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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 06/19/24 in tutte le aree

  1. Salve. Condivido un 10 tornesi 1858 in cui la V di FERDINANDVS e la V di VTR sono delle A capovolte. Grazie per l'attenzione. Saluti.
    3 punti
  2. Buongiorno vi presento questa moneta commemorativa da 5 marchi 1979 in nickel, del centenario della nascita di Albert Einstein. Coniata dalla DDR in 55.000 esemplari (di cui non si conoscono i pezzi superstiti), ma non per la circolazione, celebra il famoso fisico tedesco, benché egli non nacque nel territorio della Germania Est, ma a Ulma, in Baden-Wurttemberg (Germania Ovest). Nella sua impresa di costruirsi un passato, che non aveva e non poteva avere, la Germania comunista celebrò vari personaggi storici tedeschi del passato, nella sua propaganda, cercando di attribuirsi la patente di "germanicità positiva" , in contrapposizione "dell'altra parte", erede, invece, del nazismo e del militarismo tedesco. al dritto: emblema dello Stato al rovescio : Albert Einstein , ritratto in vista frontale , le date 1979-1955
    3 punti
  3. Grazie @PostOffice per come ti conosco ero sicuro che avresti apprezzato e che avresti dato il giusto rilievo a questa bellissima busta!
    3 punti
  4. Dal vecchio piccolo album disperso e ritrovato, una piccola ( 125 x 82 mm ) lettera dal regno Lombardo-Veneto e dal tempo in cui non era ancora diffuso l' uso delle buste . Integra, salvo la chiusura in ceralacca, affrancata con un francobollo ritagliato con margini esigui : interessante il testo, che dice degli sviluppi di una "epidemia" di colera nei territori del Cremasco, in quel lontano Agosto 1855 . Curioso che lo scrivente, in quella già piccola lettera, ci dice di aver inserito una ancor più piccola lettera da consegnare ad altro destinatario .
    2 punti
  5. @Vietmimin la questione delle zecche galliche ante Postumus è sempre interessante e controversa... Rimanendo in ambito prettamente gallico, gli inglesi hanno aderito a questa suddivisione E il pre? Gallieno aveva effettivamente due zecche distinte o due officine? Le due zecche si sono riunite poi in due officine in un'unica zecca?
    2 punti
  6. Come vi capisco, io ormai ho sforato il 1000, tra libri, riviste e cataloghi, e come arriva il corriere ricevo occhiatacce dalla mia compagna, che mi dice “non abbiamo più spazio, dove li metti ora questi?”. Ma io non mi arrendo e continuò a prendere nuovi volumi, per leggere e godere delle monete contenute in ogni pubblicazione. Resistete, perché la nostra passione, o malattia è duplice, Numismatica associata ai libri. 😂😂😂😂
    2 punti
  7. @tonycamp1978 Complimenti per il nuovo acquisto che a me piace anche più di quella che già avevi. Per me invece di lustro ne ha tanto questa moneta. Marco
    2 punti
  8. Piacevole serata dove si sono identificate delle monete ed i presenti hanno potuto vedere un bel numero di monete greche, romane e delle monete spagnole coniate nelle zecche del nuovo mondo. Visto che la serata è stata apprezzata replicheremo anche in uno degli appuntamenti di questo autunno/inverno. Dopo la pausa estiva riprenderemo con una interessante conferenza, a metà luglio verrà presentato il calendario degli incontri/conferenze per il periodo settembre/dicembre 2024.
    2 punti
  9. Credo sia un bottone civile da abito femminile, periodo credo prima metà del '900...
    2 punti
  10. Grazie @Cremuzio, è il mio primo post nel quale ho potuto aggiungere qualcosa per arricchire la discussione. Bello poter dare, nel mio piccolo, un contributo.
    2 punti
  11. Salve @lucius LX Infatti questa tipologia con legenda GERMANICVS MAX V è comune alle zecche di Treviri e Colonia (Lugdunum non ha mai coniato per Valeriano e Gallieno). A Colonia a partire dal settembre 256, trasformandosi a tratti in una zecca itinerante che segue Gallieno durante le sue campagne militari contro i Germani, e poi a Treviri, luogo di residenza del nuovo cesare Salonino dall'autunno 258, dopo la morte di Valeriano II e l'usurpazione di Ingenuo. Per distinguerle, basta guardare i nastri della corona radiata: divergenti a Colonia con un nastro che scende sul collo, entrambi rivolti verso l’esterno a Treviri. Antoniniano di Treviri: Il tuo antoniniano proviene quindi dalla zecca di Colonia, e con questa legenda corta GALLIENVS P F AVG al dritto, risale al 257. Nota bene: Nel MIR, Robert Göbl non ha fatto la distinzione, e l'intera tipologia è stata attribuita alla zecca di Colonia. (Göbl 872).
    2 punti
  12. Ciao Mi sa che hai sbagliato forum allora per queste info😅 Qua le compriamo le monete, non le facciamo estinguere 😅 Poi le caravelle..... @ART Ciao Pierluigi
    2 punti
  13. Grazie @Sergio Gr per aver aggiunto notevole interesse alla moneta e al personaggio che la firmo' . Per quanto riguarda la maggior rilevanza della S rispetto ad AFRA , credo che influisca poco sul dubbio che SAFRA sia o non sia Spurio Afranio od altro personaggio non conosciuto , perche' lettere singole di maggior rilevanza rispetto ad altre lettere presenti nella stessa moneta , sono presenti nelle monete repubblicane ed anche in quelle imperiali romane . Il dubbio dell' attribuzione deriva proprio dalla mancanza costante , quindi non e' un caso , del punto che divide la S da AFRA , come se il personaggio volesse volutamente distinguersi dalla Gens Afrania , oppure che volesse firmarsi con il suo Cognomen .
    2 punti
  14. Buon pomeriggio davvero una disamina impeccabile. Complimenti e per me è fonte di ispirazione questo dibattito(come tanti altri che leggo di Voi esperti). Probabilmente avranno letto questa discussione ed avranno preso in seria considerazione l’analisi effettuata.
    2 punti
  15. NUMISMATICA E STORIA ANTICA MONETA ROMANA DI EPOCA REPUBBLICANA RINVENUTA NEL TERRITORIO DI VALLATA A cura del Prof. Rocco De Paola __________________________________________ Un’altra interessante moneta romana, di epoca repubblicana, la troviamo descritta ancora una volta nell’opuscolo di don Arturo Saponara, che rappresenta, oggi, un riferimento assolutamente imprescindibile per la conoscenza di taluni aspetti della storia del nostro paese(1). Nel contesto di quell’aureo libretto leggiamo: “…dell’era repubblicana citerò…il pezzo molto ben conservato, parimenti d’argento, con la bellissima dea Roma nel lato dritto, la biga e l’iscrizione SAFRA ROMA nel rovescio. Noto in questa iscrizione che la S è di stile differente dalle altre lettere, per cui io la interpreto in questo modo: S(STELLION) AFRA(AFRANIUS) ROMA” (2). Manca, purtroppo, qualsiasi riferimento al luogo ed all’epoca in cui quella moneta fu ritrovata. Tuttavia, le informazioni fornite da Saponara sono bastevoli per individuarne la tipologia, per circoscrivere il periodo storico in cui venne coniata e per identificare il magistrato monetale, artefice di quella emissione. Di origine plebea(3), la “gens Afrania”, forse originaria del Piceno, compare molto tardi negli annali della storia repubblicana (4), venendo a far parte del Senato nel VI secolo ab U.C., epoca in cui viene menzionata per la prima volta nella persona di C. Afranius Stellio, pretore nel 569 ab U.C. (185 a. C.) e triumviro designato alla deduzione di una colonia di cittadini romani a Saturnia nel 183(5). Da notare il “cognomen” Stellio (it.Stellione), forse derivato da un appellativo con connotazioni negative(6), che permarrà per l’intero periodo repubblicano. “Praenomina” usuali, in età repubblicana, saranno Caius, Lucius, Spurius, Marcus, mentre in età imperiale prevarranno Publius e Sextus. Quella famiglia, pur non patrizia, ebbe, comunque, degli eminenti rappresentanti tra il II secolo a. C ed il I secolo d. C. Lucio Afranio, di cui si hanno scarse notizie, vissuto forse tra la seconda metà del II secolo a. C. e l’inizio del successivo, fu un apprezzato poeta “comico”, autore di diverse “comoediae togatae”, emulo del greco Menandro e del latino Terenzio. L’omonimo Lucio Afranio fu legato di Pompeo e console nel 60 a. C. Publio Afranio Potito faceva parte della corte di Caligola, ma, avendo incautamente fatto voto di sacrificare la propria vita per propiziare la guarigione dell’imperatore, poiché tentennava nel mettere in atto la sua promessa, fu costretto dal malvagio tiranno a suicidarsi, lasciandosi cadere dall’alto di una rupe precipite (Svetonio, 27, “ex aggere”), agghindato con rami di verbena come una vittima sacrificale (Cassio Dione, 8). Sesto Afranio Burro, tutore e consulente di Nerone per i primi otto anni di regno, fu poi fatto allontanare dalla corte e, forse, morì di veneficio, come sospetta Tacito (7). Afranio Quinziano, invece, avendo partecipato alla congiura di Pisone contro Nerone, scoperto, pose volontariamente fine alla propria vita. Afranius Dexter, amico del poeta epigrammatico Marziale, “consul suffectus” nel 98 d. C., fu ucciso nel corso del suo consolato. Come si vede da queste poche note, il “cursus honorum” di molti componenti della “gens Afrania” ebbe un esito infausto. Più fortunati, forse, i capostipiti di quella famiglia vissuti tra il III e il II secolo a. C. A detta di Babelon, solo uno dei membri di quella gens, Spurius Afranius, comparirebbe sulle monete, che sarebbero state coniate verso l’anno 200 a. C. Ancora Babelon afferma che il suo denario, della tipologia del cosiddetto bigato, per via della biga che compare nel rovescio di quella moneta, presenta talvolta un aspetto un po’ grezzo e sarebbe molto simile alle monete di P. Cornelius Sulla, di L. Saufeius e di Pinarius Natta, magistrati monetali dal 152 al 149, tanto da far ritenere che Spurio Afranio facesse parte del medesimo collegio monetario di quelli(8). Tuttavia, ciò apparirebbe contradittorio con quanto sostenuto dallo stesso Babelon circa la presunta età di coniazione della moneta, che risalirebbe all’anno 200 a. C. circa. Occorre anche considerare che i “collegia” dei magistrati monetali erano formati da tre componenti. Infatti, in letteratura, si parla costantemente di “IIIviri aere, argento, auro flando feriundo”, a meno che non si debba intendere che Spurio Afranio sia stato collega di uno o di due dei citati personaggi. Il “cursus honorum” aveva inizio proprio con la carica di magistrato monetale che, quindi, era assegnata non più tardi dei venticinque anni. Di conseguenza, il Nostro nell’anno 200 a. C. avrebbe avuto circa quell’età. Questo concorderebbe con quanto sostenuto da Gennaro Riccio (citato nella nota 3), il quale ritiene che le monete di Spurio Afranio siano state coniate intorno agli anni della Seconda Guerra Punica, che si concluse con la vittoriosa battaglia di Zama del 202 a. C. Si può, quindi, verosimilmente ipotizzare, in carenza assoluta di altre fonti documentarie, che Spurio Afranio sia vissuto tra la fine del III secolo e la prima metà del II secolo a. C. e che potrebbe essere il padre od il fratello di C. Afranius Stellio, ma si tratta di pura congettura(9). L’ipotesi avanzata da Saponara, secondo la quale la moneta da lui osservata andrebbe attribuita ad un presunto “Stellion”, non trova, quindi, fondamento nelle fonti. D’altra parte, abbiamo già precisato che “Stellio” sarebbe il solo ed unico cognomen conosciuto di quella gens in epoca repubblicana, mentre in età imperiale subentrano altri e diversi cognomina. Anche perché si dovrebbe ammettere che i due appellativi si troverebbero in posizione invertita rispetto alla regola generale e codificata secondo la quale il “nomen” precede sempre il “cognomen”, salvo rare eccezioni. Stellio sarebbe, in tal caso, il nomen anziché il cognomen di quella famiglia, cosa che appare inverosimile. Nulla quaestio, invece, come si è già ampiamente dimostrato, sul fatto che AFRA vada interpretato come AFRANIUS. Che la moneta osservata da Saponara possa essere un denario di argento di Spurio Afranio trova conforto in diversi autori che riportano pari pari le stesse caratteristiche e le stesse diciture da lui usate. Nicola Leoni, dotto ed eclettico studioso dell’Ottocento, nel descrivere monete di epoca romana, cita una moneta d’argento della gens Afrania, affermando testualmente che nel dritto riportava “la testa di Roma armata” con il segno del denario (una X che ne indicava il valore equivalente a dieci assi), mentre nel suo rovescio si osservava una biga guidata da una Vittoria con la scritta SAFRA ed, in esergo, ROMA(10). La testa della dea Roma come doveva comparire sulla moneta di Spurio Afranio descritta da Saponara. A sinistra, in evidenza, la X che indicava il denario. Contrariamente a quanto sostenuto da Babelon, il profilo della divinità raffigurata sembra di eccellente fattura. La Vittoria alata sulla biga e le scritte S AFRA e ROMA. Come aveva notato Saponara, effettivamente la S è più rilevata rispetto alle lettere seguenti. Gennaro Riccio ritiene che la testa galeata sia quella di Pallade, ma questo non deve comportare dubbio di sorta, in quanto quella dea era spesso identificata proprio con Roma. Le diciture del rovescio sono praticamente identiche a quelle rilevate da Leoni ed altri. Afferma, poi, il Riccio “queste monete semplici con gli ordinari antichi tipi della prua e della biga appartengono a SPURIO AFRANIO questore (sic!) della Repubblica in tempo della Seconda Guerra Cartaginese”(11). Egli, infatti, dopo aver affermato che lo “zecchiere di esso è affatto ignoto nella storia di Roma”, ipotizza che la moneta sia stata coniata al tempo di quella memorabile guerra, inferendo tale determinazione dalla piccolezza dell’ “asse” e dei suoi sottomultipli, “che per altro serbano le antiche uniformi rappresentanze de’ tempi di libertà” (12). Vengono anche descritte ed illustrate altre monete. Una di esse presenta una testa di Giano, nel dritto, e una prora di nave con delfino sulla destra, nel rovescio. Un’altra evidenzia una testa di Pallade nel dritto e prora e delfino nel rovescio. Un Ercole, con testa rivestita di pelle, insieme con la prora solita e con il delfino, compare in un altro esemplare. Invece è un Mercurio con il medesimo cetaceo a campeggiare in un’altra moneta. Infine un Giove “laureato” è riportato in un ultimo modello. Poco oltre, Riccio cita l’opinione di Borghesi, secondo cui quel mammifero sarebbe stato l’antico simbolo di quella famiglia che avrebbe continuato ad imprimerlo sulle monete anche quando cominciò a segnarvi il proprio nome. Da Eckhel proverrebbe, anche, la conferma che quella S debba essere letta come Spurius anziché Sextus.
    2 punti
  16. Ultimi ingressi: - Alteri, Aes grave librale; - Alteri, Rei Publicae Romanae Moneta; - Belloni, Le monete romane dell’età repubblicana; - Campana, Corpus Nummorum Antiquae Italiae; - Fenti, La monetazione romana repubblicana; - Garrucci, Le monete dell’Italia antica; - Healy, Il metallo: mito e fortuna nel mondo antico. Miniere e metallurgia nel mondo greco e romano; - Lulliri, La monetazione cartaginese in Sardegna; - Thurlow-Vecchi, Italian cast coinage; - Vecchi, Etruscan coinage. Ora mi si inizia a presentare un nuovo grosso problema: non ho più spazio 😂😂
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  17. Claudio II riserva una monetazione assai interessante, molto copiosa e per questo ricca di varianti e inediti... si fanno spesso delle scoperte interessanti cercando tra la moltitudine dei suoi antoniniani che vengono immessi nel mercato... con un po' di pazienza si può trovare qualche chicca per il costo di una pizza di asporto, con la differenza che ti porti a casa "per asporto" un pezzo di storia! ...poi, visto che sei in zona, ti consiglio anche di entrare nelle mura di Mediolanum e di trovare pure quel generale di cavalleria insubordinato che risponde al nome di Aureolo!
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  18. @Pontetto il valore delle sovrane dipende sempre dallo stato di conservazione. Persino le fiocchetto quando chiuse in 67 (super perfette fanno 4 volte il fino). Le Vittoria sono tutte monete numismatiche, non si scambiano a peso a meno che siano rottami. Qui puoi vedere realizzi e varianti: https://www.coinarchives.com/w/results.php?search=1853+sovereign+&s=0&upcoming=0&results=100 Buona giornata.
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  19. Busta FDC con annullo Die Emissionis del 12 Mar 1968, raccomandata espresso affrancata con i due valori di posta aerea serie Arcangelo Gabriele, 1000 lire lilla bruno e 1500 lire grigio nero bellissimi. La busta e l' affrancatura sono sicuramente filatelici in quanto fuori tariffa, ma cio' non toglie la bellezza dell' insieme e mi commuove che l' Arcangelo Gabriele sia stato raffigurato su dei francobolli di posta aerea. San Gabriele Arcangelo e' il patrono delle poste e tutto quello che riguarda le comunicazioni, in quanto fu Lui che porto' il messaggio della nascita di Gesù alla Madre di Dio. La collezionerei solo per questo motivo.
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  20. Andrebbero valutate con foto ben definite e messe a confronto con una originale. Dalle foto si notano addirittura particolari discordanti tra le tre monete. Va considerato comunque che l'usura spesso porta ad avere una percezione differente di alcuni particolari impressi sul tondello..
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  21. Sì, decenni fa, e non si è mai fermata. Ancora oggi mi tengo aggiornato e studio, la brama di conoscenza non sembra avere limiti. Quando smetterò è perchè sarò morto "nell'anima".
    2 punti
  22. Effettivamente, guardando il rovescio, pare di vedere l' abbozzo di ES di CONSERVATORES. Ma chi erano i "Conservatores"? Vediamo se mi ci raccapezzo (ogni volta per me e' così con la tetrarchia....un caos...) La moneta e' dell'inizio dell'autunno del 307. L'autorità emittente e' Massenzio che era stato nominato augusto proprio a Roma nel 306 dalle sue truppe. Lo stile, in effetti (come detto), e' tipico "massenziano". Costantino e' qui cesare, anche se inizialmente (nel 306) era stato nominato augusto dalle truppe di stanza ad Eburacum alla morte del padre Costanzo Cloro. Poi, però, sotto la pressione di Galerio (augusto senior dopo l'abdicazione di Diocleziano e Massimiano del 305 e intenzionato a far rispettare la successione tetrarchica) aveva accettato di tornare al rango di cesare lasciando il titolo di augusto a Severo II che era stato cesare di Costanzo Cloro e quindi legittimo augusto. Nel periodi di coniazione della moneta, però, era tornato in auge anche Massimiano che aveva abdicato obtorto collo e che ritornava così al potere con il rango di augusto accanto al figlio Massenzio. Quindi, penso che i "Conservatores" siano Massenzio, Massimiano e Costantino cesare. La moneta dovrebbe essere una sorta di strizzatina d'occhio a Costantino che, di lì a poco, verrà nominato addirittura augusto proprio da Massenzio e Massimiano che cercavano in lui un alleato contro Severo II prima e lo stesso Galerio poi che erano calati in Italia con l'obiettivo (fallito) di rovesciare gli usurpatori "romani". Ciao. Stilicho
    2 punti
  23. Salve @Atexano , il valore economico delle monete antiche in generale e' molto vincolato allo stato di conservazione piu' che alla rarita' . Personalmente non condivido questo rapporto di stato/prezzo perche' per le monete antiche si parla principalmente di Storia e in teoria la Storia non ha nulla a che vedere con lo stato di conservazione di una moneta , anzi piu' la moneta e' consumata piu' alto dovrebbe essere il prezzo perche' dimostra di aver circolato per tante mani di uomini antichi , vedendo e sopportando fatti a noi oscuri . Ma questo concetto rimane pura teoria , forse un po' filosofico , ma personalmente la penso cosi' . Venendo alla tua moneta e facendo riferimento al mercato numismatico , il prezzo che l' hai pagata , 50 euro , e' equo in relazione alla conservazione , oggi l' avrei pagata anche 20/30 in piu' , le monete di Traiano e in particolare i Sesterzi sono sempre molto ricercati . Per me , in relazione a quanto ho scritto , hai fatto un buon acquisto .
    2 punti
  24. Salve. Ne ho conservati alcuni dei campionati di bridge e altri come souvenir, ma le carte più originali sono quelle di Panorama con le caricature di personaggi politici disegnate da Alfredo Chiappori nel 1987-88 e da Giorgio Forattini nel 1993. Cominciamo dalle prime così pubblicizzate su l’Unità Sono stati pubblicati due esemplari di questo mazzo di carte da gioco, uno col dorso blu e uno col dorso rosso. Ognuno dei due mazzi era caratterizzato, oltre che dal dorso di colore diverso, anche dal fatto che erano diversi i due jolly che facevano parte di ogni singolo mazzo. Precisamente caricature di Berlinguer Fanfani i jolly del mazzo rosso e caricature di Craxi e Moro i jolly del mazzo blu. apollonia
    1 punto
  25. Buona Sera Vorrei, in considerazione del fatto che l’asta in oggetto è terminata, proporre un argomento di riflessione. Nessuna intenzione di dare giudizi, chi partecipa ad un’asta presumo sappia cosa vuole e dove può arrivare con le offerte. La indicazione di alcuni lotti come imitazioni è una mia valutazione personale. Tralasciando ogni considerazione sulla presenza di “Fiorini” diversamente di Firenze, e sull’ottimismo generalizzato in tema di conservazioni, inviterei a una riflessione sui risultati dell’incanto. Allego una tabella con l’elenco dei “Fiorini” (lotti dal 703 al 727) dove indico la classificazione MIR, (in caso di imitazioni, in rosso la possibile origine del segno), il peso dichiarato e il risultato al netto dei diritti. L’ultima colonna di valori indica il costo per grammo di peso. (sarebbe blasfemo in ambito collezionistico valutare a peso, ma solo per parlarne in modo leggero) Le righe in basso indicano i pesi totali per categoria e la somma dei realizzi. Il valore in basso è il prezzo medio per grammo realizzato per categoria. Penso che ci sia da pensare, anche nel caso in asta ci fossero collezionisti di imitazioni. PS se qualcuno fosse interessato si potrebbero approfondire le singole imitazioni. PPS se qualcuno avesse potuto vedere il lotto 725 e volesse riportare le sue impressioni sarebbero molto gradite. PPPS se il curatore ritenesse, in ragione dell’argomento, di dover spostare la discussione in altra sezione mi scuso per il disguido Cordialità
    1 punto
  26. Al nome del vecchio senatore che il Senato di Roma nominò Augusto dopo l' uccisione di Aureliano, da Alessandria di Egitto un esemplare di tetradrammo con al diritto testa laureata di Tacito ed al rovescio aquila stante ritta con ghirlanda nel becco . Sarà a giorni, il 26 Giugno, in vendita Davissons 49 al n. 58 .
    1 punto
  27. Forse dirò una cavolata ma il lustro che noto dalle foto (in particolar modo le ultime) non mi pare si addica ad un Bb+/qSpL... nel complesso inoltre (come faceva ben notare @ACERBONI GABRIELLA) presenta dei rilievi che si scorgono nelle alte conservazioni, basti osservare i panneggi, il carro, la mano che regge il fascio, la corazza e le teste dei cavalli... inoltre nella prima foto, del dritto, il baffo pare pure più alto e ben definito rispetto alla terza foto, che è un pò sfuocata... Come valutazione io mi fermerei a Spl/Spl+ Saluti...Ronak
    1 punto
  28. La prima ha delle lettere molto "giuste" . La seconda per quello che posso vedere mi sembra conforme alla norma per le monete di Ricimero i cui dritti sono sempre a dire poco evanidi
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  29. Mi attira l'idea di scoprire dove abiti e venire a darti la giusta punizione che meriti per una pensata del genere, cioè di essere gentilmente adagiato IN GINOCCHIO SUI CECI ed essere costretto a recitare PER ALMENO 5 ORE la seguente preghiera sotto minaccia di vergate ad ogni interruzione imprevista: DIO DENARO NOSTRO! MISERO PECCATOR CONFIDA NELL'IMMENSA MISERICORDIA MAI LATENTE NELLA SPERANZA NELL'UMANITA' CHE DIRIGE A CATASTROFI E SOFFERENZA ANDANTE CHIEDO PERDONO A TE, O DIVINO ONNIPOTENTE NELLA FORMA SCUDO HERCULES DEL BELGIO, 500 CARAVELLE E 1000 ROMA CAPITALE E OGN'ALTRA FORMA TU POSSA AVER DEL CAPITALE SUPPLICO QUINDI LA SALVEZZA PER L'ANIMA MIA NERA CHE PURIFICAR TU POSSA ARDENTEMENTE SPERA O DENARO, PERDONAMI!
    1 punto
  30. Monete nate soprattutto per essere tesaurizzate, solitamente c'è solo un piccolo tot (ma proprio piccolo) sull'argento contenuto (valore intrinseco del 25 pesos circa 14/15 euro), certo, c'è anche chi le propone al doppio, ma sono prezzi fuori mercato e rimarranno al palo. Molto più bella (per me) la classica iconografia messicana del 5 pesos con la raffigurazione del capo azteco Cuauhtemoc raffigurato nel comunissimo 50 centavos in nichel. Tra l'altro è in buon argento .900, anche qui qualcosina in più dell'argento contenuto (valore intrinseco circa 24 euro), la mia è del 1947 (foto sotto) con una tiratura cinque volte inferiore del 1948, ma come valore siamo sempre lì.
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  31. Complimenti anche da parte mia @tonycamp1978 per l'ottimo acquisto.
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  32. Buongiorno, volevo chiedere se qualcuno mi sa dare informazioni maggiori su questo crocefisso dalla forma inusuale e una possibile datazione. Purtroppo non riesco a caricare il retro ma comunque è uguale solo che anziché V c'è una S Ringrazio in anticipo, Fabio.
    1 punto
  33. Grazie @Stilicho gradita e bellissima spiegazione di quello che è stato il momento storico in cui questa moneta è "nata". Complimenti! Grande conoscenza!
    1 punto
  34. Tra i tanti magistrati monetari repubblicani che emisero monete , uno di loro ha destato come nome SAFRA interpretazioni diverse tra due colossi studiosi di numismatica romana : Sydenham e Crawford circa la corretta identificazione storica di Spurio Afranio , personaggio che rimane comunque storicamente sconosciuto . Questa attribuzione monetale riferita a Spurio Afranio inizia con il Sydenham , le cui monete le attribuisce ad un certo Spurio Afranio pur non essendo presente il punto dopo la S che indirizzerebbe con certezza alla Gens Afrania , ma come spiegato il Crawford non concorda con l' assegnazione di questo nome ipotizzato dal Sydenham , leggendo nella moneta non S. AFRA ,bensi' SAFRA . Questa discordanza di opinione tra i due numismatici della repubblica romana deriva dal fatto che nelle monete repubblicane con presenti i nomi (gentilizi o cognomi) impressi dai monetieri , sono tutte precedute dal prenome tramite la lettera iniziale seguita dal punto divisorio dal gentilizio o dal cognome , come dovrebbe esserci tra la S e AFRA . Leggendo le monete di questo monetiere non e’ presente nessun punto tra S e AFRA che possa con certezza fare riconoscere il monetiere SPURIO AFRANIO . Crawford ipotizza che SAFRA potrebbe essere considerato come il cognome o soprannome del monetario Spurio Afranio , ma in questo caso accettando il cognome di Spurio Afranio come quello di SAFRA , il vero gentilizio potrebbe anche rimanere sconosciuto in quanto teoricamente attribuibile a qualsiasi altra Gens . Questo potrebbe comportare che lo Spurio Afranio probabile emettente delle monete potrebbe anche non essere il personaggio della Gens Afrania , bensi’ uno sconosciuto magistrato soprannominato SAFRA , parola di probabile origine non latina , poiche’ l’ unico soprannome conosciuto durante la repubblica in uso dalla famiglia Afrania , era STELLIO . Anche nell’ Impero nessuno degli Afranii aveva cognome SAFRA , almeno fino al 382 d.C. data dell’ ultimo Afranio Siagrio storicamente conosciuto come Prefetto di Roma e successivamente come Console nel 382 sotto l’ Imperatore Graziano . La gens Afrania era una Gens plebea romana presente dal II secolo a.C. . Il primo membro illustre della Famiglia fu Gaio Afranio Stellio, che divenne Pretore nel 185 a.C. Gli Afranii erano una Gens probabilmente originaria del Piceno , il che li legherebbe a Pompeo Magno e alla Gens Pompeia , infatti la figura storica di Lucio Afranio , che detenne il consolato nel 60 a.C. , era nativo di Picenum , attuale Ascoli Piceno , mentre Tito Afranio fu uno dei capi della confederazione italica durante la Guerra sociale . Concludendo l’ articolo , le ipotesi per tentare di individuare questo misterioso monetario repubblicano che si firmava SAFRA dovrebbero essere non piu’ di tre : 1) che si chiamasse Spurio Afranio Safra e che si firmasse sulle monete solo con il cognome SAFRA 2) che effettivamente il monetario fosse Spurio Afranio che volontariamente o per errore avesse “dimenticato” di apporre nelle sue monete il punto dopo la S. diventando in tal modo il S. AFRA , come ufficialmente conosciuto . 3) (la meno probabile) , che SAFRA fosse un personaggio sconosciuto alla storia con questo cognome . Infatti nessuno degli Afranii dalla Repubblica al basso impero aveva cognome SAFRA , che quindi appartenesse ad altra Gens non identificabile . Ultima considerazione riguarda il supposto prenome di Afranio , cioe’ Spurio , prenome rarissimo nella storiografia romana , di cui ricordo a memoria solo pochissimi altri personaggi storici con questo prenome , tutti appartenenti alla Gens Postumia : Spurio Postumio Albino Caudino , Console nel 334 e nel 321 a.C. piu' altri due omonimi Spurio Postumio Albino , Consoli rispettivamente nel 186 a.C. e nel 110 a.C.. Questo prenome latino Spurius , ma di origine forse etrusca , non ha un significato molto lusinghiero , tutt’ altro , infatti significa un individuo nato da una relazione illegittima adulterina , oppure di un figlio legittimo ma non desiderato o voluto . Due Denari e due bronzi , Semisse e Quadrante , nel quali si nota molto bene il nome completo SAFRA senza il punto divisorio .
    1 punto
  35. Ormai persino il gatto mi fissa con felina perplessità quando mi vede entrare con nuovi libri 😂😂 Sicuramente non è una biblioteca di quel livello, ma nel mio infinitamente piccolo sono molto soddisfatto
    1 punto
  36. Onestamente non mi fa una buona impressione, taglio, collo e firma, data, profilo del re..... Io passerei Saluti
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  37. non l'ho fatto io il video.. per dire come in 100 anni... figuriamoci quante mani l'hanno toccata😄
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  38. pazzesca..... 🤯 Complimenti veramente. P.s. ma i guanti di cotone per maneggiarla?
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  39. Dipende dalle possibilità economiche dell'acquirente. Di sicuro se vuoi una stemmata in fdc di un qualunque millesimo (a parte il '72) devi sborsare almeno 5000 euro. Sono monete che circolavano e trovarle intonse non è facile. Quando ti chiedono di meno è perché non sono fdc (ms65).
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  40. Buona giornata Diceva il mio buon nonno: "l'oro si vende per mangiare" saluti luciano
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  41. Salve condivido immagini di una busta viaggiata e chiedo ai più esperti maggiori informazioni. Ringrazio in anticipo
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  42. P all'avo lista G reca = pallavolista greca Buona giornata
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  43. No, no, un'attività... pulita: RICERCHE DI MERCATO apollonia
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  44. Ciao, la tipologia del rovescio è la stessa della moneta del post ma questa è più comune perché presenta il busto drappeggiato e non nudo ed il consolato è il llll 🙂. ANTONIO
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  45. 1 punto
  46. Ogni mazzo è composto da 52 carte (6,2x8,8 cm) più i due jolly visti sopra e nelle 12 figure comuni troviamo Andreotti, Fanfani, Agnelli, la Magistratura, i Servizi Segreti, i Generali, i Cardinali, la Polizia… apollonia
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  47. Perché no le foto dimostrative? Sarai mica uno di quelli che comprano le monete d'oro a peso e le pretendono fior di conio?
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  48. Finalmente sono riuscito a ritagliarmi un po'di tempo e fare un riepilogo visivo (purtroppo a causa del numero di monete ho dovuto alleggerire l'immagine, un po' a discapito della sua qualità)
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  49. Buongiorno, non so se possa essere utile (in caso contrario mi scuso già in anticipo), ma allego due fonti in cui viene citato Caius Maianus, entrambe trovate tramite ricerca su Google books. Il primo documento è parte del volume "Lexicon vniversae rei nvmariae vetervm et praecipve graecorvm ac romanorvm cvm observationibvs antiquariis, geographicis, chronologicis, historicis, criticis et passim cvm explicatione monogrammatvm" di Johann Christoph Rasche (1787). Il secondo estratto fa parte della Rivista di numismatica e scienze affini, volumi 59-62, 1957, in cui si menziona un asse a nome di Caius Maianus. Riccardo
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