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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 05/29/24 in tutte le aree
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Ciao a tutti, so che vi mancavano i miei post numismatici (😁) e quindi ho pensato di condividere con voi l'ultima arrivata in collezione, è una moneta di Nerone (il mio Imperatore preferito 🙃) che ho tanto cercato, questa tra l'altro unisce la passione per quest'ultimo con la mia preferenza (anche se come dico sempre mi piacciono tutte 😉) per i rovesci con rappresentazioni architettoniche, come da titolo del post parlo di un dupondio di Nerone con al rovescio il Macellum Magnum. Il Macellum era un mercato dove si vendevano derrate alimentari, incluso il pesce, possiamo immaginarlo come un antenato dei nostri centri commerciali giusto per avere un'idea. La prima volta che ho sentito parlare della moneta è stato nel libro di Alberto Angela su Nerone che la menzionava se non erro come celebrazione per la ristrutturazione dell'edificio dopo l'incendio del 64 d.C. La cosa non è proprio esatta perché si conoscono emissioni anche del 63 d.C., approfondendo l'argomento comunque è plausibile pensare che le emissioni siano proseguite anche dopo l'incendio per sottolineare il fatto che era in corso la ricostruzione di Roma e nel caso specifico la ristrutturazione dell'edificio. Per quanto riguarda l'esatta ubicazione dell'edificio si è molto discusso e la discussione è ancora in corso, l'identificazione più plausibile è quella con l'attuale chiesa di S. Stefano Rotondo ma negli ultimi anni sono emerse altre ubicazioni possibili. C'è anche una teoria sul fatto che la moneta sia una rappresentazione della Domus Aurea (sarebbe una cosa spettacolare 🤩) e addirittura della famosa sala rotonda (interpretando MAC come MACHINA), ipotesi che a quanto pare (purtroppo 🥲) è confutata dal fatto che esistono delle varianti (credo siano 3 gli esemplari conosciuti) con la scritta intera "MACELLVS AVGVSTI" nella legenda e che quindi non dovrebbero lasciare dubbi sulla natura dell'edificio. Alla fine del post vi metterò dei link che ho trovato utili per approfondire l'argomento. Veniamo quindi alla moneta, non è perfetta chiaramente ma a me piace moltissimo (strano 😝), soprattutto il rovescio con l'edificio: Roma, 64 d.C., RIC 187, 14.82g x 28mm, AE. Al D/ NERO CLAVDIVS CAESAR AVG GER P M TR P IMP P P; testa radiata. Al R/ MAC - AVG; II; S - C; il Macellum Magnum. Grazie a tutti per l'attenzione, Matteo APPROFONDIMENTI: https://www.academia.edu/35323805/MACELLUM_MAGNUM_NEI_DUPONDI_DI_NERONE5 punti
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La rarità è sempre relativa ad una monetazione. Se stessimo a guardare quante volte compaiono, sul gigante tutto il regno sarebbe al 90%comune con poche vere rarità. In realtà si può considerare rara la 2 lire del 36 in confronto al resto della serie.... Idem con la lira il 50 cent è il 20 cent. Ape del 19,spiga del 37 ecc ecc son tutte comuni ma se venissero definite come il resto del gruppo nessuno avrebbe più una minima indicazione delle date chiave di una serie. Io la interpreto così...é rara nella serie di appartenenza. Altrimenti giocando a rovescio se il 36 è comune, il 40 cos'è? 😉4 punti
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Su tutti i libri di Storia leggiamo che le prime civiltà che hanno eretto degli edifici si situano alla metà del IV Millennio a.C. Ma ormai è stato definitivamente acclarato che alcuni complessi dell'Anatolia sud-orientale (ai confini con la Siria) risalgono addirittura all' XI Millennio a.C. I primi archeologici tedeschi che procedettero agli scavi all'inizio erano scettici ma poi dovettero arrendersi alla scientificità della prova al radio carbonio. Quindi Gobekli Tepe e Karahan Tepe sono state edificate 6000 anni prima delle ziqqurat sumere e 7000 prima delle piramidi di Giza. Io credo che si tratti di un vero shock culturale che ci costringe a rivedere molte certezze sul Neolitico. Questi siti sono stati costruiti alla fine dell'ultima glaciazione e prima che l'uomo scoprisse l'agricoltura! Nei giorni scorsi a fare il punto su questa scoperta sensazionale c'è stata un'interessante puntata (mi sembra il 18 maggio) di Sapiens, curata da Mario Tozzi. Chi vuole può rivederla su Rai Play.2 punti
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Buonasera a tutti i frequentatori del forum. Vorrei condividere il mio recente acquisto, una moneta da 5 centesimi di Umberto I anno 1896, in conservazione SPL+. È stata coniata in 379.600 esemplari, ha un peso di 5 grammi e in diametro di 25 mm. Il mio catalogo la riporta rara, quello di La moneta, non comune... Grazie per i vostri giudizi.2 punti
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Il mio ultimo acquisto, il primo da negozio fisico ma trovandomi a Roma per lavoro mi sembrava giusto tornare a casa con un souvenir. Negozio non ben fornito come speravo, ma un bel denario ha colpito la mia attenzione. Eliogabalo (218-222) Denario R: Libertas Augusti seduta a sinistra Ric. 1152 punti
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Sono già scivolato in identificazioni su un fuso falso. In mano sarebbe un'altra cosa. Ma solo dalla foto, lo lascerei lì dove si trova. Arka Diligite iustitiam2 punti
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Carissimo, ..il sognare è un dono..sei fortunato non tutti lo possiedono. C'è chi pensa al business.2 punti
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Possono essere ancora reperiti gli articoli sul sito di Roma Numismatics qui: https://roma-archive-unofficial.weebly.com/ oppure qui: https://web.archive.org/web/20240524014347/https://www.romanumismatics.com/historicarticles?task=historicarticles2 punti
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E' una marca a tassa fissa 1905/26, con effige del Re Vittorio Emanuele III giovane, volto a dx, da 50c viola rosso con filigrana Corona dent. 14. Ricorda i francobolli della serie floreale infatti ha la stessa filigrana, siamo in pieno periodo art déco. La marca espleta la sua funzione di tassazione su un interessante documento dell' esattoria di Francofonte, bellissimo comune del siracusano. Una chicca !2 punti
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si ma tanti altri, nuovi, arrivano sul mercato Il mercato è cosi, nasce, si trasforma, cresce, si evolve, qualcuno sparisce, altri nuovi arrivano l'importante è saper selezionare bene2 punti
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Questa è una bottiglia sigillata di vino del 335 d.C., trovata in una tomba romana. Aprirla o non aprirla? Cosa si farà Aprirla o tenerla rigorosamente chiusa? Che rischi potrebbe correre il vino in essa contenuto? Per ora è rinviata l’apertura di una bottiglia che si ritiene contenga vino ancora liquido e che risale all’epoca dell’Impero romano. La tomba in cui è stato trovato, in Germania, questo prezioso testimone delle cantine romane è compreso tra il 225 e 350 d. C. Inquadriamo l’epoca: siamo negli anni di una svolta storica fondamentale, quella del riconoscimento del Cristianesimo e della libertà di culto, della rinuncia alle persecuzioni da parte dello Stato, della restituzione dei beni sequestrati o acquistati sottocosto presso i cristiani. A Milano, nel 313, era stata da poco firmato l’editto di Costantino. La bottiglia di vino di Speyer – il nome della città nei cui dintorni il contenitore fu trovato e nel cui museo è conservata – è un contenitore sigillato da cera d’api. E’ considerata la bottiglia di vino integra più antica del mondo. E’ un contenitore da un litro e mezzo di capienza. La bottiglia fu scoperta nel corso di uno scavo – avvenuto nel 1867 .- durante il quale fu portata alla luce la tomba di un nobile romano del IV secolo d.C. La tomba conteneva due sarcofagi, uno con i resti del corpo di un uomo e l’altro di una donna. Molto probabilmente marito e moglie. Una fonte dice che l’uomo era un legionario romano e che il vino fungeva da conforto durante il suo viaggio nell’aldilà.. Delle sei bottiglie di vetro nel sarcofago della donna e dei dieci vasi nel sarcofago dell’uomo, solo uno conteneva ancora un liquido. All’interno della bottiglia del “legionario” è contenuto, nel terzo inferiore, un liquido trasparente mentre nella parte superiore si è addensata una sostanza resinosa, coperta da olio. E’ probabile che tutto il contenuto si sia destrutturato, nei millenni. E che la parte liquida sia costituita dall’acqua naturalmente contenuta nell’uva e nel vino, mentre le la parte semisolida di superficie sarebbe costituita dalla parte corposa del vino al quale, probabilmente era stato aggiunto un infuso di erbe, con il fine di profumarlo, forse anche con resine. L’olio sarebbe stato inserito nel collo, come rafforzamento alla collocazione del tappo per garantire appieno la conservazione. La perdita dell’etanolo avrebbe contribuito alla destrutturazione del contenuto e alla riduzione del volume del materiale visibile. Sarebbe certo interessante analizzarne il contenuto per stabilire se la bottiglia contenga davvero vino e come sia stato trattato questo liquido, a livello di composizione. Ma l’apertura è rischiosa perché il contenuto, a contatto con l’aria potrebbe perdere diverse informazioni. Si sta allora pensando allo strumento della scansione multispettrale – che viene utilizzato nel campo dello studio e del restauro di opere d’arte, che consente, attraverso il colore, di stabilire l’origine chimica del pigmento. https://stilearte.it/questa-e-una-bottiglia-sigillata-di-vino-del-335-d-c-trovata-in-una-villa-romana-aprirla-o-non-aprirla-cosa-si-fara/2 punti
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Mini tagliando/ricevuta del 1927 ricevuto in regalo domenica scorsa, credo nulla di eccezionale.2 punti
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A prescindere dalla colpevolezza, su cui non mi permetto di dire o supporre nulla, uno sul mercato ci deve saper stare e la reputazione se la deve saper costruire. penso che il mercato sia pieno di operatori che seppur non riescano ad attrarre materiale stellare, hanno una reputazione solida e la clientela compra tranquillamente monete per anni e si appassiona alla numismatica.2 punti
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DE GREGE EPICURI Splendido ritratto. Riesce abbastanza gradevole anche il contrasto fra le zone "con patina" (e incrostazioni) e quelle "senza patina". Io credo che queste ultime siano state ottenute grattando via, in modo piuttosto abile, delle incrostazioni giudicate eccessive e deturpanti. Il c.d. "riporto"? penso ad una anomalia del tondello precedente alla coniazione, che poi col suo colpo ha in parte aggiustato la situazione.1 punto
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Bene ricorda che il marco non è una Reichsbanknote (Banconota del Regno), il taglio minimo sino alla prima guerra mondiale è da 20 marchi. Appartiene ad un'altra serie minore, tipo i biglietti di stato italiani (i piccoli nominali) non stampati dalla Banca d'Italia ma emessi a cura del Tesoro.1 punto
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Bel denario, ho sempre creduto alla soddisfazione di fare l'acquisto "dal vivo", reduce dal mio primo Veronafil confermo che è una grossa soddisfazione 🙂 Una curiosità se ti va di rispondere, ti ha colpito la moneta in se a prescindere dal soggetto oppure cercavi proprio il nostro mitico Elagabalus? 😀 Per amor di condivisione ti metto qui di seguito il link di qualche tempo fa quando ho postato anche io un denario di questo Imperatore, così non intaso eccessivamente il tuo post, mettendolo di nuovo, contiene anche alcuni approfondimenti interessanti di altri utenti:1 punto
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Si giusto un paio! Un 1000 marchi 1910 e un marco del 19141 punto
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Complimenti per la bellezza della moneta, e poi anch’io ho un grosso debole per Nerone. Grazie anche per tutti i cenni storici sul Macellus Augusti, davvero interessanti.1 punto
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Buon giorno. Forse sono le fotografie che la penalizzano ma vista così spl+ mi sembra troppo ottimistico. Una conservazione spl+ non dovrebbe presentare segni di usura evidenti come quelli che mi sembra di vedere specialmente al verso un po' su tutte le foglie di rovere e alloro e nella zona del segno di zecca. Anche sul dritto mi sembra di vedere leggera usura sul naso sul collo e sui baffi che a mio avviso non sono compatibili per uno spl+. Spero di sbagliarmi e che sia solo un effetto fotografico. Cordiali saluti. Gabriella1 punto
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Ciao Questa bustina affrancata presenta questo bel francobollo con annullo di difficile interpretazione. Sul retro si scorge un timbro con 2 0..... La busta è vuota, un 5 x 10 cm più o meno, tipo bigliettino. "Reduci dalle patrie battaglie??? " Chi mi potrebbe dar qualche info su bustina e bollo? Grazie molte. Ps: Verona (manco a farla a posta) 😁1 punto
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E' stimato " rare " un esemplare di statere a doppio rilievo da Caulonia, con al diritto figura nuda di Apollo con davanti cervo su piedistallo, ed al rovescio cervo con nel campo ramo con foglie . Sarà il 21 Giugno in vendita Elsen 159 al n. 20 .1 punto
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E' stimato " very rare " un esemplare di alta epoca ancora arcaica, da Cirene, con al diritto pianta di silfio ed al rovescio gazzella con silfio, in quadrato incuso . Sarà a giorni, il 9 Giugno, in vendita Nomos 33 al n. 1478 .1 punto
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Buon pomeriggio @Rufilius, moneta davvero interessante, come sanno esserlo i rovesci architettonici. Grazie dell'invito, che seguirò, alla lettura degli approfondimenti sul tema specifico. Non sapendo dare contributi numismatici, iconografici o archeologici, mi limito, per curiosità, ad allegare le foto dei resti del Macellum di Leptis Magna e di Pompei. grazie e a presto Luca1 punto
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Effettivamente @El Chupacabra ha ragione, il bordo stondato è un indizio, ma non il solo, guarda, se non fossero 3 falsi, ne avresti una con una rottura marginale del conio talmente grossa che anche in quelle condizioni potrebbe avere un suo interesse nel mercato degli errori, io mai visto su una 10 lire così grosso, ma se fosse falsa davvero, e secondo me lo è, ma posso sempre sbagliare, avresti un duplice attributo, c'è anche un mercato dei falsi. Sentiamo @ak72 se ha voglia di dirci qualcosa a riguardo della genuinità delle monete, se ti appassiona la cosa ti consiglio il suo catalogo dei falsi.1 punto
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Indubbiamente si tratta di monete in alta conservazione, vedo un bel lustro di conio, per me Fdc o quasi.1 punto
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Salve condivido immagine di una cartolina di famiglia e chiedo ai più esperti maggiori informazioni. Ringrazio in anticipo1 punto
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Ciao, La domanda verte sul 1950, ma hai messo anche al foto del 1948. Per me le monete sono vicine al FDC ma sono state conservate male o hanno circolato molto poco. Io starei su uno SPL pieno, forse qualcosa in più; ma non FDC pieno.1 punto
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Rana in vetro giallo fatta di vetro Blenko di Milton Circa 4,5 cm di altezza x 9 cm di lunghezza x 6 cm di larghezza. Peso 220 g. apollonia1 punto
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Questo dirham ha una fattura un po rozza o e stato coniato male ,comunque secondo me è un dirham di Baybars I zecca di Hamah1 punto
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Secondo me, potrebbe trattarsi di questa: Online Coins of the Roman Empire: RIC VI Carthage 37a (numismatics.org) O di questa: Online Coins of the Roman Empire: RIC VI Carthage 38 (numismatics.org) La differenza sta nel busto, che dalla foto non e' ben valutabile. Ciao. Stilicho1 punto
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Per un pò ho fatto la spalla a Marione in giro tra i banchi @dabbene 🤭 Debbo dire, IMMANCABILMENTE col mitico trolley. Prendo la palla al balzo per ringraziarti Mario del N°1 Cartaceo, l' inizio del Gazzettino del Cordusio, i primi passi😉1 punto
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Ahahahahaha Io sono quello in tenuta più comoda ovviamente🤣1 punto
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Abbiamo un Roberto Ganganelli alla fotografia, ma abbiamo anche consiglieri e soci di realtà numismatiche italiane, quindi si potrebbe iaggiungere che Verona, e’ si acquisto e vendita o visione di monete dal vivo, ma anche punto di incontro per premi, relazioni per prossimi eventi, condivisione anche tra i principali attori della nostra numismatica, e’ il meeting point a oggi ancora più frequentato e partecipato in Italia.1 punto
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Al post 4930 @King John, moneta di affascinante gusto arcaico e di importante, lontana provenienza dal " Taranto Hoard ". a Te Una buona Serata1 punto
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Sì Aemilianus, concordo in linea di massima con quanto hai espresso ma a mio parere devi considerare la questione da un'altra prospettiva. Non è che fossero emissioni atte ad ottenere un guadagno (il fine ultimo del falsario, quale esso sia - tra l'altro recentemente ho visto una moneta da 20 €cents... che ci guadagni su?) bensì a stabilizzare un sistema microeconomico locale. Mi spiego... Chi mi conosce da anni sa del mio pallino per i c.d. "small changes" ovvero la miriade di piccole transazioni economiche che di in sè sono quasi insignificanti ma muovono alla fine grossi volumi di denaro... NB: attenzione, parliamo di moneta fisica, non riferiamoci mentalmente a transazioni tramite carte di credito che nulla hanno a che fare con il mondo antico (perlomeno fino alle prime banche del MedioEvo) etc... e ci fuorviano. Esempio: Primo Impero. I possedimenti imperiali si espandono raggiungendo il loro maximum territoriale sotto Traiano. L'esercito riceve una paga in denari. Il legionario riceve la diaria e, dopo aver accantonato una parte e aver devoluto una piccola parte alla cassa del suo forte, va a spenderne parte nella taverna... o acquista un bene personale nel vicus sorto accanto al forte legionario... o si reca nel lupanare. Pago il manufatto, la brocca di vino, la prestazione... consegno un denario e mi sento rispondere "mi spiace ma non ho il resto. Ti dò ancora mezza brocca di vino o ti faccio credito...". Lui sollecita il resto ma... "ghe nè minga!". E parte la zuffa. Va beh, l'ho romanzata al massimo per stressare un principio. Che puoi riprendere per valido più recentemente, salvo la zuffa finale . Primi anni 70 del 1900. Scarsità di moneta di piccolo taglio. Soluzione: "... I miniassegni furono un particolare tipo di denaro che circolò in Italia, nella seconda metà degli anni settanta, in sostituzione delle monete metalliche che in quel periodo scarseggiavano, e che fino ad allora erano state sostituite da caramelle, francobolli, gettoni telefonici e, in alcune città, anche da biglietti del trasporto pubblico." Ossia: non voglio le caramelle, i francobolli o i biglietti del trasporto pubblico. Voglio un resto che sia spendibile ed accettato, dopo aver bevuto mezza brocca di vino, anche dall'artigiano che mi vende una cintura o dalla professionista del lupanare. Il gettone si avvicina come idea ma il miniassegno ancora di più: non lo emette la Banca Centrale (lo Stato) ma una sua affiliata (le varie banche ed istituti di credito - nel panorama romano antico l'esercito che è emanazione dello Stato). Quali erano i miniassegni del Primo Impero? monete bronze di emissione civiche locale (vedi area tracia dove le emissioni cittadine coadiuvavano quelle ufficiali o le monete bronzee di produzione locale "celtica" in area germanica belgica) monete bronzee di emissioni civiche distanti (vedi le emissioni di Ebusus e Massalia nell'area campana dovute ai traffici commerciali con Ibiza e Marsiglia) monete fuse di area gallica di epoca gaiana sezione di nominali maggiori (vedi gli assi tardo repubblicani tipo Nemausus nei forti di area germanica) appunto i limes falsa che erano copie fuse (sottopeso e sottomisura) di monete ufficiali a mio modesto parere emesse dallo stesso esercito per necessità in aree dove la scarsità monetale di spiccioli era molto sentita e cui non si poteva derogare ricorrendo alla moneta locale. I limesfalsa non sono specifici dell'area di Carnuntum (dove furono identificati per la prima volta) ma di ampie aree lungo il limes danubiano (e seguendo George Boom ["Counterfeit Coins in Roman Britain," ] anche della Britannia, altra area a bassa circolazione monetale) per cui non si tratta di un fenomeno locale ma diffuso che trova il suo "perchè" nella scarsità monetale in aree marginali dove la produzione locale (ovvero l'utilizzo sussidiario) non può colmare un deficit di questo tipo. Pertanto un costo indubbiamente c'era ma diventava un aspetto secondario e tutto sommato accettabile sia rispetto a quello che avrebbe richiesto una produzione centrale di sufficiente portata (si consideri materie prime, costo produzione e trasporto) sia al fatto di evitare sedizioni/rivolte da parte delle milizie con conseguente instabilità/usurpazioni e loro conseguenze. NB: ribadisco il fatto che limesfalsa è un fenomeno simile ma nel contempo diverso dai denarius limes ovvero dalla produzione di denari in bronzo che avevano valore locale in momenti di attardamento di distribuzione degli stipendia * (e quindi a tacitare eventuali "mugugni" delle truppe di stanza). I limefalsa in genere coprono nominali bronzei fusi, i secondi denari confezionati in lega bronzea. * provate per diletto a calcolare il fabbisogno di produzione monetale di argento delle Legioni di stanza nei territori perifici dell'Impero - ed erano la maggioranza - e riflettete sulla difficoltà di trasportare (con i mezzi dell'epoca) e distribuire questa massa importante alle truppe al fine di evitare rivolte. Vi passo solo questi dati, semplificando e non considerando che poi vi erano vari gradi (es. centurioni), pretoriani, ufficiali e cavalieri che guadagnavano di più: epoca severiana 33 Legioni pari a 442.000 armati che portavano a casa almeno 450 denari all'anno del peso medio di circa 3 - 3,2 g cadauno del tenore del 46% di argento... pensate ai volumi, ai pesi di cui parliamo e alle quantità in termini di metallo fino... Il tutto espresso con la massima umiltà e al fine di scambio di opinioni in merito a quanto esposto. Spero di esser riuscito compiutamente ad esprimere i miei pensieri... Saluti Illyricum1 punto
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DE GREGE EPICURI La mia non è stata "addentata", comunque il lato femminile è abbastanza liscio, mentre l'altro si difende meglio. Avrete notato che la Francia è in prima fila, inalberando il berretto frigio, mentre la povera Gallia Subalpina (anzi, Gaule Subalpine) è in secondo piano. Questo mi dà lo spunto per una riflessione: in pochi anni si è passati dalla Repubblica Piemontese (1798/99), scritta in italiano, alla Gaule Subalpine scritta in francese (1800/1802), e poi con un balzo (settembre 1802) alla République Française con Napoleone Primo Console e, dal 1804, Empereur. Strana repubblica, dotata di un Empereur...Il Piemonte annesso alla Francia! Voi non lo sapevate, ma anche questa era Gallia, come nel 200 a.C. E poi si meravigliano quando dico che Napoleone mi sta...non proprio simpatico. Per non dire di tutto quello che si è portato in Francia. La Sindone però l'ha lasciata a Torino, con grande sollievo dei Savoia e delle vecchiette piemontesi.1 punto
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Complimenti per le ottime iniziative. Adesso iniziamo a fare tutti insieme la danza del sole!!!!!!!!1 punto
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Ciao Simone E mi sa che hai chiuso in bellezza con questa frase. Teniamo duro, so che sei uno tosto a riguardo 💪🏼 Mi dispiace non averti salutato, nonostante ti avessi individuato( forse indossavi una polo bianca) ma eri indaffarato e non mi sembrava giusto intromettermi. La prossima volta lo farò (non che non avessi avuto il piacere ora). Anche io come sopra scritto, ho notato più personale in giro, ed anche attivo (da non sottovalutare il numeroso personale sanitario che ogni volta nessuno considera. Se qualcuno sta male? Non ci sono solo i furti). Sì, il biglietto nominale, mi domando anche io a cosa fosse servito, se poi individualmente lo usavamo solo per passare il tornello senza riscontro del documento. Io però il miglioramento l' ho visto. Per i venditori,male andar via prima. Indubbiamente qualcuno in meno si è notato, ma ritengo comunque che la cornice era sempre ben fornita, idem come materiale, quanto materiale! Dal divertimento puro di poco impegno economico, a monetazze d' oro e argento di un certo calibro, dai francobolli, lotto interi album ecc alle mille cartoline di ogni tipo e prezzo! Ciotole, cestoni, nipponiche che sul web costano il doppio all' estero ed il triplo in Italia, monete di ogni genere e tipo ecc ecc ecc ... Io sono comunque soddisfatto, lo dico e lo ripeto. Come dici tu, si può migliorare e si deve, aggiungo io. Tenete duro. Un caro saluto Riccardo1 punto
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Buonasera, volevo mostrarvi un paio di acquisti provenienti da Veronafil, il primo a soli €0.50 e l'altro a €1. 1) 1 baiocco 1851 Stato Pontificio (zecca Bologna) 2) 5 cent 1879 Spagna1 punto
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L'immagine fa parte delle allegorie normanno-sveve. Non è necessario ricercare il leone, la palma, etc. necessariamente in Sicilia o nella Sicilia continentale. L'ispirazione può provenire anche dal Medioriente, molto frequentato e considerato, in tempi di crociate ... Benché poi, il leone sia il tipico simbolo dei Papi, e qui apriremmo un discorso guelfo/ghibellino ...1 punto
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Anche se spesso aveva belle monete io non ho mai comprato nulla da loro a causa delle vicende che riguardavano il proprietario..1 punto
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E' con grande piacere che annuncio che un denario di Claudio si è incorporato alla collezione. Sono stato quasi tre anni a cercarlo e tutti quelli proposti prima o non avevano la documentazione o non rientravano pienamente nel mio tipo di collezione. Roma (50-54 d.C.). A/ testa laureata a dx.; TI CLAVD CAESAR AVG GERM P M TRIB POT P P. R/ Busto di Agrippina Maggiore drappeggiato e con corona di spine a dx.; AGRIPPINAE AVGVSTAE. PESO: 3,36 g. MISURE: 19,4 mm. RIC-81. Prima di questo denario avevo preso in considerazione un denario con una patina molto diversa la cui qualità faceva un pò a desiderare. Poi mi avevano offerto un cistoforo, quello con al rovescio il tempio, moneta bellissima ma che per tipologia è molto diversa ai denari e in ultimo, mi avevano offerto a 2500 euro una moneta praticamente FDC, senza documenti che ho preferito lasciar passare sia per il prezzo, sia perché mi è sembrata essere una copia (vedi questa discussione:1 punto
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