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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 05/12/24 in tutte le aree

  1. Si è detto che Pentesilea, prode eroina e fanciulla bellissima, aveva cercato scampo in Troia fuggendo alle Erinni di sua sorella Ippolita che essa aveva ucciso per errore con una freccia durante una battuta di caccia, oppure, come sostengono gli Ateniesi, nel corso della rissa che seguì alle nozze di Teseo e Fedra. Purificata da Priamo, nacque un legame di solidarietà dal quale, nella guerra dei Greci contro Troia, Pentesilea parteggiò per i Troiani alla testa di un contingente di Amazzoni, distinguendosi in battaglia fino allo scontro con Achille a lei fatale. La condanna degli dei per l’uccisione della sorella accompagnò Pentesilea anche dopo la morte poiché Achille, dopo averla uccisa, la spogliò delle armi com'era prassi dei vincitori e, sfilatole l'elmo e vedendo il suo volto la cui bellezza nemmeno la morte era riuscita ad intaccare, non poté fare a meno di desiderarla nonostante l’Ade l'avesse già chiamata a sé. Posseduto da Eros, l'eroe ne violò le spoglie in un atto di necrofilia. Quando in seguito chiese a dei volontari di seppellire il cadavere della regina, Tersite, il più brutto dei guerrieri greci chiamati a raccolta intorno a Troia e spettatore dell'abuso del giovane eroe sulle spoglie della regina, derise l'eroe per la sua passione per un cadavere e con un colpo secco cavò gli occhi fuori dalle orbite dell'Amazzone. L'eroe, infuriato, si avventò contro di lui e vibrò a Tersite un pugno con una forza tale da spaccargli tutti i denti e da far ruzzolare la sua anima giù nel Tartaro. Questo crimine suscitò la grande indignazione dei Greci e Diomede, che era cugino di Tersite e voleva vendicarsi dell'empietà di Achille, per disprezzo all'eroe trascinò via il corpo di Pentesilea e lo gettò nello Scamandro come pasto per i pesci del fiume. apollonia
    3 punti
  2. Per un euro dal mercatino mi sono portato a casa questo assegno (?) al retro non c'è nulla e non ha filigrana, sembra un semplice foglio di carta semplicemente prestampato, una cosa non ho capito, è stato usata una marca da bollo o un francobollo? ps: in effetti mi sono accorto proprio ora dall'ingrandimento che non c'è la scritta US.POSTAGE, non è un francobollo.
    2 punti
  3. L'esemplare venduto in asta Artemide n. 7 nel 1998, lotto nr. 695 è diverso da quello di Varesi n. 83 e Finarte nr. 269 del 1977
    2 punti
  4. Credo proprio ...(Senza togliere nulla alle monete in elevato stato di conservazione)che le monete più belle siano quelle più circolate,non ha prezzo sapere che le monete che si hanno in mano hanno 1000/1500 etc anni...e avere il brivido e la domanda.."chissà in che mani sono passate".
    2 punti
  5. Lotto 324 Asta Varesi 83 9-10/5/2024 VENEZIA NICOLO' TRON (1471-1473) Lira tron D/ Busto del Doge R/ Leone di S. Marco con libro Paolucci 2 Ag g 6,48 mm 27 RRR • Rarissima variante senza le foglie di edera sotto al busto q.BB
    2 punti
  6. Buongiorno, Io alcune le tengo nei vassoi, altre per limitare gli spazi le ho sistemate nelle capsule leuchtturm quadrum nell'apposito cofanetto, devo dire che occupano pochissimo spazio e sono tutte in ordine. Un saluto Raffaele.
    2 punti
  7. Dal Catalogo dell’asta Nomisma Aste di Verona n. 6 del 4-5/5/2024.
    2 punti
  8. DE GREGE EPICURI A questo punto vi mostro anche la mia ex-moneta, ho trovato la foto.
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  9. Ciao ,come ti è stato precedentemente detto ,le tue domande implicano risposte complesse e solo leggendo diversi libri ed articoli potrai avere un'idea sulle tipologie di scambi monetali nel Medioevo ed in età pre-Unità d'Italia. Essendo una persona pratica ti esporrò solo alcuni piccoli dettagli in merito che,spero,possano ,in qualche modo esserti utili. Nel secolo XIII città italiane come Firenze e Venezia imposero la loro valuta aurea ,soprattutto negli scambi commerciali, in Europa ed in Oriente, ma nel secolo XVI accadde il contrario e cioè che fu l'Italia ad adeguare la propria moneta a quella estera. Ad esempio ,verso i primi venti anni del secolo XVI, si impose in tutta Italia una specie monetale mutuata dallo Scudo d'oro del sole francese ed era chiamato in tal maniera perchè ,nella scritta periferica, vi compariva un piccolo sole. La prima città italiana a battere questi Scudi del sole fu Genova ,nel 1508, poi seguirono Milano e Venezia ,grandi centri commerciali. In alcuni casi accadeva che le autorità cittadine, alle quali era data facoltà o dall'Imperatore, o dal consiglio di autonomia(quando esse erano autonome) cercavano di impedire che entrassero, nei commerci cittadini, monete di altre città o di Stati esteri, facendo agire i cambiavalute. Ciò avveniva anche perchè si pretendeva che le monete che entravano in città avessero caratteristiche uguali ,in fatto di peso e qualità del metallo, alle monete emesse dalla medesima città. Esistevano officine monetarie che emettevano monete anche per altre città Vi erano città che introitavano monete "estere"(di altre città o Stati) per poi fonderle in Zecca e creare moneta propria Accadeva che, in certi casi, non era l'autorità emittente a stabilire la quantità di moneta da emettere, ma erano soprattutto i mercanti che portavano metallo in Zecca e che determinavano le monete ed i quantitativi da emettere per loro esigenze commerciali o per le speculazioni che ritenevano opportune. Accadevano situazioni in cui le autorità, per sopperire alla carenza del circolante aureo, emettevano monete in argento. Cosa molto importante e non da trascurare, in ambito di cattive gestioni finanziarie, agiva il fattore speculativo: la cattiva moneta "cacciava"la buona come la legge di Gresham sostiene( le monete di buona lega venivano, in un certo qual modo"tesaurizzate" e si lasciavano in circolazione monete di bassa lega) Vi erano città, Stati o Regni che accettavano determinate monete ,provenienti dall'estero, per via delle frequenti esportazioni, per facilitare i pagamenti a discapito di monetazione locale, com'è il caso della Calabria bizantina che produceva seta grezza e la esportava su importanti piazze commerciali come quelle sicule e pugliesi accettando pagamenti in Tarì e Robaii a discapito dei Solidi bizantini. Nulla di esaustivo ,ma solo alcune nozioni che si reperiscono in Rivista Italiana di Numismatica anno 1994 e 1995 nello studio di Bellesia"Un Tentativo di Classificazione Cronologica degli Scudi D'Oro dii Ercole II per Reggio Emilia". Da non trascurare di leggere i libri di Carlo Maria Cipolla, nella fattispecie"La moneta a Firenze nel Cinquecento" e David Abulafia"Maometto e Carlo Magno:le due areemonetarie italiane dell'oro e dell'argento " in Storia d'Italia ,Annali, 6 odjob
    2 punti
  10. Buongiorno Me ne sono innamorato. Sapete darmi qualche consiglio? gr 3,95 mm 19,93 https://shop.moruzzi.it/it/monete/monete-romane-repubblicane/gens-sempronia-denario-148-a-c-testa-galeata-di-roma-i-dioscuri-a-cavallo-zecca-di-roma-l-sempronius-pitio-argento-spl-crawford-216-1.html grazie
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  11. Seguono una leggenda, scoprono un tesoro. Ricercatori portano alla luce oro e argento del “santo truffatore” del ‘700 Nelle remote colline dei Jeleniowskie, in Polonia, si celano numerosi luoghi avvolti dal mistero. Tra questi misteri spicca la storia singolare dell’eremita Antoni Jaczewicz, un avventuriero che si guadagnò fama anche come falso profeta, seducendo la gente con presunti poteri di guarigione. Si narra che nel maggio del 1708 egli eresse un eremo tra monti e colli, convincendo tanti malati della sua capacità di curare. La sua figura è rievocata con contorni leggendari. Si dice che l’uomo avesse accumulato un consistente tesoro, nel suo rifugio. L’associazione di esploratori Świętokrzyska, ispirato da questa leggenda, ha deciso di indagare ulteriormente. Dopo aver ottenuto le necessarie autorizzazioni, ha confermato le antiche voci, trovando un autentico tesoro. “Abbiamo atteso con pazienza per annunciare questa scoperta – hanno detto gli esploratori polacchi – Quasi due anni di attesa perchè siamo tornati più volte sul luogo. E volevamo certezze. Un’attesa prudente che ha ripagato. Oggi possiamo affermare di aver confermato una parte della storia di questa leggenda. Dopo aver ricevuto le dovute autorizzazioni, abbiamo iniziato i lavori nell’estate del 2022 e, il 12 giugno di quell’anno. Il nostro collega Paweł Polak ha scoperto il primo deposito di monete d’argento. Era un tesoro imponente, con un numero considerevole di monete, di cui purtroppo non possiamo ancora fornire una stima precisa poiché i lavori di conservazione e di ricerca sono ancora in corso. I depositi trovati successivi sono più modesti, contenendo una dozzina o anche solo diverse monete ciascuno. L’apice delle scoperte è stato il ritrovamento di un magnifico ducato d’oro della città di Amburgo, opera di Sławek Badowski, che ha aggiunto un tocco finale prestigioso alla nostra ricerca. Desidero ringraziare tutti i membri della nostra associazione per la loro dedizione e pazienza” – ha dichiarato Sebastian Grabowiec, presidente del Gruppo di Esplorazione Świętokrzyska, in merito alla scoperta del tesoro. Ma chi era veramente l’eremita Jaczewicz, inizialmente considerato guaritore ma in seguito rivelatosi un abile truffatore e ladro? Alla fine del XVII secolo, la Repubblica di Polonia fu travolta da un’epidemia di peste, che alimentò il panico tra la popolazione. In questo clima di terrore, i truffatori approfittarono della situazione, promettendo guarigioni miracolose o protezione contro la malattia. Tra essi, spiccava Antoni Jaczewicz, che addirittura dichiarava di avere ottenuto il potere curativo direttamente dalla Madonna, la quale, affermava lui, dimorava con lui nel suo eremo. La sua menzogna attirò numerosi fedeli o malati, che fecero generose donazioni all’eremo. La sua fama crebbe rapidamente e presto trasformò il suo rifugio in una sorta di fortezza, con guardie assoldate per proteggere i suoi affari. Si dice che non solo derubasse i pellegrini, ma anche le proprietà circostanti. Alla fine, la nobiltà locale lo catturò e lo consegnò alla corte episcopale di Cracovia. Tuttavia, riuscì a fuggire dalla prigione e a tornare al suo rifugio, riprendendo le sue attività fraudolente, apparentemente con il beneplacito del Papa. Dopo essere stato nuovamente catturato, fu processato e condannato all’ergastolo nel 1712, finendo in prigione a Częstochowa. “Le vicende degli avvenimenti di quel tempo sono state riportate alla luce grazie alle interessanti scoperte degli ultimi anni da parte dei membri del Gruppo di Esplorazione Świętokrzyskie. Questi hanno ottenuto l’autorizzazione dalle autorità locali per condurre ricerche sui siti storici. Le loro scoperte suggeriscono che la storia dell’avventuriero Jaczewicz potrebbe essere più di una semplice leggenda, costruita attorno a un numero esiguo di fatti storici. Il Gruppo di Esplorazione Świętokrzyskie ha rinvenuto una vasta collezione di monete risalenti alla metà del XVII secolo e all’inizio del XVIII secolo, tra cui orts, sei, krajcars, kopecks (conosciuti anche come lacrime) e altro ancora. Di particolare interesse è un ducato d’oro di Amburgo del 1648, con l’immagine della Madonna con il Bambino incisa sul bordo, suggerendo che potesse essere usato come medaglione. È possibile che queste monete fossero parte delle offerte raccolte dal falso eremita, donazioni o ex-voto, o forse anche bottino rubato dalla nobiltà locale. Il deposito di monete, ora custodito e conservato dai membri della Świętokrzyska Exploration Group, è stato trasferito al Museo Storico e Archeologico di Ostrowiec Świętokrzyski. Quest’anno è prevista la sua catalogazione e un’analisi numismatica e storica dettagliata, sperando di ottenere maggiori dettagli sul passato di questo tesoro” – ha commentato Wojciech Siudowski del WUOZ di Kielce. Gli archeologi ora cercheranno le possibili strutture dell’eremo. Góra Witosławska (491 m sopra il livello del mare ) – una vetta nella catena montuosa Jeleniowski , sui monti Świętokrzyskie – è’ coperta da un bosco di abeti e faggi.In epoca precristiana sul monte Witosławska esisteva un bosco sacro . Secondo alcuni qui veniva venerato Vito, cioè Świętowita, una divinità che si prendeva cura, tra gli altri, del sole. Alcune fonti sostengono che il nome del monte potrebbe derivare dal nome di questa divinità. Anche più tardi, a partire dal XV secolo, ogni anno a Pentecoste si tenevano qui processioni e riti sacri. Il monte Witosławska veniva utilizzato anche religiosamente dai predicatori Antoni Jaczewicz – del quale, ora, sarebbe stato trovato il tesoro – e Jan di Zakliczyn. https://stilearte.it/seguono-una-leggenda-scoprono-un-tesoro-ricercatori-portano-alla-luce-oro-e-argento-del-santo-truffatore-del-700/
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  12. Salve, condivido immagini di una cartolina ritrovata in un accumulo viaggiata in Belgio e chiedo ai più esperti maggiori informazioni. Ringrazio in anticipo
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  13. Avrei dovuto aprire questa discussione questa mattina ma sono stato preso da altro. Infatti oggi 6 Maggio nasce ufficialmente il primo francobollo. Un augurio a tutti noi per tanto divertimento e buon collezionismo a tutti. Il primo...
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  14. Buongiorno a tutti Come sempre mi appoggio al forum ed agli esperti quando mi vengono richieste informazioni sulle classiche che non sono il mio campo di interesse... Mi hanno chiesto notizie su questo denario, raffigurazione del rovescio, classificazione e magari un poco di storia e di informazioni... Io sono arrivato a riconoscere Marco Aurelio come autorità emittente, di più non mi spingo non essendo la mia monetazione, qualcuno potrebbe aiutarmi a levare dall'ignoranza me ed il mio amico? Ringrazio cortesemente chiunque mi possa dare informazioni che mi accrescano di conoscenze. Peso comunicato 3,28 gr.
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  15. In questo caso, Drogheria Doppler. Dal Pitotto:
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  16. https://en.numista.com/catalogue/exonumia220704.html esemplare svizzero
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  17. Personalmente uso i vassoi box della leuchtturm, a mio parere molto comodi, impilabili, e se ne prendono solo quelli che servono. Io non li uso ma ci sono anche per le capsule: (immagini prese nel web)
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  18. Intanto da un primo confronto il lotto 835 di Varesi 5 del 10/11 Aprile 1986 è lo stesso esemplare di Varesi 83 del 09/05/2024 lotto 653
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  19. Considera che è comunque un denaro comunissimo. Prova a guardare su internet il rapporto prezzo - conservazione
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  20. Ti ringrazio @Pxacaesar per le spiegazioni, mi fa sempre piacere leggere qualche cosa sulla monetazione romana su cui ho ancora molto da imparare!
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  21. Dal romanticismo alla necrofilia è stato un attimo 😱 Grazie per aver condiviso questo bel contorniato e per l'approfondimento mitologico sempre molto gradito ☺️
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  22. Ho sforato il budget su cui si fonda la discussione..... ma per non aprirne un'altra dal titolo 'cosa si compra con due euro' la posto qui. Mi mancava nonostante sia comunissima, una bella moneta quadrata con Giorgio VI° (Malaya 1 cent del 1940).
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  23. Non sono ferrato sulla tipologia. Ho chiesto al mio Mentore , considerando che giudichiamo da foto, non gli paga l' occhio . Detto questo,se avrai dei dubbi non potrai mai" amarla" appieno. Nel caso desisti.
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  24. Se te ne sei innamorato allora c’è poco da dire, prendila e basta. La cosa buona è che stai comprando in un negozio serio e tra i migliori in ambito numismatico, quindi vai tranquillo per quanto riguarda l’autenticità e grado di conservazione. L’unica cosa è il prezzo, di solito moruzzi è un po’ caro. Magari se pazienti trovi qualcosa di meno caro. Pero se come hai detto sopra, te ne sei davvero innamorato e hai la disponibilità, allora è inutile aspettare.
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  25. Ecco un'altra immagine da una mostra di 3 anni fa a Genova.
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  26. A chiunque s'interessi di storia giapponese consiglio questo magnifico libro del 2009, 344 pagine, frutto della collaborazione di vari autori. E' in inglese. https://www.metmuseum.org/it/met-publications/art-of-the-samurai-japanese-arms-and-armor-1156-1868
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  28. Bronzo simile Greek Phrygia. Dorylaion (?) circa 300-100 BC. Bronze Æ 10mm., 1,36g. Helmeted head of Athena right / ΔΟΡΙ, owl standing right, head facing, spearhead to right. very fine Winterthur 4088 (as Dorylaion); Imhoof-Blumer, Kleinasiatische Münzen, 525, 1 (as Dorylaion); Aulock, Phrygien II, 63 (as Hierapolis). The attribution of the type to Dorylaion is based upon Imhoof-Blumer's reading of the ethnic as ΔΟΡΥ. apollonia
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  29. In una stanza d'albergo, pensando alla necessità di una doccia che non farò adesso perché stanco della giornata, distratto da un sestante e un'oncia in asta, cullato dal silenzio del buio, tendente a conati grafomani, in preda a smanie di conoscenza riguardo a certe filosofie della storia, da Vico fino all'eurasiatismo, voglioso di un soggiorno sulle spiagge ritratte nel film LO SQUALO, col calendario sotto mano per inserire gli impegni lavorativi e familiari che mi frullano nella capoccia (tra cui il ritiro di qualche banconota svizzera di 80 anni fa). Ma sopratutto... lo compro o no domani al Salone MONETE ROMANE di Savio? Saluti da Torino! Buonanotte!
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  30. Antica statuetta in bronzo verde-oro della civetta di Atene proveniente dalla Grecia Altezza 4,5 cm; larghezza 2,7 cm. Peso 90,0 g. apollonia
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  31. Ecco qui, spero siano almeno un pochino migliori. Non rendono i fondi lucenti e il lustro ma insomma…
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  32. Salve, Moneta autentica ma bassa conservazione, per come avuta sicuramente un colpo fortunato, a prescindere della conservazione è dal valore sicuramente una moneta del Regno di gran fascino. Saluti LVCA
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  33. La tua, da quello che vedo è quella classificata come Muntoni 129 Var I (seconda riga), ce n'è una uguale alla tua in foto. Il MIR la valuta da 30 (in MB) a 300 (SPL).
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  34. Buongiorno, cercando ho visualizzato di simili alle frazione di dirham o kharruba ... alcuni esempi per capire più o meno se la strada e giusta
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  35. Quindi mi ha confermato che la parte cinese è quasi sicura sia Nankino in caratteri cinesi
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  36. Se dice che sono dei numeri e' sicuramente la data. Se il tuo contatto dice che sono lettere all'ora alzo le mani po' essere di tutto, ma confido nella possibilità che sia la data in quanto i cinesi sono molto corretti nelle annotazioni.
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  37. Concordo... se aggiungiamo che probabilmente non ha viaggiato, per lo meno come oggetto a se stante .. ho chiesto il significato di quanto scritto sopra Nankino
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  38. Se non c'è indirizzo e non c'è un'altra parte della cartolina forse staccata,..? ..potrebbe essere una cartolina ricordo per turisti con affrancatura annullata CTO (Cancel To Order).. ovviamente non viaggiata. Potresti cortesemente fare un primo piano del francobollo.
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  39. Buongiorno, Si tratta infatti di un'imitazione del liard all'H incoronato da Enrico III da parte della famiglia Radicati consorzio anonimo de la zecca di Passerano nel 1585. La leggenda è forse: D/ M[OИO • IM • CO • DE •] C • ET• PAS • Grande H corona chiusa. R/ [ SIT • ИOME]И • D • BEИE[D: ☘ :] Croce di fiori. la leggenda della tua moneta sembra iniziare alle 12:00 e non alle 6:00 e potrebbe non avere la data.... Forse una nuova variante... Da vedere sul mio blog qui: https://liardsitaliens.blogspot.com/p/passerano-famille-radicati.html Visitate il mio blog sulle imitazioni italiane dei liards francesi, qui: https://liardsitaliens.blogspot.com/ Ecco un'altra copia simile alla tua moneta:
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  40. La Bulgaria è fiduciosa nell’adesione all’euro nel 2025 A quanto pare la banca centrale bulgara non è così ottimista. In ogni caso, non saprei spiegare altrimenti perché, nonostante la prevista introduzione dell’euro, pochi giorni fa la banca centrale bulgara ha indetto un bando per la produzione e la consegna delle banconote in lev. Il periodo di gara termina il 16 aprile 2024. Ecco alcuni dettagli della gara molto dettagliata: 5 Lev Si devono produrre fino a 20.000.000 di pezzi di questo valore nominale. Il prezzo non deve essere superiore a 18,14 euro (IVA esclusa) per 1000 pezzi. Questo ordine ha un valore massimo di 362.800 euro. Al 31 gennaio 2024 circolavano quasi 31,6 milioni di pezzi di questo valore nominale. 10 Lev Si dovranno produrre fino a 20.000.000 di pezzi di questo valore nominale. Il prezzo non deve superare i 18,44 euro (IVA esclusa) per 1000 pezzi. Questo ordine ha quindi un valore massimo di 368.800 euro. Al 31 gennaio 2024 circolavano quasi 77,9 milioni di pezzi di questo valore nominale. 20 Lev Si dovranno produrre fino a 20.000.000 di pezzi di questo valore nominale. Il prezzo non deve essere superiore a 18,99 euro (IVA esclusa) per 1000 pezzi. Questo ordine ha quindi un valore massimo di 379.800 euro. Al 31 gennaio 2024 circolavano quasi 97,6 milioni di pezzi di questo valore nominale. 50 Lev Di questo valore nominale dovranno essere prodotti un minimo di 21.000.000 e un massimo di 30.000.000 di pezzi. Il prezzo non deve superare i 40,26 euro (IVA esclusa) per 1000 pezzi. Questo ordine ha un valore compreso tra 845.460 e un massimo di 1.248.060 euro. Al 31 gennaio 2024 circolavano circa 240,1 milioni di pezzi di questo valore nominale. 100 Lev Dovrebbero essere prodotti almeno 40.000.000 di pezzi di questo valore nominale. Con opzione per ulteriori 5.000.000. Il prezzo non dovrebbe essere superiore a 43,72 euro per 1000 pezzi. Questa commessa vale quindi almeno 1.748.800 euro. Al 31 gennaio 2024 circolavano circa 131,0 milioni di pezzi di questo valore nominale. Il volume totale di questa gara è compreso tra 130.000.000 e 135.000.000 di banconote. Al 31 gennaio 2024 erano in circolazione circa 578,1 milioni di banconote. Il valore dell'ordine è quindi compreso tra (almeno) 3.705.660 e (massimo) 4.108.260 euro (IVA esclusa). Ovviamente, la Banca nazionale bulgara sta facendo scorta di banconote in lev da 8 a 14 mesi prima dell'auspicata introduzione dell'euro.
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  41. Salve Sembra trattarsi di un riconio molto recente del tipo post 1986 con unghia lunga e piuma singola. Il suo valore è pressappoco il peso dell'argento, la zecca viennese lo conia e vende tutt'ora attorno ai 27/28€ mi sembra.
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  42. In realtà Esiste un bagattino fatto coniare da Cristoforo Moro che riporta il suo ritratto. Non solo precede l’emissione, assai cospicua, della lira Tron mentre il bagattino in questione e’ super raro, ma antecede di qualche mese ( luglio verso settembre 1462) quella che viene considerata la prima emissione con ritratto fisionomico della monetazione rinascimentale italiana, ovvero il ducato di Francesco Sforza per Milano per una trattazione specifica del tema: The earliest Coin Portraits of the Italian Renaissance, in “Rivista Italiana di Numismatica”, 103, 2002, pp. 385-393;
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  43. Ma non pensate si tratti di polemiche un poco sterili? È normale che un commerciante debba guadagnare, è normale che il conferente voglia ottenere il massimo ed è normale che l'acquirente voglia spendere il minimo. Il risultato finale di una vendita non è altro che l'incontro di queste tre situazioni. Fortunatamente stiamo parlando di beni di lusso assolutamente superflui, non stiamo parlando di latte, pane o pasta, pertanto possiamo tranquillamente passare oltre se crediamo che le condizioni proposte siano insoddisfacenti. Un collezionista oculato si pone un budget, comprensivo dei diritti, e oltre quello non va. Se so che per una moneta sono disposto a spendere massimo X euro compresi i diritti, quando arriverò a quella cifra mi fermerò indipendentemente dalle commissioni. Se il mio budget viene superato da qualcuno di più facoltoso, amen, probabilmente sarebbe andata così sia con commissioni al 10 che al 30. Non vedo quale danno me ne derivi. Poi ognuno fa le proprie valutazioni aggiuntive, io per principio non partecipo ad aste unicamente online che abbiano i diritti al 20/25% perché ho difficoltà a comprendere certe cifre. Ma è una mia personalissima presa di posizione, giusta o sbagliata che sia. Ripeto, per quanto possa essere forte la passione, stiamo parlando unicamente di monete. Possiamo benissimo vivere senza. Fa piacere che i commercianti espongano il loro punto di vista perché, stando noi dall'altro lato della "barricata", riusciamo a comprendere un po' meglio queste dinamiche, ma l'assunzione di certi toni dall'una e l'altra parte mi è difficile da comprendere.
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  44. C’è chi già ora chiede il 27% all acquirente . diciamo che in caso di catalogo, sala , rinfresco , ecc ecc certe commissioni ci possono stare … quando invece trattasi di aste on-Line , forse , il continuo lievitare delle commissioni lo trovo poco giustificato ..
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  45. Finchè si mettono sul campo ipotesi, indovinelli a chi ci prende o meno (ma nessuno è giudice o arbitro per stabilire quale soluzione è corretta), su quale prima e quale dopo, tutto è lecito, ma inserire commenti a casaccio, giusto perché ognuno può dire la sua, quando poi la verità è scritta (o almeno una parte di essa dove poi è stato agevole dedurre il finale), lascio ovviamente libero pensiero e libera espressione. E’ anche scontato che in questo caso non essendo presente su queste monete una cronologia di ufficiali di zecca diversi (a parte la lettera P), perché il tutto avvenne nel giro di un anno e un paio di mesi, non si può stabilire con assoluta certezza del “quale prima e quale dopo”, anche se dalla lettura di alcune carte un’ipotesi plausibile potrebbe infilarsi per rendere la sequenza alquanto veritiera. Ovvio che se poi il discorso si allarga e si vanno a toccare altri tipi di dettagli del periodo, ove, come detto, la documentazione è almeno in parte esistente, mi sento di scrivere qualcosa. Sul dove sul come e sul quando credo che io abbia prodotto un lavoro molto affidabile, proprio per rendere almeno in parte, se non del tutto chiaro quello che accade nell’epoca di cui si discute. Ho letto in velocità….non vorrei prolungarmi di molto, ma mi sento di scrivere solo su alcuni punti essenziali lì dove ci si è allontanati dalla realtà. Prendo quindi spunti solo nei casi più eclatanti cercando di correggere. All’Arsenale non esistevano macchinari, le monete in primo momento venivano liberate con il metodo della moneta fusa (nella sua totalità) impronta compresa. Non avrebbero mai e poi mai aperto un’officina monetaria e mandato persone esperte nella fusione, con l’aggiunta di un piccolo esercito di personale solo per coniare un centinaio di pezzi fusi. Sulla questione Due Grani, Grani e Pubbliche, è chiaro che il Bovi ha un po' ribaltato (e/o almeno in parte inserito sue tesi), quello che di concreto è il documento originale del Prota. La piccola parte del documento inserito da Layer è solo un pezzo di quello del Prota, ma il Bovi inserisce ipotesi cercando di comprendere “dove e come” e quali tipi. Non ci sono Pubbliche (totalmente) fuse del 1623, ovvio, perché vennero coniate solo all’inizio della produzione). Per tutte le altre Pubbliche, considerato che erano evidenti i segni della fusione, con impronte non del tutto consone a rappresentare l’immagine e l’iconografia totale della moneta, a quale è aggiunto il motivo principale del loro subito abbandono, cioè erano di peso più svariati ….. ma ciò venne comunque preso in considerazione per motivi di urgenza, le Pubbliche, dicevo, uscirono tutte dall’Arsenale. Vi metto sotto (in foto) il metodo usato. Questo giustifica la grande mole di lavoro e di personale che venne messo sul campo, ma si cambiò metodo. Furono solo i tondelli ad essere stati fabbricati per fusione e non tutta la moneta. Questo è evidente, se proprio volessimo argomentare il “ti sembra”, osservando le monete. Alcune, erano tagliate (con la tenaglia) con largo margine, su altre si nota il lembo in eccesso, su altre ancora un piccolo vuoto nella forma tonda, quando l’operaio esagerava nel taglio del codolo. Il ritaglio che vi aggiungo è anche di una Pubblica del 1623, questo significa che tale metodo durò fino alla chiusura dell'Arsenale. Per il resto buon prosieguo e buon divertimento, ma ricordatevi che ci sono tante e tanti altri tipi di monete, come queste, del quale non si può ricavarne l’esatta cronologia; una enorme mole di lavoro in questo senso è stata prodotta nel mio volume periodo 1503-1680, ma per quelle monete e per quei dettagli dove davvero occorreva comprendere quale prima e quale dopo. In questo caso e in altri anche, una variazione in legenda per lettere, per punteggiature ecc.ecc. non credo che mai si troverà documentazione del perché, sono talmente non influenti che mai qualcuno si sarebbe sognato di lasciarlo trascritto. ....
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