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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 07/24/24 in tutte le aree
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Trovo interessanti queste considerazioni da un punto di vista delle scelte collezionistiche, in effetti anch'io sono molto legato alla storia e ai suoi riferimenti e per me collezionare sarebbe impossibile senza addentrarmi continuamente nei contesti storici in cui le monete hanno "vissuto", di conseguenza ho anch'io le mie simpatie e antipatie correlate a determinate figure e periodi storici e alle relative monete prodotte... purtroppo addentrandomi sempre più a fondo nei meandri storici di ogni epoca e luogo ho dovuto ahimè constatare un fatto già espresso in un post precedente, che cioè sostanzialmente tutte le monete grondano sangue, anche solo considerando la loro fase costitutiva... quanti popoli e comunità sono stati schiavizzati e sfruttati nelle miniere, in condizioni terribili, al fine di estrarre i metalli preziosi per coniare monete, e quante popolazioni sono state massacrate e sterminate al fine di impadronirsi di quelle miniere... se ho in mano un bel pezzo da otto messicano o peruviano, posso immaginare le tante avventure, i viaggi e i commerci mondiali in cui questa tipologia monetaria fu assoluta protagonista, ma al contempo non si può non essere consci delle atrocità che subirono i popoli indigeni del Messico e del Perù per arrivare a coniare quelle monete in quantità colossali... pure le ancor più famose sovrane d'oro britanniche grondano sangue, basti pensare alle miniere dell'Australia e del Sudafrica il cui oro fu fondamentale per la loro coniazione e quale fu il prezzo che dovettero pagare le popolazioni locali, le guerre feroci e brutali che vennero combattute (quella anglo-boera fu sostanzialmente una guerra per l'oro del Transvaal, all'epoca le miniere aurifere più ricche al mondo)... Insomma, come è già stato detto, se guardiamo troppo nell'abisso di oscurità da cui purtroppo le monete provengono, diventa molto più complicato collezionarle con animo leggero e sognante, ma ,in definitiva, compito del collezionista dotato di coscienza e passione storica, è quello di espandere questa coscienza, diffonderla, divulgarla il più possibile, anche con l'aiuto delle monete delle epoche passate... Per quanto riguarda il re numismatico, concordo sul fatto che sarebbe stato molto meglio per tutti se fosse rimasto solo un principe numismatico...9 punti
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Questa discussione ha preso la stessa piega di quella già esistente creata da @viganò. Procederei a spostare in questa discussione tutti i post attinenti i pensieri sulla figura reale. @favaldar ha avuto modo di esporre il suo pensiero, quindi credo che questa discussione abbia esaurito la sua tematica e procedo a chiuderla.4 punti
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Incominciamo con la data…ai primi di settembre la locandina…4 punti
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Come scritto diverse volte, la numismatica è collegata con la storia, quindi collezionare monete significa anche rispettare questa, bella o brutta che sia. Con lo stesso ragionamento non dovremo collezionare le monete statunitensi visto che hanno "eliminato" il popolo più bello della Terra. Se dovessimo riprendere tutti gli eventi storici negativi, ci rimarrebbero i tappi da collezionare. 😅3 punti
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Per qualificare dal punto di vista politico VEIII basta ricordare la sua firma alle leggi razziali e la fuga dopo l'otto settembre. La Repubblica Italiana ha tanti problemi, ma non ho alcun rimpianto né simpatia per la monarchia dei Savoia e per il suo ultimo regnante. Ciò premesso, credo che dal punto di vista numismatico vada separato il vizio (che personalmente trovo un po' infantile) di coniare monete "speciali" per sé e per una ristretta cerchia di "amici" dal resto delle attività numismatiche di VEIII. Io non amo le monete coniate solo per i collezionisti perché non hanno mai avuto la ben che minima possibilità di circolare. Ci sono collezionisti disposti a spendere cifre da capogiro per acquistare alcuni esemplari di VEIII battuti in poche decine di copie. Ognuno è libero di buttare i suoi soldi se lo vuole. Io non li acquisterei mai (anche se avessi abbastanza soldi per farlo!). Diverso è il discorso legato allo sviluppo della cosiddetta collezione reale ed al ricco complesso di studi numismatici che VEIII ha stimolato e sostenuto grazie alla sua passione. I testi numismatici che furono pubblicati grazie al suo sostegno rappresentano un patrimonio di conoscenza di fondamentale importanza. A questo si aggiunge il fatto che nella collezione reale (oggi al Museo Nazionale Romano) sono confluiti pezzi unici o comunque molto rari. Ciò è avvenuto certamente anche grazie ai privilegi del re perché un normale collezionista - per quanto ricco e potente - non avrebbe mai potuto realizzare qualcosa di simile. Oggi la collezione reale è un patrimonio della Nazione e dobbiamo essere grati a VEIII per averla costruita (e per non averla dispersa quando lasciò l'Italia). In conclusione, separerei la figura politica di VEIII su cui ho un giudizio storico pessimo (indipendente dalla sua altezza perché altrimenti rischiamo di cadere nel "body shaming") rispetto alla sua passione per la numismatica. Quello delle coniazioni "speciali" mi sembra una mancanza di stile che però non deve farci dimenticare la grande e vera passione ed il patrimonio di conoscenze e di rarità numismatiche che VEIII ci ha lasciato.3 punti
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Ciao, oggi condivido un sesterzio dell'augusta Giulia Mamea (222-235 d.C.) recante sul rovescio la personificazione della dea Venere ( Veneri Felici o Venus Felix) coniato a Roma. Madre dell'imperatore Alessandro Severo ( proclamato imperatore in sostituzione del cugino Eliogabalo) fu una tra le auguste più influenti che, vista la giovanissima età del figlio imperatore, si trovò a gestire in senso lato le sorti dell'impero per molti anni. Con l'aiuto della madre, la potentissima Giulia Mesa di origini siriane, accompagnò i 13 anni di regno del figlio condizionando le sue decisioni non solo pubbliche e politiche ma anche personali. Osteggio in tutti i modi addirittura l'amore che il giovanissimo Alessandro Severo provava verso la bellissima Orbiana che divenne sua moglie nel 225 d.C. ricevendo anche lei il titolo di Augusta ( fu questo a generare l'odio della suocera?). Dopo solo 2 anni di matrimonio, con il pretesto che il padre Lucio Seio Sallustio ( di famiglia aristocratica e Prefetto del Pretorio) stava ordendo un complotto contro l'imperatore ne ordinò la morte e mandò in esilio la sfortunata Orbiana allontanandola così definitivamente dal figlio che soffrendo molto per questa situazione non seppe comunque opporsi alla terribile e volitiva madre. Alcune note anche sulla Venere ( la dea della bellezza e dell'amore dei romani, derivante dall'Afrodite greca) riportata sul rovescio del sesterzio. Si tratta della Veneri Felici ( o Venus Felix) una delle tante personificazioni in questo caso stante con scettro e Cupido sul palmo della mano. Viene definita anche la Venere Pompeiana perché dopo la conquista della città da parte di Lucio Cornelio Silla (89 a.C.) fu eretto un bellissimo tempio in onore di tale divinità ( i resti sono ancora visibili nella città vesuviana) a cui Silla stesso, dittatore e governatore in loco, era molto devoto. Si può ammirare ancora oggi, grazie alle bellezze della città di Pompei riportate alla luce, in alcuni affreschi delle case dei patrizi pompeiani. Da esame diretto il sesterzio risulta coniato, ben centrato, e con metallo che porta i segni dei suoi 2000 anni di età. Ha svolto più che egregiamente la sua funzione dì moneta restando nonostante questo pienamente leggibile . Non proprio malvagio il ritratto di Giulia Mamea 🙂. Come faccio sempre, quando una moneta mi piace ed ho intenzione di farla entrare in collezione, ricerco quanti più esemplari possibili della stessa tipologia ed anche per questo sesterzio ne ho trovato uno che condivide lo stesso conio di dritto del mio (chiedo un vostro parere a tal proposito) con usura evidentemente diversa, cosa sempre importante ai fini dell'autenticità 🙂. Grazie ed alle prossime ANTONIO 29,5 mm 20,70 g RIC 694 Nell'ordine statua della Veneri Felici, dei resti del tempio a lei dedicato a Pompei ed un affresco rinvenuto che la ritrae.2 punti
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Senza nulla togliere alla responsabilità del Sovrano (che a mio avviso rimangono molto pesanti), ricordo che nel 1922 votarono la fiducia al governo Mussolini nomi come Giovanni Giolitti, Vittorio Emanuele Orlando, Alcide De Gasperi. Ripeto, Alcide De Gasperi. E non credo fossero tutti impazziti. Quindi, evidentemente, all'epoca era ritenuta la scelta migliore, o inevitabile, visto che il pericolo comunista era un qualcosa di concreto e ritenuto inaccettabile e da evitare ad ogni costo2 punti
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Buon pomeriggio, pochi mesi fa avevo iniziato la collezione con un “ricongiungimento familiare” (Traiano Decio, Etruscilla ed Erennio Etrusco. Ostiliano, fuori budget, attende ancora l’occasione giusta). Oggi comincio un altro riavvicinamento. sempre del periodo dell’anarchia militare, affiancando a Filippo I l’Arabo, già in collezione, un antoniniano del'Augusta consorte, Marcia Otacilia Severa (FIG 1). Diritto: MARCIA OTACIL - SEVERA AVG. Busto drappeggiato di Otacilia Severa, crescente lunare, verso dx. Rovescio: PVDICITIA AVG. La Pudicitia, velata e drappeggiata, seduta verso sx, tiene il velo con la mano dx e uno scettro con la sx. Mistura, gr 4,86; diam. mm 23; asse conio 6h. Tipo RIC.IV 123. Un bell’antoniniano di questo tipo, con rovescio Pudicitia, è pubblicato da Pxcaesar (*). Un piccolo dubbio sul rovescio: nei limitati esemplari che posso visionare (Ocre, RCV, internet) l’area sotto la linea di base è vuota, mentre qui (FIG 2) c’è un piccolo volume (parte della veste?) Grazie in anticipo. Come noto, le notizie storiche su Otacilia Severa sono poche (**). Piuttosto, a titolo di curiosità riporto, dalla raccolta di stampe Speculum Romanae Magnificentiae del XVI sec., un’interessante incisione, oggi al Metropolitan Museum, con i ritratti delle Auguste (FIG 3), tra le quali Otacilia (FIG 4). A presto, grazie, Lucius LX (*) https://www.lamoneta.it/topic/209767-antoniniano-di-marcia-otacilia-severa-pudicizia/?do=findComment&comment=2321951 (**) Riporto alcune notizie senza aver avuto modo di leggere direttamente le fonti. Apparteneva per parte di padre (governatore in Macedonia e Moesia) alla gens Otacilia, di antico rango senatoriale e consolare (III a.C.); e alla gens Marcia per parte di madre. Sposa di Filippo prima del 238, diviene Augusta nel 244. Madre di Filippo II (associato dal padre) e di Severina. Ebbe il titolo, già delle donne dei Severi, di “Mater Castrorum”. Il fratello Severiano fu comandante in Moesia Inferiore. La coniazione delle sue monete si interrompe nel 248 (morte?) e subì come la famiglia la damnatio memoriae. L’unica caratterizzazione della sua personalità è l’accenno alla fede cristiana o almeno ad una politica di tolleranza e protezione verso i Cristiani (Cronaca del mondo di Alessandriao Chronographia Golenischevensis). Eusebio di Cesarea riferisce di uno scambio epistolare con Origene.2 punti
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Non so sei sia opportuno disquisire su aspetti di economia monetaria del tempo, importanti ma marginali, relativi all'emissione di Scudi nel Regno d'Italia. Comunque proviamo. La legge fondamentale del Regno d'Italia 24 agosto 1862, n. 788, sull'unificazione del Sistema Monetario, prevede all'articolo 5: I pezzi da lire 5 d'argento al titolo di 900 millesimi non si conieranno se non per conto e sopra domanda dei privati, ed avranno corso legale al pari delle monete d'oro. La legge 17 luglio 1875 n. 2651, all'art. 2 rivede queste determinazioni e prevede: È data facoltà al Governo deI Re di sospendere temporaneamente l'applicazione dell'articolo 5 della legge 24 agosto 1862, n. 788, nella parte in cui dispone che i pezzi da lire cinque d'argento al titolo di 900 millesimi non si conieranno se non per conto e sopra domanda dei privati. (Il Carboneri riporta che tale "sospensione avvenne effettivamente in forza della convenzione monetaria del 1878" - UML). Credo che i "privati" qui menzionati siano fondamentalmente le Banche (a quel tempo la Banca Nazionale del Regno, Banca di Toscana, ecc.) che avevano l'obbligo statutario di coprire una quota parte delle loro emissioni cartacee con depositi di moneta metallica (oro e argento). Perché poi, vista la svalutazione dell'argento, dovessero far coniare Scudi nel bianco metallo anzichè monete d'oro non mi è del tutto chiaro: la grande disponibilità d'argento immobilizzato nella vecchia valuta ritirata per legge, non era una condizione sufficiente a farlo scegliere, visto che in economia il profitto è il motore trainante. Questi scudi nei primi anni del Regno d'Italia sono circolati, ma poco: di certo il loro utilizzo principale riguardò gli scambi internazionali. Ragion per cui sono convinto che di Scudi italiani all'estero ce ne siano parecchi, e non dico "un po' qui un po' là ..." ma nella disponibilità delle grosse Banche Svizzere e nei Caveaux rispettivi, probabilmente anche le 5 Lire 1914 ... ma il discorso si fa difficile e fantasioso (penso ad esempio alle grandi famiglie di Banchieri Ebrei e alla storia travagliata che le circonda ed anche ai complessi e intricati rapporti tra Svizzera e Germania Nazista https://www.uek.ch/it/publikationen1997-2000/goldi.pdf).2 punti
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Da Aezanis di Frigia, un esemplare in AE al nome di Caligola, con al diritto testa radiata dell' imperatore ed al rovescio figura di Giove con scettro ed aquila, contornato da leggende . Sarà il 2 Agosto in vendita V Auctions 23 al n. 118 .2 punti
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Sesterzio con identico conio di dritto ( gradito un vostro parere a proposito 🙂). Lettere che presentano le stesse caratteristiche ( non dovute ad una ribattitura o scivolamento del conio) punzonate in origine così.2 punti
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In definitiva quali possono essere le conclusioni? La prima è che esistono 2 tipi del 1773 da conii di D/ e R/ variati. La seconda è che la ribattitura della data non è caratteristica di un unico conio (poi modificato), a meno che non si ammettano più conii inutilizzati in zecca, poi adattati (altamente improbabile); dunque è più verosimile considerare un punzone senza alcuni particolari (radiatura della colomba, ecc.) o un punzone ricavato dai conii 1700 con successiva modifica. Si tratta di una tecnica in uso almeno a Bologna e giustificabile anche a Roma per gli alti costi sia dell'incisione che dei blocchi di acciaio da temperare (e che spesso si crepavano durante tale procedura), e per il risparmio di tempo. Tali considerazioni, a questo punto, dovrebbero valere anche per il diritto 1773 e per il mezzo scudo 1773. D'altra parte le figure di San Pietro e San Paolo affiancati sono riprese nelle loro caratteristiche fondamentali (per quanto mutate nel volto) da un punzone utilizzato nel 1746 per battere un testone simile durante il pontificato di Benedetto XIV, il bolognese Prospero Lambertini. Ciò sembra indicare una povertà incisoria nella zecca Romana: il Cropanese (sostituto di F. Hamerani) non era certo un incisore di spicco (anche le sue medaglie lo testimoniano, inoltre non è la stessa cosa incidere conii per medaglie e per monete, dato il rilievo finale molto diverso) e Ferdinando Hamerani fu nominato incisore di zecca per meriti famigliari e non si dedicò mai a tale arte. Ciò può contribuire a spiegare la pochezza della monetazione ed il costante ricorso ad artifici che semplificassero il percorso. Ex NAC 130/2021 lotto 7062 punti
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Segnalo l'imminente uscita del secondo numero di MA: https://www.acinumis.it/rivista-monete-antiche/ Dall’Indice: Giovanni Santelli e Alberto Campana, Il linguaggio delle immagini. Era (Giunone) – Giunone Moneta – Triade Capitolina – Ilizia. [pp. 121-130] Giovanni Sinimarco, Studi di linguistica storica attraverso la monetazione dei popoli Osci. [pp. 131-140] Vincenzo Marrazzo, Un inedito divisionale di Crotone dal commercio numismatico. [pp. 141-160] Luis Amela Valverde, Sulla serie RRC 453 di L. PLAUTIUS PLANCUS. Una nota. [pp. 161-170] Katia Pontone, Milonia Caesonia e Iulia Drusilla, moglie e figlia di Caligula, in una moneta del re Erode Agrippa I. [pp. 171-192] Antonio Morello, La riproduzione, attribuita a Giovanni da Cavino, del sesterzio di Nerone POR OST AVGVSTI. [pp. 193-208] Alberto Trivero Rivera, Le emissioni cartaginesi in nome di Valentiniano III. [pp. 209-228] Luca Oddone, Dario Ferro, Tiziana Caserta, Maria Labate, Angelo Agostino, L’imperiale della zecca di Ponzone: esemplari inediti e falsi moderni. [pp. 229-240]1 punto
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Buonasera a tutto il gruppo , ho notato che l'ultimo gettone postato di questo regnante risale ormai al 2014. Aggiungo il mio unico esemplare : MINERVA REDUX - peso : circa 4,5 gr. - orientamento a moneta Allego foto , ringrazio in anticipo per la partecipazione e buona visione1 punto
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Per vivacizzare un po' questa sezione, confidando che altri seguano questo esempio, inizio questa discussione che verte su un pontefice un po' trascurato. All’inizio di febbraio 1769 Clemente XIII morì improvvisamente, all’età di 75 anni. Gli successe il romagnolo Giovan Vincenzo Antonio Ganganelli (31 ottobre 1705 - 22 settembre 1774), eletto all’unanimità il 19 maggio 1769 dopo un conclave durato 3 mesi. Assunse il nome di Clemente XIV a ricordo del predecessore, cui doveva la porpora cardinalizia; apparteneva all’Ordine dei frati minori francescani conventuali. Il suo pontificato durò dunque poco più di 5 anni e non brillò per ricchezza di monetazione che ripercorre tipi tradizionali. Nel corso del 1774 un rapido deperimento fisico e psichico, forse in rapporto ad una forma tumorale intestinale (ma si parlò anche di avvelenamento), portò alla scomparsa del pontefice il 22 settembre di quell’anno. Seguì un lungo e difficile conclave, che ebbe inizio il 5 ottobre 1774 e si protrasse per oltre quattro mesi; al termine, il 15 febbraio 1775, fu eletto al soglio pontificio il Tesoriere Braschi con il nome di Pio VI. Posto questo mezzo scudo 1773, affascinante per patina e conservazione. Si tratta di una moneta che viene considerata rara (MIR 2737/1), tanto più in questo stato. Proviene dall'asta Kuenker 403 dove è stata indicata come SPL-FDC (tuttavia la moneta è perfetta e se dovesse essere chiusa in slab non potrebbe essere considerata meno di MS64). Credo che l'unico esemplare che possa esserle affiancato sia quello della collezione ANPB (Varesi 69/2016, lotto 1025, qFDC), poi passato a Nomisma (Nomisma 58/2018, lotto 1501) e lì esitato ad € 2.500; a mio parere era decisamente meno bello, e proveniva da un conio di rovescio diverso (che potremmo chiamare "mignolino lungo" dalla caratteristica saliente del mignolo della Chiesa che sopravanza la lettera R).1 punto
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Un piacevole esemplare di tetradrammo, da zecca non indicata in didascalia, al nome dintraiano, con al diritto testa laureata dell' imperatore ed al rovescio testa laureata di Melqart . Sarà il 30 Luglio in vendita Harlan J. Berk 228 al n. 522 .1 punto
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Oggi casualmente mi sono imbattuto in un inserto della rivista History, e con molto piacere ho scoperto che questo numero è interamente dedicato alla storia della lira.1 punto
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Immaginando nelle presenti, torride giornate estive, un non lontano, magari fresco Autunno, può valere uno sguardo la Villa della Torre di Fumane (Valpolicella ) , complesso del XVI sec. forse da attribuirsi a Giulio Romano, ed i suoi particolari, imponenti camini .1 punto
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Con il senno di poi è facile dirlo. Ma all'epoca è evidente che non era così facile prevedere cosa sarebbe poi accaduto. Altrimenti persone del calibro di De Gasperi non avrebbero votato a favore di Mussolini. Molto probabilmente, se noi fossimo stati dei parlamentari degli anni Venti, avremmo anche noi votato per il Duce nel 1922 (non dico tutti noi, ma la maggior parte sì). Se vogliamo essere realisti, così purtroppo è1 punto
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Si saranno sempre quelle, io avevo salvato quella di Leu perché era in condizioni migliori rispetto alle altre e mi serviva per la mia ricerca sulle correzioni delle legende napoletane. Un saluto Raffaele.1 punto
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Ciao a tutti! Qui tre monete, due 5 Centimes - Albert I del 14 ed un 5 Centimes - Léopold I, senza data ma coniata tra il 1861-64 (!) 50 anni prima del conflitto. le "gemme" lilla mi mancavano!😁 Portata a casa per 2,50€. Pure questo esemplare mostra che le spille venivano accuratamente pensate e lavorate anche se qui le macchie di saldatura non indicano proprio un'arte superiore. Metto anche questa in cassetta, tra un po' mi diventa anche questa stretta! Njk1 punto
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Infatti sì. Bella e senza dubbi di sorta. Grazie GRAZIE a Curcuas che ha modificato con precisione il titolo della discussione. Ma sarà meglio che impari a farlo anch'io...1 punto
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Bel sesterzio, a parte la sempre affascinante storia dei Severi mi piace molto la Venere col cupido, prima o poi ne devo aggiungere una alla collezione a prescindere dal personaggio raffigurato al dritto. Per le somiglianze di conio lascio la parola agli esperti e seguo con piacere 😃1 punto
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Dalla zecca di Anfipoli, un notevole esemplare di tetradrammo al nome del re di Macedonia, Demetrio I, con al diritto suo attraente ritratto ed al rovescio Poseidone seduto su rocce con tridente e tra leggende . Sarà il 4 Agosto in vendita Num.Naumann 143 al n. 81 .1 punto
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Ciao, allego una discussione dove si presentava lo stesso quesito...1 punto
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Ciao @lucius LXottimo antoniniano dell'augusta Otacilia Severa. Per quanto concerne quella imperfezione visibile in exergo attaccata alla figura della Pudicizia seduta è molto probabilmente un difetto presente sul conio. Mi è capitato di vederne di simili anche su denari e bronzi ( ultimo caso proprio su un sesterzio stessa tipologia di quello che ho condiviso e che ti posto per confronto) e ricordo sempre sui rovesci. Il dritto delle monete romane proprio perché recavano il ritratto dell'imperatore, delle auguste e dei cesari erano molto più controllati ed i difetti del conio individuati subito procedendo alla loro sostituzione 🙂 ANTONIO1 punto
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GRAZIE Chievolan! E' già un'indicazione molto concreta. Detesto Ebay per l'abbondanza di rozzi truffatori, ma per il resto, sarebbe magnifico! Grazie compatriota. Anchio sono furlan (il bisnonno)1 punto
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Sarebbe importante ricordare che il re era il capo supremo dell'esercito e, sorvolando per un attimo su tutti gli "errori" precedenti (assolutamente non sorvolabili e non perdonabili!), che il "capo supremo", mentre ripiegava su ridotte più sicure (leggasi: fuggiva senza vergogna), lasciava il suo esercito senza ordini né istruzioni... Quanti ufficiali, fedeli al loro giuramento di fedeltà al re, e quanti soldati, dimenticati e abbandonati, hanno perso la vita o si sono immolati per questa "dimenticanza"? (Leggasi: estremo atto di suprema vigliaccheria) Mario1 punto
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Allora era giusta la mia prima osservazione. Si tratta solo di una comunissima moneta rimasta sotterrata per anni. Per il discorso del segno di zecca mancante sul 1€ di confronto, le fotografie non sono molto nitide, ma si intuisce che è molto molto usurata. Ti consiglio di spenderle assieme 😊1 punto
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Un intervento il tuo di grande intelligenza a mio avviso. Concordo totalmente. Hai compreso perfettamente dove volevo arrivare. Specie con il massimo esempio sui romani.1 punto
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Numismatica Ars Classica > Auction 146 Auction date: 8 May 2024 Lot number: 2129 Price realized: 7,000 CHF (Approx. 7,708 USD / 7,171 EUR) Note: Prices do not include buyer's fees. Lot description: The Carthaginians in Italy, Sicily, Sardinia and North Africa. Shekel, Carthago (?) circa 300-260, AR 18 mm, 7.55 g. Head of Tanit (Kore-Persephone) l., wearing barley-wreath, pendant earring and necklace. Rev. Horse standing r., head turned back; in r. field, eight-rayed star and palm tree in the background. SNG Copenhagen 141. MAA 36. Jenkins-Lewis pl. 26, 15-17. Jenkins, Punic Sicily pl. 16. Wonderful old cabinet tone and good extremely fine Ex Naville VI, 1924, Bement, 605 and NAC 10, 1997, 194 sales. Estimate: 5000 CHF1 punto
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Francamente non riesco proprio a capire come si possa riabilitare la figura politica di Re Pippetto (mi piace molto la definizione), è stato una macchietta, che purtroppo però ha fatto deportare e morire tanti innocenti. Molto meglio parlare esclusivamente delle sue monete 🙂.1 punto
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Questa moneta è sicuramente in condizioni migliori della Lira da te postata in altra discussione. Anche questa presenta usura uniforme. È moneta comune, quindi, un domani se vorrai, potrai sostituirla senza eccessivo sforzo economico con un'altra in migliori condizioni. Sempre a scopo di confronto e condivisione, posto due esemplari del 2 Lire 1905 (il primo in condizioni attorno al BB ed il secondo in miglior conservazione):1 punto
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Ciao, con colpevole e consapevole ritardo dopo un ventennio catastrofico per il Popolo italiano dove aveva consentito di tutto e di più. E come poteva essere altrimenti. Aveva permesso che i c.d. partiti da te definiti inesistenti fossero cancellati dal regime, con la violenza e con l'eliminazione fisica di chiunque tentasse di opporsi ( ci sono migliaia di testimonianze documentate a tal proposito....sto parlando di Storia ) al fascismo anche solo con le idee. Il paragone sembrerà azzardato ma il suo trasferimento a Brindisi dopo il voltafaccia e l'accordo fatto con gli Alleati mi sa tanto di comportamento di quel famoso capitano che nel naufragio ( causato principalmente da lui) dell'isola del Giglio salutò la nave ed i passeggeri che stavano affondando e se ne andò a dormire in albergo. Spero che i prossimi interventi annunciati siano effettivamente improntati sui fatti e sulla Storia con la S maiuscola. Ma dubito fortemente di questo....vedremo 🙂 ANTONIO1 punto
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Buonasera, ha tutto il diritto di pensare quello che ritiene più corretto e di non cambiare idea. Però termini come "pippetto", "sottomesso" e "paranoico" mi sembrano sinceramente fuori posto, sia come riferimento alla persona che come contesto del Forum. Anche perché se dovessimo seguire questo percorso e trovare degli epiteti simili per tanti contemporanei del Sovrano (e anche per i contemporanei nostri) dovremmo raggiungere vette inesplorate di trivialità. Un saluto cordiale.1 punto
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Se la vedesse il Pistrucci... il profilo di San Giorgio è veramente imbarazzante!1 punto
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Esemplare ANPB 69, poi NAC 58. Notare il mignolino lungo della Chiesa e le 2 file di fiocchetti verso destra (anzichè 3, come nel conio precedente) a carico dello stemma del Presidente di zecca (Giovanni Gregori). Pare che l'incisore di questa moneta sia stato Filippo Cropanese. Non si conoscono le date di nascita e di morte né i nomi dei genitori di questo medaglista attivo a Roma tra il 1756 e il 1774, né si sa se fosse parente degli argentieri Carlo e Diego. Lavorò vari anni per papa Clemente XIV: sono firmate anche le medaglie del 1771 (III del pontificato) per la costruzione del nuovo braccio dei Musei vaticani (Museo Pio Clementino); del 1772 (IV del pontificato) per il battesimo dell'infante di Spagna Carlo Clemente, figlio di Carlo III; del 1773 (V del pontificato) per l'incremento delle belle arti; del 1774 (VI del pontificato) per la soppressione dell'Ordine dei gesuiti. Monete di Clemente XIV recano la sigla "F. C." (non questa); è stato scritto che Ferdinando Hamerani, succeduto al padre Otto come incisore della Zecca di Roma dal 1761 al 1789, non vi lavorava personalmente, ma si serviva del Cropanese. Morì nel 1775.1 punto
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Buon pomeriggio e buona festa della Immacolata a tutti gli utenti del forum Asclepia moneta molto rara e secondo il mio parere queste rarità bisogna metterle in collezione anche in bassa conservazione pochi pezzi visti in giro per conservazione ci potrebbe stare un QMB-MB.1 punto
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