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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 08/24/24 in tutte le aree
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Buongiorno, frequento mercatini e convegni dalla metà degli anni '90 e ricordo già la presenza di monete periziate rinchiuse in bustine di plastica. Negli anni successivi, ho notato il crescente ricorso a questo metodo di commercializzazione, credo fondato sulla richiesta del mercato e dalla necessità del collezionista/investitore di vedere in qualche modo garantita la qualità e genuinità del suo acquisto. Personalmente, quando acquisto una moneta conservata in questo modo, provvedo alla rimozione dell'involucro ed alla sua conservazione. E' una scelta personale, lo stesso farei per una moneta slabbata, anche se finora non ne ho mai acquistate. Lo slab è una moda, come se fosse una sorta di perizia rafforzata, ma comunque non è una garanzia assoluta, che nel mondo del collezionismo numismatico con esiste. Per me il collezionismo è un hobby, acquisto monete senza l'illusione di fare affari, la scelta va sulle monete che mi piacciono e che mi interessano per motivi storici, estetici e per sensazione. Se ritengo il prezzo alla mia portata e non esagerato, la prendo. Poi mi piace studiarne i vari aspetti e la disegno, che è un modo per osservarne i piccoli particolari che possono sfuggire ad un'osservazione poco attenta. Naturalmente, per questo è necessario maneggiare la moneta, per osservarla da ogni punto di vista, esame che risulta difficile, se non impossibile, per una moneta conservata in una bustina di plastica oppure in un orribile (parere strettamente personale) scatoletta di plastica. Il collezionismo numismatico può essere sia cultura che investimento, secondo me l'arricchimento culturale comprende la possibilità di maneggiare agevolmente le monete, naturalmente tendendo conto della delicatezza del manufatto. Saluti a tutti Federico3 punti
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Mostro questo particolare Monneron da 5 sols, seconda versione, preso a quasi 6 euro a fine 2023 da un venditore francese. Sicuramente ha passato tempi migliori, ma è placcato in argento. 😉3 punti
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Vuolsi così colà dove si puote ciò che si vuole... e più non dimandare. 4. Rispetto e codice etico del forum (e' vietato) 4.7 Contestare le decisioni dei moderatori o dello Staff di lamoneta.it pubblicamente. Qualora si necessiti di chiarimenti sul loro operato, si provvedera' a contattarli privatamente ( pm od email ). In caso di mancato chiarimento, si potrà rivolgersi agli Admin, sempre privatamente ( pm, email o forum apposito ) Che si debba polemizzare anche sullo spostamento di una discussione mi sembra eccessivo, non trovi? La moneta è stata correttamente identificata, ed è questa la cosa importante, le note polemiche lasciamole fuori. Grazie.2 punti
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Ma la mia critica non è alla moneta in sé , è rivolta al presentatore e al suo modo di porsi nei confronti delle opinioni ricevute dopo averle sollecitate …. Ammetterai che esordire con “ non sono un esperto per nulla” e poi partire a spada tratta contro chiunque abbia espresso una opinione avversa alla tua, non è il modo migliore di comportarsi su un forum… anzi: come ti hanno fatto presente , è tipico dei troll… e in quanto possibile troll ho auspicato il tuo ban, se verificato tramite IP che sei già stato presente con un altro ID. Come da regolamento… Quindi, rinfodera l’orgoglio e il campanile e comincia a presentarti nel modo giusto e a rispondere con la giusta modestia del profano , come ti dichiari, a chi ha perso tempo per risponderti. Poi, se sei di una opinione diversa da quelle espresse , ben venga… ma bisogna che tu porti qualche argomento un po’ più concreto al tuo mulino che non siano levate d’orgoglio e frasi fatte o: “io ne ho viste”… qui tutti ne abbiamo viste, probabilmente più di te.,. E ancora usiamo il condizionale nelle risposte… pensa un po’ quanto ci piace un dilettante che si esprime in modo assertivo.., Fossi in te farei una marcia indietro e ricomincerei da capo con toni e modi un po’ più modesti… Dopo di che puoi anche ricevere indicazioni un po’ più precise( ma non troppo per non aiutare chi con i falsi ci prospera a evitare errori) sul perché e per come ci pare falsa o no….2 punti
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E che male c'è......... Avresti dovuto postare non una solo foto, tra l'altro non fatta bene e magari postare altri dettagli , come la testa del Dio fluviale, la coda, le zampe del toro, la criniera dewl cavallo, la coda del cavallo, le zampe del cavallo ecc. ecc. Ciao @didrachmMagari sarebbe stata una copia , sarebbe stato più difficile smascherare, qui sono stati cambiati diversi dettagli, pur mantenendo i parametri cel conio. Un dettaglio più di tutti ......i tondelli che erano in uso presso la zecca di Gela in quel momento, tondelli che derivano da una produzione a forma di tappo di spumante e dopo schiacciati a far forma del tondello, prima di coniare. Cosa che in tutte le monete genuine, ci sono tracce. Sicuramente questa moneta, non è stata coniata presso la zecca di Gela.Pertanto non è neanche una imitazione barbarica, che a Gela hanno prodotto tantissime monete. Mia opinione....Una riproduzione dall'originale e sostituito alcuni dettagli come descritto sopra, invecchiata con corrosioni e probabilmente hanno usato anche il metallo dell'epoca.2 punti
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La testa del Dio fluviale Gelas poiché si conosce un solo rovescio di questa emissione, che n'è pensi ? Un saluto a tutti i partecipanti di questa "finalmente" bella discussione. Gionnysicily2 punti
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Intanto osservati queste foto che allego alla tua " patacca ". Visto che vuoi far capire che non sei un competete, impara. A sinistra un tetradramma genuino, a destra la tua dei tuoi Avi. A sinistra il Dritto genuino e a destra la tua patacca. Dovrei descrivere i dettagli che gia a pelle, la identificano ad un falso moderno. L'etnico sul rovescio, non ha niente a che vedere con la tua.2 punti
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Ciao @giancar ho letto che sei della Provincia di Enna, io sono della provincia di Caltanissetta. ci vuole poco ad invitarmi e visionare la tua “ raccolta” dei tuoi Avi. Cosi si sveleranno i dubbi e i misteri. Magari mi permetterai di fotografarli io. Se sono rose fioriranno e profumeranno. Penso di avere le conoscenze e la competenza se sei un Troll o no !!!! gionnysicily2 punti
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Ho pensato ad una discussione che riporta le immagini di uffici postali che notiamo nelle nostre città o quando siamo in vacanza. inizio da Zug (Svizzera)1 punto
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Sei un serio collezionista? Sicuro? Allora possiedi il requisito necessario per l'acquisto di questa banconota!1 punto
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Hai ragione @lorluke Argomento difficile... In quel periodo e in quelli precedenti essendo le monete anche in metallo non "vile" la svalutazione si poteva vedere sulla quantità di metallo nobile all'interno e al peso della moneta.. ma poi bisogna aggiungere il calcolo del valore del metallo che cambiava col passare del tempo... Appena posso inserisco alcuni costi del periodo...1 punto
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“Tra le rossastre nubi stormi d’asinelli neri, com’esuli pensieri, nel vespero migrar.”1 punto
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A quel che ricordo era in effetti il ponte mobile di combattimento ideato nella prima guerra punica, detto 'corvo' per il fatto che affiancando la nave avversaria, veniva ruotato e fatto agganciare a quest'ultima per impedirgli di allontanarsi e consentire ai soldati romani di salirvi a bordo1 punto
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scusa, ma se hai letto bene, ho scritto che accetto il verdetto di non autenticità in quanto mi sono stati forniti da qualcuno dei chiarimenti validi. Tutto qui. Nel mucchietto di monete che in epoca ho ritrovato in effetti si potrebbe dire che anche io abbia trovato la cosi detta fregatura, spero non anche in tutte le altre! Avevo tentato di chiudere l'argomento "tetradramma di Gela" come definito con il segno meno, ma non me ne è stata data la possibilità. E' un falso, ho capito! ma non hai assolutamente il diritto di annoverarmi fra i cosiddetti furbastri, imbroglioni o sostenitori dei falsari. tu non sai chi sono! non mi conosci! In ogni caso, a questo punto, per fugare ogni possibile dubbio sulla provenienza e per correttezza, chiarisco che in epoca, circa una cinquantina di anni fa, questo mio rinvenimento, aggiungo da me ritenuto solo di importanza storica, è stata fatta denuncia di possesso alla Soprintendenza competente,che dopo 2 anni circa ha disposto il controllo. Ti prego, non continuiamo con questa polemica, altrimenti, mio malgrado mi vedrò costretto ad uscire dal forum. pazienza, mi piaceva tanto!1 punto
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L'ho pensato io. In effetti non avevo considerato questa possibilità, perchè una "bimetallizzazione" così è davvero strana. Lo spero, perchè sarebbe una novità molto interessante.1 punto
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E da un anno che non seguo il forum, oggi che ho cominciato un po’ di ferie, mi son detto per una spazzolata sul mio vecchio ed utile forum. non ho potuto controllare le mie emozioni, nelle risposte di alcuni “moderati “ utenti. che davanti ad una foto di un vecchio falso, insicuri della loro esperienza, quasi quasi accreditavano ipotesi che poteva essere una moneta buona.1 punto
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Salve! Ogni tanto mi faccio vedere,e già!. Oggi vi voglio porre a tutti un quesito,come si evince dal titolo,la mia domanda per voi è: Nella vostra vita cos'ha cambiato o in cosa vi ha migliorato/aiutato la numismatica?. Se probabilmente me lo chiedessero in un momento normale,risponderei,che è una mia passione ma che avvolte ci dedico poco tempo. Per quanto mi riguarda, alterno periodi (dal 2018 anno, in cui ho cominciato a collezionare,a muovere i primi passettini in questo mondo)in cui la numismatica non la penso neppure!per periodi interi,avvolte anche mesi,la vita scorre velocemente,certe volte per mesi non guardo nemmeno le monete che ho in collezione,spesso ci sono cose superiori che ci travolgono. Ma se la domanda me la chiedessero in un momento nero, risponderei sicuramente che la numismatica è stata ed è nei periodi difficili la mia cura, nei periodi neri che ho avuto mi sono buttato a capofitto nel comprare monete, studiare etc.. è stata ed è la mia cura! Il 90% delle monete che ho acquistato le ho proprio prese in quel periodo. La moneta,come oggetto "magico",come cura ed anestesia,ha alleviato molti miei dolori. Acquistando e avendo in mano nuovi pezzi ,mi ha portato a non pensare al problema che potessi avere e ha alleviato tantissime volte lo stress e i pensieri negativi. Ecco cos'è, cos'è stato e cos'ha fatto per me la numismatica. E ora ,dopo aver ascoltato la mia storia,vi richiedo: Nella vostra vita cos'ha cambiato o in cosa vi ha migliorato/aiutato la numismatica?.1 punto
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Sciur padrun da li béli braghi bianchi, fora li palanchi, fora li palanchi, sciur padrun da li béli braghi bianchi, fora li palanchi ch’anduma a cà. Così cantavano le mondine durante il lavoro nelle risaie delle province di Novara e di Vercelli in Piemonte e nella Lomellina in Lombardia. Il canto popolare era un invito al proprio datore di lavoro, indicato come il “signor padrone dai bei pantaloni bianchi”, a sborsare i soldi dello stipendio. apollonia1 punto
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Caro Utente mi sembra che persone esperte abbiano fornito una prima analisi ( negativa ) sulla moneta in questione fornendo elementi non banali a sostegno del loro giudizio. Questo e’ gia’ un fatto. Concordo con lei che si possa certamente continuare a parlare del falso per circoscriverlo meglio: data di produzione, tecnica, modelli, eventuali autori. Certamente elementi importanti - se si riuscisse a definirli - per aiutare altri utenti meno esperti a saper distinguere cio’ che e’ buono e cosa non lo e’. molto importante poi sarebbe il confronto con l’esemplare del Bulletin (Hurter/Walker) per accertare eventuali coincidenze . ma a questo punto ulteriori elementi - per poterne discutere - ce li puo’ dare solo lei: dati pondometrici, foto migliori e soprattutto da quanti anni risiede presso la sua famiglia ( un conto e’ se l’aveva il nonno, un altro il trisavolo), e certamente fondamentale la provenienza - se si conosce ( proviene da un ritrovamento ? Prima del 1900 bon vi erano leggi di tutela. E’ stata ceduta da un antico collezionisti al suo avo ? ( la Sicilia del 1700 abbondava di collezionisti sopraffini e le visite anche di viaggiatori stranieri alle raccolte isolane erano una costante). come vede per continuare una discussione che abbia un senso occorre portare elementi altrimenti si rischia di lamentarsi e basta..1 punto
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Per dritto volevo dire che si conosce un solo dritto...... cavaliere a cavallo e tre coni di Rovescio, che allego gli altri due........ Nel merito di arricchire con foto quali dettagli condannano questa moneta, ci arriviamo. Nel merito di un conio rozzo, non è il caso, perché la zecca di Gela, con la prima coniazione di tetradrammi, ha già artisti che sanno fare il loro mestiere. L’ipotesi di un falso dell’epoca……. Sarebbe utile lo studio solo per scopi scientifici, ma niente di che. Questa moneta è solo una riproduzione, invecchiata artificialmente e senza valore commerciale. se @giancar vuole aggiungere altri dati, servirebbero a riEmpire qualche pagina in più, in questa discussione. nessuna prudenza in questo caso.1 punto
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Circa 8 € sulla baia, compresa spedizione.1 punto
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Da Cotiaeum nella Frigia, un esemplare in oricalco al nome di Salonia Matidia, augusta nipote di Traiano e suocera di Adriano, con al diritto busto drappeggiato dell' augusta ed al rovescio figura di Zeus in trono . Sarà il 7 Settembre in vendita LeuNum. 31 al n. 858 .1 punto
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È una domanda interessante a cui, però, non è semplice rispondere. Considera che all'epoca il 2 denari era la moneta di valore più basso esistente nel Regno di Sardegna (ovviamente mi riferisco al periodo in cui regnava Vittorio Amedeo III). Una 30ina di anni più tardi, Napoleone introdurrà la monetazione decimale in Italia. In particolare, il centesimo (la moneta di minor valore) era in rame e pesava circa 2 grammi. Praticamente, era il sosia del nostro 2 denari. Ciò ci spingerebbe a pensare che quel 2 denari sia paragonabile al nostro centesimo di euro ma il fatto è che, al giorno d'oggi, il potere d'acquisto di un centesimo è praticamente prossimo allo zero. All'epoca, invece, sono convinto che qualcosa (seppur poco) valesse. Diciamo che, probabilmente, con un 2 denari nel 1777 si riusciva ad ottenere un tozzo di pane, mentre oggi il massimo che puoi fare con un centesimo è lanciarlo nella Fontana di Trevi e sperare nella buona sorte1 punto
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1. Breve storia sull'assignat Verso la fine del 1789, alla vigilia della Rivoluzione Francese, le casse dello Stato erano quasi vuote. Per evitare il fallimento, il deputato dell’Assemblea Nazionale Talleyrand ideò il piano di confisca dei beni ecclesiastici, con lo scopo di metterli all’asta per salvare le finanze dello Stato. Il 2 novembre 1789 l'Assemblea Nazionale diede inizio al progetto. Il patrimonio confiscato totale ammontò a circa 2 - 3 miliardi di livre, e la vendita fu affidata a una cassa straordinaria creata il 19 dicembre: la Caisse de l’Extraordinaire. Tuttavia, la liquidazione di tutti i beni richiedeva del tempo, minimo un anno, e la bancarotta era sempre in agguato. Per risolvere questa problematica, l’Assemblea decretò che 400 milioni di livre sarebbero subito stati emessi in obbligazioni con interesse del 5%: nacque l’assignat. Durante la votazione del provvedimento alcuni deputati, tra cui lo stesso Talleyrand, erano assolutamente contrari all’idea. Secondo loro la grande debolezza dell'assegnato era che ci sarebbero stati più biglietti in circolazione rispetto al reale valore dei beni ecclesiastici, con conseguente pericolo che sarebbe stato impossibile coprirne il rimborso di tutti. Un altro punto era la facilità di falsificazione, con forte rischio di trovare in circolazione una quantità di assegnati nettamente superiore a quelli emessi. I primi assignat furono emessi agli inizi del 1790 dal valore di 1000 livre. Il 17 aprile 1790 l'assignat fu trasformato da biglietto di obbligazione in cartamoneta ufficiale dello Stato in modo da compensare la scarsità di monete, ma con l’interesse sceso al 3%. Il 27 agosto 1790 l'Assemblea Nazionale autorizzò un'altra emissione di 1.9 miliardi di assegnati, con tagli da 50, 60, 70, 80, 90, 100, 500 e 2000 livre, che avrebbero avuto corso legale entro la fine dell'anno. Nel settembre dello stesso anno il Ministro delle Finanze, Jacques Necker, si dimise in quanto contrario alla decisione di ufficializzare gli assegnati come cartamoneta statale e la nuova emissione di questi. Tra il 1790 e il 1793 gli assegnati persero il 60% del loro valore. In aggiunta, l'Inghilterra iniziò a produrre dei falsi assignat con lo scopo di accelerare ancora di più la crisi economica francese. Per distribuirli a tutta la fascia della popolazione, tra il 1792 e 1793 vennero stampati anche assignat dal valore di 10, 15, 25 e 50 sols. Durante il regime del Terrore, la mancata accettazione dell'assignat era punita con la pena di morte. All’inizio del 1796, gli assegnati ammontarono a circa 45 miliardi di livre e gli interessi ridotti a 0. La somma complessiva degli assegnati non avrebbe mai dovuto superare gli iniziali tre miliardi di livre. La terribile inflazione causata dall'assignat provocò un aumento del costo della vita, un seguitare del suo deprezzamento e la scomparsa quasi totale del contante metallico. Per sopperire alla mancanza di spiccioli e facilitare gli acquisti quotidiani, alcuni imprenditori privati misero in circolazione monete di rame e d’argento: nacquero le monnaie de confiance, ovvero le monete di fiducia. Questi gettoni - monete di fiducia non ebbero mai corso legale, ma circolarono abbondantemente dal 1791 al 1794. E qui che entrarono in gioco i fratelli Monneron... Ritratto di Charles-Maurice de Talleyrand-Périgord. Durante il periodo napoleonico diventerà Principe del neocostituito ed effimero Principato di Benevento (1806 - 1814) e sarà uno dei principali protagonisti del Congresso di Vienna. Fu soprannominato "il Camaleonte" ed è considerato uno dei maggiori esponenti del Trasformismo. Assignat da 1000 Livre. Fu il primo assegnato e in ambito collezionistico ha un indice di rarità R5. In questo grafico viene rappresentata la svalutazione di 100 Livre in assignat. Nel 1796 l'assignat fu sostituito dalla Promessa di Mandato Territoriale, una nuova cartamoneta che tuttavia subirà un deprezzamento ancora più veloce rispetto all'assignat, tanto che sarà demonetizzato nel 1797. L'economia francese si stabilizzerà durante gli inizi del periodo napoleonico. 2. Storia della Banque Monneron Le monete fiduciarie più diffuse e famose furono quelle della Banca Monneron. Alla fine del XVIII, la famiglia Monneron fu una delle più importanti famiglie francesi sul piano politico, finanziario e commerciale. Il capofamiglia era Antoine Monneron, possessore di alcune saline, avvocato del Parlamento di Antibes e controllore generale della gabella, la tassa reale sul sale. Dalla moglie Barbe Arnault ebbe venti figli, ma otto morirono giovanissimi. Gran parte dei suoi figli vennero inviati nelle colonie francesi in cerca di fama e fortuna. Tra questi ci interessa la storia di 4: Charles Claude Ange Monneron, il primogenito, iniziò la sua carriera come mercante della Compagnie delle Indie Orientali Francese nel 1767. Nel 1769 fu promosso commissario generale dei porti e degli arsenali navali, e nel 1784 direttore degli stabilimenti francesi in India. Sarà eletto Deputato del Terzo Stato di Annonay agli Stati Generali del 1789; Jean Louis Monneron, come per il fratello maggiore, entrò a far parte della Compagnie delle Indie Orientali Francese come agente commerciale nel 1769. Negoziando nella città di Pondicherry, fece rapidamente fortuna. Anche lui sarà eletto Deputato nel 1789; Pierre Antoine Monneron fu capitano di navi e si distinse per le sue missioni presso il governatore delle Indie Olandesi. Come per i due fratelli, sarà eletto Deputato nel 1789; Joseph François Augustin Monneron fu uno dei pochi fratelli che rimase in Francia. Nel 1777 si stabilì a Parigi come commerciante e diventerà direttore di una fabbrica di tabacco. Verrà eletto Deputato per Parigi nel 1791. Grazie all'appoggio dei suoi 3 fratelli, Joseph François Augustin fondò una banca commerciale per importare metalli in Francia e rifornire il Dipartimento della Marina Francese di argento e rame: la Banque Monneron. Oltre alle operazioni commerciali, la banca si era specializzata anche nella produzione di medaglie rivoluzionarie che vendeva presso la sede principale situata a Place du Carrousel, nei pressi del Palazzo del Louvre a Parigi. Il medaglista era Augustin Dupre che negli anni successivi diventerà l’incisore di riferimento della storia monetale francese grazie al pezzo da 5 franchi che simboleggerà la Repubblica per quasi 200 anni: la moneta con Ercole. La mancanza di contante metallico, e il risultato deludente delle monete da 12 denari e 2 sols a corso legale, spinsero alcuni privati a sostituirsi allo Stato per fornire alla popolazione le monetine. La Banque Monneron iniziò a coniare monete di fiducia in rame nel settembre del 1791. Per velocizzare i tempi di produzione, i Monneron strinsero un patto con l’industriale inglese Matthew Boulton, socio dell’ingegnere James Watt, l'inventore della prima macchina a vapore. Grazie all'invenzione di Watt, le monete Monneron furono prodotte in gran numero nell'officina monetaria della Soho Mint di Boulton, nei pressi di Birmingham. In cambio di una commissione, i Monneron offrirono alla popolazione francese lo scambio delle loro monete di fiducia con assignat da 50 livre. Tuttavia, l’eccessiva fiducia che i fratelli ebbero verso l’assignat, e il suo rapido deprezzamento, fu una vera rovina per la Banque Monneron. Inoltre, la coniazione di milioni e milioni di monete in Inghilterra comportò una spesa di denaro in argento e oro enorme per l’acquisto del rame inglese e della lavorazione, con una perdita considerevole. La rovina era ormai vicina. Verso la fine di marzo del 1792, la Banque Monneron fu dichiarata fallita e Pierre, che ne fu il direttore, fuggì in Inghilterra. Il fratello minore Augustin, che deteneva la banca, rilevò l'attività, ma la comparsa di una legge nel 1792 che proibì la fabbricazione di monete private spense ogni speranza. Nel settembre dello stesso anno un decreto vietò la commercializzazione delle monete di fiducia rimaste in circolazione. Nonostante la legge, i gettoni di fiducia circolarono almeno fino al 1794. I fratelli Monneron, da sinistra a destra: Pierre Antoine, Charles Claude Ange e Jean Louis. Insieme all'altro fratello Augustin fonderanno la Banque Monneron. La Soho Mint nei pressi di Birmingham. Proprietà di Matthew Boulton, la zecca coniò i 2 penny "cartwheel" di Giorgio III, nonché numerosi penny di prova e coloniali. 3. I 5 sols “del Giuramento” Con oltre due milioni di esemplari coniati, le monete da 5 sols dette “del Giuramento” o “patto della Federazione” sono le protagoniste e le più famose delle monete Monneron. In bronzo, dal peso di 25 – 30 g e dal diametro di 38 – 40 mm, esistono 4 tipologie per differente rovescio, mentre al dritto condividono l’immagine allegorica, con i soldati che fanno voto davanti alla Libertà, del giuramento compiuto durante la Festa della Federazione del 14 luglio 1790, che commemorava la presa della Bastiglia. Attorno è presente la scritta VIVRE LIBRES OU MOURIR, e in esergo la data 14 JUILLET 1790. L’incisore di questa magnifica immagine, che ricorda un po’ lo stile neoclassico del Giuramento degli Orazi dipinto da Jacques Louis David, è di Augustin Dupre. L'adeguamento tipografico e quello dei torchi furono forniti invece da Jean Pierre Droz, dipendente della Soho Mint. Le 4 tipologie sono le seguenti: Il primo tipo è datato 1791 e presenta al rovescio la frase “MEDAILLE DE CONFIANCE DE CINQ - SOLS A ECHANGER CONTRE DES ASSIGNATES DE 50 L. ET AU DESSUS – L’AN III DE LA LIBERTÉ” mentre attorno “MONNERON FRERES NEGOCIANS A PARIS 1791”; sul contorno, in incuso, la scritta DEPARTEMENTS DE PARIS DE RHONE DE LOIRE DU GARD. I 5 sols del 1791 sono quelli più rari. Inoltre, al dritto, vicino all’altare, la data 14 JUILLET 1790 è scritta in numeri romani; Dal secondo tipo in poi sono datati 1792. Al rovescio presenta la frase “MEDAILLE DE CONFIANCE DE CINQ – SOLS REMBOURSABLE EN ASSIGNATES DE 50 L. ET AU DESSUS – L’AN III DE LA LIBERTÉ” mentre attorno “MONNERON FRERES NEGOCIANS A PARIS 1792”. La scritta finale cambia in base all’anno III o all’anno IV. I primi monneron del secondo tipo riportano l'indicazione 50L, mentre i successivi 50#. Al contorno, in incuso, i gettoni dell’anno III presentano la scritta “DIPARTEMENS OF PARIS RHONE E LOIRE DU GARD” mentre quelli dell’anno IV “DEPARTEMENS OF PARIS RHONE E LOIRE DU GARD”; Il terzo tipo presenta al rovescio la scritta “MEDAILLE QUI SE VEND 5 - SOLS A PARIS CHEZ MONNERON PATENTÉ L’AN IV DE LA LIBERTÉ” mentre attorno “REVOLUTION FRANÇAISE 1792”. Al contorno, in incuso, compare la frase “BON POUR LES 83 DEPARTAMENS AN IV”. I monneron del terzo tipo misurano 38 mm invece di 40 mm. Oltre al diametro inferiore, il peso è vicino ai 25 g; L’ultimo e quarto tipo porta la leggenda “MEDAILLE QUI SE VEND CINQ - SOLS A PARIS CHEZ MONNERON PATENTÉ” mentre attorno “REVOLUTION FRANÇAISE 1792”. Al contorno, in incuso, presenta la scritta “CONFIANCE AUGMENTE LA VALEUR”; Esistono anche 5 sols placcati in argento e oro, ma sono molto rari. Il dritto è lo stesso in tutti e 4 i tipi. Solo nel primo tipo è presente un piccolo cambiamento con la data scritta in numeri romani. 5 sols del primo tipo, i più rari da trovare. 5 sols del secondo tipo. Le monete con 50# e la scritta AN IV sono quelle più comuni. 5 sols del terzo tipo. A differenza degli altri 3 tipi, il terzo è l'unico che misura 38 mm e il peso sui 25 g. 5 sols del quarto tipo, più rari rispetto a quelli del secondo e terzo tipo. Un 5 sols del secondo tipo placcato in argento. 4. I 2 sols “Libertà” I gettoni da 2 sols del tipo “Libertà” furono le primissime monete coniate dalla Banque Monneron. In totale furono coniate oltre due milioni e seicentomila esemplari. Sempre in bronzo, il peso oscilla tra i 16 e 18 g mentre il diametro è di circa 32 mm. Al dritto viene raffigurata la Libertà seduta a sinistra, appoggiata alla Dichiarazione dei Diritti Umani, che tiene nella mano destra una picca sormontata dal berretto frigio, simbolo di libertà, e dietro un gallo, simbolo di vigilanza. In alto si nota un sole splendente con i raggi che illuminano la personificazione della Libertà. Attorno notiamo la scritta “LIBERTE SOUS LA LOI” mentre in esergo "L’AN III (o IV) DE LA LIBERTE”. A differenza dei 5 sols, l’incisore è un certo Ponton, ma sfortunatamente non esistono informazioni su di lui. Esistono due tipi di monete da 2 sols: Il primo tipo è datato 1791 e riporta al rovescio la frase “MEDAILLE DE CONFIANCE DE DEUX SOLS A ECHANGER CONTRE DES ASSIGNATES DE 50 L. ET AU DESSUS 1791” mentre attorno “MONNERON FRERES NEGOCIANS A PARIS”. Nel contorno, in incuso, è presente la scritta “BON POUR BORD. MARSEIL. LYON. ROUEN. NANT. ET STRASB.”. Il valore in assegnati può essere espresso in 50L, 50L. o 50#. Il secondo tipo è datato 1792 e riporta al rovescio la frase “MEDAILLE QUI SE VEND DEUX-SOLS A PARIS CHEZ MONNERON PATENTÉ” mentre nel giro “REVOLUTION FRANÇAISE 1792”. Nel contorno, in incuso, è presente la scritta “CONFIANCE AUGMENTE LA VALEUR”. Il dritto è lo stesso nelle due tipologie. Naturalmente cambia la frase in esergo in base all'anno III o anno IV. 2 sols del primo tipo. 2 sols del secondo tipo. 5. 1, 2 e 5 sols “Ercole” Finiamo la monetazione Monneron con le ultime monete del tipo Ercole, tutte coniate nel 1792 e meno comuni rispetto ai 5 sols del Giuramento e ai 2 sols Libertà descritti in precedenza. La moneta da 1 sol è molto rara ed è costituita in bronzo, peso di circa 7 g e diametro di circa 27 mm. Al dritto presenta l’immagine di Ercole mentre cerca di spezzare i raggi della libertà davanti al tempio della sapienza. L’incisione è del medaglista Augustin Dupre. Attorno è presente la scritta “LES FRANÇAIS UNIS SONT INVINCIBLES” mentre in esergo “L’AN IV DE LA LIBERTÉ”. Al rovescio notiamo la frase “MÉDAILLE QUI SE VEND UN – SOL A PARIS CHEZ MONNERON PATENTÉ” mentre attorno “REVOLUTION FRANÇAISE 1792”. Nel contorno, in incuso, è presente la frase “CONFIANCE AUGMENTE LA VALEUR”. La forte determinazione del popolo francese è rappresentata dal fascio dei raggi legati assieme che nemmeno Ercole riesce a rompere, immagine che ben rappresenta il motto inciso sul tondello. La stessa immagine e la stessa leggenda, ovviamente con diversa indicazione del valore, di peso e di diametro (bronzo, 11 - 14g e circa 32 mm) sono impresse sul pezzo da 5 sols, il più “comune” della serie Ercole. Invece la moneta da 2 sols (bronzo, 13 - 14 g e circa 32 mm), molto rara come quella da 1 sol, è differente: in questo caso Ercole è raffigurato mentre sta piegando lo scettro reale con attorno la scritta “LA SAGESSE GUIDE SA FORCE”. In esergo compare la scritta “LA FIN DU DESPOTISME”. È chiaro il riferimento della fine monarchica. Inoltre, compare una civetta a sinistra di Ercole. Esiste anche un tipo rarissimo da 2 sols, con stessa immagine al dritto, che non presenta indicazione di valore, mentre al rovescio è raffigurata una piramide con attorno “RESPUBLICA GALLICA ANNO”, mentre all’esergo “ÆRE PERENNIUS 1792”. In questo caso si potrebbe trattare di una prova o di una medaglia. 1 sol Ercole, molto rari. 5 sols Ercole. Della tipologia Ercole, i 5 sols sono quelli "più comuni" da trovare. 2 sols Ercole. Da notare lo scettro reale piegato e la corona rotta. Come per la moneta da 1 sol, anche quelle da 2 sols sono molto rare. I 2 sols con la piramide, forse una versione di prova o una medaglia. Con le monete Ercole concludiamo la discussione su queste magnifiche monete rivoluzionarie francesi. In realtà ci sarebbero altre monete di fiducia come quelle della Caisse de Bonne Foi, Lefevre – Lesage, Clémencon et Compagnie etc. Inoltre, esistono tante varianti dei Monnerons in base alla disposizione di punti, lettere, numeri, difetti del conio e altro ancora, ma ho preferito fermarmi solo sulla monetazione Monneron e sui punti importanti altrimenti il post sarebbe stato troppo lungo. Spero che questa discussione vi sia piaciuta! 😃 Alla prossima Xenon971 punto
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La palanca è una trave o tavola lunga e robusta. Il termine ha il secondo significato di antica moneta di rame da uno o da due soldi, in Liguria, Toscana e nel Veneto. Per estensione significa quindi moneta in genere, e, al plurale, denari, quattrini (far palanche; mettere insieme quattro palanche; costa troppe palanche). apollonia1 punto
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Ma si! Togliendo con una gomma (quella forte di una volta che strappava i fogli) qualcosina qui e là (tanto le condizioni non peggiorerebbero) i numeri bassi ci stanno! Rimarrebbe solo da sistemare il mancato FDS/UNC ... qualche consiglio?1 punto
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Salve. L’anfesibena è uno dei rettili generati dal sangue colato dalla testa di Medusa quando Perseo sorvolava il deserto libico in groppa a Pegaso (v. https://www.lamoneta.it/topic/226028-l’anfisbena-o-anfesibena-una-“creatura”-della-gorgone-medusa/). Disegno di un'anfesibena La rappresentazione araldica ordinaria dell'anfesibena, detta più correntemente "anfisbena", è quella di un serpente disposto a forma di 5 o di S, inanellato e con una seconda testa al termine della coda. Le due teste le permettono di procedere indifferentemente sia in avanti sia all'indietro. Quando una testa dorme, l'altra resta sveglia in guardia. Le due teste sono abitualmente di smalto oro o argento, quella superiore, e nero, quella inferiore. Questa rappresentazione simboleggia la vittoria del Bene sul Male. Nella sua forma più completa l'anfisbena mostra la parte luminosa alata e quella oscura membrata, cioè con un paio di zampe scagliose. Quando è rappresentata con le due teste unite, queste non sono differenziate e quindi lo smalto non ha rilevanza. L'anfisbena può essere blasonata sia con gli attributi dei carnivori sia con quelli degli uccelli. Anfisbena Anfisbena di rosso Anfisbena di rosso Stemma del comune polacco di Zapolice. Da https://it.wikipedia.org/wiki/Anfesibena apollonia1 punto
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Non ci si può esprimere se non si hanno i dati della moneta (diametro, peso), e anche foto reali. Sarebbe solo aprire altre polemiche. Come suggerito in precedente intervento, aspettiamo il tuo rientro a casa (primi settembre) per avere foto migliori e dati del pezzo. Ovviamente andare per ordine di importanza e quindi il tetradracma di gela ha priorità ed è da approfondire sicuramente. Buone vacanze1 punto
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Taglio: 2 euro cc Nazione: Francia Anno: 2024 Tiratura: 24.000.000 Condizioni: qSPL Città: Milano note: NEWS!!!1 punto
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Ricapitoliamo: hai la moneta ma non si riesce ad avere foto ulteriori ce l’hai da 250 anni (sic) non te ne intendi ( sic) ma se non ti dicono quello che vuoi tu, magicamente diventi il massimo esperto della categoria e ridicolizzi le opinioni ( tratte da una brutta foto che hai postato, mentre tu hai la moneta in mano) di chi non la pensa come te. dici che ne hai altre ma non le posti. adotti la difesa d’ufficio della categoria di campanile ce n'è più che a sufficienza per trarre la conclusione che hanno tratto più o meno tutti. Dimostraci che sbagliamo… fino ad allora sei un troll per me1 punto
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Forse il tipo con il delfino sotto i due gigli. https://en.numista.com/catalogue/pieces57310.html1 punto
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L’inganno di Polidette era riuscito e Perseo si preparava ad affrontare il mostro pietrificante come promesso, ma il giovane non si rendeva conto a cosa stava andando incontro e non sapeva neppure dove fosse la Gorgone. Ci pensò ad aiutarlo la stessa Atena che gli consegnò un lucidissimo scudo da usare come uno specchio, in modo da poter guardare Medusa indirettamente senza essere trasformato in pietra. Anche Ermes, il messaggero degli dei, lo volle aiutare donandogli un affilatissimo falcetto di diamante che aveva la proprietà magica di penetrare qualunque materiale, col quale l’eroe avrebbe tagliato la testa alla Gorgone. Le divinità fornirono al giovane anche altri oggetti essenziali alla riuscita di quella disperata impresa, come i sandali alati per volare e spostarsi a grande velocità, una sacca magica dove riporre la testa recisa di Medusa e l’elmo di Ade capace di rendere invisibile chi lo indossava. Questi tre oggetti però erano custoditi dalle Ninfe del fiume infernale Stige, che dimoravano in un luogo sconosciuto a tutti tranne che alle tre Graie. Perseo avrebbe dovuto procurarseli con l’astuzia, convincendo le Graie a rivelargli quale fosse quel luogo così segreto. Le mitiche Graie erano tre sorelle delle Gorgoni, figlie anch’esse di Forco e di Ceto, nate già vecchie e decrepite. Per questo esse Incarnavano e simboleggiavano i vari momenti della vecchiaia perché non avevano mai vissuto la gioventù. Abitavano in un palazzo vigilato da Atlante, avevano il corpo di cigno e possedevano un unico occhio e un solo dente che usavano tutte e tre a turno, secondo le esigenze. Perseo raggiuse il palazzo e qui dimostrò tutte le sue doti strategiche attendendo il momento dello scambio di questi due fondamentali organi e riuscendo ad appropriarsene con destrezza. Quindi l’eroe propose alle Graie, uno scambio: l’indicazione dell’abitazione delle Ninfe Stigie in cambio del bottino appena conquistato. Le Graie, per la paura di non poter più mangiare nè vedere, accettarono la proposta. Ottenuto ciò che voleva, Perseo non restituì né l’occhio né il dente, e procuratosi tutto ciò che gli serviva (la bisaccia, i calzari alati e l’elmo di Ade), si recò nel paese degli Iperborei, una zona brulla e fredda del nord. Tutto ciò che vide intorno a sé, sia l’erba, sia il cielo, sia la terra di un colore grigiastro, rivelavano un luogo per niente gradevole né rassicurante. Nonostante la desolazione della zona, Perseo si addentrò in una foresta pietrificata con lo scopo di raggiungere Medusa. Lungo il cammino vedeva delle statue di colore grigio scuro che raffiguravano donne e uomini in diverse pose ed espressioni. Ben presto il nostro eroe capì che quelle che vedeva non erano statue ma esseri umani trasformati in pietra dallo sguardo di Medusa e delle sue sorelle. Perseo allora indossò l’elmo di Ade rendendosi invisibile, si avvicinò a Medusa camminando all’indietro e guardandola riflessa nello scudo di Atena, e quando le fu accanto, con il falcetto di Ermes la decapitò nel sonno. apollonia1 punto
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A rileggere bene la passata discussione sembra che si prospetti un copia incolla nella presente… con attori sospettosamente simili, per non dire di peggio… e proprio negli stessi giorni dell’anno… Il soggetto scrivente faceva dichiarazioni contraddittorie allora: si dichiarava pressoché ignorante in materia eppure i suoi post rivelavano ben più che una competenza priva di consistenza. La discussione fu chiusa allora e memore dell’intervento di @Tinia Numismatica che riporto di seguito viene da chiedersi a che punto sia il conto alla rovescia per questa e se valga la pena continuare a scrivere: <<Vedo che tanti di voi sono ancora in ferie e hanno tempo da perdere e voglia di polemizzare con gli inutili ….. don’t feed the troll…. Stanno cercando di delegittimare le risposte degli utenti de lamoneta.it per ragioni anche troppo facile da comprendere…. E dico “ stanno” perché non è un singolo ma un ben organizzato e altrettanto malintenzionato gruppo di pseudo esperti spacciatori di falsi….>> Dato che non la trovate… : Chi ha una buona conoscenza della tipologia in questione noterà le difformità (rispetto a esemplari originali) sovrapponibili tra l'esemplare di allora e quello di oggi, sia per il dritto che per il rovescio e nonostante le immagini scadenti.1 punto
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Ad imitazione dei fratelli Monneron, anche i fratelli Clemanson emisero moneta fiduciaria in cambio di assignat di qualsiasi valore. I fratelli Clemanson erano commercianti di metallo con sede in piazza Confort a Lione. I gettoni fiduciari prodotti in questo periodo (fino al 1792) vennero spesso conservati e riutilizzati probabilmente come medaglie legate ai simboli e alla fede rivoluzionaria. Di seguito le immagini di un esemplare con foro di sospensione conservato presso la biblioteca Maldotti di Guastalla: Mario1 punto
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"Noi non conosciamo le motivazioni che spinsero prima il Marchisio [v. supra] e poi il CNI [v. supra] ad attribuire la coniazione di questi esperimenti alla zecca di Napoli; certamente, per farlo, avranno avuto le loro ragioni." Già. Quali? "Lo stesso discorso vale per l'indicazione del numero di 20.000 pezzi coniati fornitaci da Castellana [v. supra]; un'informazione tanto precisa sarà stata determinata da riscontri certi." Già. Quali? Curioso modo di ragionare. Poiché certe affermazioni sono state fatte da Studiosi accreditati, allora se ne deve desumere che se costoro le hanno fatte avranno avuto i loro buoni motivi per farle. Altrimenti non le avrebbero fatte. La circostanza che tali affermazioni non troviamo alcun riscontro oggettivo passa in secondo piano ed anzi non ha alcuna rilevanza. Se così hanno detto....sarà così..... ed un buon motivo ci sarà. Siamo all'apoteosi del metodo empirico. 😎 M.1 punto
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Secondo la mia esperienza personale, se il venditore usa la spedizione gestita da eBay, non ci sono altre spese da sostenere o carte da compilare.1 punto
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Salve condivido immagino di una busta viaggiata e chiedo ai più esperti maggiori informazioni. Ringrazio in anticipo1 punto
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Tanto tempo fa ,praticando uno dei miei passatempi preferiti cioè visitare piccoli cimiteri per vedere come cambiavano i gusti architettonici funerari e leggere storie e piccole tragedie dimenticate nel tempo,vidi un' area dove erano appena state praticate delle inumazioni ,aveva piovuto da poco e nella terra di risulta la mia attenzione fu attratta da alcuni frammenti di stoffa nera e un 20 centesimi del regno... Che cosa avrà voluto dire ?🤔1 punto
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1956 AUTOSTRADA SERRAVALLE - MILANO - PONTE CHIASSO PRIMA AUTOSTRADA AD INIZIATIVA DI ENTI PUBBLICI...1 punto
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2003 LIBYA - IMPRESA COSTRUZIONI G. MALTAURO SPA - WADI AL-QATTARA DAMS Autore L. PANCOTTO - Stab. JOHNSON1 punto
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La serie di domande che hai appena postato, sono la ragion d'essere di tutto questo sito dalla sua nascita ad oggi e anche del 99% di tutti i blog e forum di discussione numismatica mondiali...se esistessero risposte concrete a queste domande, non saresti quì a scriverle perchè non ci sarebbero neanche i forum... L'unica risposta accessibile alle tue domande è : fatti la tua esperienza...troppe sono le sfaccettature e le variabili per poter sperare di condensare il tutto in una risposta universalmente valida... L'unica risposta, che poi è una domanda , che posso darti è : ma a te che te ne frega di quanto ci guadagna il numismatico che ti vende le 500 lire prova se te le vende ad una cifra congrua? Lavori per la GDF o l'agenzia delle entrate e stai facendo una ricerca? Vuoi sapere per poi aprire un negozio e così renderti conto dei margini? Vuoi fare i conti in tasca al commerciante? Non ho capito... Quanto riesce a guadagnarci sono solo fatti suoi...la domanda è : il prezzo che mi chiede, è congruo o no con la tipologia e la consesrvazione ,estrapolando una media dalle vendite pregresse per quella moneta? Se la risposta è si, allora compra...se la risposta è no...allora non comprare..questo è l'unico spartiacque che conta...a parte il fatto che sia o no autentica, ovviamente questo era dato per scontato. Poi se il commerciante ci guadagna il 99% o l'1% o ci perde per motivi suoi, sono aspetti che a te non ti devono interessare. L'unico consiglio che posso darti, dall'alto dei miei ...anta anni di esperienza :P numismatica, è : non ti fidare mai di un commerciante che ti racconta la storiella che la moneta lui l'ha pagata x però a te, perchè sei un amico e/o un buon cliente e/o ha bisogno di monetizzare e/o qualunque altra ragione, te la da allo stesso prezzo che l'ha pagata... :rofl: 99% delle volte ti stà prendendo per il culo.... Un commerciante stà lì per guadagnare perché deve portare a casa la pagnotta e ha delle spese da pagare, come tutti commercianti di qualsiasi merce, per cui ........... ;) . Sempre preferibile avere a che fare con un commerciante che ti dice: guarda ,io posso farti questo prezzo perché anche io qualcosa ci DEVO guadagnare, che uno di quelli che recita sempre la parte di chi tutte levolte o quasi ci rimette a vendertela a quel prezzo...il primo si comporta in modo corretto eticamente, l'altro è solo un imbonitore e un chiappacitrulli...1 punto
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