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  1. petronius arbiter

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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 10/12/24 in tutte le aree

  1. Vedi ANTONIO, il problema è l’incoerenza del tuo atteggiamento. Esordisci sempre con umiltà nel richiedere l’aiuto agli esperti, puntualizzando che devi imparare e tante altre belle cose, ma poi ti smentisci palesemente manifestando un’atteggiamento ben diverso quando i pareri dati dagli esperti non rispecchiano i tuoi. Da utenti come @Arka e @gpittini, che di esperienza ne hanno da vendere, possiamo solo che imparare. Questo, tradotto in soldoni, significa che mentre tu e io abbiamo bisogno di vedere certi dettagli, loro, grazie ai decenni di esperienza e alle tantissime monete viste (peraltro Gianfranco era anche il proprietario della moneta!) possono essere in grado di esprimere un parere anche su foto didatticamente squalificanti come quelle del topic in essere, dettaglio su cui tu stesso concordi… Ma nonostante questa consapevolezza hai continuato nella tua quasi tediosa “crociata”, come a volerci convincere della veracità delle tue tesi, isolando addirittura degli ingrandimenti (didatticamente improponibili da foto di 250 pixel per lato); ma come, prima dici che le foto sono insufficienti ai fini della chiarezza, e poi commetti questo grossolano errore? È tutto ciò nonostante il proprietario stesso della moneta (che l’aveva vista in mano) si sia espresso sulla sua bontà. Ancora con questi dubbi? dubbi che tu stai quasi "pretendendo" di rendere oggettivi con i tuoi interventi assurdi tanto da arrivare a isolare degli ingrandimenti improponibili per la loro imbarazzante definizione. Vedi ANTONIO, nella vita ci sono situazioni in cui si deve dare fiducia a chi, senza ombra di dubbio, ne sa più noi. E come nella vita, questo va fatto anche nel Forum. Si chiama rispetto, e va mostrato a tutti, specialmente verso gli utenti che lo meritano e allo staff che lavora per questa piattaforma. Sono solo castelli di sabbia? Non credo, dato che basta rileggere discussioni, come questa, in cui i tuoi interventi palesano proprio questo atteggiamento che è divenuto ben noto allo staff. DIMOSTRACELO. Molto spesso ribadisci che le reazioni sono come commenti. Ma finora non vedo tue reazioni di ringraziamento verso gli utenti sopra citati.
    6 punti
  2. Scusate ma vi pongo una domanda: non è che si sta creando un castello di sabbia basato sul nulla in quanto centrato su un esemplare postato anni fa ed avvalendosi di immagini di anni fa (di qualità non eccelsa) laddove le stesse : - non sono replicabili in qualità migliore - l'esemplare non è più disponibile - il possessore (utente di ampia esperienza) afferma di non aver nutrito dubbi sull'esemplare - utenti di alto livello di conoscenza non rilevano difetti... A questo ultimo punto rilevo che si fa spesso appello agli interventi degli "esperti"... salvo poi non dare valore a quanto essi esprimono... quindi demotivandone l'intervento e quelli successivi. Vanno bene i "cold case" ma in assenza di nuove prove di solito non si riaprono i processi. Processo che a suo tempo tra l'altro non ci fu... e in assenza di nuovi indizi personalmente non ravvedo gli estremi per farlo... si alimenta solo il DUBBIO. Fino a raggiungere la paranoia. Sbaglierò, mi assumo la responsabilità di quanto ho espresso ma ripeto, "non creiamo castelli di sabbia basati sul nulla..." Buona serata Illyricum
    4 punti
  3. Buonasera a tutti gli amici del forum, come ho avuto di anticiparvi nella discussione riguardante la 68° edizione del Bophilex, quest'oggi ho aggiunto un'altra medaglia napoleonica in argento alla mia collezione. Come da titolo, si tratta della medaglia per la conquista dell'Alto Egitto da parte dell'esercito francese. Una campagna, quella nella terra dei Faraoni, che nel lungo periodo avrebbe avuto più successo sul piano artistico-culturale che non su quello strettamente militare. Oltre al ben noto ritrovamento della stele di Rosetta, Napoleone portò con sé un nutrito gruppo di studiosi ed intellettuali, che permisero agli europei di riscoprire la storia di un popolo tanto affascinante quanto misterioso. Tornando alla medaglia, indubbiamente è uno degli esemplari più iconici di tutta la medaglistica napoleonica, proprio per la peculiare scelta dei soggetti rappresentati. Al dritto, troviamo la testa della dea Isis e la legenda circolare CONQUETE DE LA HAUTE EGYPTE, ovvero la parte meridionale dell'Egitto. Al rovescio, invece, possiamo apprezzare un coccodrillo incatenato ad una palma. Questo è un chiaro riferimento ad una moneta romana in cui viene celebrata la vittoria conseguita da Ottaviano e Agrippa ad Azio (31 a.C.) contro le forze di Cleopatra e Marco Antonio. Come potete osservare, al rovescio troviamo proprio un coccodrillo legato con una catena ad una palma, a simboleggiare che l'Egitto era stato finalmente domato. Bene, conclusi gli aneddoti storici e numismatici, direi che è ora di mostrarvi finalmente la medaglia. L'esemplare presenta una bella patina da vecchia raccolta e dei rilievi ancora ben intatti. Soprattutto al dritto non è affatto semplice trovare un esemplare in argento in questo stato. Perciò, mi ritengo alquanto soddisfatto dell'acquisto fatto.
    3 punti
  4. Ciao, È una testa normale. Ecco un testa grande. Un saluto a tutti. Raffaele.
    3 punti
  5. Visto che si parla del polpo, suggerisco di seguire la "Norma del Polpo" del greco Teognide : Rivolgi a tutti gli amici, o cuore, un animo duttile, adeguando il tuo umore a quello di ognuno. Assumi la natura del polpo dalle molte pieghe, che sembra a vedersi simile ad una pietra a cui aderisce. Una volta, così assentisci, un'altra divieni diverso di pelle. L'abilità vale più dell'intransigenza. In un Forum sarebbe opportuno cercare di adattarsi ai propri interlocutori.
    3 punti
  6. Me in base a quale regola la risposta dovrebbe essere “ obbligatoria”, “certificata” e “ tempestiva”? è un forum di appassionati e non…altrimenti ci sono i periti numismatici a pagamento che offrono ( più o meno) quello che chiedi tu….. mi pare che tu stia esagerando con le pretese nei confronti degli altri partecipanti “ per passione “, oltretutto criticandoli se non sono abbastanza accurati o tempestivi nel darti le risposte…se hai bisogno di un giudizio su misura, vai da un professionista e pagalo … solo allora maturerai il diritto di criticarne l’operato…. Qui puoi solo ringraziare chi ti dedica il SUO tempo…non esiste nessun “ dovrebbe” …
    3 punti
  7. Buongiorno, informo che è stato, finalmente, ripristinato il sito Portale Numismatico dello Stato. Due interessanti novità in primo piano: https://www.bollettinodinumismatica.it/#/ Fabio
    3 punti
  8. Ti ringrazio per la citazione (ho tolto il maestro ) E' una delle pochissime monete che ha accanto alla tughra la data di regno in questo caso 28 (1835) 5 para Mahmud II° Tripoli #267026 - Ottoman AE 5 para, Mahmud II, 1223 AH year 28 Tarabalus Gharb (zeno.ru) dovrebbe essere questa.
    2 punti
  9. Buongiorno a tutti vi mostro un mio acquisto di qualche anno fa, la moneta è classificata R2 sul Gigante, ma chiedo se potrebbe anche essere un R3 visto che mi sembra un testa grossa di Ferdinando.
    2 punti
  10. Asta Negrini n.31 del 10/06/2010. Lotto 1536 aggiudicato a 130 euro
    2 punti
  11. Variante con data spaziata al rovescio...
    2 punti
  12. Le foto sono sfocate ma direi che siamo all' incirca sull'MB... N.B.parere da un non esperto...
    2 punti
  13. Figurati @torpedo, è un piacere. Per la conservazione aspettiamo altri interventi di utenti più preparati di me. Un saluto.
    2 punti
  14. Questo è ciò che vedo... In alto a sinistra dello stemma è l'asta verticale della T di tornesi,in alto a destra dello stemma è la parte bassa e curva del 5 del valore... Grazie Raff,direi che in quattro e quattrotto il mistero è stato risolto...😉
    2 punti
  15. https://new.coinsweekly.com/news-en/alexandria-in-nummis-impressions-from-the-symposium-in-lugano/ Coinsweekly dedica una pagina al Simposio. Gli atti verranno pubblicati sui Quaderni Ticinese, ottima notizia!
    2 punti
  16. Si tratta di monete per collezionisti e non per la Circolazione, cedute dall'autorità emittente già in partenza ad un costo molto superiore al valore nominale. Il valore nominale e il corso legale assumono quindi un ruolo di "vestitino di paglia" per giustificarne la definizione di moneta (che attrae interesse tra i collezionisti) e non quella di medaglia. Se l'autorità emittente non inserisse un qualche numeretto per dargli un valore nominale sarebbero in tutto e per tutto delle medaglie, che però sarebbero molto più difficilmente vendibili. Il valore nominale è quindi essenzialmente fittizio e il suo costo sul mercato dato dalla legge della domanda e dell'offerta.
    2 punti
  17. "Esistono 4 tipi di paesi: paesi sviluppati, paesi sottosviluppati, Giappone e Argentina" (Simon Kuznets, Premio Nobel per l'economia 1971) L'Argentina rappresenta uno dei casi più studiati e dibattuti d'instabilità economica, in quanto dalla sua storia come paese indipendente si sono registrati ben nove default. Da una situazione relativamente stabile, la prosperità dell'inizio del XX secolo, si arriva a partire soprattutto dagli anni '70 a fallimenti ciclici che sembrano inarrestabili. Il problema è sempre lo stesso: esplosione di debito pubblico e inflazione, che si verificano sotto governi di qualunque parte politica e tendenza economica. L'alta inflazione è un problema endemico del paese. Registrò un record storico alla fine degli anni '80; quest'anno è arrivata a sfiorare il 300%. Dati recenti dettagliati: https://tradingeconomics.com/argentina/inflation-cpi "I processi inflazionistici in Argentina (1982-1991)": https://sonar.ch/documents/299681/preview/BizzarriM.pdf serie 1981-1983 In questa situazione sono diventate caratteristiche le banconote d'emergenza che dalla fine degli anni '80 vengono emesse periodicamente per sopperire alla carenza di contante provocata dalle fiammate inflattive. Sono emesse dalle Province (così si chiamano gli Stati federati argentini) dietro autorizzazione del governo federale, secondo precisi regolamenti e per importi totali prestabiliti. In qualche caso danno anche diritto a interessi al cambio in valuta ordinaria. Alcuni esempi di vari decenni: Provincia di Buenos Aires (venivano accettati anche nelle Province confinanti) Provincia di Catamarca
    2 punti
  18. Sbaglierò pure, non ho mai la presunzione di non sbagliare, assolutamente ma la percezione che passa agli altri utenti è diversa dalla intenzione che esprimi. Il mio non è un diktat - ci tengo a rimarcarlo - ma vuole essere un consiglio amichevole. Per farti un esempio quando, ribadisco, più utenti esperti esprimono una posizione e uno solo continua - basandosi su immagini non ottimali - a ribattere, il problema non è verosimilmente dei tre. E non è un caso unico o occasionale. Buona serata Illyricum
    2 punti
  19. Alla prossima asta archeologica di Pandolfini verrà esitato un lotto particolarmente interessante, ovverosia la collezione di monete romane, di età repubblicana ed imperiale, appartenuta a Papa Pio VII. Come riportato dalla casa d'aste: "ll medagliere qui proposto è una parte di quello inizialmente raccolto da Papa Pio VII poiché l'intero gruppo fu smembrato a seguito dell'occupazione francese del Quirinale nel 1809 e, una volta ricostruito, smembrato nuovamente con l'occupazione dell'Abbazia di S. Maria del Monte a Cesena il 20 gennaio 1832 (in cui era custodito). A seguito di tali vicende, i contenitori superstiti sono i quattro che compongono il lotto; essi, essendo inferiori per capacità alle monete tuttora esistenti, sono l'evidente prova che l'iniziale collezione doveva essere ben più vasta. Il nucleo rimase successivamente nelle disponibilità della famiglia Chiaramonti dal 1934 ad oggi." La collezione comprende 1.535 esemplari ed ha una stima di 30.000-50.000 euro. https://www.pandolfini.it/it/asta-1256/medagliere-di-papa-pio-vii-12023005895
    2 punti
  20. Martedì 15 ottobre dalle ore 20:45 al CCNM (via Kramer, 32 Milano. Citofono SEIDIPIU'), conferenza su "La Zecca di Potosí" tenuta da Enrico Lesino. Enrico Lesino è principalmente uno studioso della monetazione milanese, ma da sempre affascinato dagli eventi successi con la scoperta del "Nuovo Mondo" da parte della corona spagnola. Vedremo con la scoperta dell'argento a PotosÍ come questo influì nella storia della corona spagnola e nel mondo. La conferenza che avrà inizio dalle ore 21:00 potrà anche essere seguita da remoto, i link da utilizzare per seguire la conferenza verranno comunicati nei primi giorni di ottobre.
    1 punto
  21. Buonasera a tutti,ieri al convegno di Bologna ho acquistato un lotto dove all' interno c'era questa spilla in argento, secondo me è molto bella e mi piacerebbe tanto sapere a chi apparteneva lo stemma raffigurato,la spilla è in argento 800 come da punzone sul retro, inoltre in basso al dritto ci vedo 31 preceduto da un altro carattere che non riesco a decifrare,forse uno 0 oppure una C... In alto sembrano dei gigli,forse la provenienza è la Francia?o forse Firenze?non dico borbonica perché sarebbe troppo bello... Se qualcuno ha suggerimenti è ben accetto... Intanto mi permetto di citare @Corbiniano...
    1 punto
  22. Di grossi aquilini di Padova ci sono anche belli. Ma effettivamente pesano tra i 1,30 e 1,60 g. E il diametro non supera i 22 mm. Questo, sicuramente falso, sembra uno di quei gettoni usati nelle fiere medievali. Arka # slow numismatics
    1 punto
  23. Salve,qui ci vuole il maestro delle ottomane @nikita_ ☺
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  24. DE GREGE EPICURI Credo che 7 g. siano pochi per un diametro di 30 mm: o il peso è maggiore, o il diametro minore. Al D quel che si vede delle lettere potrebbe indicare COMMODUS. Al rovescio sembra di leggere TRP VIII, IMP V, compatibili con l'anno 182. Potrebbe essere un asse di Commodo: al rovescio, l'imperatore con vittoriola.
    1 punto
  25. Io leggo spesso i tuoi interventi sull’autenticità di monete antiche e li trovo molto interessanti e ben argomentati, quindi mi spiacerebbe se non ti esprimessi più a riguardo. Poi è evidente che anche tu (come tutti del resto) puoi sbagliare, ma personalmente ti trovo molto preparato sulle monete antiche e dai tuoi commenti emerge anche una grande passione per la numismatica.
    1 punto
  26. Per queste due monetine invece ci sono voluti quasi 4 mesi, un primo passaggio a tre settimane dall'ammollo. 1 tornese del 1851 l'ultimo passaggio a 15 settimane, inutile andare oltre. 1 tornese del 1853
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  27. Si, ci siamo accavallati, praticamente ho visto nella tua moneta esattamente quello che hai riportato al post#3. Sentiamo cosa ne pensano gli altri collezionisti.
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  28. Ciao Genny, Dirò sicuramente una scemenza, ma a me sembra che sotto a questo 5 tornesi ci sia un altro 5 tornesi venuto male. Un saluto Raffaele.
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  29. Chiaramente uguali no.... pero ci sono molte persone che fanno lavori simili con il legno, oppure repliche.
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  30. @torpedo in questa discussione l'ottimo @LOBU(che saluto) ha messo bene in evidenza le differenze tra le due effigi. https://www.lamoneta.it/topic/213445-piastra-del-1841-testa-grande/#comments
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  31. Claudio, ma il primo competente devi essere tu quando acquisti una moneta…, quindi prima studia bene la moneta che ti interessa, documentati e poi senti anche il parere dei tanti appassionati del forum, ma il grande sforzo lo devi prima fare tu. Poi se vuoi una consulenza di un esperto, vai da un professionista (perito numismatico) e paghi la prestazione.
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  32. Continuando nel raccontare Milano Numisnatica ci saranno poi due interventi autorevoli e importanti da parte del Vicepresidente della Nip Luca Alagna e di Andrea Cavicchi Coordinatore del nuovo CNI Comitato Numismatico Italiano sui legami tra il commercio numismatico e la cultura e il collezionismo numismatico.
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  33. ... e in caso contrario esiste sempre il tasto 'ignora utente'
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  34. Rocco, interessante moneta. La sigla è già ben visibile, considerando il nominale. Secondo me, si tratta della stessa moneta pubblicata sul Magliocca a pagina 137, n. 108, nella foto che evidenzia il marchio della croce biforcata.
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  35. Ciao a tutti. Frequentemente sul Forum, nelle sezioni “Monete Imperiali” e in quella “Identificazioni”, vengono postate richieste di notizie su monete del IV secolo. Si tratta delle monete romane più facilmente reperibili, a prezzi anche bassi e che spesso attraggono chi, alle primi armi, vuole accostarsi alla monetazione romana con l’acquisto di una moneta . Sulla base di questi presupposti e sperando di poter venire in aiuto a stiano per compiere il loro “primo passo”, ho pensato di scrivere una sorta di “guida”, una sorta di piccolo preambolo introduttivo, condivisa con Exergus, su quelle più comuni del tempo. Non avendo la presunzione di scrivere un vero e proprio trattato su quanto descritto e per sintetizzare un tema di portata molto estesa, mi son limitato, anche per ragioni di tempo, a prendere spunto e materiali da alcuni siti tra i quali principalmente: http://dougsmith.ancients.info./uncleaned.html e http://www.constantinethegreatcoins.com/ MONETE COMUNI DEL IV SECOLO UN BREVE INQUADRAMENTO STORICO Se l’Impero corse un periodo di importante crisi verso la metà del III secolo, questo venne superato grazie alle imprese di una serie di capaci imperatori che riuscirono ad arginare almeno militarmente un declino ormai sopravanzante. Tra questi indubbiamente possono venir menzionati dapprima Claudio II , che mise un primo freno alla caduta dell’Impero con alcune importanti vittorie ma che fu fermato nella sua opera dalla sua prematura scomparsa e quindi Aurelianus, che riuscì nel tentativo di riunificare un Impero colpito da varie usurpazioni maggiori (Impero Gallico e di Palmira), minori e flagellato da invasioni barbariche. Altra figura importante fu Diocletianus, che si rese protagonista di riforme sia strutturali che economiche dello status imperiale, dando avvio alla Tetrarchia e alla suddivisione dell’Impero in zone, conscio della difficoltà da parte di un’unica guida nel poter governare un territorio così vasto. Questo esperimento fallì, nel medio-lungo termine, grazie (o causa?) di uno dei Cesari, Constantinus I, che nel tempo riunì nuovamente l’Impero sotto la sua guida. Constantinus comunque dimostrò grandi doti militari, riuscendo comunque, nel corso del suo regno, a bloccare le varie invasioni barbariche cui fu soggetto il territorio imperiale; alla sua scomparsa si assistette alla lotta da parte dei suoi discendenti per l’ottenimento della porpora imperiale. Questa serie di guerre intestine causarono gravi perdite sia in termini economici sia umani; a tal riguardo va riportato che la popolazione imperiale scese dai 4 milioni di abitanti del III secolo ai 2 milioni nella metà del secolo successivo. Le campagne cominciarono ad esser abbandonate (anche per cercare rifugio nelle città) e per evitare un abbandono delle attività agricole nel tempo si cominciò chiudere un occhio e a lasciar occupare le terre abbandonate a popolazioni barbariche che oltrepassavano il Limes in piccoli gruppi, in maniera pacifica. Altri gruppi barbarici erano richiesti per essere arruolati nel’esercito. Nel IV secolo le popolazioni di origini barbariche germaniche premevano ai limes, pressate a loro volta da altre spinte verso ovest da spostamenti di gruppi umani dovuti a cambiamenti climatici e quindi alla ricerca di territori; quali migliori di quelli dell’impero Romano, ricco e quasi “mitico”? I vari popoli di ceppo germanico cominciano a perdere la loro tradizionale struttura su base tribale e cominciano a riunirsi in federazioni, aumentando il peso militare nei propri avanzamenti verso l’Impero . Il sistema difensivo romano, secondo Luttwak, basato su una difesa “elastica”, passiva, non ce la fece più a reggere la massiccia pressione di forze di invasione di una certa entità. Ma la pressione sulle frontiere non si limitò al limes europeo e si riaccese anche il fronte orientale, dove i Sassanidi avevano preso il posto degli “storici” nemici dell’Impero Parthico. Constantius II fu costretto ad impiegare forze in questo settore e, alla fine, a sconfiggere Shapur II. Ma ciò necessitò una presenza militare che indebolì il contingente utilizzato a scopo difensivo in Europa. Inoltre il suo successore, Iulianus II, dopo aver ben figurato nelle campagne militari in Europa, spinto anche dallo spirito di rivalsa sul suo predecessore, si cimentò in un’invasione della regione mesopotamica che, dopo un inizio vittorioso, si trasformò in una pesante debacle con la perdita di gran parte dell’esercito impiegato. La pace fu negoziata (in maniera svantaggiosa per Roma) dal nuovo imperatore Iovianus . Dopo un breve regno quest’ultimo morì, lasciando la porpora a Valentinianus I (occidente) e a suo fratello Valens (oriente). Ci fu l’ennesimo usurpatore (Procopius, cugino di Iulianus II) che fu sconfitto da Valens con l’aiuto militare dei Goti Tervingi. Ma ben presto questo popolo germanico cominciò a diventare un problema; Valentinianus d’altra parte era impegnato in campagne belliche contro Alemanni, Quadi e Sarmati e a seguire l’evolversi dei disordini in Nord Africa e Britannia. Negli anni Settanta Valentinianus I morì e fu avvicendato al trono da Gratianus e Valentinianus II. Nel contempo i Goti, spinti verso ovest da popoli messi in movimento dalle orde di Unni, premevano sul confine danubiano chiedendo di per poter entrare nel territorio imperiale pacificamente ed avere delle terre da coltivare. Alla fine i Tervingi furono fatti insediare nei Balcani ma ben presto cominciarono a ribellarsi alle vessazioni romane. Nell’ estate del 378 Valens, di ritorno da Antiochia, chiese l’appoggio a Gratianus per un attacco congiunto ai Goti ma quest’ultimo, alla testa dell’esercito occidentale in movimento verso le regioni balcaniche fu costretto a recedere sui suoi passi per fronteggiare un attacco degli Alemanni: Valens quindi attaccò i Goti presso Adrianopoli (9 agosto) senza attendere l’arrivo di Gratianus, ormai quasi giunto a destinazione. La sconfitta fu totale: 2/3 dell’esercito e lo stesso Valens furono uccisi. In seguito L’imperatore Theodosius I gestì con successo i Goti, concedendo loro terre in Tracia in cambio in cambio del servizio militare. Questo fu particolarmente prezioso quando l’imperatore chiese il loro appoggio militare contro gli usurpatori nel 387 e nel 394. Theodosius I morì a Mediolanum nel 395 lasciando il trono a Arcadius (oriente) e Honorius (occidente).
    1 punto
  36. Si, fa parte della mia collezione di francobolli d'Europa ante 1900, anche se mi diletto anche con qualche cosa di oltremare, ma li il campo è molto ampio.
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  37. Il polipo o polpo italico in napoletano scritto lo troverai come "purp" magari anche con due rr o semplicemente purpo , nella lingua parlata sarà sempre "purp" , visto che nel parlato napoletano si omette spesso il finale. Nel caso esposto dal buon @numa numa si intende che l'essenza del cucinato non abbisogna di ulteriori ingredienti. E chest è......
    1 punto
  38. Sempre considerando che giudichiamo una foto, a me sembra patinata e coniata. Aspetto l'intervento di @gpittini... Arka # slow numismatics
    1 punto
  39. Un po’ di estero
    1 punto
  40. Prima di tutto, grazie a tutti quelli che hanno espresso il loro apprezzamento per la discussione attraverso i like E ora, intermezzo favolistico... ma non troppo The Tin Man The Tin Man (in italiano l'Uomo di Latta, o il Taglialegna di Latta) è uno dei personaggi de Il Mago di Oz. Prima di ridursi in quello stato era un ragazzo in carne e ossa, figlio di un taglialegna che viveva nella foresta con il padre e la madre vendendo il legno ricavato dagli alberi. Quando i suoi genitori morirono decise di sposarsi con una ragazza proveniente dal paese dei Munchkins. Questa però si prendeva cura di una vecchia molto pigra che, non volendo perdere colei che l'accudiva, chiese alla strega dell'Est di rendere indisposto lo spasimante della giovane che, a causa di tale maledizione, perse prima le due gambe e poi, man mano, tutto il corpo per colpa della sua stessa ascia. Grazie all'aiuto di un abile fabbro venne però ricomposto e fu trasformato in un taglialegna di latta, così, senza cuore, perse l'amore per la bella ragazza. Un giorno, mentre si trovava nel bosco, venne colto da un improvviso temporale che arrugginì tutte le sue articolazioni, immobilizzandolo. Un anno dopo tale avvenimento passarono dalla foresta Dorothy e il suo amico Spaventapasseri decisi a recarsi dal grande Mago di Oz per chiedergli, la prima il ritorno a casa, il secondo un cervello. I due, dopo aver trovato l'uomo di latta in questo pessimo stato, decisero di aiutarlo e, grazie all'oliatore che egli teneva conservato in casa, sbloccarono le sue articolazioni. Dopo avergli raccontato la sua storia, l'uomo di latta, disperato perché senza cuore, pensò di viaggiare insieme ai suoi salvatori verso la città di smeraldo per chiedere al mago di donargli un cuore nuovo. Fin qui la storia che tutti sicuramente avrete letto nel libro o visto nei film. Ma... Secondo l'interpretazione "politica" del libro di Baum, l'Uomo di Latta rappresenterebbe proprio l'operaio delle industrie del Nordest, lasciato "arrugginito e senza cuore" dal suo duro lavoro. Lo impersona l'attore Jack Haley nel film di Victor Fleming del 1939. petronius
    1 punto
  41. Terminato il racconto della circolazione interna dei Trade dollars, non dobbiamo però dimenticare che essi erano stati pensati per l'uso nei paesi dell'Estremo Oriente. Già nel 1873, primo anno di produzione, la maggior parte delle monete coniate venne esportata in Cina. Nell'ottobre di quell'anno l'imperatore Tonghzi fece fare un test di analisi sulle monete, a seguito del quale emise il seguente proclama: "Questa proclamazione, quindi, è per informazione di voi mercanti, commercianti, soldati e persone di ogni distretto. Dovete sapere che il "Dollaro commerciale dell'aquila" che è arrivato di recente a Hong Kong è stato saggiato congiuntamente da ufficiali appositamente nominati allo scopo, e può essere preso in pagamento di dazi, ed entrare in circolazione generale. Non dovete guardarlo con sospetto. Allo stesso tempo, i ladri, i truffatori e simili, sono qui severamente proibiti di fabbricare imitazioni spurie di questo nuovo Dollaro dell'aquila, con l'obiettivo del proprio profitto. E se osano sfidare questo divieto, e fabbricare moneta falsa, saranno, una volta scoperti, sicuramente arrestati e puniti. Che tutti obbediscano con tremore! Che non ci sia disobbedienza! " Ma nonostante le rassicurazioni, i cinesi non si fidavano troppo, ed erano soliti ricorrere alla pratica del chopping, ovvero marcavano le monete di cui avevano constatato di persona la bontà con dei segni detti Chopmarks I chopmarks sono caratteri in lingua cinese che venivano impressi sulle monete d'argento dai mercanti o dagli scambisti, a testimoniare che avevano superato positivamente l'esame di autenticità. Una garanzia personale che quella moneta era di buon argento! Questa pratica, serviva a facilitare l'accettazione delle monete per la circolazione, ed era al tempo stesso una forma gratuita di pubblicità per questo o quel commerciante. I chopmarks potevano essere così numerosi da rendere quasi irriconoscibile il disegno della moneta, per questo il decreto del 1887 ammetteva al cambio solamente Il fatto che i dollari contromarcati non fossero redimibili ha fatto sì che migliaia di essi siano arrivati fino ai giorni nostri (altrimenti sarebbero stati rifusi), e queste monete personalizzate sono ora affascinanti reliquie di un'epoca che fu petronius
    1 punto
  42. Sebbene ormai privo di valore legale e non più coniato dal 1878, il Trade dollar non voleva proprio saperne di andare in pensione, e continuò a essere scambiato in qualche modo ancora per un decennio. Dal 1883, le aziende rifiutavano di accettarlo in pagamento, o lo facevano solo con un forte sconto. Milioni di pezzi già coniati rimanevano in circolazione, poiché non c'era modo di convertirli in qualcos'altro, se non per il loro valore intrinseco. Costantemente in calo per tutti gli anni 1870/80. Chi possedeva i dollari, era riluttante ad accettare una perdita del genere, e il governo non era disposto a venir loro incontro riprendendoli indietro al facciale. Vennero presentate diverse proposte di legge per la redenzione dei Trade dollars, ma tutte furono vittime di interessi politici contrastanti. Mentre il dibattito infuriava al Congresso, gli speculatori incominciarono a comprare tutti i dollari che potevano al loro valore intrinseco. Così, quando infine fu approvata una legge per la loro redenzione, nel febbraio 1887, la maggior parte delle monete non era più in circolazione. E gli speculatori realizzarono un grande profitto quando il governo accettò di riprendere indietro, al pieno valore facciale, tutti i dollari che non fossero "deturpati, mutilati o contromarcati". Questa "amnistia" per i Trade dollars aveva una durata di soli sei mesi, durante i quali era possibile presentarli al cambio ricevendo monete frazionali in argento, o dollari di nuovo conio (i Morgan). Il metallo recuperato dalla fusione dei Trade fu poi usato per coniare altre monete in argento petronius
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  43. Lungi dall'essere eliminati dalla circolazione interna, la perdita del corso legale dei dollari ebbe come unica conseguenza che le banche non li cambiavano più, per nessun importo. Ma, come prevedibile, continuarono a richiederli gli speculatori, disposti a ritirarli dai commercianti frustrati con un piccolo sconto Ci fu una nuova svolta. Queste monete, venivano vendute dagli speculatori agli imprenditori, che le passavano a ignari dipendenti ogni giorno di paga. Una pratica particolarmente diffusa nelle città industriali del Nordest, dove un gran numero di poveri immigrati era impiegato nelle miniere e nelle industrie. Venivano pagati in Trade dollars al facciale (ma il padrone li aveva avuti a meno, e a meno ancora gli speculatori li avevano ritirati dai commercianti ), ma quando andavano a spenderli, si rendevano conto che molti negozianti li accettavano solo per il loro valore intrinseco, inferiore a 1 dollaro. Il rifiuto di accettare i Trade nella busta paga poteva portare al licenziamento, e così tanta povera gente fu ripetutamente vittima di questo ingiusto scambio Allo stesso tempo, anche i commercianti avevano uno svantaggio, poiché il rifiuto di accettare queste monete al facciale scoraggiava il commercio. La differenza tra il valore nominale e quello dell'argento divenne così ampia nel 1876, che presto fu evidente anche per il governo e gli amministratori della Zecca che i Trade di nuova emissione venivano richiesti soprattutto per l'uso interno (sempre distribuiti a peso dalla Zecca a chi portava il suo argento da fondere). Così, nonostante qualche modesto progresso ottenuto da queste monete sui mercati asiatici, il 22 febbraio 1878 il Segretario al Tesoro John Sherman ordinò di cessare la produzione, che continuò fino al 1883 solo per poche migliaia di monete proof da vendere ai collezionisti. Poi, nel 1908, uscirono fuori non si sa come pochissime monete proof datate 1884 (10) e 1885 (5): il che fa sorgere non pochi dubbi sull'anno della loro effettiva coniazione Ad ogni modo, come già per altre coniazioni simili (basti pensare ai dollari 1804), i collezionisti dimostrarono di apprezzarle, facendo raggiungere loro quotazioni da capogiro: attualmente, alcune sono state vendute per cifre a 6 zeri. Quello in foto è uno dei soli 5 esemplari datati 1885, stimato da PCGS in conservazione PR63+Cameo... non ci sono parole petronius
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  44. Infatti, il declino del prezzo dell'argento, portò all'uso del Trade dollar per la circolazione interna. La Zecca accettava ancora una certa quantità di argento dai privati, quello necessario per coniare questi dollari. E i depositanti con essi venivano pagati. Ma i dollari dati in pagamento per l'argento, venivano calcolati non in base al loro valore nominale, ma al bullion value, cioè al valore intrinseco, che era più basso. Questo faceva sì che i depositanti ricavassero un immediato profitto dall'operazione spendendo le monete al facciale, e finché queste mantenevano il loro corso legale i commercianti, obbligati ad accettarle, non potevano far altro che continuare ad accumularle, poiché le banche non ne ammettevano il cambio in banconote per importi superiori ai 5 dollari. Inutile dire che, in un'epoca in cui il valore delle monete metalliche era dato da quello del metallo che contenevano, il dover accettare per 1 dollaro monete che, in argento, valevano meno, non li rendeva certo felici. Alla fine, il governo fu costretto ad adottare una soluzione mai utilizzata prima (e nemmeno dopo): togliere ai Trade Dollars il corso legale. Lo fece con una legge del 22 luglio 1876, che revocava il corso legale, limitando l'uso di queste monete solo al commercio estero. Ma questo non risolse affatto il problema... Il corso legale del Trade dollar verrà ripristinato nel 1965, a quel punto non solo la questione si era invertita (il valore intrinseco superava il nominale), ma essi avevano raggiunto sul mercato collezionistico un interesse e un valore tali che nessuno sarebbe stato così pazzo da spenderli al facciale petronius
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  45. Altri due patterns facenti parte del set di sei si discostano in maniera ancora più netta dal disegno definitivo. In entrambi, al dritto, non abbiamo più una Lady Liberty seduta a figura intera, ma soltanto la testa, con due diverse acconciature Nel secondo, poi, anche il rovescio cambia completamente, niente più aquila ma soltanto le iscrizioni inserite in una corona d'alloro petronius
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  46. Grazie The Crime of 1873 Fin dal 1792 con l'istituzione della prima Zecca Federale gli Stati Uniti avevano adottato un sistema monetario formalmente basato sul bimetallismo oro/argento, ma nel quale, di fatto, era l'oro a farla da padrone. Il Congresso aveva fissato il rapporto legale tra i due metalli in 16 a 1, in sostanza, a livello monetario, occorrevano 16 grani d'argento per pareggiare il valore di un grano d'oro. Dal momento che con quel rapporto l'argento era sottovalutato (cosa che sarà ancor più evidente dopo che la scoperta dell'oro in California nel 1848 ridusse il prezzo di mercato dello stesso), e poiché rendeva di più venderlo sul mercato libero piuttosto che consegnarlo alla Zecca per ricavarne monete, la conseguenza fu che all'inizio dell'Ottocento e per quasi 40 anni, venne a cessare la produzione dei dollari d'argento. Che riprese, lentamente, solo nel 1840, ma era comunque difficile trovarne in circolazione, poiché ormai erano stati sostituiti nell'uso quotidiano dalla cartamoneta. Stante questa situazione, il "crimine del '73" non faceva che prendere atto della realtà, tanto che inizialmente la legge non suscitò alcuna protesta. Essa, in pratica, poneva fine al diritto dei proprietari d'argento di portare i loro lingotti alla Zecca per vederli trasformati in moneta, diritto che permaneva invece per i lingotti d'oro, creando così un gold standard di fatto, e demonetizzando contemporaneamente l'argento. Nell'immediato, come detto, quasi nessuno ci fece caso, ma la scoperta, l'anno seguente, di importanti giacimenti d'argento in Nevada e la contemporanea adozione ufficiale del gold standard da parte di alcuni paesi europei (la Germania su tutti, che immise sul mercato internazionale un'enorme quantità di argento), portò a un crollo del prezzo. A quel punto, se non ci fosse stato il Coinage Act, sarebbe stato conveniente tornare a vendere l'argento alla Zecca in base al vecchio rapporto, ma la Zecca l'argento non lo comprava più. Così, chi aveva interessi nelle miniere del West, denunciò l'Atto come un crimine, una cospirazione dei banchieri per stabilire la base aurea. Trovando una facile sponda non solo, come ovvio, tra i lavoratori delle miniere, ma anche nelle associazioni degli agricoltori (ancora la forza trainante dell'economia del paese), ansiose di alzare la circolazione pro-capite del denaro e, di conseguenza, i prezzi dei loro prodotti. Così, nel 1877, ignorando l'ammonimento del presidente Hayes che un ritorno al bimetallismo sulla base del vecchio rapporto sarebbe equivalso a una svalutazione, il Congresso approvò un progetto presentato dal deputato Richard P. Bland del Missouri (nella foto), che consentiva il conio illimitato di argento sulla base del rapporto con l'oro di 16 a 1. Dopodiché, Bland fu soprannominato Silver Dick... lasciò a voi ogni considerazione sui possibili altri significati di questo nomignolo petronius
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  47. Frank Lyman Baum pubblicò l'opera alla quale deve fama imperitura nel 1900: in basso la copertina della prima edizione. Il libro, primo di una serie di 14 (qualcuno li ha mai letti gli altri? ) divenne ben presto un classico della letteratura per l'infanzia, ottenendo un grande successo anche oltre i confini della letteratura, come dimostra il famoso film del 1939 di cui viene mostrata sopra una scena... anch'esso il primo di molti. Ma, come altri capolavori per l'infanzia, anche Il Mago di Oz (questo il titolo generalmente usato in Italia) presenta diverse chiavi di lettura... una di queste ci riguarda da vicino Nell'ultimo decennio dell'Ottocento, si scatenò negli Stati Uniti un acceso dibattito tra i sostenitori di un sistema monetario basato sull'oro (il gold standard) e coloro che, invece, pensavano che l'economia del paese avrebbe tratto maggiore giovamento dall'utilizzo dell'argento come base monetaria. Costoro furono chiamati Silverites, e alla loro fazione apparteneva Baum, che scrisse il Mago di Oz con l'intento di illustrare i pericoli del gold standard. E pericoloso è il sentiero dorato (allegoria del gold standard) che la protagonista è invitata a percorrere, perché porta alla città del terribile Mago. Che si chiama, non a caso, OZ, abbreviazione di ounce, oncia, l'unità di misura delle monete (e di qualunque altra cosa in realtà, ma a noi interessa questa ). Torneremo più avanti sulle (presunte) corrispondenze tra i personaggi del libro e la battaglia dell'oro contro l'argento, battaglia che in verità nel 1900, quando il libro fu pubblicato, si era virtualmente conclusa con la netta vittoria del metallo biondo. Ma che, come detto, nel decennio precedente aveva infiammato il dibattito politico/sociale in tutti gli strati della popolazione americana, toccando l'apice nella campagna elettorale per le presidenziali del 1896. Vinte nettamente da William McKinley, convinto sostenitore del gold standard. Ma le origini di questa battaglia risalivano in realtà a quasi trent'anni prima, a quando il presidente Ulysses Grant firmò il Coinage Act of 1873 (conosciuto anche come Mint Act of 1873 o Fourth Coinage Act). L'obiettivo principale dell'Atto era quello di rivedere diverse leggi relative alla struttura e alle procedure della Zecca, ma esso raccomandava anche di spostare gli Stati Uniti dal bimetallismo verso il gold standard. Una cosa che inizialmente passò quasi inosservata, ma che qualche anno dopo, quando fu pienamente compresa, portò a definire il Coinage Act of 1873 con il nome con cui è passato alla storia, ed è ancora oggi abitualmente nominato... the Crime of 1873, il crimine del 1873 petronius
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