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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 09/28/24 in tutte le aree
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Ma da quanti anni sono che non scrivo? Tantissimi, anzi veramente troppi. La passione per le monete però non se n'è mai andata e continuo a collezionare, come continuo ad avere una vera e propria ossessione per la serie Cinquantenario ☺️. Bando alle ciance, vi presento l'ultima aggiunta...come da titolo, moneta prova sabbiata o prova di sabbiatura (decidete voi). Ciao e non vedo l'ora di leggere le vostre risposte e di approfondire assieme questa particolarità (ho già inserito anche le foto nel catalogo 😉).9 punti
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Eccolo qua! 1 dollaro (DALA), tiratura 500.000, e naturalmente i soliti 26 esemplari proof. Tutte queste monete replicavano in peso, diametro e titolo (argento .900) le corrispondenti statunitensi, ed erano scambiate con esse alla pari. Nel 1900, dopo che l'arcipelago era diventato Territorio degli Stati Uniti, persero il loro valore legale. A quel punto, per la maggior parte furono ritirate dalla circolazione e rifuse. Al momento della sua nomina, nel 1874, re Kalākaua aveva designato sua sorella Liliʻuokalani come suo successore. Nel 1891 il re morì e sua sorella assunse il trono. Il principale desiderio della regina era quello di ripristinare i poteri della monarchia, ridotti dalla Costituzione firmata nel 1887 dal fratello, ma nel 1893 gli imprenditori e i politici locali, in primo luogo i cittadini hawaiani di origini americane ed europee, guidati da Sanford Dole (sempre quello degli ananas ), ma anche un numero significativo di cittadini nativi hawaiani, in risposta al tentativo di abolire la costituzione, con un colpo di Stato rovesciarono la regina, dichiarando il governo provvisorio "fino a quando non fosse avvenuta l'annessione da parte degli Stati Uniti". Il 4 luglio 1894 venne proclamata la Repubblica delle Hawaii, che elesse presidente, indovinate chi? Sempre lui, naturalmente, quello degli ananas Le cose, però, andarono per le lunghe, perché il presidente Grover Cleveland si oppose, sulla base del fatto che la maggioranza degli hawaiani non era favorevole (cosa probabilmente vera). Così si dovette aspettare il cambio dell'amministrazione, e finalmente (si fa per dire ) il 12 agosto 1898 le Hawaii furono annesse agli Stati Uniti. Che nominarono Sanford Dole (e ti pareva) primo Governatore del Territorio. Infine, il 21 agosto 1959, diventarono il 50° Stato dell'Unione, come tale celebrato, al pari degli altri, sugli State quarters. Noterete senz'altro che la scritta in lingua hawaiana replica il motto del regno, già presente sulle monete del 1883... e il cerchio si chiude. Con questo termina il nostro viaggio nelle isole, dal prossimo post si torna "sul continente" petronius4 punti
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Da Wikipedia: Un buco nero è un corpo celeste con un campo gravitazionale così intenso (ovvero, una regione dello spaziotempo con una curvatura talmente alta) che dal suo interno non può uscire nulla, nemmeno la luce. Che sia stata l'unica cosa che è riuscita ad uscire dall'orizzonte degli eventi? Sempre che non sia uscita da qualche altro buco E comunque non è una discussione da Exonumia, non è da Piazzetta, non è da Agorà e nemmeno da 'Identificazione ecc. Ci vuole una sezione specifica ad hoc da aggiungere alle esistenti tipo:4 punti
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Anche il Circolo Numismatico Ticinese ha deciso di aderire - non potremmo pero', almeno stavolta, essere presenti alla manifestazione. Auguri per l'evento e buon lavoro !4 punti
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M'immagino lo stupore dei giocatori di prestigio dell'Altra Dimensione: aprivano il doppio fondo per prendere la moneta e quella era scomparsa davvero perchè era arrivata nella nostra dimensione.3 punti
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Della fine del collezionismo numismatico si lamentava Gnecchi all'inizio del novecento... 😉 Arka # slow numismatics3 punti
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La sabbiatura era normalmente decisa, in Zecca, per nascondere alcuni difetti congeniti dei tondelli. Vedasi come tipologia più "importante" la Vetta d'Italia che, a causa dei forti rilievi delle impronte, nacque con deficienze importanti e quindi venne deciso di immetterla dopo averla sabbiata. La tecnica di sabbiatura fu sperimentata su parecchie tipologie monetali d'argento, al volo mi vengono in mente le 2 Lire del '14, la Liretta del '08, lo Scudo del '14 e tante altre. Spero di esserti stato di aiuto 😉.3 punti
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Ne abbiamo già parlato tanto e la mia opinione rimane la stessa: nero o non nero affidarsi unicamente alla moneta elettronica è una cazzata bestiale che sottopone a gravi pericoli.3 punti
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In attesa di essere distribuito gratuitamente, vi posto l'indice del Gazzettino di Quelli del Cordusio n°11 augurandomi di fare cosa gradita:2 punti
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Buon pomeriggio. Ogni tanto acquisto delle monete romane, pur non essendo la monetazione che conosco e colleziono, solo perché mi piacciono, se il prezzo non è alto. Quella di cui di seguito posto la foto dovrebbe essere un antoniniano di Gordiano III, che avrei catalogato, in base alla legenda del rovescio, come Ric 88 o Cohen 250. La moneta ha un diametro di 21x25 mm e pesa 5,35 grammi. Ho controllato online confrontando altre antoniani così catalogati con questa, e mi sembra di notare un ritratto di Gordiano III sempre diverso da quello di questa moneta: in questa sembra più anziano e più stempiato. Ho sbagliato nella classificazione oppure i motivi sono altri ? La moneta mi sembra in bella conservazione. Ringrazio chi vorrà aiutarmi. Grazie. Renzo2 punti
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Il catalogo della vendita Philippe de Ferrari La Renotière altro no è che il catalogo d'asta "Monnaies du XVe siècle à nos jours Domination française à l’étranger. Sièges et Campagnes. Famille Napoléonienne" svoltasi a Parigi dal 29 maggio al 3 giugno 1922, nel celebre hotel Drouot, sede di importanti vendite. https://gallica.bnf.fr/ark:/12148/bpt6k7053101g?rk=21459;2 La conferma è arrivata dalla consultazione della vendita Curatolo (esitata da Mario Ratto nel 1972) che spesso cita la collezione de Ferrari La Renotière facendo riferimento a particolari lotti che trovano perfettamento riscontro con il catalogo del 1922. Ecco alcuni esempi. Collezione Curatolo, parte III Domenico Rossi non fa alcun riferimento al noto collezionista.2 punti
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Forza Siori, fatevi avanti: servono maschi alfa nerboruti per supportare il "peso" della cultura numismatica... ai sopravvissuti verrà data una copia omaggio del Gazzettino. Per chi volesse offrirsi volontario, scrivete a: [email protected]2 punti
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Buongiorno. Se il numero del nick corrisponde all'anno di nascita, ho solo qualche anno in più dei Suoi. Quoto il Suo intervento poiché è ciò che ci si dovrebbe attendere da un trentenne/quarantenne, con un pò di fiducia nel futuro. Personalmente, sono convinto che la Numismatica dovrà affrontare delle minacce ma queste non deriveranno dalla presenza o meno del contante. La storiella del contante mi ha sempre saputo di racconto inventato ad arte per nascondere altri interessi, questi davvero mortali per l'Italia. Un saluto cordiale e a presto.2 punti
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il Nomisma la cataloga al numero P34a della nuova edizione in uscita a Novembre2 punti
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Vedo ora questa discussione. Il Luppino nel suo "Prove e progetti" (Montenegro s.a.s. - Edizioni Numismatiche 2012) la menziona a pag. 369 citando il Montenegro n°271 a pagg. 251-252 e l'Attardi II n°Esp 106 a pag. 371. Ne dà una valutazione (R4) in BB a 2.500 €, in SPL a 3.500 € e a 6.000 € in FDC. Riporta un esemplare venduto in Inasta n°42 del 19-11-2011 al lotto 1968 in conservazione q.FDC venduto a 1.200 €.2 punti
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Assolutamente da evitare. Meglio metterci mezzo minuto in più a pagare che diventare dipendenti dal telefono anche per il commercio. Attualmente questo è il massimo della mancanza di sicurezza in tutti i casi critici.2 punti
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Buonasera a Tutti, @Rocco68 ho fatto delle nuove foto, non è che sia migliorata la situazione, potrebbe essere un tulipano, tra l'altro è un simbolo censito per questo millesimo. Magari tu riesci a vederci qualcosa di diverso. Saluti Alberto2 punti
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Quest’anno a Milano Numismatica ci vorranno volontari con braccia forti per portare il carico in sala 😂…più che una rivista e’ un libro2 punti
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Qualche considerazione: avendo osservato molto attentamente e molto da vicino il laterizio , posso affermare con sicurezza che l' immagine del "Miles" è stata eseguita usando solamente le dita. Il contorno è stato realizzato con il polpastrello dell' indice, mentre tutti gli altri particolari :capelli ,lorica,orecchie,naso , con la punta di tale dito. Ciò si evince dalla sottile incisione ,causata dall' unghia ,che si riscontra all' interno dei solchi. Gli occhi ,invece ,sono resi con perizia ,spingendo ,sempre con la punta dell' indice , l' argilla, in modo che la pressione crei due lievi arcate sopracciliari2 punti
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Un ringraziamento mio va a questo punto a Marco @El Chupacabra perché il Gazzettino e’ opera indubbiamente di tanti, ma quello che ha fatto Marco, anche nei precedenti numeri, per editing e briciole, e’ stato un lavoro enorme svolto veramente con passione, professionalità e spirito di volontariato senza fini, grazie !2 punti
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Aggiungo alla discussione un paio di foto Un 10 Centesimi della zecca milanese del 1811 con "IMPERAPORE" ed una lira NATOLEONE che verrà proposta in asta a Novembre Saluti2 punti
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Si comunica che in occasione del 6° Congresso Nazionale dei Circoli Numismatici porganizzato dal Circolo Culturale di Filatelia, Numismatica e Militaria di Salo (BS) in programma per il prossimo 28 settembre , si incontreranno i soci della Federazione Italiana dei Circoli Numismatici . La iniziativa la cui partecipazione e' libera, ha dedicato uno spazio di 90 minuti per consentire al gruppo direttivo della Federazione Italiana dei Circoli Numismatici di presentare il porgetto associativo. Per maggiore infomrazioni www.ficn.org Per approfondimento sui i "congressi nazionali dei circoli numimsatici" visitare la pagina dedicata https://ficn.org/chi-siamo/storico/1 punto
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Un esemplare, valutato " extremely rare ", di dracma da Siracusa, siglata E V , con al diritto guerriero con spada e scudo ed al rovescio Aretusa con delfini . Sarà pos-domani, il 30 Settembre, in vendita NAC Autumn 2024 al n. 176 .1 punto
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Giornata speciale trascorsa insieme a veri appassionati che credono nella Federazione. I nostri complimenti al Circolo Culturale di Filatelia Numismatica e Militaria di Salò per aver organizzato in maniera impeccabile l'evento, la location di accoglienza a presenza del Sindaco di Salò nel palazzo comunale dove il Presidente e Consiglieri hanno esposto la missione che dovrà avere la Federazione, la città di Salò che gli accompagnatori hanno avuto la possibilità di visitare con una guida. Il momento conviviale al ristorante e poi le conferenze, molto interessanti, tenute nella sede del Circolo (complimenti molto spaziosa e funzionale). Grazie ancora e arrivederci al prossimo anno!!1 punto
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Bravi, bravi. Zebre al secondo posto è da ricordare... 👍 Arka1 punto
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Ciao, antoniniano che ha circolato quasi niente e dall'ottimo peso. Hai catalogato bene la moneta in quanto all'imperfezione visibile sulla fronte è dovuta ad un difetto del conio di incudine ( probabile rottura o occlusione da metallo in quel punto). Il ritratto è simile a tanti altri. Moneta coniata, ben centrata, autentica e piacevole 🙂. ANTONIO1 punto
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Zecca di Roma, denaro piccolo, con Roma seduta che tiene la palma nella mano SX e nella mano DX il globo crucifero, emesso dal Senato Romano, XIII -XIV sec. Muntoni, 97 var. - Ciao Borgho1 punto
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Ciao e grazie mille per i complimenti 😊. Ti dirò che in mano impressiona tanto anche il Dritto, sarà perché la satinatura un po' attenua i soliti difetti dei Cinquantenario e quindi colpisce la differenza con gli esemplari "normali"...io con le foto sono una frana totale, purtroppo lo sono sempre stato.1 punto
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Qui il rovescio viene identificato come altare di Zeus Stratios (Roma Numismatics Limited, E-Sale 107). Roman Provincial Caracalla Æ 30mm of Amasea, Pontus. Circa AD 205-207. AV KAI[...] [ANTON]ЄINOC, laureate, draped and cuirassed bust to right / ΑΔΡ ϹƐΥ ΑΝ ΑΜΑϹΙ ΜΗ ΝΕ ΠΡ ΠΟ (partially ligate), altar of Zeus Stratios on two levels, flaming, sacred tree to left; ЄT CH in exergue. BMC 32; Dalaison 385. 14.03g, 30mm, 6h. Very Fine. Rare. From the inventory of a UK dealer. apollonia1 punto
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Alludi a questa? Postata in questo mio topic? Un mio trisavolo mi ha raccontato che veniva utilizzata come proiettile nei fucili ad avancarica (i tromboni a bocca larga) durante i moti del 1848, al tempo delle famose 5 giornate di Alberobello, l'assedio ai trulli era incessante! Avevo chiesto agli esperti ma uno di loro mi ha impallinato! che male...1 punto
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Fermo restando che siamo sempre nel campo delle ipotesi: si può ragionevolmente azzardare un' attribuzione al periodo longobardo. Basandoci su una serie di puntuali confronti di tipo stilistico,numismatico , scultoreo e iconografico la teorica appartenenza quantomeno all' alto medioevo è piuttosto plausibile. Partendo anche dal presupposto che ,come ventilato dalla Silvia Lusuardi Siena nel suo "I Signori degli anelli" molta della ritrattistica longobarda derivi da un modello imperiale bizantino ,nella fattispecie quello dell' imperatore Phocas e della sua barba appuntita che aveva lo scopo di coprire una brutta cicatrice sulla guancia ma che è diventato nei fatti il prototipo iconografico per i "Vir Illustrissimi" longobardi ,cominciando dai re , giù fino ai più sconosciuti arimanni di qualche farà dispersa nella pianura padana. Anche la pettinatura ricorda quella del Miles di Ticinum già citato in questa discussione e che risulta oltretutto assimilabile a quelle della guardia germanica raffigurata sul Missorium di Teodosio. Durante la conferenza sono stati proposti molti confronti ma credo che sia particolarmente significativo quello del puntale di cintura da Castel Trosino.1 punto
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Buona Sera a conferma della datazione proposta dall'utente gpittini, allego un paio di immagini tratte da un catalogo/campionario di "carte intestate" databile tra fine ottocento e inizio novecento cordialità1 punto
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E’ una bella moneta. Non parteciperò all’aggiudicazione. Spero proprio riesca a farla tua. Ciao.1 punto
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Il quarto di dollaro (HAPAHA), tiratura 500.000 + 26 proof... ... e il mezzo dollaro (HAPALUA), tiratura 700.000 + i soliti 26 proof. Il dollaro... domani petronius1 punto
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Manifestazione di livello Nazionale con 15 circoli presenti, associarsi alla Federazione crea un legame tra i circoli e insieme trovare nuove sinergie per continuare a divulgare questa nostra passione.1 punto
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Il Circolo Filatelico Numismatico Pistoiese, che da poco ha aderito con piacere alla Federazione, sarà presente.1 punto
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Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy emette il 26 settembre 2024 un francobollo ordinario appartenente alla serie tematica il Patrimonio naturale e paesaggistico, dedicato alla Giornata mondiale della Natura - Parchi d’Italia: Parco Lombardo della Valle del Ticino. Caratteristiche del francobollo La vignetta raffigura una veduta del fiume Ticino all’ansa di Castelnovate, protetto dalle foreste del Parco Lombardo della Valle del Ticino, con la catena alpina a far da sfondo, in cui si incastona, in alto a destra, un Martin Pescatore con un pesce nel becco, adagiato su un ramo. In alto a sinistra, è riprodotto il logo del 50° anniversario dell’istituzione del Parco Lombardo Valle del Ticino. Completano il francobollo la legenda “PARCO LOMBARDO VALLE DEL TICINO”, la scritta “ITALIA” e l’indicazione tariffaria “B”. Bozzettista: Maria Carmela Perrini Tritatura: duecentomila quattro esemplari Indicazione tariffaria: “B” Il francobollo è stampato dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A., in rotocalcografia; colori: quadricromia; su carta: bianca, patinata neutra, autoadesiva, non fluorescente; grammatura: 90 g/mq; supporto: carta bianca, Kraft monosiliconata da 80 g/mq; adesivo: tipo acrilico ad acqua, distribuito in quantità di 20 g/mq (secco); formato carta: 48 x 40 mm; formato stampa: 46 x 36 mm.; formato tracciatura: 54 x 47 mm.; dentellatura: 9, effettuata con fustellatura. Caratteristiche del foglio: Il foglio contiene ventotto esemplari. Sulla cimosa è riprodotto del logo MIMIT monocromatico.1 punto
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Ciao visto che passo da quelle parti anche il circolo di Aosta parteciperà Silvio1 punto
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Il Centro Culturale Numismatico Milanese (CCNM) sarà presente al Congresso.1 punto
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Buonasera, richiedo ai più esperti un giudizio in ordine all’Osella in oggetto, recentemente acquisita in asta. Potrebbe trattarsi -il condizionale è d’obbligo- di una variante (forse) “inedita”; in ogni caso, sarebbe utile sapere (se fosse possibile) se altro simile esemplare e’ mai apparso in asta o se ne conoscano esemplari in musei, o collezioni pubbliche/private. La caratteristica di tale esemplare di Osella risiederebbe nella presenza nel giro del R/ del termine LABENTE, non presente, invece, nella “ordinaria” Osella del 1559 Anno 1 del Priuli. Di seguito, la descrizione presente nel catalogo dell’asta: VENEZIA Gerolamo Priuli (1559-1567) Osella an. I (1559) - Paolucci 40 var. AG (g 9,64) RRRR Variante inedita, in nessuno dei testi da noi consultati, abbiamo riscontrato la legenda al R/ con LABENTE. Ex Asta P&P Santamaria 24.3.1955, ex Collezione Prof A. Signorelli, 59, ex asta Nac 36 del 2007 lotto 159 ed ex asta Nac 53 del 2009 lotto 826. Inserisco anche i riferimenti alle due aste NAC citate nella descrizione di cui sopra. Ringrazio in anticipo. d1 punto
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Salve @Starfighter! Se vuole sapere qualcosa di più sui talleri di Maria Teresa in generale le riporto di seguito un post abbastanza esaustivo sul tallero di Maria Teresa che avevo scritto in risposta ad un altro utente tempo fa, spero possa essere interessante e chiarificatore per la storia di questa complicata ed affascinante moneta che mi ha da sempre incuriosito e spero possa incuriosire anche lei: Il Tallero di Maria Teresa 1780 è una moneta che nel tempo è divenuta una valuta franca, accettata e riconosciuta per scambi commerciali soprattutto in Levante Medio Oriente e Africa (ad esempio in Etiopia). Era una moneta molto apprezzata per varie ragioni tra cui ad esempio il fermaglio della veste che essendo molto in rilievo ne denotava facilmente l'usura (e quindi trattandosi di una moneta a valore intrinseco anche una perdita di peso e valore). Originariamente la moneta era coniata anche con millesimi precedenti al 1780 (con differenze nel ritratto e nell'aquila asburgica al rovescio molto sostanziali rispetto ai Talleri 1780). Alla morte di Maria Teresa nel 1780 il ritratto non venne modificato perchè ormai caratteristico della moneta e si iniziò a coniare il Tallero con millesimo 1780 postumo. Qui inizia la storia del Tallero di Maria Teresa sempre riconiato uguale con quel millesimo 1780 per mantenerne quell'aspetto, per motivi tecnici, più gradito e riconoscibile. I primissimi esemplari di Tallero 1780 furono coniati tra fine Settecento ed i primi anni dell'Ottocento nelle zecche austriache di Vienna, Guenzburg, Karlsburg, Kreminitz, Praga (è attestata anche l'attività della zecca di Milano a fine Settecento nella coniazione del tallero 1780 e si ritiene che i talleri settecenteschi milanesi siano gli H35 anche se è ancora dibattuta la questione). Successivamente con l'espansione Napoleonica alcune di queste cessarono le coniazioni perchè finirono sotto controllo più o meno diretto dei francesi. Questo primo blocco di coniazioni del tallero teresiano 1780 è il più datato. Successivamente dopo il Congresso di Vienna e con la nascita del Regno Lombardo Veneto le zecche di Milano e Venezia sotto controllo austriaco iniziarono un'intensa attività di coniazione di questi talleri nel periodo 1815-1840 circa (e forse anche successivamente) per Milano e 1817-1866 per Venezia. Queste coniazioni sono di facile identificazione in quanto presentano al rovescio la croce decussata tra due punti (.X.) invece che con uno soltanto come nel suo esemplare di tallero 1780. Altra caratteristica per riconoscere queste coniazioni è il bottone che (a parte per quelle più tarde di Venezia del 1840-1866 dove è ovale) risulta tondo. Nel 1866 Venezia viene annessa al Regno d'Italia in conseguenza della vittoria prussiana (di cui l'Italia era alleata) nella guerra austro-prussiana. Da questo anno in poi le coniazioni del tallero 1780 si spostano a Vienna e solo lì dal 1867 al 1935. Prima di spiegare cosa accadde nel 1935 bisogna fare un salto indietro e calarci nella politica coloniale del Regno d'Italia. L'Italia a fine Ottocento inizia una penetrazione coloniale in Eritrea culminata con la proclamazione ufficiale dell'Eritrea come colonia italiana nel 1890. L'Eritrea come l'Etiopia era una regione dove il tallero teresiano era una moneta fondamentale nell'economia locale. Pertanto l'Italia aveva bisogno di poterlo coniare tuttavia il tallero di Maria Teresa era una moneta austriaca e la sua coniazione era una prerogativa della sola Austria-Ungheria che ne deteneva i conii. L'Italia quindi cercò di coniare un proprio tallero sostituendo quello teresiano, il tallero di Umberto I. Al dritto invece di Maria Teresa troviamo quindi Umberto I mentre al rovescio una snella aquila sabauda: https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-ERU/3 Questa moneta però non riuscì a soppiantare l'uso secolare del tallero teresiano anche per l'assenza di quelle caratteristiche tecniche di cui ho fatto menzione all'inizio (ad esempio la spilla della veste). L'Italia riprovò a soppiantare il tallero di Maria Teresa in Eritrea anche nel 1918 creando il Tallero d'Italia e questa volta cercando volutamente di imitare quello teresiano. Al dritto figura una personificazione dell'Italia molto simile al ritratto di Maria Teresa, anche i caratteri della legenda sono simili, nei capelli c'è un fermaglio identico alla spilla della veste di Maria Teresa e al rovescio un'aquila sabauda molto simile a quella bicefala dei talleri 1780. https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-ERV/0 Tuttavia anche questa moneta molto più "studiata" fallì completamente nel suo scopo di soppiantare il tallero 1780. Nel 1935 l'Italia fascista conduce la guerra d'Etiopia. Con la nuova Africa Orientale Italiana che sta nascendo nel corno d' Africa si fa impellente la coniazione di talleri 1780 per l'Italia visto l'uso consolidato della moneta in questa regione. Mussolini stipulerà quindi un accordo con l'Austria, all'epoca sotto la guida politica fascista del "Fronte patriottico" e quindi politicamente vicina all'Italia, per la cessione dei conii del tallero 1780 a Roma per 25 anni. Negli anni '30 Vienna però stava fornendo sotto contratto all'Impero Britannico i talleri che necessitava per le sue colonie e tale contratto viene bruscamente reciso poco prima della sua scadenza a causa dell'accordo stipulato con l'Italia. Il Regno Unito decise quindi di risolvere la questione sostenendo che il tallero di Maria Teresa non fosse più una moneta a corso legale in Austria e che l'Austria avesse scelto di abdicare al suo monopolio cedendo i diritti di coniazione all'Italia. Con questa giustificazione diplomatica il Regno Unito iniziò la coniazione dei talleri nel 1936 a Londra imitando il tallero teresiano. Questo precedente aprì la strada anche alle coniazioni del tallero a Parigi nel 1937 e a Bruxelles. Il Regno Unito attivò per la coniazione dei talleri anche le zecche di Birminghan e Calcutta. Il precedente italiano del 1935 aprì la strada ad un vaso di pandora nella coniazione del tallero 1780 per conto delle potenze coloniali di Regno Unito e Francia. L'Italia coniò quasi 20 milioni di talleri a Roma fino a sicuramente il 1941 (quando a causa delle vicende belliche perse l'Africa Orientale Italiana). Dibattuta è invece la prosecuzione delle coniazioni nel dopoguerra fino al 1950. I conii del tallero 1780 furono restituiti a Vienna nel dopoguerra e Londra cessò l'attività di coniazione dei suoi talleri negli anni '60. Con il de-colonialismo del dopoguerra la necessità di coniare talleri divenuta così imponente pochi anni prima cadde del tutto, senza imperi coloniali coniare il tallero divenne inutile per Regno Unito, Francia (che cessò le coniazioni nel 1957) e Italia. Dal 1962 ad oggi il Tallero è coniato dalla sola zecca di Vienna per i collezionisti ormai più che per scopi coloniali. Questa grande varietà di zecche ed epoche che si videro protagoniste nella coniazione del tallero ha fatto si che questo abbia subito dei minimi cambiamenti e differenze di conio che ne permettono la datazione e assegnazione della zecca. Per i talleri più datati è più facile, quelli settecenteschi austriaci hanno addirittura indicata la zecca con una sigla al rovescio. Quelli lombardo veneti sono inconfondibili per il punto dopo la croce decussata al rovescio (.X.) e, a parte per le coniazioni veneziane più tarde, per alcune differenze anche nel disegno. A partire da metà Ottocento però i talleri assumono un aspetto ormai più consolidato. In quel lungo periodo di coniazione della zecca di Vienna tra il 1860 ed il 1930 le differenze sono minime ed è difficile fare ordine in una forbice cronologica così ampia. Le coniazioni di Roma si compongono di due conii e il più comune di essi è facilmente riconoscibile per la legenda radente il bordo o tagliata. Le conazioni inglesi presentano due piume anzichè tre nella coda centrale. Le coniazioni più recenti di Vienna hanno l'unghia dx completa mentre le pre-belliche l'hanno corta. Le differenze sono tutte così, assolutamente minime, il tallero 1780 per questo non è una moneta facile. Ci sono anche differenze sostanziali in rarità e valore date da questi minimi dettagli, i talleri settecenteschi e lombardo-veneti sono tra i più pregiati e anche tra loro ci sono varietà molto differenti, tipologie comuni ed altre molto rare. Come detto il mondo dei talleri è abbastanza complesso ma, a mio avviso, anche molto affascinante! Le fornisco di seguito qualche riferimento online e cartaceo per approfondire: https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-MTTL/1 http://manuali.lamoneta.it/ManualeTallero/Tallero.htm http://numismaticamente.it/collezionismo-numismatico/i-talleri-1780-coniati-in-italia http://www.theresia.name/cgi-bin/Token.cgi?Language=en http://www.numismatik-cafe.at/gallery/album.php?album_id=989&sid=8cc6c59705ba89d270dc0ff5dbe03e7c Adrian E. Tschoegl, Maria Theresa's Thaler: A Case of International Money, Eastern Economic Journal , Fall, 2001, Vol. 27, No. 4 (Fall, 2001), pp. 443-462 Andrea Maria Ponzi, Tallero di Maria Teresa 1780 Manuale per l'identificazione delle zecche con grado di rarità e quotazioni, D'Amico Editore, 2021.1 punto
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