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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 05/01/24 in tutte le aree
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Buongiorno a tutti e Buon 1° Maggio. Sono sempre più convinto di essere affetto da febbre da Cavallo Vi presento un altro bel Cavallo Aragonese in fase di rimpatriato. Riporto foto e catalogazione della Casa d'Aste. Italy, l'Aquila. Ferdinando I d'Aragona (1458-1494). Æ Cavallo (18mm, 1.96g, 1h). Crowned head r. R/ Horse stepping r.; eagle before. MIR 88; Biaggi 120. Dark patina, VF Secondo me è uno tra i più belli che ho per ritratto di Ferdinando e per conservazione. Aspetto vostri pareri. Saluti Alberto6 punti
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Salve a tutti, Il lotto in questione si caratterizza non solo per una conservazione incredibilmente alta, ma anche per una qualità di conio rarissima a vedersi: metallo perfetto per un tondello esente da qualsivoglia difetto, e questo anche a tutto vantaggio dei rilievi, praticamente integri e scevri da debolezze. Proprio a cercare il pelo nell'uovo, una minima decentratura, ma anche qui, direi che è un difetto molto marginale considerando la tipologia assai problematica fin dal metallo. A mia memoria non ricordo un altro esemplare così ben coniato. Quasi certamente sarà frutto di un primo conio. Mi piacerebbe vederlo in mano; mi sbilancio e dico che è probabile che abbia anche i fondi lucenti. A mio parere il grading MS62 è decisamente conservativo, e fa capire quanto ancora i graders americani debbano imparare molto per quanto riguarda la nostra monetazione. Questo a mio parere è almeno un punto in più! Cosa ne pensate? Avete qualche passaggio d'asta di altri esemplari che potrebbero reggere il confronto (mi raccomando, non un 3 Grana, ma proprio un GRANA 3, come in questo caso)? A mero titolo di esempio posto quello che avevo nel mio database: NAC 139 lotto 548, che, seppur decisamente molto bello, mostra alcune lacune tecniche tipiche dell'emissione. Sorprendentemente, realizzò la misera cifra di 1200€...5 punti
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Ciao @nikita_ Fuori tema, assolutamente no! Vorresti nascondere le poche chiappe maschili visibili in mezzo a questa valanga di seni, pensando forse che non verranno apprezzate da nessuno(a)? 😂 5000 francs Madagascar, 1942: https://www.cgb.fr/5000-francs-madagascar-1942-p-044s-pr-neuf,p08_0204,a.html5 punti
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Buon giorno 1412luigi. Sono molto gratificata per i suoi apprezzamenti, voglio illudermi che in parte possano corrispondere a realtà. Comunque il mio bagaglio di informazioni in materia numismatica è continuamente aggiornato ed aumentato grazie anche a ciò che acquisisco in questo forum sfruttando l'esperienza di tutti (ce ne sono tanti bravi!). Cordialità Gabriella4 punti
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Cari amici con questa nuovissima acquisizione arrivata ieri finalmente sono a -1 a completare la serie degli scudi di Carlo Alberto! 🎉 Debbo dire che in verità ho esitato a lungo prima di portarmela a casa perché sapete quanto rifugga dalle monete non qFDC o FDC. Tuttavia stavo cercando questo bisbetico millesimo da anni e vi assicuro che è uno dei meno reperibili, e in qualsiasi stato di conservazione. 😳 Alla fine di una lunga trattativa sono riuscito a prenderlo a ottimo prezzo e quindi la tentazione di tappare temporaneamente il buco aspettando un esemplare migliore ha avuto la meglio. Il 1837 Torino è classificato R2 da tutti i cataloghi, e io concordo, anche se, in base alla mia personalissima esperienza, forse la potrei porre a metà tra R2 ed R3 considerato che altri millesimi R2 sono ben più comuni sul mercato numismatico, 1836 Torino incluso. Se poi si cerca l’alta qualità qui diventa una impresa veramente difficile. 😩 Questo esemplare presenta una usura omogenea, come quasi sempre accade il R e’ migliore del D, e può vantare una bella patina ancorché non del tutto omogenea. Inoltre è privo di colpi e graffi, caratteristiche che tutto sommato mi hanno indotto all’acquisto, unitamente al prezzo. Personalmente la valuto un buon BB ma forse al R qualcosina di più potrebbe starci. 🤷🏽♂️🤷🏽♂️ E ora alla caccia della primula rossa per raggiungere questo importante obiettivo di completamento della serie! 😜 Buon Primo Maggio a tutti3 punti
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Lotto 131 Asta Sima 3 19.4.2024 Collezione @ilnumismatico REGNO D’ITALIA - Vittorio Emanuele III (1900-1943) - 1 lira 1902 Aquila Sabauda Roma. Gig. 128, AG gr 5,01 Conservazione ECCEZIONALE! Grading/Stato: FDC ECCEZ “ Il potere liberatorio delle monete da 2 lire, per i pagamenti tra privati, fu fissato a 50 lire [MdF 1940, p. 59, tab. II]. Le monete da 2 lire in argento, del tipo "Aquila spiegata", furono coniate dal 1901 al 1907, complessivamente, in 4.690.502 pezzi, per un totale di 9.381.004 lire [Carboneri 1915b, pp. 884-885, tab. B1; MdF 1940, p. 49, tab. A3]. Le monete da 2 lire e da 1 lira in argento, furono ritirate dalla circolazione dal dicembre 1917 al 30 aprile 1918, in forza del DL 1550/1917 [Lanfranco 1932b, p. 315], e sostituite da Buoni di cassa cartacei di pari valore nominale. Questa misura fu presa in via precauzionale in quanto, a causa del rincaro dell'argento e della svalutazione progressiva della Lira, il valore intrinseco del metallo veniva ad eguagliare prima ed a superare poi il valore nominale monetario. Il metallo ricavato dalle monete ritirate fu poi utilizzato, a partire dal 1926, per la coniazione delle monete da 10 lire del tipo "Italia su biga" e di quelle da 5 lire del tipo "Aquila romana", che, avendo le medesime caratteristiche e tolleranze di peso e di titolo, andavano a sostituire, quasi dieci anni dopo, come moneta metallica [Lanfranco 1933b, p. 139; id. 1933c, p. 269]. Tra le monete aventi la legenda del contorno composta dai tre motti fert, in incuso tra nodi e rosette, se ne possono trovare alcune in cui, seppur raramente, per la consunzione, deformazione o rottura, dovuta all'usura delle lettere f, e, r e t poste in incuso sulla ghiera, uno, due o tutti i tre motti si presentano alterati in fekt, fent, fept, feri, ffkt, ffrt, fih, fikt, fkrt, iiki o iirt. Più frequentemente, invece, può capitare che, per l'errata disposizione della ghiera, vi siano delle monete che presentano la legenda del contorno impressa al contrario, ossia quando i tre motti fert appaiono capovolti rispetto alla faccia del dritto.” https://catalogogigante.it/monete-italiane/regno-ditalia/vittorio-emanuele-iii-di-savoia-1900-1936-re/2-lire-aquila-spiegata-27-mm-9.452-10.050-g-ag/moneta?mpe=2&aal=2-9-42-0&tip=42-127-0-866-2&cnu=13943 punti
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1430 tombe romane scoperte nella Gallia Narbonese. 100 di bambini. Le altre di liberti e schiavi italici. Segni di banchetti. Tubi di libagione per i defunti Un insieme di reperti nell’area funeraria da @ Foto Glicksman, Inrap Nel cuore della pittoresca città di Narbonne, nel sud della Francia, gli archeologi hanno recentemente hanno scoperto la necropoli delle Robine, così chiamata per la sua vicinanza al canale omonimo, che si è rivelata un vero e proprio tesoro di storia, con oltre 1.430 tombe risalenti a un periodo che va dal I secolo a.C. al III secolo d.C. Numerosi gli importanti corredi scoperti e la presenza di tracce di feste funerarie, che offre uno sguardo unico nelle credenze e nelle pratiche della Roma antica. Particolarmente interessante il ritrovamento di numerosi condotti per le libagioni dei defunti, tubi di ceramica messi sulla tomba a mo’ di comignoli, attraverso i quali si serviva il vino al defunto, mentre i suoi familiari, all’esterno condividevano lo spazio e il tempo di un’anima vicina. Gli scavi della necropoli delle Robine sono iniziati nel 2017, durante i preparativi per i lavori di costruzione nella città di Narbonne. Ciò che gli archeologi hanno trovato è stato stupefacente: un vasto complesso funerario straordinariamente ben conservato, sepolto sotto uno spesso strato di limo alto tre metri, depositato durante l’inondazione del vicino fiume Aude. La necropoli rivela un’origine popolare. Molti defunti sono schiavi o liberti, soprattutto di origine italica. Dopo la conquista romana nel 125 a.C., Narbo Martius divenne la prima colonia romana in Gallia. Cento anni più tardi, sotto il dominio di Augusto, la città fu designata come capitale della provincia della Narbonnaise, un vasto territorio che si estendeva da Fréjus a Tolosa, dai Pirenei al Mediterraneo, e da Vienna a Ginevra. Narbonne fiorì come centro economico nell’antichità, grazie alla sua posizione strategica: uno dei principali porti del Mediterraneo occidentale e un crocevia di rotte terrestri, fluviali e marittime. A circa 600 metri a est della città antica, si trovava questo spazio funerario che, tra il I e il II secolo d.C., occupava una superficie di circa 5000 metri quadrati, situato all’incrocio di due strade. Le tombe della necropoli delle Robine raccontano storie toccanti di come i Romani onorassero i loro defunti. Fatto piuttosto raro, nella necropoli romana, sono state trovate circa 100 tombe di bambini che venivano sepolti con il corpo intatto, mentre la maggior parte degli adulti veniva cremata. Tuttavia, ci sono anche stati casi di sepoltura ad inumazione, con gli adulti deposti in bare di legno e i bambini in fosse più rudimentali chiuse con un coperchio. Lastre tombali con epigrafi ci consegnano un antico, perenne dolore. Come quella dei cari Festus, di 10 anni, e Aquila, 8 anni, evidentemente fratellini, qui sepolti insieme da Iulia Protogenia, probabilmente la madre, che affida i propri bimbi alla tomba, utilizzando, per loro, il termine delicatis, che potremmo intendere non tanto nella connotazione legata alla fragilità, quanto nell’accezione di graziosi, squisiti, deliziosi, teneri e dolci. Ciò che ha catturato l’attenzione degli archeologi sono stati anche i resti di pasti funerari, consumati presso alcune tombe. Questi banchetti, celebrati con cibo e vino, probabilmente facevano parte delle festività annuali romane come il “Parentalia”, una commemorazione dei defunti che si teneva per nove giorni a febbraio. Le feste potrebbero essere state parte integrante di questa celebrazione, con famiglie che si riunivano per onorare i loro cari defunti, offrendo cibo e bevande come parte integrante del rito commemorativo. Ma la necropoli delle Robine non è solo un cimitero antico. È anche un tesoro di manufatti e strutture che offrono preziose informazioni sulla vita e sulla società dell’epoca. Gli archeologi hanno scoperto strutture in pietra che potrebbero essere servite come letti per banchetti. Inoltre, molti corredi funerari, tra cui vasi, monete e gioielli, sono stati rinvenuti nelle tombe, insieme a una serie di amuleti e pendenti considerati apotropaici. La necropoli delle Robine ha anche offerto uno sguardo nella sua evoluzione nel corso del tempo. Cambiamenti nella disposizione delle tombe e dei confini, insieme a ampliamenti del cimitero e costruzioni di ulteriori recinti, indicano una crescente importanza del luogo nel panorama funerario della regione. Lapidi funerarie in marmo decorate con nomi e titoli delle persone sepolte rivelano che la maggior parte dei defunti era costituita da liberti italici. Ma la storia non finisce qui. Gli archeologi stanno lavorando instancabilmente per documentare e conservare questa preziosa testimonianza del passato. I numerosi manufatti, insieme a una serie speciale di amuleti e pendenti, saranno esposti al museo Narbo Via di Narbonne a partire dal 2026, consentendo al pubblico di immergersi ancora di più nell’affascinante mondo dell’antica Roma e di apprezzare appieno la ricchezza della cultura e delle tradizioni di questo popolo antico. https://stilearte.it/1430-tombe-romane-scoperte-nella-gallia-narbonese-100-di-bambini-le-altre-di-liberti-e-schiavi-italici-segni-di-banchetti-tubi-di-libagione-per-i-defunti/3 punti
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30/04/2024 Buon Pomeriggio a Tutti, condivido con Voi questa moneta inglese del 1887 ( recente acquisto d'asta ). Si tratta di uno scellino di Victoria molto patinato. A rovescio da il meglio di se, stemma ed ordine cavalleresco inglese del 1300 della Giarrettiera e suo motto. La moneta è stata valutata a diritto qSPL ed a rovescio qFDC. La peculiarità di questa moneta secondo me è la patina, Voi cosa ne pensate ? Grazie.2 punti
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Buonasera, pur non collezionando monete antiche ho comprato questo denario, di cui mi piacevano conio e patina. Per curiosità, secondo voi le linee che si vedono davanti al naso dell’imperatore e in alto a destra vicino al bordo, sono linee di conio? Utilizzo per mostrarvelo la foto della numismatica, poiché pur impegnandomi le mie foto non vengono tanto bene…2 punti
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Buon 1° maggio a tutti. Nel mio piccolo, sono contento di condividere con voi il mio ultimo acquisto. È la moneta da 20 centesimi impero del 1936 indicata nei cataloghi con il grado di rarità R2. Pesa 4 grammi ed è periziata, quale grado di conservazione, BB. Grazie per l'attenzione. Giovanni2 punti
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Non degeneriamo ragazzi, qui si parla di tette! Come quelle nella 200000 reis brasiliana proposta nel tits-quiz da numys: In effetti una scollacciatura così profonda non l'avevo mai notata. Si vede che una grande porzione di pelle nuda poco si adatta a una figura così austera e guerresca.2 punti
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Grazie per i Vostri utilissimi contributi! Ho scorso tutto ACSEARCH e non ho trovato alcun esemplare paragonabile per qualità di conio all'esemplare in oggetto. Quelli che avete selezionato danno comunque l’idea di quanto sia ostica, tecnicamente parlando, questa tipologia monetale. Grazie mille Domenico! Ciao Michele, ho trovato un ulteriore passaggio di questo esemplare, e lo posto per avere una foto migliore, anche se è decisamente lontano dalla qualità dell'esemplare in oggetto: Ranieri 14 lotto 5342 punti
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Ben fatto @Scudo1901 Millesimo alquanto arduo da trovare in bella conservazione. Questo che giaceva da un pò su ebay era quello passato nell'Asta Nomisma 68 (https://www.numisbids.com/n.php?p=lot&sid=7003&lot=1234) e giudicato qSPL Adesso siamo entrambi a -1... però su un millesimo diverso! Postai il mio 1837 Torino passato sempre su ebay qualche anno fa, proviente dallo stock di un commerciante francese2 punti
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Ciao a tutti, https://nomisma.bidinside.com/it/lot/612664/napoli-gioacchino-murat-1808-1815-3-grana-/ Un saluto Raffaele.2 punti
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Premesso che il miglior sistema di conservazione per questa tipologia di monete siano le capsule e che il gusto personale debba coincidere con la possibilità di spesa, dell'azienda citata dal buon @Pontetto, esistono anche le confezioni da 100 capsule, il che significherebbe già un risparmio rispetto ad acquistare le confezioni da 10 ( a memoria dovrebbere essere di un 20% ). Per la sistemazione ho optato per l'acquisto di una valigetta contenente 6 vassoi in floccato da 40 caselle appositamente per i 2 Euro ( ne esiste anche una versione più piccola da 6 vassoi da 24 caselle al costo più o meno della confezione da 100 capsule ), ritenendola personalmente la più efficace e pratica soluzione di conservazione nel lungo termine. Di seguito la foto di uno dei miei vassoi...2 punti
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Nel frattempo condivido un'altra mia sempre inglese, Re Giorgio III° a mio parere sovrano inglese importante soprattutto per la Guerra d'indipendenza americana ed il periodo napoleonico. Si tratta di una moneta di 6 pence del 1816, vecchia patina. Conservazione BB+2 punti
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Posto una 57 con alcune anomalie,il 5 della data sembra ribattuto su un'altra cifra o e ribattuto più volte facendolo sembrare più grosso del normale,sul volto del sovrano si notano 4 gigli in incuso,non si tratta di collisione di conii per diversi motivi,in primis non hanno le stesse distanze dei gigli della partizione dei Farnese presenti nello stemma al rovescio,ma la cosa che trovo più interessante e la decorazione della fascia del sottocorona della corona che sovrasta lo stemma al rovescio, normalmente si presenta con globetti e rombi sdraiati alternati ,in questa esemplari invece i globetti sono 2 posizionati uno sull'altro sempre alternati con rombo sdraiato...2 punti
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Versione in AU di recente acquisizione. Lotto 381 Asta 17 Ranieri VENEZIA Alvise II Mocenigo Doge CX, 1700-1709. Medaglia d'oro da 2 Zecchini per l'alleanza con il cantone dei Grigioni 1706. Au gr. 6,88 mm 27,4 Dr. Anepigrafo. Leone di San Marco con spada nella zampa, poggia le zampe posteriori sulle onde; sotto la linea dell'esergo la data 1706, il tutto racchiuso in corona d'alloro. Rv. Anepigrafo. Tre stemmi ovali in cornice barocca; a s., stemma della Lega Grigia; al centro, quello della Cadia; a d., quello delle Dieci Giurisdizioni, il tutto racchiuso da una ghirlanda di foglie e bacche. Paol. 754. Estremamente Raro. Grading/Stato: q. FDC2 punti
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Cari tutti, ritorno in questa magnifica discussione per mostrarvi l’ultimo arrivato, un raro denaro con simbolo al dritto comunemente noto come “Rotella di Sperone” sfortunatamente mi si è guastata la bilancina di precisione e non riesco a fornire il peso esatto2 punti
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Il titolo richiama volutamente quello del bellissimo libro di Cipolla, "La saga dell'argento spagnuolo". Certamente i contenuti saranno di tenore diverso, ma l'argomento dovrebbe essere comunque di interesse. E' fatto ben noto che le prime monete emesse in Asia Minore, e più nello specifico in Lidia, nel VII secolo a.C. fossero in elettro. L'elettro è una lega naturale di oro argento, in percentuale variabile. E' altresì ben noto che le prime monete lidie non fossero coniate utilizzando una lega naturale, bensì una lega di oro e argento creata artificialmente, con proporzioni tra i due metalli ben definite. In particolare la lega artificiale presenta una maggior quantità d'argento rispetto a quella naturale. Ciò ha portato a pensare che la creazione di "tondelli" marchiati, di peso e lega definita (in altri termini, la creazione della "moneta"), rispondesse all'esigenza di dare stabilità al valore dell'elettro in circolazione, definendo il rapporto tra oro e argento presente nella lega (Wallace 1987 e 2001; Le Rider 2001; Konuk 2005; Kroll 2001 e 2008). Secondo tale ricostruzione, i lidi avrebbero sottoposto l'elettro naturale a un processo di "raffinazione", in modo tale da separare i due metalli preziosi per poi ricombinarli secondo una diversa e ben definita proporzione. Peraltro è fondamentale tenere a mente che tale processo di separazione dei metalli, contrariamente a quanto ritenuto in passato (Ramage e Craddock 2000), fosse noto ben prima del VII secolo a.C. e, probabilmente, almeno sin dalla prima metà del secondo millenio a.C. (Kleber 2020). In particolare è comunemente diffusa la convinzione che la fonte dell'elettro lidio fosse il fiume Pattolo e i suoi affluenti. Tuttavia recenti analisi su campioni di metallo prelevati nei pressi di Sardi ha dimostrato che le pepite lidie non presentano significative quantità d'argento, trattandosi, in sostanza, di oro puro (Cahill 2020). Se sono riuscito a riassumere efficacemente lo stato dell'arte, dovremmo poterci porre alcune domande: se i lidi disponevano di oro puro, allora la nascita della moneta non può essere ricondotta a problemi nella variabilità delle percentuali di oro e argento nell'elettro prelevato in natura: perché, dunque, nacque la moneta? e perché questo oggetto tanto semplice e tanto apprezzato venne introdotto soltanto nel VII secolo a.C.? se i lidi disponevano di oro puro, perché crearono una lega artificiale aggiungendo una maggior quantità d'argento? Indico alcuni link interessanti: https://www.sardisexpedition.org/en/essays/latw-greenewalt-gold-silver-refining#note_6 https://www.sardisexpedition.org/en/essays/latw-kroll-coins-of-sardis Molte delle fonti citate sono contenute nel volume "White Gold, Studies in Early Electrum Coinage" del 2020. Alcuni dei principali articoli contenuti in esso dovrebbero anche essere disponibili su Academia.edu.1 punto
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Cercando di risolvere il quiz mi sono imbattuto su questa banconota della Reunion, sempre insuperabili le allegorie utilizzate dalla Francia per le sue colonie.1 punto
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Quindi non sapendo cosa ha in mano le svende. Tutti coloro che conosco che non sono collezionisti pensano che le monete antiche siano un tesoro, anzi restano sorpresi quando gli dico che con meno di 100 euro puoi prendere una buona moneta romana o greca, mentre lui le da via senza nemmeno farle valutare. Sei sicuro che non ne capisca nulla? Io alzerei il livello di attenzione.1 punto
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Scusami ma stai scrivendo malissimo, faccio fatica a leggerti. Comunque: oggi che li hai chiamati ti dicono tienile, quando invece ti beccano sul fatto poi non saranno così comprensivi e la denuncia (che è d'obbligo) è assicurata! Meglio seguire le regole...si evitano beghe !1 punto
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Certo che è autentica. Il venditore è un operatore del settore tra i più affidabili di Francia. Conservazione SPL+ secondo me. Vai tranquillo su originalità e qualità. Per il prezzo devi valutare tu.1 punto
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Da Crotone, un esemplare delle non comuni dracme o 1/3 di statere, della prima serie incusa con tripode al diritto ed al rovescio . Sarà il 14 Maggio in vendita Cambi&Crippa 927 al n. 55 .1 punto
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Complimenti! Medaglia eccezionale, ho avuto il privilegio di vederla personalmente. Nicola1 punto
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La mia è molto più vissuta della tua. I leoni sono appiattiti.1 punto
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Semplicemente SPETTACOLARE! È certo che la sua collezione sarà menzionata dai posteri, per i tanti esemplari più unici che rari in conservazioni eccelse. È inoltre davvero piacevole che ogni volta che condivide una moneta, ci illustra la "genealogia" e gli eventi storici che l'hanno contraddistinta. Questo rende ancora più piacevole e interessante la lettura. Come scritto in altro post, sono molto curioso di vedere e conoscere i dettagli della moneta - lotto 634 dell'asta Varesi n. 83 - che gli utenti esperti del forum le attribuiscono... 🤞1 punto
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Mi hai quasi convinto anche perché in effetti collezionare qualunque cosa che poi si degrada è comunque un peccato. Ci studio un po' e poi semmai ti chiedo meglio sui fogli. Grazie1 punto
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Caro @dizzeta, sto cercando i testi di Pesce su questi testoni con contromarca genovese: tu li hai o mi sapresti indicare dove trovarli a Genova ? Intanto un caro saluto e buon 1° maggio! MB1 punto
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Io direi che da questa veloce analisi fatta sul confronto non ci sono dubbi che la moneta sia per tutto un clone del denario catalogato sul forum. Dalla mia esperienza è praticamente impossibile trovare 2 denari i cui contorni, perlinatura, posizione scritte e centratura siano praticamente identici. Soprattutto su monete che hanno circolato. Secondo me meritano un approfondimento accurato sia la moneta che il venditore.1 punto
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Lascio la descrizione alla penna di Giulio Guidorizzi nel “Cap. II. Il pomo della discordia” del suo ottimo libro Il grande racconto della guerra di Troia, il Mulino. (segue)1 punto
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Complimenti Alberto,bel cavalluccio,trovo interessante la capigliatura e la A rovesciata in FERDINAND∀S...1 punto
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Non saprei dirti se autentico, ma qualche dubbio ce l’ho anche io, specie per il bordo. Certo che Vitellio non è comune, ma non capisco la sorpresa dell’esperto. Ma soprattutto non capisco perché un privato che ti vende molte monete, e quindi qualcosa ne capirà, ti venda monete da centinaia di euro a 28 pounds.1 punto
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per D e R divisibili T A = perder di visibilità apollonia1 punto
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Allora, ho unito le 3 (tre!!!) discussioni aperte da @daniel.pini cancellato un messaggio doppio, e infine spostato il tutto nella sezione Altre forme di collezionismo. Uff, mi fate fare gli straordinari 😅1 punto
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Ciao, si tratta di denario di Traiano con la personificazione del Genio sul rovescio rappresentato stante con patera e spighe, RIC 347. Si ,sono le linee di espansione del metallo generatesi durante la coniazione della moneta. Complimenti 🙂 ANTONIO1 punto
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Buongiorno a tutto il Forum, Un Augurio di buone Feste a tutti Voi e ai Vostri cari. Ferdinando I 10 Tornesi 1819 simbolo fiore a 5 petali.1 punto
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La convinzione che l'Egitto fosse a portata di mano, non ebbe riflessi soltanto in ambito propagandistico, ma anche, ben più importanti, in campo monetario. Mussolini era giunto a Tobruk, convinto che davvero l'occupazione dell'Egitto fosse imminente. In previsione di questo, aveva dato mandato al Poligrafico di approntare una serie di biglietti, da utilizzare come cartamoneta d'occupazione, che furono realizzati modificando leggermente quelli della Cassa Mediterranea di Credito per la Grecia. Una fantomatica Cassa Mediterranea di Credito per l'Egitto, si diede così a stampare biglietti con valore in piastre e lire egiziane, scritti in arabo e in italiano. E poiché eravamo sicuri che dopo l'Egitto sarebbe stata la volta del Sudan, ecco la Cassa Mediterranea di Credito per il Sudan, pronta anch'essa a emettere i suoi biglietti. Tutti quanti, chiusi in sacchi postali sigillati, vennero inviati in aereo, il 16 luglio 1942, da Roma alla Cirenaica, e stoccati nella caserma di Barce, in attesa che iniziasse l'offensiva che doveva portare alla conquista dei due paesi. Un'offensiva che, come sappiamo, non iniziò mai, ci fu anzi la controffensiva degli inglesi, che nel gennaio 1943 arrivarono a Tripoli, e nel maggio seguente, in un'azione congiunta con gli americani, fino in Tunisia, ormai pronti per il balzo verso la Sicilia. E i biglietti? Venne dato ordine di bruciarli, lì dove si trovavano, a Barce, e questo fu il destino della gran parte di essi, si è creduto a lungo di tutti. Ma nel 1967 un collezionista italiano entrò in possesso di cinque biglietti per l'Egitto, e si venne poi a sapere che un carabiniere, comandato all'opera di distruzione, ne aveva salvati otto, per poi dividerli tra i suoi due nipoti, cinque a uno e tre all'altro. All'inizio degli anni '80, vennero poi vendute in un'asta londinese due serie, una dell'Egitto e una del Sudan, perforate CAMPIONE, che furono acquistate da due collezionisti americani, che si divisero a metà le emissioni di ciascuna serie. Altri ne sono venuti alla luce nel corso degli anni, portando il totale dei biglietti conosciuti, di entrambe le serie, a una trentina di esemplari, il che fa di essi una delle più grandi rarità nel campo della cartamoneta. Difficile anche avere delle foto dal web (sono comunque fotografati nei cataloghi), sono riuscito a trovare un biglietto da 50 piastre per l'Egitto e uno da 1 lira egiziana per il Sudan, che qui vi mostro. petronius1 punto
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