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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 09/22/24 in tutte le aree

  1. Caro Tiziano siamo noi a ringraziarvi per aver partecipato. E’ stato anche un piacere ( e una scoperta) conoscere i colleghi di Aosta, appassionati anch’essi di monetazione Alessandrina. la giornata e mezza di studio e’ stata soprattutto occasione di scambio culturale, confronto, dibattito, introduzione di nuove idee e nuove ipotesi tra studiosi e appassionati intervenuti da tutte le parti ( anche dalla Cina!) in un’atmosfera cordiale anche qualche sano momento ludico 😝 qualche tempo fa si pensava ai Circoli come realtà in un inesorabile declino ma l’avvento del web, dei social e una sana voglia di aggregazione stanno dando nuova linfa a questi organismi associativi che possono fare molto per la condivisione della passione e della cultura numismatica. mi auguro ci possano essere in futuro piu’ momenti di scambio e d’incontro. Grazie a tutti coloro che ci hanno seguito.
    6 punti
  2. Tra l'altro di inediti c'è ne sono in giro,basta cercare,ma prima bisogna farsi una cultura...
    4 punti
  3. Ciao a tutti! Grazie ad un amico del forum che mi ha gentilmente informato di un’asta, ho acquistato una nuova spilla da aggiungere alla mia collezione di numisaltra. Bel modulo e con i suoi 25 grammi è un piacere tenerlo in mano. Per chi non ne fosse a conoscenza, questa è la variante con i "rami corti" in basso nella ghirlanda. Cosa posso però raccontare su di una moneta che gli appassionati conoscono bene e su cui si è gia detto tutto? Meglio spendere qualche parola su cosa NON vi è rappresentato ma solo sottinteso Intanto la legenda del R: Italia libera 𝔇𝖊𝖚𝖘 𝖛𝖚𝖑𝖙! nientepopodimeno. La prima volta che quest'espressione apparve, poi sono partiti per liberare Gerusalemme. Non è il popolo che "in god we trust" a desiderarlo, ma qui è direttamente l'inquilino dell'ultimo piano a volerlo - cosa che viene anche sottolineata dalla posizione dell'indice della mano sinistra di Minerva. Minerva?? no scusate,mi sono sbagliato: quella arriva 100 anni dopo! Ma poi esattamente che cosa vuole Dio? L'Italia? Ma pure il governo era solo regionale, della Lombardia: questa benedetta "Italia" dovevano ancora farla. Naturalmente è l'ideale che conta e siamo in pieno risorgimento, ma diciamo magari che sarebbe bastato che gli austriaci si togliessero dalle scatole. Tanto per farglielo capire meglio, sono state organizzate 5 giornate a quel proposito ed all'inizio hanno pure funzionato, ma non durò a lungo. Ma per quanto tempo esattamente? beh... il 18 marzo fu la prima delle "Cinque giornate di Milano" ed il 6 di Agosto si chiuse questa parentesi. Quattro mesi?!? Ma gli insorti non avevano niente di meglio da fare che si son messi a coniare valuta? Sembra strano, ma le monete accomunano, sono un simbolo di unità. Qualche anno prima in Tirolo hanno avuto solo due mesi di tempo, ma anche lì si son subito messi al lavoro. cercate "Hofer" sul forum, se volete. Naturalmente queste tre monete - ce ne sono ancora due in oro ed argento - erano solo sulla carta destinate alla circolazione, il loro scopo era di essere un gesto patriottico. E per il resto? C'è ancora da ricordare che estiste una "cugina" emessa più tardi nello stesso anno dal Governo Provvisorio di Venezia, anche una "5" lire. Cinque? Sì, ma fatto così sembra un po' arzigogolato: guardate questi tre - sulle lire a SX ed in centro sembra lo stesso. quello a DX - simile ma non identico - l'ho o trovato su di una monetina di Carlo Alberto di qualche anno prima - forse allora il carattere andava di moda. A quelli che sono arrivati a leggere fino a qui un caro saluto, per oggi ho finito. VIVA L'ITALIA LIBERA! Njk ============== Qui i link di riferimento, se avete ancora le energie per approfondire i temi di sopra: https://it.wikipedia.org/wiki/Governo_provvisorio_di_Milano https://it.wikipedia.org/wiki/Cinque_giornate_di_Milano https://www.lombardiabeniculturali.it/istituzioni/storia/?unita=04.08 https://it.wikipedia.org/wiki/Deus_lo_volt https://en.numista.com/catalogue/pieces18063.html https://de.ucoin.net/coin/venice-5-lire-1848/?tid=77072 https://de.numista.com/catalogue/pieces38303.html https://www.lamoneta.it/topic/218793-quando-le-monete-ci-identificano/
    4 punti
  4. Buonasera a tutti, approfitto di questa bella discussione sui Tre Cavalli di Filippo IV, posto foto dei miei tre esemplari di Ante Ferit senza pretese. Saluti Alberto
    3 punti
  5. Un soldo 1862 del Veneto austriaco un kreuzer 1858 di zecca Milano Questa invece è stata una piacevolissima sorpresa e ancora mi mancava! Un bel 3 centesimi del Governo provvisorio di Venezia 1849, mai visto in ciotola ad 1€... Un paio di monetine dell'Albania italiana, che mi mancavano 0,05 le 1940 e 0,20 lek 1941
    3 punti
  6. Buona sera, mi è appena stata regalata questa moneta da mi madre, è una sterlina d'oro di Elisabetta II Windsor. Incisa da Arnold Machin e coniata dal 1974 al 1984 tranne nell'anno 1975 e 1977 per un totale di 36.500.000 pezzi. Legenda: ELIZABETH.II.DEI.GRATIA.REGINA.F:D: Dritto: Busto della Regina rivolta a destra, con un diadema. Rovescio: San Giorgio a cavallo che uccide il drago con la spada. La data sotto la linea di esergo con le lettere piccole B.P. a destra. Bordo: Zigrinato. Tipo: Coronata giovane (2⁰ tipo) Diametro: 22.12 mm Peso: 7.98 g, 7.32 di oro 22 kt
    2 punti
  7. Che poi non è nemmeno un'inedito "tipologico", ma di un simbolo di cui sicuramente tutti noi ne abbiamo in collezione non ancora censiti...
    2 punti
  8. Aggiornato elenco #1 con Collezione Whiteway: https://gallica.bnf.fr/ark:/12148/bd6t5383564g/f11.item.r=venezia
    2 punti
  9. Aggiornato elenco #1 con la Collezione Vaccari: https://gallica.bnf.fr/ark:/12148/bd6t5383440z/f13.item.r=venezia
    2 punti
  10. Complimenti al Circolo Numismatico Ticinese per lo splendido Simposio. Relatori di elevatissima caratura ed accoglienza come di consueto più che calorosa. Un evento da Annales!
    2 punti
  11. Ritornando sul discorso della ribattitura mi sono soffermato su 2 monete in particolare,basandomi principalmente sul peso,il diametro e la presenza della lettera V che vediamo davanti al nome del Re e che potrebbe appartenere alla legenda della moneta che ospita il 3 cavalli... La prima è il 3 cavalli con rovescio anepigrafo di Filippo III,con con peso che oscilla tra i 2,58 e i 3 grammi e un diametro che varia dai 20 ai 24 millimetri (fonte:"La moneta napoletana dei Re di Spagna nel periodo 1503-1680, di Pietro Magliocca,pagina 189,numeri 85,86,87 e 88)... Con legenda al dritto che recita: PHILIPP.III.D.G.REX.ARA.V +...
    2 punti
  12. Buongiorno In effetti somiglia a questa del link https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-VIT1/1
    2 punti
  13. Eccolo: https://www.ngccoin.com/certlookup/6894101-012/65/
    2 punti
  14. Buona sera, concordo purtroppo con il parere dei colleghi. Ho smanettato un po' con i livelli dei colori e vi mostro quello che ho ottenuto (ho scritto in bianco le cifre che mi pare si intravedano subito sopra): Personalmente mi tengo molto lontano da presunte varianti di colore, meduse gialle, viraggi azzurrini, numeri verdi, gialli e... fantasma. La truffa è sempre dietro l'angolo.
    2 punti
  15. Approfitto di questa nuova sezione, (era ora :) ) sulla monetazione partenopea per parlare di una moneta, appartenente ad una collezione privata, un po particolare... E’ noto che all’inizio del regno di Filippo IV a Napoli, per un breve periodo, sono state attive, oltre a quella ufficiale che si trovava nel convento di Sant’Agostino, altre due officine di zecca. Una nella cittadina di Torre Annunziata e l’altra presso l’arsenale del porto della città. Per spiegare Il motivo di queste ulteriori officine di zecca bisogna dire che a quei tempi la città fu colpita da una forte carestia dovuta ad una grave carenza di grano. Ciò a causa, oltre che agli scarsi raccolti avuti negli anni precedenti, di un persistente periodo di maltempo che, con continue piogge e mare mosso, ostacolava i rifornimenti della città sia mare che via terra. Pare addirittura che diverse navi da carico, stivate con grano ed altre vettovaglie, destinate ad alleviare la fame ed il malcontento della popolazione, facessero naufragio proprio a causa delle imperverse condizioni metereologiche ed i forti venti di scirocco. Un galeone carico, che dopo varie peripezie, riuscì ad attraccare nella piccola isola di Nisida, a pochi chilometri da Napoli, rallegrò momentaneamente il viceré il cardinale Antonio Zapata che invitò a ringraziare il santo protettore San Gennaro nel Duomo cittadino. Ma per un carico giunto altri furono destinati ad andare persi, causa, oltre il maltempo, le scorrerie di pirati turchi nelle acque del Mediterraneo. Il vicerè poi, per tranquillizzare la popolazione, fece in modo di farsi vedere in giro, ma fu proprio in uno di questi viaggi verso il duomo che si sentì apostrofare, dal popolo scontento, insulti nei propri confronti e lamentele a riguardo alla cattiva moneta circolante. Infatti i napoletani erano convinti che, oltre il problema della carestia, la crisi era dovuta proprio alla monetazione circolante, sempre più tosata ed adulterata. In particolare si riferivano ai mezzi carlini, volgarmente detti zannette o squame di pesce che ormai risultavano quasi totalmente tosati. Per far fronte a questo problema, le autorità delegarono, attraverso sette pubblici banchi, di far giungere a Napoli “tre milioni d’argento di coppella” per la coniazione di nuovi tarì che sarebbero dovuti andare a sostituire la “cattiva moneta”. Ma siccome l’urgenza di nuova moneta era tale da non poter aspettare molto, si iniziarono a coniare i nuovi tarì prima ancora di avere tutto l’argento a disposizione e questa situazione fu il preambolo ad una vera e propria truffa da parte della zecca. Infatti, in considerazione che non poteva essere scambiata la moneta vecchia per quella nuova, nei banchi, ad ogni immissione di “nuova moneta”, nella zecca rientravano un pari numero di monete “nuove” che venivano rifuse in pani e riconiate. In pratica con la stessa quantità di argento si fecero due tornate di coniazioni per far sembrare di aver coniato un numero doppio di pezzi rispetto alla realtà. Scoperto il tutto, i responsabili furono processati, e per timore di sommosse da parte del popolo, si decise di spostare la zecca di Napoli nella città di Torre Annunziata dove tra l’altro fu sperimentato il sistema della coniatura a bilanciere, ma passato il momento di crisi, la zecca fu di nuovo riportata nel convento di Sant’Agostino. Probabilmente fu proprio in questo periodo che si decise di sfruttare anche l’arsenale di Napoli per la produzione di monete, solo che in questa sede le monete prodotte non furono coniate, ma fuse e, probabilmente, l’unica tipologia emessa, sia stata la pubblica del 1622. Questa moneta però, sia a livello estetico che economico, non rispecchiava i canoni, già poco apprezzati, dell’epoca, infatti il processo di fusione non migliorava il risultato finale della moneta, anzi li peggiorava notevolmente rendendo i tondelli irregolari ed i rilievi poco nitidi. 33 mm - 23 g. - P/R 52 Veniamo ora alla moneta presentata. Come si può vedere chiaramente, la moneta risulta ottenuta per fusione e non per “battitura” ed abbiamo al D/ il busto volto a sinistra del re con dietro le sigle del mastro di zecca Michele Cavo MC ed intorno la legenda PHILIPPVS∙D∙G∙1622 mentre al R/ in una ghirlanda d’alloro, su quattro righe, la legenda PVBLI / CA /•/ COMMO / DITAS. Ulteriore particolarità di questa moneta è il suo peso di g 23, nettamente superiore alla media. Infatti, osservando i pesi riportati nelle descrizioni del CNI vol. XX, si può notare che solo in un caso abbiamo una moneta che si avvicina ad esso ed è la n°149, indicata come appartenente alla collezione Catemario, che pesa g 22,07. Purtroppo però il CNI non specifica se si tratta di moneta fusa o coniata. Un peso così alto discosta da quanto affermato dai documenti dell’epoca, infatti le monete di rame dovevano essere coniate per un controvalore di 42 grana per libbra ed addirittura sembra che nella zecca dell’arsenale il “sostituto mastro di banca” Matteo Catuogno ed il suo credenziere maggiore (addetto alla bilancia grande) Giovanni Andrea Russo, per trarne profitto, liberassero monete in rame per un controvalore di 50 grana per libbra di metallo. Quindi in base ai documenti il grano di rame doveva pesare 171 acini, pari a 7,61 grammi e quindi la pubblica presentata, considerata di un valore di 2 grana, sarebbe dovuta pesare 15,22 g, quindi non con un divario di oltre 7 grammi sul peso del nominale, senza poi considerare eventuali speculazioni di zecca. Tutto ciò mi porta ad ipotizzare che questa moneta, insieme ad altre di peso notevolmente maggiore, sia stata tra le prime ad essere emesse, quasi un saggio od una prova prima di affinare le tecniche di fusione per poter rispettare i pesi delle emissioni. A riprova di quanto affermato vi sono i precedenti casi di monete considerate dei multipli del loro nominale proprio a causa del loro peso maggiore. Infatti, senza dimenticare i multipli di cavallo del periodo aragonese, anche durante il regno di Filippo III si riscontrano monete considerate multipli di tornese aventi un peso superiore ai 20 grammi rispetto ai g 5,25 del tornese regolare, e sotto Filippo IV vi sono altri casi di monete considerate multipli di grano a causa del loro peso di molto superiore al dovuto. La caratteristica che accomuna questi multipli è la loro estrema rarità ecco perché a mio avviso sono da considerarsi delle prove o dei saggi di coniazione. Scusate se mi sono dilungato, fedafa.
    1 punto
  16. Ciao a tutti nuovamente, ecco la seconda moneta che ho acquistato al convegno: i colpetti che si vedono al rovescio, osservandoli dal vivo, sembrerebbero essere mancanze di metallo (nonostante la moneta sia di prima classe...). Il metallo è screziato, ma non capisco se ciò sia causato da zone patinate o non patinate oppure se dipenda da uno scarso amalgamento della lega di rame... Chiedo a voi pareri e lumi... Saluti...Ronak
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  17. Non è esatto almeno che non hanno cambiato leggi in questi anno Non tutte le perizie sono accompagnate dalla foto. Tevere per esempio che io sappia non ne ha mai fatte, come tanti altri. Se se ne trovasse anche una varrebbe il doppio come minimo. Su richiesta alcuni periti fanno anche il cartoncino con la foto, dicesi perizia fotografica. Altri invece accompagnano la semplice bustina aperta con la foto. Sui sigilli deve esserci il nome del perito o il suo numero di registro altrimenti anche se sigillata non è una vera perizia e cambiare la moneta rompendo i sigilli è un reato. In questa se c'è il nome o il numero come ha scritto sopra è una Perizia!
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  18. Allora dalle foto non si vede bene. Dalle foto sembra solo un piccolo annerimento. Il panno in microfibra, usato delicatamente, toglie le impronte fresche e sì, lo si può usare asciutto
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  19. Buona sera Anche fra lo SPL e il FDC i gradi principali sono comunque: SPL, SPL+, SPL-FDC, qFDC e FDC. Alcuni cataloghi hanno aggiunto SUP che penso significhi qFDC saluti
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  20. La nostalgia per la vecchia unione si fece sentire anche con la produzione di prove di monetazione unitaria nella seconda metà del secolo.
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  21. Vero C'è stato un abuso di "inediti" in giro così come di "varianti" negli ultimi anni che fa paura
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  22. Ciao @Meleto rimango senza parole... tutte bellissime! adoro i venditori ciecati! Che acchiappo sensazionale! il 3 centesimi del 1849 trovata in ciotola poi... ed il 5 cent dell'Albania in rame? ma anche le altre! Complimenti! tra i più bei ritrovamenti in ciotola della discussione! Andiamo al 2 kurus del 1293, io ci vedo un bel 20 di regno significa 1895 Una piccola identificazione che ti costerà solamente la cessione incondizionata del 3 centesimi del Governo provvisorio di Venezia del 1849! giusto perchè mi manca! Vabbè dai, mi accontento della prossima che trovi in ciotola ad un euro anche se in condizioni più scarse Complimenti!
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  23. Aggiorno elenco #1 con Collezione San Romé: https://gallica.bnf.fr/ark:/12148/bd6t53834391/f11.item.r=venezia Mi fermo.
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  24. Aggiornato elenco #1 con: https://gallica.bnf.fr/ark:/12148/bd6t5383465j?rk=364808;4
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  25. Bronzo di Antonino Pio (Efeso, Ionia) che raffigura al rovescio tre templi, quello al centro con la statua di culto di Artemide-Efesia e quelli ai lati con una statua imperiale ciascuno (https://www.numisbids.com/n.php?p=lot&sid=1229&lot=1723). Lot 1723. Estimate: 500 USD. Price realized: 750 USD. IONIA, Ephesus. Antoninus Pius. AD 138-161. Æ (35mm, 28.10 g, 6h). Laureate head right / Three temples, that in the center with the cult statue of Artemis-Ephesia, those on the sides each with an imperial statue. BMC –; SNG von Aulock –; SNG Copenhagen –; SNG München –; RPC Online IV temp. no. 8474 var. (rev. legend entirely in exergue). VF, dark green patina, scrape on reverse. Rare. apollonia
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  26. In realtà costava poco ma non avevo idea di che moneta fosse tale era piccola pensavo fosse una moneta estera di poco valore ... Tante monete vere costano solo qualche euro ....quindi ho pensato fosse quello il caso ho visto una moneta che non avevo e l'ho presa.....tutto qua Ho sbagliato a fidarmi..ora se ritrovo lo scontrino e il negozio on line qualcosina gli dico....voglio dire scrivi autentiche sei in un negozio ...non c si può fidare Grazie per la risposta
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  27. E direi che le due cose sono strettamente legate
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  28. Buona domenica Con la bustina è un macello azzardare. Premesso ció, da quel che si scorge, mi sbilancerei sul mSPL Bel colpo, bello proprio @Il_Collezionista_
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  29. Bel colpo per quel prezzo. Gran esemplare! Complimenti!
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  30. Dritto SPL+ / Rovescio SPL++ Cosa l'hai pagata?
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  31. Dovrebbe trattarsi dell'asta Negrini 13, che non possiedo (ho la 12 (Rocca 2^ parte, non numerata, e la 14). Di che moneta si tratta?
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  32. Anche sulla faccia del caduceo si intravede qualche lettera. apollonia
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  33. Riepilogando: FDS = 1.000 € Con pieghe e piccole macchie = 700/800 € Con la mancanza di parti della banconota il valore si dimezza rispetto al FDS = 500 € La domanda è: perchè con tutti questi straccetti non sono diventato ricco?
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  34. A beneficio dei neofiti: E' giusto precisare che esistono veramente dei biglietti da 1.000 lire G.Verdi che in 'Fior di Stampa' (in condizioni perfette senza alcun minuscolo difetto) potrebbero arrivare a valere anche 1.000 euro. esempio: Numeri di serie da XA 000001 C a XA 200000 C Sono banconote che appartengono alle serie speciali sostitutive, per questa tipologia di banconota viene utilizzata come prima lettera una X Dicevamo: da XA 000001 C a XA 200000 C Diverse combinazioni alfanumeriche, sempre con la X presente come prima lettera, sono ben quotate, ma non hanno lo stesso pregio.
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  35. Dritto qSPL ...rovescio BB+
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  36. Buongiorno Premesso che si discute vedendo delle foto, con bustina inclusa e tutte le difficoltà del caso, io personalmente, direi che trattasi del falso del lll tipo per la precisione. Ho analizzato il rovescio e presenta quegli elementi (almeno pare) tipici di quel falso. A questo punto, per spiegarmi meglio, mi permetto di postare uno stralcio del mio stesso articolo del Gazzettino del Cordusio n°9 @El Chupacabra @dabbene Punto il focus in particolare sul R/ , visto che si vede molto meglio del D/ Mio parere ovviamente. Saluti
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  37. Ulteriore aggiornamento elenco #1 con: https://archive.org/details/catalogueofcolle00scot_0/page/9/mode/1up
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  38. Stessa asta Lot 341. Estimate: 3000 EUR KYRENAIKA. KYRENE Drachme ø 17mm (3,34g). 480 - 435 v. Chr. Vs.: Silphionpflanze. Rs.: K-V-P-A (K u. P retr.), Kopf des Zeus Ammon n. l. im Perlkreis u. Quadratum incusum. Traité 1820 mit Taf. CCLXIII, 18; Müller 118; SNG Cop. 1177 var. (Kopf n. r.). RR! Äußerst seltene Variante mit Götterkopf nach links! ss Ex Apollo to Apollo Collection; ex Gerhard Hirsch Nachf. Auktion 267, München 2010, Los 378. Publiziert in: H. B. Andersen, Apollo to Apollo - The Hunt for the Divine and Eternal Beauty (2019). apollonia
    1 punto
  39. Ciao, più che "specializzarsi" è possibile laurearsi in corsi di laurea umanistici sostenendo una tesi in numismatica antica. Per quel che è stata la mia esperienza, io mi sono iscritto a un corso di laurea triennale in Storia presso la allora facoltà di Lettere e Filosofia e mi sono laureato in Numismatica Antica; ho proseguito poi con una laurea specialistica in Storia Antica, sempre con tesi in Numismatica Antica. Può essere utile ricordare che si tratta di percorsi accademici che quindi non forniscono qualifiche professionali come potrebbe essere quella di Perito, per le quali in Italia l'iter è del tutto diverso e tendenzialmente più legato alla pratica in ambito commerciale.
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  40. Ciao, a me onestamente sembrano migliori di quanto dichiarato. Una domanda: hai fatto il bilanciamento del bianco prima di scattare la foto? I colori mi sembrano un po spenti. La seconda moneta (quella a dx) mi sembra decisamente mSpl, dato che si percepisce chiaramente un bel lustro
    1 punto
  41. Buonasera a tutti, con un certo ritardo leggo e mi inserisco nella conversazione. Grazie.
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  42. @Atexano Se leggi l’inglese ti consiglio l’articolo di Cathy E. King « the unmarked coins of Carausius » (1984). https://www.britnumsoc.org/publications/Digital BNJ/pdfs/1984_BNJ_54_3.pdf Non troverai la tua moneta ma la conferma che il gruppo di monete ufficiali senza segno di zecca di Carausius è più spesso legato per stile, tipologie e legende alla zecca « C ». Mentre altri antoniniani, più rari, sono chiaramente di mano di incisori londinesi. La conclusione di King (trad. Google translate): Un’ipotesi (non ripresa da C.E. King) sarebbe quella di una zecca itinerante che accompagnasse Carausio nei suoi viaggi. Avrei dovuto specificare che andrebbe aggiunta anche la zecca C alle zecche incerte. Segnatamente è poco probabile che le lettere « CL » all’esergo dell’emissione S/P//CL possano essere l'abbreviazione di Camulodunum. (A rigor di logica ci aspetteremmo CM o CA). Per questa ragione Clausentum (Bitterne) or Calleva (Silchester) vengono menzionate. Andrew Burnett propone di leggere una G al posto della C, nel qual caso la città di Glevum (Gloucester) sarebbe anche un buon candidato. Vedremo fra un pò di tempo cosa ne pensa Sam Moorhead nel futuro RIC V. Gloucester e Colchester sono abbastanza distanti, la repartizione delle diverse zecche nei ripostigli scoperti di recente potrebbe fornire, se non certezza, almeno qualche elemento di risposta.
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  43. DE GREGE EPICURI Certo, i Massimiani furono due: - Marco Aurelio Massimiano Erculeo, augusto della prima tetrarchia al pari di Diocleziano, con sede in Occidente; "rientrato" nel potere nonostante il pensionamento dei due augusti, e padre di Massenzio. Nella monetazione non ha mai avuto il titolo di "cesare". -Gaio Galerio Valerio Massimiano, cesare nella prima tetrarchia , subordinato direttamente a Diocleziano, con sede a Tessalonica. In seconde nozze sposò Galeria Valeria, figlia di Diocleziano. Nella monetazione lo si trova prevalentemente col titolo di cesare, poi con quello di augusto.
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  44. Mi sarò spiegato male. Le emissioni del IV secolo si dividono secondo i simboli. In questo caso ci riferiamo alla ghirlanda. Il problema è che abbiamo due emissioni con la ghirlanda: quella del 333-335 e quella del 336. Come vanno distinte? La prima comprende la serie GLORIA EXERCITVS con due stendardi, la VRBS ROMA (la moneta di questa discussione) e la CONSTANTINOPOLIS. La seconda comprende la serie GLORIA EXERCITVS con uno stendardo, la VRBS ROMA (la moneta di questa discussione) e la CONSTANTINOPOLIS. Quindi mentre per le GLORIA non ci sono dubbi su come dividerle, il problema si pone per le VRBS e le CONSTANTINOPOLIS. L'unico criterio che resta è il peso. Quindi la nostra VRBS ROMA se pesa come l'emissione GLORIA con due stendardi è la RIC VII, 354. Se invece pesa come l'emissione GLORIA con uno stendardo è il RIC VII, 386. Spero di essere stato chiaro questa volta. Arka Diligite iustitiam
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