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  1. caravelle82

    caravelle82

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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 05/28/24 in tutte le aree

  1. Sei sempre positivo (e propositivo). Non ti smentisci mai, presenza importante di questo forum. Un cordiale saluto, Santi.
    3 punti
  2. Mamma mia grazie veramente, troppa gloria per me😅 Anche tu sei importante come chi partecipa attivamente dando il proprio apporto😁
    2 punti
  3. Ciao carissimo Eh purtroppo dovrebbero combaciare tante cose nella vita. Già esser lì personalmente è una grande vittoria (e sfacchinata). Quando si può....subito🤣 Sarebbe bello con tutte le consorti, nel mio caso la vedo dura, quando vengo al Veronafil, il sottoscritto "monta le tende" in fiera. Diciamo me la godo dall' apertura alla quasi chiusura😅
    2 punti
  4. Nomos AG > Auction 32 Auction date: 8 June 2024 Lot number: 378 Price realized: This lot is for sale in an upcoming auction Lot description: Greek CIMMERIAN BOSPOROS. Pantikapaion. Circa 310-304/3 BC. Tetrachalkon (Bronze, 21.5 mm, 5.85 g, 12 h). Bearded head of satyr with animal ear to right. Rev. Π-Α-Ν Forepart of griffin left; below, sturgeon swimming to left. HGC 7, 113. MacDonald 69. Particularly sharply struck and with a stunning dark chocolate glossy patina. Extremely fine. The accurate depiction of the sturgeon below the griffin on the reverse, reminds us of that fish's great importance for the city's economy. Starting price: 450 CHF
    2 punti
  5. Hai ragione, sul forum passano pochi "argentei" tetrarchici (forse perchè più monotoni nei rovesci? Forse perchè meno accessibili come prezzi?). Io, purtroppo, non ne posseggo e guardo sempre con interesse queste monete. Particolare il rovescio con la sigla XCVI, ovvero 96. Ad indicare 1/96 di libbra romana (327 grammi) ovvero il peso teorico dell' argenteus, la moneta d'argento (di alto tenore) introdotta dalla riforma monetaria di Diocleziano. Tabella tratta da questa bella discussione: Spero di non aver detto inesattezze. In questo caso prego di correggermi. Questa moneta e' molto bella e oltre al valore intrinseco ha un valore inestimabile: ti e' stata regalata da una persona che ti vuole bene e che ti conosce bene se ti regala queste chicche. Ciao. Stilicho
    2 punti
  6. A parer mio...... la distanza tra T1 e T2 è sin troppa!
    2 punti
  7. La prossima volta che ci incrociamo ad un convegno, se mi passa a trovare mi fa un piacere e le offro un caffè. Ammetto che mi dispiace abbastanza leggere di quanti utenti del Forum vanno ai convegni ma non passano mai per un saluto al mio stand. Non è certo dovuto e non pretendo di stare simpatico a tutti, ma mentre per i visitatori è facile individuare il sottoscritto, non lo è per me che spesso non posso associare un nome o un nickname ad una persona e di questo mi dispiaccio.
    2 punti
  8. Una moneta recentemente in asta (Millon del 3/11/2023, lotto 15, ex collezione Monsieur Tolouse e dichiarata come acquisita dal collezionista l'11 maggio 1936), un 100 litre / decadramma in oro di Siracusa sotto Agatocle, con i tipi di Apollo - biga ed etnico, ha destato la mia attenzione perché mancante della tipica triskeles al rovescio che solitamente caratterizza questa ed altre emissioni di Agatocle. Peraltro, questa moneta apparentemente senza pedigree nel catalogo francese è riconoscibile come Weber 1666 = Chapman (19 febbraio 1885), 359. Segue uno scan fatto male, ma chi ha la possibilità di vedere un'immagine migliore la riconoscerà. Facendo una veloce ricerca, altri esemplari dagli stessi conii sono censiti in alcune collezioni rilevanti: - AMB 514 (NAC 13, 1998) - Hess Divo 307 (8 giugno 2007), 1084 = Monnaies et Médailles 64 (1984), 46 = Rollin & Feuardent (9 maggio 1910), 166 ex coll. Duruflé L’assenza del triskeles su questa moneta mi ha portato a studiare nuovamente la monetazione di Agatocle, notoriamente ricca di emissioni, con nominali in bronzo, argento, elettro ed oro, distribuiti in 3 diverse fasi del suo lungo periodo di regno/tirannia. Solitamente le emissioni di Agatocle sono distinte in 3 periodi: - dal 317 al 310 a.C., dalla conquista del potere all’invasione africana; - dal 310 al 304, durante il periodo della guerra contro Cartagine; - dal 304 al 289 a.C., l’ultimo periodo, che termina alla fine del suo regno. La tipologia monetale oggetto di questo breve articolo è una variante, ritengo rara, dell’altrimenti comune 50 litre / decadramma in oro, pesante 4,30 g. ca, con i tipi di Apollo - biga ed etnico, ma mancante della tipica triskeles al rovescio che solitamente caratterizza l’emissione di Agatocle. (continua) Come ricorda Berend, la serie di 50 litre / decadrammi con Apollo – biga ed etnico con triskeles pesante 4.30 g. è verosimilmente stata emessa nella prima fase (dal 317 al 310 a.C.) delle emissioni in oro, insieme ad un’altra serie di 100 litre / 2 decadrammi in oro, molto rara e dal peso doppio, con i tipi della testa giovanile con copricapo elefantino e Atena guerriera con civetta. È stato commentato da diversi studiosi, ed è opportuno menzionarlo in questa sede, come questa prima emissione in oro da parte di Agatocle sia stata modellata sul famoso statere aureo di Filippo il Macedone (n.b.: tuttavia quest’ultima era pesante 8.60 g.), per associare la nuova moneta ad una tipologia estremamente nota ai mercenari che sarebbero stati assoldati e, al contempo, collegare il prestigio e le vittorie del sovrano macedone a quelli (auspicati) dell’ambizioso Agatocle di Siracusa. Da un punto di vista strettamente metrologico, è facile convenire con Berend circa l’attribuzione di questa tipologia Apollo – biga ed etnico con triskeles pesante 4.30 g. d’oro ad un 50 litre, ovvero ad un decadramma, rapportando questa alle coeve emissioni in argento: a) tetradrammi del tipo Aretusa – quadriga con triskeles ed etnico dal peso di 17.20 g. ca. e b) stateri / didrammi di tipo corinzio del tipo Atena elmata – pegaso ed etnico dal peso di circa 8.60 g. ca.. In sintesi, in questa prima fase, prima che la guerra contro Cartagine mettesse sotto sforzo le finanze del tiranno siracusano, vigeva un rapporto AV : AR = 10 : 1, ovvero i 4.30 g. di AV della serie 50 litre / decadrammi con Apollo – biga ed etnico con triskeles valevano 10 volte una dracma attica in argento da 4.30 g. (pari a ¼ della tetradramma e ½ del didramma). Tralasciando ai fini di questa analisi le altre emissioni auree (o in elettro) di Agatocle, all’emissione in oggetto segue una seconda serie di 50 litre / decadrammi con Apollo – biga, sempre con triskeles, ma questa volta senza etnico e di peso calante pari a 2.85 g. ca. Questa serie “leggera” è solitamente attribuita alla seconda fase, quella della guerra con Cartagine, che richiese a Siracusa di aumentare i volumi di emissioni monetali, anche grazie al nuovo rapporto AV : AR = 15 : 1, per cui in questa fase una dracma da 2.85 g in oro corrispondeva a 10 dracme in argento di complessivi 43 g. Pertanto, se la serie “pesante” 4.30 g di 50 litre di Agatocle, che richiamava gli stateri macedoni quale mezzo di pagamento dei mercenari anche in Sicilia, era contraddistinta dall’etnico e dalla triskeles, e quella successiva “leggera” 2.85 g non necessitava più l’etnico in quanto tipologia ormai nota, la domanda che mi sono posto è: in che fase e perché si coniò un rovescio senza triskeles all’interno della serie “pesante”? In assenza di uno studio della sequenza dei conii di questa interessante serie agatoclea, ipotizzerei che questa serie senza triskeles sia stata emessa nella prima fase della serie “pesante”, prima dell’introduzione della triskeles come simbolo del re siracusano. Voi cosa ne pensate? ES
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  9. 1 punto
  10. Persiste...comunque non userei mai roba acida io,vero qua non ci perdi granchè....
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  11. Mi piace di più adesso 👍
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  12. Mi sembra un ottimo risultato, soprattutto al dritto👍
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  13. stessa monetina dopo un bel bagnetto con acqua e sapone 🤣
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  14. La " tenuta comoda" è sinonimo di libertà: conservati così. Ciao, Santi.
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  15. Sì, ma vogliamo sapere chi sei tu Dalla foto riconosco solo Mario @dabbene e Moruzzi, mi piacerebbe sapere anche chi sono gli altri, almeno quelli che sono iscritti al forum. petronius
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  16. Dirham mamelucco del sultano Baybars I zecca di Al-Qahira ( Il Cairo)
    1 punto
  17. Ciao È la classica riproduzione in voga nei mercatini acquistabile anche a 3 euro. Qualcuno la usa come tappa buchi, altri per studio altri perchè piace e basta. Saluti
    1 punto
  18. Questa immagine mostra il Presidente del Circolo Astengo di Genova tra Alberto D’Andrea, Presidente dell’Accademia Italiana Studi Numismatici e Umberto Moruzzi, Presidente della Nip, non e’ poco ….
    1 punto
  19. Credo che in collezione valga la pena tenere anche un esemplare di questo tipo, oltre alle ufficiali coniate a Roma ..
    1 punto
  20. Foto perfetta, gratificante, ma però mancano le presenze importanti, quelle al femminile (io con mia moglie ci ho provato tante volte), speriamo che nel prossimo futuro possiamo vederle partecipi e serene (come Voi).
    1 punto
  21. Condivido una piastra 120 grana 1834 interessata dalla variante "REGN". Saluti.
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  22. Salve a tutti! Condivido con voi questa curiosità emersa dalle ciotole del Veronafil appena trascorso e presa al costo di 1€; un 5 centesimi 1913 senza il punto nella legenda tra la D' e ITALIA. Il catalogo Gigante in mio possesso (edizione 2016) la dà R2 non so se è ancora classificata così nelle edizioni più nuove.
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  23. Qui per paragone, la mia originale R2, con una riproduzione sempre di mio possesso. (F- falso/ v- vero) Il falso numismatico solitamente "si inceppa "sempre su bordo e perlinatura. Nel nostro caso ripeto, a meno che non tradiscano le foto......
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  24. In buona sostanza la quasi totalità delle monete che hai postato in questi giorni per l'identificazione sono tutte mamelucche alla fine dei conti direi un lotto omogeneo.
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  25. Ciao @miza si, un poco all'inizio la rende lucida come se ci fosse passato dell'olio di vaselina, con il tempo si nota di meno, ma se il risultato non piace va via facilmente con l'acqua calda.
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  26. Ciao @Prosit, stuzzicando con uno stuzzicadente i punti più incrostati lo sporco tende a venir via, ciò mi fa maggiormente pensare che possa essere ruggine... Saluti...Ronak
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  27. No, una pulizia corretta non può abbassare la conservazione di una moneta. Come potrebbe se sono state tutte pulite? Pulire l’argento non è una moda comparsa oggi ma si è sempre fatto. Addirittura si schiarisce l’argento anche solo strofinandoci le mani sopra (ritrovandosele nere). Figuriamoci quante volte sono state pulite e fatte ripatinare nel corso di 100 anni. Per questo vengono sempre valutate solo sulla base di rilievi conservati ed eventuali danni come graffi o colpi. In ogni caso la pulizia dell’argento è una pratica così radicata che dubito siano molte le monete che sono state solo ‘’immerse’’ e non strofinate. Ma questo non significa che uno non debba più collezionare. Quello che importa è: quanto è grave per noi questo ‘’tentato restauro’’? Si potrebbe procedere a ritroso nella questione fino al concetto di restauro stesso. Meglio lasciare tutto com’è oppure cercare di riportare l’oggetto all’antico aspetto, eliminando irrimediabilmente gli effetti del tempo? Questa è la vera domanda. Da questa deriva: meglio che le monete patinino o non patinino? A che punto bloccare il processo? E nel caso non mi piaccia il risultato, si può azzerare e ricominciare? Tant’è. Ma la moneta, lavaggi o non lavaggi, quella è e conserva il suo significato. Buonasera
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  28. Mactonio, se non sbaglio, nella prossima asta thesaurus ci sono altre due piastre 1798 con la stessa variante di cui stiamo parlando. Non ho approfondito, ma credo siano ancora del medesimo conio delle altre. La variante non è riportata e, di conseguenza, anche in questo caso, non viene considerata nella base d’asta. Saluti.
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  29. Onestamente non lo so. Mi sembra, però, che il rovescio sia più consumato del dritto e con rilievi più appiattiti (per quanto giudicabile in una moneta così vissuta). Chissà che uso ne e' stato fatto e quando.... Chissà quante cose potrebbe dirci se potesse parlare... Ciao. Stilicho
    1 punto
  30. Salve, frazione di dirham mamelucco del sultano Al-Ashafr Khalil zecca di Al-Qahira (Il Cairo)
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  31. Io sono un dilettante perciò non mi esprimo. Sono però curioso di sapere a cosa sono dovute quelle macchie. Possibile si tratti di un principio di ruggine? Il materiale della moneta non dovrebbe permetterla... Grazie
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  32. Eccomi di ritorno da Veronafil con gli acquisti di questo giro, purtroppo le ciotole erano poche e praticamente tutte da 1€ in su Ecco i risultati delle pescate ad 1€ Comincio con questo bel 1/32 di birr etiope, coniazione più tarda rispetto alla data (anni '20) Questo 2 cent 1/2 olandese già lo avevo ma il 1894 mi risulta essere un anno piuttosto raro e interessante Sempre ad 1€ questo bel peso cileno che mi mancava, anno 1933 Questa 5 franchi 1933 per 1€ la sono andato a migliorare Ho trovato anche questo bel 2 franchi del congo belga che farà compagnia alla sorellina da 1 franco che già avevo😄
    1 punto
  33. Sì Aemilianus, concordo in linea di massima con quanto hai espresso ma a mio parere devi considerare la questione da un'altra prospettiva. Non è che fossero emissioni atte ad ottenere un guadagno (il fine ultimo del falsario, quale esso sia - tra l'altro recentemente ho visto una moneta da 20 €cents... che ci guadagni su?) bensì a stabilizzare un sistema microeconomico locale. Mi spiego... Chi mi conosce da anni sa del mio pallino per i c.d. "small changes" ovvero la miriade di piccole transazioni economiche che di in sè sono quasi insignificanti ma muovono alla fine grossi volumi di denaro... NB: attenzione, parliamo di moneta fisica, non riferiamoci mentalmente a transazioni tramite carte di credito che nulla hanno a che fare con il mondo antico (perlomeno fino alle prime banche del MedioEvo) etc... e ci fuorviano. Esempio: Primo Impero. I possedimenti imperiali si espandono raggiungendo il loro maximum territoriale sotto Traiano. L'esercito riceve una paga in denari. Il legionario riceve la diaria e, dopo aver accantonato una parte e aver devoluto una piccola parte alla cassa del suo forte, va a spenderne parte nella taverna... o acquista un bene personale nel vicus sorto accanto al forte legionario... o si reca nel lupanare. Pago il manufatto, la brocca di vino, la prestazione... consegno un denario e mi sento rispondere "mi spiace ma non ho il resto. Ti dò ancora mezza brocca di vino o ti faccio credito...". Lui sollecita il resto ma... "ghe nè minga!". E parte la zuffa. Va beh, l'ho romanzata al massimo per stressare un principio. Che puoi riprendere per valido più recentemente, salvo la zuffa finale . Primi anni 70 del 1900. Scarsità di moneta di piccolo taglio. Soluzione: "... I miniassegni furono un particolare tipo di denaro che circolò in Italia, nella seconda metà degli anni settanta, in sostituzione delle monete metalliche che in quel periodo scarseggiavano, e che fino ad allora erano state sostituite da caramelle, francobolli, gettoni telefonici e, in alcune città, anche da biglietti del trasporto pubblico." Ossia: non voglio le caramelle, i francobolli o i biglietti del trasporto pubblico. Voglio un resto che sia spendibile ed accettato, dopo aver bevuto mezza brocca di vino, anche dall'artigiano che mi vende una cintura o dalla professionista del lupanare. Il gettone si avvicina come idea ma il miniassegno ancora di più: non lo emette la Banca Centrale (lo Stato) ma una sua affiliata (le varie banche ed istituti di credito - nel panorama romano antico l'esercito che è emanazione dello Stato). Quali erano i miniassegni del Primo Impero? monete bronze di emissione civiche locale (vedi area tracia dove le emissioni cittadine coadiuvavano quelle ufficiali o le monete bronzee di produzione locale "celtica" in area germanica belgica) monete bronzee di emissioni civiche distanti (vedi le emissioni di Ebusus e Massalia nell'area campana dovute ai traffici commerciali con Ibiza e Marsiglia) monete fuse di area gallica di epoca gaiana sezione di nominali maggiori (vedi gli assi tardo repubblicani tipo Nemausus nei forti di area germanica) appunto i limes falsa che erano copie fuse (sottopeso e sottomisura) di monete ufficiali a mio modesto parere emesse dallo stesso esercito per necessità in aree dove la scarsità monetale di spiccioli era molto sentita e cui non si poteva derogare ricorrendo alla moneta locale. I limesfalsa non sono specifici dell'area di Carnuntum (dove furono identificati per la prima volta) ma di ampie aree lungo il limes danubiano (e seguendo George Boom ["Counterfeit Coins in Roman Britain," ] anche della Britannia, altra area a bassa circolazione monetale) per cui non si tratta di un fenomeno locale ma diffuso che trova il suo "perchè" nella scarsità monetale in aree marginali dove la produzione locale (ovvero l'utilizzo sussidiario) non può colmare un deficit di questo tipo. Pertanto un costo indubbiamente c'era ma diventava un aspetto secondario e tutto sommato accettabile sia rispetto a quello che avrebbe richiesto una produzione centrale di sufficiente portata (si consideri materie prime, costo produzione e trasporto) sia al fatto di evitare sedizioni/rivolte da parte delle milizie con conseguente instabilità/usurpazioni e loro conseguenze. NB: ribadisco il fatto che limesfalsa è un fenomeno simile ma nel contempo diverso dai denarius limes ovvero dalla produzione di denari in bronzo che avevano valore locale in momenti di attardamento di distribuzione degli stipendia * (e quindi a tacitare eventuali "mugugni" delle truppe di stanza). I limefalsa in genere coprono nominali bronzei fusi, i secondi denari confezionati in lega bronzea. * provate per diletto a calcolare il fabbisogno di produzione monetale di argento delle Legioni di stanza nei territori perifici dell'Impero - ed erano la maggioranza - e riflettete sulla difficoltà di trasportare (con i mezzi dell'epoca) e distribuire questa massa importante alle truppe al fine di evitare rivolte. Vi passo solo questi dati, semplificando e non considerando che poi vi erano vari gradi (es. centurioni), pretoriani, ufficiali e cavalieri che guadagnavano di più: epoca severiana 33 Legioni pari a 442.000 armati che portavano a casa almeno 450 denari all'anno del peso medio di circa 3 - 3,2 g cadauno del tenore del 46% di argento... pensate ai volumi, ai pesi di cui parliamo e alle quantità in termini di metallo fino... Il tutto espresso con la massima umiltà e al fine di scambio di opinioni in merito a quanto esposto. Spero di esser riuscito compiutamente ad esprimere i miei pensieri... Saluti Illyricum
    1 punto
  34. Ciao @Litra68, eccola Ciao @Releo, complimenti bella e rara. Un saluto a tutti. Raffaele.
    1 punto
  35. Nomos AG > Auction 33 Auction date: 9 June 2024 Lot number: 1107 Price realized: This lot is for sale in an upcoming auction Lot description: The Jonathan H. Kagan Collection of Ancient Greek Coins MACEDON. Argilos. Circa 510-500 BC. Tetradrachm (Silver, 27 mm, 12.78 g, 7 h). Pegasos with curved wing prancing to right. Rev. Bellerophon, wearing a crested Corinthian helmet and a cuirass, running to right, his head turned back to left, holding a sheathed sword with both hands; in the field to right, hoplite shield leaning on the inner dotted border; all within an incuse square. Gillet Plates 858 = HGC 3, 1, 464 HPM p. 122, 16, pl. III, 34 and pl. XIV, 23 ('Crestones') = Jameson 1837 = Liampi 17a (O15/R17) = Svoronos HPM pl. III, 34 & pl XIV, 23 = Traité II, 4, 1213 and pl. CCCXXVI, 6 (this coin). Extremely rare, the finer of the two known specimens. Rough surfaces, some corrosion pits and reverse struck from a damaged die, otherwise, very fine. From the Collections of Jonathan H. Kagan, Charles Gillet, Bank Leu 77, 11 May 2000, 159, and Robert Jameson and from the Taranto Hoard of 1911 (IGCH 1874). The main myth of Bellerophon - the name means slayer of Belleros, a Corinthian who our hero killed while practising knife throwing - concerns his taming of Pegasos, whom he then rode when killing the Chimaera. So here, on the obverse, we see Pegasos, seemingly ready for action - hot to trot as it were - while on the reverse we have Bellerophon. He is helmeted and wearing armor, but he seems to be running away from something: his head is turned to look behind him and he is holding his scabbarded sword with both hands. Before him is a tall hoplite's shield and, possibly, a spear. Many Greek coins tell stories that run from the obverse to the reverse, but if that is the case here, exactly what is happening is unclear. Starting price: 12500 CHF
    1 punto
  36. Come scritto da chi mi ha preceduto, nel periodo dei severi la produzione di monete è stata effettuata anche per fusione, in diversi casi. A mio modestissimo parere, pertanto, la moneta mostrata è antica. La produzione parallela a quella ufficiale, ma forse ufficiale lo stesso, magari per dotare di spiccioli i soldati, ha la caratteristica di essere più sottile e leggera di quella coniata a Roma, mentre i tipi sono analoghi. Mi pare di avere ancora da qualche parte un asse di Geta fuso, acquistato una vita fa da un commerciante spagnolo o francese, non ricordo, con i tre imperatori sul palco, impegnati in una distribuzione di denaro o beni di altro genere alle truppe. È prodotto per fusione, ma certamente antico per patina ed altre caratteristiche. Forse, questa è una mia supposizione, la produzione di bronzi non coniati potrebbe essere stata effettuata in Gallia o in Britannia per carenza di moneta minuta o per qualche celebrazione in loco. Ricordo infatti che Settimio Severo e i figli furono lungamente presenti in zona alla guida dell'esercito. La verità non la sapremo mai, ma rimangono produzioni strane ed intriganti, per certi versi uniche nel loro genere.
    1 punto
  37. Porto le mie considerazioni a Veronafil concluso: espositori in netto calo nonostante qualcuno dica il contrario (se volete faccio elenco di chi mancava); sicurezza sicuramente aumentata all'interno e all'esterno, soprattutto quando sabato abbiamo caricato per ripartire; biglietto inutile per la sicurezza come già detto 1000 volte,perché in Italia solo le forze dell'ordine posso chiedere i documenti e quindi il biglietto nominativo non serve una cippa ma qualcuno non ci arriva a capirlo, e aggiungo inutile per diminuirei costi degli stand che sono veramente alti; buona affluenza di pubblico nei 3 giorni; molto male i commercianti chi vanno via prima del tempo ma soprattutto chi il sabato proprio non è venuto, e mi piacerebbe sapere l'organizzazione come pensa di comportarsi verso questi, che lasciando gli stand vuoti hanno permesso ai soliti bagarini di allestire gratis i loro tavoli. In conclusione le richieste che il sottoscritto assieme a una ventina di commercianti aveva fatto sono state accolte e messe in pratica per buona parte, ma che si possa fare meglio è fuori di dubbio. Vedremo per il futuro come andrà, e ricordiamoci che più di uno ha interesse che i convegni chiudano definitivamente.
    1 punto
  38. Buongiorno a tutti. ieri sono stato a Verona e mi sono trattenuto praticamente per tutta la giornata. E’ la seconda volta che ci vado il venerdì e devo dire che per me è stata un esperienza piacevole. Oltre ad acquistare qualche moneta ho incontrato diversi amici ed ho conosciuto altre persone. Ho parlato con qualche commerciante che conosco e si sono dichiarati soddisfatti. Per quanto riguarda la sicurezza, ho notato la discreta presenza di alcuni addetti. Le conclusioni sull’efficacia della nuova formula si potranno trarre solo quando questa edizione della manifestazione sarà terminata. Alla fine, per me è stata un’esperienza molto positiva. Saluti Federico
    1 punto
  39. Buongiorno a tutti, di recente all'asta "Fiorile" di Numismatica Picena è passato un "curioso tondello" dalle fattezze simili allo scudo d'oro A.VI-1735 di Clemente XII, ma in argento : https://www.deamoneta.com/auctions/view/938/461 tra le ipotesi del compilatore ci sono la "prova di grosso", per via della corrispondenza di peso, oppure il falso d'epoca. Avendo di recente acquisito un esemplare simile, dal confronto delle immagini dei due (il mio è l'esemplare sotto) e relative "identità", penso si tratti ragionevolmente di un falso ottenuto per fusione, a partire dal calco di uno scudo originale: si nota infatti che è presente qualche difetto del conio originale (frattura al R. a dx, che compare anche sugli scudi d'oro), ma anche dei graffi (al D., sullo zigomo del pontefice), che sono "copiati" dalla moneta di origine e in generale manca la forza delle incisioni coniate, tutto risulta sfumato e privo di dettagli... Il peso del mio esemplare è 1,41 g, contorno è liscio, non rigato come lo scudo d'oro; il diametro leggermente inferiore agli originali (18,2 mm contro 18,6), e si nota qualche segno di lavorazione al bordo, magari per eliminare il testimone di fusione. Difficile dire se questi tondelli, con una doratura di cui non è rimasta traccia, fossero adatti alla circolazione fraudolenta, il peso è praticamente la metà di quello dello scudo (3,066 g), e manca la rigatura del contorno, introdotta proprio da Clemente XII allo scopo di scoraggiare tosature e falsari... non escluderei che si tratti di una produzione privata con altro scopo, essendoci il busto del pontefice magari avevano un uso come "gettoni devozionali". Questo il confronto del mio esemplare con uno scudo d'oro originale (ex asta Crippa): Ciao, RCAMIL.
    1 punto
  40. Esprimo il mio pensiero per il biglietto: prima, quando non c'era, si poteva entrare ed uscire anche più volte, esempio :entro esco per pranzare e poi se volevo rientravo. Oggi ci siamo ripresentati dopo il pranzo e ci hanno detto che il biglietto era valido solo per un ingresso giornaliero. La ragazza del tornello, c'ha fatto entrare lo stesso. Credo non sarebbe male trovare un sistema tipo Lucca comics, dove al momento dall'acquisto del biglietto o se l'hai preso online, all'entrata ti danno un braccialetto con il quale ti muovi liberamente.
    1 punto
  41. La vera numismatica era Vicenza, non Verona. Ciò non toglie che questa sia una fiera piacevolissima e della quale non perdo un'edizione, complice anche il fatto di abitare non troppo distante. Ma gli annosi problemi permangono... mi auguro con tutto il cuore che "dietro le quinte" ci sia più organizzazione e non accadano più furti e rapine, quantomeno.
    1 punto
  42. Diciamo pero’ che se l’e’ un po’ cercata … fui credo il primo a individuare - su questo Forum - e segnalare il pedigree falso dell’aureo di Bruto ( scelta obbligata di Roma per dare una provenienza ad una moneta cosi importante che altrimenti non poteva avere e risultare cosi vendibile - ma gli e’ andata male. Parlando con altri operatori conoscevo le perplessità che molti dei suoi colleghi nutrivano verso il modo spregiudicato di fare business di Roma e si diceva che fosse solo una questione di tempo prima che certe cose venissero a galla. Certo spiace comunque sia perche la loro era un’organizzazione molto efficiente, piena di giovani molto svegli, sia umanamente - in particolare per me per il socio di Beale, Italo Vecchi - numismatico di lungo corso bravo e simpaticissimo. Diversi dei dipendenti di Roma sono gia’ passati ad una casa concorrente di recente costituzione sempre sulla piazza di Londra
    1 punto
  43. Un 5% più dello spot del momento
    1 punto
  44. Personalmente dispiace sentire che uno di noi prenda la decisione di abbandonare per simili motivi; se sono ancora in tempo ti comunico che mi farebbe piacere che tu faccia un passo indietro e restassi in gioco con noi. Nelle convivenze tra persone sia reali sia nei social ci sono sempre momenti belli e meno belli, bisogna anche riuscire a ingoiare e andare avanti. Comunque vada, massimo rispetto per la tua decisione e un in bocca al lupo. Un saluto a tutti.
    1 punto
  45. Il rovescio dovrebbe essere VOT / X dot X / F K (su tre linee, in corona). Dovrebbe quindi trattarsi di radiato post-riforma della zecca di Carthago (F K = Felix Karthago) per Diocleziano o Massimiano. Forse, sul dritto, da ore 12: E T...? (Diocletianus?). Ciao. Stilicho
    1 punto
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