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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 07/14/24 in tutte le aree
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Buona sera. Se volete credermi vi dico che lo scudo del 1911 da me pubblicato il 6 aprile 2020 in "richiesta identificazione -valutazione-autenticità " pag. 394 con titolo parere stato di conservazione fu personalmente trovato in un notevole quantitativo di monete d'argento circolate e destinate alla fusione circa cinquanta anni fa . Si trattava di monete da una e due lire, aquila sabauda , quadrighe dal 1908 al 1917 e 2 lire cinquantenario . Mi sembrerebbe evidentemente sottratte alla circolazione e tesaurizzate scudo compreso, considerando che quest'ultimo non aveva imballaggi ne era evidenziato in alcun modo. Il quantitativo era di alcune centinaia di pezzi complessivamente. Buona serata. Gabriella6 punti
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L'esperienza citata da @El Chupacabra mi da modo di fare la seguente considerazione. Nonostante la “caccia aperta” da parte dei cittadini per le 1.000 lire (certamente enfatizzata anche dai media, come gli articoli di giornale sopra riportati), abbiamo visto che qualche sparuto esemplare, chissà come e perché, finì in circolazione. Rapportiamo ora il tutto al 1914. Certamente anche allora si parlò di queste monete, ad esempio nei giornali (abbiamo visto il ritaglio di giornale per l’emissione del cinquantenario). Non sappiamo però in che misura se ne fece “pubblicità, anche se oso supporre in misura inferiore al 1.000 lire (per il semplice fatto che comunque il taglio “Scudo”, almeno teoricamente, aveva ancora ragione di esistere e quindi avrebbe destato nei cittadini meno “scalpore” del 1.000 lire argenteo del 1970). Premesso questo, ecco la mia considerazione: nonostante tutta la pubblicità fatta al 1.000 lire (e la relativa caccia per accaparrarsele), qualche esemplare finì comunque in circolazione; perché mai la stessa cosa non potrebbe essersi verificata per gli scudi di VEIII, dove (a mio parere) il richiamo dei media verso queste monete era meno accentuato del 1970? A ciò aggiungo una ulteriore considerazione riguardo l’esperimento condotto dai nostri amici circa l’usura di monete conservate in un comune portamonete. Se è stato dimostrato che la moneta comunque si usura a contatto con altre monete, a mio parere c’è ancora la perplessità riguardo l’entità dell’usura stessa. Mi spiego meglio. Dalle foto degli esemplari postati noto che la moneta conserva comunque una certa brillantezza residua; lo stesso @Pontetto infatti, ammette che “la moneta è più brillante e meno ossidata rispetto ad una normale circolazione”. Teniamo presente questo aspetto. Ora, gli Scudi su cui si disquisisce presentano un’usura ben più marcata di quella rinvenuta sulle monete oggetto dell’esperimento sopra citato (sul catalogo c’è anche un esemplare in MB). Allego qui di seguito anche le foto di un esemplare parecchio consunto (diciamo pure seviziato!) venduto su eBay Francia. Mi si potrebbe obiettare dicendo che gli scudi hanno un secolo, e l’esperimento invece è stato condotto per tre anni al massimo. Portate pazienza, vi chiedo di continuare a leggere. Questi scudi difficilmente si sarebbero portati nel borsello per fare la spesa (teniamo presente che erano pur sempre “bei soldi”!). Per di più, dal momento che difficilmente avrebbero circolato, ipotizzo che se fossero stati conservati “irriverentemente” a contatto con altre monete, non sarebbe stato un comune borsello da portarsi dietro nella quotidianità, ma sarebbe stato un contenitore mantenuto in casa al sicuro in qualche cassetto. Da qui, le mie perplessità sul fatto che l’usura accentuata che troviamo su certi scudi potrebbe escludere la normale conservazione in comuni portamonete per le usuali spese quotidiane, e la conseguente usura derivante. Cito una mia esperienza che potrebbe contestualizzare quanto esplicitato. Di tutte le persone che mi portano monete da valutare, una volta rinvenni in un vecchio accumulo un 2 lire 1947. Era insieme a diversi chili di monete di vari stati ed epoche. Aveva colpi, segni graffi e chi più ne ha più ne metta. Ma aveva ancora un bel lustro residuo. Potete vedere questo esemplare a questo link (ma riporto comunque la foto per sicurezza) https://sima.bidinside.com/it/lot/545/repubblica-italiana-2-lire-1947-gig325-rrr-/ La brillantezza si percepisce chiaramente dalle foto, e se non avesse avuto tutti quei segni e graffi, un quarto di punto in più lo avrebbe certamente meritato. Beninteso che non voglio forzare nessuno a pensarla come me. Sono riflessioni che mi vengono spontanee e volevo condividerle con degli amici Fabrizio6 punti
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Gente venite oggi si fanno grandissimi affari! Ma che dico, affari stellari! Offro , o meglio svendo per cessata attività, monete da 50 cent Francia 1999 per la modica cifra, ma che dico, per la somma simbolica di 100€. Affrettatevi perché ne ho solo poche decine di migliaia! Ma per i primi 100 acquirenti, allo stesso prezzo di 100€ invece che una moneta, ne saranno date addirittura due! Una in regalo!!!! Non fatevi sfuggire quest'occasione, più unica che rara! Non sapete cosa regalare a Vostra madre ? Ecco questo bellissimo cadeau che la stupirà di gioia! Sta per arrivare il giorno del Vostro anniversario di matrimonio e non avete idea cosa regalare alla Vostra dolce metà? Sono qui per aiutarVi: donate questo monile raffinato e prestigioso e ne conquisterete il cuore. Vostro figlio o nipote compie i fatidici 18 anni ? Altroché viaggi all'estero o automobili, i 50 cent francesi sono il regalo più ambito fra la generazione Z..... Chiamate, chiamate e chiamate! Non fateVi sfuggire l'affare più importante della Vostra Vita!5 punti
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Allora anche la 20 L d’oro del 1882 con la faccia del re dei Savoia con la sritta intorno UMBERTO I RE D’ITALIA e dall’altra parte c’è lo scudo per te non vale niente . Questa moneta vale 500€ ed è come se è uscita ora dalla zecca di stato . La 0.50€ Francese del 1999 vale 350€ perché è periodo pre conio . Quella che dici tu che ne hanno fatte di più sono dal 2000 in poi quando l’€ c’è l’avevano tutte le nazioni .5 punti
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Un'unica moneta per un euro, tra l'altro mai riscontrata in ciotola , penso quindi che magari è raretta ed effettuo la ricerca..... niente da fare! molto comune con dieci milioni di pezzi prodotti nel 1904 con un totale di 15.000.000 con l'anno successivo. La monetina è scurissima, l'ho dovuta schiarire un pò per farla visualizzare. Spagna - Alfonso XIII° 2 cent del 19044 punti
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Anche qui, secondo me, dobbiamo considerare in senso lato la parola "circolazione". Ovvero dato il valore del metallo, è più probabile che le monete d'argento circolassero appunto, come "lingottini". Gli esemplari giunti fino a noi, hanno attraversato ben due guerre mondiali. Se durante la prima è più probabile che qualche possessore abbia deciso di disfarsene per necessità e immetterle in circolazione (come moneta), nella seconda - chi ne possedeva ancora - fu costretto ad usarle come merce di scambio. È arcinoto che al "mercato nero" potevi e dovevi usare qualsiasi cosa "preziosa" per ottenere generi di prima necessità non "essendo gradite" le inflazionate banconote. Qui gli Scudi circolavano, non come monete, ma come oggetti preziosi.3 punti
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Ciao, hai perfettamente ragione sul fatto che sono totalmente inesperto su tale monetazione ma permettimi di dirti che non sono d'accordo che i miei sono solo interventi per sensazioni o formicolii. Non ho postato articoli di giornali o altro ma ho visto diverse monete come quella trovata da @ilnumismatico e molti 5 lire 1914 ( diversi esemplari discussi qui sul Forum) che sono stati visionati e giudicati autentici da Periti Numismatici ( non da me che sono inesperto 🙂) nonostante hanno tutti i segni che conducano ad una probabile circolazione. Questo è quanto, i sostenitori della non circolazione magari penseranno che i periti hanno sbagliato e che siano falsi io che propendo anche per l'ipotesi consunzione da circolazione invece penso siano autentici. ANTONIO3 punti
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Ciao a tutti 🙂. Non seguo tale monetazione quindi non sono assolutamente in grado di esprimere il benché minimo parere sull'autenticità dei 5 lire 1914 che si presentano consunti come se avessero circolato. Tuttavia seguendo le varie discussioni ( su monete dubbie le seguo per tutte le monetazioni) su questo nominale alcune considerazioni mi sento di farle. Perché considerare esemplari che presentano consunzione da circolazione non autentici ed asserire che alcuni dei 272000 esemplari coniati non possano aver circolato anche per mesi e più? Non vennero distribuite come la lira ed il 2 lire del periodo ma molti presumo ne vennero in possesso per vari motivi. Molti forse collezionisti per inserirle nella loro collezione, altri semplicemente perché erano belle ne fecero richiesta o ne vennero in possesso mettendole da parte. Di li a poco ebbe iniziò il primo conflitto mondiale che durò tre anni, con terribili conseguenze per la popolazione anche dal punto di vista economico. Magari molti che li avevano messi da parte furono costretti per necessità varie a metterli in circolazione e se circolavano tranquillamente i pezzi da 1 e 2 lire non vedo perché no i 5 lire. Secondo me ipotesi dalla quale non sin può prescindere. L'esempio delle 1000 lire del 70 di @El Chupacabrami sembra molto indicativo. Se circolarono queste anche se per poco in un periodo fiorente post boom economico a maggior ragione in periodo di crisi e di guerra poterono circolare i 5 lire . Per me molto verosimile. E concludo dicendo che a mio modesto parere l'autenticità degli esemplari 5 lire 1914 deve essere giudicata da chi la esamina e quindi la perizia non sul fatto che sia consunta o meno ( per me assolutamente non discriminante) ma nel suo complesso, come penso tutti i Periti Numismatici giustamente facciano. Scusate se sono stato lungo, ora mi limiterò a seguire ulteriori interventi 🙂. ANTONIO .3 punti
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Condivido questa moneta presa nell'ultima asta Artemide Aste, per chiedere agli esperti di questa monetazione, informazioni riguardo il rovescio, che secondo il mio parere è uguale a quello del 1763, ma che non ho riscontrato sul 1762 (da ricerche fatte online). Ringrazio quanti vorranno aiutarmi. Fabio2 punti
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Buonasera, Recentemente proposta in asta su un noto sito questa 1834 che a prima vista sembra essere la rarissima variante con le aquilette capovolte. @giuseppe ballauri confermi ?2 punti
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Ho provato - invano a quanto pare - a fornire in questa e, sopratutto, nell'altra discussione, una serie di argomenti logico-storici-numismatici che, a mio modestissimo parere non avrebbero consentito la circolazione monetaria né dello scudo dell'11 né dello scudo del '14. Non avendo alcuna velleità di avere ragione né di convincere alcuno sulla bontà delle tesi esposte e in buona parte anche documentate, lascio a ciascuno di ritenere ciò che meglio crede. Non penso, alla fine dei conti, che l'argomento trattato sia poi così affascinante da giustificare ricerche documentali e lunghi post per illustrare gli argomenti. Saluti. M.2 punti
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Buona Serata e Ciao @fabioanz innanzitutto complimenti per la bella moneta e la variante/curiosità che hai postato. Ho cercato nelle mie monete ed in effetti hai ragione: mentre nel 1763 è molto frequente trovare i doppi puntini SABAVD .. ET .. MONTISFER, del 1762 non ne ho mai visti. Anche facendo una rapida ricerca sugli archivi delle Aste non ne ho trovati. Ecco alcuni esempi di doppio puntino: Ex Asta Bolaffi n.24 del 05.06.2014 Una mia modesta doppia del 1763-doppio puntino. A questo punto, bisogna chiedersi: i doppi puntini furono casuali o voluti ( come capita nelle monete Borboniche ) ? A mio modesto parere sono casuali, dovuti ad un conio madre "sporco" e/o danneggiato, perchè il puntino vicino alle lettere è piuttosto piccolo e di forma irregolare. Nello specifico della tua moneta, è lecito pensare che il conio cominciò a danneggiarsi nel millesimo 1762, probabilmente le ultime coniate, ed usato per il millesimo successivo. Sono solo ipotesi, quindi mi piacerebbe che altri appassionati intervenissero. Saluti, Beppe2 punti
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Ciao a tutti, il mio falso da 10 tornesi di Francesco I è piuttosto martoriato per vedere se proviene dalla stessa "manifattura" dell'esemplare postato nel precedente post, quantomeno personalmente non sono in grado di capirlo.2 punti
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Forse come "merci" o metallo prezioso, non penso proprio come monete in quanto tali. E anche con notevole rischio. Nell'ottobre del 1917 il Decreto luogotenenziale n. 1550 metteva fuori corso tutte le monete divisionali d'argento, arrivando a comminare anche sanzioni pecuniarie (da lire 50 a lire 1.000) per chi fosse stato trovato in possesso di un importo eccedente le 10 lire in moneta argentea. In pratica, dovevi cambiare tutta la moneta argentea divisionale - che fra l'altro era posta fuori corso - se non volevi beccarti una multa. E neppure potevi pensare di fonderle per farne un lingotto, perchè in questo caso scattava anche una sanzione penale indicata sempre dalla stesso decreto luogotenenziale. E in un contesto del genere, secondo voi, avremmo trovato nel circolante scudi d'argento? Se non ci caliamo nel concreto contesto temporale dell'epoca non riusciamo a percepire, nella loro giusta ottica, la situazione del circolante monetario. M. D. Luogt. 1.10.1917nr.1550pag.1.pdf2 punti
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La moneta in questione, ovviamente, vale 50 centesimi, ed è stato ampiamente spiegato il perché. Al fine di evitare nuovi interventi deliranti quali quello di @Paolo Maroccia che ha dato il via alla consueta sequela di ironie (ma ogni tanto è giusto anche divertirsi ), credo sia meglio chiudere la discussione. petronius2 punti
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Buon Pomeriggio concordo chiaramente con quanto affermato dall'utente Arka, c'è ancora molto da capire riguardo al Fiorino e al suo "indotto". Riguardo al definire "lungo e noioso" il lavoro, come in tutti i campi, interesse e passione consentono di superare il "disagio". Forse uno dei limiti maggiori è legato all'accesso alle monete da studiare, che pur non rarissime sono molto costose e molto spesso i collezionisti sono restii a pubblicizzarle. Non che manchino buoni motivi per essere riservati. Anche le immagini non sempre sono adeguate per uno studio. Sulle collezioni pubbliche mi astengo. Anche il successivo intervento dell'utente mero mixtoque imperio mi trova concorde tranne che per l'ultima osservazione, non ho evidenza per i Fiorini di interventi di reincisione dei coni (per Firenze), al limite venivano spazzolati, questo conio a mio parere è nato così. Un conio veniva sfruttato fino al limite, ho visto Fiorini virtualmente Fior di Conio che sono veri obbrobri a causa del deterioramento dei coni o di coni mal realizzati. Pasticciare i coni impediva il rigido controllo sul lavoro della Zecca. Chiaramente può essere solo un mio limite, non ho mai potuto riscontrare un evento di questo tipo. Cordialità2 punti
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Non avevano fatto le cose a metà! Ma il diavolo si nasconde nei dettagli. Dopo questo divertente interludio, spero che potremo tornare presto sul ritrovamento (autentico!) del « tuo » soldato longobardo. Concordo con @King John e @Vel Saties , anch’io vedrei una spada nella mano destra.2 punti
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Buongiorno e buona domenica a tutti. Ultimo spicciolo messo in Raccolta è questo Tarì di Ferdinando II del 1857 alquanto "strano" di conio, presenta la legenda al dritto disallineata, al rovescio nello stemma del Portogallo tre torrette e ben tredici pallini ! Come è possibile questa cosa, chi aggiunse i particolari sul conio madre aveva fretta oppure era incompetente e alle prime armi ? Escluderei il "conio segnato"2 punti
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Mi permetto di riportare la mia testimonianza sulle 1.000 "Roma Capitale". Allora adolescente a Milano ne reperii un paio dalla circolazione: ricordo perfettamente che una mi fu data da un negoziante come resto. Insomma, alcune circolarono, perché una l'otteni dopo qualche settimana e l'altra dopo alcuni mesi. Ho un vago ricordo di un terzo esemplare (sempre ottenuto dalla circolazione), Forse la distribuzione di queste monete avvenne non in modo diffuso su tutto il territorio, ma coinvolse solo alcune città (come ad es. Milano).2 punti
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Bravissimo, Ronak! 👍 La forma dell'aggeggio nel 2° e 3° dello stemma sul bottone mi ha tratto in inganno, non è un'ascia ma un'alabarda. E Ispica dal XV al XIX secolo fu feudo degli Statella, che ebbero proprio lo stemma in questione (vedi qui, da Wikipedia --> in: https://it.wikipedia.org/wiki/Statella#/media/File:Stemma_Statella_Madonna_del_Carmelo.png). Altro che Norvegia... 🤣2 punti
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E' una bella moneta. In realtà, la mano destra non regge una insegna, ma e' alzata verso l'alto, forse nel segno dell'adlocutio, cosa che ci starebbe perfettamente con il carattere militare della scena e dell'imperatore. Ciò si può notare meglio in altri esemplari: Online Coins of the Roman Empire: RIC IV Maximinus Thrax 5 (denarius) (numismatics.org) Voi cosa ne pensate? Ciao. Stilicho2 punti
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Ancora dai francobolli recentemente ritrovati, ed in vista a giorni dei Giochi Olimpici di Parigi, unisco i francobolli, di gusto classicheggiante, emessi dalla Grecia per i Giochi del 1960 in Roma .1 punto
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Ciao a tutti, Nel condividere l'ultima arrivata in collezione vorrei capire insieme a voi il reale grado di rarità di questa piastra, nei cataloghi/ manuali in mio possesso è riportata con grado di rarità R2/R3...ma secondo la mia modesta esperienza è un grado che sta un pochino stretto.... Voi cosa ne dite? Più rara la '56 o la '34? Un saluto a tutti. Raffaele.1 punto
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Ciao, non ne varrebbe la pena ma perchè non provarci? Tramite programma che esalta per quanto possibile i rilievi sembrerebbe un fantomatico 19351 punto
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Grazie per il parere. Purtroppo la moneta è davvero molto rovinata, sicuramente l'imperatore è Claudio, il rovescio invece lascia varie interpretazioni. Probabile che effettivamente sia la tipologia proposta, anche perché riguardandola effettivamente sembrano delle foglie.1 punto
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Ciao Rocco, l'avevo presentata più di sette anni fa, i pareri espressi la indicavano come un falso da fusione. gr. 26,95 diametro mm. 36 Se ne parla dal post 45 in poi questo il contorno:1 punto
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Ciao Favaldar.. ti ringrazio molto per la tua disponibilità, per la risposta e per l allegato.. Buona serata a te1 punto
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Ciao, è una mia personale teoria,in questo mare magnum di diversità delle monete napoletane reputo come varietà,ad esempio,la diversa disposizione dei globetti nello stemma del Portogallo che ,a mio avviso, non è intenzionale,mentre reputo una variante,sempre ad esempio,le aquilette rovesciate, che , sempre a mio avviso, hanno un'origine intenzionale... Spero di essermi spiegato...1 punto
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L'unico attrezzo simile che ho trovato su internet è questo, ma il mio era diverso, color biege. Mi fa paura solo a guardarla... 😱1 punto
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Ciao Genny, mi sembra ancora di non averla vista, o almeno io ancora non ce l'ho in raccolta... Non ti scusare, è un vero piacere, a dire il vero molto anche io le considero curiosità e non delle vere e proprie varianti. Un saluto Raffaele.1 punto
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Ieri, mentre passeggiavo in un bosco, ho avuto un bel colpo di fortuna che potrebbe farmi vincere l'ambito premio:1 punto
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Ciao, questo è quello che penso anche io 🙂. Ciao, io non ho accostato le due emissioni per dimostrare la circolazione o meno dei due diversi nominali coniati in epoche ed in momenti storicamente ed economicamente profondamente diversi 🙂. Ma unicamente per sottolineare il fatto ( testimoniato direttamente da @El Chupacabra) che se è successo per le 1000 lire per brevi periodi non vedo perché si debba escludere per il 5 lire. Francamente nessuna delle tesi legittimamente sostenute da chi sostiene che non abbiano mai circolato sembra dirimente a tal proposito, percui 🙂 ANTONIO1 punto
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Magari di monete, ma forse ricchissimi in affetto .... Ne terrei conto comunque...1 punto
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Per la moneta del post io penso sia buona. Temo ahimè che con questo tondello non ci sarà un parere un'anime nemmeno tra i periti. Per quanto riguarda le 1000 lire d'argento un mio amico trovò la moneta in casa insieme ad altri rimasugli di monete della lira repubblicana e quasi certamente era circolata. Penso che in periodi di guerra e in certi ambienti le monete d'oro e gli scudi circolassero eccome..1 punto
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Ciao a tutti, sono di nuovo a condividere con voi un acquisto repubblicano, si tratta di un fuso, un sestante con i Dioscuri. Ammetto di non aver mai seguito molto questo tipo di monetazione anche se sono sempre stato curioso circa le origini delle monete romane e quindi almeno un pezzo di quella parte di storia prima o poi lo avrei voluto in collezione. A questo proposito è venuto in mio aiuto, forse leggendomi nel pensiero, il mio operatore numismatico di fiducia, che per me ormai è come un mentore, mostrandomi alcuni bellissimi esemplari di fusi repubblicani. A prima vista, abituato alla finezza dei denari e dei bronzi del periodo Imperiale (ma anche repubblicano eh), sono rimasto un po' perplesso, tuttavia, guardando meglio, c'è qualcosa di imponente (e non parlo solo delle dimensioni perché qualcuno è enorme 😅) e austero in questi monetoni (passatemi il termine) massicci, qualcosa che parla di una storia in divenire, un futuro maestoso che sarà quello della Repubblica e poi dell'Impero Romano. Pensa e ripensa, anche in questo caso, ho scelto una moneta che non fosse rappresentantiva solo per ciò che è, ma fosse legata anche a quello che mi piace collezionare, i Dioscuri facevano al caso mio, furono loro infatti come saprete, a far diventare rossa la barba ad un membro della famiglia Domizia (di cui il mio preferito Nerone fa appunto parte, si Nerone...sempre lui 😍) in occasione dell'annuncio che gli fecero circa la vittoria della battaglia del lago Regillo del 496 a.C. sulla confederazione dei popoli latini, da quel giorno infatti si chiamarono anche Enobarbi (barba rossa, letteralmente barba di bronzo). Veniamo quindi alla moneta, è perfetta? No. L'adoro? Si, tantissimo. Roma, 275-270 a.C., Crawford 18/5, 43.43g x 35mm. D/ Testa di uno dei Dioscuri; dietro, due globi. R/ Testa di uno dei Dioscuri; dietro, due globi. Sarebbe interessante capire se ci sono dei dettagli che fanno capire quale dei due è Castore e quale Polluce, erano gemelli perfettamente uguali mi sa, non ricordo ora perfettamente il mito, perdonate la leggerezza, andrò a ricercarmelo per bene. Per quanto riguarda la moneta, le due facce rappresentate, per quello che si può vedere, mi sembrano identiche a parte la differente conservazione del dritto e del rovescio. Ora devo trovare un posto dove metterla se non voglio che mio nipote più piccolo la tiri in testa alle sorelle 🤣 Grazie a tutti per l'attenzione, Matteo1 punto
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Ciao Genny buon giorno e buon giorno a tutti, Si, ricordi benissimo, ho la 4 globetti torrette capovolte ma mi manca quella con 5,ma prima o poi le metterò in fila. Grazie mille... Un saluto Raffaele.1 punto
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Grazie Stilicho per la tua risposta. Che la rarità data sul R.i.c. sia oramai un po superata penso sia cosa assodata comunque rimane un minimo di riferimento. Certo il Gloria exercitvs rimane una coniazione comune ma le varietà e le svariate differenze anche da officina ad officina la rendono a mio avviso molto intrigante infatti la porto avanti come tipologica dando molto spazio a sorprese come appunto quella che ho postato. Il mio chiedere sulla rarità è puramente per un fattore di catalogazione confidando nell esperienza e cultura numismatica dei preparatissimi e disponibilissimi membri del forum perché purtroppo io di strada e conoscenza ne devo macinare ancora tantissima. Sempre mille grazie per il tempo che dedicate a tutti.1 punto
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Bellissima moneta, ti faccio i miei complimenti. Personalmente penso non esista monetazione più affascinante di quella fusa. Riguardo alle differenze iconografiche non mi viene in mente nulla di rilevante (in fondo, erano gemelli…😂), ma se mi ricordo darò un’occhiata quando torno a casa. Tra l’altro, mi permetto di dire che hai comprato dal commerciante più affidabile ed esperto in questo campo. Per cui davvero di nuovo complimenti, spero sia il primo di una lunga serie. La soddisfazione che dà il bronzo grezzo non la dà nessun altro pezzo, nemmeno il sesterzio imperiale più dettagliato. Per la conservazione, ti consiglio i vassoi per orologi di Zecchi: gli spazi sono ampi e profondi, e consentono di inserire sia i fusi più grandi sia diversi fusi più piccoli. Costano, ma ne vale la pena1 punto
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Non è cosa facile per una soprintendenza catalogare il patrimonio numismatico in suo possesso. Magari ha personale a sufficienza per farlo, ma per farlo non basta fotografare una moneta; occorre classificarla, e per farlo occorre competenza, e questa probabilmente spesso manca in quel personale disponibile. Ci si può rivolgere alla collaborazione con studiosi privati, e in alcuni casi gratia Dei viene fatto, ma sono eccezioni, che comunque sembrano (spero) essere in aumento. Si potrebbe semplicemente fotografare e pubblicare le monete senza classificarle, citando solo dati ponderali, provenienza, luogo in cui sono custodite. Altri potranno usufruire di pubblicazioni di questo tipo. Ultimamente ho visto pubblicate le monete monete di un tesoretto trovato un secolo fa, e che i comuni mortali studiosi di numismatica, non sapevano neppure fosse ancora in qualche deposito o scomparso. La classificazione è sommaria, non si considerano le varianti; ciò può lasciare perplesso, ma in realtà ora quel tesoretto è diventato "reale", è disponibile, ... è !!!! Questo devono fare i musei; aprire i cassetti, fotografare e rendere pubblico ciò che deve essere pubblico. E ringraziamo chi lo fa, perchè c'è chi lo fa. ci sono soprintendenze regionali attive e capaci. Chi non lo fa? Indifferenza, incapacità, paura ad aprire certi cassetti in cui non si sa cosa c'è o meglio in cui si sa cosa non c'è più. Io ho fiducia. Penso che nelle soprintendenze entrino sempre più persone appassionate, magari non competenti in numismatica, ma che sanno che ci sono moltre cose da scavare dentro i musei.1 punto
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Ho appena scoperto che quello da me condiviso è uno stemma sormontato da corona di città... precisamente si tratta di Ispica... ho provato a vedere se esistono corone principesche della città ma finora niente... mi correggo... corona di comune... troppi pasticci 😅1 punto
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Scusate l'intrommissione visto che questo non è il mio campo... ho trovato questo stemma in cui lo scudo è diviso in quattro "parti" (non conosco la terminologia specifica dell'araldica...) e presenta a X due torri e due asce, invertite però rispetto l'ordine in cui sono sul bottone della discussione. Non ha nulla a che fare con il nord europa... la corona è totalmente differente e non sono presenti le linee verticali nei "riquadri" come nel bottone... spero di aver dato qualche spunto😁 ecco a voi:1 punto
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Mi auguro che il sequestro delle monete ad opera dei Carabinieri sia avvenuto prima dell'asta in modo da non creare grane legali ai compratori. Se avvenuto dopo la consegna delle monete agli aggiudicatari credo si potrebbe invocare il disposto dell'art. 1153 cc, che stabilisce che colui al quale sono alienati beni mobili da parte di chi non ne è proprietario, ne acquista la proprietà mediante il possesso, purché sia in buona fede al momento della consegna e sussista un titolo idoneo al trasferimento della proprietà.1 punto
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Se almeno le collezioni pubbliche maggiori fossero schedate in un database almeno locale, meglio ancora se generale gestito dal MIC - in caso di furti come quello di Parma in un secondo le schede delle monete mancanti potrebbero essere diffuse a tutti i commercianti, case d’asta ed ev. anche eBay e quant’altro. sarebbe una ben sltra tutela , che dite, rispetto s una decina di carabinieri che devono andare a spulciarsi catalogo per catalogo. invece di buttare via denaro prezioso per requisite l’ennesimo duplicato di una moneta che hanno otto musei pubblici ma non il nono di Canicatti’ il MIC potrebbe gestire meglio i fondi in un programma di AI ( artificial intelligence) che faccia un pairing tra le schede delle sie collezioni e quanto circola sul mercato facendo in un batter d’occhio il lavoro di decine di militi che potrebbero essere meglio impiegati. presupposto per tutto questo e’ un lavoro di catalogazione che oggi solo in minima parte e’ realizzato in Italia ( molto piu’ avanzati all’estero) Bologna, in parte Firenze, in parte Milano, in parte Roma per citare i maggiori, buona parte di queste realizzate grazie all’aiuto di volontari culturali privati per il MIC ha si le risorse per le pratiche burocratiche delle notificazioni ma mancano completamente o quasi i funzionari numismatici. E’ stata introdotta dal Ministro Sangiuliano una Direzione per la Valorizzazione del Patrimonio Culturale. Chissa’ che non si riesca a fare progressi su questa strada ?1 punto
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Altro paragone: questo "doriforo" loricato è ai musei civici di Pavia,mi sembra rinvenuto in una rete fognaria antica. Direi piuttosto pertinente.1 punto
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Ciao @Raff82 e grazie per la Discussione che va anche a colmare un vuoto. Dopo una breve ricerca le "aquile Capovolte" sono state prese in considerazione nel nostro Forum, ma solo marginalmente in qualche discussione. Vi sottopongo alcune considerazioni personali ( che sarò ben felice se qualche Studioso e/o collezionista vorrà correggere ). 1- i maggiori Studiosi dal Cagiati, D'Incerti, Bovi, Traina etc non descrivono tale Variante. Soltanto il compianto Mario Pin a pagina 103 descrive tale anomalia, ma non correlata ai millesimi 2- Tale anomalia deve essere considerata una vera e propria Variante, innanzitutto perchè trattasi si un errore araldico notevole. Gli Stemmi nobiliari capovolti sono definiti "diffamati" e pertanto è doveroso ascrivere le Aquile Capovolte come correlate a precisi eventi storici ed a una sorta di reprimenda nei confronti della Sicilia ( Stemma Aragona- Sicilia ) da parte del Regnante ( dapprima Ferdinando IV poi Ferdinando II° ), Venendo nel particolare, al momento attuale si conoscono le "Aquile Capovolte" negli anni 1834-56-57-58-59 ed ultimo 1859 di Francesco II°. Tutti anni caratterizzati da moti ed insurrezioni fomentate dalla Sicilia. Per adesso non mi addentro in particolari storici. Posto semplicemente una tabella nella quale sono prese in considerazione le Rarità di queste monete, sottolineando ancora che tale Variante è considerata come tale solo negli ultimi anni. AQUILE ROVESCE.xls1 punto
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Ciao Carlino, la moneta mi sembra manomessa (quelle piccole abrasioni non mi convincono). Devo dire, però, che in passato ho visto altri 2 esemplari che sembravano integri. Vincenzo1 punto
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