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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 04/20/24 in tutte le aree
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qui c'è la crème de la crème della numismatica, ma nessuno ha capacità divinatorie. A me piacerebbe. La sai quella del tizio che chiede a suo nonno: "Nonno, ho messo via 50.000 euro, ma non so se sposarmi o comprarmi una bella auto nuova..." Il nonno risponde: "Dà retta, comprati una bella auto nuova, così almeno se te la fottono te ne accorgi"4 punti
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Ciao @Atexanosi tratta di una bella moneta ma lo stile del ritratto ( possiedo in collezione una quindicina di denari di Caracalla ed un antoniniano e ne ho visionati tramite foto centinaia🙂) non è assolutamente consono alle raffigurazioni sia da giovane che da maturo che si trovano sulle sue monete. Cosi come la raffigurazione della Concordia. Dalle foto ( anche del bordo) la moneta sembra coniata e non prodotta per fusione. Conclusione, a mio parere un denario non autentico anche se molto probabilmente coniato. ANTONIO4 punti
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Martedì 7 maggio alle ore 20:45 al CCNM (Via Kramer, 32 Milano. Citofono SEIDIPIU') si terrà una riunione informale, condotta dal Socio Giancarlo Mascher, su la monetazione milanese durante la reggenza di Maria Teresa d'Austria (1741 - 1780). Verranno presentate monete, medaglie, editti e documenti del periodo Teresiano.2 punti
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Buon pomeriggio Un amico mi ha girato queste foto di un obolo che dovrebbe essere dei Ligures dal peso di 0,59 g e di 11 mm di diametro. Personalmente non mi convince molto, sarà a causa delle foto pessime, sarà per la mia vista (ancora non del tutto ristabilita), sarà per la moneta stessa... Cosa ne pensate ? Graditi, anzi molto graditi gli interventi di @Adelchi66e di @Euskadi Grazie a tutti.2 punti
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Provo a scrivere qualcosa, da appassionato. I sesterzi di barra erano ottenuti proprio tagliando una barra metallica di un peso standard e di un certo spessore costante (pur con tutti i limiti di misurazione di quel tempo, ovviamente) in modo da ottenere tondelli il più possibile simili per peso e diametro. Ciò dava proprio quell'aspetto un po' squadrato a questi sesterzi che forse venivano anche limati per smussare le parti acuminate (nelle zone del taglio). Il taglio penso avvenisse con cesoie e quindi era possibile solo se le barre non erano troppo spesse, come avvenne proprio, per esempio, nel periodo degli Antonini quando lo spessore ed anche il peso dei sesterzi si ridusse. Non e' un caso che molti sesterzi di barra siano di quel periodo (e molti sono proprio quelli di Commodo). Questo sistema, probabilmente, consentiva di guadagnare tempo nell'approntare i tondelli per la coniazione, aumentando così (e più rapidamente) la quantità di monete prodotte. Ciò poteva risultare molto utile quando veniva richiesta una maggior produzione di monete e soprattutto in modo rapido come in caso di emergenze quali le guerre, sia verso i nemici esterni sia verso quelli interni (guerre civili, tentativi di usurpazione, con rapidi cambi di sovrani e quindi di monete). Infatti, sesterzi di barra li troviamo anche nel corso del turbolento III secolo d. C. Tuttavia, e' possibile che il sistema abbia preso piede anche solo per la sua efficienza. Questa tecnica era legale e quindi era consentita nelle zecche ufficiali. Ho letto anche che, proprio per le sue caratteristiche, veniva usata anche da zecche itineranti (riconosciute e con conii ufficiali) al servizio dell'imperatore durante le lunghe campagne militari lontane da Roma. Allego qui qualcosa da leggere per approfondire quello che ho solo abbozzato: Tecniche di Coniazione (lamoneta.it) Se qualcuno notasse inesattezze, faccia pure le dovute osservazioni. Sono qui per imparare anche io.😅 Un saluto. Stilicho2 punti
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Penso che l'attribuzione ad Elia Teseo possa essere considerata praticamente certa. A ben guardare infatti, nella legenda del dritto, prima delle lettere D.VIII, si intuisce una Z che è una caratteristica propria dello zecchiere in parola che la utilizzava invece della E.C. utilizzate dai precedenti zecchieri (Josefo Teseo, sigle I.T. Bartolomeo Simoni, BS. Gian Francesco Manfredi GFM). Mario2 punti
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@gpittini Si esatto è un giorgino di Francesco I d'Este con volto a destra e santo inginocchiato. Sotto al busto se ci sono, ci dovrebbero essere le iniziali dell'incisore....io non riesco a vederle anche se dalla forma del busto potrebbe essere riconducibile ad un ET (Elia Teseo). Marco2 punti
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Ci vedi molto bene. Dalla foto sembrerebbe essere stata lavata, e avere solo una leggera patina; molto diversa dalle patine che ti ho mostrato. A mio parere è il fdc che si trova più facilmente, cioè quello lavato o solo leggermente patinato. Per me siamo sul prezzo medio di mercato che ti avevo preannunciato prima, intorno ai 500€. A ogni conto ti consiglio di non affidarti solo a questi pochi concetti sopra esplicitati per l’acquisto. Sarebbe meglio che tu aspettassi un po di tempo prima di acquistare, e che impegnassi l’attesa nel seguire il mercato (con le aste ad esempio), frequentare convegni e commercianti così da vedere in mano tanti esemplari e farti un certo occhio sulle conservazioni (“capire” il metallo). Con una certa esperienza potrai così scegliere l’esemplare che fa più per te, con il rapporto prezzo-qualità che ritieni più congruo. Ad esempio, così, tanto per esercitarti… prova a cercare un esemplare patinato che ti piace. Confrontalo poi con uno non o poco patinato (quello che hai trovato tu va benissimo); comprendine le differenze estetiche e sopratutto l’appeal che una patina conferisce alla moneta. Son tutte “sfumature concettuali” che ti aiuteranno a sviluppare un tuo gusto del tutto personale che poi ti accompagnerà in questo affascinante viaggio che è la Numismatica2 punti
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Le colleziono perché le trovo una testimonianza delle varie tradizioni etniche popolari della penisola. Poi che piacciano o non piacciano agli altri, che qualcuno le trovi artistiche o no per me non è un problema. Piacciano a me e ciò mi basta.2 punti
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@Stilicho grazie mille per il tuo aiuto e supporto. Grazie davvero! @Pxacaesar ciao Antonio grazie mille per questo preziosissimo ennesimo aiuto. Grazie di cuore! Atexano2 punti
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Ciao, si tratta di un denario con identici conii di dritto e rovescio che come viene riportato nella descrizione è stato coniato ( l'impressione che avevo avuto dalle foto era corretta 🙂). Quindi non autentico ma coniato. Lo stile in generale tradisce la moneta ma pensiamo se i conii fossero stati prodotti più realisticamente e si avvicinavano a quelli autentici....mah!!!. Sempre massima attenzione.... Posto foto dei conii utilizzati per produrli. ANTONIO2 punti
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Sul FAC ho trovato questo: Image search results - "Caracalla CONCORDIA AVG" - Caracalla, Denarius, RIC -, CONCORDIA AVG - Dr. Ilya Prokopov's Fake Ancient Coin Reports (forumancientcoins.com) Ciao. Stilicho2 punti
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Non avere mai fretta,daltronde le impronte su una moneta sono molto anti estetiche. Prima o poi spuntano. Anche una ricerca su google potresti fare.1 punto
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Io non la prenderei e poi ste monete van prese a mio avviso senza graffi, in condizioni ottime. Così perdono1 punto
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Da Elea di Lucania, un esemplare di didracma del gruppo classificato 'philistion group', con al diritto testa elmata di Atena ed al rovescio leone al passo davanti a palma . Sarà a giorni, il 26 Aprile, in vendita BussoPeus 438 al n. 3009 . Unisco da H.N.Italy di Rutter, la tabella riassuntiva del philistion group, con il n. 1310 in oggetto .1 punto
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Bellissima banconota ceca di più di un secolo fa. (cliccarci sopra per ingrandire) Avrei voluto trasformarla in titts-quiz ma google images la trova facilmente anche caricando per la ricerca questa semplice porzione. Le varie gradazioni di blu adottate sono a dir poco meravigliose... osservate solamente le sfumature di blu!1 punto
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Salve condivido immagini di una busta viaggiata da Stati Uniti a Italia e chiedo ai più esperti maggiori informazioni. Ringrazio in anticipo1 punto
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Francobollo di posta aerea, Statua della Libertà serie patrimonio per l' Unesco, emissione del 1952-1967. Francobollo con varianti, da controllare con buona lente d'ingrandimento. Annullo di partenza meccanico, cerchio piccolo con svolazzo del 17 aprile 1962 5 pomeridiane , di Brooklyn New York 1 Annullo di arrivo a Villa Santa Croce grande cerchio con lunette vuote del 23.4.1962. Classica posta di un emigrato negli Usa negli anni 60.. a modo suo significativa anche storicamente. Bella.1 punto
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Israele: archeologi scavano la tomba della ‘levatrice di Gesù’ Presso l’antico luogo di pellegrinaggio, situato in una grotta, è stato rinvenuto un ampio cortile di 350 metri quadrati con decine di lucerne e iscrizioni. Un’ intera serie di reperti è stata trovata dagli archeologi durante gli scavi nella cosiddetta “tomba dell’ostetrica” di Gesù. Ad annunciarlo, martedì, è stata l’Autorità israeliana per le antichità (IAA) mentre la notizia è stata riportata dal giornale The Times of Israel. Situata in una grotta nella regione di Lachis, nel centro di Israele, la tomba era un antico luogo di pellegrinaggio cristiano ed ora sarà aperta al pubblico per la prima volta da quando è stata portata alla luce. “Secondo una tradizione cristiana, Salomè era l’ostetrica di Betlemme e fu chiamata ad assistere alla nascita di Gesù“, ha detto l’archeologo dell’IAA Zvi Firer. La squadra investigativa ha rinvenuto uno spazio di 350 mq con decine di lucerne e iscrizioni, segno della presenza di pellegrini. Firer ha spiegato che gli antichi cristiani della regione identificavano il sito come luogo di sepoltura di Salomè e ne fecero un centro di pellegrinaggio. La grotta, ricca di intricate sculture in pietra e archi, presenta un pavimento a mosaico. La più impressionante delle iscrizioni è in greco e recita “Zacharia Ben Kerelis, dedicata a Santa Salome“. Gli archeologi ritengono che Kerelis sia stato un ricco ebreo che finanziò la costruzione di alcune aree della grotta funeraria e del cortile. Il gruppo di ricerca sta attualmente cercando di determinare il modo migliore per preservare tutte queste antichità, al fine di aprire il sito al pubblico per la prima volta dalla sua scoperta. Si sa però che in tempi recenti alcuni pellegrini sono entrati illegalmente nella grotta, come testimoniato dai ceri e dagli oggetti moderni rinvenuti sugli altari di alcuni ambienti. Salomè non è menzionata nel Nuovo Testamento, ma solo nel Vangelo di Giacomo, un vangelo apocrifo che non fu accettato mai dalla Bibbia. L’autore sostiene di essere il fratellastro di Gesù, anche lui figlio di Giuseppe, ma la paternità del testo non è mai stata confermata, come spiegato da Haaretz. “Direi che non l’ha scritto Giacomo. È un vangelo apocrifo“, ha dichiarato R. Steven Notley, professore specializzato in Nuovo Testamento e origini cristiane al Nyack College di New York. La grotta funeraria è stata scoperta nel 1982 da saccheggiatori di antichità e successivamente scavata nel 1984 dal professor Amos Kloner dell’IAA. https://www.scienzenotizie.it/2022/12/22/israele-archeologi-scavano-la-tomba-della-levatrice-di-gesu-26642221 punto
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Vi sono vari sottotipi, domattina verifico con i testi di pautasso per avere più sicurezze1 punto
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A prima vista mi sembra buona, ma merita un approfondimento la classificazione per quel che vale "liguri" va bene. Comunque quasi tutti gli esemplari in circolazione sono stati sottratti al tesoro di serra ricco1 punto
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Ciao @Dado73 sicuramente nessun intento offensivo, solo una battuta dovuta al fatto che succede alle volte di vedere un post senza foto e allora capita di scherzarci bonariamente su. Per la tua richiesta ricordati di inserire foto dritto e rovescio (non come le mie che di solito son sempre sfocate 😃) e i dati ponderali peso e diametro, se sei difficoltà a inserire le foto ecco la guida di @caravelle82, ti consiglio anche di modificare il titolo in un semplice "richiesta identificazione moneta" o simili 🙂1 punto
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Buongiorno a lei .non so se prenderla come una critica o come un offesa al mio post. Sto cercando di caricare le dovute fotografie. Ma se questo sito prevede anche del sarcasmo sarò lieto di farne parte...1 punto
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Provo a scrivere quello che vedo. Al dritto M COMMODV.....LIX AVG BR.. Al rovescio, da ore 1,...IMP VIII COS V P.. Figura femminile stante a sinistra con scettro nella mano sinistra e patera nella mano destra. Potrebbe essere la Felicitas, tipo questa, per intenderci: Online Coins of the Roman Empire: RIC III Commodus 495 (numismatics.org) Ma esistono altre possibilità: Guarda poi tu, a moneta in mano, se trovi altri elementi utili. Escluderei, forse, la 467 perchè IMP VII. Sempre che quello che leggo io sia IMP VIII😅 Ciao. Stilicho1 punto
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@Stilicho ha ragione e Giuliano II Augusto c'è anche senza barba, quindi potrebbe essere pure lui. Per quanto riguarda la desinenza, l'errore è sulle monete... 😁 Arka Diligite iustitiam1 punto
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Inoltre, Caracalla non ha monete con questo rovescio (ovvero con questa accoppiata legenda/effigie). Ciao. Stilicho1 punto
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Di solito si dice i corsi e ricorsi della storia.... È bello sapere che le proprie monete abbiano la possibilità di circolare liberamente per il mondo... Devo essere onesto non amo liberarmi delle mi monete, ma qualche volta è successo anche a me. Avevo preso una "dracma padana" che per varie ragioni non mi soddifsava e l'ho usata come merce di scambio per un denario degli Eravisci. La dracma è passata poi ad un commerciante ungherese che l'ha proponeva sul suo sito. E dopo un mesetto è andata in asta su un altro sito di un altro commerciante (sempre ungherese). Quindi dall'Italia è finita in Ungheria. Poi adesso dovrebbe essere in Germania (o al meno così mi ha riferito l'ultimo professionista).1 punto
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Salve, segnalo : Stefano Bani - Le monete etrusche e le invenzioni dei secoli XIX e XX Il libro riporta 275 diverse tipologie di monete etrusche, oltre ad un’appendice con alcuni esemplari che lo studioso indica quali invenzioni della seconda metà dell’Ottocento. Le foto sono quasi tutte a colori, in quanto l’autore ha collaborato con i principali musei italiani e stranieri, al fine di realizzare un’opera completa. Sono presenti sia le più antiche serie fuse, sia quelle battute realizzate negli ultimi anni di indipendenza del mondo etrusco. 134 pagine a colori, formato foglio A4, € 80,00 https://www.edizionidandrea.com/1 punto
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Pubblicità gratuita: https://www.numismaticaluciani.it/prodotto/le-monete-di-venezia-catalogo-tipologico-con-prezzi-libro/1 punto
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Le prime monete da 20 lire in argento del tipo "Littore e Italia genitrice" furono emesse il 26 ottobre 1927 [MdF 1940, p. 33], in occasione della celebrazione del VI annuale della Marcia su Roma e portano, col millesimo 1927, le indicazioni dell'anno VI dell'era fascista [Lanfranco 1933c, p. 276]. In occasione dei nuovi conî col millesimo 1928, fu dato incarico all'incisore capo di apportare lievi ritocchi, sul dritto, all'effigie del Sovrano segnatamente nel collo e sulla fronte. Queste varianti, che ebbero l'approvazione dell'autore dei modelli, senza alterare la composizione, si prefiggevano lo scopo di conferire al re un aspetto più riposato e di togliere alcune rughe che si prestavano a critiche sgradevoli [ibid.]. Queste monete, il cui potere liberatorio per i pagamenti tra privati fu fissato a 1.000 lire [MdF 1940, p. 59, tab. II], non incontrarono, però, il favore del pubblico; infatti, a causa essenzialmente del rapporto tra il peso ed il diametro, questa moneta risultò sottile ed il suono non gradito. Nell'intento di eliminare tali difetti, conservando, peraltro, la quantità del contenuto di fino, il 24 maggio 1928-VI fu istituita una nuova moneta da 20 lire in argento avente il medesimo diametro ma un peso di 20 grammi ed un titolo di 600 millesimi. Le monete di questo tipo datate 1929, 1930, 1931, 1932,1933 e 1934, furono prodotte, in numero limitato, appositamente per i numismatici e, pur avendo corso legale, non furono destinate per la circolazione [ibid., pp. 33, 42, tab.]. Lanfranco [1933c, pp. 273-274], a proposito di questa moneta, ci dice che: "Fu coniata a seguito del riordinamento della circolazione monetaria metallica stabilito con il RDL 1148/1927, il quale, mentre dichiarava prescritte, entro il 30 settembre 1927, le vecchia monete di argento divisionali da 50 centesimi, 1 e 2 lire e fuori corso, per la stessa data, gli scudi di argento da 5 lire, istituiva una nuova moneta di argento del taglio da 20 lire della quale autorizzava la fabbricazione e l'emissione per il valore nominale di 700 milioni di lire in sostituzione di egual contingente di biglietti di Stato da 5 e 10 lire. Per la coniazione di questa nuova moneta si decise di utilizzare il metallo ricavato dalla demonetizzazione delle monete di cui sopra dichiarate fuori corso o prescritte. Però per meglio utilizzare la massa di argento, resasi per tal modo diponibile, la Direzione Generale del Tesoro pensò, per ragioni economiche, di non conservare la proporzionalità del peso della nuova moneta in confronto con quelle da 5 e 10 lire, anche per non renderla troppo pesante ed ingombrante, dato il suo potere di acquisto relativamente ridotto, e per le stesse ragioni di economia decise anche di adottare una lega di argento meno ricca e precisamente di ridurre il titolo della pasta monetaria da 835 a 800 millesimi. Colla trasformazione delle vecchie monete da 1 e 2 lire nelle nuove monete da 5 e 10 lire erasi effettuato un alzamento di valore da 1 a 5. Adottando per la nuova moneta da 20 lire il peso di 15 grammi (invece di 20 grammi come sarebbe stato dato dalla proporzionalità) e riducendo il titolo da 835 a 800 millesimi l'alzamento è stato di 1 a 7,354 con una economia (calcolandosi in 360 lire il prezzo del chilo dell'argento fino) di 60 milioni di lire. La riduzione del peso era anche consigliabile per ragioni di tecnica monetaria, ed invero volendosi fare una moneta di grande diametro (circa il diametro del pezzo d'oro da 100 lire) dovendosi pensare di dare un piccolo spessore per impedire i tentativi di falsificazione che l'aumentato valore della nuova moneta non avrebbe mancato di suscitare. Una moneta di grande diametro (circa 35 mm) anche di piccolo spessore specialmente se di titolo non molto alto (800 millesimi) riceve sotto la pressione della macchina coniatrice una sufficiente durezza per circolare senza pericolo di piegarsi: mentre che la moneta falsa ottenuta per fusione con metalli ignobili con le caratteristiche di grande diametro e piccolo spessore non può entrare nella circolazione, essendo facilmente riconoscibile perché si piega sotto la semplice pressione delle dita." Le monete da 20 lire in argento, del tipo "Littore e Italia genitrice", furono coniate dal 1927 al 1934, complessivamente, in 6.005.400 pezzi, per un totale di 120.108.000 lire, compresi i pezzi, non emessi, datati 1927-V [Lanfranco 1933c, p. 276; MdF 1940, pp. 40, 42, tabb.]. da: https://catalogogigante.it/monete-italiane/regno-ditalia/vittorio-emanuele-iii-di-savoia-1900-1936-re/20-lire-littore-e-italia-genitrice-35.5-mm-14.179-15.075-g-ag/moneta?mpe=2&aal=2-9-42-0&tip=42-142-0-1526-2&cnu=13461 punto
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E' un caso particolare che non ha uno standard univoco, in ogni caso parliamo di "non circolata con difetto/errore di conio".1 punto
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Ruotando quello che dovrebbe essere il D/ io ci vedo un busto ed una m sormontata da un trattino di abbreviazione. Se così potrebbe trattarsi di una emissione per Salerno di Guglielmo duca di Puglia con al D/ San Matteo e le lettere S (a sx) e m (a dx) entrambe sormontate dal trattino di abbreviazione. Al R/ una croce con nei quarti V V DV X. Attendi altri pareri.1 punto
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E nel frattempo tu avevi aperto un'altra discussione le ho riunite in una sola1 punto
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Sposto la discussione, e chiamo @Reficul, se c'è qualcuno che può fare qualcosa è lui. petronius1 punto
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a vederla sembra una di quelle "medaglie" che si comprano a predppio.... visionando le autentiche sono otalmene differenti1 punto
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Poi… a me non risulta che la “numismatica” studiata sia solo appannaggio delle università e dottorati vari…. Basti vedere i maggiori studi ed i testi di riferimento …da chi sono stati scritti … Pertanto, cerchiamo di non screditare il lavoro di chi non è accademico , di chi non ha dottorati e magari di chi non è nemmeno laureato, ed impariamo a saper apprezzare i contenuti …1 punto
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La capra cretese è un tipo di capra selvatica, detta anche “kri-kri”, che vive in pochi posti tra cui Creta. Chi si dirige verso l’interno dell’isola ne può vedere qualcuna vicino ai torrenti e fotografarla. Creta è nota anche per il suo formaggio di capra e per la feta, un formaggio tradizionale greco risalente fino all’età omerica (VIII secolo a. C.) che viene citato anche nel IX libro dell’Odissea. Secondo un’antica leggenda fu il ciclope Polifemo il primo produttore di feta, a cui Ulisse sottrasse un pezzo, dopo averlo tragicamente accecato all’interno della sua grotta. apollonia1 punto
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Ciao ragazzi condivido volentieri 🤣 una delle due ultime entrate in collezione, frutto di una lunga, attenta e minuziosa ricerca che sto conducendo tra le numerose aste e listini di esemplari di scudi del Re Vittorio Emanuele II in elevata qualità per sostituire - ovviamente - migliorandoli quelli presenti nella raccolta, già completa di tutti i millesimi (manca solo la rarissima variante del 1872 Milano bordo largo semplicemente perché non la trovo). Il primo millesimo della serie in queste condizioni vi assicuro che è proprio bisbetico da portarlo a casa tanto è vero che ci vuole un discreto impegno finanziario. L’esemplare qui presentato, che rimpiazza un qBB decisamente poco attraente, secondo me non sarà invero sostituito tanto presto. 🤗 Si tratta del lotto 1926 dell’asta Nomisma 69, portato a casa in realtà fortunosamente senza una grande battaglia e precedentemente battuto a un realizzo superiore in un altro incanto pubblico. L’ho immediatamente liberata dallo slab, che detesto 🫣soprattutto tra i miei pezzi, che la classificava MS61, gradazione che trovo centrata, forse financo un filo severa. I rilievi sono abbastanza a posto, come si vede, un graffietto nel campo al R fa il paio con un insignificante difetto del bordo a ore sei del D. Volevo inizialmente puntare sul lotto 1925, ma francamente 18.200 euro diritti inclusi soltanto per un punto di conservazione in più (MS62) rispetto a questo esemplare, mi è parso decisamente un divario eccessivo, tanto è vero che è andato invenduto. 😳 Occorre considerare che su questo difficile millesimo gli MS64, se riuscite a scovarli, superano tranquillamente i venticinquemila eurini. A me questo acquisto ha davvero molto soddisfatto perché trovare il ‘61 in questa qualità è più difficile che reperire il ‘73 Roma, ve lo metto per iscritto. 🙏🏼 Buona serata a tutti1 punto
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Trovare una moneta da divisionale in circolazione è un qualcosa di molto raro. Però non fa diventare la moneta rara, se il divisionale è comune1 punto
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Taglio: 2 euro cc Nazione: Portogallo Anno: 2023B Tiratura: 515.000 Condizioni: qFDC Città: Milano Note: NEWS!!! Taglio: 2 euro Nazione: Andorra Anno: 2014 Tiratura: 360.000 Condizioni: BB+ Città: Milano Note: NEWS!!!1 punto
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Spilla a forma di pugnale con foderlo in filigrana di metallo con catenella di aggancio. Altezza 6,5 cm, larghezza 1,2 cm. Peso 7,8 g. apollonia1 punto
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Porta profumo antico (anni ’40) e raro da collezione, in vetro e filigrana in metallo color argento, con piastra centrale in limoges dipinta a mano. Altezza 4 cm, larghezza 2,2 cm e profondità 1,5 cm. Peso 14,8 g. apollonia1 punto
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Ciondolo di ossidiana nera a fiocco di neve (snowflake obsidian) a forma di orso nero con pois bianchi che si trovano naturalmente nella pietra. Lunghezza 4,5 cm; altezza 2,5 cm; larghezza 2 cm. Peso 28,1 g. apollonia .1 punto
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taglio: 2 euro cc EMU paese: slovenia anno: 2009 tiratura: 1.000.000 condizioni: bb+ città: trieste taglio: 2 euro cc Emu paese: slovacchia anno: 2009 tiratura: 2.500.000 condizioni: bb+ città: trieste taglio: 2 euro cc EMU paese: finlandia anno: 2009 tiratura: 1.400.000 condizioni: bb città: trieste1 punto
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Ho preparato delle note storiche che potrebbero interessarvi. ABAKAINON (460-27 a.C.) Abakainon era un centro indigeno di antichissime origini, che secondo accreditate fonti storiche era situata vicino a Tyndaris. Grazie anche al frequente rinvenimento sul posto di monete abacenine, il sito della città è ora sicuramente identificato e corrisponde alla frazione Casale, subito a settentrione dell'attuale comune di Tripi, su un altopiano che dai monti Nebrodi si estende verso il mare. Tale zona pianeggiante, detta appunto il Piano, era in realtà una sorta di fortezza naturale, facilmente difendibile, essendo compresa tra due valli laterali, del torrente Novara a est e del suo affluente Tellarita a ovest, e chiusa a sud dall'altissima acropoli del Castello e a nord dal Pizzo Cisterna. Nell'area dell'antico abitato si conservano diversi resti di età greca e romana, fra cui un muraglione rettilineo, lungo quasi cento metri. Vi sono stati rinvenuti strati culturali del neolitico e tombe a forno dell'età del bronzo, che hanno permesso di accertare le origini assai antiche della città. Le fonti storiche riguardanti la città di Abakainon sono oltremodo lacunose. Le notizie più antiche finora pervenuteci riguardano alcuni eventi risalenti all'inizio del IV secolo a.C, ma è possibile sostenere che già nel V secolo a.C. la città ebbe notevole rilevanza fra i centri siculi indipendenti della Sicilia settentrionale, coniando una numerosa serie di monetine d'argento. Apparentemente il movimento nazionalistico promosso da Ducezio fra il 459 e il 450 a.C. non turbò la pace di Abakainon, che come le altre città sicule della Sicilia nord-orientale probabilmente non fece parte della "syntéleia" duceziana, mantenendosi quindi al riparo dalle possibili rappresa¬glie siracusane. Nel 396 a.C. non poté invece sottrarsi dalle mire antisicule del tiranno siracusano Dionisio I, il quale occupò la zona marittima del territorio abacenino per fondarvi la colonia militare di Tyndaris con 600 Messeni esuli e precedentemente stanziati dallo stesso Dionisio. Nel corso del conflitto tra Siracusa e Cartagine nel 393 a.C, Abakainon si alleò con l'ammira¬glio cartaginese Magone contro Dionisio. Nell'anno successivo Dionisio riuscì ad assoggettare la città. Negli anni seguenti, fino all'avvento di Timoleonte, rimase probabilmente nell'orbita siracusana, senza avere diritto di battere moneta ed economicamente quasi asservita al rapido sviluppo della vicina Tyndaris. Questa condizione di asservimento a Tyndaris non sembra modificarsi con la morte di Dionisio, nel 367 a.C, con conseguente crollo dell'impero siracusano per le violente lotte interne. Infatti negli anni compresi tra il 357 e il 343 a.C, Tyndaris sembra essere l'unica città della Sicilia nord-orientale ad emettere proprie monete, avviandosi a un rigoglioso sviluppo economico. Nel 343 a.C. Abakainon partecipò attivamente alla symmachia creata da Timoleonte, forse su sollecitazione di Tyndaris, che fu una delle prime e più fide alleate del condottiero corinzio. In questo clima di libertà e di autonomia ebbe modo di emettere monete di bronzo e rare litre d'argento. Ma subito dopo la sconfitta di Cartagine sulle rive del fiume Krimissos, nel 339 a.C, Abakainon aderì probabilmente alla coalizione antisiracusana avendo Timoleonte rinnegato lo spirito della symmachia e rinunciato al programma di una Sicilia unita nella coesistenza pacifica delle varie stirpi e nell'autonomia delle singole poleis. E' probabile che tra il 336 e il 317 a.C, fino cioè al momento dell'ascesa al potere a Siracusa del tiranno Agatocle, la città sicula sia riuscita in qualche modo a sottrarsi all' egemonia siracusana, coniando sporadicamente ancora monete di bronzo di decrescente peso, riservate esclusivamente alla circolazione interna. Nel 315 a.C. si alleò nuovamente con i Cartaginesi, guidati da Amilcare, contro il tiranno Agatocle, feroce repressore della fazione cittadina a lui avversa. Nel 313 a.C. Abakainon cadde nuovamente sotto il dominio siracusano. Dopo la morte di Agatocle, avvenuta nel 289 a.C, Abakainon divenne di nuovo indipendente. Ma neanche questo periodo di indipendenza durò a lungo, cadendo definitivamente in potere dei Romani nel 263 a.C. Sotto i Romani la città assunse il nome di Abacaenum e raggiunse probabilmente il grado di municipium. Il suo declino fino alla scomparsa avvenne durante il tardo impero romano o al tempo delle invasioni arabe. Spero di non avervi annoiato :) Giacomo1 punto
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