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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 05/03/24 in tutte le aree

  1. Buonasera, continuando il quadro collezionistico dell’”anarchia militare”, condivido un antoniniano di Gordiano III con Iovi Statori sul rovescio (FIG 1). La moneta: D: GORDIANVS PIVS FEL AVG Busto di Gordiano III, radiato, drappeggiato e corazzato, verso dx. R: IOVI-STATORI. Giove nudo in piedi, di fronte, che guarda a dx, un fulmine nella mano sx, con la dx tiene e si appoggia a un lungo scettro. Antoniniano; AG Mistura; titolo 450 %0; 241-243 d.C.; Roma; gr. 4,14; mm. 20; Asse conio: 12; qSPL; Tipo: RIC 84. RCV 8615. Nella politica monetaria di Gordiano III si segnala nuovamente l’emissione dell’antoniniano, assente sotto Alessandro Severo e Massimino I. Ed è un’emissione di grande volume, sollecitata, a quanto posso capire, da due cause concomitanti. Una è l’aumento della domanda di moneta legata ai crescenti costi militari (stipendi, elargizioni etc.); l’altra è la necessità di riempire i vuoti di circolante determinati dalla tesaurizzazione, occultamento o fusione dei denari degli imperatori precedenti, conseguenza del ridotto contenuto di fino dei nuovi antoniniani, di peso solo nominalmente pari a un doppio denario[1]. Nel Sear[2] trovo che - dalle prime emissioni alla fine del regno di Gordiano III- il titolo dell’antoniniano scese dal 48% al 42%, e il peso da gr. 4,50 a 4,20. Forzoni[3] suggerisce invece valori medi, ovvero un titolo al 45% e un peso di gr. 4.36 (1/75 di libbra). La moneta in discussione (gr. 4.14) sarebbe quindi di poco sotto il limite minimo indicato dal Sear; ma immagino che sussista una certa tolleranza su tali valori, o che magari il consumo di una moneta già leggera possa portarla sottopeso. La legenda del rovescio è al dativo, Iovi Statori, quindi “a Giove Statore”. In altro tipo di Gordiano (RIC 85) si legge invece Iovis Stator, che sulle prime immaginavo dovesse essere integrato come genitivo, Iovis Stator(is), salvo trovare però il seguente accenno sul RIC “Iovis Stator, old nominative”[4]. Comunque sia, non so se le differenze di caso indichino una qualche sfumatura di significato oppure siano del tutto equivalenti. Grazie per ogni correzione e chiarimento. L’appellativo Stator indica Giove “che ferma” e fa star saldi, con riferimento alla battaglia (ca. metà dell’VIII sec. a.C.) tra i Romani guidati da Romolo e i Sabini di Mezio Curzio in seguito al celebre ratto, combattuta nell’area dove poi sorgerà il foro. In tale occasione Giove, invocato da Romolo, fermò la rotta dei Romani, permettendo loro di resistere e contrattaccare (le donne Sabine posero poi fine al combattimento interponendosi tra le due schiere). Secondo il voto di Romolo[5] , nel luogo dove s’era interrotta la fuga dei Romani fu dedicata al dio un’area sacra poi monumentalizzata nel III sec. a.C.[6] (FIG 2). Nel RIC si suggerisce che il riferimento a Giove che mantiene salde le fila sia motivato dalla pressione persiana sul fronte orientale. Nota: Nella seguente parte del post ho peccato di entusiasmo storico-dilettantesco e mi sono soffermato forse troppo a lungo sulla redazione di una nota biografica di Gordiano III. Me ne scuso. In ogni caso è facile ometterne la lettura. Ho comunque cercato nelle note di rinviare alle fonti storiografiche, per chi fosse interessato a una loro lettura diretta; e ho citato alcune discussioni che nel forum avevano già affrontato diversi argomenti, scusandomi in anticipo per le eventuali e assai probabili omissioni. Gordiano III, nota biografica[7] (Marco Antonio Gordiano Pio, 225-244, regno 238-244). Le vicende che portano all’elezione di Gordiano III si susseguono rapide e convulse nell’anno dei sei imperatori (238 d.C.)[8]. Sostenuti dal senato, Gallieno I e il figlio Gallieno II, rispettivamente nonno e zio di Gordiano III, avevano trasformato una rivolta innescata in Africa da un troppo rapace procurator fisci in un tentativo insurrezionale contro l’imperatore Massimino I. La rapida eliminazione dei due Gordiani da parte del governatore della Numidia Capeliano, rimasto fedele a Massimino anche a causa di una rivalità personale con Gordiano I, fu seguita da un nuovo tentativo senatoriale, che stavolta ebbe successo, con l’elezione di Pupieno e Balbino, già membri della giunta istituita per la difesa di Roma contro Massimino (XX Viri Ex S.C. Rei Publicae Curandae). L’uccisione di Massimino e del figlio Massimo per mano dei propri soldati durante l’infruttuoso assedio di Aquileia lasciò i due nuovi imperatori “consolari” vittoriosi ma litigiosi, poco amati e incapaci di gestire il conflitto tra le diverse fazioni in lotta a Roma, tanto da finire a loro volta massacrati dai pretoriani dopo solo tre mesi di governo[9]. Gli stessi pretoriani acclamarono imperatore il giovanissimo Gordiano III, che aveva conquistato la benevolenza del popolo e dell’esercito, al punto che già Pupieno e Blabino avevano dovuto associarlo come Cesare nonostante la giovanissima età[10]. La tutela del tredicenne imperatore fu per i primi tre anni appannaggio soprattutto delle forze senatoriali ma anche di una composita compagine cortigiana. A questo periodo risale tra l’altro l’exautoratio della legioIII Augusta, che al comando di Capeliano aveva represso la rivolta dei due Gordiani. Domato un tentativo di usurpazione da parte del proconsole Sabiniano in Africa, un nuovo assetto di governo fu infine determinato dal matrimonio dell’ormai sedicenne imperatore con Furia Sabina Tranquillina (FIG 4), figlia del prefetto del pretorio Gaio Fulvio Sabinio Aquila Timesiteo. Colto, capace e rispettato, Timesiteo (FIG 5) seppe da un lato guadagnarsi dal senato il titolo di Protettore della Repubblica, mentre dall’altro, in quanto capo dei pretoriani e suocero di Gordiano III, diventava il vero imperator di Roma. Riguardo la politica estera, la stabilizzazione del confine danubiano era iniziata già sotto Pupieno e Balbino, contenendo le tribù di Carpi e Goti grazie all’azione militare e diplomatica del governatore della Moesia Inferiore Tullio Menofilo, già efficace difensore di Aquileia, che merita citare anche per aver stabilito una zecca a Marcianopoli (FIG 6). Nonostante i suoi successi, o forse proprio a causa di questi, Menofilo sarà di lì a poco sollevato dal suo incarico da Timesiteo, il quale nel 241 volgerà la propria attenzione al fronte orientale, impegnandosi contro i Sasanidi. La campagna in oriente fu inizialmente segnata da promettenti vittorie (battaglia di Resaena) e riconquiste (Antiochia, Carrhae, Nisibi…) interrotte però dalla morte di Timesiteo lungo la via per Ctesifonte, in circostanze non chiarite. Il comando del pretorio passò un suo stretto collaboratore, Marco Giulio Filippo, originario della provincia d’Arabia. Da qui le fonti divergono. Secondo la narrazione persiana (Res Gestae Divi Saporis) Gordiano III, privato della guida di Timesiteo, cadde in battaglia in occasione di una grave sconfitta subita dai Romani a Mesiche (40 Km dall’odierna Baghdad). Sapore I ribattezzò la località Peroz-Shapur ("Sapore vittorioso") e celebrò la vittoria in bassorilievi monumentali nei quali si scorgono Gordiano III a terra (FIG 7), calpestato dal cavallo del re persiano, e il suo successore Filippo l’Arabo[11] in atteggiamento implorante (Filippo si sarebbe infatti piegato a un trattato di pace assai oneroso, per tornare rapidamente a Roma e consolidare la propria posizione). La sconfitta di Mesiche non trova però conferma nei racconti di parte romana, nei quali la morte di Gordiano è piuttosto attribuita all’ambizione di Filippo. Nella versione di Zosimo[12] il nuovo prefetto del pretorio avrebbe ritardato intenzionalmente i rifornimenti all’esercito facendone apparire responsabile Gordiano III, il quale sarebbe finito vittima dei soldati esasperati, mentre al contempo veniva fatta circolare la falsa notizia della morte dell’imperatore per malattia. L’espediente della falsa notizia sulle cause della morte di Gordiano è citato anche nella versione dell’Historia Augusta[13], la quale narra però che Filippo avrebbe inizialmente manovrato per assumere il ruolo di co-augusto e tutore di Gordiano, dunque per occupare una posizione non dissimile da quella che aveva rivestito Timesiteo. Gordiano, irritato dall’atteggiamento autoritario di Filippo, avrebbe tentato di contestarne il potere nel corso di un drammatico confronto di fronte all’esercito riunito. Ritrovatosi però in minoranza, avrebbe prima chiesto di essere riconosciuto come Cesare, poi di ottenere la carica di prefetto del pretorio, infine di avere almeno il grado di generale e salva la vita. Respinta anche quest’ ultima richiesta, il diciannovenne Gordiano III venne trascinato via e ucciso. Nel compendio di Eutropio[14] si afferma invece che Gordiano sarebbe caduto in un’imboscata tesagli da Filippo sulla via del ritorno, quando era ormai prossimo alle frontiere romane; mentre Aurelio Vittore[15] lo fa vittima di non meglio specificati “intrighi” di Filippo. E’ probabile che simili ricostruzioni riflettano un atteggiamento storiografico volto a mettere in cattiva luce Filippo, il cui coinvolgimento nella morte di Gordiano rimane probabile ma non certo. Nella versione di Zonara[16], meno accusatoria, lo si dice perdere la vita in seguito alle ferite riportate in una caduta da cavallo. L’esercito avrebbe poi costruito un cenotafio in onore di Gordiano III a Circesium, sull’Eufrate, mentre il nuovo imperatore, probabilmente consapevole della considerazione di cui aveva goduto Gordiano, ne evitò la damnatio memoriae, concedendo anzi privilegi ai parenti e addirittura celebrandone l’apoteosi. L’Historia Augusta conclude la propria narrazione sottolineando però maliziosamente un ultimo atto di “sottrazione impropria” attribuito a Filippo. Gordiano aveva infatti progettato di allestire il proprio trionfo persiano impiegando il parco di animali esotici presente in quel momento a Roma (elefanti, ippopotami, leoni, giraffe etc., dei quali viene fornito un elenco dettagliato), nonché mille coppie di gladiatori imperiali. Animali e uomini che saranno invece sfruttati da Filippo nei giochi allestiti per la sua celebrazione del millenario di Roma. [1] Seguendo quel comportamento della circolazione (legge di Gersham) per il quale la moneta cattiva (qui l’antoniniano) scaccia quella buona (il denario precedente). Ricavo le spiegazioni da una risposta di @caiuspliniussecundus all’interno di un esauriente post sulla biografia di Gordiano III (vedi nota 7). [2] D.R. Sear, Roman Coins and their Values, ed. 2005, vol. III, p. 117. [3] A. Forzoni, La moneta nella storia, vol. III, p. 86. [4] The Roman Imperial Coinage (1949), Vol. IV, part III, pag 10. [5] Tito Livio, Storia di Roma dalla sua fondazione, I, 12. [6] Le ipotesi di collocazione e le fasi edilizie delle diverse sedi del culto di Giove Statore sono complesse e dibattute. Cito ad es. le possibili tracce del primo santuario emerse durante gli scavi dell’Università La Sapienza diretti da Andrea Carandini e Paolo Carafa (2013). Da ricordare anche la tradizionale identificazione della seconda fase del Tempio di Giove Statore con il cosiddetto Tempio di Romolo, tuttora esistente. Un altro tempio dedicato a Giove Statore era invece inglobato nel Portico di Ottavia. [7] Vedi la biografia di Gordiano III curata da @Illyricum65, che illustra in parallelo le vicende storiche e le emissioni monetali: https://www.lamoneta.it/topic/73167-gordiano-iii/#comment- [8] Vedi su questo tema @Quintus: https://www.lamoneta.it/topic/200945-238-lanno-dei-sei-imperatori/ [9] La particolare ferocia con cui si sarebbero svolti i fatti è descritta da Elio Erodiano, Storia dell’impero dopo Marco Aurelio, VIII,6-8. Zosimo (I,16,2) riporta invece una versione diversa, secondo la quale Pupieno e Balbino, nemmeno indicati come imperatori, furono messi a morte perché colpevoli di congiura. [10] Erodiano, per sottolineare l’età precoce e inadatta al governo di Gordiano, narra che quando fu chiesto come Cesare dal popolo “furono spediti alcuni con ordine di prenderlo, e questi, trovatolo a giocare, se lo presero in braccio…” (VII,10,7-8). [11] In verità l’identificazione dei personaggi è dibattuta. Un riesame complessivo della questione è in un articolo del 2015: Ehsan Shavarebi, Roman ‘Soldatenkaiser’ on the Triumphal Rock Reliefs of Shāpūr I - A Reassessment. [12] Zosimo, Storia Nuova, I, 18-19. [13] Giulio Capitolino, Historia Augusta, I tre Gordiani, XXX, 1-9. [14] Eutropio, Breviarium ab urbe condita, IX, 3. [15] Aurelio Vittore, De Cesaribus, 27,7. [16] Zonara, L'epitome delle storie, XII, 17.
    6 punti
  2. Buongiorno a tutti, apro questa discussione per presentare il mio ultimo acquisto da asta Hd Rauch. Trattasi di un sesterzio dell'imperatore Traiano recante al rovescio una rappresentazione della dea Abbondanza. Peso 24 grammi Dritto : IMP CAES NERVAE TRAIANO AVG GER DAC P M TR P COS VI P P ; Busto di Traiano laureato con drappeggio su spalla sinistra Rovescio : S P Q R OPTIMO PRINCIPI -S C - ALIM ITAL ; Abbondanza con cornucopia in mano Sx e spighe di grano in mano Dx , sotto una figura togata ( bambino/ragazzo?) La moneta dovrebbe essere stata coniata dopo il 112 ( data in cui ha ricevuto il sesto consolato) e fa parte di una serie di monete coniate per divulgare la notizia della creazione di questo Istituto nato, grazie a risorse proprie dell'imperatore, per aiutare i giovani cittadini Italici grazie a dei prestiti fatti dall'imperatore stesso i cui interessi andavano ai ragazzi . Da Wikipedia "L'«Institutio Alimentaria» fu un provvedimento preso nel 103 dall'imperatore Traiano in favore dei bambini bisognosi dell'Italia.[3] L'imperatore, che passò alla storia come optimus princeps, prelevò dal suo patrimonio personale le somme necessarie a garantire un avvenire sereno a centinaia di bambini bisognosi, legittimi e illegittimi, soprattutto nelle campagne. Tracce storiche dell'avvenimento sono rimaste sull'Arco di Traiano di Benevento, dove è raffigurata la distribuzione di viveri ai bambini poveri per via dell' institutio; gli stessi episodi sono rappresentati nel Foro Romano. Traiano prelevò personalmente dei fondi dal suo patrimonio e li diede in prestito ai proprietari agricoltori dei vari municipi d'Italia, chiedendo un interesse del 5% per alimentare il fondo e garanzie sotto forma di ipoteche sui terreni. I soldi degli interessi vennero poi usati per comprare il cibo ai bambini bisognosi, garantendo un flusso continuo negli anni per dar loro un futuro." Varie coniazioni sono state fatte a partire dal 103 per celebrare la nascita di questo istituto ( ci sono tutti i nominali) https://numismatics.org/ocre/results?q=rev_leg_text%3Aalim+ital Allego altri contenuti presenti sul forum dove si tratta del medesimo argomento e , ovviamente, la foto della mia moneta. Mi rimane la curiosità di chi si voglia rappresentare al rovescio con la piccola figura togata : se uno dei tanti bambini aiutati grazie all'istituto o altro.
    5 punti
  3. Abbiamo a oggi pareggiato come pagine il numero 10 speciale, cosa che mi sembrava difficilmente superabile. Grazie all’entusiasmo e alla bravura di molti di voi andremo decisamente oltre realizzando di fatto più che una rivista un vero e proprio libro di contenuti numismatici. Ma non sono tante le pagine che ci rallegrano ma la varietà e la qualità dei contenuti, andremo avanti per il mese di maggio poi dovremo per forza di cose a un certo punto dire gong….
    5 punti
  4. Ora siamo a 180 pagine...
    5 punti
  5. Ciao @Mauro75 Una proposta: Potrebbe essere la raffigurazione delle Quattro Stagioni, che s’incontra sotto gli Antoniniani e i Severi, fino al IV sec. (monete o medaglioni). Multiplo di solidus a nome di Licinio II: I medaglioni di piccoli moduli sono rari, ne ho trovati due: Un medaglione per Antonino Pio,13g, con testa a sinistra, legenda cos IIII Un’altro medaglione conservato a Madrid è illustrato nel Cohen (Commodo, n. 727) e nel Gnecchi, tavola 152 n. 5 , (12,7g, 27 mm). L’attitudine dei quattro bambini è abbastanza stereotipata, il primo a sinistra (primavera) porta un cestino di fiori sulla testa, il secondo (estate) brandisce una falce, il terzo (l’autunno) tiene un cerbiatto, che mi sembra intravedere anche sulla tua moneta.
    4 punti
  6. Condivido volentieri questo esemplare: Vittorio Emanuele III (1900-1946) 20 Lire 1906 Progetto Johnson - Luppino PPSJ35; Pagani PP 178 MD (g 3,57) RRR “diligente lavora in pace” (in latino “sedula in pace laborat”).
    3 punti
  7. Si preannuncia un altro numero memorabile. Ero convinto che il n. 10 fosse un trampolino per il futuro del Gazzettino, e così si preannuncia. Ormai il Gazzettino è un punto di riferimento per la cultura numismatica, aperto a tutti, autrici ed autori, esperti e neofiti, un contenitore culturale estremamente variegato, capace di includere i più vari interessi che abbracciano la numismatica e non solo. Aspettiamo fine anno per poter leggere questo nuovo lavoro.
    3 punti
  8. Io la volevo in quanto riporta la dicitura Italia( anche se parziale). Ho Italia di Adriano, il sesterzio di Nerva ( Vehiculatione Italiae Remissa) e il sesterzio di Commodo. Sicuramente mi manca Antonino Pio e probabilmente molti altri ma questo è il motivo preoccupare del mio acquisto. allego immagini dal vivo della moneta
    3 punti
  9. Forse non e’ necessario disturbare il Glossarium Helvetiae.. in quanto Ca’dia indica un toponimo desueto. Sarebbe come utilizzare Lucania invece di Basilicata e probabilmente gli estensori della descrizione nel catalogo si sono rifatti a testi piu’ antichi o non sono avvezzi agli studi correnti nello specifico ( e assai specialistico) campo della storia dei Grigioni. # piu’ interessante sicuramente qualche informazione sull’origine della Lega Caddea che inglobava l’importante citta’ di Coira - sede vescovile antichissima - divenuta poi capoluogo del Cantone : Lo Stato vescovile della Rezia curiense (diocesi di Coira), dissolto all'inizio del IX sec., fu in parte ricostituito grazie alla concessione di privilegi imperiali da parte degli Ottoni e dei loro successori (X sec.). I principali territori vescovili erano situati lungo l'asse nord-sud (strada dello Julier e del Settimo). Nel XIV sec. il vescovo era il signore territoriale e amministrava l'alta giustizia nei Quattro villaggi nella città di Coira, nell'Oberhalbstein, nell'Alta Engadina e nella val Monastero, mentre deteneva antichi diritti comitali in Bregaglia, nello Schams e nel Rheinwald, come pure possedimenti sparsi e l'amministrazione della bassa giustizia nella Surselva, in val Venosta e nella Bassa Engadina. Dal 1363 le relazioni tra il vescovo ed i suoi sudditi peggiorarono. I duchi d'Austria acquisirono la contea del Tirolo (con la val Monastero e la Bassa Engadina), con l'aspirazione di impadronirsi dei territori della diocesi di Coira. Il vescovo Peter Gelyto, originario della Boemia, spesso assente da Coira e cattivo amministratore (la diocesi aveva contratto forti debiti), affidò ai duchi d'Austria l'amministrazione temporale della diocesi e i relativi proventi in cambio di una pensione annua. Nel 1366 cedette loro in feudo anche la fortezza di Castel del Principe (val Venosta). Preoccupati per questa evoluzione, i rappresentanti del capitolo cattedrale, delle vallate e della città di Coira si riunirono una prima volta a Zernez (1365) e una seconda a Coira (29.1.1367), con l'intenzione di organizzare una rivolta. L'assemblea rappresentava tre ceti: in primo luogo gli ecclesiastici della sede vescovile, poi le grandi comunità di valle della Domigliasca e dello Schams (6 delegati), dell'Oberhalbstein (4), della Bregaglia (6), dell'Alta Engadina (3) e della Bassa Engadina (2), rappresentati da ministeriali o altri esponenti dell'oligarchia locale, e infine i cittadini di Coira. Paragonabile alle assemblee degli Stati del Sacro Romano Impero, il consesso si riunì in assenza del vescovo e deliberò a suo sfavore: furono introdotti i diritti di partecipare all'amministrazione vescovile, di sorvegliare le finanze e una norma che impediva al vescovo di alienare parte del patrimonio ecclesiastico senza il consenso dell'assemblea. Particolare della "Carta dei Grigioni e delle comunità che formano le Leghe", apparsa nel secondo volume dell'Atlas historique di Zacharias Châtelain e Nicolas Gueudeville,pubblicato ad Amsterdam nel 1718 (Universitätsbibliothek Bern, Sammlung Ryhiner). […] Le deliberazioni del 1367 non furono prese nell'ambito di un'alleanza formale, ma furono il risultato di un'unione costituita in una situazione di necessità. Tuttavia la volontà di riunirsi a scadenze regolari e di esercitare un rigoroso controllo sulla gestione del territorio conferiva alla "Casa di Dio" sempre più il carattere di un'alleanza effettiva. Nel 1409 i delegati istituirono un Consiglio e un sovrintendente all'amministrazione della diocesi. La messa sotto tutela del potere vescovile, portata avanti senza cedimenti, sfociò nei cosiddetti articoli di Ilanz del 1524 e del 1526, che abolirono quasi completamente il suo potere temporale. Nel corso del XV sec. la Lega Caddea estese il suo territorio in seguito all'adesione dei Quattro villaggi e di altre valli (Avers, Albula superiore, Monastero e Poschiavo). Già dal XV sec. sono attestate riunioni con i delegati delle altre due Leghe (Lega Grigia e Lega delle Dieci Giurisdizioni per regolare questioni di politica estera. Nel 1498 la Lega Caddea strinse un patto di alleanza con la Conf. Dopo la battaglia della Calven (1499), la val Venosta si separò dalla diocesi di Coira e dopo il 1570 i rappresentanti politici della giurisdizione di Untercalven (corrispondente alla val Venosta) disertarono le Diete comuni dei Grigioni. Con la Carta della Lega del 1524, le Tre Leghe adottarono una Costituzione comune (Grigioni). La massima autorità del Libero Stato delle Tre Leghe era la Dieta, formata da 63 delegati di 52 Comuni giurisdizionali , di cui 22 provenivano dai 17 com. giurisdizionali della Lega Caddea; all'interno di quest'ultima, la città di Coira acquisì la funzione di capoluogo e fino al 1700 il suo borgomastro rivestì pure la carica di pres. della Lega (Bundspräsident o pres. fed.). Per questo motivo alcuni rami di importanti fam. trasferirono il proprio domicilio a Coira. Nella gerarchia delle Tre Leghe, la Caddea si trovava in seconda posizione dopo la Lega Grigia.
    3 punti
  10. Salve, condivido recente acquisto e chiedo vostra opinione. Non colleziono gli ori di VEIII, ma ho avuto un’occasione di acquistare questo esemplare ad un prezzo conveniente e non ho saputo resistere. Attendo vostri commenti. Acquistato come conservazione tra SPL e FDC
    2 punti
  11. Salve,noto che la varietà di questi denari è molto ampia. Le posto la pagina riguardante la moneta e le varianti,magari monete in mano si può divertire a classficarle 🙂 https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-GEIAN/1
    2 punti
  12. Ciao @lucius LXbella disamina storica ed ottimo antoniniano. Condivido il mio esemplare della stessa tipologia ma, come da te rimarcato, con legenda riportata in maniera diversa cioè IOVIS STATOR. Alle prossime 🙂 ANTONIO 23 mm 3,48 g RIC 85
    2 punti
  13. Ciao , il bambino posto sotto la protezione dell' allegoria dell' Abbondanza rappresenta idealmente tutti i bambini orfani o bisognosi d' Italia .
    2 punti
  14. Astarte S.A. > Web Auction 5 Auction date: 12 May 2024 Lot number: 132 Price realized: This lot is for sale in an upcoming auction Lot description: CILICIA. Uncertain mint. Circa 400-350 BC. Obol (Silver, 10.38 mm, 0.57 g). Female head facing slightly to left, wearing wreath. Rev. The Great King or hero, wearing kidaris and kandys, holding bow and quiver on back, advancing right with the left leg forward, raising the left arm grabbing and stabbing with knife held in the right hand a griffin in front of him rearing and attacking. SNG France - . SNG Levante - . Gokturk 38. Mildenberg, Kleingeld - . Troxell & Kagan - . Winzer - . Sunrise 107. Weber 8059 (Sidon). Toned. Obverse slightly off center. Good Very Fine. Very rare. Starting price: 20 CHF
    2 punti
  15. Concordo sul fatto che fosse un criminale, ma non sul distruggere le sue statue e sul cancellare la sua memoria. Anzi. Tutto il contrario. Secondo me bisognerebbe portare le scolaresche davanti ai suoi monumenti per spiegare ai ragazzi chi era. La storia va conosciuta, mai cancellata. Altrimenti è facile che si ripeta. La sua memoria va tutelata così come i suoi monumenti proprio per far conoscere a tutti i suoi orrori (che già oggi alla maggior parte delle persone sono ignoti)
    2 punti
  16. ciao, a me sembra un "difetto" dell incisione. le contromarche sono piu nitide e di dimensioni maggiori
    2 punti
  17. Buongiorno, interessantissima finestra su questo meccanismo della società imperiale. Se può essere utile allego la scena dell’ istituzione degli alimenta sull’arco di Traiano a Benevento, che @ImmensaF citava nella sua apertura di discussione: sono presenti bambini (sulla destra) tenuti per mano o sulle spalle . grazie, continuo a seguire la discussione, buona giornata Lucius LX
    2 punti
  18. Un volume di cultura numismatica
    2 punti
  19. Buongiorno. Si tratta di 10 marenghi. I primi 6 sono riconi austriaci, non sono del 1892, quindi non hanno alcun interesse storico o numismatico. Poi abbiamo due marenghi di Napoleone III, un testa nuda e un testa laureata. Un marengo di Leopoldo III del Belgio, che era un po' l'Hitler del Congo. E un marengo di Napoleone, forse il pezzo più storicamente interessante. Per il valore valgono tutti uguale. Valgono il prezzo dell'oro. Dal listino Confinvest, 390 € ciascuno. Valore totale 3.900€
    2 punti
  20. Fortunatamente non colleziono queste curiosità o varianti ma dato che le vedo spuntare come funghi qualche dubbio mi sovviene e mi sono dello stesso parere di @ART. Penso che queste banconote sia artefatte chimicamente ottenendo una serie di curiosità appetibili per i collezionisti a prezzi esorbitanti. Mi voglio limitare a riportare la risposta che il Dott. Crapanzano diede a tale dilemma. Quesito del Collezionista: Gentile professore, so che lei non ritiene credibili, come varianti autentiche, le banconote con i numeri di serie di colore verde. Eppure un mio amico ne ha ricevuto varie, e di diverso tipo, direttamente alle casse della Banca d'Italia, naturalmente quando erano ancora in corso. Anche altre persone mi hanno detto la stessa cosa. Non è possibile che siano davvero uscite dalle officine della Banca, queste banconote? Risposta Crapanzano: "Nel maggio del 1994 il Dr. Vittorio Baisi, Direttore Principale del Servizio Segreteria della Banca d'Italia, mi informò di aver ricevuto numerose richieste di chiarimento sia sulle banconote con i numeri verdi sia sui biglietti da 5,000 cosidetti "azzurrini". Per dare una risposta definitiva, la questione venne posta all'attenzione del Dr. Roberto Mori, Direttore Centrale per la Circolazione Monetaria, che organizzò una riunione nel Suo ufficio, a cui parteciparono anche il Direttore e il Capostabilimento del Servizio Fabbricazione Carte Valori. Io sottoposi all'attenzione dei presenti le varietà presenti sul mercato e i responsabili del Servizio Fabbricazione vennero incaricati di effettuare gli accertamenti tecnici atti al completo chiarimento della questione. Dopo circa un mese, venne convocata una nuova riunione in cui i responsabili del Servizio Fabbricazione Carte Valori dimostrarono inequivocabilmente come fosse facile alterare le banconote con solventi organici ottenendo gli effetti cromatici delle cosidette "varietà" azzurrine e numeri verdi, e al contempo esclusero la possibilità che le "varietà" fossero uscite dalla B.I. Nel settembre 1994 pubblicai un articolo su "Cronaca Numismatica" in cui rendevo note le conclusione della Banca d'Italia e invitavo i commercianti che avevano venduto in buona fede le "varietà" a rifondere i collezionisti. Non vi è quindi alcuna possibilità che qualche banconota con numeri verdi, o qualche "azzurrino", sia uscità dalla Banca d'Italia, anche se, qualche disonesto "produttore artigianale"di varietà, faceva credere che queste provenissero direttamente da funzionari della Banca d'Italia della Succursale di Siracusa. E purtroppo, è avvenuto anche che qualche ingenuo, abbia ripetuto questa fantasiosa storia come frutto di esperienza personale, non pensando che, in questo modo, calunniava degli irreprensibili funzionari del nostro Istituto di emissione. Invitiamo i lettori che desiderano approdondire l'argomento alla lettura dell'articolo sopracitato che verrà presto inserito in questo sito." Ma c'è anche chi ha sostenuto o sostiene che questi biglietti siano realmente usciti dalla Banca d’Italia come potete leggere in questa discussione: Vorrei credere anche a tale tesi ma perché non vengono riportati i tagli e i numeri di serie dei biglietti coinvolti da queste assenze di colore...ma chissà. Questo sicuramente avrebbe aiutato i collezionisti a distinguere una banconota realmente uscita dalla Banca d'Italia da una artefatta. Poi sulle perizie di tali varianti voglio sorvolare perché mi sembra strano che tali esperti un dubbio non gli sia mai venuto. Credo come collezionista che il settore vada salvaguardato e tutelato il più possibile da tutti perché poi non possiamo lamentarci se il collezionismo avrà una parabola discendente fatto di carta colorata senza storia e solo di collezionisti con capelli colore bianco e senza. Scusate ma di mattino sono di poche parole. numys
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  21. Buona la seconda. E che sia stramaledetto chi rovina le banconote per realizzare porcherie truffaldine. Dev'essere infatti tenuto presente che avendo in passato svolto la funzione anche il Denaro fuori corso o prescritto è una delle tante forme del Divino, e che pertanto non può essere deturpato, manomesso, distrutto o danneggiato senza che L'INFERNO accolga la feccia che compie simili azioni a scopo truffaldino.
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  22. Salve. Oggi pomeriggio mi è già pervenuta la piastra 120 grana 1817 R con barretta nella "V", corrispondente alla terza delle foto pubblicate nel precedente post. L'ho appena fotografata e provvedo immediatamente a postarla, visto che quella utilizzata in precedenza proveniva dalla rete. Spero sia più nitida. L'ho osservata attentamente, ma non sono riuscito a capire su quale altra moneta sia stata reimpressa. Faccio affidamento in qualche esperto collezionista del nostro forum, anche se, questa volta, mi appare impresa alquanto ardua individuarla. Ringrazio fin da ora. Saluti.
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  23. Sempre il solito esagerato....addirittura 4...non ho più l'età 🤣
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  24. Salve a tutti. Arrivata da Roma Numismtics : Neapolis, HN Italy 594, HGC 1 481, Diana con arco e faretra a dx - Cornucopia con ali alla punta e NEOPO LITON ai lati; diametro mm. 15,2, peso gr 2,11. Chiedo agli amici un parere: possibile contromarca al dritto, sulla bocca di Diana , un modo un po' strano per definire le labbra o, semplicemente, un difetto di incisione ? Un grazie anticipato questa la foto pubblicata dalla casa d'aste un mio tentativo
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  25. Corte Ue di Strasburgo: Getty restituisca all'Italia la statua greca dell'Atleta di Fano La Corte europea dei Diritti umani ha respinto il ricorso presentato dalla fondazione Paul Getty per violazione della protezione della proprietà L'Italia ha tutto il diritto di confiscare e chiedere la restituzione della statua greca in bronzo dell'Atleta di Fano, attribuita a Lisippo, che si trova attualmente nel museo della Villa Getty a Malibu, in California. Lo ha stabilito all'unanimità la Corte europea dei Diritti umani, respingendo il ricorso presentato dalla fondazione Paul Getty per violazione della protezione della proprietà. La storia della statua greca dell'Atleta di Fano Nella sua sentenza, la Corte di Strasburgo ha dunque riconosciuto la legittimità dell'azione intrapresa dalle autorità italiane per recuperare l'opera d'arte che venne rinvenuta nelle acque dell'Adriatico, al largo delle Marche, nel 1964. E che, dopo varie vicissitudini, venne acquistata dalla Fondazione Getty nel 1977 per approdare infine al museo di Malibu. La decisione della Corte Ue di Strasburgo I giudici, in particolare, hanno sottolineato che la protezione del patrimonio culturale e artistico di un Paese rappresenta una priorità anche dal punto di vista giuridico. Diverse norme internazionali sanciscono inoltre il diritto di contrastare l'acquisto, l'importazione e l'esportazione illecita di beni appartenenti al patrimonio culturale di una nazione. La fondazione Getty, ha sottolineato ancora la Corte, si è comportata "in maniera negligente o non in buona fede nel comprare la statua nonostante fosse a conoscenza delle richieste avanzate dallo Stato italiano e degli sforzi intrapresi per il suo recupero". Da qui la constatazione che la decisione dei giudici italiani di procedere alla confisca del bene conteso "è stata proporzionata all'obiettivo di garantirne la restituzione". Sangiuliano: "Su Atleta Fano lavoro serrato" Sul caso è intervenuto anche il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano: "La restituzione dell'Atleta di Fano è una questione su cui abbiamo lavorato in maniera serrata. Da quando sono ministro oltre 100 opere sono state restituite dagli Usa e altrettante dalla Gran Bretagna: inoltre ho fatto una circolare con la quale abbiamo stabilito che non si faranno più prestiti ai musei che hanno contenziosi con l'Italia". https://www.tgcom24.mediaset.it/mondo/ue-getty-restituire-italia-statua-greca-atleta-fano_81601623-202402k.shtml
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  26. Salve a tutti, ho appena ricevuto la moneta, e vorrei mostrarla qui prima di inserirla nel topic apposito. Nonostante le pessime foto, a voi pare sia stata pulita in maniera troppo approfondita? Rispetto alle atre che ho si nota purtroppo la mancanza di patina, ma non so dire se la pulitura sia cosa recente o meno. E la parte liscia sul bordo potrebbe indicare una vecchia saldatura ? grazie
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  27. Non sono d'accordo sul fatto che la storia si impara dai libri. Dipende da chi li ha scritti. Comunque ormai siamo proprio off topic... si dice così?
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  28. Condivido diverse cose di quello che hai scritto, i francesi hanno cominciato molto prima, hanno acquisito provocazione, stile, fantasia. Vedi moneta a forma di macaron del 2023, o quella a forma di uovo di qualche anno fa, queste cose possono piacere o non piacere ma sono segni dei tempi, la vecchia numismatica evidentemente viveva un po' di autocelebrazione e di una cerchia precisa di appassionati. Il mondo cambia e cambiano anche le monete. IPZS è partita molto dopo secondo me ha senza dubbio tirato fuori anche cose nuove e belle, il colpo d'ali cioè la moneta che ci sorprenderà prima o poi verrà fuori.
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  29. È proprio questo lo spirito giusto che permette di approfondire la storia senza pregiudizi o nostalgie.
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  30. Nessuna offesa, ho chiesto apposta. L’importante per me e’ che sia originale e non abbia segni evidenti di appiccicagnoli. Avendola presa a distanza non pensavo risultasse pulita,ma spero possa scurirsi col tempo. Metto una foto con altri due scudi più in patina.
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  31. Buonasera a tutti ,mi sono appena iscritto e Scusate ma non avevo inserito la foto nella discussione precedente sarei curioso di sapere cosa sia questo oggetto che sembra di piombo raccolto passeggiando sulla battigia in laguna veneta, misura circa 1 cm di diametro , grazie anticipatamente
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  32. Prossimamente faccio qualche prova con i €2 ordinari e se scopro qualcosa di buono te lo faccio sapere
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  33. Conosci il Passo del Furlo ? Ci sono molte scuole che hanno addirittura la struttura degli edifici con la lettera M .... Ma per cosa starà ? Un vero mistero... È difficile fare sparire tutto!
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  34. Il Ministero emette il 3 maggio 2024 un francobollo celebrativo dell’Associazione Nazionale Bersaglieri, nel centenario. La vignetta raffigura, sullo sfondo di un nastro tricolore, un bersagliere in corsa. In alto, a destra, è riprodotto il logo dell’Associazione Nazionale Bersaglieri. Completano il francobollo le legende “CENTENARIO ASSOCIAZIONE NAZIONALE BERSAGLIERI” e “100”, la scritta “ITALIA” e l'indicazione tariffaria “A”. Bozzettista: Maria Carmela Perrini Tiratura: duecentocinquantamila venti esemplari Indicazione tariffaria: A Foglio: Quarantacinque esemplari; riproduzione monocromatica del logo MIMIT sulla cimosa. Caratteristiche del francobollo Il francobollo è stampato dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A., in rotocalcografia; colori: cinque; carta: bianca, patinata neutra, autoadesiva, non fluorescente; grammatura: 90 g/mq; supporto: carta bianca, Kraft monosiliconata da 80 g/mq; adesivo: tipo acrilico ad acqua, distribuito in quantità di 20 g/mq (secco); formato carta: 30 x 40 mm.; formato stampa: 30 x 36 mm.; formato tracciatura: 37 x 46 mm.; dentellatura: 11, effettuata con fustellatura.
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  35. Ciao,dovrebbe essere questo 3 kreuzers di Leopoldo I https://en.numista.com/catalogue/pieces8958 Mi correggo... sempre Leopoldo I ma direi sia questa. Anno, secondo me, 1697 https://en.numista.com/catalogue/pieces43984.html
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  36. Si, la conoscenza rende liberi, mentre l'ignoranza ci fa schiavi degli errori del passato. Non vorrei ampliare ulteriormente la discussione, già di per sé molto delicata, ma vorrei sottolineare che molti giovani che oggi sono molto attivi sul campo delle contestazioni non sanno quasi nulla (dati alla mano) su ciò per cui manifestano e neppure della storia e dei comportamenti passati dei loro beniamini.... Ottima idea: Nerone, Domiziano, Commodo, Giuliano Il l'apostata...
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  37. Buongiorno Da notare come nella A, vediamo la stanghetta chiudere la lettera perfettamente dritta, nella V "barrata" invece questo trattino aggiunto, lo è tale per me, in quanto si nota anche, che è stato aggiunto in maniera sfalsata (di pochissimo ,ma tanto basta per capire) verso la direzione indicata dalla freccia. Saluti
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  38. In quelle date la Posta Militare n.23 opera anch'essa sul fronte greco albanese al servizio dell' 11a Armata. L' annullo e' quotato 7 su una scala da 1 a 13.
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  39. Grazie davvero per lo spunto di discussione molto interessante. Da chimico sono praticamente certo che la maggioranza di queste varianti sia artefatta. Bisognerebbe trovare il tempo e la voglia di provare l’effetto sulle banconote dei più comuni solventi, detergenti, sostanze ossidanti e/o riducenti al variare del tempo di contatto e magari della temperatura. In teoria questi composti sono migliaia, ma quelli facilmente reperibili da chiunque si contano sulle dita di una mano. Chissà che questa discussione non sia di stimolo per chiarire una volta per tutte questa brutta pagina di numismatica.
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  40. Buon giorno. Sarebbero opportune delle fotografie, però, molto probabilmente questo difetto (comunque non errore) potrebbe essere dovuto ad usura od otturazione del conio. Per questo tipo di monetazione il difetto descritto è abbastanza frequente, visto il numero di esemplari coniati(circa 400 milioni di pezzi). Cordiali saluti. Gabriella
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  41. Complimenti, come sempre, per la splendida moneta!
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  42. Ciao Priamo, hai perfettamente ragione, è da un po' che sto vedendo il proliferare di queste schifezze e ultimamente ho notato una vera e propria esplosione di venditori e soprattutto di "varianti" () !! Finalmente ne possiamo parlare apertamente! E' dagli anni '90 che sappiamo dell'uso della trielina sulle 5000 lire Colombo, che da vita alla cosiddetta "variante azzurrina". Ne parlava Crapanzano e ancora se ne vedono in vendita e vendute a prezzi di tutto rispetto. Quello che più mi lascia basito è che spesso sono pure accompagnate da certificati e perizie... Ma ora stiamo davvero esagerando. Mi è bastato digitare "variante colore" su ebay e ho pescato nel mucchio. Propongo qualche immagine: Dopo la Colombo azzurrina è tutto un fiorire di azzurrini. La trielina non tramonta mai! Ultimamente stanno prendendo piede le meduse spente. Solo adesso su ebay ce ne sono in vendita una decina almeno. E non sono solo in vendita, vengono pure vendute a bei prezzi, soprattutto se comparati alle versioni standard di questa tipologia, che in MB non la vorresti nemmeno gratis! Per non parlare della moltitudine di "mancate passate di stampa" che stanno facendo scempio di cartamoneta storica su facebook, ad esempio sulle Amlire. E bisogna dire che in buona parte sono pure periziate (tutte dallo stesso perito, per altro...) Insomma, l'impressione è che la faccenda stia cominciando ad assumere proporzioni grottesche. Collezionisti di varianti: svegliaaaaa!!!
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  43. E neanche stavolta diventerò ricca!! Grazie mille comunque Grazie mille 😘
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  44. Buonasera a tutti. Belle e rare... semplicemente Mezze Piastre!
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  45. mi perdonerete se ripeterò la stessa risposta in tutte e 4 le discussioni, ma a futura memoria credo sia utile se la Barbarica 1 e 2 fuori contesto mi avevano lasciato perplesso, e comunque avevano qualcosa che non tornava, la 3 e la 4 mi hanno chiarito i dubbi sono tutte, senza ombra di dubbio, monete false moderne provenienti dalla serbia. vi giro qualche immagine per capire.... nel mio archivio ne ho 1346 !!!! e moltissimi sono "lotti" anche di 50 o più monete, tutte false. questo per darvi una misura almeno approssimativa della cosa queste hanno inquinato ormai ogni asta. arrivano dalla baia principalmente e in un periodo preciso da una casa d'aste tedesca che ne vendeva 150/200 ogni asta. saluti Alain
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  46. Lo stambecco e’ l’emblema della Lega Caddea ( non Cadia come erroneamente riportato nella descrizione del catalogo ) : La composizione attuale dello stemma grigionese è stata stabilita dal Piccolo Consiglio (l'attuale Governo) con decreto dell'8 novembre 1932 ed approvata dal Consiglio federale nel febbraio del 1933. Fino ad allora, e dalla fondazione del Cantone nel 1803, lo stemma grigionese ufficiale era costituito dagli stemmi delle tre singole leghe, la Lega Superiore o Lega Grigia, la Lega Caddea e la Lega delle Dieci Giurisdizioni. Queste venivano rappresentate da sole o insieme agli scudieri San Giorgio (Lega Superiore) e Uomo selvatico (Lega delle Dieci Giurisdizioni).
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  47. ti racconto qusto annedoto accaduto qualche hanno fa. ra i miei hobby pratio il metaldetwcting militare. materiale austroungarico e tedesco assieme ad alcuni amici... in una zona di battaglia un mio amico ha trovat alcune monete romane messe peggi di un tappo di botiglia arugginito. ha voluto chiamare i cramba che e loro volta hanno fatto intevenire 2 gallinacce tutte tirate lucido coi tacchi ( in bosco ) intanmnto astiose e maleducate per non di peggio che inizia x str. la loro domanda.. cosa sono?...il mio amico monete romane x legge ho l'obbligo di chiamare..e come si fa a sapere di he poca sono e s sono rare e poi son tt rovinate... al che mentre mi facevo la mia pausa cibo ho detto a loro usando lo stesso tono " esistono i periti numismatici e mi fa strano che non lo sappiate da qui si vede che prendete la paga solo x scaldare la sedia . il perito vi dirà cosa sono esattamente di che periodo ecc e potrà fnire in qualche cantina di qualche museo a prender polvere".. i carabinieri intervenuti da parte mi han detto " perhè avete chiamato che poi per vero ste monete finiscono buttate da qualche parte..ve le potevate tenere e crearvi una collezione a casa" la mia rispostaf u : lui ha chiamato , fosse stato per me me le rsarei messe in tasca e poi riposte a casa nel catalogatore delle monete. se perfino i cc ti dicoono di tenerle... logico se hai una fortuna pazzesca e trovi qualche vcchia brocca piena di monete extrarare è un altro pao di maniche ma se sono messe male e anche se di monetazione romana non ci capisco unna cippa grazie al forum una la avevo azzeccata ( VALORE SOLO STORICO....) - e la zona che stavamo battendo erano postazioni tdesche..probabilmente con i bombardamenti di 80 anni fa smuovendo la terra qualcosa sarà salito in superfice...cmq i trovai una monete "romana" della carrarmato perugina
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  48. Ecco la penultima del lotto:
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  49. Dal regno di Mercia ( uno dei 7 regni anglo-sassoni di Britannia ) e dalla zecca di Canterbury, un " extremely rare " penny con al diritto la ancor più rara raffigurazione del busto drappeggiato della regina Cynethryth, sposa del re ( 757-796 ) Offa . L' esemplare é passato a suo tempo in asta CNG 78 al n. 2123 .
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