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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 07/14/24 in tutte le aree

  1. Buona sera. Se volete credermi vi dico che lo scudo del 1911 da me pubblicato il 6 aprile 2020 in "richiesta identificazione -valutazione-autenticità " pag. 394 con titolo parere stato di conservazione fu personalmente trovato in un notevole quantitativo di monete d'argento circolate e destinate alla fusione circa cinquanta anni fa . Si trattava di monete da una e due lire, aquila sabauda , quadrighe dal 1908 al 1917 e 2 lire cinquantenario . Mi sembrerebbe evidentemente sottratte alla circolazione e tesaurizzate scudo compreso, considerando che quest'ultimo non aveva imballaggi ne era evidenziato in alcun modo. Il quantitativo era di alcune centinaia di pezzi complessivamente. Buona serata. Gabriella
    6 punti
  2. L'esperienza citata da @El Chupacabra mi da modo di fare la seguente considerazione. Nonostante la “caccia aperta” da parte dei cittadini per le 1.000 lire (certamente enfatizzata anche dai media, come gli articoli di giornale sopra riportati), abbiamo visto che qualche sparuto esemplare, chissà come e perché, finì in circolazione. Rapportiamo ora il tutto al 1914. Certamente anche allora si parlò di queste monete, ad esempio nei giornali (abbiamo visto il ritaglio di giornale per l’emissione del cinquantenario). Non sappiamo però in che misura se ne fece “pubblicità, anche se oso supporre in misura inferiore al 1.000 lire (per il semplice fatto che comunque il taglio “Scudo”, almeno teoricamente, aveva ancora ragione di esistere e quindi avrebbe destato nei cittadini meno “scalpore” del 1.000 lire argenteo del 1970). Premesso questo, ecco la mia considerazione: nonostante tutta la pubblicità fatta al 1.000 lire (e la relativa caccia per accaparrarsele), qualche esemplare finì comunque in circolazione; perché mai la stessa cosa non potrebbe essersi verificata per gli scudi di VEIII, dove (a mio parere) il richiamo dei media verso queste monete era meno accentuato del 1970? A ciò aggiungo una ulteriore considerazione riguardo l’esperimento condotto dai nostri amici circa l’usura di monete conservate in un comune portamonete. Se è stato dimostrato che la moneta comunque si usura a contatto con altre monete, a mio parere c’è ancora la perplessità riguardo l’entità dell’usura stessa. Mi spiego meglio. Dalle foto degli esemplari postati noto che la moneta conserva comunque una certa brillantezza residua; lo stesso @Pontetto infatti, ammette che “la moneta è più brillante e meno ossidata rispetto ad una normale circolazione”. Teniamo presente questo aspetto. Ora, gli Scudi su cui si disquisisce presentano un’usura ben più marcata di quella rinvenuta sulle monete oggetto dell’esperimento sopra citato (sul catalogo c’è anche un esemplare in MB). Allego qui di seguito anche le foto di un esemplare parecchio consunto (diciamo pure seviziato!) venduto su eBay Francia. Mi si potrebbe obiettare dicendo che gli scudi hanno un secolo, e l’esperimento invece è stato condotto per tre anni al massimo. Portate pazienza, vi chiedo di continuare a leggere. Questi scudi difficilmente si sarebbero portati nel borsello per fare la spesa (teniamo presente che erano pur sempre “bei soldi”!). Per di più, dal momento che difficilmente avrebbero circolato, ipotizzo che se fossero stati conservati “irriverentemente” a contatto con altre monete, non sarebbe stato un comune borsello da portarsi dietro nella quotidianità, ma sarebbe stato un contenitore mantenuto in casa al sicuro in qualche cassetto. Da qui, le mie perplessità sul fatto che l’usura accentuata che troviamo su certi scudi potrebbe escludere la normale conservazione in comuni portamonete per le usuali spese quotidiane, e la conseguente usura derivante. Cito una mia esperienza che potrebbe contestualizzare quanto esplicitato. Di tutte le persone che mi portano monete da valutare, una volta rinvenni in un vecchio accumulo un 2 lire 1947. Era insieme a diversi chili di monete di vari stati ed epoche. Aveva colpi, segni graffi e chi più ne ha più ne metta. Ma aveva ancora un bel lustro residuo. Potete vedere questo esemplare a questo link (ma riporto comunque la foto per sicurezza) https://sima.bidinside.com/it/lot/545/repubblica-italiana-2-lire-1947-gig325-rrr-/ La brillantezza si percepisce chiaramente dalle foto, e se non avesse avuto tutti quei segni e graffi, un quarto di punto in più lo avrebbe certamente meritato. Beninteso che non voglio forzare nessuno a pensarla come me. Sono riflessioni che mi vengono spontanee e volevo condividerle con degli amici Fabrizio
    6 punti
  3. Gente venite oggi si fanno grandissimi affari! Ma che dico, affari stellari! Offro , o meglio svendo per cessata attività, monete da 50 cent Francia 1999 per la modica cifra, ma che dico, per la somma simbolica di 100€. Affrettatevi perché ne ho solo poche decine di migliaia! Ma per i primi 100 acquirenti, allo stesso prezzo di 100€ invece che una moneta, ne saranno date addirittura due! Una in regalo!!!! Non fatevi sfuggire quest'occasione, più unica che rara! Non sapete cosa regalare a Vostra madre ? Ecco questo bellissimo cadeau che la stupirà di gioia! Sta per arrivare il giorno del Vostro anniversario di matrimonio e non avete idea cosa regalare alla Vostra dolce metà? Sono qui per aiutarVi: donate questo monile raffinato e prestigioso e ne conquisterete il cuore. Vostro figlio o nipote compie i fatidici 18 anni ? Altroché viaggi all'estero o automobili, i 50 cent francesi sono il regalo più ambito fra la generazione Z..... Chiamate, chiamate e chiamate! Non fateVi sfuggire l'affare più importante della Vostra Vita!
    5 punti
  4. Allora anche la 20 L d’oro del 1882 con la faccia del re dei Savoia con la sritta intorno UMBERTO I RE D’ITALIA e dall’altra parte c’è lo scudo per te non vale niente . Questa moneta vale 500€ ed è come se è uscita ora dalla zecca di stato . La 0.50€ Francese del 1999 vale 350€ perché è periodo pre conio . Quella che dici tu che ne hanno fatte di più sono dal 2000 in poi quando l’€ c’è l’avevano tutte le nazioni .
    5 punti
  5. Un'unica moneta per un euro, tra l'altro mai riscontrata in ciotola , penso quindi che magari è raretta ed effettuo la ricerca..... niente da fare! molto comune con dieci milioni di pezzi prodotti nel 1904 con un totale di 15.000.000 con l'anno successivo. La monetina è scurissima, l'ho dovuta schiarire un pò per farla visualizzare. Spagna - Alfonso XIII° 2 cent del 1904
    4 punti
  6. Anche qui, secondo me, dobbiamo considerare in senso lato la parola "circolazione". Ovvero dato il valore del metallo, è più probabile che le monete d'argento circolassero appunto, come "lingottini". Gli esemplari giunti fino a noi, hanno attraversato ben due guerre mondiali. Se durante la prima è più probabile che qualche possessore abbia deciso di disfarsene per necessità e immetterle in circolazione (come moneta), nella seconda - chi ne possedeva ancora - fu costretto ad usarle come merce di scambio. È arcinoto che al "mercato nero" potevi e dovevi usare qualsiasi cosa "preziosa" per ottenere generi di prima necessità non "essendo gradite" le inflazionate banconote. Qui gli Scudi circolavano, non come monete, ma come oggetti preziosi.
    3 punti
  7. Ciao, hai perfettamente ragione sul fatto che sono totalmente inesperto su tale monetazione ma permettimi di dirti che non sono d'accordo che i miei sono solo interventi per sensazioni o formicolii. Non ho postato articoli di giornali o altro ma ho visto diverse monete come quella trovata da @ilnumismatico e molti 5 lire 1914 ( diversi esemplari discussi qui sul Forum) che sono stati visionati e giudicati autentici da Periti Numismatici ( non da me che sono inesperto 🙂) nonostante hanno tutti i segni che conducano ad una probabile circolazione. Questo è quanto, i sostenitori della non circolazione magari penseranno che i periti hanno sbagliato e che siano falsi io che propendo anche per l'ipotesi consunzione da circolazione invece penso siano autentici. ANTONIO
    3 punti
  8. Ciao a tutti 🙂. Non seguo tale monetazione quindi non sono assolutamente in grado di esprimere il benché minimo parere sull'autenticità dei 5 lire 1914 che si presentano consunti come se avessero circolato. Tuttavia seguendo le varie discussioni ( su monete dubbie le seguo per tutte le monetazioni) su questo nominale alcune considerazioni mi sento di farle. Perché considerare esemplari che presentano consunzione da circolazione non autentici ed asserire che alcuni dei 272000 esemplari coniati non possano aver circolato anche per mesi e più? Non vennero distribuite come la lira ed il 2 lire del periodo ma molti presumo ne vennero in possesso per vari motivi. Molti forse collezionisti per inserirle nella loro collezione, altri semplicemente perché erano belle ne fecero richiesta o ne vennero in possesso mettendole da parte. Di li a poco ebbe iniziò il primo conflitto mondiale che durò tre anni, con terribili conseguenze per la popolazione anche dal punto di vista economico. Magari molti che li avevano messi da parte furono costretti per necessità varie a metterli in circolazione e se circolavano tranquillamente i pezzi da 1 e 2 lire non vedo perché no i 5 lire. Secondo me ipotesi dalla quale non sin può prescindere. L'esempio delle 1000 lire del 70 di @El Chupacabrami sembra molto indicativo. Se circolarono queste anche se per poco in un periodo fiorente post boom economico a maggior ragione in periodo di crisi e di guerra poterono circolare i 5 lire . Per me molto verosimile. E concludo dicendo che a mio modesto parere l'autenticità degli esemplari 5 lire 1914 deve essere giudicata da chi la esamina e quindi la perizia non sul fatto che sia consunta o meno ( per me assolutamente non discriminante) ma nel suo complesso, come penso tutti i Periti Numismatici giustamente facciano. Scusate se sono stato lungo, ora mi limiterò a seguire ulteriori interventi 🙂. ANTONIO .
    3 punti
  9. Condivido questa moneta presa nell'ultima asta Artemide Aste, per chiedere agli esperti di questa monetazione, informazioni riguardo il rovescio, che secondo il mio parere è uguale a quello del 1763, ma che non ho riscontrato sul 1762 (da ricerche fatte online). Ringrazio quanti vorranno aiutarmi. Fabio
    2 punti
  10. Buonasera, Recentemente proposta in asta su un noto sito questa 1834 che a prima vista sembra essere la rarissima variante con le aquilette capovolte. @giuseppe ballauri confermi ?
    2 punti
  11. Ho provato - invano a quanto pare - a fornire in questa e, sopratutto, nell'altra discussione, una serie di argomenti logico-storici-numismatici che, a mio modestissimo parere non avrebbero consentito la circolazione monetaria né dello scudo dell'11 né dello scudo del '14. Non avendo alcuna velleità di avere ragione né di convincere alcuno sulla bontà delle tesi esposte e in buona parte anche documentate, lascio a ciascuno di ritenere ciò che meglio crede. Non penso, alla fine dei conti, che l'argomento trattato sia poi così affascinante da giustificare ricerche documentali e lunghi post per illustrare gli argomenti. Saluti. M.
    2 punti
  12. Buona Serata e Ciao @fabioanz innanzitutto complimenti per la bella moneta e la variante/curiosità che hai postato. Ho cercato nelle mie monete ed in effetti hai ragione: mentre nel 1763 è molto frequente trovare i doppi puntini SABAVD .. ET .. MONTISFER, del 1762 non ne ho mai visti. Anche facendo una rapida ricerca sugli archivi delle Aste non ne ho trovati. Ecco alcuni esempi di doppio puntino: Ex Asta Bolaffi n.24 del 05.06.2014 Una mia modesta doppia del 1763-doppio puntino. A questo punto, bisogna chiedersi: i doppi puntini furono casuali o voluti ( come capita nelle monete Borboniche ) ? A mio modesto parere sono casuali, dovuti ad un conio madre "sporco" e/o danneggiato, perchè il puntino vicino alle lettere è piuttosto piccolo e di forma irregolare. Nello specifico della tua moneta, è lecito pensare che il conio cominciò a danneggiarsi nel millesimo 1762, probabilmente le ultime coniate, ed usato per il millesimo successivo. Sono solo ipotesi, quindi mi piacerebbe che altri appassionati intervenissero. Saluti, Beppe
    2 punti
  13. Ciao a tutti, il mio falso da 10 tornesi di Francesco I è piuttosto martoriato per vedere se proviene dalla stessa "manifattura" dell'esemplare postato nel precedente post, quantomeno personalmente non sono in grado di capirlo.
    2 punti
  14. Forse come "merci" o metallo prezioso, non penso proprio come monete in quanto tali. E anche con notevole rischio. Nell'ottobre del 1917 il Decreto luogotenenziale n. 1550 metteva fuori corso tutte le monete divisionali d'argento, arrivando a comminare anche sanzioni pecuniarie (da lire 50 a lire 1.000) per chi fosse stato trovato in possesso di un importo eccedente le 10 lire in moneta argentea. In pratica, dovevi cambiare tutta la moneta argentea divisionale - che fra l'altro era posta fuori corso - se non volevi beccarti una multa. E neppure potevi pensare di fonderle per farne un lingotto, perchè in questo caso scattava anche una sanzione penale indicata sempre dalla stesso decreto luogotenenziale. E in un contesto del genere, secondo voi, avremmo trovato nel circolante scudi d'argento? Se non ci caliamo nel concreto contesto temporale dell'epoca non riusciamo a percepire, nella loro giusta ottica, la situazione del circolante monetario. M. D. Luogt. 1.10.1917nr.1550pag.1.pdf
    2 punti
  15. dal fondo di una vasca per l'irrigazione.....
    2 punti
  16. La moneta in questione, ovviamente, vale 50 centesimi, ed è stato ampiamente spiegato il perché. Al fine di evitare nuovi interventi deliranti quali quello di @Paolo Maroccia che ha dato il via alla consueta sequela di ironie (ma ogni tanto è giusto anche divertirsi ), credo sia meglio chiudere la discussione. petronius
    2 punti
  17. Buon Pomeriggio concordo chiaramente con quanto affermato dall'utente Arka, c'è ancora molto da capire riguardo al Fiorino e al suo "indotto". Riguardo al definire "lungo e noioso" il lavoro, come in tutti i campi, interesse e passione consentono di superare il "disagio". Forse uno dei limiti maggiori è legato all'accesso alle monete da studiare, che pur non rarissime sono molto costose e molto spesso i collezionisti sono restii a pubblicizzarle. Non che manchino buoni motivi per essere riservati. Anche le immagini non sempre sono adeguate per uno studio. Sulle collezioni pubbliche mi astengo. Anche il successivo intervento dell'utente mero mixtoque imperio mi trova concorde tranne che per l'ultima osservazione, non ho evidenza per i Fiorini di interventi di reincisione dei coni (per Firenze), al limite venivano spazzolati, questo conio a mio parere è nato così. Un conio veniva sfruttato fino al limite, ho visto Fiorini virtualmente Fior di Conio che sono veri obbrobri a causa del deterioramento dei coni o di coni mal realizzati. Pasticciare i coni impediva il rigido controllo sul lavoro della Zecca. Chiaramente può essere solo un mio limite, non ho mai potuto riscontrare un evento di questo tipo. Cordialità
    2 punti
  18. Non avevano fatto le cose a metà! Ma il diavolo si nasconde nei dettagli. Dopo questo divertente interludio, spero che potremo tornare presto sul ritrovamento (autentico!) del « tuo » soldato longobardo. Concordo con @King John e @Vel Saties , anch’io vedrei una spada nella mano destra.
    2 punti
  19. Buongiorno e buona domenica a tutti. Ultimo spicciolo messo in Raccolta è questo Tarì di Ferdinando II del 1857 alquanto "strano" di conio, presenta la legenda al dritto disallineata, al rovescio nello stemma del Portogallo tre torrette e ben tredici pallini ! Come è possibile questa cosa, chi aggiunse i particolari sul conio madre aveva fretta oppure era incompetente e alle prime armi ? Escluderei il "conio segnato"
    2 punti
  20. Mi permetto di riportare la mia testimonianza sulle 1.000 "Roma Capitale". Allora adolescente a Milano ne reperii un paio dalla circolazione: ricordo perfettamente che una mi fu data da un negoziante come resto. Insomma, alcune circolarono, perché una l'otteni dopo qualche settimana e l'altra dopo alcuni mesi. Ho un vago ricordo di un terzo esemplare (sempre ottenuto dalla circolazione), Forse la distribuzione di queste monete avvenne non in modo diffuso su tutto il territorio, ma coinvolse solo alcune città (come ad es. Milano).
    2 punti
  21. Bravissimo, Ronak! 👍 La forma dell'aggeggio nel 2° e 3° dello stemma sul bottone mi ha tratto in inganno, non è un'ascia ma un'alabarda. E Ispica dal XV al XIX secolo fu feudo degli Statella, che ebbero proprio lo stemma in questione (vedi qui, da Wikipedia --> in: https://it.wikipedia.org/wiki/Statella#/media/File:Stemma_Statella_Madonna_del_Carmelo.png). Altro che Norvegia... 🤣
    2 punti
  22. E' una bella moneta. In realtà, la mano destra non regge una insegna, ma e' alzata verso l'alto, forse nel segno dell'adlocutio, cosa che ci starebbe perfettamente con il carattere militare della scena e dell'imperatore. Ciò si può notare meglio in altri esemplari: Online Coins of the Roman Empire: RIC IV Maximinus Thrax 5 (denarius) (numismatics.org) Voi cosa ne pensate? Ciao. Stilicho
    2 punti
  23. Ah queste cantine dei nonni italiani... Ci trovi di tutto!
    2 punti
  24. Ciao a tutti, Nel condividere l'ultima arrivata in collezione vorrei capire insieme a voi il reale grado di rarità di questa piastra, nei cataloghi/ manuali in mio possesso è riportata con grado di rarità R2/R3...ma secondo la mia modesta esperienza è un grado che sta un pochino stretto.... Voi cosa ne dite? Più rara la '56 o la '34? Un saluto a tutti. Raffaele.
    1 punto
  25. Ciao, non ne varrebbe la pena ma perchè non provarci? Tramite programma che esalta per quanto possibile i rilievi sembrerebbe un fantomatico 1935
    1 punto
  26. Certamente si....il problema è trovarlo...nei next giorni proverò a cercarlo...saluti
    1 punto
  27. Ciao Rocco, confermo le aquile rovesciate, variante piuttosto rara. Ne ho censite solo 12 su circa 400 Piastre 1834 con varianti. Buona serata, Beppe
    1 punto
  28. Grazie mille, non ci sarei mai arrivato. Questa è certamente della stessa tipologia di quella proposta.
    1 punto
  29. Sicuramente ottenuto per fusione allora.
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  30. Ciao Rocco, l'avevo presentata più di sette anni fa, i pareri espressi la indicavano come un falso da fusione. gr. 26,95 diametro mm. 36 Se ne parla dal post 45 in poi questo il contorno:
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  31. Ciao, è una mia personale teoria,in questo mare magnum di diversità delle monete napoletane reputo come varietà,ad esempio,la diversa disposizione dei globetti nello stemma del Portogallo che ,a mio avviso, non è intenzionale,mentre reputo una variante,sempre ad esempio,le aquilette rovesciate, che , sempre a mio avviso, hanno un'origine intenzionale... Spero di essermi spiegato...
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  32. Per la moneta del post io penso sia buona. Temo ahimè che con questo tondello non ci sarà un parere un'anime nemmeno tra i periti. Per quanto riguarda le 1000 lire d'argento un mio amico trovò la moneta in casa insieme ad altri rimasugli di monete della lira repubblicana e quasi certamente era circolata. Penso che in periodi di guerra e in certi ambienti le monete d'oro e gli scudi circolassero eccome..
    1 punto
  33. Salve a tutti. Chiedo gentilmente un aiuto per classificare questo bottone (diametro 20 mm.) che ho rinvenuto insieme ad un piccolo lotto di bottoni della Regia Marina. In particolare sto cercando di capire di che stemma si tratta e una eventuale datazione del bottone stesso. Grazie in anticipo. Claudio
    1 punto
  34. Intero documento commerciale del 1925 che mi è stato regalato al mercatino questa mattina, sono applicati ben 7 marche da bollo per un totale di 90 lire dell'epoca, su per giù un centinaio di euro attuali per un acquisto di materiale vario per circa nove/diecimila euro attuali. Particolari:
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  35. Buongiorno, ricordo male o esistono anche con 4 e 5 globetti?... Comunque mi complimento per la nuova variante che hai aggiunto in collezione... Il riso abbonda sulla bocca degli stolti...
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  36. Ciao, secondo me, se autentico e mi parrebbe di si, potremmo stare sui 200€. Ciao!
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  37. Grazie per questa testimonianza che conferma la possibilità che qualche esemplare abbia circolato, almeno per qualche tempo. Ribadisco che non sto asserendo che le succitate monete di VEIII circolarono, ma solo che probabilmente qualche esemplare finì, chissà per quali vicissitudini, in circolazione.
    1 punto
  38. Non è cosa facile per una soprintendenza catalogare il patrimonio numismatico in suo possesso. Magari ha personale a sufficienza per farlo, ma per farlo non basta fotografare una moneta; occorre classificarla, e per farlo occorre competenza, e questa probabilmente spesso manca in quel personale disponibile. Ci si può rivolgere alla collaborazione con studiosi privati, e in alcuni casi gratia Dei viene fatto, ma sono eccezioni, che comunque sembrano (spero) essere in aumento. Si potrebbe semplicemente fotografare e pubblicare le monete senza classificarle, citando solo dati ponderali, provenienza, luogo in cui sono custodite. Altri potranno usufruire di pubblicazioni di questo tipo. Ultimamente ho visto pubblicate le monete monete di un tesoretto trovato un secolo fa, e che i comuni mortali studiosi di numismatica, non sapevano neppure fosse ancora in qualche deposito o scomparso. La classificazione è sommaria, non si considerano le varianti; ciò può lasciare perplesso, ma in realtà ora quel tesoretto è diventato "reale", è disponibile, ... è !!!! Questo devono fare i musei; aprire i cassetti, fotografare e rendere pubblico ciò che deve essere pubblico. E ringraziamo chi lo fa, perchè c'è chi lo fa. ci sono soprintendenze regionali attive e capaci. Chi non lo fa? Indifferenza, incapacità, paura ad aprire certi cassetti in cui non si sa cosa c'è o meglio in cui si sa cosa non c'è più. Io ho fiducia. Penso che nelle soprintendenze entrino sempre più persone appassionate, magari non competenti in numismatica, ma che sanno che ci sono moltre cose da scavare dentro i musei.
    1 punto
  39. Ho appena scoperto che quello da me condiviso è uno stemma sormontato da corona di città... precisamente si tratta di Ispica... ho provato a vedere se esistono corone principesche della città ma finora niente... mi correggo... corona di comune... troppi pasticci 😅
    1 punto
  40. Scusate l'intrommissione visto che questo non è il mio campo... ho trovato questo stemma in cui lo scudo è diviso in quattro "parti" (non conosco la terminologia specifica dell'araldica...) e presenta a X due torri e due asce, invertite però rispetto l'ordine in cui sono sul bottone della discussione. Non ha nulla a che fare con il nord europa... la corona è totalmente differente e non sono presenti le linee verticali nei "riquadri" come nel bottone... spero di aver dato qualche spunto😁 ecco a voi:
    1 punto
  41. Bravissima ! A quei tempi si calcolavano gli anni con i consolati e le indizioni. Si cominciò nel VI sec con Dionigi il Piccolo Riguardo all' "Invenzione " ,il tutto si svolse nel contesto di una "faida" tra le due collegiate più antiche di Lomello :S.Maria Maggiore e S.Michele allo scopo di vantare la primogenitura . Figuratevi che la più antica collegiata di S.Michele che si conosca risulta quella di Roma fondata nel V sec d.C , poco dopo viene istituzionalizzato il santuario micaelico sul Gargano. È poco probabile che contemporaneamente in una Lomello sperduta nelle nebbie del profondo nord nascesse una collegiata dedicata allo stratega celeste. 🙄😬 Per i dettagli si rimandi al testo citato al post #42.
    1 punto
  42. Ciao, la forma dello scudo non è anteriore al Cinque-Seicento, ma l'insieme sembra essere settecentesco, se non addirittura delle prima metà dell'Ottocento. La corona ha aspetto "importante" (potrebbe essere principesca, o regia). Lo stemma, abbastanza ben fatto e assai nitido, è senz'altro blasonabile inquartato: nel 1° e 4° di rosso, alla torre di (...), aperta e finestrata del campo; nel 2° e 3° d'oro, all'ascia posta in palo di (...). La figura dell'ascia, piuttosto infrequente, mi fa pensare al Nord Europa e in particolare alla Norvegia, essendo l'attrezzo che nello stemma di quella Nazione viene impugnato da un leone coronato, e negli stessi colori rosso-oro modellati su questo bottone.
    1 punto
  43. @Cremuzio Non so che dirti... Cercherò di essere esaustivo: partiamo dal fatto che tu fai un'ipotesi che parte da un presupposto sbagliato. Mi spiego: 1) Floreat semper è locuzione attestata talmente bene che è stata copiata ed adottata come formula anche nel rinascimento. E' proprio la filologia che ci da piena attestazione ed autorità alla locuzione che trovo assolutamente poetica. La locuzione da te ipotizzata Prosperes semper (prosperes al congiuntivo, non prosperas che è indicativo presente quindi non va bene come modo verbale visto che si tratta di un'augurio / esortazione), invece, non è attestata come augurio anche perché, banalmente, non esiste. 2) Tu, ritengo, basandoti sul vocabolo italiano, sbagli la traduzione dal latino: l'italiano prosperare si traduce proprio col verbo intransitivo floreo, flores, florui, florere che filologicamente ha diversi significati. E' usato per indicare la barbula florescens dei giovani maschi adolescenti. Al contrario il verbo prospero in latino, che in volgare ha cambiato leggermente accezione, non significa e non viene utilizzato in letteratura come dici tu: è verbo transitivo (quindi con accusativo) nel significato di rendere prospero qualcuno, far prosperare qualcuno, favorire qualcuno, è intransitivo con dativo nel significato di far un favore a qualcuno o dare auspici (a qualcuno). Quindi, rimanendo nel significato della legenda secondo la tua ipotesi, la locuzione sarebbe "Prosperes te semper" che suonerebbe come rendi prospero te per sempre ma che non è attestata proprio perché si utilizzava il verbo floreo. Locuzione certamente singolare ai nostri occhi ma corretta in latino a differenza dell'utilizzo di prospero.
    1 punto
  44. Mi auguro che il sequestro delle monete ad opera dei Carabinieri sia avvenuto prima dell'asta in modo da non creare grane legali ai compratori. Se avvenuto dopo la consegna delle monete agli aggiudicatari credo si potrebbe invocare il disposto dell'art. 1153 cc, che stabilisce che colui al quale sono alienati beni mobili da parte di chi non ne è proprietario, ne acquista la proprietà mediante il possesso, purché sia in buona fede al momento della consegna e sussista un titolo idoneo al trasferimento della proprietà.
    1 punto
  45. Buongiorno a tutti e grazie @Rocco68per avermi citato. Ti faccio i complimenti per il tuo ultimo ingresso in collezione e per la tua raccolta di piastre del 98. Da quel che riesco a vedere in foto ti mancano le varianti con sottocorona rigato 10 torrette e la scudo chiuso con 10 torrette. Tutte molto belle Saluti
    1 punto
  46. Allego l'immagine di un'altra piastra - in alta conservazione - che è frutto dello stesso identico conio della piastra in oggetto... https://nomisma.bidinside.com/it/lot/599808/napoli-ferdinando-ii-1830-1859-piastra-/ spero che almeno questa, possa fugare ogni dubbio... Un saluto, Lorenzo
    1 punto
  47. Ciao @Raff82 e grazie per la Discussione che va anche a colmare un vuoto. Dopo una breve ricerca le "aquile Capovolte" sono state prese in considerazione nel nostro Forum, ma solo marginalmente in qualche discussione. Vi sottopongo alcune considerazioni personali ( che sarò ben felice se qualche Studioso e/o collezionista vorrà correggere ). 1- i maggiori Studiosi dal Cagiati, D'Incerti, Bovi, Traina etc non descrivono tale Variante. Soltanto il compianto Mario Pin a pagina 103 descrive tale anomalia, ma non correlata ai millesimi 2- Tale anomalia deve essere considerata una vera e propria Variante, innanzitutto perchè trattasi si un errore araldico notevole. Gli Stemmi nobiliari capovolti sono definiti "diffamati" e pertanto è doveroso ascrivere le Aquile Capovolte come correlate a precisi eventi storici ed a una sorta di reprimenda nei confronti della Sicilia ( Stemma Aragona- Sicilia ) da parte del Regnante ( dapprima Ferdinando IV poi Ferdinando II° ), Venendo nel particolare, al momento attuale si conoscono le "Aquile Capovolte" negli anni 1834-56-57-58-59 ed ultimo 1859 di Francesco II°. Tutti anni caratterizzati da moti ed insurrezioni fomentate dalla Sicilia. Per adesso non mi addentro in particolari storici. Posto semplicemente una tabella nella quale sono prese in considerazione le Rarità di queste monete, sottolineando ancora che tale Variante è considerata come tale solo negli ultimi anni. AQUILE ROVESCE.xls
    1 punto
  48. Buongiorno e buona domenica a tutti, La mia 34 aquile rovesciate. Un saluto a tutti.
    1 punto
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