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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 09/14/24 in tutte le aree

  1. Le isole Ryūkyū compongono l'arcipelago meridionale giapponese, da tempi antichi tributario della Cina, annesso al Giappone nel 1879 nonostante la contrarietà della popolazione locale (che preferiva il protettorato cinese). Dall'aprile del 1945 al dicembre del 1950 l'arcipelago fu amministrato dal Governo militare degli Stati Uniti per le isole Ryūkyū (USMGR) [Argomento in dettaglio in questo libro ]. La valuta in uso dal 1945 al luglio del 1948 fu lo A yen (A圓), quella generale emessa per tutti i territori giapponesi occupati dagli USA (compresa quindi anche la Corea, sotto dominio nipponico fino al 1945). I tagli erano 10 sen, 50 sen, 1 yen, 5 yen, 10 yen, 20 yen, e 100 yen. Dal dicembre 1950 al 15 maggio 1972 l'USMGR fu sostituita dall'Amministrazione civile degli Stati Uniti d'America per le isole Ryūkyū (USCAR). In questa nuova amministrazione le valute in uso furono due: dal luglio 1948 al settembre 1958 circolò il B yen, emesso appositamente per le Ryūkyū (stessi tagli dello A yen più il 1000), e dal 1958 alla fine dell'amministrazione il dollaro USA. L'amministrazione statunitense del Giappone terminò nel 1952 e parte dell'arcipelago delle Ryūkyū, per la precisione il gruppo delle isole Amami, fu restituito al Giappone nel 1953. Oltre alla valuta le isole avevano anche francobolli propri (qui sotto uno con valore in yen, uno successivo in centesimi di dollaro e una marca da bollo) e passaporti propri emessi dall'amministrazione. Vista la posizione strategica delle isole, formanti un arco che da Taiwan arriva fino alle principali del Giappone, oggi vi rimangono diverse istallazioni militari USA. La maggiore è la base aerea di Kadena, a Okinawa, una delle principali degli USA nel mondo. Una curiosità per concludere. Circolano già da decenni insistenti voci secondo cui gli USA avrebbero stipulato un accordo segreto col Giappone per poter stoccare bombe atomiche a Kadena: ebbene, quelle voci sono vere e tale accordo esiste dal 1960. Se ne fa cenno in vari documenti TOP SECRET come questo, ma vi consiglio di non parlarne troppo in giro se volete rimanere vivi 😁
    5 punti
  2. Segnalo l'imminente borsa scambio di collezionismo organizzato dall'associazione filatelica e numismatica etnea. Occasione di incontro con i collezionisti e numismatici dell'area siciliana ed etnea in particolare.
    3 punti
  3. DE GREGE EPICURI L'aspetto generale fortemente deteriorato (credo per l'elevata componente di Pb) e soprattutto il peso, 3,52 g. invece che 4,15, mi fanno concludere per un falso d'epoca. Se ne conoscono altri, e qualcuno può postare una foto? Grazie.
    3 punti
  4. Sovraccoperta da Roma a La Canea del 24.3.1916 con 5c verde Leoni , mancante di 2 parti in alto (verosimile frode postale ?) annullo Roma ferrovia del 24.3.16 in basso a sx "Bologna Posta Estera Censura Militare" in cartella . Il francobollo è smozzicato in alto forse per togliere i segni di un annullo che lo colpì parzialmente proprio sul lato superiore..?? ...o forse si ruppe quando lo staccarono dal foglio..?? 🤔 Forse l'impiegato postale se ne accorse ma lascio' perdere, in quanto il destinatario era un importante prelato..?? La sovracoperta era destinata al Vescovo di Candia a la Canea, Creta Grecia, Francesco Seminara, in foto.. Quando la posta racchiude segreti che non scopriremo MAI !
    3 punti
  5. Si nel 2026 Oltre gli interventi specialisti da parte dei migliori esperti mondiali per questa monetazione segnalo l’intervento di Zahi HAWASS, notissimo archeologo egiziano - gia’ ministro della Cultura sotto Mubarak che in Italia e’ molto conosciuto per le partecipazioni alla trasmissione FOCUS di Giacobbo Hawass parlera’ della ricerca in corso delle tombe di Cleopatra e di Marc’Antonio
    3 punti
  6. Una piccola presentazione https://www.gazzettadimantova.it/omnia-mantova-un-tesoro-di-2-184-monete-allarga-palazzo-ducale-1.12437433
    3 punti
  7. Buonasera a tutti. Sperando di non arrecare troppo disturbo, posto l'ultima moneta, aggiunta alla mia collezione, sulla quale mi piacerebbe ricevere un parere sulla conservazione. Grazie ancora a tutti coloro che interverranno.
    2 punti
  8. Un notevole esemplare di statere incuso da Poseidonia, già nella celebre vendita Kunstfreundes ( collezione Gillet ) del 1974, tornerà il prossimo 13 Ottobre in vendita Nomos 34 al n. 11 : all' invidiabile acquirente, 2 importanti libri in omaggio .
    2 punti
  9. La precedente proprietaria della Medaglia mi ha riferito che la Signora Emilia Vittoria era una nobildonna che si occupava di un istituto di beneficenza a Napoli, fu premiata per i ricami che faceva e che insegnava a fare su vari tessuti.
    2 punti
  10. Da: DISAMINA ESEGUITA DAL REALE ISTITUTO D'INCORAGGIAMENTO DE' SAGGI ESPOSTI NELLA SOLENNE MOSTRA INDUSTRIALE DEL 30 MAGGIO 1853. “La Signora Emilia Vittoria ha esibito due cuscini ricamati in lana su canavaccio in seta, e montati su lama di argento, ed orlati di coralli di acciaio.” Il Reale Istituto d’Incoraggiamento, chiamato a pronunziare il suo giudizio su i premi da proporsi a Sua Maestà, in vantaggio dei fabbricanti e manifatturieri che a gara concorsero nella solenne quinquennale mostra, inaugurata il 30 maggio 1853, ripartiva i saggi esposti in cinque classi. La quinta classe era intitolata: “TIPOGRAFIA, CALLIGRAFIA, RICAMI, CUOI, ARTI CERAMICHE, ED OGGETTI DIVERSI”.
    2 punti
  11. Buon fine settimana a tutti. @tornese71, Vittorio come promesso ecco una Medaglia in argento della MOSTRA INDUSTRIALE DEL XXX MAGGIO 1853, diametro 53mm e dal peso di 76,80 grammi. Premio alla Signora EMILIA VITTORIA "Per ricami"
    2 punti
  12. Salve. Come mi ero ripromesso, procedo alla pubblicazione di nuove foto della moneta, pervenutami proprio ieri. Ho verificato attentamente lo stato di conservazione del mio due cavalli, facendo uso, con molta cautela, anche della punta di uno stuzzicadenti. Le piccole macchie presenti, con la massima certezza, non risultano assolutamente farinose. Sono ben compatte, solide e non hanno minimamente intaccato o corroso la superficie della moneta, rispetto alla quale spesso risultano appena appena sporgenti. Spero di essere stato chiaro. Ed adesso non ci resta che aspettare che altri esemplari appaiano sul mercato... Saluti.
    2 punti
  13. Apro una discussione a parte per questo taglio poiché si tratta di una rarità e merita un post tutto suo. Qui di seguito riporto fedelmente la descrizione su questo falso che ho già postato sui miei canali social. ⬇️ Il 100 mila lire Manzoni venne emesso per la prima volta nel 1967, fino a quel momento il valore più alto in circolazione era quello da 10 mila. L’introduzione dei 50 mila Leonardo e 100 mila Manzoni rappresentarono un passo importante, favorito dalla forte inflazione che li aveva resi ormai necessari. Nonostante tutto però, rappresentavano un valore molto importante, sopratutto il taglio da 100. Anche in questo caso i falsari ben presto si misero all’opera realizzando un gran numero di falsi. Questi avvenimenti furono testimoniati già nel 1982 da Gemino Mutti nel suo “Il falso nella cartamoneta italiana”. Ad oggi i falsi da 100 mila Manzoni sono veramente molto difficili da reperire, il Mutti asseriva che all’epoca della loro circolazione ne furono realizzate parecchie copie. Curiosamente invece affermava che i falsi dei 50 mila Leonardo erano meno comuni in circolazione, oggi invece scrutando il mercato paradossalmente sono più comuni da trovare i falsi del Leonardo rispetto al Manzoni, seppur stiamo parlando pur sempre di rarità. Tornando al nostro Manzoni contraffatto, in generale fu realizzato in modo approssimativo, ad un occhio attento già il busto del Manzoni evidenzia differenze stilistiche rispetto al raffinatissimo originale. La filigrana in questo falso è poco visibile e fu realizzata sostanzialmente disegnandola nel retro del biglietto, con una particolare tecnica che veniva già usata ampiamente dai falsari sopratutto nei biglietti degli anni Trenta e Quaranta. In generale, così come asseriva il Mutti, siamo difronte a falsificazioni che potevano con un po’ di attenzione essere riconosciute facilmente dalla popolazione o dagli addetti ai lavori, sicuramente esse, rappresentando un taglio dall’enorme valore, i falsari potevano certamente impegnarsi di più. Ultimo elemento da non sottovalutare, di solito i falsi che si trovano oggi sono timbrati o forati dagli istituti che li riconoscevano falsi, in questo caso no. Ciò vuol dire che il biglietto in questione, nonostante tutto, non venne mai riconosciuto e poté circolare fino alla fine.
    2 punti
  14. Oltre ad incontrare gli amici del CNT ed ascoltare le conferenze, quello della presenza di Hawass è una motivazione in più per essere presente venerdì.
    2 punti
  15. Parere puramente personale... Non mi piace molto questa moneta, penso che non spenderei quei soldi per quel tondello... Troppa usura... troppi colpi... Io aspetterei un esemplare migliore, anche solo un poco, magari spendendo 50 euro in più! Ma ripeto... parere personale.
    2 punti
  16. ho visto che il sassone riporta l'uso di questo recapito autorizzato nel periodo RSI e nel periodo Luogotenenziale come uso tardivo
    2 punti
  17. Grazie come sempre delle indicazioni. Ho visto che la fattura è dell’ottobre 1944. E’ da considerarsi un uso tardivo? C’è modo di essere certi della data? Questo non è un documento di famiglia quindi non ho riferimenti certi.
    2 punti
  18. Sottopongo alla comunità 2 tondelli da 2 reali di Carlo V battuti a Cagliari , stesso tipo, Piras 105, due stili abbastanza dissimili . Peso del primo g. 5.10 , del secondo g. 5.40 , dimensioni nel range della tipologia. Ora , mentre il secondo corrisponde in toto alle foto dei testi ( Piras, Sollai ecc) , il primo ha un incisione meno accurata, lettere e archi più dimensionati , quasi che il tondello sia stato fatto da un diverso incisore. Un possibile allievo ? Grazie per ogni possibile suggerimento o ipotesi.
    1 punto
  19. Buonasera a tutti. Sperando di non arrecare disturbo, mi piacerebbe ricevere un parere sulla conservazione anche di quest'altra moneta, anch'essa appena aggiunta alla mia collezione. Grazie a tutti coloro che interverranno.
    1 punto
  20. Buongiorno, premetto che non ne capisco niente di cartoline, mi sono ritrovata questa cartolina che sembra sia stata spedita dalla figlia alla mamma Principessa di Aragona di Palermo nel 1919. Secondo voi si potrebbe risalire a chi fossero i personaggi ? Grazie
    1 punto
  21. Grazie a te per essere sempre presente. Ricambio i saluti 🤗
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  22. Concordo in toto. Se fosse stato per Mccartur, negli anni 50 pure la Corea sarebbe esplosa sotto un atomica. Venne ovviamente avvicendato. Kishida & company si stanno dando giustamente da fare. Ai tempi imperiali, era una delle migliori al mondo. Comunque, queste sono le attuali forze di difesa nipponiche.
    1 punto
  23. Sarà il primo convegno a cui assisterò🤩! Non vedo l'ora... Saluti..Ronak
    1 punto
  24. Ciao, anche se di tipologia molto comune l'asse di Nerone postato da @latinopresenta la dicitura Pontefice Massimo abbreviato PM invece che PMAX come nella quasi totalità delle legende. Ho trovato un esemplare identico che viene catalogato con il RIC 540 come segnalato dall'intervento di @Stilichoma con legenda PM e non PMAX Posto foto per comparazione 🙂. ANTONIO
    1 punto
  25. Potrebbe essere questo asse: Online Coins of the Roman Empire: RIC I (second edition) Nero 540 (numismatics.org) Ciao. Stilicho
    1 punto
  26. A mio parere Spl+ @Prosit Complimenti.
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  27. Ai sensi del Regolamento: E’ vietato: 4.5 L'inserimento all'interno dei messaggi di indirizzi e-mail propri o altrui, al fine di garantire la privacy (gli utenti possono comunicare direttamente tra loro utilizzando la messaggistica privata).. Rettificato il post #22.
    1 punto
  28. Molto difficile pronunciarsi col "chiaro-scuro " delle foto. Potremmo (visto le foto) star sullo SPL/SPL+ a mio avviso
    1 punto
  29. 99+99 = 594/3 Buona serata
    1 punto
  30. Ciao, bella moneta. Dalle foto direi “non circolata”, tra lo spl+ e lo spl/fdc ma da vedere meglio in mano per lo stato dei campi. Dritto un po sofferente per una probabile strofinatura con panno (si vedono hairlines nei campi, anche nel rovescio ma in modo meno spiccato). Sembra lavata con l’apposito liquido
    1 punto
  31. 1 punto
  32. Buongiorno, secondo me siamo intorno al QBB . Bella moneta 👍
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  33. Nè il MIR nè Muntoni nè il CNI riportano invece una particolare variante di MIR 549. Si tratta di esemplari che al D/ in legenda presentano un errore nel nome del pontefice, IVLVS anzichè IVLIVS (dunque: * IVLVS ° II * - * PONT ° MAX *). Provengono tutti da un unico conio e sono particolarmente rari con un rapporto di circa 1:8 con il "wild type". Di seguito gli esemplari che ho reperito di questa variante. ex CNG 53, 2000 poi CNG 69, 2005 (variante non riconosciuta - g 6.76) ex InAsta 11, 2005 (variante riconosciuta come tale e indicata R4 - g 6.7) ex Bolaffi 21, 2012 (variante non riconosciuta - g 6.6)
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  34. Nessuno ti prende a pesci in faccia perché "siciliano proveniente da una zona di falsari". Anche perché nel catanese ci vivo pure io e tanti altri e disquisiamo serenamente su questo forum di monete con altri foristi da più di un decennio. Si tratta banalmente di incomprensioni. Su un forum senza potersi vedere in viso le incomprensioni sono banalmente più semplici da generarsi e più difficili da risolversi.
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  35. Complimenti @ARTper questo bellissimo excursus storico/numismatico/filatelico!
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  36. Ti ringrazio per le utili indicazioni. Sono passato al convegno ieri mattina e sono rimasto un paio di ore circa, avendo poi un altro impegno a Pescara. Certo, la location non è male e credo che l'evento possa anche crescere nel tempo. Ho saputo da alcuni amici commercianti che era purtroppo concomitante con altri due convegni e probabilmente questo l'ha un po' penalizzato. Che dire? Ho piacevolmente chiacchierato con alcune persone che non vedevo da un po' e mi ha fatto piacere. Il convegno in sé, senza offesa, non mi è parso così accattivante, ma era il venerdì mattina, c'era un evento (non numismatico) in loco ed ha iniziato pure a piovere. Certamente può migliorare nel tempo e già oggi scommetto che sarà meglio.
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  37. Buona notte. Vi saluto con un pezzo magico:
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  38. DE GREGE EPICURI Ad oggi mi pare che un elenco ufficiale degli espositori non sia disponibile. Ufficiosamente l'organizzatore (che è Ivo Fossati) afferma che il numero dei banchi sarà superiore rispetto a maggio.
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  39. Salve condivido immagine di una ricevuta affrancata e chiedo maggiori informazioni sul documento postale. Ringrazio in anticipo
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  40. per quelle mi sa che dovrai aspettare l'autunno inoltrato: solo un mese fa sono arrivate quelle della GdF....
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  41. Dopo l'evento dello scorso anno, ancora una volta il Cordusio riesce a superarsi, organizzando un'altra giornata evento che segnerà la numismatica. Tantissimi gli eventi in un unica giornata, partecipazioni di peso con i rappresentati della NIP e da non dimenticare assolutamente il momento per i giovani con il dono della moneta, quest'anno ampliato con il premio NIP, poi l'ormai colonna portante di tutti gli eventi, la distribuzione del Gazzettino, che ormai è un vero volume numismatico a tutti gli effetti. Complimenti Mario, ed anche a Marco per il suo lavoro con il Gazzettino, anche questa giornata sarà sicuramente un successome come quella passata, e questo sopratutto grazie a voi. 👍👍👏👏
    1 punto
  42. Cortesemente: Si può porre questa discussione in evidenza? @CdC Grazie ritengo sia un buon servizio che questo forum dia la possibilità ad altri utenti di acquisire gli utilissimi cataloghi d'aste che altri utenti ,per ragioni di spazio o perchè non sono più interessati alla Numismatica, se ne disfano. odjob
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  43. Giovanni Giolitti: “L’arte di governare è distribuire equamente il malcontento”. apollonia
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  44. Dopo la recente discussione sul ripostiglio di Dorchester, vi scrivo oggi di altri due interessanti ripostigli, che forse son tre, ma più probabilmente uno solo! Non preoccupatevi, non sto dando i numeri, mettevi comodi che vi racconto una storia. I primi di Agosto del 1989 i Brian Malin se ne va a spasso per la campagna attorno al villaggio di Chalgrove - a una decina di miglia a sud-est di Oxford - assieme al padre e al fratello Ian. I tre hanno un metal detector per cercare qualche moneta sparsa nel terreno, un hobby di famiglia che quel giorno regalerà loro l'inizio di un'avventura che durerà anni. Nei pressi di Chalgrove Farms (Home Farm) infatti si imbattono in quello che ha l'aria di essere un ritrovamento notevole: un vaso in terracotta con all'interno un considerevole quantitativo di monete! I tre raccolgono il tutto con molta attenzione e il 7 agosto portano vaso e monete all'Ashmolean Museum. Controllando di non aver lasciato nulla nel sito, i tre - lo stesso giorno - si imbattono in un secondo vaso, rotto in cocci, contenente anch'esso molte monete e allargando l'area di ricerca raccolgono un considerevole quantitativo di monete sparse. L'8 agosto si recano nuovamente all'Asmolean Museum per consegnare anche la seconda parte del ritrovamento. Il ripostiglio, che prenderà il nome di Chalgrove I contiene 4145 antoniniani così ripartiti: - 2766 nel primo vaso (Pot A) - 634 nel secondo vaso (Pot B) - 745 pezzi dispersi nel terreno (scatter) che molto probabilmente facevano parte del secondo vaso rinvenuto rotto Il ripostiglio è stato studiato e catalogato tenendo conto di questi tre sottogruppi che però non hanno rilevato sostanziali differenze cronologiche o di composizione tranne una minor presenza di monete di Aureliano nel Pot A e una maggior corrosione delle monete trovate sparse (scatter) per ovvi motivi di minor protezione dagli agenti atmosferici e per contatto diretto con il terreno. La distribuzione delle zecche è quella tipica dei ripostigli britannici del III secolo con una prevalenza dell'85% della zecca di Roma per l'Impero Centrale seguita da Milano con il 7.5% e Siscia con il 3.7%. L'Impero Gallico invece domina con la Mint I (Treviri) con il 69% seguita dalla Mint II (Colonia) con circa il 25,5%. La composizione del ripostiglio rispecchia la composizione standard dei depositi del III secolo terminanti con monete di Probo e chiusi durante gli anni '80 del secolo. Questi ripostigli vedono generalmente una presenza di monete dell'Impero Centrale compresa in un range che va dal 20 al 30% e una presenza di galliche stimata tra il 60 e il 75%. Il Chalgrove I presenta rispettivamente le percentuali del 20.2% e del 60.7% Il ripostiglio termina con emissini a nome di Probo battute a Lione che Bastien data al 278/9 ed è quindi ragionevole pensare alla chiusura del deposito attorno al 280. Nel ripostiglio sono presenti ben 689 imitazioni, circa il 16.6% dell'intero deposito. Di questo gruppo il 78% imita monete ufficiali dell'impero Gallico, l'11.5% monete dell'impero Centrale e la rimanenza tipi incerti. Da sottolineare come il diametro delle imitazioni più piccole si attesti attorno ai 12-13 mm e che questo dato si raccorda con quanto sostenuto da Doyen ovvero che la produzione dei cosiddetti minimi imitativi (7-9 mm) fa il suo exploit a partire dal 282 (cioè dopo la chiusura del nostro ripostiglio. Ed ecco l'assetto del ripostiglio: Impero Centrale Valeriano e Gallieno -- 12 Gallieno e Salonina -- 337 Claudio II -- 364 Divo Claudio -- 67 Quintillo -- 23 Aureliano -- 12 Tacito -- 11 Probo -- 14 Impero Gallico Postumo -- 44 Leliano -- 1 Mario -- 6 Vittorino -- 700 Tetrico I -- 1176 Tetrico II -- 519 Galliche incerte -- 72 Incerte -- 98 Imitative -- 689 Totale 4145 Il racconto potrebbe finire qui e io potrei inserire una serie di monete da presentarvi dicendo che provengono da questo ripostiglio e poi lasciare spazio ai commenti come al solito, ma... la storia non finisce in quell'agosto del 1989! Pass qualche decennio, ma la passione non si affievolisce e il nostro Brian Malin il 7 aprile del 2003 a circa 100 piedi di distanza da dove aveva rinvenuto il ripostiglio di cui abbiamo parlato finora fa un'altra scoperta destinata a cambiare la sua vita e - un po' - anche la storia della numismatica e la storia dell'impero gallico. Mr Malin si imbatte a una profondità di 30-60 cm in un nuovo vaso in terracotta di produzione romana locale (bottega di Oxford) con un diametro alla base di 8,5 cm e alla "pancia" di 20,5 cm per un'altezza superstite di 18,5 cm ricolmo di antoniniani: 4957 per la precisione, legati assieme come fossero un unico blocco. Il nuovo deposito prende il nome di Chalgrove II e viene portato dalle autorità locali al British Museum dove i due conservatori Simon Dove e Abby Dickson iniziano le operazioni di studio, pulizia e conservazione. La singolarità e la sorpresa si avranno non tanto al momento del ritrovamento - sebbene non sia così comune trovare due ripostigli nella medesima zona a distanza di anni - quanto durante le operazioni di distaccamento e pulizia degli antoniniani perchè, con grande stupore, si imbattono in quello che è a oggi il secondo esemplare noto di Domiziano II: La scoperta pone fine ai dubbi che erano stati avanzati circa la bontà del solo esemplare fino ad allora conosciuto che proveniva da un ripostiglio del 1900 trovato a Cleons. I due pezzi condividono la medesima coppia di conii di dritto e di rovescio. Da questo momento dunque la cronologia dei sovrani gallici - con buona pace dei detrattori - inizia ad annoverare ufficialmente un nuovo imperatore che va a inserirsi tra Vittorino e Tetrico I. Il Chalgrove II consta di 1486 monete dell'impero Centrale di cui 165 sono imitazioni costituendo il 30% (o 27% senza imitazioni) dell'intero ripostiglio. Le monete più vecchie sono di Treboniano Gallo e le più recenti di Probo (zecca di Lione) coprendo un range temporale che va dal 251 al 278/9. Anche qui la zecca di Roma domina con il 72% della porzione delle monete centrali seguita all'11% da Milano e al 3.8% da Siscia. Le monete galliche sono 3178 e costituiscono il 72% del deposito. Le imitazioni galliche contano 293 pezzi e rappresentano solo l'8.4% della monetazione dell'impero Gallico. Ed ecco l'assetto del ripostiglio: Impero Centrale Treboniano Gallo -- 2 Valeriano e Gallieno -- 43 Gallieno e Salonina -- 744 (di cui 20 imit.) Claudio II -- 519 (di cui 78 imit.) Divo Claudio -- 102 (di cui 67 imit.) Quintillo -- 51 Aureliano -- 18 Tacito -- 3 Probo -- 4 Impero Gallico Postumo -- 178 (di cui 15 imit.) Leliano -- 5 Mario -- 11 Vittorino -- 1145 (di cui 11 imit.) Domiziano II -- 1 Tetrico I e II -- 2092 (di cui 218 imit.) Incerte -- 39 Totale 4957 La domanda che sorge spontanea e che si sono posti anche gli studiosi è: si tratta allora di un solo ripostiglio oppure siamo di fronte a due depositi distinti? L'analisi dei dati ci offre una possibile e probabile risposta: 1) la dimensione dei due depositi è analoga: 4145 pezzi (Chalgrove I) e 4957 pezzi (Chgalgrove II) 2) l'arco cronologico è pressoché lo stesso ed entrambi i depositi terminano con emissioni di Probo della zecca di Lione databili al 278-9 3) la composizione generale dei due depositi offre una serie di parallelismi di percentuali compositive impressionanti 4) notevole vicinanza 5) i contenitori rinvenuti sono tutti di produzione romana locale della zona di Oxford e risalenti al medesimo periodo 6) entrambi i depositi sono di tipo "saving hoard" cioè di accantonamento di risparmi e riflettono la situazione del circolante al momento della sua sottrazione per costituire il deposito. Cercando le differenze possiamo dire che il Chalgrove I contiene più imitative, meno monete di Postumo e meno monete di Vittorino e può far pensare a un deposito costituito con un occhio maggiore all'accantonamento di esemplari con un maggior contenuto di fino, ma si tratta di valori comunque trscurabili e lontani ad esempio dal caso del Beachy Head hoard dove lì era ben più marcata la differenziazione delle monete sui vari contenitori in base al loro valore intrinseco. Alla luce di questi dati non sembrano esserci molti dubbi sul fatto che il tutto vada visto come un unico deposito interrato in più contenitori e in punti diversi e vicini tra loro dal medesimo proprietario attorno al 280 d.C. Tuttavia, non ho ancora finito... vi ricordate in premessa che davo i numeri? 1-2 o 3? Il 1 marzo del 2013, nell'area in questione è stato trovato un terzo piccolo deposito di soli 10 antoniniani: Postumo -- 1 Vittorino -- 1 Tetrico I -- 5 Imitative -- 3 (di cui una della serie Divo Claudio) E questo Chalgrove III come va considerato? Legato o a parte? Si tratta di pochi esemplari ma ben si raccordano con i ritrovamenti precedenti... chissà! Fine della storia... forse...
    1 punto
  45. Buona giornata Personalmente ricordo che da bambino/adolescente, quando insieme ai miei genitori si andava all'estero per turismo, si chiedeva sempre ai vari commercianti se, con il resto degli acquisti che facevamo, potevano darci qualche loro moneta d'argento. Ricordo di averne collettate di francesi, svizzere, tedesche e spagnole. Salvo la Spagna che era una noneta da 100 pesetas, le altre avevano tutte il nominale 5. Ricordo che in alcune nazioni, come la Svizzera, c'erano in argento anche la monete da 1 e 2 franchi ed anche da 50 centesimi; nella Spagna la moneta da 100 pesetas era l'unica ad essere d'argento; non ho ricordi delle altre Nazioni Di seguito ne posto alcune che ho conservato, mancano i 5 franchi francesi. saluti luciano
    1 punto
  46. @@Rex Neap Chi cerca trova Ecco qui (fonte compresa) la spiegazione della medaglia concessa da Ferdinando II a Ilarione Petitti. Si scopre, tra l'altro, che già 9 anni prima lo aveva premiato, sempre con medaglia d'oro, per un altro libro. La seconda immagine è tratta dalla pagina 113 Siamo apparentemente fuori tema. Dico "apparentemente" perché mi pare di poter concludere, da quanto sopra, che le medaglie con rovescio liscio furono utilizzate - almeno sotto Ferdinando II - anche per premi che non avevano a che fare né con le belle arti né con le manifatture.
    1 punto
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