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  1. gennydbmoney

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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 06/08/24 in tutte le aree

  1. ed io mi son fatto prendere la mano! 😁 Oggi ero già virtualmente a Mylau in Sassonia con @PostOffice e @caravelle82 a prendere una birra lager, e senza spostarmi troppo ora posso mostrarvi il mio nuovo arrivo. Qui i bordi sono dorati: perche? L'intenzione era che questi pezzi, di taglio maggiore rispetto a quelli che poi circolarono, si presentassero diversamente, ricordando le monete in metallo che volevano sostituire, una specie di "nordic gold" spennellato sulla ceramica. spighe di grano e putto... grano e contadino... madre che allatta. i bordi qui sono venuti meglio ed in mano fanno pure la loro presenza! Il bello è che adesso la serie è finita! Che faccio? Visto che i motivi sono abbastanza piacevoli, magari le metto in un quadretto. Njk
    3 punti
  2. nel contenitore US1 è chiaramente identificabile un riempimento US2 caratterizzato da una matrice oleica che presenta al suo interno un sottostrato US3 di natura vegetale che si è costituito per sovrapposizione di origine antropica di elementi di differente misura e forma tendenzialmente piatta ed allungata. La formazione di tutta US3 si può considerare contemporanea e non frutto di un'azione prolungata nel tempo
    3 punti
  3. Buonasera, condivido questa immagine di un bezzone anonimo di Venezia con anomalia nella legenda con MERC invece di MARC, per sapere se si tratta di una variante nota, dovuta sicuramente ad uno scambio di punzoni delle lettere in fase di approntamento del conio. Nella bibliografia consultata, in particolare: C.N.I., Paolucci e Papadopoli sulle anonime dei dogi, non riportano questo errore. Ringrazio in anticipo
    3 punti
  4. Comunica il Parco archeologico di Pompei: Gladiatori e cacciatori, dipinti da bambini piccoli con il carboncino sui muri di un cortile di servizio, nella casa del Cenacolo colonnato su via dell’Abbondanza a Pompei, aiutano a capire meglio l’infanzia ai tempi degli antichi romani. Come scrivono gli autori di un testo pubblicato oggi sull’E-Journal degli Scavi di Pompei https://pompeiisites.org/e-journal-de... l’esposizione a forme estreme di violenza, anche di bambini piccoli (si stima tra 5 e 7 anni), non sembra essere un problema solo dei giorni nostri, tra videogiochi e social media – con la differenza che nell’antichità il sangue sparso nell’arena era vero e che pochi ci vedevano un “problema”, con tutte le possibili ricadute sullo sviluppo psico-mentale dei bambini pompeiani. Nell’insula dei Casti Amanti, dove la scoperta è avvenuta nell’ambito di un progetto di restauro, scavo e accessibilità e che da oggi è visitabile “dall’alto” grazie a un sistema di passerelle sospese, il Parco Archeologico di Pompei è impegnato in un progetto di ricerca interdisciplinare per valorizzare i tanti dati nuovi. Oltre ai disegni dei bambini, per il cui studio il Parco ha avviato una collaborazione con il dipartimento di neuropsichiatria infantile dell’università Federico II a Napoli, sono stati documentati i resti di due vittime, una donna e un uomo, morti nei lapilli del Vesuvio davanti al portone chiuso della casa dei Pittori al lavoro (chiamata così in virtù del fatto che si stava ridipingendo al momento dell’eruzione); all’interno della casa, è venuto alla luce un piccolo cubicolo (“camera da letto”), allestito come studiolo in prossimità del tablinum (sala di ricevimento) della casa. Tra le scene mitologiche un quadretto singolare, senza confronti del repertorio vesuviano, con la rappresentazione di un piccolo bambino incappucciato, forse un figlio deceduto dei proprietari. Da oggi 28 maggio 2024 è possibile accedere al cantiere tutti i giorni dalle ore 10.30 alle 18:00, attraverso un percorso che, interamente “accessibile”, va ad implementare l’itinerario senza barriere architettoniche “Pompei per Tutti”, e include un elevatore per il raggiungimento delle passerelle sospese anche ai diversamente abili. Il percorso dall’alto consentirà una visione innovativa e globale dell’intera insula, nonché dell’architettura delle case romane con l’alternarsi di ambienti vari adibiti ad usi diversi, dal produttivo al commerciale all’abitativo, oltre che dell’attività di cantiere in atto, nell’ottica di una rinnovata e migliore fruizione al pubblico. L’ingresso, da via dell’Abbondanza, sarà contingentato
    3 punti
  5. Buongiorno a tutti, mi piacerebbe avere le vostre opinioni sull'esemplare qui sotto. Vorrei chiedere poi, gentilmente, informazioni riguardo alla variante della piastra di Francesco II senza il punto dopo "FRANCISCVS II", in particolare se qualche catalogo la riporta (immagino di sì, in questo momento su eBay si trovano 2 esemplari su, circa, 30 disponibili per la vendita) e con quale grado di rarità. Saluti!
    2 punti
  6. Per gli annulli ne ha gia' parlato @littleEvil. L' oggetto postale è una cartolina postale tedesca emessa nel 1889 del valore di 5 pfenning. E questo è il francobollo riportato sulla cartolina. Il foro è quello tipico di un fora carte per poter tenere l' oggetto all'interno di un raccoglitore per documenti. Era meglio non ci fosse stato ma comunque non deturpa la cartolina, ci toglie solamente parte della data nello scritto. ANTICA, in piu' hai anche la traduzione dello scritto.. Es lebe Bier !!!
    2 punti
  7. prego! =================== Allora: - questa cartolina è stata spedita da Mylau in Sassonia a Měcholupy (Michelob in tedesco) nella Repubblica Ceca La birra doveva essere inviata alla stazione di Reichenbach =================== Senza impazzire nei dettagli, il testo dice: Mylau 16/2/LOCH89 Herrn A. Drehers' Brauerei Ersuche sie hier --- freundlich mir 10/2 --- Lagerbier zu senden. --- Station Reichenbach Achungsvoll Franz Schink =================== Mylau 16/2/BUCO89 Fabbrica di birra del signor A. Drehers Vi chiedo gentilmente di inviarmi 10/2 --- di birra lager. --- Stazione di Reichenbach Cordiali saluti Franz Schink =================== Chi ha spedito la cartolina ed ordinato la birra? Franz Schink! Che era il proprietario fino al 1937 del “Leone d'oro” („Goldenen Löwen") di Mylau. =================== Purtroppo non posso essere più preciso! e - visto che preferisci il francese - qui il link con la storia di Monsieur Anton Dreher https://fr.wikipedia.org/wiki/Anton_Dreher Servus, Njk
    2 punti
  8. Denario di Settimio Severo con la personificazione sul rovescio della dea Concordia seduta. RIC 218 Denario di Giulia Domna con la personificazione sul rovescio della dea Iside ed Honos bambino sulla prua di una nave. RIC 577
    2 punti
  9. 2 punti
  10. Ciao e benvenuto! Come restare indifferente ad una moneta così carica di storia e tragidità? Ci credo che ti ha colpito .... conoscendo poi i motivi che l'hanno generata, non si può none restare affascinati. Bene hai fatto a metterla in collezione. I motivi dei difetti che hai rilevato, come avrai letto nella lunga discussione, sono dovuti alla precarietà della produzione, sia dei conii, sia della battitura e considera che non c'era una zecca con specialisti che curavano la coniazione, quindi i difetti di questa tipologia di moneta sono tanti ed i più disparati; dalla sovrapposizione delle lettere, dalla loro - a volte - assenza a causa del taglio raffazzonato, dalla presenza di avvallamenti per cattivo appiattimento dei tonelli .... e non parliamo dei buchi o fermagli o addirittura modificazioni per fare diventare questa moneta un ciondolo, una spilla o un cucchiaino- In ogni caso complimenti della tua, non è delle più scadenti. saluti luciano
    2 punti
  11. Già che ho recuperato qualche vecchio file, allego anche il libro di P. Ure del 1922, The Origin of Tyranny. Anche questo presenta qualche mia sottolineatura, specialmente nelle prime pagine, in cui Ure spiega chi fossero i Tiranni, e nel capitolo dedicato alla Lidia (pp. 127 e seguenti). Ure conclude il capitolo sulla Lidia con una considerazione molto interessante, e forse sottovalutata: non è il governo ad aver creato il monopolio (dell'emissione della moneta), ma è il monopolio ad aver creato il governo. Ure, in altri termini, sostiene che la nascita della moneta sia stata un'iniziativa privata, grazie alla quale ricchi e influenti individui (i tiranni) hanno potuto regnare sulla Lidia per generazioni. Questo è l'estratto da pagina 152: Let us now revert for a moment to the illuminating theory of Babelon that the striking of coins was at first a private undertaking of merchants or miners or bankers, and that the final step in the evolution of a gold and silver coinage was reached only when this business of stamping and issuing the pieces was taken over by the state. We are entirely without record of the actual transference that the theory implies. Babelon assumes that the government created the monopoly. This chapter suggests a modification of Babelon's view in one important point, namely that it was not the government that made the monopoly, but the monopoly that made the government. As in the case of Babelon's own main thesis, we are forced to trust largely to analogies. But the analogies are striking, and they strike in two directions. We have first the commercial or financial antecedents of the rulers of this period both in Lydia and in various Greek states: and secondly we have the history of later Lydian rulers and aspirants to the throne, notably Croesus and Sadyattes, Cyrus and Pactyes, Xerxes and Pythes. The moral of their stories is that no ruler could feel safe at Sardis until he had secured some sort of financial supremacy.When we further consider that Gyges was famous for his gold\ and that his gold and his tyranny are spoken of by Archilochus, probably in the same breath, then apart from speculative interpretations of the story of the ring, there is at least a clear possibility that the monopolist policy of Croesus and his successors goes back at least to Gyges and perhaps even a generation or so earlier, to some such ruler as Ardys or Spermos, and that it was the monopoly in stamped pieces of electrum that brought the first tyrant to the king's palace and placed him on the throne. The Origin of Tyranny.pdf
    2 punti
  12. Posto alcuni esempi di esemplari con punto tra le file dei gigli e 3 bacche, sembrano che tutte presentino il 6 della data ribattuto,su alcuni esemplari in buona conservazione sembra effettivamente ribattuto su un 5... Un'ulteriore particolare che accomuna queste monete è tutte presentano un globetto sotto l'intreccio dei rami sotto il valore... In questo esemplare troviamo sempre le 3 bacche ma manca il globetto in mezzo alle file dei gigli e sotto all'intreccio dei rami...
    2 punti
  13. A mio avviso non è un 6 su 5,ma bisognerebbe esaminarla dal vivo, comunque esiste anche la 8 su 6... Il punto tra le file dei gigli è già censito, avevo censito un esemplare anche con due punti ma a causa di un problema con il telefono ho perso parecchie immagini che non avevo salvato in una memoria esterna La differenza tra 3 e 4 bacche (non pistilli,quelli sono un'altra cosa)si riscontra anche in altre date ma a memoria non ricordo quali, inoltre il paragone tra le due piastre è poco consono visto che appartengono a due conii diversi,basta guardare la forma dello stemma...
    2 punti
  14. Lavori edilizi in cascina. Dal terreno spunta un tesoro. 285 antiche monete d’argento. Anche di Firenze e di Parma-Piacenza Elegante portale post-rinascimentale della casa padronale di campagna, con sedute alla base delle lesene. A destra: il tesoretto Firenze e Parma-Piacenza, 08/06/24 – Fiorini d’argento di Firenze, uno “scudo” di Parma-Piacenza e tante altre monete europee sono state trovate durante uno scavo per un restauro architettonico, in Sassonia. Conservate, nel tempo, per il valore intrinseco del metallo e sepolte in un’inquieta giornata della metà del Seicento. Chissà qual erano le nubi che percorrevano la mente di chi nascose il tesoro. Timore dei ladri? Rivolgimenti politici? Scavi nel cortile dell’antica fattoria Il ritrovamento è avvenuto nei pressi del portale, che vediamo a sinistra @ Foto Altstadt-Wettin L’accesso, di struttura disegnativa ancora medievale, al palazzetto con rustici @ Foto Altstadt-Wettin Quel che è certo è il fatto che il proprietario del tesoro, con un piccone scavò per circa mezzo metro nel terreno duro del cortile, nei pressi del portone d’entrata. Poi prese il sacco colmo di denaro e lo lasciò calare. Compattò per bene il terreno e si ritenne soddisfatto per il lavoro compiuto. In effetti il nascondiglio era perfetto. Talmente introvabile da aver retto per circa 350 anni nella terra, vicino all’entrata della proprietà, un palazzetto con annesse strutture rurali. E’ evidente che il proprietario del tesoretto morì prima di sussurrare a qualche familiare il luogo in cui si trovava un mucchio di denaro. Del resto molto spesso capitava così. Il denaro veniva sepolto in cantina, nel cortile, nell’orto. Normalmente vicino a un muro o a un punto di riferimento visivo. Poi passavano gli anni. Morti improvvise, smemoratezze. I casi della vita. E’ evidente che i tesoretti sono ancora molti, in Europa. In Italia emergono con minore frequenza. E c’è da chiedersi perché. Forse un rapporto disarmonico tra Stato – ancora troppo truce, a fronte di una legislazione farraginosa che pone il cittadino, in modo illiberale, sempre in colpa nei confronti dello Stato stesso – e per la proibizione – de facto – dell’uso di rilevatori di metalli. Il ritrovamento del tesoretto è avvenuto nel corso di lavoro di restauro di una antica fattoria, con radici medievali e sviluppo rinascimentale e seicentesco, oggi situata nell’area urbana di Wettin, frazione con circa 2500 abitanti della città tedesca di Wettin-Löbejün. L’antica fattoria è stata presa in carico da un gruppo di appassionati che ha deciso di riporre l’edificio all’antico splendore di dimora di campagna borghese, con annesse strutture agricole. I lavori sono svolti da un gruppo di volontari che sta recuperando l’edificio storico. Uno di loro guidava il trencher, macchina usata per scavare trincee. Gli altri assistevano all’opera. Ed ecco che il trencher inizia a sputare qualche moneta argentea, nel terreno rimosso. Fermi tutti! I volontari dell’associazione Altstadt Wettin – gruppo che ha assunto il nome della storica fattoria – ha bloccato l’intervento e ha provveduto alla denuncia del ritrovamento, senza proseguire lo scavo. Sul posto si sono così recati gli archeologi dell’Ufficio statale per la conservazione dei monumenti e l’archeologia della Sassonia-Anhalt (LDA) che hanno rimosso l’intero blocco di monete e terreno, per poi procedere, in laboratorio a un microscavo. Per quanto le monete fossero disposte alla rinfusa è importante capire se esista una microstratigrafia, nel blocco. Bisogna stabilire se alcune monete sono state accantonate prima e altre dopo nel contenitore che fu quindi deposto nel terreno. Gli archeologi hanno scavato attorno al tesoretto, recuperandolo poi in blocco. La forma compatta del mucchio di monete fu data da un contenitore organico che si è poi decomposto @ Ufficio statale per la conservazione dei monumenti e l’archeologia della Sassonia-Anhalt (LDA) Le monete d’argento di grande formato, talleri e monete straniere equivalenti costituiscono più della metà del ritrovamento, mentre il resto è costituito da talleri e groschen. La moneta più antica ritrovata fu coniata nel 1499, la più recente al 1652. Il momento dell’occultamento risale quindi, probabilmente, alla fine degli anni ’50 del Seicento. Anche se è difficile affermare il potere d’acquisto dell’epoca, il ritrovamento, costituito da monete ad alto contenuto di argento, rappresentava sicuramente un valore considerevole. “Le 285 monete d’argento, di colore verdastro, giacevano in un accumulo fortemente compattato nel terreno senza contenitore protettivo – hanno spiegato nelle ore scorse gli archeologi tedeschi, presentando la scoperta – Probabilmente, un tempo, erano state accumulate in un contenitore organico come una borsa. Con il sostegno dei soci dell’associazione presenti, è stato possibile recuperare il tesoro dal blocco in modo professionale. La documentazione in loco è stata curata dal Dott. Claudia Beuger, socia dell’associazione e archeologa. Il microscavo è stato effettuato nel laboratorio di restauro dell’ADL Sassonia-Anhalt in condizioni di rilevamento scientifico. Le monete sono state rimosse a strati, registrate e trattate per il restauro”. Visione ravvicinata del blocco di monete. Al centro del mucchio non presentano nemmeno segni di degradazione da ossidazione “Nel tesoro si trovano molte monete che raramente compaiono nei reperti della Sassonia-Anhalt. – proseguono gli archeologi – Di particolare rilievo è uno scudo italiano del 1630 di Odoardo Farnese, che governò il Ducato di Parma e Piacenza dal 1622 fino alla sua morte nel 1646. In Toscana, queste grandi monete d’argento erano chiamate tallero e usate soprattutto per il commercio del Levante. Un altro tallero del ritrovamento Wettiner è stato coniato da Cosimo II de’ Medici nel 1620, Granduca di Toscana dal 1609 al 1621”. Chi erano i proprietari dell’edificio L’edificio allungato a due piani con una facciata elegante, che aveva fini di rappresentanza, fu costruito nella seconda metà del XVI o all’inizio del XVII secolo. I proprietari erano membri benestanti della comunità di Wettin, come testimonia un piccolo portale a nicchia con posti a sedere, probabilmente risalente al 1550. La storia della casa e dei suoi proprietari può essere tracciata attraverso fonti scritte fino alla fine della Guerra dei Trent’anni. Dal 1681 in poi, la casa fu probabilmente sede della farmacia più antica della città con tracce di questo utilizzo ancora visibili sotto forma di un soffitto barocco in stucco del XVIII secolo e di una volta da farmacia. In considerazione dei numerosi incendi cittadini attestati, è uno degli edifici secolari più antichi conservati di Wettin, e quindi di notevole importanza per la storia della città. Il tesoretto di Wettin fu nascosto poco dopo la fine della Guerra dei Trent’anni. Le monete elettorali e ducali sassoni e quelle delle contee di Hohnstein e Mansfeld sono particolarmente regionali. L’Albertustaler e la varietà di monete provenienti da paesi più lontani, come Austria, Svizzera e Germania meridionale, oltre alle due monete provenienti dall’Italia, suggeriscono che il proprietario fosse un commerciante o una famiglia di mercanti attiva anche nel commercio a lunga distanza. Al momento del deposito delle monete, la casa in Brauhausgasse apparteneva a Johann Dondorf, uno dei cittadini più ricchi di Wettin, sindaco della città dalla fine degli anni ’60 del Seicento. Dondorf guadagnava principalmente dall’agricoltura, dalla viticoltura e dalla produzione di birra. Wettin era una città produttrice di birra estremamente ricca durante e dopo la Guerra dei Trent’anni. Dopo la sua morte nel 1675, fu trovata una grande quantità di talleri nella sua casa, suggerendo un possibile collegamento tra il ritrovamento del tesoro e questo importante cittadino di Wettin. https://stilearte.it/lavori-edilizi-nella-vecchia-cascina-dal-terreno-spunta-un-tesoro-285-antiche-monete-dargento-anche-di-firenze-e-di-parma-piacenza/
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  15. L'importante non è chi dà la notizia ma solamente la notizia.
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  16. DE GREGE EPICURI Secondo me, viste le condizioni in cui si trovano (immagini molto imprecise e sfumate, tanto da rendere difficile l'identificazione) potrebbero essere anche dei suberati che hanno perso tutto l'argento. Se sono denari del Limes, direi che questi sono fusi.
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  17. Assolutamente no,e il mio "modus operandi '... La moneta è assolutamente autentica... Comunque io non seguo particolarmente le varianti del punto si,punto no... Però facendo la ricerca ho notato che effettivamente non è così comune come variante...
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  18. I vari puntini di sospensione sono dovuti al dubbio che possa non essere autentica? 😅 il peso è di 27.51 grammi e mi sembra in linea, anche il bordo mi sembra coerente con la scritta e la rigatura successiva alla scritta. In realtà su eBay ci sono questi due esemplari: e mentre invece anche la terza moneta post #3 di @LOBU in questa discussione ha la stessa variante La cosa curiosa è che tutti e tre gli esemplari (quattro con il mio) presentano questo effetto "decentrato" dovuto alla sparizione della perlinatura. Grazie del prezioso contributo!
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  19. Ho un" problema " : chi mi può aiutare a stabilire la cronologia di questa unità stratigrafica? Ho come il sospetto che non sia molto antica,sicuramente però ho la sicurezza che durerà come un gatto in tangenziale..😁
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  20. Consiglio a tutti di rileggere il regolamento in materia di ritrovamenti fortuiti e la loro denuncia alle autorità competenti. In questo caso particolare poi consiglio una porzione abbondante al pubblico ufficiale adito. @Adelchi66 quando il manufatto in vetro verrà svuotato completamente per gli accertamenti del caso, sconsiglio di porlo in lavastoviglie o in ammollo perché si potrebbero, quasi certamente, perdere tutti i dati preziosi in esso contenuti. Quindi consiglierei vivamente di inviare il manufatto vitreo (credo, anche se non ne sono certo al 100% dal momento che non l'ho in mano), con somma gioia della moglie, a laboratorio più vicino a casa.
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  21. Sarebbe interessante sapere da quanto tempo di preciso esistesse, perchè se pensiamo alla tempistica dell'invenzione della "moneta spiccia" (o meglio, dell'invenzione del suo concetto) nell'area sino-mediorientale risulta ancora più strano il fatto che in un contesto come quello sumero, e non solo, non ci fosse nulla di simile alle monete come mezzo per il commercio al minuto. E' davvero strano che tutto si sia limitato al massimo a tardivi sacchetti sigillati. Ne parlavamo in quest'altra affascinante discussione:
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  22. Ma sei follemente bravo! Grazie di cuore! Non avevo la chiave di lettura di questo pezzo! Mi ci hai fatto fare un viaggio virtuale tra questi personaggi! Grazie mille ....e alla prox tedesca😁 Dettagliatissimo tra l' altro🔝
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  23. Credo che lo strato più in basso appartenga a un periodo antecedente di alcune decine di minuti allo strato superiore. Comunque sembra più che buono.
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  24. Interessante @Adelchi66 il contenitore, che richiama un esemplare Bormioli Frigoverre . Una buona cena
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  25. Ciao,dirham mamelucco del sultano Qala'un, zecca di Al-Qahira (Il-Cairo)
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  26. Diomede, Odisseo (in greco antico Ὀδυσσεύς) o Ulisse (dal latino Ulixēs, -is) e il Palladio di Troia Il Palladio è un simulacro ligneo che, secondo le credenze dell'antichità, aveva il potere di difendere un'intera città. Il più famoso era custodito nella città di Troia, cui garantiva l'immunità: infatti la città fu distrutta solo dopo che Ulisse e Diomede riuscirono a rubarlo. Il Palladio a Troia. Elettra, la nonna di Ilo (il fondatore di Troia), venne violentata da Zeus e sporcò del suo sangue verginale il simulacro della vergine Pallade; Atena, infuriatasi, scaraventò Elettra e il Palladio sulla Terra. Ilo aveva chiesto un segno a Zeus mentre marcava i confini della città e lo ottenne. Apollo Sminteo consigliò a Ilo: «Abbi cura della dea che cadde dal cielo e avrai così cura della tua città, poiché la forza e il potere accompagnano la dea, dovunque essa vada». Alcuni dicono che fu Elettra stessa a donare il Palladio a Dardano. Nell'occorrenza di un incendio, Ilo si tuffò tra le fiamme per recuperare il Palladio, ma Atena, infuriata che un mortale si avvicinasse incauto al suo simulacro, accecò Ilo. Questi, tuttavia, riuscì a placare la dea e a riottenere la vista. Secondo la leggenda, durante la guerra di Troia, gli Achei seppero da Eleno, figlio di Priamo, che la città non sarebbe stata conquistata fin tanto che il Palladio si trovasse in città. Ulisse e Diomede si travestirono allora da mendicanti ed entrarono nella città, presero l'immagine della dea e, scavalcando le mura, la portarono nel loro accampamento: questa avventura viene menzionata come una delle cause della sconfitta troiana. Il Palladio rubato da Diomede venne dato a Demofonte e infine a Buzige, l'eroe ateniese che per primo soggiogò i buoi all'aratro, affinché lo portasse ad Atene. Secondo la tradizione di Arctino di Mileto, citato da Dionigi di Alicarnasso, invece, Ulisse e Diomede non rubarono il vero Palladio, poiché Enea portò con sé in Italia la statua che venne più tardi trasferita nel tempio di Vesta del foro romano. La tradizione latina voleva invece che Diomede riconsegnasse il simulacro a Enea, in Calabria (Apulia) o in agro Laurenti. Il palladio di Troia è citato da Dante Alighieri nella Divina Commedia nel XXVI canto dell'Inferno a proposito di Diomede, che sconta la sua pena insieme ad Ulisse nell'ottava bolgia, dove sono puniti i consiglieri fraudolenti; sempre nella Commedia la seconda zona del Cocito si chiama Antenora, dal nome di colui che in una leggenda avrebbe permesso ai due greci di rubare il Palladio, e lì sono puniti i traditori della patria. apollonia
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  27. Ciao, partiamo con i tre per i quali è possibile una sicura identificazione della tipologia e quindi anche del RIC di riferimento per i denari ufficiali in argento (ci proviamo 🙂). Il primo è un denario di Settimio Severo con la sua rappresentazione sul rovescio ( in veste di Genio?) in una funzione sacrificale ( sono ben visibili la patera ed il tripode) RIC 167a ( posto mio denario ufficiale per confronto stessa tipologia ma con variante della dicitura restitutori urbis)
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  28. Grandissimo @Guysimpsons!!! 👏🏽
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  29. Esatto ancora non le collezionavo, fu merito della bella discussione ciotole che hai aperto quell'anno ad avvicinarmi a quella collezione!
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  30. Me lo ricordo benissimo! Era questo il 18/09/2007, era questo qui:
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  31. Aggiungo una nuova carrellata di denari dal Limes, direi fusi tutti dall'aspetto, e vi chiedo un piccolo aiuto per la classificazione 1) 2) 3) 4) 5)
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  32. Buona giornata Complimentoni, un esemplare con questa particolarità non è citato nemmeno nel Montenegro e ti confesso che è il primo che vedo. Indubbiamente è un errore che - credo - sia stato rilevato dopo poco, altrimenti ce ne sarebbero parecchi; se si fosse rotto il punzone della A avrebbero potuto sostituirlo rovesciando la V e chissà per quanto tempo sarebbero andati avanti (tant'è che la A senza trattino c'è tra gli esemplari noti); almeno fino a quando non fosse stato preparato il punzone corretto. Mi permetto anche di spostare questa discussione nella specifica sezione ella "Serenissima". grazie ancora per averlo condiviso. saluti luciano
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  33. Ho recuperato l'articolo, di Kurke del 1995, che allego con qualche mia vecchia sottolineatura. Confesso che lo ricordavo più "leggero", ma forse perché qualche anno fa avevo più entusiasmo In ogni caso, il lavoro più significativo di Kurke resta il libro del 1999 Coins, Bodies, Games, and Gold: The Politics of Meaning in Archaic Greece, di cui però ho letto solo degli estratti. Il concetto di fondo dell'articolo (e del pensiero di Kurke) è la contrapposizione tra i modi di scambio dell'aristocrazia (essenzialmente, lo scambio di doni) e quelli della popolazione "comune" (la circolazione della moneta). Nel tracciare questa contrapposizione, Kurke sostiene che l'aristocrazia vedesse con diffidenza la moneta, tanto che negli scritti della Grecia arcaica non vi è traccia di essa. Kurke, Herodotus_and_the_Language_of_Metals.pdf
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  34. Questo è indubbio, ma in passato ho fatto qualche ricerca sull'ipotesi che abitanti della Terra del fuoco possano essere arrivati (anche per puro caso, magari spinti alla deriva) fino in Antartide, non trovando nessun indizio neanche vago. L'unico di una presunta, ipotetica scoperta dell'Antartide prima delle esplorazioni europee sono le descrizioni in alcune leggende Maori, di cui parla un singolo articolo verso cui salvo clamorose scoperte il mondo accademico è scettico. C'è poco per sognare. https://www.researchgate.net/publication/352175436_A_short_scan_of_Maori_journeys_to_Antarctica
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  35. Didrachm, ti ringrazio moltissimo perché non avevo proprio fatto caso a tutte le variazioni che tu hai individuato. Avevo preso in considerazione solamente il 6 sul 5 nella data. Sarei curioso anche di conoscere se queste ribattiture di data sono frequenti nelle piastre di Ferdinando IV così come lo sono, per esempio, nelle piastre di Ferdinando IV. Certo, mi sembrano più interessanti le tue “ scoperte” che la ribattitura del 6 sul 5. Grazie ancora. Sei molto abile nella osservazione e nella lettura delle monete. Un caro saluto.
    1 punto
  36. eccole scusate la scansione i conii mi sembrano diversi, al rovescio questa ha un plausibile slittamento che non aiuta
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  37. Ciao,penso di aver trovato anche questa. È un fals mamelucco del sultano Barquq ,zecca non definita. Ti posto due esempi essendo monete coniate abbastanza rozzamente
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  38. Ciao,frazione di dirham mamelucco del sultano Qala'un , zecca di Al-Qahira (Il Cairo)
    1 punto
  39. Buonasera chiedo se questa quartina dedicata a D'annunzio ha un valore, oppure se vi è un sito dove poter avere questa informazione. Grazie Gabriele
    1 punto
  40. Ciao @marchiomadone grazie per gli apprezzamenti e benvenuto, appena possibile cercherò di risponderti, ma di sicuro qualcun altro mi precederà. A occhio si tratta dei soliti punzoni rotti o consumati. Comunque bel pezzo complimenti
    1 punto
  41. Auctiones 4 (26-27 novembre 1974)
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  42. Buongiorno, Nel cercare di dare una direzione alla mia collezione, avevo da sempre escluso monete non coniate a Venezia o monete destinate all'uso nei territori. Tuttavia, dopo aver letto appassionatamente tutte le pagine di questo scambio, nonche' l'ottimo articolo di @gigetto13 (e' stato davvero emozionante leggerlo e vedere il risultato della gestazione seguita sul forum) e successivi aggiornamenti del database, mi sono appassionato a questo pezzo iconico. Finalmente ora ne possiedo uno (pagato caro a mio parere, ma mi aveva ammaliato), che non posso che considerare come il primo... Mi pare di capire che il progetto iniziato qualche anno fa continui e pertanto, sperando di far cosa utile, condivido la foto del pezzo (PRESSIDIO, FIDES, IF), che ha un peso dichiarato dal venditore di 5.46g. Il diametro non e' indicato ma provvedero' a misurare nonappena arriva. Approfittando delle vostre conoscenze, vorrei avere la vostra opinione su cosa possa aver creato la cavita' piuttosto ben definita, al centro del rovescio, tra la quasi invisibile S di FIDES e il triscele che la separa da INV. Inoltre vi chiederei lumi sulla sorte della T di VENETORUM. Seppur intrappolata in un evidente difetto di conio, sembra avere la parte superiore piu' simile ad una I, mancando completamente le alette laterali. E' pur vero pero' che tutte le altre I sono diverse e non hanno una cima cosi' nitidamente squadrata. Saro' grato di un qualsiasi vostro riscontro anche su possibile altri aspetti curiosi o degni di nota che non sono riuscito ad individuare. A presto
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  43. concordo totalmente . Purtroppo si da maggior risalto a tipi come Hacock (sociologo, non archeologo), come ad Osmanagic (laureato in scienze sociali) piuttosto che ad archeologi seri. Penso vi è una mentalità per la quale chi ha studiato deve per forza mentire a chi non ne ha avuta la possibilità. Che, tradotto, è quel pensiero per il quale il ricco per forza vuol sopraffare sul povero; o l'aristocratico per forza è un esaltato e razzista sociale. Quando non è affatto così. io oramai quando mi trovo a "dialogare" con chi crede che chissà quale civiltà scomparsa o peggio "tenuta nascosta dai Poteri Forti" abbia costruite le tre Piramidi di Giza ecc, rispondo sempre che è stato Ra, portando gli schiavi dallo Stargate
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  44. Ho visionato il CNI, il Cagiati, il MIR, la collezione Scacchi, la collezione Bovi, il D'Incerti, il Magliocca, il Nomisma, il catalogo della mostra del Museo Filangieri, il De Sopo, il Pannuti-Riccio e anche nei database di Sixbid e acsearch, ma nessuno di questi riporta il punto dopo REX. Scusami, ma perché fai questa domanda? Hai notizie dell'esistenza di tale variante per i 4 tornesi del 1799 di Ferdinando IV?
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  45. Mi era proprio sfuggita questa discussione. Vi posto qualcosa anche io sperando che non siano già state editate. Australia fiorino 1954.
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  46. 1 Sovereign - Elizabeth II Bicentenary of Revestment Act; Gold Proof 23.5ct
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  47. Recupero questa vecchia discussione perché qualche giorno fa ho acquistato il libro "Recent discoveries of Tetrarchic hoards from Roman Britain and their wider context" dove, tra i vari ripostigli, c'è lo studio e il catalogo del Rauceby Hoard. Sorpresa delle sorprese, ho potuto raffrontare il prima e il dopo pulizia/restauro di uno dei miei esemplari: Per chi fosse interessato al cartaceo, il libro si trova su Amazon il, oppure in download gratuito qui: https://britishmuseum.iro.bl.uk/concern/books/c640c432-9184-49eb-9676-28f95b671655?locale=en&
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  48. poi chiunque mi possa dare un consiglio su come poterla fotografare è benvenuto. Ho provato con luce dall’alto per evidenziare i rilievi ma mi rende la moneta come se la superficie fosse molto porosa. Grazie in anticipo
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