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  1. Scudo1901

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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 05/09/24 in tutte le aree

  1. Finalmente sono riuscito a coronare un piccolo sogno biblionummofilo, ho completato la serie di opere di Gianrinaldo Carli dedicate alla numismatica e alla storia monetaria italiana, si tratta di un insieme che cercavo da anni e che, anche grazie alle segnalazioni di @Ricky97, a cui ovviamente reitero i ringraziamenti, sono riuscito da poco a completare... e ne sono molto orgoglioso in quanto il suddetto insieme contiene la prima storia delle monete e zecche italiane dal medioevo al settecento, redatta in maniera organica e sistematica da un solo autore, una vera miniera di notizie ancora oggi molto interessanti e non facili a reperirsi, arricchita da tabelle con valori di monete e merci e tavole illustrate di monete... Di seguito posto le immagini delle opere contenute nei sei volumi...
    4 punti
  2. Ciao a tutti, oggi condivido con voi una delle ultime new entry nella collezione, un dupondio di Antonia Minore coniato da Claudio in onore della madre, mi ha colpito particolarmente il bellissimo ritratto di Antonia, ha un fascino quasi ipnotico. Visto che ho quasi concluso la classica "una moneta per Imperatore" (mi mancano ancora due dei Tre Moschettieri, Otone e Vitellio) del periodo della mia collezione, da Augusto fino a Commodo (ma sto includendo anche i Severi piano piano), sto cercando di uscire dalla lista standard dei singoli Imperatori per introdurre nella collezione anche altri personaggi, non certo di poco conto, che sono stati protagonisti assieme a loro della storia romana. Dopo Agrippa e Germanico mi è sembrata una bella cosa aggiungere anche una fanciulla visto che di quel periodo non ne avevo ancora nessuna 🙂 Una breve nota storica scopiazzata qua e là: Antonia Minore, 31/36 a.C. - 37 d.C. (minore per distinguerla dalla sorella maggiore dello stesso nome, che sposò un Lucio Domizio Enobarbo e fu la nonna paterna di Nerone) , figlia di Marco Antonio e Ottavia Minore (sorella di Augusto), nipote di Augusto, moglie di Druso Maggiore, madre di Germanico e Claudio. Muore durante il regno di Caligola, suo nipote. Secondo Svetonio la morte fu causata da una malattia dovuta ai maltrattamenti subiti proprio da Caligola anche se non esclude che il nipote si sia limitato "semplicemente" ad avvelenarla. Secondo Dione Cassio invece Caligola le ordinò di suicidarsi perchè lo rimproverava. Certo è che quando si parla di Caligola non si sa mai dove si va a finire 😵‍💫 Ma veniamo alla moneta: Antonia (coniato da Claudio), Dupondio, Roma, 41-50, RIC 92 12.48g X 28mm, AE D/ ANTONIA AVGVSTA; busto drappeggiato R/ TI CLAVDIVS CAESAR AVG P M TR P IMP; S - C; Claudio con simpulum Aggiungo anche un busto dell'Augusta esposto al Louvre: Grazie a tutti per l'attenzione, Matteo
    3 punti
  3. Anche le hostess!
    3 punti
  4. Salve. Condivido un Coronato di Ferdinando I D'Aragona. E' ribattuto su altro Coronato. La ribattitura altera la legenda. Sigla " I ". Peso di gr.3,98 . Proviene dall'ultima asta SIMA e faceva parte della importante collezione di Fabrizio. Si tratta di un interessantissimo Coronato, già passato in asta NAC nel dicembre 2012 (asta 69, lotto 699), ex collezione Archer M. Huntington. Saluti.
    3 punti
  5. Buongiorno Recentemente passato in asta sul noto sito, questo bel Tornese con Cornucopia di Filippo II del 1575 . Curioso il segno circolare del compasso che delimita le legende.
    3 punti
  6. Zecca di Gubbio, mezzo baiocco, battuto sotto Clemente XI (1700 - 1721), Muntoni, 255. Ciao Borgho
    2 punti
  7. Imitativa di Tetrico I, tipologia PAX AVG. Da notare al rovescio la "specchiatura" della raffigurazione e anche della legenda stessa! Pezzo carino con stile marcatamente imitativo.
    2 punti
  8. Tradizionalmente li si fa nella sezione euro, ma un'occasione importante come la Festa Nazionale Europea si merita un thread generale anche qui. Auguri a tutti, che la fortuna ci arrida.
    1 punto
  9. Salve. Condivido il mio mezzo ducato 1610, proveniente dall'ultima asta SIMA e, più esattamente, dalla collezione di Fabrizio. Sigla IAF/G. Peso gr. 14,94. Bella ed interessante moneta. Va segnalata anche perché riporta la data invertita: "0161 + 1 ribattuto" invece di "1610". E' vero che siamo nel 1600, ma queste varianti hanno un fascino particolare e, a mio parere, sono da tenere in alta considerazione. E' pubblicata ( proprio questa moneta) sul testo del Magliocca: "La moneta napoletana...1530-1680" , pag. 161, numero 7/1. Rarità R4. Saluti.
    1 punto
  10. 2° Convegno Estivo delle Terre Verdiane -27 luglio 2024 MOSTRA – MERCATO COLLEZIONISTICO NUMISMATICA – PICCOLO ANTIQUARIATO – CARTOLINE STAMPE – LIBRI ANTICHI e tanto altro… Dalle ore 9:00 alle 18:30, presso il Parco Comunale ex-Barattieri a San Pietro in Cerro (PC) INGRESSO LIBERO e ORARIO CONTINUATO (Le entrate saranno due: da via Roma, di fronte alla Chiesa di San Pietro, o da via Marconi, 3) Vi aspettano tanti esperti ed appassionati del settore! Presenza di stand gastronomici per pranzo. Servizio bar attivo per tutto il giorno. In caso di maltempo, l’evento verrà rimandato. Per maggiori informazioni, richieste o prenotazione plateatico: 👉 Luca Albano 👈 📞 3490034314 ✉️ [email protected] - ✉️ [email protected] Facebook: PRO LOCO "il Cerro" - Instagram: @prolocoilcerro www.prolocoilcerro.it
    1 punto
  11. Come promesso, eccoci qui. Premetto che lo scopo di questa discussione è esporvi alcune mie osservazioni in merito alla medaglia in questione. Non è mia intenzione dimostrare alcunché né tantomeno imporre il mio pensiero come verità assoluta. Mi piacerebbe, invece, che si aprisse un interessante confronto di idee e opinioni tra gli appassionati ed esperti di medaglistica murattiana. Veniamo ora a noi: tra i numerosi pezzi proposti nella prossima prestigiosa asta NAC Milano (5-6 giugno 2024) spicca una medaglia di Murat di assoluta rarità. Trattasi del premio alle alunne dell’Istituto Salesiano in oro. A primo impatto sono rimasto letteralmente sbalordito difronte a cotanta bellezza ma, stranamente, più osservavo certi particolari e più crescevano i miei sospetti sul fatto che potesse trattarsi di un riconio postumo. Ciò mi ha spinto a confrontare i dettagli di questo esemplare in oro con quelli di esemplari certamente provenienti dal conio originale e facilmente riconoscibili per le numerose problematiche che li affliggono (fratture ed esuberi di metallo in primis). Per mia fortuna, possiedo un esemplare in argento di questa tanto magnifica quanto sfortunata medaglia che mi ha consentito di svolgere un dettagliato lavoro di confronto. Prima di cominciare è bene ricordare che di questa medaglia si ritiene sia stata realizzata una sola coppia di conii che, purtroppo, è andata progressivamente deteriorandosi finché non risultò del tutto inutilizzabile. Visto che l’esemplare di nostro interesse (in oro) è scevro dai classici difetti di conio tipici di questa tipologia, assumiamo che sia stato uno dei primissimi ad essere coniato. Ipotizziamo, pertanto, che il conio fosse ancora perfettamente integro. A questo punto, cominciamo analizzando il dritto. Uno degli elementi caratteristici di questa medaglia è il fatto di essere l’unica, tra le numerose medaglie del Gioacchino, ad essere firmata dall’incisore Filippo Rega. Notate come la coda della -a di Rega compia una specie di virgola che forma una sorta di ovale che va a racchiudere la firma. Nell’esemplare in oro, invece, tale ovale è stranamente incompleto (si interrompe bruscamente a livello della -R di Rega). Un’altra differenza la riscontriamo nella base del busto di Murat. Nell’esemplare in oro, a sinistra sotto i capelli, è presente una specie di mancanza di metallo, particolare che invece non si riscontra negli esemplari in argento e bronzo e, dunque, teoricamente coniati successivamente. Per quanto riguarda il dritto, inoltre, se osservate attentamente, noterete che numerosi ciuffi della chioma e particolari della basetta non combaciano in diversi punti. Passiamo ora al rovescio. Qui una delle differenze più eclatanti è l’usignolo e la mano su cui questi si poggia. La conformazione della testa, del collo e la posizione della coda dell’uccellino non corrispondono nei due esemplari. Altro elemento che vorrei sottoporvi è il volto della fanciulla. Perché nella medaglia in oro naso e bocca sono a malapena accennati mentre negli esemplari in bronzo e argento sono ben definiti? Alla luce di tutte queste differenze, ritengo improbabile che questo esemplare in oro provenga dalla medesima coppia di conii usata per realizzare il mio esemplare in argento e gli altri esemplari presenti sul nostro catalogo: https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-ME52E/8 Prima di concludere, vi invito ora a confrontare l’esemplare in oro dell’asta NAC con questo in metallo dorato e con quest’altro in bronzo dichiarato come "conio Parigi 1840/1850". In particolare, provate ad osservare i vari elementi che ho cercato di porre alla vostra attenzione. https://scaligera.bidinside.com/it/lot/4508/napoli-murat-1808-1815-medaglia-1812-/
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  12. Condivido volentieri: ALBANIA Amet Zogu (1925-1939) 20 Franga 1926 R "Fascetto" - Mont. 28 AU RRRRR Di questa moneta, battuta nella zecca di Roma con un piccolo fascio accanto alla R, furono battuti soltanto 100 esemplari, 90 dei quali subito rifusi. https://marenghi.collectorsonline.org/moneta/M-2/32
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  13. Salve. Condivido la medaglia che mi sono aggiudicato questo pomeriggio all’asta Varesi 83. 530. GREGORIO XVI (1831-1846) Grande medaglia 1835 V per le opere idrauliche di deviazione del fiume Aniene Opus G. Cerbara Ae g 156,83 mm 68 Rara. SPL L’esemplare della stessa medaglia in conservazione FDC del precedente lotto 528 ha visto schizzare le offerte da 1200 a 4000 euro e pensavo di dover combattere, ma fortunatamente mi sono aggiudicato l’esemplare SPL al secondo rilancio dai 300 euro di base. Una medaglia molto interessante dal punto di vista storico-urbanistico della città di Roma, oltre a quello stilistico e anche mitologico per il dio fluviale sdraiato con la cornucopia sullo sfondo. apollonia
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  14. Oggi vorrei condividere con voi il fatto che dopo aver preso nei mesi scorsi alcuni frammenti di monete del cosiddetto “Sirmium Group”, comunemente chiamate “silique gepide”, e dopo aver fatto venire la scimmia di queste monete barbariche al mio vicino di casa ricco, ho fatto la follia pure io ed ho deciso di pancia di acquistare due esemplari per me molto interessanti. Non ho disponibilità economica e come ho ripetuto più volte mi interessa più avere un catalogo di foto e dati che monete fisiche ma queste ho voluto portarle a casa. Si tratta di due monete da 1/4 di siliqua a nome di Giustiniano I il cui busto a destra campeggia al diritto. Certo, sono ben lungi dall'essere perfette e "fior di conio" come vorrebbero tutti i collezionisti ma io ho gli occhi a cuoricino lo stesso. La prima delle due monete appartiene alla serie con rovescio con legenda assimilabile a INVICTA ROMA (Gennari / @Poemenius 2017 Tipo 7 – Giustiniano I – INVICTA ROMA, Faltin 2019 Gruppo Q3a: "Con legenda al rovescio"). Questo è un'emissione davvero rara. Sia Faltin che Alain nelle loro opere elencano tre esemplari ciascuno, di cui due corrispondenti. Le altre monete che conosco (quella in mio possesso e altre citate da Asolati e comparse in aste Rauch e Numismatik Naumann) hanno tutte in comune almeno il conio al dritto che sembra essere il fil rouge di questa produzione. Gennari scrive (p. 75): “All'interno delle monete intitolate a Giustiniano il dritto O98 (quello qui incriminato ndr) crea un fondamentale legame di conio perché mostra inequivocabilmente che l'INVICTA ROMA e la moneta anepigrafica con monogrammi semplificati, anche se retrogradi, sono tutti legati e erano tutti contemporanei." Forse @Poemenius possiamo pensare, sulla scorta dell'analisi della consunzione del conio di diritto negli esemplari superstiti, che il tipo col rovescio epigrafico sia stato messo in produzione leggermente prima di quello anepigrafico che presenta tendenzialemente dei diritti più consunti? Solo Faltin elenca una moneta in suo possesso che non ha alcun collegamento con altri conii e quindi si distingue dalle altre. Sinceramente, però, non mi fa una buona impressione in foto ed il fatto che sia un unicum così slegato da tutto il resto della produzione mi lascia dei dubbi. Penso che in tutto possano essere "in circolazione" una decina/quindicina di esemplari tra monete con rovescio con legenda più corretta e quelle con legenda degenerata o illetterata come la mia. Una produzione piuttosto limitata allo stato attuale delle nostre conoscenze. La seconda moneta (che deve ancora arrivare in realtà), invece, appartiene alla serie anepigrafe al rovescio con monogramma in corona (Gennari 2017 Tipo 8 – Giustiniano I – rovescio anepigrafico, Faltin 2019 Gruppo Q3b.2: Ghirlanda e monogramma con lettera ‘T’ o ‘I’). Con la moneta precedente, come ho già scritto, ha in comune la stesso conio del diritto e, infatti, i diritti delle due monete sono totalmente sovrapponibili, al netto di fratture e usure. Altra cosa per me estremamente affascinante riguardo alla seconda moneta è il fatto che il conio di diritto (che, ripeto, era già stato utilizzato anche nell'emissione di cui sopra) sia stato "spremuto" come un'oliva, se mi consentite, e che sia stato utilizzato anche quando questo si è rotto ed era estremamente usurato. Infatti, se si osservano i dettagli del dritto della foto, a parte un segno sul volto dell'imperatore (da ore 10 a ore 4), le incisioni di alcuni capelli risultano piuttosto nette e precise mentre il resto del volto e le lettere sono molto mescolate a causa del consumo del conio. Per quanto riguarda i riferimenti bibliografici ed i rapporti diretti di conio, la prima delle due monete presenta la stessa coppia di coni dell'esemplare Münzzentrum Rheinland, Asta 176, Lotto 615, 11-12.05.2016 citato da Faltin al n. 3a.2 pagina 55 che presenta al contrario una pseudo-leggenda che personalmente, ma sulla scorta della lettura di Alain, ho letto come: IИIΛOΛI+[...](...)* Si tratta di una variante "degenerata" creata da maestranze analfabete (?) che imitano formalmente ma non sostanzialmente il rovescio con la legenda corretta mentre anche il monogramma di derivazione teodoriciana lo troviamo in forma retrograda. La seconda delle due monete è esattamente la Gennari 172b p. 183 e presenta la stessa coppia di matrici dell'esemplare della collezione Faltin 3b.1 p. 156 (che però, considerato il grado di consumo in particolare del conio al dritto, è stato sicuramente realizzato prima della mia copia). @Poemenius: se servono dati ed esemplari sono a tua disposizione.
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  15. Asta Varesi 83 di oggi. NAPOLI CARLO DI BORBONE (1734-1759) 120 Grana 1736 D/ Stemma coronato R/ Il Sebeto sdraiato sulla riva del fiume; sullo sfondo il Vesuvio MIR 334/3 P.R. 23a Ag g 25,37 mm 41 • Bella patina con iridescenze: Ex Aurora 25/211 SPL÷FDC.
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  16. Lo stile del ritratto rimanda a Tetrico I con vaghe reminiscenze di Claudio II per la tipologia di resa del busto. Il rovescio è illeggibile almeno da foto. La leggenda è strana e vedere GALLIENV è forse azzardato. Quella che leggi come Z io la leggo come una C (che sarebbe vista la posizione una derivazione della G di AVG). IMP non riesco a vederlo, vedo invece una sorta di \ / \ / quindi una derivazione da IM(P). Un rovescio di Gallieno potrebbe fare pensare a una legenda derivata da Gallieno così invece non mi sbilancerei e la classificherei come: "Imitativa (Tetrico?) con al dritto legenda fortemente degenerata e caratteri disposti casualmente. Rovescio non identificabile".
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  17. Ci vorrebbe veramente qualcuno con tempo da perdere ed anche fondi e mettersi in mano ad avvocati che gli facciano vedere sorci verdi … è ora di finirla di essere trattati così .
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  18. Professore di geografia sistema angoli incolti del proprio giardino. Riaffiora una pietra, con incisioni strane. Gli archeologi: “E’ preziosa” Un’incredibile scoperta archeologica è stata recentemente effettuata da un insegnante di geografia nel cuore di Coventry – città inglese che sorge a 153 chilometri a nord-ovest dal centro di Londra – mentre si dedicava alla sistemazione del giardino della sua casa. Quello che sembrava inizialmente una semplice sasso dalla forma oblunga si è rivelato essere un importante manufatto storico, che porta alla luce un frammento prezioso della storia celtica dell’area. Graham Senior, 55 anni, ha scoperto casualmente il sasso di arenaria mentre puliva un aiuola del suo giardino, in un punto discosto, poco utilizzato della proprietà. Ciò che ha attirato la sua attenzione sono state delle incisioni misteriose sulla superficie della pietra. Intuendo che potesse trattarsi di qualcosa di significativo, ha deciso di approfondire la questione inviando delle fotografie a un archeologo. Il sasso, lungo 11 cm e pesante 139 g, presenta incisioni su tre dei suoi quattro lati, il che indica nella sua origine un possibile scopo cerimoniale o commemorativo. Le incisioni sulla roccia si sono rivelate appartenere all’alfabeto ogham, utilizzato nell’alto medioevo soprattutto per scrivere in lingua irlandese o in celtico. Questo sistema di scrittura, precedente all’uso della scrittura latina insulare, offre uno sguardo prezioso sulla lingua e sulla cultura dell’epoca. La scoperta ha attirato l’attenzione degli esperti, tra cui Katherine Forsyth, professoressa di studi celtici all’Università di Glasgow, che ha confermato l’autenticità delle incisioni e la loro probabile datazione tra il V e il VI secolo, se non addirittura al IV secolo. Secondo Teresa Gilmore, archeologa e ufficiale di collegamento per lo Staffordshire e le West Midlands con sede presso i musei di Birmingham, la scoperta è straordinaria e fornisce una nuova visione dell’attività altomedievale a Coventry. Questo ritrovamento, insieme ad altri, contribuisce a completare il puzzle della storia locale, offrendo nuove informazioni e spunti di ricerca. L’iscrizione sulla pietra, “Maldumcail/ S/ Lass”, suggerisce il nome di una persona, Mael Dumcail, seguito da un termine meno chiaro che potrebbe indicare un luogo. Questo porta a speculazioni su possibili collegamenti con individui provenienti dall’Irlanda o con i monasteri altomedievali della regione. L’Alfabeto ogamico, noto anche come Ogham craobh o Beth-Luis-Nion, è un sistema di scrittura utilizzato principalmente nelle lingue celtiche antiche. La sua caratteristica distintiva è l’assenza di lettere con forme diverse; al contrario, le lettere sono rappresentate da un diverso numero di incisioni a destra, a sinistra o attraverso una linea centrale. La storia dell’Ogham risale al V-VI secolo d.C., con i primi testi che si trovano principalmente su pietre, spesso utilizzate come cippi funerari. Queste pietre, sparse intorno al Mare d’Irlanda, testimoniano l’uso diffuso di questa scrittura in luoghi come l’Irlanda, il Galles e l’Isola di Man, con inferiori evidenze anche in altre regioni come l’Inghilterra, la Scozia e le Isole Shetland. Tuttavia, l’Ogham doveva essere stato originariamente utilizzato su supporti di legno o corteccia, oggi per lo più deperiti. Anche se la sua diffusione principale è associata alle iscrizioni su pietra, l’Ogham è stato impiegato sporadicamente per annotazioni su manoscritti fino al XVI secolo. L’alfabeto ogamico è composto da venti lettere, chiamate feda, divise in quattro serie o aicmí, ciascuna delle quali prende il nome dalla sua prima lettera. Le prime tre serie sono composte da consonanti, mentre l’ultima serie è formata da vocali. Ogni lettera è associata simbolicamente a un albero specifico, il che riflette l’origine dell’Ogham come “scrittura arborea”. Inoltre, nei manoscritti sono presenti ulteriori lettere chiamate forfeda, che ampliano l’alfabeto base. Un esempio di iscrizione ogamica su pietra può essere trovato ad Ahenny, nella contea di Tipperary, su una pietra tombale risalente al 1802. La pietra, dopo essere stata accuratamente studiata dagli esperti, è stata donata in modo permanente all’Herbert Art Gallery and Museum di Coventry da Graham Senior. Sarà esposta al pubblico nella prossima mostra “Collecting Coventry”, prevista per l’11 maggio. Ali Wells, curatore del museo, ha espresso la sua sorpresa e ammirazione per la scoperta, sottolineando l’eccezionalità del ritrovamento in una città come Coventry, che non è nota per le sue scoperte archeologiche. L’inclusione di questa pietra nella mostra sarà senza dubbio un momento significativo per la comunità locale e per gli appassionati di storia. https://stilearte.it/professore-di-geografia-sistema-angoli-incolti-del-proprio-giardino-riaffiora-una-pietra-con-incisioni-strane-gli-archeologi-e-preziosa/ Teacher finds stone with 1,600-year-old writing in Ireland A geography teacher, Graham Senior, stumbled across a rock with mysterious incisions while tidying his overgrown garden in Coventry. The rectangular sandstone rock, measuring 11 centimeters in length and weighing 139 grams, bore mysterious inscriptions that hinted at a history dating back more than 1,600 years, shrouded in the enigmatic Ogham alphabet. Ancient stone found in teacher’s garden. Credit: The Herbert Art Gallery and Museum Prompted by his discovery, Senior reached out to local archaeologists. Expert analysis revealed that the engravings on the stone were in Ogham, an alphabet predominantly used during the early medieval period for writing in the Irish language. This revelation hinted at a rich historical narrative preceding the widespread adoption of the Latin script. Teresa Gilmore, an archaeologist and finds liaison officer for Staffordshire and West Midlandssaid: “This is an amazing find. The beauty of the Portable Antiquities Scheme is that people are finding stuff that keeps rewriting our history.” Further analysis by Katherine Forsyth, a professor of Celtic Studies at the University of Glasgow, delved deeper into the stone’s origins, suggesting a timeframe ranging from the fifth to sixth centuries, with the possibility of an even earlier date in the fourth century. Graham Senior with Ali Wells, exhibition curator at the Herbert Art Gallery and Museum in Coventry. Credit: The Herbert Art Gallery and Museum Examination of the stone suggested that it dated back more than 1,600 years, potentially originating from the fifth to sixth century, or even earlier. The inscription on the stone, “Maldumcail/S/ Lass,” puzzled researchers, with interpretations pointing towards a personal name and a possible location. Theories regarding the origins of the stone abound, with speculations ranging from migration patterns to the presence of early medieval monasteries in the region. The artifact was donated to the Herbert Museum and Art Gallery in Coventry, where it will be permanently exhibited from May 11 https://archaeologymag.com/2024/05/teacher-finds-stone-with-1600-year-old-writing-in-ireland/
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  19. Si, condivido. Meglio stare alla larga.
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  20. credo che come dici tu, non sia plausibile, in quanto il sottoscritto si è ritrovato con delle offerte piazzate... nonostante fossero state messe esclusivamente nella Watch list.. ma mi sono state inserite in fattura come se avessi puntato al prezzo base di apertura... dopo un'accesa discussione a suon di email, sono stato minacciato di denuncia, azioni legali, sputtanamento in tutto il mondo, con un modo di scrivere ed un arroganza senza pari. Ti dico solo che a scrivermi è stato proprio il proprietario della casa d'aste, inserendo frasi del tipo -sarò molto contento di sputtanarti a livello internazionale se non pagherai... Ma questo è solo l'inizio... vedrai come ti disturberemo attraverso il mio avvocato in futuro.... " E pensare che io volevo solo mettere in stand by la fattura per avere dei chiarimenti e capire cosa fosse successo, in quanto non ricordavo di aver fatto offerte sulle monete.... ma ho deciso di non perdere troppo tempo ma soprattutto per non avere più nulla a che fare con il proprietario di questa casa d'aste, ho proceduto con il pagamento. Ti assicuro che se non paghi subito ricevi delle risposte molto sgradevoli e molto scortesi, per cui è piuttosto difficile che se non paghi ti lascino stare solo perché sei malato, ritengo piuttosto che ci sia qualcosa che non va così come hai detto, se le monete risultano vendute e poi riappaiono in asta la risposta è automatica. Detto questo, io ho sempre pagato in tutte le case d'asta internazionali, conoscono tutti il mio profilo, sono sempre stato puntuale, ma specifico che un trattamento del genere come quello che mi ha riservato questa casa d'aste non mi era veramente mai capitato. Alla larga
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  21. Ho cercato di fare del mio megli
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  22. esattamente 👍 meglio affidarsi, dopo averle vissute personalmente, esclusivamente alle case d'asta che prendono meno del 20% . ormai ogni mezzo è lecito per spillare i soldi. 😵‍💫
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  23. Questo screenshot per farti notare quanto ti sbagli sulle monete con foro e appicagnolo
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  24. Nel terreno sabbioso scoprono 100 pezzi di statue in arenaria. Gli scavi proseguiranno. Potrebbero essere molti di più Nel corso di recenti scavi di restauro condotti al Tempio Ta Prohm, una delle più iconiche strutture del complesso di Angkor in Cambogia, l’Autorità Nazionale APSARA ha fatto una scoperta stupefacente: più di 100 pezzi di statue di Buddha in arenaria. Questa straordinaria scoperta è stata effettuata da un team di esperti del Dipartimento di Conservazione dei Monumenti e Archeologia Preventiva dell’Autorità Nazionale APSARA. I frammenti recuperati includono una varietà di rappresentazioni, tra cui statue di Buddha protette da un Naga, statue di Avalokite śvara e altri frammenti di statue. L’archeologo Neth Simon, che ha guidato il team di scavo, ha spiegato che la scoperta è avvenuta durante la pulizia di un ammasso di terreno situato sul lato sud del muro in laterite del terzo recinto del tempio Ta Prohm. Inizialmente, il team stava cercando di catalogare i frammenti di pietra sparsi e creare un’immagine complessiva del tempio in preparazione dei lavori di restauro. Durante questa fase preliminare, la squadra ha inaspettatamente rinvenuto diversi frammenti di statua sepolti nel terreno a una profondità di 10-15 centimetri. Questa scoperta ha spinto il team a consultare i superiori e a decidere di scavare più a fondo per cercare ulteriori reperti. Man mano che procedevano nello scavo, sono emersi sempre più frammenti di statua, portando il totale a oltre 100 pezzi. Al momento, gli archeologi non sono certi se ci siano ulteriori statue sepolte in profondità nel terreno circostante. Attualmente, il team sta impegnandosi nel numerare e misurare i pezzi di statua trovati, al fine di documentare accuratamente le dimensioni e le caratteristiche di ciascun frammento. Le prime ipotesi degli archeologi indicano che i frammenti appartengano allo stile Bayon, XIII-XIV secolo circa – un periodo noto per la sua raffinata arte scultorea e architettonica. Alcuni dei frammenti recuperati hanno dimensioni considerevoli, con altezze di circa mezzo metro e larghezze comprese tra 40 e 50 centimetri. Il Bayon fu eretto nei primi anni del XIII secolo come tempio di stato dal re Jayavarman VII. Situato al centro di Angkor Thom, la sua peculiarità principale sono i numerosi volti sorridenti scolpiti sulle quattro facce delle torri a sezione quadrata che si ergono verso la maestosa torre centrale. Al suo interno si trovano anche due gruppi di bassorilievi straordinari che raffigurano una combinazione insolita di mitologia, storia e vita quotidiana. https://stilearte.it/nel-terreno-sabbioso-scoprono-100-pezzi-di-statue-in-arenaria-gli-scavi-proseguiranno-potrebbero-essere-molti-di-piu/
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  25. bellissime e molto affascinanti!!!! sui numeri posso aggiungere che in circolazione ce ne sono forse molte di più..... ricordo che 6 o 7 anni fa a Verona vidi un venditore che aveva una decina di plateaux pieni di gepide .... e nell'est Europa ce ne sono tantissime che non sono mai passate online. bravo!!!!!!!
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  26. Per me è una riproduzione, questo colore non mi sembra neppure in argento
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  27. le collezioni sono come fare l'amore, falle come ti piace di più, ma senza fretta.....hahahahahahahahahaha!!!!!!!!! Una battuta per dirti semplicemente di fare quel che senti nel cuore bilanciato con quello che hai nella tasca, troverai la tua via strada facendo. un caro saluto.
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  28. Sono davvero contento tu sia riuscito a completare la serie e ad aggiungere questa importante opera alla tua - già notevole - collezione! Complimenti!
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  29. Buongiorno, Iniziamo la giornata con un Carlino coniato sotto Filippo II a Napoli del tipo "FIDEI DEFENSOR". Nella moltitudine di varianti, anche rarissime (vedasi il DEFENSOR FIDEI), registrate per questa tipologia è apparso recentemente sul web questo esemplare datato 1592 con sigla MAL/CI. Moneta mai apparsa in bibliografia sia per la data presente, sia soprattutto per la presenza delle sigle riportate, pertanto questo carlino ha una rarità massima. Di seguito posto le foto scaricate dal web.
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  30. Bravo, hai fatto bene a prenderla.
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  31. Da R son or EL e G nate = dar sonore legnate Buona giornata
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  32. Ringrazio per le congratulazioni. Concordo sul fatto che avere in collezione una moneta di Fabrizio dia tranquillità e soddisfazione. Ne sono pienamente convinto. Grazie.
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  33. Dalla colonia romana di Deultum nella Tracia ( odierna Bulgaria ), un esemplare in AE al nome di Diadumeniano, con al diritto busto dell' imperatore ed al rovescio particolare raffigurazione di Cupido alato che cavalca un delfino . Sarà l' 8 Giugno in vendita Numisfitz 4 al n. 645 .
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  34. Complimenti! Bella moneta! Come puoi vedere si riferisce al catalogo della collezione Sambon. Il cartellino pare molto datato e il vecchio possessore ha fatto riferimento al catalogo di vendita. Ma come si può osservare la moneta è diversa.
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  35. Molto ben riuscito l'incontro, i partecipanti hanno potuto apprezzare monete, medaglie, documenti dell'epoca con firme autografe, editti e libri, materiale difficilmente visionabile nell'insieme. Un grande grazie al Socio Mascher per aver potuto realizzare la serata. Alcuni momenti della serata. Gradita sorpresa aver avuto la visita di due ragazzi cinesi che sino sono molto interessati alle monete di Maria Teresa.
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  36. Salve @fabioanz , di recente ho rivisto ulteriormente la classificazione dei denari genovesi (in base ai dati raccolti nello studio del ripostiglio di Padru). Per le tipologie corrispondenti ai suoi denari però non è cambiato molto. Le confermo in ogni caso che la sua classificazione, in base anche a quanto pubblicato della mia prima proposta qui sul catalogo LaMoneta, è senz'altro corretta. Un saluto cordiale, MB
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  37. CNG ELECTRONIC AUCTION 561, LOTTO 498, 1 mag 2024. Base d’asta: 120 USD. Valutazione: 200 USD. Risultato: 425 USD. Lotto 498. EGYPT, Alexandria. Domitian. AD 81-96. Æ Drachm (33mm, 22.50 g, 11h). Dated RY 15 (AD 95/6). Laureate head right / Triumphal arch with three bays between columns, two windows above; roof surmounted by statuary group of Domitian driving horses between trophies; L IE (date) across field. Köln 415-6; Dattari (Savio) 544; K&G 24.238; RPC II 2728; Emmett 257.15. Brown patina, roughness, some pitting and delamination flaws. Good Fine. Very rare. Purchased from Malter Galleries. While often assumed to depict a local Egyptian monument, Fred Kleiner (“An arch of Domitian in Rome on coins of Alexandria,” NC 1989, pp. 69-81) has convincingly argued that the arch was erected elsewhere, almost certainly in the capital, to commemorate Domitian’s victories in Germany. Indeed, Suetonius (Dom. 13.2) records that the emperor erected so many arci – Latin for arches – in Rome that a Greek punster wrote on one of them ἀρκεῖ (enough). It is also interesting to note that the production of Aes denominations finally started to increase at the Alexandrian mint during the reign of Domitian, and at the expense of the billon production. . apollonia
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  38. Per queste monete solitamente Il presunto errore è riferito al verso della scritta 'DECUS ET TUTAMEN' definendolo 'capovolto'. Come quasi tutte le monete che hanno una dicitura sul contorno, compresi i nostri due euro per esempio, finiscono per essere coniati in maniera casuale senza generare alcuna rarità, normalmente è preso di mira il pound del 1983, ma anche le sterline di altre date compreso questo presentato del 1993 Queste monete con la scritta che si legge nel verso giusto con il busto di Elisabetta II in evidenza in alto, o con la scritta che si legge nel verso giusto con in evidenza lo stemma in alto, non hanno nulla di anomalo, purtroppo questi inesistenti errori di conio hanno invaso le vendite online (vedi ebay), e solitamente vengono proposti a prezzi assurdi. C'è chi senza fare ricerche, o non chiedendo come in questo caso, vedendo quei prezzi irresistibili mette le sue monete in vendita e con un copia-incolla le definisce "rari errori di conio". La mia l'ho presa per un euro al mercatino.
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  39. Buona Giornata. Questo è un mio resoconto circa la moneta da 15 grana battute durante la Repubblica Napoletana del 1648, "Note sul 15 grana della Reale Repubblica Napoletana con la sigla GAC/S" publicato sul numero 6 del 2023 di Panorama Numismatico. Per chi vuole buona lettura. 13-20 Cutolo 15 grana Repubblica napoletana-1.pdf
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  40. SPL al dritto mi sembra troppo severo dalle Foto non percepisco i segnetti di lucidatura, erano segnalati dalla casa d’Aste?
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  41. Salve condivido immagini di una cartolina militare e chiedo ai più esperti maggiori informazioni. Ringrazio in anticipo.
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  42. Ho trovato qualcosina nel Papadopoli, che vi condivido: Il 10 dicembre 1685 il capitano Generale da Mar Morosini, domandò con tutta premura che gli fosse mandata una quantità di almeno quarantamila reali di monete minute da servire “a comodo et uso dell’Armata, e di queste isole, con giovevole respiro, massime a beneficio de’ poveri soldati...Se poi nella fabbrica della stessa moneta non vi fosse tutto il pubblico vantaggio, si potria anco nel peso, e nella misura de’ metalli regolarla in forma, che rendesse lucro maggiore alla cecca: non militando riguardo alcuno in questa alteratione, perché finalmente fuori dallo Stato della Sertà V. in Levante non vien tal sorta di valuta spesa o contratta”. Il 2 gennaio 1686, incaricava i Provveditori della Zecca di far seguire lo stampo di moneta minuta per ducati ventimila con riflesso a quanto scrive il Capitan generale, e il 19 dello stesso mese conferma la decisione di fare ventimila ducati di moneta minuta a servizio dell’Isole e dell’Armata. Non pare però fosse seguito il consiglio di ridurne il peso. Altre emissioni seguirono in questo e nell’anno successivo.
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  43. Nel ricordarvi l'incontro di martedì sera, posto la Lira del Giuramento del 21 gennaio 1741 quando fu dichiarata Duchessa di Milano. Con questo tipo di monete, Lira e mezza Lira, Maria Teresa introdusse l'uso di far coniare delle monete da lanciare al popolo in occasione della cerimonia dove i rappresentanti della città giuravano fedeltà al nuovo sovrano. Questa diventò poi una tradizione per i successori durante il dominio austriaco.
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  44. Buongiorno e buon Primo Maggio a tutti. Filippo II Tornese del 15 85 Peso grammi 5,93 Sigle . GR . Riferimenti: P.&R. 75/d MIR 192/23 Magliocca 131 R2 InAsta 111, lotto N°2492
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  45. Buongiorno, Nell'ultima asta Nomisma Verona è presente un tallero di Pisa del 1615 con la data posizionata non sotto il busto di Cosimo II, ma al suo fianco destro. Questa insolita variante mi ha colpito, poiché non l'avevo mai vista in precedenza ad un'asta. Vorrei chiedere agli esperti della numismatica toscana se avessero conoscenza della stessa variante (anche su altri millesimi) in aste precedenti. I talleri pisani continuano a sorprendermi!
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  46. Ecco qui le immagini
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  47. Hai ragione, ma in astratto. Secondo il mio parere invece, in concreto, fino a che le monete di grande conservazione e rarità tirano come sta succedendo ormai da anni le Case d’Asta non hanno alcun interesse a modulare le percentuali di diritti perché tanto vendono ugualmente.
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