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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 04/09/24 in tutte le aree
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Ciao ragazzi condivido volentieri 🤣 una delle due ultime entrate in collezione, frutto di una lunga, attenta e minuziosa ricerca che sto conducendo tra le numerose aste e listini di esemplari di scudi del Re Vittorio Emanuele II in elevata qualità per sostituire - ovviamente - migliorandoli quelli presenti nella raccolta, già completa di tutti i millesimi (manca solo la rarissima variante del 1872 Milano bordo largo semplicemente perché non la trovo). Il primo millesimo della serie in queste condizioni vi assicuro che è proprio bisbetico da portarlo a casa tanto è vero che ci vuole un discreto impegno finanziario. L’esemplare qui presentato, che rimpiazza un qBB decisamente poco attraente, secondo me non sarà invero sostituito tanto presto. 🤗 Si tratta del lotto 1926 dell’asta Nomisma 69, portato a casa in realtà fortunosamente senza una grande battaglia e precedentemente battuto a un realizzo superiore in un altro incanto pubblico. L’ho immediatamente liberata dallo slab, che detesto 🫣soprattutto tra i miei pezzi, che la classificava MS61, gradazione che trovo centrata, forse financo un filo severa. I rilievi sono abbastanza a posto, come si vede, un graffietto nel campo al R fa il paio con un insignificante difetto del bordo a ore sei del D. Volevo inizialmente puntare sul lotto 1925, ma francamente 18.200 euro diritti inclusi soltanto per un punto di conservazione in più (MS62) rispetto a questo esemplare, mi è parso decisamente un divario eccessivo, tanto è vero che è andato invenduto. 😳 Occorre considerare che su questo difficile millesimo gli MS64, se riuscite a scovarli, superano tranquillamente i venticinquemila eurini. A me questo acquisto ha davvero molto soddisfatto perché trovare il ‘61 in questa qualità è più difficile che reperire il ‘73 Roma, ve lo metto per iscritto. 🙏🏼 Buona serata a tutti7 punti
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E’ on line sul nostro sito di Academia.edu il Gazzettino di Quelli del Cordusio n. 10 a disposizione di tutti, buona lettura ! https://independent.academia.edu/QuellidelcordusioGazzettini5 punti
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Il peso è nella media alta per questi Ae2 e la legenda estesa AVGVSTVS esiste soltanto a Costantinopoli. L’ortografia AVGVSIVS si ritrova costantemente per questa tipologia di Costantinopoli, sia nelle terza officina (RIC 83) che nella quarta (RIC 0). Gli errori di legenda, più frequenti nelle zecche orientali sono nella maggior parte dei casi degli errori individuali. Qui invece, si può pensare che l’errore, per essere così sistematico, doveva essere presente sul modello proposto agli scalptores delle due officine. https://www.nummus-bible-database.com/rechercher-une-monnaie.htm?page=1&personnages=2&ateliers=9&collections=&vendeurs=&motscles=&numric=84&numnbd=&legendes=&nombreResultats=10&btRechercher=Rechercher4 punti
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Ciao! Con grande soddisfazione vi mostro i 10 scellini irlandesi del 1966 commemorativi dei 50 anni dalla Rivolta di Pasqua. Una moneta che ho desiderato per molto tempo e finalmente sono riuscito ad averla. La moneta è in argento e rame. Sul rovescio è raffigurata la morte di Cu Chulain, un eroe della mitologia irlandese. Il disegno è di Humphrey Paget, che ha disegnato anche molte monete inglesi. Sul dritto è raffigurato Patrick Pearse, uno dei leader della Rivolta di Pasqua. E' la prima moneta commemorativa dell'Irlanda repubblicana ed è anche la prima moneta irlandese a raffigurare una persona (e soprattutto non un'arpa!). Ha anche un'altra peculiarità: lo spessore è maggiore ai bordi rispetto al centro. Sul bordo è scritto, in gaelico, Éirí Amac na Cásca 1916 che vuol dire "Easter Rising 1916", ovvero Rivolta di Pasqua 1916. E' la prima moneta a commemorare la Rivolta.3 punti
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Salve condivido immagini di una cartolina inserita in una raccolta militare e chiedo ai più esperti maggiori informazioni. Purtroppo giunta ai nostri giorni un po’ pasticciata.. Ringrazio in anticipo2 punti
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DE GREGE EPICURI Dopo l'intermezzo "giocoso" dell'intervento precedente, tornando al tema, direi senz'altro imitativa. Salta agli occhi la scritta del rovescio,mi pare: HINONUH...ovviamente insensata. Vista l'immagine (imperatore su prora, a sinistra, accompagnato da una vittoria un po' ridotta...) credo che stia per ROMANORUM (la scritta intera dell'AE2 sarebbe GLORIA ROMANORUM). Anche il ritratto al D è anomalo, brutto e irregolare, e così pure la legenda, specie la parte F AUG.2 punti
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Credo sia stato un lapsus da parte di Moruzzi Numismatica, causato dal fatto che gran parte delle emissioni familiari (non imperatoriali) sono attribuite alla zecca di Roma. Naturalmente la "svista" non inficia il certificato. Sia il Grueber sia il Crawford (quest'ultimo citato nel certificato) indicano un'emissioni in Spagna.2 punti
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ecco, il testo è su un sito russo il fiore scarlatto Questa fiaba, la versione russa de La Bella e la Bestia scritta da Sergej Aksakov nella metà dell’Ottocento, parla dell’amore che lega una fanciulla a una bestia, stregata da un incantesimo. Prima di intraprendere un viaggio all’estero un Padre chiede alle sue tre figlie cosa vorrebbero ricevere come regalo al suo rientro. Le richieste sono molto particolari… La figlia più giovane non vuole costosi vestiti né gioielli ma solo un piccolo fiore di colore scarlatto che si trova nel giardino della terribile Bestia della Foresta. Quando il tentativo del Padre di concedere questo desiderio lo porta in pericolo, la figlia più amata accetta di diventare la prigioniera della terribile Bestia, al fine di salvare la vita del Padre. Ma la Bestia della foresta non è quello che ci si aspetta, e uno strano corteggiamento inizia… finché l’amore della giovane donna trasforma il mostro in un bel principe. Molti nostri bambini sono cresciuti ascoltando e leggendo la favola de La Bella e la Bestia non sapendo che i bambini in Russia leggono Il Fiore Scarlatto. Questa fiaba mostra il vero cuore russo. Il Fiore Scarlatto è una versione fresca del mito secolare de La Bella e la Bestia, con un tocco distintamente russo.2 punti
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Buongiorno, bella moneta il 3 kopeki Il mio esemplare lo trovai in ciotola, al prezzo di 1 euro. Preso per curiosità poiché non avevo mai visto questa moneta; lì per lì mi sembrava un gettone.... Della Russia , sto facendo la raccolta dei rubli commemorativi, sia sovietici, che della odierna Federazione (monete da 10 rubli bimetalliche e in ottone). Non facili da trovare , ma a mio parere, molto belle. un saluto2 punti
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Ottimo acquisto per un millesimo davvero ostico in tutti i sensi. Sembra effettivamente migliore di un MS61. Sinceri complimenti!2 punti
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Ringraziando @santone condivido questo interessante articolo sulle piastre del 1842. Un saluto a tutti. Raffaele.1 punto
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Madagascar - Unione francese (area coloniale 1946–1958) 2 franchi del 1948 tiratura: 10.000.0001 punto
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Principato di Monaco - Louis II° Moneta da 2 franchi senza data coniata nel 1943 su iniziativa del governo di Vichy. tiratura: 1.250.0001 punto
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Complimenti @King John per le splendide monete che ci presenti sempre!1 punto
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Confermo, il suo contributo sul forum è fondamentale ed autorevole. Non tutti sono disponibili a dedicare tempo e conoscenza a favore degli altri, e di questo non possiamo che ringraziarlo....1 punto
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Da parte mia non posso che ringraziare sempre l’amico Postoffice per la passione che lascia trasmettere in tutto quello che scrive, grazie a lui mi ritrovo ad apprezzare tutto il materiale storico postale e ad approcciarmi anche allo studio. sono sicuro che tanti che leggono non possono che apprezzare quanto scrive. Non c’è mai stata una domanda al quale si sia sottratto di rispondere!!1 punto
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Interessante. Veramente molto interessante. Non ci sono dubbi che le aquilette, i gigli, la punteggiatura siano stati largamente utilizzati per “segnare” le monete e per inviare messaggi al popolo napoletano. Nel nostro caso, Santone, da attento esperto della materia, sta aprendo una finestra su delle aquilette che, sebbene in un primo momento facciano pensare di essere interessate solamente da delle semplici ribattiture, successivamente, per i motivi fin qui addotti, mostrano di essere, con ogni probabilità, portatrici di una nuova importante variante. Io stesso, come già detto in precedenza, da tempo giostro attorno a queste strane e particolari aquilette, senza, però, essere mai riuscito a mettere adeguatamente a fuoco la situazione. Un caro saluto.1 punto
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E’ on line sul nostro sito di Academia.edu il Gazzettino di Quelli del Cordusio n. 10 a disposizione di tutti, buona lettura ! https://independent.academia.edu/QuellidelcordusioGazzettini1 punto
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È’ un evento a cui parteciperò che ha richiesto una grande organizzazione in particolare da parte di Umberto Moruzzi e di Stefano Bertuzzi con autorevoli protagonisti della numismatica in una location storica e prestigiosa. E’ frutto e grazie anche di una collaborazione attiva e virtuosa da parte di due importanti Associazioni quali l’Accademia Italiana di Studi Numismatici e i Numismatici Italiani Professionisti insieme al nuovo Comitato Numismatico Italiano che questo importante evento verrà realizzato.1 punto
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Ciao,in quelle condizioni terrei la banconota solo se avesse dei codici interessanti,altrimenti vale il facciale anche se Duisenberg.Potresti,se collezioni banconote Duisenberg,tenerla fino a trovarne un'altra in condizioni migliori anche se non è facile per niente1 punto
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Notavo alcune cose, da semplice appassionato: - il peso e' piuttosto alto, pur essendo una AE2 (ma magari rientra nei range di normalità per la tipologia, onestamente non so) - al rovescio vi e' una legenda estesa AVGVSTVS, anche se a me pare di leggere AVGVSIVS Ciao. Stilicho1 punto
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Di nuovo buona sera, posto la mia serie quasi completa, con tanto di mascotte e di tappabuchi grafico. Direi che sono a buon punto. Saluti Alberto1 punto
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Rispondo pubblicamente alle tue scuse fatte privatamente perché non ho nulla da nascondere. Non porto rancore a nessuno e pertanto accetto le tue scuse. Sottolineo che quello che faccio qui e' tutto per amore di questo hobby, ma non voglio essere preso in giro. Se una persona non sa ma e' qui per imparare e' benvenuta, ma pretendo rispetto e non piccole furbizie per sembrare migliori di quello che si e'. Un' grazie sincero ripaga il mio tempo. Credo di essere stato chiaro!1 punto
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Mi rispondo da solo: R005! Ha un plusvalore solo se FDS (=280 euro secondo l'unificato 2016/17). Poi come sempre i valori da catalogo trovano il tempo che tutti sappiamo. Secondo me: se sei appassionato di euro banconote tienila in attesa di qualcosa di meglio; se lo fai per un eventuale guadagno da una rivendita... lascia stare.1 punto
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Ma si può sapere che cosa hai oscurato con quel rettangolino nero sul fronte? Come ben sai non colleziono banconote in €uro, ma è pur sempre un 200 euro Duisenberg, se non ti interessa per la tua raccolta, ed avendone la possibilità di metterla da parte, magari tra qualche anno ci guadagnerai qualcosa sul valore facciale. Può anche andare 'fuori corso', significa quando non potrà più circolare, e passeranno ancora molti anni, il valore facciale lo perde semmai quando andrà 'prescritta', per questo secondo step passeranno ancora anni a anni dal momento che sarà decretata fuori corso, cosa che comunque si saprà in largo anticipo.1 punto
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Buonasera, anch'io ho questo e anche il 3 copechi. sono monete interessanti, nella mia raccolta del mondo Russia (22 vassoi da Ivan il terribile al 2023)) le tengo nello stesso vassoio che accoglie i pennia finlandesi e i groszy polacchi emessi dalla Russia zarista nei territori occupati.1 punto
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Domiziano ad Attalea, moneta rara: https://rpc.ashmus.ox.ac.uk/coins/2/1507A1 punto
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The Geoffrey Cope Collection of Ancient Greek and Roman Bronzes. The Roman Empire. Hadrian augustus, 117 – 138. Description: Sestertius, Roma 130-133, Æ 32 mm, 26.50 g. HADRIANVS – AVG COS III P P Bare head r. Rev. [EX]ERC BRITANNI/[CV]S Hadrian standing r. on low platform, holding scroll and raising hand; before him, three soldiers with standards. In field, S – C. Reference: C 555 var. (bare head and cuirassed) BMC 1673 RIC 1918 L. D'Orazi, La collezione Numismatica di Prospero Sarti e il Mistero del Ripostiglio di Bolsena, in Quaderni di Studio XV, 2020, p. 146 (this coin illustrated) SCBC 637 (this coin illustrated) Condition: Extremely rare and by far the finest of very few specimens known. An issue of tremendous fascination and historical importance with a portrait of enchanting beauty, the workof a very talented engraver, and a finely engraved reverse composition with a miniature portrait of the Emperor of great craftsmanship. Undoubtedly one of the most desirable sestertii to have survived from antiquity. Wonderful brown tone and good extremely fine Provenance: Sangiorgi sale 7th May 1906, Sarti, 428 Leu sale 25, 1980, 305. Text & Provenance: Numismatica Ars Classica AG Auction 144 with CNG & NGSA of 8 May 2024, lot: 1064. Source & Live bidding: 👇 https://www.biddr.com/auctions/nac/browse?a=4515&l=5378754 Note: This coin has been on loan and on display in the British Museum for several years. The coin is published in Coin Week.Although Hadrian is only known for certain to have personally visited the province of Britannia in 122, this remarkable sestertius and other related issues suggest a second visit at some time between 130 and 137. The reverse type appears to celebrate an appearance made by Hadrian before the military forces present in Britannia since the exergue legend identifies the EXERCITVS BRITANNICVS. The scene is of the typical adlocutio type, in which the emperor is shown on a podium addressing the troops. In this particular case, the listeners are legionary standard bearers wearing their full armour. The two closest to Hadrian even wear animal skins on their heads-a means of increasing their visibility to the soldiers who followed them into battle-but it is unclear whether they are intended as lion, panther, or bear skins. All three are known to have been worn by Roman standard bearers. The standard bearer closest to Hadrian is an aquilifer, the soldier responsible for carrying the aquila, or eagle, standard of the legion while the soldier behind him is the signifer, who carries the signum standard of a Roman cohort. It is easily distinguished by its composition of ornamental disks topped by an open hand emblematic of the oath of loyalty sworn by the legionary to the emperor. Holding a transverse standard behind the signifer is the vexillarius, the soldier responsible for carrying the vexillum banner of a Roman maniple. Together the movements of these men and their standards combined with shouted orders allowed the legion and its parts to fight with great skill and overcome great enemies. As an issue of the 130s, the coin most likely depicts the emperor congratulating the men of legio II Augusta, legio VI Victrix, and legio XX Valeria Victrix for their completion of the great fortification network known as Hadrian's Wall. In 122, during Hadrian's first visit to Britannia, he had ordered the construction of the wall in order to increase the security of the province. From the initial invasions of Julius Caesar and Claudius up to the reign of Hadrian, the Roman conquest had primarily focused on the regions that are now modern England and Wales and was generally successful. With the exception of revolts by some local Celtic rulers in the mid-first century AD, by 100, England and Wales were fully connected by Roman roads and controlled by permanent military camps. However, northern England and Scotland remained an area of concern. The Caledonians of the north remained a threat that could not be easily crushed. Even the great military emperor Trajan decided to avoid becoming bogged down in an extended war with the Caledonians and fixed the northern border of Britannia between what is now Newcastle-upon-Tyne and Carlisle. Hadrian's Wall served to strengthen Trajan's border with the extended network of forts and wall as a means of preventing Caledonian incursions and of discouraging potential revolt in the northern part of the province. It took about 15,000 men six years to construct the entire fortification system over some 80 Roman miles. Although it was originally envisioned as a long stone curtain wall punctuated by gates, towers and forts in order to fully cut off the Celtic lands of the north from the Roman province of Britannia, at some point Hadrian changed his plans and the eastern 30-mile section of Hadrian's Wall was only constructed from turf. Perhaps the cost of the stone fortification was deemed excessive or it was considered a waste of military manpower that was needed elsewhere. Whatever the case, the entire system was complete by 128 and the legionaries who had worked on its construction were deserving of a rest and reward. One can almost imagine Hadrian praising the troops for a job well done before ordering the distribution of sestertii as a donative. This coin is not only spectacular for its succinct encapsulation of a specific important moment in both Roman military history and British national history, but also for its pedigree to the hallowed collection of the British Museum.1 punto
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Un thread eccellente come molti altri che hai scritto, pieno di particolari che non conoscevo. Vorrei anche chiederti se sai qual era l'esatta estensione territoriale della Repubblica di Ezo, in quanto le varie fonti non sono molto chiare in materia: secondo certe pare che non comprendesse solo l'attuale Hokkaido ma anche la metà meridionale di Karafuto (Shakalin) e/o le isole Curili meridionali, che come sappiamo erano anche abitati dagli Ainu.1 punto
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Ce n'è anche una più antica. Non ricordo di quale papa. Non appena mi viene in mente lo scrivo. Scusate, ma la vecchiaia è incipiente... https://www.acsearch.info/search.html?id=9060801 Trovata!1 punto
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Salve. Ringrazio Raffaele per avere portato sul forum l'argomento riguardante le ribattiture sulle piastre 1842. Gliene avevo parlato in privato qualche settimana fa, ma, di mia iniziativa , non mi sarei mai esposto a parlarne in questa sede. Non sapevo che un esperto come Santone si fosse interessato alla questione. Mi fa piacere, perché pensavo di essere ancora preda delle solite allucinazioni numismatiche. Seguo queste particolari aquilette da molto tempo ed ho sempre nutrito dei dubbi (come, mi sembra, accada anche per Santone), sulle origini e sul ruolo da attribuire alle ribattiture di cui sono portatrici. Sono ribattiture dovute a scivolamento o malfunzionamento del conio? A casualità o ad errore? Mi pare alquanto difficile! E se fossimo, invece, di fronte ad una nuova variante? Esse coinvolgono solo le aquilette e, secondo me, non sono utilizzate per una correzione delle aquilette sottostanti, già disposte a regola e in modo conforme rispetto a quanto avviene in tutte le infinite altre piastre 120 grana di Ferdinando II, senza, quindi, alcun bisogno, di una rivisitazione. Sono nitide e definite e si trovano solo in rarissimi esemplari del 1842 o del 1844. Si ripete un po' quanto avviene nelle piastre 1834 aquile capovolte, con aquile sì capovolte, ma ribattute "sempre" su altre in posizione del tutto normale. Nel nostro caso, invece, abbiamo aquile normali ribattute su altre normali. Che sia tutto "voluto" in ambedue le circostanze? Che si miri a "segnare" le monete e che sia sbagliato e riduttivo parlare di una semplice ribattitura? Posto 3 mie monete, due del 1842 ( la prima delle due é quella passata di recente all' asta 66 di Artemide ), la terza é del 1844. Non sono riuscito a trovarne altre. Ringrazio Santone e Raffaele. Saluti.1 punto
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Ecco la nuova passeggiata dei Fori Imperiali: Labics vince il concorso internazionale Annunciato stamani a Roma il progetto vincitore del concorso internazionale per la risistemazione dell’area dei Fori Imperiali. È quello di studio Labics che ha immaginato un grande anello pedonale attorno all’area archeologica. È stato presentato stamani a Roma il progetto per la nuova passeggiata archeologica dei Fori Imperiali che cambierà il volto di Via dei Fori Imperiali. A vincere il concorso internazionale lanciato in autunno da Roma Capitale, sul quale si è molto discusso, è stato lo studio romano Labics di Francesco Isidori e Maria Claudia Clemente responsabile, tra gli altri, anche della sistemazione di Palazzo dei Diamanti a Ferrara. La nuova passeggiata prevede passerelle che si inoltrano sopra l’area archeologica, marciapiedi più larghi che in certi punti formeranno delle nuove isole pedonali, spazi verdi e balconate, percorsi per biciclette, il tutto a comporre un grande anello pedonale che collegherà Fori, Colosseo, Celio, Palatino, Terme di Caracalla, Circo Massimo e Campidoglio, e riprende l’idea della passeggiata immaginata a fine Ottocento dall’allora ministro Guido Baccelli. Il progetto di Labics ha avuto la meglio su 23 proposte, ed è stato presentato stamani alla presenza del ministro della cultura Gennaro Sangiuliano, del sindaco Roberto Gualtieri e del sovrintendente capitolino Claudio Parisi Presicce. “Siamo molto contenti”, ha detto Francesco Isidori all’Agenzia Dire. “È una occasione molto importante per Roma, la aspettavamo da 50 anni. Speriamo sia la volta buona per ripensare l’assetto di un’area così complessa e riappropriarsi di questi luoghi invasi dai turisti. Il nostro progetto invece si fonda su una idea di civitas della città di Roma. Filo rosso è stato far comprendere meglio questi luoghi per la comprensione di un palinsesti che in duemila anni ha visto sovrapporsi diverse epoche. Abbiamo voluto tenere insieme tutti questi segni e restituire alla città questo luogo”. “Il progetto vincitore del concorso internazionale”, ha spiegato il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, “riesce a restituire comprensibilità senza stravolgere, ma valorizzando questa stratificazione. È una sfida complessa e questo progetto riesce in questa impresa. Per noi è una grande soddisfazione, uno dei tasselli di una ampia mole di interventi che stiamo realizzando. C’è un fermento molto bello e doveroso, finalmente l’Italia lavora per valorizzare al meglio il più importante concentrato di storia, archeologia e arte del mondo. Farlo è molto complesso e c’è stato un grande lavoro iniziale anche per uscire da dispute che questo progetto aiuta a considerare parte di un’unica storia. Credo che riesca a valorizzare sia la via che i Fori, che sono i due aspetti. La via diventa non solo una bellissima prospettiva, ma un luogo dove sarà piacevole stare. Una via non per andare da un posto all’altro, ma dove stare e da cui vedere i Fori. Da quelle terrazze d’affaccio con gradonate di legno si può godere della bellezza dei fori. Sono contento che abbiamo portato molta qualità e il concorso internazionale è una bella modalità. Siamo contenti che sia stato vinto da uno studio romano, è una bella soddisfazione”. Il progetto di Labics per i Fori Imperiali Il progetto di Labics per i Fori Imperiali Il progetto di Labics per i Fori Imperiali Il progetto di Labics per i Fori Imperiali Il progetto di Labics per i Fori Imperiali Il progetto di Labics per i Fori Imperiali La Commissione giudicatrice, composta da cinque membri individuati da Roma Capitale, dal Ministero della Cultura e dall’Ordine degli Architetti e presieduta dall’architetto portoghese Joao Luis Carrillho da Graça, ha selezionato i cinque progetti finalisti del Concorso, tra cui ha scelto il vincitore, secondo criteri che hanno riguardato: la compatibilità della proposta con il quadro delle attività programmate dalla Pubblica Amministrazione e degli obiettivi strategici; la qualità della proposta nel rapporto tra lo spazio oggetto del concorso e il tessuto circostante e organizzazione funzionale degli spazi e degli elementi proposti; gli aspetti compositivi, creatività, originalità e contenuti innovativi della proposta; la qualità innovativa della proposta in riferimento alla scelta dei materiali e delle soluzioni tecnologiche e alla semplicità di manutenzione e gestione; il rispetto delle invarianti e coerenza con le Linee guida e con i parametri economici proposti. Il vincitore riceverà un premio di 135.000,00 € al netto di oneri previdenziali e IVA se dovuti. Ai concorrenti risultati classificati dal 2º al 5º è riconosciuto un rimborso spese, complessivamente pari a 100.000,00 € al netto di IVA e ogni altro onere di legge. “Il progetto”, ha commentato la giuria, “risponde in modo completo ed esaustivo alle richieste del bando, articolando le soluzioni nei diversi lotti di intervento con sostanziale approfondimento e cura nei dettagli. La proposta appare molto efficace nel rendere chiaramente riconoscibili le relazioni trasversali che si instaurano fra via dei Fori Imperiali e le aree archeologiche dei diversi lotti attigui: la sistemazione architettonica e urbana delle pavimentazioni accoglie infatti le direttrici provenienti dai diversi sistemi urbani coinvolti e garantisce al contempo ampi spazi fruibili senza barriere da pedoni e ciclisti. La sede stradale è messa in evidenza da una scelta materica differenziata (in questo caso il sampietrino già esistente), garantendo peraltro il permanere di un segno rilevante nella successione temporale degli accadimenti storici dell’area. La commissione ritiene inoltre convincenti sia la soluzione proposta per la sistemazione della scarpata sottostante via Nicola Salvi, la quale risolve con un unico gesto architettonico le molteplici esigenze funzionali e paesaggistiche del particolare contesto esistente, sia il progetto del centro servizi su via del Tempio della Pace, con particolare riferimento alle proporzioni individuate per il loggiato esterno. L’utilizzo del legno per la pavimentazione (lotto 2) risulta convincente soprattutto nella volontà di rimarcare una evidente dicotomia tra caratteri reversibile e strutturale degli interventi, tuttavia richiede una verifica sul piano della fattibilità”. La graduatoria provvisoria sarà ora oggetto delle verifiche di legge, a seguito delle quali lo studio vincitore procederà con il perfezionamento del progetto di fattibilità tecnico-economica. Al termine di questa fase verrà indetta la Conferenza dei Servizi, nel frattempo sarà affidato del progetto esecutivo e indetta della gara di appalto. Se tutte le tempistiche saranno rispettate i lavori potranno iniziare entro settembre. I lavori, i cui costi sono stati stimati in 18.800.000 euro al netto di IVA, cominceranno verso settembre, ma l’intervento di totale pedonalizzazione dei Fori Imperiali, ha fatto sapere il primo cittadino, inizierà, a causa della viabilità complessa di questa zona di Roma, quando verrà aperta la nuova stazione Venezia della metropolitana, in corso di costruzione. https://www.finestresullarte.info/attualita/ecco-nuova-passeggiata-fori-imperiali-labics-vincitore-concorso-internazionale1 punto
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Che abbiamo tutti una gran voglia di discutere. Io propongo un dibattito sullo spessore dello strato di piombo nelle bombe atomiche a radiazioni residue ridotte, un argomento interessante e rilassante.1 punto
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DE GREGE EPICURI Ho notizie da un amico francese, che possiede sia il Mitchiner (The World of Islam) che il Balog (The coinage of the Ayyubids). Questo classifica la moneta al N. 337, p. 440, tav. 16; il Mitchiner al n. 865, p. 158. Moneta coniata a Mayafariqin, nell'emirato ayubbide di Diyarbakir. Il regno è quello di al-Awhad Ayyub, figlio di Al-Adil Abu Bakr, anni 1200-1210 (Egira: 596-607). La moneta riporta i dati del regnante al diritto, mentre al rovescio lo definisce protettore dei credenti e cita la shahaddà.1 punto
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EDTA è la sigla dell’acido etilendiamminotetraacetico, un acido tetracarbossilico dotato di due doppietti elettronici (donatori di Lewis) appartenenti agli atomi di azoto. Queste caratteristiche fanno dell'anione etilendiamminotetraacetato EDTA4− un legante esadentato in grado di chelare/complessare uno ione metallico M. I sei atomi – due di azoto, quattro di ossigeno – che coordinano lo ione M sono disposti ai vertici di una bipiramide a base quadrata che ha M al centro, dando origine a complessi stabili con moltissimi cationi. Da qui il larghissimo impiego dell’EDTA in chimica analitica come agente chelante, ad esempio nell’esame emocromocitometrico. È il reagente più diffuso per determinare la concentrazione di numerosi cationi tramite titolazione complessometrica, come nella misura della durezza dell’acqua essendo in grado di formare complessi con gli ioni di calcio e magnesio, ma anche con gli ioni di rame, zinco e molti altri metalli. A partire dagli anni ’40, l’EDTA è stato utilizzato per il trattamento dell’intossicazione da piombo (saturnismo), frequente negli operai del settore metallurgico. E proprio in alcuni di questi pazienti, affetti da aterosclerosi e in trattamento chelante per un’intossicazione professionale da piombo, fu notata per la prima volta, del tutto casualmente, l’efficacia dell’EDTA nelle patologie cardiovascolari: da qui il suo impiego come principio attivo nella cosiddetta “Terapia chelante”. apollonia1 punto
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Quel giorno che pensai di essere stato fregato dal gelataio. Era quel periodo in cui ancora non capivo perché, andando in gelateria le domeniche pomeriggio con le mie due cugine più grandi di qualche anno, i ragazzetti ci giravano intorno tentando un approccio, fischiando o facendo battutine sceme. Era quel periodo in cui ancora, d'estate, attraversare l'ombra della frescura donata dalle foglie dei tanti alberi posti ai lati di quel viale mi regalava sensazioni di benessere, paragonabili solo alla fantastica brioche col gelato nocciola e panna che solevo gustare ogni volta, seduto su un piccolo tavolino rosso a tre gambe posto sul ciglio della strada dove, di rado, passava qualche 850 o una Dyane 6. Appena finito di gustare quelle prelibatezze, la responsabilità di pagare la consumazione spettava quasi sempre a me: "Due brioches con gelato ed un cono!", dichiaravo fiero! Mi piaceva far finta di essere grande; sgomitavo per arrivare primo quando giungeva il momento del genitore che elargiva, per pagare i gelati, la banconota grigia da mille lire, quella con l'arpa e il signor Verdi austero ed elegantissimo col suo papillon. Ogni volta, con fare professionale, facevo finta di contare il resto (si, c'era anche il resto) e lo lasciavo scivolare velocemente nella tasca davanti dei pantaloncini che mi arrivavano al ginocchio, contento di sapere che nessuno dei grandi, al ritorno, ne avrebbe preteso la restituzione. I giorni seguenti spendevo il prezioso resto in figurine dei calciatori, caramelle o, se riuscivo a tenere da parte tutte le 150 lire, anche in un Topolino: ma non ero così forte da riuscirci spesso. Quella volta, tornato a casa e riconsegnate sane e salve le cugine, mi diressi in terrazzo per far vincere, come sempre, i cowboys sugli indiani; erano battaglie che duravano pochi secondi, la maggior parte del tempo lo dedicavo a posizionare i soldatini di plastica tutti intorno a me, per terra; poi era tutto un: bang, pum, swish, argh, augh, caricaaa!! Prima però tolsi dalla tasca il resto di prima e, avendo tutto il tempo che mi serviva, lentamente cominciai a contare, avido, quelle monete per programmare gli acquisti della settimana: "Cinquanta, cento, centoventi, centoquaranta, centocinquanta... Centocinquantuno?". Ehi! Cos'era quella piccola monetina che non avevo mai visto prima, con il numero 1 da un lato e accanto la figura di uno stranissimo gatto, mentre dall'altro una bella signora incoronata, con il collo troppo lungo, osservava la scritta poco di fianco a lei? Corsi dai grandi pensando, nella mia ingenuità, di essere stato fregato dal gelataio, senza nemmeno riflettere che le 150 lire di resto c'erano tutte. Naturalmente fui tranquillizzato e, dalle successive spiegazioni, appresi che c'era tutto un mondo, a me sconosciuto, che dovevo scoprire ad ogni costo. Fu quasi come essere colpito da un fulmine, lì nacque una delle mie più grandi passioni. Adesso gli alberi in quel viale non ci sono più, al loro posto tanti palazzi ed un centro commerciale. Neppure la gelateria ha resistito, troppe automobili transitano da quella strada sporcando l'aria; la frescura dell'estate, uccisa dall'afa, è solo un nostalgico ricordo. Però mi rimane lei, quel centesimo piccolo piccolo, niente di raro o prezioso, muta testimonianza di un'epoca spensierata e felice. Ogni tanto lo esco dalla capsula di plastica in cui lo conservo gelosamente e, per fargli prendere aria, me lo passo tra le dita, lo faccio girare come una trottola un paio di volte; poi, prima di rimetterlo a posto, lo mischio con qualche centesimo di euro e comincio a contare: "venti, quaranta, sessanta, settanta, settantuno!". Così, per passare un po di tempo con un vecchio amico! Giovanni1 punto
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In realtà si tratta di 2 magnifici esemplari e le loro quotazioni sono pertanto "amatoriali". Nella penultima Nomisma (13/04/13) era presentato un esemplare Ripetta definito qFDC/FDC che non è tuttavia confrontabile. Realizzò € 2.200+diritti, un'inezia (!?!) se paragonati con i realizzi e le stime di Kuenker per le due mezze piastre (giustamente classificate SPL/FDC). Unica pecca dei 2 esemplari Kuenker è di essere stati lavati: ma è una questione di gusti (fortunatamente non lucidati). La mia preferenza, per vari motivi, va all'esemplare primo conio (mi sembra più fresco) ma devo ammettere che senza una visione diretta si fa fatica a scegliere (potendolo ...!). P.S. per numa numa: chi ha visto l'esemplare Kuenker della scorsa estate ha potuto osservare essere stato lavato ma non spazzolato; per quello dell'attuale vendita, se fosse stato lucidato non sarebbe stato chiuso da NGC; la lucentezza del metallo anche in questo caso denota essere stato lavato. L'esemplare Nomisma aveva patina integra ed originale. In quanto al titolo della discussione: nessuno dei 3 è in FDC, per quanto eccezionali! Infine si tratta di una moneta rara (ma meno del testone di Urbino), che indicativamente può essere considerata R2 (più o meno come la mezza piastra dell'anno precedente con la veduta di Urbino). Esemplare Nomisma1 punto
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