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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 04/30/24 in tutte le aree
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Sabato 4 (9-19) e domenica 5 maggio (9-13) si svolgerà il 48° convegno di terni presso hotel Michelangelo (Via della stazione 63).3 punti
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Buonasera, Una delle monete più emblematiche di Filippo l'arabo, l'antoniniano con il leone al rovescio, battuto per i Ludi Secolari svoltisi il 21 Aprile 247 per commemorare il millennio di Roma. Durante i tre giorni di festa furono esibiti molti animali esotici, che sono il principale tema della serie di monete con leggenda Saeculares Augg. La moneta è, o perlomeno sembrerebbe, autentica. Peso 4.1 g Diametro 22 Grazie È stato un vero colpo di fortuna!3 punti
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Ciao, ritornaci spesso da questo venditore se ha ciotole simili, mi pare essere un pochetto ciecato, mettere in ciotola un 2 lire del 1863, anche se in bassissima conservazione, che vale di solo argento 5/6 euro, è da professionisti settore oculisti e affini3 punti
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Buongiorno, era tanto che non partecipavo più a conversazioni sul sito ed era ancor più tempo che non cercavo nelle ciotole avendo cambiato tipo di collezione ( dalle monete alle medaglie). Ultimamente ho buttato un occhio in una ciotola di un mercatino... lo rifarò più spesso.. 4 pezzi 1 euro3 punti
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Al post numero 5 jagher ha postato la foto del catalogo.. prendile con le pinze quelle quotazioni, sono francobolli dove e’ difficile sbilanciarsi su un potenziale valore di mercato con una semplice fotografia, peraltro neanche di grande qualità. Prova a portarlo da un professionista che assieme ad una perizia certamente ti saprà consigliare su una possibile valorizzazione3 punti
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Buongiorno alla sezione, @Releo ne ho trovato una in asta su ebay. Se non è una A questa.... Un saluto a tutti. Raffaele.3 punti
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Buonasera, pur non collezionando monete antiche ho comprato questo denario, di cui mi piacevano conio e patina. Per curiosità, secondo voi le linee che si vedono davanti al naso dell’imperatore e in alto a destra vicino al bordo, sono linee di conio? Utilizzo per mostrarvelo la foto della numismatica, poiché pur impegnandomi le mie foto non vengono tanto bene…2 punti
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Salve, dovrebbe essere questo asse di Augusto https://medagliere-firenze.lamoneta.it/moneta/FI-AUG136/22 punti
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Versione in AU di recente acquisizione. Lotto 381 Asta 17 Ranieri VENEZIA Alvise II Mocenigo Doge CX, 1700-1709. Medaglia d'oro da 2 Zecchini per l'alleanza con il cantone dei Grigioni 1706. Au gr. 6,88 mm 27,4 Dr. Anepigrafo. Leone di San Marco con spada nella zampa, poggia le zampe posteriori sulle onde; sotto la linea dell'esergo la data 1706, il tutto racchiuso in corona d'alloro. Rv. Anepigrafo. Tre stemmi ovali in cornice barocca; a s., stemma della Lega Grigia; al centro, quello della Cadia; a d., quello delle Dieci Giurisdizioni, il tutto racchiuso da una ghirlanda di foglie e bacche. Paol. 754. Estremamente Raro. Grading/Stato: q. FDC2 punti
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Ciao,la conservazione BB/qSPL si riferisce al BB per il dritto e qSPL per il rovescio ,cosa diversa se fosse stata ad esempio BB-qSPL ,in questo caso allora è possibile che sia un BB+ sia per il dritto che per il rovescio...2 punti
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Cari tutti, ritorno in questa magnifica discussione per mostrarvi l’ultimo arrivato, un raro denaro con simbolo al dritto comunemente noto come “Rotella di Sperone” sfortunatamente mi si è guastata la bilancina di precisione e non riesco a fornire il peso esatto2 punti
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Ciao Releo Ricordo bene questo topic grazie E beh scusami, però la discussione l' hai creata tu stesso, il soggetto è nel titolo della discussione, percui, rimanendo in tema di esso, ti ribadisco che penso non si tratti di A per via dei font diversi (come sopra spiegato, ed anche in un mio altro intervento passato, ove vi sono immagini eloquenti che fanno capire ciò che io penso....vai magari a rivedere tu se ti va 😁). Io non ho mai parlato di varianti eh, presunte o del tutto bocciate. Apposto 👌2 punti
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Il giorno 22 aprile 2024 la Commissione ha così deliberato: Le tesi premiate sono -Cristiano Rossetti per la tesi di Laurea Magistrale in Archeologia dal titolo: Sigilli bizantini del museo Bottacin di Padova. La tesi è stata discussa presso l’Università di Udine in data 5 luglio 2023, relatore era il professor Bruno Callegher. L’argomento della tesi riguardava lo studio della Collezione di sigilli bizantini conservati presso il Museo Bottacin di Padova. -Filippo Primavesi per la tesi di Laurea Magistrale in Archeologia e Storia dell’Arte dal titolo: Il ripostiglio di monete tardo-romane “Vittuone 1902”. Analisi storico numismatica nel contesto archeologico della media Valle del Ticino. La tesi è stata discussa presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano in data 19 luglio 2023, relatrice era la Professoressa Claudia Perassi. Ad entrambi i vincitori è stato assegnato un marengo italiano.2 punti
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Chi ha qualche anno dovrebbe ricordarsi il convegno di Vicenza, che era il top per la numismatica italiana: solo numismatica, solo stand, mostre e conferenze e si pagava il biglietto, perchè la location era molto bella e comoda, e venivano forniti servizi come mostre e conferenze. Come detto centinaia di volte, non sarebbe un problema pagare il biglietto, se a fronte di questo ci fossero servizi, mostre, conferenze, un padiglione DECENTE, ecc.2 punti
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La divisionale del 1980 è integra (almeno dalle foto), ma molto dipende da dove è stata conservata: la plastica della zecca non ripara molto bene da un ambiente inquinato e le monete contenute presentano spesso ossidazioni d'ogni tipo. È presente anche la busta azzurra che conteneva il tutto? Se sì, controlla se riporta al centro una R, nel tal caso sarebbe la divisionale per l'estero ed avrebbe un surplus di valore. Quanto alla "divisionale" del 1973, si tratta di una confezione fatta da privati utilizzando una custodia generica con fessure predisposte fatte in serie per poter inserire monete. Valore 0 o quasi.2 punti
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DE GREGE EPICURI Mi pare non ci sia una discussione generale su "montagne e rifugi", e propongo di aprirla. Spero che anche altri abbiano medaglie da postare su questo tema, dato che sono numerose. Comincio con una produzione recente e molto colorata: è del CAI di Domodossola e raffigura la capanna E. Sella, m. 3150, sul Monte Rosa.2 punti
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Condivido con voi l'ultimo volume entrato in biblioteca: Campanian Coinages di Rutter.2 punti
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Il Cinquantenario dell'Unità d'Italia e l'ideologia della Vittoria Nel 1911 anche il primo Cinquantenario dell'unità d'Italia veniva festeggiato con emissioni che rappresentavano due personificazioni femminili: in primo piano l'Italia "aratrice" e alle sue spalle - assisa su un alto plinto - Roma elmata nell'atto di donarle lo scettro e il globo. Sulla sinistra del nominale da cinquanta lire in oro [62] compariva un aratro infiorato e sullo sfondo una nave da guerra adorna di festoni (fig. 24), sostituita da una nave mercantile sui pezzi da cinque e due lire d'argento e sui dieci centesimi in rame [63] (fig. 25). Figura 24 e 25 Entrambe le navi evocavano spazi marini e territori lontani e si inserivano nel solco di una tradizione che aveva assegnato alla nave il ruolo di metafora dello Stato guidato da un abile timoniere, causa e generatore di LATITIA e di FELICITAS TEMPORUM [64]. Da: LA TRADIZIONE ICONICA E CULTURALE CLASSICA NELLA MONETAZIONE DI VITTORIO EMANUELE III di Maria Caccamo Caltabiano https://www.bdnonline.numismaticadellostato.it/apriArticolo.html?idArticolo=29&from=I Domanda: nave da guerra “ideale” o rappresentazione di una “italiana” vera?2 punti
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Un po’ di storia non fa mai male. ” Per commemorare il 50° anniversario della proclamazione del regno d'Italia, furono coniate, in forza del RD 830/1910, delle monete da 50 lire in oro, da 5 lire e 2 lire in argento e da 10 centesimi in bronzo; questa serie è oggi conosciuta con la denominazione di "Cinquantenario". La coniazione di queste monete fu decisa, su proposta del Presidente, durante la seduta della Commissione monetaria del 18 gennaio 1910, nel corso della quale fu scelto all'unanimità il Prof. Domenico Trentacoste quale modellista ed a cui, dopo avere scartato l'idea di raffigurare nella serie monetale in oggetto il monumento a Vittorio Emanuele II, fu lasciata carta bianca nella scelta dei modelli. Nella seduta del 7 maggio del 1910 il Trentacoste presentò alla Commissione un modello per il dritto e due per il rovescio delle monete. Dopo avere decretato un unanime plauso all'autore dei modelli, la Commissione decise di adottare, oltre a quello del dritto, entrambi i modelli del rovescio; uno da utilizzarsi, il più largo nelle linee e con carattere di maggiore ampiezza, per le monete più piccole (2 lire e 10 centesimi) e l'altro, più ricco di particolari e più minuto, per le monete più grandi (50 lire e 5 lire) [Lanfranco 1932b, p. 300]. Queste monete, riportano, nel rovescio, l'allegoria dell'Italia, generata da Roma, che, dopo cinquant'anni di regno sabaudo, da nazione prevalentemente agricola, rappresentata da un aratro infiorito (50 lire e 5 lire) o ornato di frutti e spighe (2 lire e 10 centesimi) è diventata potenza militare, rappresentata da una nave da guerra (50 lire e 5 lire), e commerciale, rappresentata da una nave mercantile (2 lire e 10 centesimi). Carboneri [1915b, p. 843, tab. A1], ripreso poi da altri autori, descrive, probabilmente condizionato dalla presenza della nave sullo sfondo, il tipo del rovescio di questa emissione come "Italia marinara"; tuttavia, la Relazione sui Servizi della Regia Zecca del MdT [1912, pp. 35, 37, 40] non riporta mai il termine "Italia marinara" per questo tipo di monete, ma lo associa, invece, alle monete da 2 centesimi e 1 centesimo (la cui serie comprende anche quelle da 10 centesimi e 5 centesimi) coniate a partire dal 1908 e conosciute come "Italia su prora" o "Donna su prora". Delle monete da 50 lire ne circolarono solo pochi esemplari, poiché ricercati per le raccolte numismatiche [Carboneri 1915b, p. 515]. Tutte le monete di questa serie presentano l'asse del rovescio allineato a quello del dritto, contrariamente a tutte le altre della monetazione che le comprende, che riportano, invece, l'asse del rovescio ruotato di 180° rispetto a quello del dritto. Le monete in argento da 5 lire e 2 lire di questo tipo, presentano l'effigie sovrana rivolta verso sinistra e non verso destra, come era sempre avvenuto e continuerà poi ad essere per le monete di questo materiale. Nonostante la Convenzione con la Lega monetaria latina, causa le mutate condizioni economiche, prevedesse che, a partire dal 1862, le monete in argento da 2 lire, 1 lira, 50 centesimi e 20 centesimi dovessero essere coniate con il titolo di 835 millesimi ed avere corso legale limitato, quelle da 5 lire continuarono ad essere coniate con il titolo di 900 millesimi e ad avere corso legale illimitato. In questo modo la coniazione delle monete da 5 lire in argento veniva riservata unicamente ai privati, proibendosi implicitamente allo Stato di proseguirne per proprio conto la fabbricazione. Per effetto della L 788/1862, i privati conservavano la facoltà di richiedere dalle zecche dello Stato la coniazione delle monete da 5 lire; essi, secondo quanto stabilito dal RD 370/1861, dovevano pagare, quale diritto di coniazione, 1,72222 lire per ogni chilogrammo d'argento fino lavorato; cosicché, l'argento fino monetato a pieno titolo (900 millesimi), dedotti i diritti di coniazione, veniva ad avere il valore di 220,50 lire al chilogrammo. Pertanto, il valore intrinseco delle monete d'argento a pieno titolo era di 222,22222 lire al chilogrammo. Tuttavia, a seguito di quanto stabilito dalla Convenzione addizionale della Lega monetaria latina del 31 gennaio 1874, si cercò di limitare la coniazione di queste monete e, causa la diminuzione del prezzo dell'argento, si procedette al ribasso dell'accetazione in zecca dell'argento, da 220,50 lire a 218,88 lire al chilogrammo, al fine di impedire che i privati richiedessero ingenti coniazioni con lo scopo di lucrare sulla differtenza di prezzo fra il metallo e la moneta [Carboneri 1915b, pp. 296, 299, 340-341, 482]. Successivamente, fu emanata la L 2651/1875, che autorizzava il governo a dare esecuzione alla citata Convenzione del 1874, e, nel 1877, a seguito uno scambio di note diplomatiche tra i Paesi della Lega, si decise, sempre a causa del continuo deprazzamento dell'argento, di sospendere definitivamente in tutti gli Stati la coniazione delle monete da 5 lire. Fu comunque concesso all'Italia di eseguire nel 1878 un'ulteriore coniazione, poi effettuata sia a nome di Vittorio Emanuele II sia a nome di Umberto I, nel frattempo asceso al trono d'Italia. Infine, a seguito della Convenzione della Lega monetaria latina del 5 novembre 1878, fu sancita la sospensione definitiva della coniazione delle monete da 5 lire, salvo poterla eventualmente riprendere tramite l'accordo unanime degli Stati contraenti. L'Italia, ottenne a stento la facoltà di coniare, utilizzando delle piastre borboniche giacenti presso il Tesoro, un ulteriore quantitativo di monete da 5 lire, rinunciando ad utilizzare le altre monete antiche di argento in ulteriori coniazioni del genere [Carboneri 1915b, pp. 300, 348, 477, tab.]. Tuttavia, in Italia, queste monete furono coniate anche nel, 1901, 1911 e 1914. Le monete da 5 lire in argento, del tipo "Italia e Roma genitrice", furono coniate nel 1911 in 60.000 pezzi, per un totale di 300.000 lire [MdT 1912, p. 35; Carboneri 1915b, pp. 886-887, tab. B1; span data-note-bib=303>MdF1940, p. 49, tab. A3]. Tra le monete aventi la legenda del contorno composta dai tre motti fert, in incuso tra nodi e rosette, se ne possono trovare alcune in cui, seppur raramente, per la consunzione, deformazione o rottura, dovuta all'usura delle lettere f, e, r e t poste in incuso sulla ghiera, uno, due o tutti i tre motti si presentano alterati in fekt, fent, fept, feri, ffkt, ffrt, fih, fikt, fkrt, iiki o iirt. Più frequentemente, invece, può capitare che, per l'errata disposizione della ghiera, vi siano delle monete che presentano la legenda del contorno impressa al contrario, ossia quando i tre motti fert appaiono capovolti rispetto alla faccia del dritto.” https://catalogogigante.it/monete-italiane/regno-ditalia/vittorio-emanuele-iii-di-savoia-1900-1936-re/5-lire-1911-italia-e-roma-genitrice-37-mm-24.675-25.075-g-ag/tipologia?mpe=2&aal=2-9-42-0&tip=42-125-0-1523-22 punti
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È sempre un piacere Domenico vedere le tue "ruzziche" 🤣, complimenti, veramente bella!1 punto
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Fantastico Stilicho, ho provato a cercare il significato approfondito di LEG ma non sono riuscito a trovare più di tanto.... Sei stato veramente eloquente e ti ringrazio tantissimo. Quanto alla contromarca.... non l'avrei neanche notata (evviva questo forum ed i suoi espertissimi utenti!!) Il contesto storico mi affascina e mi farà guardare (quando arriverà) la mia moneta andando oltre le sue condizioni. Grazie mille.1 punto
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Non è stato semplice ma alla fine si realizza un sogno ….uso l’immagine “ufficiale” non avendo strumenti idonei per evidenziare la sua bellezza: un berretino che fa proprio sognare….1 punto
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Allora, ho unito le 3 (tre!!!) discussioni aperte da @daniel.pini cancellato un messaggio doppio, e infine spostato il tutto nella sezione Altre forme di collezionismo. Uff, mi fate fare gli straordinari 😅1 punto
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Ecco il mio ultimo arrivato. Uso le foto del negoziante, prima o poi imparerò a farle così anch’io xd1 punto
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Ciao Alain Col beneficio del dubbio, ma penso proprio che si veda la parte bassa della cifra 1....1 punto
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Ma infatti credo sia impossibile dire che non vi sia una barretta che va a chiudere la lettera (a mio avviso) somigliante ad una A al contrario(somigliante, non è). Come chiedi tu, il rebus è, perchè hanno messo una V con barretta a chiusura? Che ci hanno guadagnato in ciò? Se è una V con stanghetta, non può essere una A al contrario. Ma questo, al di là di A o V, rende comunque anomala la cosa. Saluti1 punto
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Molto interessante e mi consolo per un acquisto che ritenevo forse troppo azzardato viste le condizioni... Purtroppo sono ancora troppo inesperto per distinguere una contromarca sotto l'occhio, ma sono contento che ti piaccia. Spero che altri utenti abbiano voglia di darmi il loro parere. Buona giornata. Sergio1 punto
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Ciao, non conosco nello specifico la moneta che hai postato anche se mi piace (sotto l'occhio ha anche una contromarca o mi sbaglio?), quello che so è che le monete di quel periodo di Ottaviano non sono facili da trovare in condizioni buone e molte sono ripulite, ho notato questa tendenza soprattutto con monete provenienti da fuori Italia, almeno nella mia modesta esperienza. Per riferimento e confronto, se hai voglia di leggerla, ti metto la discussione su un mio denario di Ottaviano (nel post c'è anche un'asse ma non è rilevante per il tuo quesito) di quel periodo dove sono emerse le stesse considerazioni:1 punto
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Il catalogo non è ottimizzato per il telefonino. A naso l'immagine si carica ma devi scorrere verso l'alto per vederla M.1 punto
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Ciao @Poemenius , in effetti avevo pensato alla tua ipotesi , pero' in base alla foto manca completamente la visiera dell' elmo che protegge volto e naso ; e' vero anche sopra la testa non si nota la cinta muraria con torrette che dovrebbe esserci nelle monete con FELIX RAVENNA , quindi rimandiamo a @EmilianoPaolozzi un' indagine visiva piu' accurata sulla moneta per verificare una delle due ipotesi proposte .1 punto
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Ho trovato un tettaglio a tema in questa sezione nella discussione 'Buono Postale fruttifero' (post #4) va bene lo stesso?1 punto
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Non sono un esperto ma così a occhio sembra un sigillo in piombo per alimenti, vedo scritto "sale-zucchero" o qualcosa del genere 🙂1 punto
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Salve, condivido immagini di una cartolina di famiglia e chiedo ai più esperti maggiori informazioni. Ringrazio in anticipo1 punto
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Leggo ANT PR che corrisponde a Antonio Priuli (1618-23). Arka Diligite iustitiam1 punto
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E in effetti il grammo si abbrevia in "g" nel SI... Con la conversione si ottiene un peso compatibile con un solido. Ottima osservazione! "grs" (grani) sarebbe quindi il plurale di "gr" (grano). Bisogna sempre leggere tutto bene e porre sempre grande attenzione alle "sigle" in senso lato. Il fatto e' che spesso, erroneamente, si trova ancora indicato il grammo con "gr" e ciò trae in inganno. Su questo @apollonia può aggiungere magari qualcosa.1 punto
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Condivido, ogni tanto ci accorgiamo di essere stati (e di essere) migliori rispetto a quello che comunemente si crede. Penso sia una prerogativa tipicamente italiana (quella di sputtanarci, di piangerci addosso) per poi rendersi conto che abbiamo qualita' e risorse infinite.1 punto
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Vorrei però rendere omaggio a coloro che negli anni bui 1943-1945 sono riusciti a sottrarre alla cupidigia di gente di ogni razza e colore, alleati, fascisti, nazisti e pure partigiani, questi barili di monete d'oro..funzionari che hanno fatto il loro dovere fino in fondo e chissà, magari qualcuno è pure morto per non svelare dove erano nascosti questi tesori.1 punto
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Le prime monete da 20 lire in argento del tipo "Littore e Italia genitrice" furono emesse il 26 ottobre 1927 [MdF 1940, p. 33], in occasione della celebrazione del VI annuale della Marcia su Roma e portano, col millesimo 1927, le indicazioni dell'anno VI dell'era fascista [Lanfranco 1933c, p. 276]. In occasione dei nuovi conî col millesimo 1928, fu dato incarico all'incisore capo di apportare lievi ritocchi, sul dritto, all'effigie del Sovrano segnatamente nel collo e sulla fronte. Queste varianti, che ebbero l'approvazione dell'autore dei modelli, senza alterare la composizione, si prefiggevano lo scopo di conferire al re un aspetto più riposato e di togliere alcune rughe che si prestavano a critiche sgradevoli [ibid.]. Queste monete, il cui potere liberatorio per i pagamenti tra privati fu fissato a 1.000 lire [MdF 1940, p. 59, tab. II], non incontrarono, però, il favore del pubblico; infatti, a causa essenzialmente del rapporto tra il peso ed il diametro, questa moneta risultò sottile ed il suono non gradito. Nell'intento di eliminare tali difetti, conservando, peraltro, la quantità del contenuto di fino, il 24 maggio 1928-VI fu istituita una nuova moneta da 20 lire in argento avente il medesimo diametro ma un peso di 20 grammi ed un titolo di 600 millesimi. Le monete di questo tipo datate 1929, 1930, 1931, 1932,1933 e 1934, furono prodotte, in numero limitato, appositamente per i numismatici e, pur avendo corso legale, non furono destinate per la circolazione [ibid., pp. 33, 42, tab.]. Lanfranco [1933c, pp. 273-274], a proposito di questa moneta, ci dice che: "Fu coniata a seguito del riordinamento della circolazione monetaria metallica stabilito con il RDL 1148/1927, il quale, mentre dichiarava prescritte, entro il 30 settembre 1927, le vecchia monete di argento divisionali da 50 centesimi, 1 e 2 lire e fuori corso, per la stessa data, gli scudi di argento da 5 lire, istituiva una nuova moneta di argento del taglio da 20 lire della quale autorizzava la fabbricazione e l'emissione per il valore nominale di 700 milioni di lire in sostituzione di egual contingente di biglietti di Stato da 5 e 10 lire. Per la coniazione di questa nuova moneta si decise di utilizzare il metallo ricavato dalla demonetizzazione delle monete di cui sopra dichiarate fuori corso o prescritte. Però per meglio utilizzare la massa di argento, resasi per tal modo diponibile, la Direzione Generale del Tesoro pensò, per ragioni economiche, di non conservare la proporzionalità del peso della nuova moneta in confronto con quelle da 5 e 10 lire, anche per non renderla troppo pesante ed ingombrante, dato il suo potere di acquisto relativamente ridotto, e per le stesse ragioni di economia decise anche di adottare una lega di argento meno ricca e precisamente di ridurre il titolo della pasta monetaria da 835 a 800 millesimi. Colla trasformazione delle vecchie monete da 1 e 2 lire nelle nuove monete da 5 e 10 lire erasi effettuato un alzamento di valore da 1 a 5. Adottando per la nuova moneta da 20 lire il peso di 15 grammi (invece di 20 grammi come sarebbe stato dato dalla proporzionalità) e riducendo il titolo da 835 a 800 millesimi l'alzamento è stato di 1 a 7,354 con una economia (calcolandosi in 360 lire il prezzo del chilo dell'argento fino) di 60 milioni di lire. La riduzione del peso era anche consigliabile per ragioni di tecnica monetaria, ed invero volendosi fare una moneta di grande diametro (circa il diametro del pezzo d'oro da 100 lire) dovendosi pensare di dare un piccolo spessore per impedire i tentativi di falsificazione che l'aumentato valore della nuova moneta non avrebbe mancato di suscitare. Una moneta di grande diametro (circa 35 mm) anche di piccolo spessore specialmente se di titolo non molto alto (800 millesimi) riceve sotto la pressione della macchina coniatrice una sufficiente durezza per circolare senza pericolo di piegarsi: mentre che la moneta falsa ottenuta per fusione con metalli ignobili con le caratteristiche di grande diametro e piccolo spessore non può entrare nella circolazione, essendo facilmente riconoscibile perché si piega sotto la semplice pressione delle dita." Le monete da 20 lire in argento, del tipo "Littore e Italia genitrice", furono coniate dal 1927 al 1934, complessivamente, in 6.005.400 pezzi, per un totale di 120.108.000 lire, compresi i pezzi, non emessi, datati 1927-V [Lanfranco 1933c, p. 276; MdF 1940, pp. 40, 42, tabb.]. da: https://catalogogigante.it/monete-italiane/regno-ditalia/vittorio-emanuele-iii-di-savoia-1900-1936-re/20-lire-littore-e-italia-genitrice-35.5-mm-14.179-15.075-g-ag/moneta?mpe=2&aal=2-9-42-0&tip=42-142-0-1526-2&cnu=13461 punto
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Buona sera a tutti, Questa è la mia, purtroppo oggi forse non vale più il prezzo che l'ho pagata ma è bellissima ❤️. Cosa ne pensate?1 punto
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È passato molto tempo da questo mio intervento. Purtroppo la mia biblioteca non è cresciuta come avrei voluto a causa dei tanti impegni che negli ultimi anni mi hanno costretto ad accantonare un po’ la numismatica. Qualche piccola aggiunta comunque c’è stata, sempre rimanendo per lo più nell’ambito della monetazione romana repubblicana: - M. H. Crawford, “Roman Republican coin hoards”; - I. Vecchi, “Italian cast coinage”; - A. Santini, “Saggio di catalogo generale delle monete consolari anonime con simboli”; - R. Thomsen, “Early Roman Coinage”; - A. S. Fava, “I simboli nelle monete argentee repubblicane e la vita dei romani”; - A. Banti, “Corpus Nummorum Romanorum”; - C. H. V. Sutherland, “Arte nella moneta”; - C. Gamberini di Scarfea, “La moneta di Roma repubblicana”; - G. Dattari, “Monete imperiali greche “; - S. A. Kovalenko, “Greek coins - Italy and Sicily -; - “Die Münzen der Römischen Republik im Kestner Museum Hannover”; - “Sylloge Nummorum Romanorum - Civiche Raccolte Numismatica - RES PUBLICA” - Circolo numismatico “Astengo”, “Duemila monete della collezione Dattari”. Questo è quanto, al momento. Ad maiora!1 punto
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Posso riportarti alcuni brani di Monica tratti da un articolo in inglese sul tesoro di Pardu: "Grazie a questo tesoro è possibile provare che i primi denari coniati a Genova portavano l'iscrizione CVNRAD)REXII.... Ci sono 2 esemplari di quello che fu probabilmente il primo tipo di moneta genovese con la legenda CVNRAD)REXII, che include il numero del sovrano. Mi sono noti solo cinque esemplare di questo tipo: due in questo tesoro; uno nella cosiddetta "raccolta Fasciolo" nel museo Bottacccin di Padova; uno nell'ex collezione del re Vittorio Emanuele III, ora nelle mani del museo Nazionale Romano; un altro nell'ex collezione Metcalf, ora di proprietà di un collezionista privato italiano. I due denari di Padru provengono da stampi diversi così come l'esemplare di Metcalf (tre diversi dritto e rovescio), suggerendo che furono coniati nel 1139-1140 (secondo fonti successive, il conio avveniva di norma una volta ogni 6 mesi, all'inizio dell'anno e in estate... Il numero dopo il nome potrebbe essere stato rimosso non molto tempo dopo l'inizio della monetazione astigiana nel 1141, in cui la legenda marginale recita CVNRADV II. Sappiamo, infine, che nel gennaio 1141 la zecca genovese fu data in affitto a un consorzio di privati, con eventuale cambio di tipi e punzoni). I punzoni utilizzati per le scritte sono diversi da quelli dei gruppi seguenti, presentano somiglianze invece con i quasi contemporanei denari di Asti, suggerendo che la loro produzione iniziale potrebbe essere attribuita alle stesse fustellatrici... (Monica Baldassarri- ...a cui chiedo scusa anche per eventuali errori di traduzione dall'inglese)1 punto
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