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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 06/09/24 in tutte le aree

  1. La storia del Sud America dopo l'indipendenza dei suoi paesi presenta molti spunti politici e numismatici interessanti. In particolare ci furono vari progetti o tentativi di unioni che non ebbero successo, di cui il più famoso è senza dubbio la República de Colombia, detta comunemente Gran Colombia, creata dal celebre Simón Bolívar come unione federale fra Colombia, Venezuela ed Equador fra il 1819 e il 1831. Ma per iniziare parlerò sinteticamente di un tentativo meno noto, quello della Confederación Perú-Boliviana. Esistita fra il 1836 e il 1839, era formata da tre membri: Stato Nord peruviano, Stato Sud peruviano e Stato Boliviano, di cui i primi due furono appositamente costituiti nel 1836. Il caos in cui versava il Perù fin dal 1835 a causa del colpo di stato del generale Felipe Santiago Salaverry culminò nel patto fra il presidente legittimo, Luis José de Orbegoso, e il presidente della Bolivia, generale Andrés de Santa Cruz, per unire le due repubbliche seguendo un sentimento diffuso fra molti politici influenti dell'epoca. Il progetto fu spinto anche da Simón Bolívar, che lo vedeva come una tappa verso l'unificazione con la Gran Colombia sulla via della formazione della Federación de los Andes, a sua volta concepita come base per una possibile futura unione politica dell'intero Sud America. Salaverry si scontrò con Santa Cruz, che aveva attraversato il confine peruviano-boliviano col suo esercito su richiesta di Orbegoso. Nella battaglia decisiva di Socabaya vinse Santa Cruz: Salaverry fu processato e condannato a morte per tradimento e insubordinazione. Il 28 ottobre si costituì la Confederazione Perù-Boliviana, di cui Santa Cruz era a capo con ampi poteri, retta con la costituzione del 1837. Stato Nord peruviano Stato Sud peruviano Stato Boliviano Ognuno dei tre aveva una monetazione a sè stante. 8 reales nordperuviano: 8 reales sudperuviano: 8 soles boliviano: Tutto finì per mano del maresciallo peruviano Agustín Gamarra, non ostile all'idea generale di unione ma contrario alla divisione del Perù, che insieme ai peruviani contrari a Santa Cruz e ai governi del Cile e dell'Argentina dichiarò guerra al governo della confederazione. L'Esercito Unito di Restauro, formato dall'esercito cileno e da truppe peruviane al comando di Gamarra e del generale cileno Manuel Bulnes, sconfissero l'armata della confederazione, composta dall'esercito boliviano e dalle truppe confederate peruviane, nella battaglia di Yungay a gennaio del 1839. Il 25 agosto Gamarra proclamò sciolta la confederazione e riunificato il Perù. Lo stesso Gamarra iniziò nel 1841 una guerra d'annessione contro la Bolivia, ma morì in battaglia. Ci fu un secondo tentativo nel 1880, quando i presidenti dell'epoca del Perù e della Bolivia idearono la federazione degli Estados Unidos Perú-Bolivianos fra i due paesi, ma il progetto non fu attuato a causa dei disordini provocati dalla Guerra del Pacifico contro il Cile.
    6 punti
  2. Buonasera a tutti i membri del forum 😊. Ci tengo a condividere con voi un piccolo traguardo che ho raggiunto con la mia collezione del Regno d' Italia. Buona serata, Simone https://youtu.be/d5gyPU5MvJo?si=HhkCpFkjXwxIdaAr
    5 punti
  3. Pescata di oggi da ciotola fortunata , spesa totale 5€ 😁
    4 punti
  4. Salve. Condivido un 6 tornesi della Repubblica napoletana con la variante "REPUBBLCA". Saluti.
    3 punti
  5. si, è lei 👍 @QuintoSertorio mi sono permesso di modificare il tuo post inserendo le foto dell’asta, perché riportando solo con i link, col trascorrere del tempo, si perdono i riferimenti alle aste.
    3 punti
  6. E per tre euro oggi ho portato a casa un bel farthing del 1865, ne avevo già una del 1862 ma piuttosto liscia. Un 20 para dell'Impero ottomano del e.H. 1255 anno di regno 3 (nostro 1841) in argento 170/1.000 E questo bel 2 centesimi del 1859 che va a sostituire la stessa corrosa presa due settimane fa (post 1452) ancora in ammollo.
    3 punti
  7. Lavori edilizi in cascina. Dal terreno spunta un tesoro. 285 antiche monete d’argento. Anche di Firenze e di Parma-Piacenza Elegante portale post-rinascimentale della casa padronale di campagna, con sedute alla base delle lesene. A destra: il tesoretto Firenze e Parma-Piacenza, 08/06/24 – Fiorini d’argento di Firenze, uno “scudo” di Parma-Piacenza e tante altre monete europee sono state trovate durante uno scavo per un restauro architettonico, in Sassonia. Conservate, nel tempo, per il valore intrinseco del metallo e sepolte in un’inquieta giornata della metà del Seicento. Chissà qual erano le nubi che percorrevano la mente di chi nascose il tesoro. Timore dei ladri? Rivolgimenti politici? Scavi nel cortile dell’antica fattoria Il ritrovamento è avvenuto nei pressi del portale, che vediamo a sinistra @ Foto Altstadt-Wettin L’accesso, di struttura disegnativa ancora medievale, al palazzetto con rustici @ Foto Altstadt-Wettin Quel che è certo è il fatto che il proprietario del tesoro, con un piccone scavò per circa mezzo metro nel terreno duro del cortile, nei pressi del portone d’entrata. Poi prese il sacco colmo di denaro e lo lasciò calare. Compattò per bene il terreno e si ritenne soddisfatto per il lavoro compiuto. In effetti il nascondiglio era perfetto. Talmente introvabile da aver retto per circa 350 anni nella terra, vicino all’entrata della proprietà, un palazzetto con annesse strutture rurali. E’ evidente che il proprietario del tesoretto morì prima di sussurrare a qualche familiare il luogo in cui si trovava un mucchio di denaro. Del resto molto spesso capitava così. Il denaro veniva sepolto in cantina, nel cortile, nell’orto. Normalmente vicino a un muro o a un punto di riferimento visivo. Poi passavano gli anni. Morti improvvise, smemoratezze. I casi della vita. E’ evidente che i tesoretti sono ancora molti, in Europa. In Italia emergono con minore frequenza. E c’è da chiedersi perché. Forse un rapporto disarmonico tra Stato – ancora troppo truce, a fronte di una legislazione farraginosa che pone il cittadino, in modo illiberale, sempre in colpa nei confronti dello Stato stesso – e per la proibizione – de facto – dell’uso di rilevatori di metalli. Il ritrovamento del tesoretto è avvenuto nel corso di lavoro di restauro di una antica fattoria, con radici medievali e sviluppo rinascimentale e seicentesco, oggi situata nell’area urbana di Wettin, frazione con circa 2500 abitanti della città tedesca di Wettin-Löbejün. L’antica fattoria è stata presa in carico da un gruppo di appassionati che ha deciso di riporre l’edificio all’antico splendore di dimora di campagna borghese, con annesse strutture agricole. I lavori sono svolti da un gruppo di volontari che sta recuperando l’edificio storico. Uno di loro guidava il trencher, macchina usata per scavare trincee. Gli altri assistevano all’opera. Ed ecco che il trencher inizia a sputare qualche moneta argentea, nel terreno rimosso. Fermi tutti! I volontari dell’associazione Altstadt Wettin – gruppo che ha assunto il nome della storica fattoria – ha bloccato l’intervento e ha provveduto alla denuncia del ritrovamento, senza proseguire lo scavo. Sul posto si sono così recati gli archeologi dell’Ufficio statale per la conservazione dei monumenti e l’archeologia della Sassonia-Anhalt (LDA) che hanno rimosso l’intero blocco di monete e terreno, per poi procedere, in laboratorio a un microscavo. Per quanto le monete fossero disposte alla rinfusa è importante capire se esista una microstratigrafia, nel blocco. Bisogna stabilire se alcune monete sono state accantonate prima e altre dopo nel contenitore che fu quindi deposto nel terreno. Gli archeologi hanno scavato attorno al tesoretto, recuperandolo poi in blocco. La forma compatta del mucchio di monete fu data da un contenitore organico che si è poi decomposto @ Ufficio statale per la conservazione dei monumenti e l’archeologia della Sassonia-Anhalt (LDA) Le monete d’argento di grande formato, talleri e monete straniere equivalenti costituiscono più della metà del ritrovamento, mentre il resto è costituito da talleri e groschen. La moneta più antica ritrovata fu coniata nel 1499, la più recente al 1652. Il momento dell’occultamento risale quindi, probabilmente, alla fine degli anni ’50 del Seicento. Anche se è difficile affermare il potere d’acquisto dell’epoca, il ritrovamento, costituito da monete ad alto contenuto di argento, rappresentava sicuramente un valore considerevole. “Le 285 monete d’argento, di colore verdastro, giacevano in un accumulo fortemente compattato nel terreno senza contenitore protettivo – hanno spiegato nelle ore scorse gli archeologi tedeschi, presentando la scoperta – Probabilmente, un tempo, erano state accumulate in un contenitore organico come una borsa. Con il sostegno dei soci dell’associazione presenti, è stato possibile recuperare il tesoro dal blocco in modo professionale. La documentazione in loco è stata curata dal Dott. Claudia Beuger, socia dell’associazione e archeologa. Il microscavo è stato effettuato nel laboratorio di restauro dell’ADL Sassonia-Anhalt in condizioni di rilevamento scientifico. Le monete sono state rimosse a strati, registrate e trattate per il restauro”. Visione ravvicinata del blocco di monete. Al centro del mucchio non presentano nemmeno segni di degradazione da ossidazione “Nel tesoro si trovano molte monete che raramente compaiono nei reperti della Sassonia-Anhalt. – proseguono gli archeologi – Di particolare rilievo è uno scudo italiano del 1630 di Odoardo Farnese, che governò il Ducato di Parma e Piacenza dal 1622 fino alla sua morte nel 1646. In Toscana, queste grandi monete d’argento erano chiamate tallero e usate soprattutto per il commercio del Levante. Un altro tallero del ritrovamento Wettiner è stato coniato da Cosimo II de’ Medici nel 1620, Granduca di Toscana dal 1609 al 1621”. Chi erano i proprietari dell’edificio L’edificio allungato a due piani con una facciata elegante, che aveva fini di rappresentanza, fu costruito nella seconda metà del XVI o all’inizio del XVII secolo. I proprietari erano membri benestanti della comunità di Wettin, come testimonia un piccolo portale a nicchia con posti a sedere, probabilmente risalente al 1550. La storia della casa e dei suoi proprietari può essere tracciata attraverso fonti scritte fino alla fine della Guerra dei Trent’anni. Dal 1681 in poi, la casa fu probabilmente sede della farmacia più antica della città con tracce di questo utilizzo ancora visibili sotto forma di un soffitto barocco in stucco del XVIII secolo e di una volta da farmacia. In considerazione dei numerosi incendi cittadini attestati, è uno degli edifici secolari più antichi conservati di Wettin, e quindi di notevole importanza per la storia della città. Il tesoretto di Wettin fu nascosto poco dopo la fine della Guerra dei Trent’anni. Le monete elettorali e ducali sassoni e quelle delle contee di Hohnstein e Mansfeld sono particolarmente regionali. L’Albertustaler e la varietà di monete provenienti da paesi più lontani, come Austria, Svizzera e Germania meridionale, oltre alle due monete provenienti dall’Italia, suggeriscono che il proprietario fosse un commerciante o una famiglia di mercanti attiva anche nel commercio a lunga distanza. Al momento del deposito delle monete, la casa in Brauhausgasse apparteneva a Johann Dondorf, uno dei cittadini più ricchi di Wettin, sindaco della città dalla fine degli anni ’60 del Seicento. Dondorf guadagnava principalmente dall’agricoltura, dalla viticoltura e dalla produzione di birra. Wettin era una città produttrice di birra estremamente ricca durante e dopo la Guerra dei Trent’anni. Dopo la sua morte nel 1675, fu trovata una grande quantità di talleri nella sua casa, suggerendo un possibile collegamento tra il ritrovamento del tesoro e questo importante cittadino di Wettin. https://stilearte.it/lavori-edilizi-nella-vecchia-cascina-dal-terreno-spunta-un-tesoro-285-antiche-monete-dargento-anche-di-firenze-e-di-parma-piacenza/
    3 punti
  8. La posizione di questo francobollo non è sicuramente casuale. Considerato che viene inviata ad una signorina puo' essere benissimo un messaggio segreto tra due amanti. Qui vi fornisco la chiave di lettura SEGUE.... purtroppo stasera ho poco tempo...
    3 punti
  9. Ciao, Mi sembra di ricordare sia riportata dal Montenegro, vado a memoria quindi potrei sbagliare non avendolo. È riportata dal D'Incerti, quindi se controlli il Montenegro la trovi. Un saluto Raffaele.
    2 punti
  10. No, ho fatto una ricerca su Sixbid ed ho confrontato le immagini della moneta apparsa nelle due aste.
    2 punti
  11. Noi devoti adoratori di Dio Denaro abbiamo poteri speciali d'identificazione delle Sue varie manifestazioni fisiche.
    2 punti
  12. Sono andato a cercarmela sul catalogo EDIFIL... tanta roba la 500 Petettas
    2 punti
  13. Una bellissima banconota spagnola non presente nella discussione, sempre del primo decennio del '900.
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  14. Buonasera. Io ti posso dire che entrambi sono monete da collezione. E che entrambe non possono assolutamente rientrare nel concetto di oro da investimento, cioè monete bullion. Il loro prezzo è di gran lunga superiore a quello che si paga, per grammo di oro fino, in una moneta bullion. Per me, però questo è solo il mio parere personale, entrambi i prezzi sono eccessivi e mai li spenderei per monete contemporanee coniate per collezionisti (credo siano anche fuori mercato questi prezzi, e di tanto) . Con meno di 950€, invece di una sterlina di Carlo III, ti potresti portare a casa una bellissima sterlina della regina Vittoria, anche in alta conservazione. Moneta carica di storia e di fascino, in quanto coniata per circolare, quindi per "vivere" tra la gente. Oppure, se vuoi monete bullion, perché non ti prendi un bel 20$? Al prezzo dell'oro di porti a casa un pezzo di storia americana. Però lo devi prendere in un banco metalli serio (anche all'asta, facendo attenzione, lo si può fare) e non su siti come quello postato, dove rischi di strapagare le monete
    2 punti
  15. Salve mi aiutereste nell'identificare e datare questa medaglia il materiale è piombo la forma è un rombo con tre appiccagnoli in un lato c'è una figura con una spada e credo un libro il retro è liscio
    1 punto
  16. https://www.tauleryfau.com/es/ediciones-tauler/ Si possono scaricare i cataloghi Tauler delle monete dell'Impero spagnolo. Desde Tauler&Fau queremos homenajear a Don Rafael Tauler Fesser, ofreciendo de manera gratuita, todos sus catálogos especializados. Aquí encontrarán el trabajo y la experiencia de una vida dedicada a la numismática. Esperamos que su legado sea de utilidad para aumentar el conocimiento y la divulgación de nuestra pasión, la numismática."
    1 punto
  17. Salve condivido immagini di una cartolina militare ritrovata in un accumulo e chiedo ai più esperti maggiori informazioni. Ringrazio in anticipo
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  18. il Tipo in questione è sempre riconiato su Dracma Dionisiana, da qui il peso spesso notevole di questi esemplari ed attribuito ai mercenari stanziati ad Adrano e Katane. Il tuo dovrebbe corrispondere a CNS III, 2st1, p.331 (CNS sta per Corpus Nummorum Siculorum, Vol.III). Premetto che è un esemplare un po sottopeso, ma di dracme di 21/22 gr. ogni tanto qualcuna la si vede. Non vi sono tracce del sottotipo, il che potrebbe dipendere dal fatto che abbiano usato una dracma consumata per riconiarci sopra. è vero, ci sono delle fratture tangenziali del Flan ed anche in questo caso potrebbero dipendere da una battitura su un tondello poco caldo (il che avrebbe impedito al metallo di espandersi correttamente nella battitura). In sostanza, da quello che vedo in foto, non mi fa pensare male. Certo, sarebbe un esemplare da vedere bene dal vivo ed approfondire. Non so di dove tu sia, nel dubbio, è una moneta che puoi far vedere dal vivo a qualche numismatico . Non puo essere pressofusione, al massimo pressa meccanica
    1 punto
  19. Ciao, frazione di dirham del sultano Qala'un ,zecca di Al-Qahira (Il-Cairo)
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  20. Ciao,questo è un dirham mamelucco del sultano Khalil, zecca di Al-Qahira (Il-Cairo) con un salto di conio nella prima foto che va ruotata di 90° verso sinistra
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  21. Ciao, non riesco a darti il peso esatto ora, perché fino a domani non sarò a casa.Vi darò misure precise domani, così potremo avere intercettato un falso con precisione. Grazie a tutti.
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  22. Ha ragione Raff, è riportata dal Montenegro che io non ho controllato nonostante ce l'ho in libreria...
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  23. Magari avessi la sfera di cristallo @Ronak è solo buona vista 😁 Si effettivamente dovrebbe essere una stella di David perche,leggendo in giro, i musulmani si ritengono i veri prosecutori della bibbia dicendo che ebrei e cristiani se ne erano allontanati e quindi si sentivano in diritto di usarne la simbologia.
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  24. Facendo un bel miscuglio di tutti dovrà per forza funzionare... ok, mi sto zzitto 😀
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  25. E pensare che di due donne c'è una sola tetta visibile.
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  26. ciao, non è molto chiaro il disegno... è possibile che si vede nelle facce di sinistra la stella ebraica? comunque complimenti veramente per la bravura... non è che hai veramente la sfera di cristallo?!?🔮 🤔😅
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  27. Molto molto molto bella. Un capolavoro artistico direi. Mi piacciono tantissimo queste medaglie in bronzo o rame con questi dettagli curatissimi. 👌
    1 punto
  28. Difficile immaginare una moneta autentica trattata, oltre che l'eliminazione della scritta EURO ci sarebbe anche il rifacimento del bordo per far sparire i 2 *** 2 *** 2 che sono in incuso, c'è da asportare del metallo ed il peso ne risentirebbe, nonchè il diametro. Se puoi indicare i dati esatti.
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  29. Grazie alla prima immagine molto chiara si può notare come i campi della moneta si presentino con un aspetto "rugoso" tipico dei falsi creati per fusione,e non proprio lisci come negli esemplari autentici... La rugosità si presenta più evidente nel tondino centrale e meno nell'anello esterno, questo perché i materiali rispondono in maniera diversa in fase di raffreddamento... La foto dell'altra faccia è meno chiara e nitida e quindi si vedono meno i risultati di una fusione... Che il peso sia uguale all'originale mi sembra strano, difficilmente un falsario può avere la stessa pasta metallica precisa nelle percentuali della lega,se poi è effettivamente dello stesso peso allora dev'essere diverso il diametro o lo spessore,se poi anche questi valori sono uguali ad esemplari originali potrebbe essere una moneta originale che è stata manipolata per togliere la scritta EURO e poi trattata con agente chimico per eliminare tracce di manomissione che però ha aggredito i campi... Se fosse effettivamente un falso direi che è ottimamente realizzato e che potrebbe ingannare molte persone... Ovviamente queste sono mie ipotesi basate dalle sole immagini e non avendo la moneta in mano ...
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  30. Allora,devo subito correggere una cosa, il sovrano era un califfo e non un sultano. Il califfato omayyade dura dal 632 dc al 1031 dc. La capitale era Damasco e si estendeva per tutto il Medio Oriente,Penisola Arabica,Nord Africa fino al sud della Spagna. Nel 750dc persero gran parte dei territori ,sconfitti dagli Abbasidi, e ripararono in Spagna (Al-Andalus) dove fondarono il Califfato di Cordoba fino al 1031 dc quando si frantumo' in tanti califfati indipendenti. Il periodo di questa moneta dovrebbe essere il primo (632-750) e la zecca una delle tante siriane.
    1 punto
  31. @Gabriele5 abbi pazienza non appena posso ti rispondo, ..se dovessi dimenticare causa età avanzata tu riporta all' attenzione.
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  32. Ciao,certo, tutte le monete anche quelle consunte, nei limiti del possibile, meritano di essere identificate per il loro valore storico. Venendo al tondello questa è una frazione di dirham del sultano Baybars I ,zecca di Al-Qahira (Il-Cairo) con un accentuato salto di conio.Ti posto un dirham quasi completo che con un po di pazienza puoi identificare.
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  33. Grazie a tutti per le risposte. Vi auguro una buona giornata
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  34. Ciao,si il verso e giusto. Fals omayyade anonimo o comunque non più riconoscibile sia la zecca che il sultano perché i dati sono nel contorno.
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  35. Ciao, grazie della disponibilità, posto l'altra faccia
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  36. Va trattata con benzotriazolo , o il cancro se la divora… tienila poi separata dalle Altre .
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  37. Grazie @PostOffice Entrambi gli annulli hanno un altro segno, purtroppo non nitido. quello da te indicato mi sembra più un 32, ma potrebbe essere anche un 22. I segni non mi sembrano proprio uguali. Ti invio immagini ingrandite L’altro annullo sembra abbia un 20 ma è ancora meno nitido. Ecco ingrandimenti
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  38. Grazie per le belle parole, sto solo cercando di dare i rudimenti di questo hobby, affinché se ne possa godere la meraviglia e tutti i ""sani"" vantaggi che esso porta per l' individuo.
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  39. Falsario anche scadente, mi permetto di aggiungere.
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  40. se è falsa non c'è nessun artista antico. c'è solo un falsario moderno.
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  41. Esatto, poi: -non era una pratica utilizzata ai tempi -non sono evidenti i segni di asportazione di metallo -La forma del tondello è in linea con monete del tempo. Se ii riferimento è alle mancanze del flan, se ne era già parlato, probabilmente erano colpi di scalpello pre- coniatura che avevano lo scopo di alleggerire un tondello troppo pesante (e quindi non regalare argento …).
    1 punto
  42. Tosata??? a mio parere a parte il flan che presenta dei "difetti"e forse un conio di D/ un po debole, direi che sia un gran pezzo..
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  43. La borraccia, chiamata "bidon" dai nostri cugini d'oltralpe, è un oggetto molto ambito dai tifosi che si assiepano sulle strade delle grandi corse a tappe. Al di la degli eccessi che ogni tanto capitano, i corridori non esitano un attimo a far felice qualcuno con gesti come questo. E' il premio per averli attesi svariate ore ad attendere ed incitare non solo il loro beniamino, ma tutti i partecipanti alla competizione per poi vederli passare in un battibaleno. Non è semplice da spiegare a parole, ma il sostegno dei tifosi in strada è parte della forza degli atleti nel sostenere lo sforzo profuso in gara. Bisogna viverle situazioni come queste, quest'anno ne ho avuto il piacere di farlo dato che mi è passato vicino casa, il giorno del passaggio della corsa è come un giorno di festa, di un aggregazione sociale tutta sua perché avviene in strada e credimi non conosco altro sport che permetta un contatto così ravvicinato fra gli atleti ed i loro tifosi. E pensare che ai tempi dello "zio @apollonia" quando era bambino, il ciclismo era molto più popolare del calcio. Il ciclismo è uno sport crudele. Non duro, non difficile: crudele. È la spietatezza la cifra di uno sport che chiede tutto e spesso restituisce niente, in cui realizzi che tutto quel che hai fatto non basta quasi mai, che forse non hai titolo a star lì, che altri centocinquanta come te hanno fatto gli stessi sacrifici, le stesse rinunce, e meriterebbero di vincere almeno quanto te. Tutti dovrebbero avere la possibilità di vincere una frazione di una grande corsa a tappe, ma non si può, è privilegio di alcuni. Vincere è il sale della terra, e quei tifosi sono li apposta per spingerti a farlo. E' tutto un complesso di cose, che fa si che io mi fermi qui. Giro d'Italia 2018 - 19° Tappa: Venaria Reale - Bardonecchia Chris Froome al Colle delle Finestre
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  44. DE GREGE EPICURI Salve, volevo possibilmente qualche notizia in più su questo crocifisso, rinvenuto in Friuli. Pesa 5,89 g e misura 55x34 mm. Le stremità della croce sono trilobate, mentre al posto del Cristo mi par di vedere due figure, forse madonna col bambino. Io penserei alla metà dell'Ottocento. @borghobaffo hai per caso qualche idea? Grazie.
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  45. 1 punto
  46. Potrei avere info su questo crocifisso in piombo. Grazie
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  47. Buonasera, qualcuno sa darmi qualche informazione su questa medaglietta in piombo? Grazie 1000
    1 punto
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