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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 04/25/24 in tutte le aree
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Salve a tutti. Volevo segnalare la recentissima uscita del mio ultimo saggio storico-numismatico dal titolo «Moneta que tunc per ista civitate andaberis»: zecca ed economia monetaria a Napoli nel XII secolo, pubblicato in «Archivio Storico per le Province Napoletane» CXLII (2024), pp. 7-28. Si tratta di un saggio scientifico che, partendo dalla lettura di un precedente studio sull’argomento, «ha portato ad una nuova e più puntuale interpretazione della documentazione scritta e numismatica della Napoli normanna» (dall’abstract), finendo per fare – per così dire – un po’ d’ordine tra le varie conoscenze, soprattutto di ambito numismatico, di cui attualmente disponiamo e per delineare un più corretto quadro del circolante nel Ducato napoletano in un periodo piuttosto travagliato e di difficile trattazione. Ci troviamo, infatti, a cavallo tra la fine del periodo dell’indipendenza politica di Napoli e la sua contestuale annessione al resto del neonato Regno di Sicilia con Ruggero II (1130-1154). Qui il link: (3) Raffaele Iula, "«Moneta que tunc per ista civitate andaberis»: zecca ed economia monetaria a Napoli nel XII secolo", in «Archivio Storico per le Province Napoletane» CXLII (2024), pp. 7-28. | Raffaele Iula - Academia.edu Buona lettura!9 punti
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Buonasera a tutti, nuovo arrivo in scuderia Litra68. Cavallo Aragonese di Federico. D/FEDERICVS°°°REX° R/*EQVITAS°REGNI° Cavallo gradiente a dx. Sormontato da una stella, in esergo °*L*° Cavallo Mir 110/3 P/R 16b R2 Esemplare con testa piccola, capelli corti. L'ho soprannominato "hannibal" per via di quella strana mancanza di metallo zona bocca. Probabilmente è un cavallo ribattuto ma non ne sono sicuro. Posto foto mie e foto della casa d'Aste. Aspetto vostri commenti. Saluti Alberto4 punti
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@Sabrina142 questo potrebbe essere l'incipit del nuovo libro....... “Papi, come mai stai guardando con la tua lente e con gli occhiali quella monetina piccola, brutta brutta? “È una moneta da due centesimi di Vittorio Emanuele II del 1862... “Ma tu collezioni solo monete russe... Carlotta, ma che tutti chiamano Totta, ha appena compiuto 17 anni e non capisce perché il suo papà tiene chiusa in una scatola foderata di velluto blu quella vecchia monetina consumata dal tempo... “Papi, fra l'altro non mi hai mai detto perché collezioni monete russe! “Hai ragione, Totta. Adesso ti racconto. Tutto nasce a Torino una mattina di dicembre di alcuni anni fa. Mancano due giorni a Natale. In piazza santa Rita, a pochi passi dal Santuario, hanno tirato su da qualche settimana delle casette di legno. Gente con pacchi e pacchetti si ferma a guardarle. I venditori di cibarie hanno piazzato sui banconi piattini colorati con gli assaggi di formaggio, di salame cotto, di pezzetti di pane casereccio con il lardo di Arnad. Ma c'è una casetta diversa dalle altre. Due suorine di un convento bielorusso vendono prodotti dell'artigianato locale. Giovanissime, bellissime. Una mamma con una piccina si avvicina. La piccola, cappottino rosso, bionda, occhi azzurri, guarda incantata la meraviglia di quei colori. Indica alla mamma una bambolina russa da appendere all'albero. Che bella, la bambolina! Ha una abito tutto azzurro e sembra Cenerentola al ballo del principe. Una delle due sorelle incarta il pacchettino. La bambina guarda le matrioske, la suora guarda la bambina. Sorride appena, la suora. Sorride e abbassa gli occhi. Mi avvicino. ' Sorella, avete monete, medaglie? 'No, mi dispiace... Faccio per andarmene, ma la suora mi ferma: 'No, aspetta, prego, aspetta... Dal borsone appare un borsellino. Estrae una moneta. No, anzi, un gettone. È un gettone della metro di San Pietroburgo. 'Grazie sorella, quanto ti devo? 'Niente, niente...regalo... Apro il portafoglio. 'Va bene, allora accetta un'offerta per il tuo monastero... 'Sì, grazie, tanto... 'Sorella, posso chiederti come ti chiami? “Come si chiamava, papi? “Si chiamava Oksana... “Era bellissima? “Sì, ma non era solo questo. Io la ricordo soffusa d'un alone di bontà e di spiritualità che solo gli spiriti sovrani sanno effondere al loro apparire. “Vuoi dire che era un angelo? “Sì, credo di poter dire così. A volte agli umani è dato di conoscere la bellezza di un'anima... “Papi, vicino al paese di quella suora oggi c'è la guerra. Ci sono la violenza, il male e tutto questo è inaccettabile. “Non sono d'accordo, Totta. Io posso accettare il male, perché il bene e il male sono abbracciati, come avvinghiati in ogni essere umano come la vita e la morte. Il bene, il male sono cose dei viventi. Ma quello che non riesco ad accettare è il dolore, lo strazio di una madre che riceve la notizia della morte del figlio, caduto al fronte per una bndiera rossa o per una gialla e azzurra. Il dolore, quello sì è disumano. Ma torniamo ai due centesimi del re galantuomo, come si diceva allora. Dunque, siamo nel 1862. Il ducato di Modena non esiste più, Francesco V è in esilio. Il bisnonno di tuo nonno è stato capitano delle sue guardie e adesso a 47 anni si è ritirato nella sua casa di Castelnuovo Rangone. Il suo primogenito ha otto anni e ha raccolto una monetina caduta chissà come sul pavimento del salotto. È bella, nuova, luccicante. Non ci puoi comprare niente, con due centesimi, forse mezz'etto di pane, forse un dolcetto in panetteria. Ma quella moneta è troppo bella. Il piccolo Domenico va dalla mamma. Ci sarà una scatolina dove conservarla? Sì, c'è, una scatoletta di legno scuro. Sarebbe bello metterci il ritaglio di un velluto, magari blu. Sì, la mamma ha trovato anche quello. “Papi, è vero che il...come si dice...mio quadrisavolo era cavaliere? “Sì Totta era cavaliere di nobiltà ereditaria, titolo conferitogli dal duca di Modena. “E come mai era stato fatto nobile? “É una storia un po' curiosa, a Castelnuovo la chiamavano la nobiltà della scorreggia. “Ma papi! “Sì, ascolta. Il tuo antenato, come capitano delle guardie, era sempre vicino al duca durante gli eventi di corte. Un giorno, durante un pranzo di gala in onere del nuovo ambasciatore di Polonia, il duca molla una scorreggia. Grande imbarazzo dei presenti, ma il suo capitano si inchina verso il duca e a voce alta dice: 'Mi perdoni, altezza! ”Papi, Antonio si era preso la colpa! “Certo, per questo il duca lo fece nobile! Ma torniamo alla monetina, adagiata sul velluto di una scatolina di legno....(continua)4 punti
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Buongiorno, Iniziamo la giornata con un Carlino coniato sotto Filippo II a Napoli del tipo "FIDEI DEFENSOR". Nella moltitudine di varianti, anche rarissime (vedasi il DEFENSOR FIDEI), registrate per questa tipologia è apparso recentemente sul web questo esemplare datato 1592 con sigla MAL/CI. Moneta mai apparsa in bibliografia sia per la data presente, sia soprattutto per la presenza delle sigle riportate, pertanto questo carlino ha una rarità massima. Di seguito posto le foto scaricate dal web.3 punti
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Cari amici buonasera a tutti. Condivido volentieri 🤣 un pezzo entrato in collezione da qualche mese. Si tratta di un 20 lire Littore anno V non proprio da mercatino domenicale ovvero una Prova senza ritocco - Ghiera liscia Luppino PP137 AG (g 14,99) R4 Qualche hairline ma per il resto e’ abbastanza a posto. Grazie della Vostra attenzione e buon ponte del 25 aprile ovunque Voi siate o sarete!3 punti
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... s'incontrano al bistrot. No, questa è un'altra storia! Stasera racconto del contenuto della busta che ho postato qualche tempo fa: Nel 1942, e di nuovo nel 1943, le allegorie fino ad allora comuni sulle banconote vessero sostituite da un pescatore in azione e da un giovane pastore per evocare - in modo meno bucolico e più realistico - tutte le attività agricole e di pesca. Inoltre, per ancorare ulteriormente queste innovazioni alla realtà, la maggioranza dei temi acquisì anche una dimensione territoriale fino ad allora insolita al rovescio. Ad esempio il pastore ai Pirenei e il pescatore alla Bretagna, attraverso paesaggi caratteristici e, soprattutto, costumi tradizionali. Alcune di queste evocazioni regionaliste sottolineavano anche i valori della famiglia e religione molto più ostentatamente dei putti usati in altre occasioni. Il 5 franchi Berger / Pastore è una banconota emessa dalla Banque de France nel 1943, creata dall'artista Clément Serveau. Questa banconota fu messa in circolazione durante l'occupazione tedesca della Francia durante il famigerato regime di Vichy. Fu un comune mezzo di pagamento, ma volle anche ricordare la storia della Francia in questo periodo, in altre parole, il ritorno al valore del lavoro e lo sviluppo delle regioni. Formato: 65 x 100 mm. - Giovane pastore dei Pirenei, con berretto, che tiene un bastone nella mano destra. Sullo sfondo un piccolo villaggio con un paesaggio montuoso. - Donna di Agen che indossa abiti tradizionali, un drappo in testa, una sciarpa che le copre le spalle, una collana con una croce e, sullo sfondo, fiori multicolori che formano una cornice. In basso a destra, accanto al valore della banconota, è scritto “Il falsario sarà punito con i lavori forzati a vita” (Parbleu ! 😁) Per oggi è tutto, si continua più avanti! Au revoir, le Njk2 punti
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Penso che qui tutti sappiano perchè le monete sono zigrinate, ad ogni modo segnalo questo interessante articoletto de Il Post: https://www.ilpost.it/2024/04/23/monete-zigrinate-oro/?utm_medium=social&utm_source=facebook&utm_campaign=lancio2 punti
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Che le foto siano migliorative è palese ma che addirittura non si vedono i graffi davanti al volto del Re e la piccola mancanza sullo 0 del valore al rovescio mi sembra un po' troppo... L'unico punto in comune sembra questo graffio tra VITTORIO e EMANUELE,nel caso fosse effettivamente la stessa moneta rimane il dubbio che le foto siano elaborati per rendere migliore la conservazione che in realtà non lo è, cosa che trovo alquanto arbitraria...2 punti
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Complimenti per il pezzo notevole entrato in collezione @Scudo1901 . Di questa prova in argento ne esistono 2 tipi una con il contorno liscio (come questa che hai postato) Pagani PP manca, Simonetti 47/a, Montenegro 124,Luppino PP137 ,Asta Santamaria 1961/691 ed una con il contorno rigato P.P. 191 Simonetti 47/1 Montenegro 123 Comunque, negli ultimi 10 anni della prova con contorno rigato ho censito solo 1 esemplare Nomisma 48 del 20/10/2013 FDC che ha realizzato 10465 euro. Mentre per quella con il contorno liscio ho: Bolaffi 32 del 01/06/2018 che ha realizzato FDC 7320 euro Nomisma 66 del 27/11/22 lotto 1350 (ex Varesi 32 del 2000 lotto 298 collezione D' Incerti)FDC che ha realizzato 8470 euro e Aurora 31 del 01/03/2024 Slab NGC MS67 Top Pop che ha realizzato 7200 euro. Quindi per quelli da me censiti considerando anche quello di @Scudo1901 siamo ad un rapporto di 1 a 4 considerando che per l' unico rigato da me catalogato nella descrizione di Nomisma 48 si fa riferimento solo al PP191 senza specificarne il contorno per cui ho desunto fosse quello rigato. Quindi l' esemplare rigato parrebbe un pò più raro di quello con contorno liscio anche se entrambi sono comunque catalogati R4.2 punti
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Buongiorno a tutti, complimenti @Layer1986una gran bella moneta, con la data bella nitida ed inequivocabile. @Rocco68 anche la tua è una bella moneta, non sono d'accordo sul fatto che abbiano lo stesso conio al diritto, i due ritratti sono molto diversi per vari aspetti a partire dalla lunghezza del collo, dal viso stesso di Filippo. Saluti Alberto2 punti
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Ai post 42,45 e 47 di questa discussione puoi vedere dei bottoni simili al tuo,piccole differenza nella corona e nel giglio per la stessa istituzione sono dovute a diversi produttori...2 punti
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Sono prezzi "normali" per chi se li puo' permettere , comunque entrambi prezzi adeguati per diversi motivi : 1 sono di Caligola 2 sono in eccellenti condizioni di conservazione (SPL+) , il che li fa salire in modo esponenziale 3 sono piu' rari rispetto agli altri denari di Caligola 4 il primo esemplare rappresenta Caligola con il bisnonno Augusto 5 il secondo esemplare rappresenta Caligola con il padre Germanico 6 sono commemorativi 7 sono della zecca di Roma 8 sono entrambi in buon argento con patina2 punti
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Cari Amici del Forum, in queste giornate uggiose, sto mettendo un po' di ordine alle mie monete ed affiorano i ricordi del passato. La moneta che posterò è modesta, non è un FDC, ma ha una storia, come la maggior parte di quelle che abbiamo in collezione e quando le riprendiamo in mano, si risvegliano, prendono vita e ti raccontano qualcosa. E questa ha una storia “simpatica”... il titolo potrebbe essere “ Ciccì e la Moneta Scomparsa”. Premessa: Ciccì era il Barbiere Siciliano appassionato di monete, grande amico di mio padre, fonte inesauribile di aneddoti, che ho già ricordato ( vedi il post # 10 “L. 5 1911 La Cenerentola degli Scudi ?” ). Ciccì il Barbiere arrivò alla Stazione una Domenica di Agosto, di ritorno dalle Ferie passate dai parenti in Sicilia. Giorno con caldo infernale, di quelli che l'aria sembra liquida, l'asfalto un mare di pece e nessuno che si azzarda a scendere in strada. Poveraccio, aveva viaggiato tre giorni su un treno “Accellerato” che fermava anche in piena campagna, perchè allora, anche le più piccole Frazioni avevano la Stazione. Eppure, era come sempre impeccabile: giacca e cravatta, capelli impomatati, baffetti “da sparviero” ed un sentore di Colonia che si era ormai impregnato sulla pelle. Mio padre era andato a prenderlo alla Stazione con uno scooter “Iso Moto”, residuato post bellico, lontano parente della Vespa, che quando doveva affrontare una salita, ansimava come una vecchia asmatica. Ciccì già dal predellino del treno si sbracciava: “ Cesco !( così tutti chiamavano mio padre ) Grandi acquisti e... una “ monetazza” pee tte... che ti piacerà !!” . Portato a casa, Ciccì disse: “ Adesso metto a posto le monete “bedde, bedde”, ma veramente “ 'nu bigiù” e domani vieni a prendere “ 'a monetazza!”. Con la curiosità del collezionista, mio padre “Cesco”, il mattino dopo si precipitò nel negozio e Ciccì, lasciando qualche barba e tagli dei capelli a metà, lo portò al piano sopra dove abitava, a vedere le monete. I suoi monetieri erano gli armadi dove teneva gli asciugamani per il negozio, la sua biancheria e i suoi vestiti, in ordine casuale e sparso, ma incredibilmente preciso ( per lui ! ). Però la “monetazza” per mio padre era incredibilmente sparita! Dopo aver aperto e svuotato tutti i cassetti, non si trovava. Affranto, si accasciò sul letto quasi piangente: “ E' colpa della Netina ( la donna delle pulizie ). Stamattina, l'ha vista, mi ha guardato storto e mi ha detto che è una cosa indecente.. con tutti quei cosi lì...fuori ed in bella vista! ! Chissà dove è finita! “ Il giorno dopo Ciccì, entrò ringalluzzito ne nostro negozio ( i miei avevano una Tabaccheria ? “ Cesco !! Guarda! “. Il malloppo che portava era inequivocabile: un paio di mutande di lana, di quelle con lo “sportello” ben ripiegate, ma di un giallo intenso “ di lana vecchia” ,pulite ma che non ispiravano molto...mia mamma inorridita si ritirò velocemente nel retrobotega. Con tocco d'artista le dispiegò sul bancone e tirò fuori la moneta dallo “sportello delle mutande”. Era un 20 L. LITTORE DEL 1927. : “ Cesco... nun la fa vedere a tuo figlio Beppino, che... è studioso, c'ha la faccia da Vescovo... quello diventa proprio un Vescovo! Assicurato! “ P.S: Non ho mai intrapreso la carriera ecclesiastica e non sono diventato Vescovo, la moneta però l'ho tenuta ed è quella che vedete in foto. Mi piacerebbe sentire qualche storia da Voi, a prescindere dal valore e dalla conservazione della moneta, perchè, questo umile tondello di metallo, se lo tenete in mano, racconta... Ciao Beppe1 punto
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Gran bella moneta . Bella conservazione e ottima patina. Complimenti per l'acquisto.1 punto
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Grazie Ale75, pensavo anch’io alla Spagna proprio perché spesso hanno “resellado” monete, ma francamente non ci vedevo molto… Grazie ancora!1 punto
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Controllando l' emissione e' del 1971, stampa in rotocalco, filigrana stelle, Dicitura: I.P.S.-OFF. CARTE VALORI -ROMA IL 300 lire terra di Siena e verde marcio Il 200 lire viola e terra di Siena. Sono marche da bollo a tassa fissa. Molto belle, le colleziono avidamente, valgono molto poco forse anche per questo le adoro. Molto belle anche le due 10 cent. Vittorio Emanuele III . Questo materiale oggi si trova a prezzi molto contenuti, il collezionismo di marche da bollo e un collezionismo di nicchia, ma anche d'élite.1 punto
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Azz! veramente particolare,mette quasi i brividi...😅 @Litra68quindi a quanti equini siamo arrivati?...1 punto
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Cari Amici, Vi segnalo la seconda edizione della mostra mercato del collezionismo di Via Conca d'Oro a Roma, la prima ha avuto un esito positivo, perciò si è pensato di ripetere a Roma un altro appuntamento fisso per i collezionisti, da aggiungersi a quello, ormai consueto e storico, del Serafico. Partecipate numerosi. Grazie. Saluti da Max1 punto
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Complimenti e grazie per aver condiviso con noi questa rarità. È sempre un occasione per imparare e lustrarsi gli occhi!1 punto
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Da queste foto anche secondo me siamo su BB. Se sia stata lavata o meno non saprei. Le tre foto mostrano colori così diversi che preferisco non sbilanciarmi. Sul fatto che un professionista non laverebbe/luciderebbe una moneta ti devo dire purtroppo che non è vero. Ci sono fior fior di case d'asta che lavano le monete per poterle vendere ad un prezzo maggiore (in passato io stesso ho qui postato esempi concreti)1 punto
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Ho letto l'articolo nella 'ultim'ora', per cui posso spendere poche parole sul punto. Lo considero un piccolo passo in avanti, quale ammissione della vera realtà, ma questa è stata riproposta in stile 'Congresso di Vienna'. Peraltro, la produzione napoletana non viene percepita come produzione di moneta esterna a Napoli, cosa che la documentazione locale non può considerare, ma che Giuseppe Galasso ha valorizzato. In ogni caso, complimenti agli autori !1 punto
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Gentilissimo, la moneta è proprio quella. Erano due settimane che cercavo inutilmente. Grazie ancora1 punto
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Al momento ho trovato queste poche immagini, ma c'è anche un video.1 punto
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Piccola pesiera in bronzo a vaschetta, completa di quattro pesi interni; XIX sec. Misure: diametro superiore 4 cm; diametro base 2,5 cm; altezza 3 cm. Peso 230 g. apollonia1 punto
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In Ungheria nel 1919 era prevista l'emissione di questa banconota da 1000 korona ...chissà perché il progetto non ha avuto esito positivo spero non sia per qualche figura troppo allegorica🤔1 punto
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A suo tempo l'ho inserita nel museo degli orrori, deve essere li da qualche parte... o nei sotterranei Un angelo 🧚♀️ venuto dalle isole Azzorre (possedimento del Portogallo) Senza alcun dubbio è una banconota meravigliosa. E un angelo dal Portogallo1 punto
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È una pubblicazione molto interessante, per i frazionali , relativa al periodo dei maestri firmanti (o poco prima).1 punto
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Io credo che quelle monete non vedranno mai la luce. o per lo meno non durante la nostra generazione 😅1 punto
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Provo a scrivere qualcosa, da appassionato. I sesterzi di barra erano ottenuti proprio tagliando una barra metallica di un peso standard e di un certo spessore costante (pur con tutti i limiti di misurazione di quel tempo, ovviamente) in modo da ottenere tondelli il più possibile simili per peso e diametro. Ciò dava proprio quell'aspetto un po' squadrato a questi sesterzi che forse venivano anche limati per smussare le parti acuminate (nelle zone del taglio). Il taglio penso avvenisse con cesoie e quindi era possibile solo se le barre non erano troppo spesse, come avvenne proprio, per esempio, nel periodo degli Antonini quando lo spessore ed anche il peso dei sesterzi si ridusse. Non e' un caso che molti sesterzi di barra siano di quel periodo (e molti sono proprio quelli di Commodo). Questo sistema, probabilmente, consentiva di guadagnare tempo nell'approntare i tondelli per la coniazione, aumentando così (e più rapidamente) la quantità di monete prodotte. Ciò poteva risultare molto utile quando veniva richiesta una maggior produzione di monete e soprattutto in modo rapido come in caso di emergenze quali le guerre, sia verso i nemici esterni sia verso quelli interni (guerre civili, tentativi di usurpazione, con rapidi cambi di sovrani e quindi di monete). Infatti, sesterzi di barra li troviamo anche nel corso del turbolento III secolo d. C. Tuttavia, e' possibile che il sistema abbia preso piede anche solo per la sua efficienza. Questa tecnica era legale e quindi era consentita nelle zecche ufficiali. Ho letto anche che, proprio per le sue caratteristiche, veniva usata anche da zecche itineranti (riconosciute e con conii ufficiali) al servizio dell'imperatore durante le lunghe campagne militari lontane da Roma. Allego qui qualcosa da leggere per approfondire quello che ho solo abbozzato: Tecniche di Coniazione (lamoneta.it) Se qualcuno notasse inesattezze, faccia pure le dovute osservazioni. Sono qui per imparare anche io.😅 Un saluto. Stilicho1 punto
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taglio: 5 cent paese: Vaticano anno: 2012 tiratura: 6.000 condizioni: bb- città: Napoli1 punto
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Taglio: 1 euro Nazione: Vaticano anno: 2008 Tiratura: 6.400 Condizioni: BB+ Città: Milano Note: NEWS!! Dimensione immagine papà benedetto 33,03 kb ... mi confermate che si può stare sotto i 1000 kb ? Grazie1 punto
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Buonasera a tutti, Ogni moneta ha la sua storia e ha il dritto di stare in collezione, ogni collezionista decide con le sue possibita' come e cosa acquistare . Saluti LVCA1 punto
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Se ho ben compreso, le foto sono state fatte alla moneta coperta da plastica. Questo attenua alcuni particolari e, sebbene la moneta abbia una apprezzabile conservazione, forse potrebbe essere ancora migliore con foto fatte dal vivo e con luce del giorno. Condivido un esemplare in buona conservazione per confronto:1 punto
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Introvabile, o quasi, ma utile per chi intende approfondire il periodo Aragonese ( ma include anche Carlo V). Un secolo di grande arte nella monetazione di Napoli. Museo Civico Principe Gaetano Filangieri-Napoli1 punto
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Buonasera. A proposito di bottoni, nati con questo intento o, come in questo caso, adattati... Vi è mai capitato di vedere qualcosa del genere?1 punto
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:unsure: ODDIO MA E' UN RACCONTO DELL' ORRORE! :o Monete che bollono...cuociono nell'acido... monete attraversate da corrente, spazzolate energiche...!!! :huh: :( "Il silenzio delle innocenti" versione monetaria :D Quoto l'ottimo Paleologo ;)1 punto
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