tipi De la Rue con colore cambiato ( ma non è un De la Rue) fu stampato nelle OCV Officine Carte Valori di Torino. Il francobollo è ben centrato e fresco e ciò ne raddoppia il valore in più non è deturpato dall'annullo. Altra cosa da notare è il timbro del Comune di Carbonara di Nola che riporta chiaramente che siamo nel Regno di Umberto I, quindi dopo il 9 gennaio 1878. Abbiamo dunque un'affrancatura Vittorio Emanuele II in periodo Regno Umberto I. Non è poco. Questo è ciò che racconta la busta, con un po' di ipotesi che io credo corrette. Le note dolenti sono gli annulli non nitidi e mancanti, tutto sommato bella, storica, da mettere in collezione .1 punto
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Ma la cosa fantastica è il logo con questa specie di granchio 😂 http://numismatica-italiana.lamoneta.it/images/cpi.png1 punto
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1940-42, marche da 50c grigie, "imposta sull'entrata, vendita al minuto" sono marche che avevano una matrice sulla sx che ovviamente sull'usato non troviamo, sicuramente la matrice veniva apposta sul documento che rimaneva in archivio. Interessante perché e' quasi un foglio intero di queste marche in questo lato del documento. La Marca da 5 lire grigio verde a 'Tassa Fissa' del 1930-32 filigrana Corona dent. 14 dicitura: Officina Carte valori Roma. Un bell' insieme, singolarmente hanno un valore basso, ma in questo documento la quantità fa la differenza. Anche il documento parlando di un bombardamento (addirittura con la data di quando avvenne) e' un pezzo di storia. NON COMUNE mi piace molto.1 punto
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Caro @numa numa hai ragione, si ha paura di fare discorsi seri, specie di questi tempi. Si tratta di un periodo storico compelesso e dalle molte sfaccettature; oggi si ha una lettura univoca del fenomeno coloniale - una bocciatura senza appello - eppure negli anni '50 il Time definiva Mogadiscio sotto l'amministrazione italiana come la città più pulita d'Africa. E il modernismo italiano di Asmara l'ha fatta entrare nella lista delle città Patrimonio dell'Umanità dell'UNESCO. Ora, è innegabile che anche il nostro paese abbia commesso crimini durante il processo di colonizzazione. Penso siamo tutti d'accordo nel dire che la seconda guerra con l'Etiopia sia stata profondamente sbagliata ed immorale e così tantissimi altri episodi. Il problema è che di questi tempi è quasi impossibile fare un discorso serio su di un periodo storico mettendone magari in luce alcuni aspetti positivi. La paura è che parlando apertamente di aspetti positivi in periodi bui si rischi di sanzionare i medesimi a discapito della nostra attuale democrazia. Ma chi vorrebbe tornare veramente a quei periodi una volta conosciuta fino in fondo la vita che vi si faceva? Le cose vanno talmente male dal punto di vista della nostra democrazia rappresentativa che un alito di vento di ottanta o cento anni fa rischia di far cadere tutto come se fosse un castello di carte. Normale? Sì finché si svilisce l'istruzione pubblica e si ignora la volontà popolare ad ogni svolta etichettando chiunque provi a perseguirla (anche solo marginalmente) come populista. Ed ecco che l'astensione sale e la disaffezione per la democrazia avanza. E il buco nero della memoria sull'A.F.I.S. è solo uno dei tanti esempi purtroppo.1 punto
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Non ci avevo pensato! Tra l'altro noto adesso che il venditore accetta anche proposte d'acquisto, quindi vado al ribasso + il ritiro di persona in modo da massimizzare la convenienza!1 punto
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Non avranno un gran valore economico ma sono storicamente interessanti, sia perchè quello di Fiesole e Pontassieve è stato il più famoso esempio di prova di circolazione pre-euro con dei buoni sia perchè erano comunque prodotti dalla zecca italiana. Della serie c'era anche la 1 e il biglietto da 31 punto
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Preferisco questa vendita di sotto, peccato per la spesa postale... era davvero conveniente!1 punto
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Buongiorno, se non punto dritto alla vittoria con questo tris di 200 lire, di cui una flambé, significa che la giuria è corrotta.....hahahahahahahahah!1 punto
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Mettiamo da parte una didascalia errata di una casa d’aste, e il fatto che wildwinds raggruppi l’intera monetazione di ogni imperatore sotto il termine fuorviante « imperiale », la colonia di Nisibi, ai confini dell’impero romano, tante volte ripresa dai Parti e poi dai Sassanidi, è indubbiamente una zecca provinciale.1 punto
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Nel punzone di sinistra c'è scritto il titolo, sembra 800, ma non sono sicuro di leggere bene. L'originale è tutta un altra cosa... una moneta ricchissima di storia e commemorativa di una Milano che dopo le famose 5 giornate si era liberata dagli austriaci! La mia serie preferita Moneta comune, ma trovarla bella non è facile Ti posto la mia, ex Sincona di diversi anni fa1 punto
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Prologo : Come promesso illustro con questo post come si potrebbe dedicare una parte della Sezione : Storia ed Archeologia , alle sole monete che rivestono un particolare motivo , iconografia o allegoria storica o archeologica , come spiegato in precedenza nel post “Proposta per la Sezione” ; spero che abbia successo con articoli scritti dai frequentatori della Sezione . Ho anche chiesto a @Reficul se sia possibile creare un “evidenziatore” colorato nella nostra Sezione , come avviene per le Regioni , dentro il quale scrivere Monete : Storia e Archeologia , affinche’ ognuno possa scrivere un articolo dedicato a questo genere di argomento . Articolo di prova : Gli “Alimenta Italiae” Le guerre costano , e come per altre cose , a pagarne il conto e’ principalmente il popolo . Gia al tempo di Domiziano , quando inizio’ la guerra contro i Daci , con le conseguenti sconfitte iniziali seguite da parziali rivincite contro Decebalo , fino alla stipula di un iniquo trattato di pace , nel quale Domiziano nominava Decebalo : Re cliente e alleato dei Romani , ma di contro pagava ai Daci un contributo in denaro per mantenere la pace fornendo loro manovalanza romana , tutto cio’ aveva messo in grave difficolta’ l’ economia italica . A questa gravosa situazione interna dell’ Italia , Domiziano aveva gia’ tentato di porvi rimedio nell’ anno 92 con il divieto alle Provincie di coltivare la vite e l’ ulivo ; l’ Italia , nazione dominante fino ad allora , a causa delle costose guerre esterne , della massiccia presenza dei provinciali nell’ esercito e nel Senato iniziava a perdere questa prerogativa , tanto che il successore Traiano fu il primo Imperatore romano non nato in Italia , seppur oriundo di una antica famiglia italica , forse di Todi in Umbria , trapiantata ad Italica , antica colonia romana fondata da Publio Cornelio Scipione in Spagna , vicino Siviglia , al tempo della seconda guerra punica . Traiano arrivato al potere per scelta oculata di Nerva , per prima cosa sospese ai Daci il pagamento in denaro per il mantenimento della pace , riservandolo in parte per il popolo romano e per arruolare una nuova Legione , la XXX Ulpia Traiana , appellata poi Victrix , che si aggiunse alle altre per la prossima campagne in Dacia ; questo atto di sospensione del tributo insieme ad altri iniziati dai Daci in risposta al gesto di Traiano , scateno’ la seconda guerra dacica che si concluse con l’ annessione della nuova Provincia . Rientrando nel tema del post , Traiano cerco’ di trovare una soluzione al gravoso problema economico interno dell’ Italia con la creazione di una struttura assistenziale che chiamo’ : "Alimenta Italiae" , cioe’ lo Stato anticipava capitali ai piccoli proprietari , utilizzando poi i bassi interessi ricevuti dal prestito , pagati da questi piccoli proprietari , per allevare , a spese dello Stato , i figli della ormai decaduta classe media e del proletariato italico ; questo con la prospettiva di rialzare il tenore di vita delle classi piu’ basse dei municipi italici . In pratica Traiano rinforzo’ e rese migliore la monovra gia’ iniziata al tempo di Augusto e ripresa poi da Nerva . Questi figli di povera gente italica , erano fanciulli e fanciulle , che venivano completamente allevati ed istruiti dallo Stato , fino al raggiungimento del XVIII anno di eta’ ; gli “Alimenta Italiae” vennero mantenuti fino al tempo di Alessandro Severo , dopo di che declinarono , fino a scomparire definitivamente al tempo di Costantino . Oltre che nelle emissioni monetali come quella nel Sesterzio in foto , dove si vede una raffigurazione femminile con cornucopia , forse rappresentante l’ Abbondanza o anche la ricca Italia che tiene per mano un fanciullio/a , con in esergo AlimItal, l’ allegoria degli “Alimenta” fu rappresentata anche su monumenti , come ad esempio nell’ Arco di Traiano a Benevento e in varie iscrizioni rinvenute a Ferentino , Terracina , Osimo , in Gallia Cisalpina e nel Beneventano .1 punto
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Ho letto con estremo interesse questo topic e faccio i miei più sinceri complimenti a @@luke_idk Proprio in questi giorni ho aggiunto alla mia collezione una moneta che cercavo da diverso tempo (ad un prezzo che rientrasse nei miei standard di spesa) e mi fa piacere poterla mostrare qui: una rupia del 1900 emessa dalla Compagnia dell'Africa Orientale Tedesca.1 punto
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