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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 04/08/24 in tutte le aree

  1. Ciao! Oggi sono arrivate nuove monete dal mio gancio in Irlanda del Nord. Una di queste è un suo gentile omaggio: 1/2 penny 1805 dell'Irlanda di Giorgio III. Naturalmente non è in condizioni ottime, ma è comunque interessante. Peccato per quel 5 quasi scomparso (si legge ancora, ma è davvero sbiadito). Hibernia è l'antico nome dell'isola d'Irlanda, utilizzato sulle monete a partire se non sbaglio dal 1600 fino a praticamente l'istituzione della Repubblica.
    4 punti
  2. Vi riporto i lotti: Ci sono dei “mule” tipo Costantino /rovescio Fel temp, Costantino con rovesci di Licinio. E anche molti esemplari del “Smederova Hoard”… Esemplari moderni che una volta smezzati finiranno magari sul mercato pertanto risulta ancora più utile dargli visibilità ed… avere buona memoria visiva. Saluti Illyricum
    4 punti
  3. Ciao ragazzi condivido volentieri 🤣 una delle due ultime entrate in collezione, frutto di una lunga, attenta e minuziosa ricerca che sto conducendo tra le numerose aste e listini di esemplari di scudi del Re Vittorio Emanuele II in elevata qualità per sostituire - ovviamente - migliorandoli quelli presenti nella raccolta, già completa di tutti i millesimi (manca solo la rarissima variante del 1872 Milano bordo largo semplicemente perché non la trovo). Il primo millesimo della serie in queste condizioni vi assicuro che è proprio bisbetico da portarlo a casa tanto è vero che ci vuole un discreto impegno finanziario. L’esemplare qui presentato, che rimpiazza un qBB decisamente poco attraente, secondo me non sarà invero sostituito tanto presto. 🤗 Si tratta del lotto 1926 dell’asta Nomisma 69, portato a casa in realtà fortunosamente senza una grande battaglia e precedentemente battuto a un realizzo superiore in un altro incanto pubblico. L’ho immediatamente liberata dallo slab, che detesto 🫣soprattutto tra i miei pezzi, che la classificava MS61, gradazione che trovo centrata, forse financo un filo severa. I rilievi sono abbastanza a posto, come si vede, un graffietto nel campo al R fa il paio con un insignificante difetto del bordo a ore sei del D. Volevo inizialmente puntare sul lotto 1925, ma francamente 18.200 euro diritti inclusi soltanto per un punto di conservazione in più (MS62) rispetto a questo esemplare, mi è parso decisamente un divario eccessivo, tanto è vero che è andato invenduto. 😳 Occorre considerare che su questo difficile millesimo gli MS64, se riuscite a scovarli, superano tranquillamente i venticinquemila eurini. A me questo acquisto ha davvero molto soddisfatto perché trovare il ‘61 in questa qualità è più difficile che reperire il ‘73 Roma, ve lo metto per iscritto. 🙏🏼 Buona serata a tutti
    3 punti
  4. Dal 2022 lo Zimbabwe cerca di combattere l'iperinflazione in un modo poco ortodosso (almeno per l'epoca attuale): emettere monete d'oro circolanti. Si chiamano Mosi-oa-Tunya (Fumo che Tuona), il nome indigeno delle famose cascate Vittoria. Ognuna ha un numero di serie e può essere acquistata con dollari dello Zimbabwe, dollari USA o altre valute estere. Il prezzo di vendita delle monete è basato sul prezzo spot internazionale dell'oro più i costi di produzione. Possono essere utilizzate nel commercio e convertite in valuta locale. L'obiettivo di queste emissioni per la circolazione invece che per la commercializzazione a collezionisti o speculatori è di ridurre la domanda interna di dollari statunitensi. L'inflazione dello Zimbabwe era al 255% nel novembre 2022 e la Reserve Bank of Zimbabwe ha iniziato a vendere le monete d'oro nell'estate di quell'anno, con l'obiettivo di rallentare l'inflazione fornendo una riserva di valore per la valuta nazionale e offrendo alla gente un'alternativa al dollaro USA. Ad oggi pare che questo sistema abbia contribuito a stabilizzare l’inflazione e il tasso di cambio della valuta locale rispetto al dollaro statunitense, infatti l'ufficio statistico nazionale dello Zimbabwe ha rilevato che l'inflazione su base mensile è scesa dal 30,74% di giugno 2022 all'1,1% di gennaio. L'emissione iniziale del Mosi-oa-Tunya era solo sotto forma di un'oncia troy con titolo 0,9167, ma nel novembre dell'anno scorso John Mangudya, il governatore della RBZ, annunciò che sarebbero stati emessi altri tagli, quelli da metà, un quarto e un decimo di oncia. Lo Zimbabwe ha adottato il dollaro USA come moneta a corso legale nel tentativo di stabilizzare i tassi di cambio nazionali, ma una carenza di dollari ha reso problematica questa strategia. Il paese ha il secondo più grande giacimento d'oro al mondo ed è stato stimato che circa il 60% di quest'oro viene estratto dal settore minerario artigianale. L'introduzione delle monete d’oro circolanti è stata pensata anche per incentivare i minatori a produrre al di sopra degli obiettivi pianificati dallo stato e a vendere il surplus alla stamperia e raffineria d'oro Fidelity Printers and Refinery, controllata dalla RBZ. I minatori che superano i loro obiettivi possono ricevere l’80% del pagamento per la produzione aggiuntiva in valuta estera.
    3 punti
  5. Buonasera. Perché dovresti completarla "velocemente"? Credo proprio che tu stia sbagliando approccio con la numismatica. Oltretutto parliamo delle monete di V.E. III., e parli pure di fdc: ci può volere una vita intera per realizzare questa collezione, e completarla del tutto quasi è impossibile (oltre che costosissimo). Il collezionismo è ricerca, studio, valutazione accurata di ogni singola moneta, partecipazione ad aste o lunghe ricerche presso i commercianti, approfondimenti sui metodi di conservazione. La velocità è una parola quanto mai inopportuna. Ti consiglio quindi di fermarti e cambiare approccio il prima possibile
    3 punti
  6. La mostra è molto bella, così come il catalogo curato da L’Erma di Bretschneider. Sempre in mostra è esposta una bella e particolarissima moneta, in prestito dal British Museum, che rappresenta al rovescio l’Acropoli di Atene. Purtroppo non sono riuscito a fare una buona foto, per cui posto direttamente la pagina de British. https://www.britishmuseum.org/collection/object/C_1922-0317-82
    3 punti
  7. Ringraziando @santone condivido questo interessante articolo sulle piastre del 1842. Un saluto a tutti. Raffaele.
    2 punti
  8. Posizione dell'isola di Hokkaido nell'arcipelago giapponese Hokkaido è l’isola più settentrionale dell’arcipelago giapponese. Situata a nord dell’isola Honshu, l’Hokkaido è famosa per la sua natura e per gli inverni molto rigidi. L’economia dell’isola si basa essenzialmente sulla coltivazione di riso e sulla pesca, tanto che l’isola occupa la prima posizione nel settore primario del Sol Levante. Oltre alle bellezze naturali, Hokkaido è celebre anche per gli Ainu, un gruppo etnico nativo dell’isola dalle origini misteriose. Alcuni Ainu parlano ancora l’idioma tradizionale, una lingua che secondo molti studiosi è collegata con quelle paleosiberiane, oltre a praticare una religione di tipo animistico che vede in ogni oggetto, animale o fenomeno atmosferico la presenza di un dio. Particolarmente importante è l'adorazione dell'orso, considerato l’animale simbolo degli Ainu. In questo post scriverò due racconti curiosi con protagonista l’isola, uno più storico e l’altro numismatico. 🙂 Anziano capo villaggio Ainu con cucciolo d'orso sacrificale. Hokkaido, 1953 Storia dell’effimera Repubblica di Ezo Sigillo del presidente della Repubblica di Ezo Enomoto Takeiki Dal 1603 fino al 1868, il Giappone fu governato dallo shogunato Tokugawa. Questo lungo periodo viene comunemente chiamato Periodo Edo, vecchio nome della città di Tokyo in cui risiedevano gli shogun Tokugawa. Durante gli anni 50 dell’Ottocento, lo shogunato Tokugawa era aggravato da crescenti crisi economiche e politiche, che sfociarono con la fine dell’isolazionismo sakoku e del graduale aumento di potere della corte imperiale. Nella storiografia giapponese, il lasso di tempo che corrisponde agli ultimi anni dello shogunato viene denominato Bakumatsu, letteralmente fine del bakufu. Nel 1868 – 1869, il Giappone fu coinvolto nella cosiddetta guerra civile Boshin, letteralmente guerra dell’anno del drago. L’esito di questa guerra fu un tassello fondamentale della storia giapponese, che comportò la caduta dello shogunato e l’inizio del Periodo Meiji. Dopo il rovesciamento del bakufu, una parte della ex marina dello shogun guidata dall’ammiraglio Enomoto Takeiki si ritirò verso Edo. Nell’ottobre del 1868, la piccola flotta composta da 4 navi da guerra e da 4 navi da trasporto lasciò la baia di Tokyo, navigando verso nord in direzione di Sendai, città importante dell’Alleanza del Nord Ouetsu Reppan Domei, una coalizione di diversi domini ancora fedeli all’ex shogun. Insieme a Enomoto c’erano diversi ex ufficiali Tokugawa, tra cui il comandante dell’esercito dello shogunato Matsudaira Tairo, nonché alcuni consiglieri francesi ex membri del corpo di spedizione militare incaricato di addestrare le truppe dello shogunato. L'obiettivo di Enomoto era quello di raccogliere il sostegno militare dei domini dell’Alleanza del Nord, ma il piano fallì dopo che un importante clan della coalizione passò dalla parte imperiale. Dopo un mese a Sendai, la flotta salpò più a nord, arrivando a Hakodate, all’epoca città principale dell’isola di Hokkaido. Il corpo di 4000 soldati guidato da Enomoto conquistò l’insediamento 8 dicembre del 1868. Con il sostegno dei consiglieri francesi guidati da Jules Brunet, i ribelli ottennero il pieno controllo dell’isola verso la fine del 1868. Il 27 gennaio del 1869 fu proclamato lo stato separatista della Repubblica di Ezo. Il nome Ezo, letteralmente terra dei barbari, era l’antico nome con cui si indicava l’Hokkaido. L’isola infatti era abitata principalmente dagli Ainu. La struttura politica della Repubblica di Ezo si basava sul modello della Costituzione degli Stati Uniti d’America, con suffragio limitato alla sola classe dei samurai. I voti furono espressi a scrutinio palese e portarono all’elezione di Enomoto Takeiki come presidente e Matsudaira Tairo come vice – presidente. La Repubblica di Ezo cercò il riconoscimento internazionale inviando il magistrato di Hakodate, Nagai Naoyuki, presso le varie delegazioni straniere situate in città, ma solo la Francia e il Regno Unito riconobbero la neonata repubblica. Enomoto fece un ultimo sforzo per presentare una petizione alla Corte Imperiale per poter sviluppare l'Hokkaido e mantenere indisturbate le tradizioni dei samurai, ma la richiesta fu respinta. Il tesoro della Repubblica di Ezo comprendeva 180000 monete ryo d'oro che Enomoto recuperò dal castello di Osaka in seguito alla precipitosa partenza dell’ultimo shogun Tokugawa Yoshinobu dopo la battaglia di Toba Fushimi all'inizio del 1868. Temendo una risposta da parte delle truppe imperiali, nell’inverno del 1869 le difese attorno alla penisola meridionale di Hakodate, come l’imponente fortezza a forma di stella di Goryokaku, furono rafforzate. Le forze di terra della Repubblica furono invece riorganizzate sotto un comando congiunto franco – giapponese: come comandante fu selezionato Otori Keisuke, mentre come consigliere il francese Jules Brunet. Nel frattempo, le truppe imperiali consolidarono la loro presa sul Giappone continentale. Nell’aprile del 1869, l’esercito imperiale, forte di 7000 uomini, conquistò Hakodate, costringendo il governo della Repubblica di Ezo e le rimanenti truppe a rifugiarsi nella fortezza di Goryokaku. Nel maggio del 1869, la flotta di Ezo venne sbaragliata dalla neonata marina imperiale giapponese. Nell’estate del 1869, il presidente Enomoto si arrese, consegnando la fortezza Goryokaku all'ufficiale di stato maggiore di Satsuma, Kuroda Kiyotaka. Si dice che Kuroda sia rimasto profondamente colpito dalla dedizione di Enomoto nel combattimento, risparmiandogli così la vita. Il 20 settembre dello stesso anno, l’isola di Ezo venne rinominata Hokkaido, letteralmente regione del mare del nord. Enomoto fu condannato a una breve pena detentiva. Liberato nel 1872, accettò un posto come funzionario governativo nella nuova Agenzia fondiaria di Hokkaido. Successivamente divenne ambasciatore in Russia e ricoprì diversi incarichi ministeriali nel governo Meiji. Gli alleati francesi dei ribelli tornarono tutti in patria nel 1869, mentre alcuni ritornarono in Giappone nel 1871 come civili per insegnare nella scuola militare di Osaka. Nonostante la sua brevissima durata, la Repubblica di Ezo ha avuto un ruolo cruciale nella storia politica nipponica in quanto fu la prima entità “democratica” del Giappone. Foto che raffigura i leader della Repubblica di Ezo. L'uomo seduto a destra è Enomoto Takeiki La fortezza a forma di stella di Goryokaku La moneta Hakodate Tsuho Emblema del clan Matsumae Nel 1590, il secondo unificatore del Giappone, Toyotomi Hideyoshi, concesse la penisola di Oshima, la parte più meridionale dell’isola, al clan Matsumae come feudo di marca, con l’incarico di difenderla dagli Ainu del nord. Negli anni successivi, il clan iniziò una politica di espansione fino a ottenere l’intera Ezo sotto il loro dominio. Ironia della sorte, l’economia del Dominio di Matsumae si basava principalmente sul commercio con il popolo Ainu. Nel 1807, l’isola divenne temporaneamente un territorio tenryo per rafforzare le difese costiere, ovvero un’area sotto il controllo diretto dello shogunato Tokugawa. Durante questo periodo, le monete da 1 mon in ferro emesse dallo shogunato si diffusero rapidamente in tutta Ezo. A differenza dei Giapponesi, gli Ainu apprezzarono la moneta in ferro, tanto che il commercio nell’isola prosperò in modo esponenziale. Tuttavia, nel 1821 l’isola passò nuovamente al clan Matsumae, che ordinò il divieto di usare le monete in ferro. Il commercio si basò essenzialmente sul baratto, ma a causa delle crescenti frodi perpetrate dal clan Matsumae, gli Ainu richiesero nuovamente l'uso di monete in ferro. Nel 1854, il porto di Hakodate fu aperto al commercio estero secondo il Trattato di pace e amicizia Stati Uniti – Giappone. Nel 1855, l’isola divenne nuovamente territorio tenryo e fu istituito il magistrato di Hakodate. Per facilitare il commercio dell’isola, nel 1856 i magistrati di Hakodate Tadashi Hori Oribe e Takeuchi Shimonokami inviarono una richiesta al governo dello shogun per coniare monete. Nel maggio del 1857, lo shogunato concesse il permesso di coniare monete in ferro. Gli artigiani di zecca del Dominio di Morioka si recarono a Ezo e fondarono una zecca nel villaggio di Shirisawabe, nei pressi di Hakodate. Nacque così Hakodate Tsuho, la moneta provinciale di Ezo. La moneta è costituita interamente in ferro, il peso oscilla sui 3 g – 3,7 g e il diametro circa 22 mm. A differenza di tantissime monete del periodo Edo, le monete Hakodate Tsuho presentano un foro circolare anziché quadrato. Al dritto sono presenti i caratteri 箱寶通館, letteralmente valuta di Hakodate; al rovescio notiamo il carattere 安, letteralmente An, ovvero le iniziale dell’era Ansei. Infatti, la produzione avvenne durante l’era Ansei, precisamente nel 1857 - 1858. I caratteri furono scritti dall’incisore Ota Tamesaburo. Le monete venivano date nei cambiavalute di Hakodate, Fukuyama (ora Matsumae) ed Esashi. Il loro utilizzo era severamente vietato fuori dall’isola. Inizialmente Hakodate Tsuho divenne popolare e si diffuse rapidamente, ma in seguito, quando le ben più pregiate monete in rame come i 100 mon Tenpo Tsuho e i 4 mon Bunkyu Eiho iniziarono ad affluire nell’isola, le monete in ferro come Hakodate furono evitate e gradualmente cessarono di essere utilizzate. In totale ne furono coniate 100.650.000. 1 mon Hakodate Tsuho Al prossimo post! 😄 Xenon97 P.S. Il libro Hakodate Manners Book, che descrive lo stato di Hakodate intorno al 1854, contiene un documento molto curioso riguardo a diversi prezzi dell'epoca. Ecco la lista: Manodopera di un falegname in un giorno: 358 mon Manodopera di un falegname navale in un giorno: 458 mon Manodopera di un falegname navale in tre giorni: circa 1700 mon Una porzione di tofu: 24 mon Bagno alle terme per gli adulti: 7 mon Bagno alle terme per i bambini: 5 mon Parrucchiere: 32 mon
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  9. Buonasera, dopo l’arrivo del denario di Alessandro Severo mi sono subito detto che il giovane imperatore non poteva stare distante, ora come allora, dalla madre Giulia Mamaea. Di qui l’acquisto di una sua moneta, forse di non eccelse qualità ma che svolge in ogni caso egregiamente il compito di rendere presente e tangibile la co-protagonista della fine della dinastia dei Severi. (FIG 1). Denario; AG mistura; zecca: Roma; diam.: max 21 mm; peso: 2,64 gr.; asse di conio:1 h. D: IULIA MA-MAEA AUG Busto panneggiato, con diadema, verso dx. R: VENUS V-I-CTRIX Venus Victrix , drappeggiata, in piedi, verso sx, nella mano dx un elmo, nella sinistra uno scettro (?), uno scudo appoggiato alla gamba dx. Tipo RIC IV 358. Conservazione BB. Una difficoltà di osservazione: nella mia moneta il dettaglio è difficilmente osservabile, ma guardando alcuni esempi dello stesso tipo (FIG 1 A) non riesco comunque a interpretare la forma particolare che alcune volte assume la sommità dell’oggetto impugnato nella mano sx (sia che essa sia una lancia rovesciata o un tipo di scettro..). E’ noto di cosa si tratta? Sono una sorta di nastri, di decorazioni? O qualcosa di più specifico? A Giulia Mamaea, una delle celebri “Giulie” severiane (vedi FIG 2), accennavo già nel post sul denario di Alessandro Severo. Non saprei andare molto oltre quei pochi accenni. Sto attendendo comunque un testo che spero mi aiuterà a comprendere meglio il periodo e i personaggi che lo animarono: Roma Universalis. L’impero e la dinastia venuta dall’Africa, ed Electa (in occasione della mostra del 2018), FIG 3. Una parola sul rovescio, che presenta Venus Victrix. Se non erro, trovo sul forum che una moneta analoga è stata presentata da @Pxacaesar, il quale ne accompagnava l’esame con una attenta contestualizzazione storica, cui rimando: https://www.lamoneta.it/topic/221599-denario-di-giulia-mamea-venere-vittoria/#comment-2434511 (mi scuso in anticipo se mi stanno sfuggendo altre discussioni sull’argomento). Qui rammento solo che la romana Venus Victrix si collega all’Afrodite armata greca Nikephoros (che porta la vittoria), e al carattere guerresco dell’orientale Ishtar. La Venus Victrix, in alcuni casi appoggiata a una colonna, è rappresentata panneggiata, mostrando talora anche elementi di corazzatura; esibisce come attributi lo scudo e la lancia rivolta verso il basso (o uno scettro). La mano distesa può mostrare un elmo, la Vittoria alata, una palma (simbolo di vittoria) o ancora il pomo, con allusione al giudizio di Paride che vede appunto Venere (Afrodite) vittoriosa e che avvia il lungo affresco ideologico e mitologico che porta alla genesi di Roma. Aggiungo che in una discussione di alcuni anni fa @Druso Galerio argomentava come in alcuni tipi di Caracalla la Vittoria alata fosse interpretabile anche come Palladio (https://www.lamoneta.it/topic/140719-caracalla-venus-victrix/). Le divinità erano ovviamente preziose alleate nella propaganda e nella lotta politica. Venere era stata ad esempio già contesa da alcuni dei grandi antagonisti che precedettero la soluzione del principato. E’ il caso della sillana Venus Felix. O della Venus Victrix di Cesare su un denario (FIG 4), che traggo dalla già citata discussione di @Pxacaesar. Ancora a Venus, ma stavolta Genitrix (genitrice), Cesare dedicò un tempio nel proprio Foro, alludendo alla discendenza da Enea attraverso Iulo, progenitore della gens Iulia (FIG 5). Sottoposto a più rifacimenti, del tempio di epoca cesariana si conserva solo il nucleo del podio e alcune tracce dell’abside. A Venus Victrix si era rivolto anche il grande rivale di Cesare, Pompeo, che il 12 agosto del 55 le dedicò un tempio (FIG 6) sulla sommità della cavea del proprio teatro (il primo costruito in muratura a Roma). Del complesso del teatro faceva parte anche la Curia di Pompeo (a sinistra nel disegno ricostruttivo) nella quale Cesare, che aveva eliminato Pompeo, fu poi assassinato, cadendo ai piedi della sua statua. Nessuna Venere fu dunque vincitrice a lungo… A maggior gloria di Pompeo, ai lati del tempio si ipotizza abbiano avuto collocazione quattordici statue delle nationes, ovvero dei popoli asiatici che dopo la sconfitta di Mitridate erano stati sottoposti alla pax romana. Va infine ricordato che Venus Victrix aveva anche un altro santuario, sul Campidoglio. Quindi le date delle sue celebrazioni, indicate nei Fasti, sono due, corrispondenti ai due edifici a lei dedicati: - Prid(die) Id(us) Sext(ilis), cioè il giorno precedente le Idi del mese sestile (Agosto), ovvero il 12 Agosto: dies natalis del tempio di Venus Victrix costruito da Pompeo Magno. - VII Id(us) Oct(obris), cioè il settimo giorno prima delle Idi di Ottobre, ovvero il 9 Ottobre: dies natalis del tempio di Venus Victrix sul Capitolino. Un saluto, Lucius LX
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  10. Di nuovo buona sera, posto la mia serie quasi completa, con tanto di mascotte e di tappabuchi grafico. Direi che sono a buon punto. Saluti Alberto
    2 punti
  11. Posso anticipare che ci sono anche le aquilette " ibride " quella di sinistra con due teste e due code e quella di destra normale
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  12. No a me così non è mai capitato. Mi è capitato invece di fare qualche buon acquisto questo si, ma mi sono capitate anche tante fregature, che però mi hanno aiutato a crescere. Quello che vorrei riuscire a trasmetterti è di vivere il collezionismo numismatico come una sana passione, con la quale di certo non diventerai ricco.
    2 punti
  13. Io sono un neofita relativo come te @Ilnumisma, all'inizio ho preso anche io parecchi lotti con la stessa illusione di completare in fretta i raccoglitori e potessi tornare indietro avrei fatto diversamente. Parti piano e con le monete comuni, si trovano in alta conservazione a pochi euro; non spenderai granché e allo stesso tempo avrai modo di toccare con mano una moneta in perfette condizioni. Sarai da lì in grado di riconoscere a naso le fregature e ottimizzare i tuoi acquisti. Prendere qualche chilo di monete all'inizio - senza svenarti - può essere utile per toccare con mano ma fallo una o due volte. E goditi il piacere della caccia, che sia su internet o tra le bancarelle. Non buttarti a capofitto e senza tregua: è una passeggiata questa della numismatica, non una corsa.
    2 punti
  14. I marmi sono, infatti, conservati al British Museum e non sono in mostra, a parte alcuni frammenti. il titolo della mostra e‘ un po‘ misleading. Di Fidia , a parte le metope del Partenone e i frontoni nulla sicuramente attribuibile a Fidia ci e‘ pervenuto in originale. la mostra avrebbe potuto intitolarsi più‘ filologicamente : fidia: il mito dello scultore e le opere ricostruite oppure Fidia : lo scultore perduto una visitatrice, palesemente confusa , alla penultima sala ha chiesto ad uno dei custodi: ma allora gli originali di Fidia dove sono qui ci sono solo copie e ricostruzioni ! Oggi sia ha l‘impressione che le mostre siano fatte per ‚catturare‘ l‘attenzione e attrarre il grande pubblico - finalità non errate in se‘ ma cosi si perde o mette in secondo piano la loro funzione didascalica - estremamente importante- per educare all‘Arte. Non ho potuto consultare il catalogo edito da Bretschneider, eccellente editore. Spero sia piu‘ approfondito degli scarni e a volte inappropriati commenti riscontrato nei pannelli esplicativi dell‘esposizione.
    2 punti
  15. Savoca Numismatik, 91st Silver Auction, lot 297, 13/12/2020 Greek Seleukid Kingdom. Antioch on the Orontes. Antiochos I Soter 281-261 BC. Bronze Æ 15 mm, 3,55 g Diademed head of Antiochos I to right / ANTIOXOY ΒΑΣΙΛΕΩΣ, Apollo, nude, seated left on omphalos, holding arrow in his right hand and leaning with his left on bow, to left, monogram within circle. very fine SC 351.1.
    2 punti
  16. Sicuramente Nerone: ΝΕΡΩΝ ΚΑΙΣΑΡ SI LEGGE BENE. La foto è piccola e difficilmente leggibile al rovescio, ma mi sembra RPC I 3191: https://rpc.ashmus.ox.ac.uk/coins/1/3191
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  17. Residenza e capitale di Ruggero I d' Altavilla signore di Calabria e Sicilia, in Mileto sono battuti a suo nome gli interessanti, non comuni trifollari in rame con cavaliere / Maria con Bambino . Dal vecchio ( 1992 ) manuale di Biaggi, unisco le sue note con il disegno del raro denaro in argento attribuito a Ruggero I .
    1 punto
  18. Complimenti per il pezzo aggiunto in collezione davvero notevole. Penso che con questo acquisto tu abbia messo il punto su questo anno!
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  19. Grazie per la condivisione del tuo denario, mi piacciono molto i Severi, le due Giulie Soemia e Mamea mi mancano ancora all'appello assieme a Settimio Severo, Alessandro e Orbiana ma ci sto lavorando. Per un approfondimento molto interessante ti consiglio questo, ma forse ti avevo già messo questo link in un post passato, nel caso perdona la ripetizione 😃 https://www.panorama-numismatico.com/wp-content/uploads/LE-DONNE-DELLA-DINASTIA-DEI-SEVERI.pdf
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  20. Rispondo pubblicamente alle tue scuse fatte privatamente perché non ho nulla da nascondere. Non porto rancore a nessuno e pertanto accetto le tue scuse. Sottolineo che quello che faccio qui e' tutto per amore di questo hobby, ma non voglio essere preso in giro. Se una persona non sa ma e' qui per imparare e' benvenuta, ma pretendo rispetto e non piccole furbizie per sembrare migliori di quello che si e'. Un' grazie sincero ripaga il mio tempo. Credo di essere stato chiaro!
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  21. DE GREGE EPICURI A differenza da quelle francesi, le monete tedesche di necessità non sono in alluminio, ma in zinco, ferro o leghe di rame. Questa è della città di Dueren (Stadt Dueren), che è in Renania-Westfalia, e vale 25 pfennig. Diametro 25 mm. L'aspetto più interessante è il rovescio: un minatore in marcia verso destra, e la scritta: "Io estraggo carbone, e salvo la mia patria". La data in esergo: 1919. Esiste sicuramente un catalogo delle tedesche di necessità (come il Gadoury per le francesi), ma non lo conosco.
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  22. Gli angoli li lascio a numys, ma se c'è qualcosina in più.....
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  23. Ma qui non si tratta di ingannare o meno ma - please - di fare cultura! al cittadino/ uomo della strada che ha interesse verso la cultura va spiegato chiaramente che Fidia era uno scuötore tra i più‘ importanti dell’antichità- se non il più‘ importante- ma che di lui ( Partenone excepta) ci restano i suoi echi solo attraverso le opere di chi lo ha imitato. la mostra - non a caso - ha ricevuto molte critiche dagli archeologi che ben conoscono la situazione e l‘hanno trovata scarsa nella preparazione e nella rappresentazione. forse invece di fare mostre ‚marketing‘ a gogo‘ varrebbe la pena prendersi un po‘ di tempo - spaziarle - e farle meglio
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  24. La numismatica (da un punto di vista economico) è un costo, e come tale va vissuta. L'affare può capitare, ovvio. Ma attenzione: più si cerca l'affare, più si trova la fregatura. Normalmente i venditori sanno quello che fanno, ed in genere più che di sperare di fregare loro bisogna fare attenzione a non rimanere fregati noi
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  25. Buonasera a tutti, io vedo nitidamente alcuni particolari della moneta ospite della pubblica. Vediamo chi altro è d'accordo... Saluti Alberto
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  26. Secondo me il denario della Tituria è buono. Mi è capitato in passato di vederne con il bordo in quel modo. Chiaramente andrebbe giudicato in mano, ma non mi preoccuperei eccessivamente. Come conservazione azzarderei bb/bb+.
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  27. Il francobollo da 1,25 in tuo possesso con la soprastampa Somalia Italiana avrebbe dovuto avere i colori cambiati, infatti sarebbe dovuto essere azzurro scuro, ed invece e' "oltremare" cioe' azzurro chiaro come puoi vedere. Questo per trasformare magicamente un francobollo da 8€ in un francobollo da 50€. Quindi e' sbagliato il colore per l'emissione della colonia Somalia. Da questo ed altri particolari che ti ho illustrato deduco che sono falsi gli annulli di tutti e tre, sempre fatti di proposito per aumentarne il valore. Ora, io non pretendo che il mio giudizio sia il Vangelo, ci mancherebbe altro. Il valore di questi falsi e' completamente irrilevante.
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  28. Su questo fai benissimo. Si , capisco. un saluto
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  29. Moneta autentica, prezzo congruo con la conservazione, che secondo me sta sul BB+, moneta circolata ma gradevole, un pò lisci baffo e capelli, ma é nella norma. Comunque, ti consiglio di non "fissarti" sulle gradazioni di conservazione; pensa solo se la moneta ti piace e se il prezzo é congruo (parere mio , disinteressato); d'altronde collezioniamo monete non gradazioni. saluti
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  30. Una funzione del seno
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  31. 1927, colonia Somalia, serie Volta, francobolli d'Italia in colori cambiati, soprastampati "Somalia Italiana". Su questi francobolli bisogna stare attenti agli annulli falsi, dalle foto i tuoi hanno annulli su tutti e tre i francobolli negli angoli superiori, troppo nitidi e mai deturpanti e cio' per il mio giudizio non è positivo, guarda caso su tutti e tre i francobolli. Ti avevo gentilmente chiesto foto fronte/retro per ogni francobollo, ma vedo che e' inutile chiedere. Purtroppo dalle immagini che posti non e' possibile controllare nulla. Sono quotati su busta viaggiata integra, dove sono controllabili gli annulli.
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  32. Ciao, il primo denario mi piace molto. Il secondo, saranno le bruttissime foto, francamente non mi fa una bella impressione nel sui aspetto generale. Da visionare attentamente dal vivo 🙂 ANTONIO
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  33. Effettivamente da queste foto la moneta sembra autentica.
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  34. Ho partecipato sabato mattina. Buona l'affluenza ed è stato un piacere trovare tante persone/commercianti/amici. Una nota dolente: già verso mezzogiorno alcuni avevano cominciato a sbaraccare e questo non è stato piacevole. Chi partecipa al convegno dovrebbe rimanere, salvo causa di forza maggiore, fino alla fine, come da orari esposti.
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  35. Ciao Non sono i famigerati errori. Questa è una moneta che ha circolato tantissimo. In teoria possono essere tante cose,ovvero occlusione del conio, usura da circolazione, o addirittura abrasione o ancora conio stanco. Qua dalle foto non si capisce ,non si riesce a stabilire bene quali o quante di queste cause. Una cosa è sicura,nessun errore e nessun valore. Saluti
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  36. Completare tutta la collezione di monete di Vitt. Em. III la vedo dura, pur avendo la disponibilità finanziaria ci sono dei pezzi quasi introvabili. Ma poi dov’è il gusto della ricerca, lo studio, il brivido delle aste, la gioia di ritrovare qualche pezzo impossibile etc… Prova con il collezionare qualche libro di numismatica su V. E. III e poi magari passa alle monete.
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  37. È falsa fatta al tornio 👌 Per curiosità si può vedere il taglio?
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  38. - 1877 (nel 1927 l'ultimo Papa-Re riposava in cripta già da quarantasei anni) - pastorale, croce tripla, e mitra con infule (le due strisce di stoffa che scendono dal copricapo e si adagiano sullo scudo ------------------------------------ Sarebbe interessante riuscire a leggere la scritta contenuta sul libro aperto.
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  39. Salve sembra un falso fatto al tornio, ma aspetta i più esperti, che io sono solo un appassionato..... saluti
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  40. DE GREGE EPICURI A me sembrano un po' malridotte (tranne la seconda) ma non necessariamente fuse.
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  41. Buongiorno e Buona Domenica a tutti, ieri sera sono andato a dormire contando le " pecorelle vicereali" (Toson d'oro il nome corretto) e mi sono svegliato con i cavalli Aragonesi. @santone interessante studio sulle topologia di Corone,esaminero' meglio i miei esemplari magari aggiungo altre note ai miei appunti Numismatici. Quello che ho notato e qui coinvolgo anche Lorenzo @dareios it è che nel tuo studio sulle Corone è presente un cavallo che al diritto sembra avere le caratteristiche del ritratto del Sovrano riconducibili ai due ultimi Cavalli analizzati ieri sera, la cosa che mi ha colpito, ma forse non è niente di particolare in questa monetazione, è che in questo esemplare riportato nel tuo studio la leggenda è FERRANDVS mentre negli altri due a parità di ritratto la leggenda è FEDERICVS. Ritengo interessante questa cosa, voi cosa direste al riguardo? Saluti Alberto
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  42. Molto interessante la corona a 3 punte, mai avuta e vista a differenza della corona con crocette che ho avuto molti ma molti anni addietro.
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  43. Essendo comune la divisionale, come potrai ben immaginare è difficile considerare rari i pezzi che la compongono... Diciamo che è "raro" trovarli sciolti, per il motivo detto sopra, ma non si tratta di una "rarità" in senso numismatico
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  44. C'è l'ho pure io questa 200 lire sfusa, è comune nonostante la sua tiratura. E' una cosa normale per gli spiccioli del Vaticano anche se originariamente destinati solo nelle divisionali. Per il valore credo che avrai già visto in giro, tralasciando naturalmente le inserzioni esagerate su per giù siamo qui:
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  45. Sono tra le più belle monete in alluminio degli ultimi 100 anni. Il colorito del metallo è innaturale, è colpa delle foto? (dalla mia raccolta)
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  46. Durante la prima guerra mondiale, quando l'Africa Orientale tedesca rimase isolata, nell'aera di Liwale si utilizzarono un piccolo numero di buoni-risposta internazionali come biglietti d'emergenza. Questo esemplare fu reso valuta valida per la regione apponendo il timbro del Fieldpost n. 3 il 24 settembre 1917.
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  47. Salve, sarei intenzionato ad acquistare questo denario. Viene fornito il contratto di lecita provenienza. Prezzo 400€ .A me piace da morire, ma prima di batter accordo volevo confrontarmi con voi. Il prezzo è congruo? Stato di conservazione? Peso: 3,41gr. Grazie a tutti per un'eventuale risposta
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  48. Discussione interessantissima, che seguo con grande piacere. Grazie a @Mr. Coin per averla iniziata, e a tutti gli altri che vi hanno partecipato, in particolare @bizerba62 E proprio a te, Michele, volevo chiedere una precisazione. Nel parlare degli scudi andati fuori corso, dici che in cambio veniva corrisposto un aquilino, di pari valore facciale, ma con meno argento. Però il decreto che hai mostrato non specifica questo, dice solo che ai possessori di scudi sarebbe stata corrisposta in cambio "la somma di L. 5 in valuta legale corrente", quindi, è questa la domanda, avrebbero potuto essere anche banconote? Il tutto sempre in linea teorica, sono convinto anch'io che quasi nessuno sia andato a scambiare uno scudo con un aquilino, figuriamoci con un biglietto di stato. petronius
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