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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 08/06/24 in tutte le aree
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Techniques and tools for Roman die engraving and coin production ; evidence from the 4th century by Lars Ramskold Tecniche e strumenti per l'incisione con matrice romana e la produzione di monete; evidenze dalle monete del IV secolo - Lars Ramskold Articolo assolutamente dettagliato e documentato. E, per giunta, di semplice lettura e comprensione. https://www.academia.edu/122223347/Techniques_and_tools_for_Roman_die_engraving_and_coin_production_evidence_from_the_4th_century_Ramskold_York3 punti
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Buonasera a tutti, vi mostro ultima entrata in Collezione Litra68 grazie alla segnalazione di @gennydbmoney e ringrazio @Raff82 che mi ha illustrato le peculiarità di questa moneta che si discosta per alcuni dettagli dal modello base come direbbe @motoreavapore. Ho ragione di pensare che possa stare tranquillamente in questa discussione. Piastra120 Grana Ferdinando II 1848 Taglio inciso al diritto. Quello che sembrerebbe un colpetto a ore 5 e' quello che definirei un difetto di conio, potete osservare la I della leggenda nel taglio che tocca il bordo causando una mancanza. Aspetto commenti. Anche in merito alla conservazione. Saluti Alberto3 punti
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In 45 anni ho fatto più di una collezione e ciascuna ha avuto il suo criterio. Da giovane ho selezionato anch'io la bellezza dell'incisione (più che la conservazione), lo stile e i ritratti più espressivi. Poi ho scoperto il fascino di dedicarsi a una o pochissime zecche e farle nel modo più completo possibile. È difficile descrivere la gioia di trovare un esemplare che manca, anche in modesta conservazione. Ma vi assicuro che è di grande soddisfazione. Arka Diligite iustitiam2 punti
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Sarà, ma a me pare di vedere i classici cerchi di lavorazione al tornio.2 punti
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Ciao @Litra68, bella piastra complimenti, doppiopunto dopo HIER, ne abbiamo censiti pochissimi insieme a @gennydbmoney, non appena possibile posto anche la mia. Un saluto Raffaele.2 punti
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Questo è uno dei miei esemplari caratterizzati da varietà ed errori... Al D/PHILPPVS anziché PHILIPPVS... Al R/NEAPOLLS anziché NEAPOLIS... Peso;5,55 grammi... Diametro:28,68 millimetri...2 punti
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Infatti Torpedo non mi riferivo a te - apprezzo molto il tuo desiderio di imparare e come ti poni di fronte ai quesiti, a volte complessi, che la numismatica ci pone. Piuttosto mi riferivo a chi considera queste analisi (XRF etc) come fossero oro colato . Mentre occorre sempre contestualizzare la moneta che si esamina. Le analisi servono beninteso ma non sono mai risolutive da sole. L’esperienza - la conoscenza delle emissioni e anche - passatemelo - l’istinto e l’esperienza di bravi commercianti ( o collezionisti) che conoscono a fondo le monete hanno visto esemplari simili e’ fondamentale per distinguere cio’ che e’ buono da cio’ che non lo e’ …2 punti
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@caravelle82 ho provato a fare foto migliori del contorno ma non sono riuscito... Domani magari provo con luce naturale come mi hai consigliato, sperando di ottenere risultati migliori. Intanto continuo con gli orrori, stavolta si tratta di un 2 Lire 1886 di Umberto I... @ARTcome darti torto... per me è inconcepibile anche solo pensare di rovinare una moneta, si trattasse anche solo di un eurocent.2 punti
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A giudicare dalle foto, l'esemplare postato sembra non arrivare a BB, in più l'usura non permette di capire se ci sono i segni caratteristici sul bordo del R/ che identificano con certezza se ci troviamo in presenza di un autentico "senza punto" o un artefatto (magari potrebbero essere utili nuove foto con gli ingrandimenti nei punti "rivelatori"). Per confronto e condivisione posto le due versioni in buona conservazione:2 punti
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Molto bello il tuo grano, però come si può stabilire se è raro più o meno come quello proposto alla Nomisma se presentano varietà diverse?... Bisognerebbe cernitare tutte queste varietà, errori e quant' altro,ma chi lo fa?... Secondo me non se ne esce fuori, inoltre sono per l'appunto degli errori e varietà che non destano l'interesse di chi redige i cataloghi, magari può farlo chi studia questa moneta in particolare ma credo che i risultati rimangono poi circoscritti solo a chi effettivamente segue questo tipo di monete,si può fare un'articolo, certo,ma non credo sarebbero poi inseriti in un eventuale catalogo...2 punti
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PROBLEMA TECNICO. LA DISCUSSIONE E’ STATA UFFICIALMENTE APERTA DA @Releo1 punto
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Partirà con una base d’asta di euro 25.000,00 il Lotto 500 della prossima asta n. 70 di Nomisma prevista per il 31 agosto: CARTAMONETA. Biglietti della Cassa di Sconto di Firenze 1817 Serie completa di 5 biglietti in fior di stampa mai apparsi fino al 2004; Il lotto è composto da: 1 biglietto da 100 Lire, 1 da 200 Lire, 1 da 300 Lire, 1 da 500 Lire e 1 da 1.000 Lire come valore massimale. I pezzi sono stampati da un solo verso, sulla matrice la filigrana evidenzia la scritta "cassa di sconto" in minuscolo; sul biglietto si evidenziano in filigrana e su tutta la parte alta un bordo ondeggiante continuo. Al centro del biglietto un ovale sormontato dallo stemma gigliato, con scritto internamente “ cassa di sconto biglietto di lire 100 (o valore del biglietto ). Sui bordi, in alto a sinistra si distinguono le lettere ACDS ( amministrazione cassa di sconto ) , in basso a destra CDS cassa di sconto . Sul lato basso sinistro è inciso il leone con giglio , in alto a dx caduceo con cornucopia . Riferimento: Gavello volume n°1 cartamoneta antica, pag. 190. Il Granduca Ferdinando III stabilì la fondazione per l’emissione con -MOTUPROPRIO - del 31 Dicembre 1816 , con capitale di 120.000 scudi fiorentini. L’istituto bancario emise la prima Serie di biglietti nel 1817, ritirati e distrutti tutti i biglietti dopo pochi mesi per la qualità della carta (molto spessa e contraffabile), venne utilizzata un altro tipo di carta con caratteristiche di sicurezza più elevate e filigrana, mantenendo comunque le stesse dimensioni, la grafica facciale e nominali. Estremamente raro, nessuna apparizione sul mercato della serie completa di 5 Biglietti Grading/Status: FDS https://nomisma.bidinside.com/en/lot/630175/cartamoneta-biglietti-della-cassa-di-sconto-/ Qualche info sulla Cassa di Sconto di Firenze. “DATA DI FONDAZIONE 21..01.1867 DATA DI FUSIONE 191 Nel 1866 un gruppo di nobili locali, tra cui i senatori del Regno conte Ugolino Della Gherardesca e principe Ferdinando Strozzi, "nell'intendimento di agevolare le industrie e il commercio formularono un programma per la costituzione di una Società anonima", la Cassa di Sconto di Firenze, che venne fondata il 21 gennaio 1867 con un capitale iniziale di 500.000 lire. Tra gli impieghi consentiti dal primo statuto la Cassa poteva: scontare cambiali, buoni del Tesoro e cedole del debito pubblico dello Stato; custodire in cassa "titoli, monete d'oro e di argento, gioie ed altri oggetti preziosi"; effettuare anticipazioni su deposito di cedole del debito pubblico, buoni del Tesoro, azioni od obbligazioni di società e corpi morali, azioni della Banca Nazionale del Regno d'Italia e della Banca Nazionale Toscana, titoli di prestito emessi da comuni o province. Nel 1911, durante la presidenza di Felice Schmitz, l'Istituto fu rilevato dalla Cassa di Risparmio di Firenze.” https://mappastorica.intesasanpaolo.com/bank/detail/IT-ISP-MAPPAITALIA-0000026/cassa-sconto-firenze1 punto
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Partirà con una base d’asta di euro 5.000,00 il Lotto 470 della prossima asta n. 70 di Nomisma prevista per il 31 agosto: Giulio Savorgnan (1509-1595) Medaglia della serie I Grandi Friulani - Opus: Monassi - AU (g 81 - tit. 917 - Ø 50 mm) In confezione dedicata con certificati Grading/Status: FDC https://nomisma.bidinside.com/en/lot/630145/giulio-savorgnan-1509-1595-medaglia-della-/ Gli amici della Serenissima conosceranno bene questo personaggio, ingegnere militare e generale d’artiglieria della Repubblica di Venezia. Savorgnan, infatti, fu chiamato nel 1593 dalla Serenissima Repubblica a costruire una nuova fortezza presso la cittadina di Palme (Palma) che assunse poi il nome di Palmanova. Già nel 1553 Savorgnan in una sua lettera a Domenico Bollani, vescovo di Brescia spiegava che il lato est della repubblica restava scoperto perché la fortezza di Gradisca, costruita nel 1479, era dal 1511 in mano agli Austriaci e concludeva che non vi fosse dubbio alcuno che tra Gorizia e Gradisca è la gran porta per chi viene in Italia sia per i Turchi come per i Todeschi. Il pretesto per la costruzione della nuova fortezza fu quello della difesa contro i Turchi con l'intento non dichiarato di tenere a bada soprattutto gli Austriaci. Palmanova doveva inizialmente essere dotata di undici baluardi ma motivi economici ne ridussero il numero a soli nove. La forma che ne deriva è quindi un poligono regolare a 18 angoli. La fortezza di Palma, detta successivamente "la nuova" rappresenta un ottimo esempio di architettura di fortezza a stella e si basa anche sull'utopia della città ideale che a partire dal Cinquecento interessò le tendenze urbanistiche rinascimentali. Palmanova fu dunque la fortezza perfetta, tanto perfetta che non venne mai usata per il suo scopo, ma servì solo come deterrente. Lo stesso Savorgnan ne era cosciente, tanto che la descrisse come un stecho negli occhi dei nemici. Anche Palmanova, come Nicosia, fu dotata di tre sole porte monumentali che consentono l'accesso da Aquileia (costruita nel 1598), Udine e Cividale (terminate nel 1605). https://it.m.wikipedia.org/wiki/Giulio_Savorgnan1 punto
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La produzione della birra risale ad almeno 3.800 anni fa e questa bevanda è stata menzionata per la prima volta nell'Inno a Ninkasi, un poema dedicato alla dea responsabile della birra dei Sumeri. Il fatto che non si tratti tanto di un'ode quanto di una ricetta dimostra che la produzione della birra era considerata come un settore di pertinenza femminile. Infatti, tra i Sumeri, solo le donne potevano possedere taverne avendo la completa giurisdizione sulla produzione della birra. Allo stesso modo, le donne babilonesi erano responsabili della produzione di birra, come indicato dal Codice di Hammurabi. Infine gli Egizi, una cultura che apprezzava la birra, hanno a lungo creduto secondo la loro mitologia che la dea Menqet - la sovrana del Place of Reeds - fosse responsabile della sua buona produzione. Gli Inca usavano una birra fortemente fermentata, nota come chicha, come forma di moneta del governo. Solo le donne Inca erano autorizzate a produrre birra. La chicha viene prodotta ancora oggi dalle donne peruviane, anche se è meglio non chiedere come viene attivata la fermentazione. apollonia1 punto
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Grazie, sembra veramente interessante, lo metto subito nei file da leggere 😀1 punto
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Se ti può consolare, l'osservazione dell'inclinazione della foglia non è delle più agevoli: forse vale di più osservare la punta della foglia che nell'esemplare "con punto" presenta l'estremità in rilievo e, nel caso di usura presente (come nei 5 Centesimi "artefatti), tende a scomparire lasciando la foglia in questione arrotondata. La stessa foglia nei 5 Centesimi "senza punto" è invece più uniforme nel rilievo e, anche nel caso di usura, mantiene la forma "lanceolata".1 punto
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(3) Emesso nel 1926, soprastampato con barrette sul valore della moneta somala, 20 cent su 2 Anna bruno arancio, quotato 20€. (4) Per i dettagli Idem n.(3), quotato invece 25€. (5) 5 cent su due besa verde, per i dettagli idem n.(3), e' invece quotato sui 40€. Questa emissione con un' ottima centratura e senza difetti occulti puo' valere il doppio del valore di catalogo se non di piu'. Bel materiale .. complimenti.1 punto
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Grazie, corrisponde pienamente sia come figura che con le poche scritte presenti sulla moneta. Grazie ancora, Saluti, Sergio1 punto
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Ma io non l’avevo mai considerato buono, fidandomi ovviamente del giudizio di persone molto più esperte di me, come te e Tinia. Quanto all’analisi XRF ho trovato molto esaustiva la spiegazione data da @Tinia Numismatica sul perché non possa essere considerata dirimente 🙂. Ho trovato poi molto interessanti anche gli approfondimenti di @Oppiano che, a mio parere, ha svolto una bella ricerca.1 punto
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https://collezionieuro.altervista.org/blog/curiosita/la-prima-moneta-in-euro-e-nata-nel-1963/1 punto
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Salve,forse è questo sesino di Mantova? https://catalogo-mantova.lamoneta.it/moneta/MN-MNO/21 punto
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Se utile: https://www.panorama-numismatico.com/il-5-centesimi-1913-senza-punto/ Il 5 centesimi 1913 senza punto Fig.1 di Angelo Sfoglia COME SCOPRIRE I 5 CENTESIMI 1913 SENZA PUNTO ARTEFATTI Da alcuni anni sto studiando la moneta da 5 centesimi “Prora” del 1913 cosiddetta senza punto tra la D’ e ITALIA, forse un errore dell’incisore L. Giorgi. Come noto, questa variante è molto rara mentre la versione col punto è comunissima. In commercio spesso si trovano esemplari che sono stati alterati togliendo questo punto. Sicuramente per il Dritto è stato usato un solo conio che non presentava il punto. Molto probabilmente anche per il Rovescio è stato usato un solo conio che è possibile individuare tramite alcuni piccoli particolari. Nella figura 1 riporto il rovescio di un 5 centesimi col punto mentre nella figura 2 riporto un 5 centesimi senza punto. Nelle due figure ho evidenziato alcuni particolari che le distinguono: la foglia nel cerchio nella seconda variante punta leggermente verso destra. In più, nella versione senza punto tutti gli esemplari di alta conservazione esaminati presentano delle piccole mancanze di metallo sul bordo in corrispondenza del numero 3 della data (una fossetta) e, più in basso, all’altezza dell’orizzonte sopra la linea del mare (due fossette). Fig.2 L’assenza di questi particolari permette perciò di individuare gli esemplari alterati togliendo il fatidico punto. Nel caso si debba esaminare una moneta molto circolata dove non si notano più i difetti sul bordo, dovuto ad un consumo eccessivo di metallo, è assolutamente utile osservare la punta della foglia sopradescritta alla figura 1. Se la punta è sparita completamente, presentando una foglia rotonda si tratta di una moneta del tipo comune con punto. Infatti, anche se molto usurata al bordo per un’eccessiva circolazione – quindi stiamo esaminando una moneta in conservazione MB o quasi – per uno spessore di metallo differente in quel punto dovuto allo spessore del conio, la moneta del 1913 senza punto conserva sempre la punta della foglia leggermente girata a destra ed è quindi autentica. Altri due esemplari del 5 centesimi 1913 senza punto. Anteprima da Panorama Numismatico nr.281 – Febbraio 20131 punto
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Ciao @gioal Ti complichi la vita, meglio cercare prima nel database del RPC online: https://rpc.ashmus.ox.ac.uk/type/4028 Un bronzo RPC X, 4028 del regno di Valeriano/Gallieno, stessa catalogazione Bellinger A486. Il quadrilatero dietro il busto è un vessillo con iscrizione [CO] o [AV]:1 punto
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Bellissima banconota pubblicitaria presente per la prima volta in questa discussione.1 punto
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Il Ministero emette il 3 agosto 2024 due francobolli ordinari appartenenti alla serie tematica il Patrimonio naturale e paesaggistico dedicati alla Giornata mondiale della Natura - Parchi d’Italia: Parco dei Nebrodi, Parco Nazionale della Sila. Le vignette raffigurano: Parco dei Nebrodi - Le Rocche del Crasto viste dalla Faggeta di Monte Soro, paesaggio inserito nel Parco dei Nebrodi, in cui volteggia, in alto a destra, un grifone. In alto a sinistra, è riprodotto il logo del Parco dei Nebrodi; Parco Nazionale della Sila - una veduta del Parco Nazionale della Sila in cui si evidenzia, in alto a destra, lo scoiattolo nero meridionale, un piccolo roditore la cui diffusione è circoscritta alla zona del Pollino, della Sila e dell’Aspromonte. In alto a sinistra, è riprodotto il logo del Parco Nazionale della Sila. Completano i francobolli le rispettive legende “PARCO DEI NEBRODI”, “PARCO NAZIONALE DELLA SILA”, la scritta “ITALIA” e l’indicazione tariffaria “B”. Tiratura: duecentomila quattro esemplari per ciascun francobollo Indicazione tariffaria “B” Bozzettista: Maria Carmela Perrini Caratteristiche del francobollo: francobolli sono stampati dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A., in rotocalcografia; colori: quadricromia; carta: bianca, patinata neutra, autoadesiva, non fluorescente; grammatura: 90 g/mq; supporto: carta bianca, Kraft monosiliconata da 80 g/mq; adesivo: tipo acrilico ad acqua, distribuito in quantità di 20 g/mq (secco); formato carta: 48 x 40 mm; formato stampa Parco dei Nebrodi: 44 x 36 mm., formato stampa Parco Nazionale della Sila: 46 x 36 mm.; formato tracciatura: 54 x 47 mm.; dentellatura: 9, effettuata con fustellatura. Caratteristiche del foglio: Ventotto esemplari più la riproduzione del logo MIMIT monocromatico sulla cimosa. Note: Parco dei Nebrodi - la fotografia è riprodotta per gentile concessione dell’autore Gino ( nome anagrafico Luigi ) Fabio; Parco Nazionale della Sila - la fotografia è riprodotta per gentile concessione dell’autore Giuseppe Intrieri.1 punto
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La valutazione di una moneta da una fotografia (sia in termini di autenticità che in termini di conservazione) é sempre, comunque, difficile anche se le immagini a migliore risoluzione e definizione possono aiutare molto (fotografare bene le monete non è comunque facile, eh). Nulla, ovviamente, può sostituirsi alla analisi "de visu" della moneta (cosa che puoi fare solo tu). Dal canto mio non posso che sottolineare quanto detto dal @Illyricum65 Le aree verdi sono tante, non si può escludere del tutto che non vi siano aree di cancro del bronzo (che, in genere, sono depresse, sul verde chiaro e tendenti a sfarinare). La moneta, comunque, mi piace. E poi è sempre di Londinium. Da appassionato, non so aggiungere altro. Ciao. Stilicho1 punto
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"Il leone somalo ha la criniera più corta del leone che vive nel bassopiano eritreo e abissino (Leone etiopico), forse perché è sempre alle prese con le spine della boscaglia, ed è perciò meno bello e maestoso. Abbastanza numerosi fino a una decina d'anni fa (siamo nel 1941), i leoni di laggiù rischiano di scomparire del tutto tra breve a causa della spietata caccia indigena, specie di quella esercitata dagli Amhara con armi, a tiro rapido. Non è solo il desiderio di liberarsi da un pericolo che spinge gli indigeni alla strage dei leoni, è anche la brama di fregiarsi della criniera leonina che è per loro un segno di grande coraggio e distinzione, essendo il leone considerato come il più nobile degli animali, tanto che sotto i negus la sua immagine venne incisa nello stemma imperiale." Liberamente tratto da Rassegna Economica dell'Africa Italiana, gennaio 1941.1 punto
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Colonia Somalia, 25 lire azzurro, serie "Pittorica", di questo francobollo si ebbero due emissioni la prima nel 1932 con dentellatura 12 e la seconda nel 1935 con dentellatura 14. Allo stato di nuovo la prima emissione è catalogata sui 250/270€, la seconda emissione sui 2200/2300€. Francobollo raro, soprattutto la seconda emissione, raro anche su busta.1 punto
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https://www.moneteromane.info/corrisp/c804/c804.html Antiochia, assarion, Elagabalo, SC Saluti. Giulio De Florio1 punto
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Sembrano, ribadisco "sembrano" da queste immagini non ottimali, essere in positivo ovvero depositi di malachite e non fenomeni corrosivi. Buona serata Illyricum1 punto
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Ciao @favaldar Sono in montagna e quindi ritardo un poco con le risposte. Oramai questo tipo di quarto di soldo, una volta in dubbio se contraffazione o se ufficiale, viene attribuito alla Zecca di Passerano.. Anche i quarti con i CD ed il CED sono stati accreditati come produzioni di zecche non sabaude.1 punto
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Per quanto riguarda questo 15c fai riferimento all' altra discussione su "Tripoli di Barberia".. i valori sono gli stessi. Il francobollo è interessante, la soprastampa e' un pochino evanescente ma ci possono essere molti motivi, non crea comunque varietà. Questo delle colonie è un gran bel materiale di Regno d'Italia.1 punto
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Il bb + ci sta bene anche. La patina mi piace. Io non la farei piú patinare peró, per evitare di farla diventare troppo scura (le capsule attutiscono il processo).1 punto
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Immagino che l' intruso sia quello nel cerchio.. cortesemente @dareios it se riesci a leggere se c'è una soprastampa cosa c' e' scritto.. oppure un' immagine ravvicinata.. io purtroppo non riesco a leggerlo.1 punto
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Riporto qui la risposta di @Tinia Numismatica dell’altra discussione, perché ogni tanto ciò che viene detto « ad libitum » non basta: L’esemplare del ripostiglio di Ariccia, ex Kircheriano, è quello spezzato sulla tavola del Garucci postata da @Cremuzio, #4 , ed è esposto oggi nella vetrina del museo Nazionale Romano: Esistono almeno 3 quadrilateri interi RRC 8/1, e non due come riportato da Heritage Auction. L’esemplare 1 a-b della tavola del Garucci postata da @Cremuzio è quello custodito al B.M: L’esemplare di Vienna, non menzionato nel Haeberlin: Foto Andrew McCabe: In Haeberlin, tavola 32, l’esemplare di Napoli trovato a Velletri. Faceva parte della collezione Borgia venduta a Joachim Murat: E il lotto di H.A:1 punto
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Esatto, non ho interesse a farne pubblicità o a pubblicarla sui cataloghi. Grazie per aver compreso.1 punto
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Carissimi condivido immagine di una cartolina di buon Natale non viaggiata. Fa parte di raccolta di famiglia. Ho notato che era stata affrancata ma non ha viaggiato. Ho immaginato quindi che erano stati acquistati preventivamente francobolli e cartoline e affrancate alcune cartoline. Poi magari si sono accorti di aver fatto male i conti e hanno accantonato quella in più. Che poi negli anni è rimasta nell’accumulo generale e mai riutilizzata. Qualcuno ha altre idee? Grazie in anticipo per i vostri commenti1 punto
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Magari poi l’anno dopo la tariffa e’ cambiata e non son riusciti a riciclare.. oppure è rimasta sin da subito in qualche angolo ammucchiata..1 punto
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Ciao, Chi ti ha confermato che è una bufala? Sono il proprietario dello scudo 1845 Torino. La bufala l'avete in quella zuccaccia che vi fa sempre parlare per dare aria alla bocca. Buona serata Ah, la moneta è in vendita, portatemi un milione di euro ed è vostra.1 punto
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Pesante usura per me (che mi pare di vedere chiaramente l'ombra della gambetta...). Conservazione poco sopra l'MB. Il 50 Lire del 1958 si trova "facilmente" dal BB in giù (io ne ho 3 o 4 esemplari, un paio reperiti dalla circolazione ai tempi della Lira): molto raro trovarlo in alta conservazione. Io ne posseggo una sola in discreta conservazione:1 punto
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Alle origini delle emissioni sicuramente attribuibili a Roma c'è una serie di lingotti a forma di parallelepipedo schiacciato, ormai rarissimi, comunemente denominati "aera signata", "latera signata" o "quadrilateri". Qui ne troviamo l'elenco: https://numismatica-classica.lamoneta.it/cat/R-AESS Qui alcune altre discussioni in cui ne abbiamo parlato: Qui, grazie a @Scipio, alcune foto bellissime scattate al monetiere del Museo nazionale Romano:1 punto
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Buongiorno a tutto il Forum. Approfitto della vostra conoscenza ed esperienza per farvi delle domande: Vorrei sapere quanti pezzi da 6 Carlini furono coniati e in quanto tempo dalla Repubblica Napolitana. Chi appronto' I conii delle monete. Ferdinando IV, al suo ritorno sul trono di Napoli volle cancellare I segni della repubblica....e come mai si trovano reimpressi solo I 12 Carlini e non I 6 Carlini? Grazie per le vostre risposte. Questo è il mio 6 Carlini del 1799.1 punto
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