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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 10/16/24 in tutte le aree

  1. Per quanto vedo, non si tratta di un vero incuso, nel senso che ritengo che la moneta provenga da un gruppo di monete che erano saldamente unite e immerse in una pesantissima incrostazione di cuprite ( rossa ) e malachite o simile ( verde ). Quindi la impronta in negativo del rovescio è solo la impronta di una altra moneta inglobata nella cuprite a contatto tra le due monete, quella attuale e quella scalzata... A riprova di ciò si può notare a H 5/6 del "rovescio" delle lettere ( una C e una V ?) nel piano sottostante appartenenti alla moneta attuale e in rilievo ( cfr. dettaglio foto) e questo spiega bene anche le forti lacune ....in realtà non è mancanza di parte della moneta, ma solo incrostazione mancante... In pratica il rovescio incuso è costituito integralmente da una crosta di cuprite e sotto c'è il normale rovescio in normale rilievo . Da notare che anche il diritto è immerso in residui di incrostazioni varie, di cui una parte ad "anello" esterno e una parte interna più violacea in cui si vede il busto, quest'ultimo effetto di una altra moneta "strappata" da lì. Volendo la moneta è pulibile e mi aspetto che sia ancora abbastanza integra, ma una pulizia toglierebbe il fascino di questo pseudo incuso. Cordialmente, Enrico
    5 punti
  2. Concordo, esistono dupondii autentici (in oricalco) di Adriano con busto laureato. Dal 130 (bronzi con legenda HADRIANVS AVG(VSTVS) COS III P P) sparisce addirittura la corona radiata dei dupondii, comprese le serie « dei viaggi » di cui questo “bronzo medio” fa parte. L'unico modo per differenziarli è il colore del metallo nudo. La patina e la dispersione dei pesi (ci sono assi più pesanti di alcuni dupondii leggeri) spiegano il numero di monete catalogate "asse o dupondio", senza certezza. Per il colore leggermente rossastro che mi sembra di vedere sulle zone prive di patina della moneta di @Gg1089, opterei comunque per un asse. Lo vedrai meglio moneta in mano. Riflessi rosa o gialli? Il crescente sotto i busti femminili non esisteva ancora sotto gli antonini. (Prima volta per Julia Mamaea, se ricordo bene). Anche qui il colore del metallo era l'unico mezzo per distinguere assi e dupondii.
    3 punti
  3. DE GREGE EPICURI La conferenza di Enrico Lesino merita un brevissimo riassunto. E' iniziata e si è anche conclusa su temi storici e geografici: Potosì è ora in Bolivia, ma in epoca spagnola faceva parte del Perù e dipendeva dalla capitale Lima, lontanissima; è situata a 4000 metri di altitudine, e la miniera è ancora più in alto, nel Cerro Rico. La zona è praticamente priva di alberi, e in origine (alla fine del '400 la popolazione non raggiungeva le 15.000 persone) non aveva corsi d'acqua; per sfruttare le miniere, gli spagnoli costruirono quasi 30 dighe, convogliando le acque in un fiume, e la struttura idraulica resiste ancora. La presenza dell'argento era nota ai nativi, che però non avevano interesse a sfruttarlo, mentre los conquistadores lo fecero immediatamente; dopo un secolo Potosì contava 160.000 abitanti, più di molte capitali europee. Lo sfruttamento minerario veniva appaltato a caro prezzo, e oltre a balzelli vari il 20% dell'estrazione era di proprietà della Corona. Per la mano d'opera fu sfruttata soprattutto popolazione locale di un'area molto vasta, impoverendo così tutte le zone circostanti; il lavoro era parzialmente obbligatorio (corvées); l'utilizzazione di schiavi neri provenienti dal Brasile si dimostrò improduttiva, perchè erano meno resistenti e morivano come mosche. Anche i locali comunque, per le condizioni precarie, la durezza del lavoro e le malattie professionali, avevano vita breve. I dati su queste morti, come su tutta l'attività e la produzione delle miniere (e in parte anche della zecca) risultano inaffidabili, con divergenze fra le fonti, esagerazioni nella pubblicistica recente (anti-imperialistica e anti-coloniale) e omissioni interessate o fraudolente da parte spagnola. Alcuni episodi eclatanti convinsero Filippo IV intorno al 1650 a promuovere una severa inchiesta, che si concluse con numerose condanne a morte: infatti si ingannava la corona sulla quantità di minerale estratto, e si inviavano in Spagna monete con titolo di Ag sempre più basso; si dovettero contromarcare al ribasso moltissimi pezzi da 8 reales, svalutandoli a 6 e a 7,5. La quantità di Ag estratto continuò ad essere imponente (migliaia di tonnellate) fino all'Ottocento, quando cominciò a decrescere: le vene erano sempre più profonde e più povere. Comunque, dal 1825 la Bolivia divenne indipendente. Oggi Potosì conta nuovamente poche decine di migliaia di abitanti; un certo numero di minatori (individualmente o a piccoli gruppi) cerca di sfruttare l'Ag che resta, con rischi spaventosi. La zecca. Costruita quasi subito e ampliata successivamente, coniò a martello fino al 1770 circa, poi col tornio. Perchè le monete sono di solito di cattiva qualità? Perchè non c'era interesse a farle "belle": potevano funzionare anche come dei micro-lingotti, contrassegnati in qualche modo. La cattiva qualità era soprattutto dei tondelli: prodotti da listelli di Ag che venivano malamente scalpellati, poi battuti per spianarli un po', infine coniati quasi a freddo. Quasi sempre molto spessi, o comunque irregolari. Tuttavia esistono anche alcune monete assai ben fatte, non si sa se per omaggiare personaggi importanti. Quelle inviate in Spagna per le supervisioni (saggiature) dovevano però esser scelte a caso. La tipologia è pressochè immobilizzata (fino alla comparsa delle Due Colonne col "PLUS ULTRA") ed è identica per tutto il numerario, con piccole differenze nello stemma. Il segno di zecca può essere una P o qualcosa di più. Non mi dilungo per la mia scarsa competenza sulle emissioni... Un discorso a parte meriterebbe il viaggio dei galeoni verso la Spagna, col prezioso carico. Prima, si scendeva all'Oceano Pacifico con una lunga marcia dei lama, stracarichi. Poi le navi risalivano fino a Panama, si attraversava l'istmo usando qui degli asini, e sulla costa atlantica altri galeoni imbarcavano il carico per portarlo a Siviglia. Leggendari sono i naufragi causati dal maltempo, e gli affondamenti da parte degli inglesi; il più celebre forse nel 1804 di fronte a Cadice (una vera vigliaccata, perchè Spagna e Inghilterra erano alleate). Di qui immersioni, ricerche subaquee, palombari anche in tempi recenti; infine robot sottomarini, che hanno recuperato molto materiale, in parte esposto in musei spagnoli. Negli USA c'è un vero delirio per queste "cacce al tesoro", che hanno contribuito a far lievitare il collezionismo ed i prezzi spropositati di queste monete "dei pirati".
    3 punti
  4. Sono riuscito a seguire on line! Veramente interessante. Enrico molto coinvolgente nell'esposizione. Ottime le considerazioni sulle monete, i metodi di estrazione dell'argento e sui problemi di coniazione. Molto interessanti anche le annotazioni socioeconomiche sullo stile di vita a Potosi di allora e di oggi!
    3 punti
  5. Qualche altra foto della interessantisima serata, grazie a Enrico
    2 punti
  6. Ringrazio @gpittiniper il dettagliato riassunto, ringrazio Enrico per l'impegno messo per questa conferenza e tutte le persone che di presenza e da casa ci hanno seguito. Metto qualche istantanea della serata.
    2 punti
  7. I partiti politici (quelli veri) Che ci sono ancora oggi Ognuno dei due partiti principali (vi ricordo che stiamo sempre parlando del periodo 1870-1880 in America, qualsiasi riferimento, ecc...) era formato da una serie di organizzazioni statali e locali che assumevano temporaneamente carattere unitario una volta ogni quattro anni, in occasione delle elezioni presidenziali. Negli altri momenti nominavano i loro candidati, raccoglievano fondi, e amministravano le loro clientele senza nessuna preoccupazione oltre ai propri interessi immediati. Ben poco distingueva i repubblicani dai democratici, "nessuno dei due partiti - scriveva uno storico dell'epoca - ha alcun principio, alcuna opinione che lo contraddistingua." Eppure avevano entrambi una propria rete di affiliati, basata non tanto su fattori economici, quanto su complesse ragioni storiche, etniche, religiose e culturali. Quello repubblicano era il partito dell'Unione, cementato dalle memorie della guerra di secessione: piaceva ai veterani nordisti e alla gente di colore, e rafforzava tutto questo evocando il nome di Lincoln e sventolando "la camicia insanguinata" (nell'immagine una ricostruzione del suo assassinio). Così facendo, potevano identificare i democratici come il partito della secessione. Molto forte nel New England e nel Midwest, il partito repubblicano era sostenuto soprattutto dalla popolazione di più antica origine americana (a esclusione del sud), in particolare dalle confessioni protestanti dei congrezionalisti, metodisti, quaccheri. Gran parte del mondo degli affari votava repubblicano, come pure molti lavoratori e la massa degli agricoltori. Il partito democratico, invece, era in sostanza un'alleanza tra bianchi sudisti e immigrati nelle grandi città del nord. Raccoglieva generalmente il voto cattolico, e di alcune confessioni protestanti come i luterani tedeschi. Trovavano adesioni anche in alcune frange di agricoltori e in una minoranza di uomini d'affari e banchieri. Continua...
    2 punti
  8. Fiuu!!! ed io che cercavo di sbrigarmi prima che arrivasse nikita_ 😁 Allora: Monticello non è... ne riparliamo dopo cena 🍽️
    2 punti
  9. Dopo un lungo periodo di assenza eccomi tornato alla mia creatura! (questa discussione😄) Questa volta ve l'ho fatta facile, giusto per ricominciare!
    2 punti
  10. Certo, siamo a ottobre, non è più tempo di fichu... neppure d'India. (Quello delle monete è un drappeggio "all'antica").
    2 punti
  11. La ricostruzione storica e l'ottima esposizione hanno reso interessante e gradevole un argomento relativo a monete che sono oggettivamente non belle, ma di un fascino particolare; e mi hanno invogliato a metterne qualcuna in collezione. Un grazie ancora al conferenziere.
    2 punti
  12. Mi complimento anch'io con Enrico, grazie per il piacevole viaggio nel "mondo di Potosí"!
    2 punti
  13. Serata bella ed interessante, ricca di spunti ed approfondimenti. Ho trovato le monete esposte affascinanti per il loro particolare carico di storia. Non posso fare altro che ringraziare, come sempre, tutte le persone che si impegnano per regalarci degli splendidi martedì. Sergio
    2 punti
  14. Oppure per arrivare all'autore della bestialità e fargli provare il passaggio nell'Altra Dimensione a calci negli zebedei.
    2 punti
  15. Oltretutto, giustamente, visto il considerevole pezzo e la sua rarità è meglio non spedirlo per posta! Il ritiro gratuito di persona è l'opzione migliore per portarla rapidamente al sicuro 😄😄
    2 punti
  16. Ecco un estratto del RIC VIII. Il simbolo che segue SIS potrebbe essere quello cerchiato in blu: La tua moneta potrebbe quindi essere (indipendentemente dalla lettera che precede SIS) proprio la RIC VIII 240. Però non mi convince il diadema di perle. Comunque, al di là di tutto, la classificazione (pur essendo importante, eh) non e' tutto, come hai dimostrato in questa discussione. Ciao. Stilicho
    2 punti
  17. Sono d'accordo con @417sonia sul fatto che la mappatura in stile Kunz del Papadopoli potrebbe andar bene. Allo stesso tempo, sarebbe bello sfruttare le risorse tecnologiche accumulate nel tempo (sia in termine fotografico che di ricerca) e pubblicare qualche immagine quando i grossi si trovano in buone condizioni. Meno "romantico" dei disegni del Kunz, ma ottimo per aggiornare la documentazione piu' di un secolo piu' tardi. Varrebbe anche la pena forse di capire un po' di piu' sui punti di costruzione della moneta (e quei talloni sinistri molto bombati), e forse anche vedere se vi siano connessioni tra i segni dei massari e altre caratteristiche della moneta (come aveva iniziato a fare @ak72 con segni e vessilli). Un delizioso ginepraio... siamo sempre qui anche per fantasticare, no? 🙂 Nel frattempo, accludo di seguito i miei due grossi di Ziani: penso che ci possano essere dei segni in entrambi. Ecco quello co la Z normale. Al R si vedono chiaramente due punti in posizioni piuttosto "tradizionali", ovvero sotto il braccio sx del Cristo, e nell'angolino a fianco della gamba sx. Al D possibile punto di costruzione giusto sopra al vessillo e punto/bombatura nella parte inferiore dell'asta. Di seguito invece quello con la Z retroversa. Mentre al R non si vede nulla nelle posizioni piu' "tradizionali", appare un puntino interessante tra i raggi dell'aureola. Al D, a parte la Z retroversa, tutto sembra regolare, incluso il vessillo con tre punti (lacci, croce patente e punto). Spero possano essere utili. Se e quando rivelabile, mi farebbe piacere conoscere la sua idea/teoria. Saluti, Marco
    2 punti
  18. Buon pomeriggio. Contemporaneamente alla moneta da poco condivisa di Costante con soldato romano, barbaro e capanna avevo acquistato anche questa seconda moneta della serie FEL TEMP REPARATIO, un’emissione di Costanzo II con il tipo della Fenice. E’ di modesta conservazione ma anche economicamente accessibile (il che spiega il doppio acquisto simultaneo della serie), mentre il suo intatto valore storico mi permette di osservare da vicino e dal vero questo affascinante animale mitico, simbolo di eterna rinascita, come il sole di cui porta i raggi, che ciclicamente tramonta e risorge. Si tratta ovviamente di un simbolo complesso, con varianti e mutazioni in diverse culture e tempi, dall’antico Egitto fino alla sua adozione cristiana con la doppia valenza di eternità della Chiesa e di resurrezione della carne (in figura la fenice nell’abside della chiesa di Santa Cecilia in Trastevere). Diritto: D N CONSTAN-TIVS P F Busto a destra di Costanzo II, in qualità di Augusto con diadema di perle, drappeggiato e corazzato. Rovescio: FEL TEMP REPARATIO// GSIS Fenice con nimbo radiato a sette raggi; stante verso destra su un cumulo piramidale di cinque livelli di elementi di forma ovale; 348-350; gr 2,85;mm 20; asse conio 1h; tipo LRBC 1133; AE3; Siscia (SIS), l’officina indicata dal venditore è la terza (gamma), ma confesso che ho difficoltà nel riconoscimento del gamma. La Fenice compare, con evidenze diverse, su due tipi della serie FTR, che provo a riassumere visivamente in uno schema ovviamente parziale. In calce allo schema riporto anche, da Alberto Trivero Rivera, i dati relativi alle emissioni con fenice. Nel caso del tipo dell’imperatore su galea, la fenice appare sul globo tenuto dall’Augusto (alternandosi in tale ruolo con una Nike). Il globo può essere liscio oppure squadrato da due linee, talora puntinato, e viene interpretato, secondo le caratteristiche, come orbe terrestre (coincidente con il mondo romano) o più estesamente come cosmo. Nell’altro caso la fenice è invece l’unica protagonista, ma in due varianti: in una, la fenice sta su un cumulo piramidale (come nel mio caso); nell’altra, su un globo (analogamente a come appariva in piccolo nel tipo dell’imperatore su galea). Questione talora discussa è la natura della struttura piramidale, valutandosi se si tratti dei ceppi di legno di una pira oppure di un accumulo di pietre. Poiché il mito si fonda sull’azione del fuoco e si parla di legni aromatici e resinosi (il profumo è tratto distintivo della fenice) sembrerebbe plausibile che si tratti di una pira di ceppi di legna. Un caso ulteriore è quello segnalato da @Stilicho per la sua moneta (1), nella quale l’alternanza tra un “intreccio” e alcune “linee parallele” farebbe forse pensare a una pira composta di fascine e tronchi alternati (?). Le fascine fanno anche venire in mente che nella narrazione mitica la pira è piuttosto un nido di rami profumati, che l’animale prepara e “intreccia” per quanto dovrà accadere (trovo l’indicazione in un post di @minerva in una discussione sui simboli (2)). (1) https://www.lamoneta.it/topic/199204-la-mia-prima-fenice/#comment-2199091, cui rimando anche per il tema in generale. (2) https://www.lamoneta.it/topic/40035-il-mistero-dei-simboli/page/3/ Un saluto e a presto, grazie per ogni osservazione/correzione, Lvcivs LX. P.S. In una rapidissima navigazione iconografica extra-numismatica, ovviamente senza alcuna pretesa, trovo esempi greci e romani esclusivamente con un tipo di catasta quadrangolare realizzata con strati di tronchi orizzontali posati in direzioni alternate. Guarderò con più attenzione.
    1 punto
  19. Ciao @Shinobi84 riprendo il discorso prima ero un po' di fretta, la descrizione delle case di aste a volte si basa su solo sul peso o sulla prima descrizione che leggono di una moneta,..... o altro, ed è qui che nasce il problema, l'esempio da te postato foto 22 parla di dupondio con RIC 953, il RIC al n° 953 porta Dp or AS che significa dupondio o asse, se poi fai una ricerca vedi che la maggior parte delle descrizioni indica asse, e il peso si aggira intorno ai 10 gr. poi parlando con esperti su questa diatriba concordano che la testa o busto radiati indicano il dupondio. Silvio
    1 punto
  20. Grazie @giancarlone, mi sembrava strano che non postassi foto.....grazie!
    1 punto
  21. 1 punto
  22. Ho provato a fare una ricerca in rete. A questo link https://gallica.bnf.fr/ark:/12148/cb34382785q/date sono presenti moltissime vecchie annate della Revue Numismatique ma, ironia della sorte, mancano gli anni 1914-1915. Spero che qualcuno possa darti un aiuto maggiore.
    1 punto
  23. Salve,sicuramente è una provinciale. Dovrebbe essere un bronzo di Alessandria con una strana rappresentazione della giustizia (Dikaiosyne). Non riesco però ad inquadrare l imperatore, magari qualcuno più ferrato lo può riconoscere. Ne posto una di Massimiano da augusto che mi sembra quella più somigliante ma son sicuro che non è corretta. https://rpc.ashmus.ox.ac.uk/type/76060
    1 punto
  24. Buonasera. Molte persone non hanno un erede interessato a continuare la propria collezione. Direi che è quasi la normalità. La strada del museo a mio avviso è quasi sempre non perseguibile se non sconsigliabile. I musei sono già pieni di oggetti che non espongono e le monete non sono proprio il reperto più notato dal visitatore medio. Il rischio è che la collezione, nella migliore delle ipotesi finisca in magazzino, oppure, peggio, a casa del magazziniere. Credo che la soluzione migliore sia entrare nell'ottica che la nostra collezione può far felici molti collezionisti. Come? Semplice: ciò accadrà quando finirà all'asta (o sui banchi del mercatino). Molte monete che abbiamo, le abbiamo proprio grazie agli eredi che le hanno vendute. Noi siamo solo custodi temporanei delle nostre monete. E un domani è giusto che vadano a qualcuno che le saprà apprezzare e valorizzare. E la strada naturale sono proprio le aste, i negozi o i banchi del mercatino. Rimane da decidere se vogliamo, un giorno, cederle noi o lasciar fare ai nostri eredi. Possiamo vederla come una cosa triste, oppure come una cosa bella. Se custodiremo bene le nostre monete, avremo dato il nostro piccolo contributo nella lunga storia della numismatica
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  25. Grazie come sempre a PostOffice per tutte le ricerche interessanti. Peccato per il reparto di Cavalleria che non si è potuto scoprire, ci tenevo per un fatto personale. Ho prestato il servizio militare come sottotenente nel 15° gruppo squadroni Cavalleggeri di Lodi nel lontano 78 e chi è stato in Cavalleria non lo dimentica facilmente.
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  26. il consiglio che le ho dato non danneggia la medaglia seve solo per rendere più in risalto i rilievi e a pulirla dal terriccio, ma se a lei piace tenerla così, va bene comunque. Ciao Borgho
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  27. La moneta sembra in buono stato, ma il metallo appare poroso, forse pulita aggressivamente o forse son solo le foto come accenni tu. Fatte tutte le premesse del caso, in asta può succedere qualunque cosa, le monete non hanno un valore esatto etc… etc.. con queste foto io starei sotto i 100 euro, se può bastarti un ordine di grandezza.
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  28. Questo articolo l'avrai già visto. https://www.econopoly.ilsole24ore.com/2019/12/28/enit-turismo-centenario/
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  29. Molto interessante la seconda che al dritto il busto di Artemide insolito per la tipologia, assomiglia molto ad Artemide cenomane. Al rovescio il leone pedemontano di tipo 3 si accompagna ad una scritta anch'essa pedemontana ma con caratteristiche lievemente cenomani
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  30. Ciao la prima A. Pautasso e G. Gorini la classificano come area insubre mentre Arslan la classifica come Libui? La seconda all'unanimità proviene da zona pedemontana, cioè Libui oppure meno probabilmente taurisci
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  31. No, l'uso della Y non è un refuso, ma un riferimento alle storie di Martin Mystere, perché solo il "detective dell'impossibile" potrebbe, forse, scoprire quale mistero si cela dietro la lettera S che compare, a caso e all'improvviso, su alcune monete greche da 2 euro https://www.ristorantebussola.it/dai-unocchiata-alla-tua-moneta-da-2e-i-collezionisti-sono-pronti-a-pagare-18000e-se-mostra-questo-dettaglio/ Inizia così: "Una moneta da 2 euro greca con il misterioso simbolo “S” potrebbe raggiungere fino a 18.000 euro tra i collezionisti." E fin qui niente di nuovo, abbiamo già letto molti articoli sul mirabolante valore di questa moneta, coniata in milioni di esemplari e che, naturalmente, non vale più del facciale. Continua sulla stessa falsariga di cose già lette: "Immaginate di scoprire che la piccola moneta da 2 euro che gira nel vostro portafoglio potrebbe, in realtà, essere una miniera d’oro per i collezionisti esperti. Questo è esattamente ciò che potrebbe accadere con una certa moneta da 2 euro greca, che sotto un certo angolo, rivela un dettaglio molto intrigante: un misterioso simbolo “S”. Un dettaglio, certo minuto, ma che potrebbe far salire il valore di questa moneta fino all’incredibile cifra di 18.000 euro. Nel mondo numismatico, storie come queste affascinano gli appassionati e suscitano un interesse a livello internazionale, spingendo gli amatori a scrutare le loro piccole monete con la speranza di vincere il jackpot." Ma adesso viene il bello "Il mondo della numismatica è in fermento di fronte a una scoperta che potrebbe trasformarsi in un colpo di fortuna: una moneta da 2 euro greca con un misterioso “S”. Chi sarà stato il primo a scoprirlo? "Questo piccolo dettaglio apre la porta a molte domande. Cosa significa questo simbolo? " E qui bisogna proprio chiamare in causa il BVZM (Buon Vecchio Zio Marty, per i non-lettori di Martin Mystere), solo lui potrebbe trovare una risposta certa, tutti gli altri sono ancora fermi alle ipotesi: "Alcune teorie sono emerse, alcune ipotizzano un marchio segreto della zecca straniera in cui è stata coniata la moneta." Si parla di "alcune teorie", ma se ne cita una sola, sarebbe interessante sapere quali sarebbero le altre Tuttavia, nessuna spiegazione è stata ancora universalmente accettata, il che aumenta solo il fascino e, naturalmente, il valore percepito della moneta. Strano che non abbiano pensato a qualche simbolo massonico, dei Rosacroce, o di qualche setta satanista, ma probabilmente è solo perché non hanno mai sentito parlare di queste cose. Una prece petronius
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  32. Medaglia devozionale , bronzo/ottone , della fine del XVII sec., produzione romana.- D/ Busto della Madonna volta a SX ,con il capo velato e aureolato.- R/ Santa Monica in abiti monacali , madre di S. Agostino, non comune . - Ciao Borgho
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  33. Dr. Busso Peus Nachfolger > Auction 439 Auction date: 4 November 2024 Lot number: 495 Price realized: This lot is for sale in an upcoming auction - Lot description: Kaiserliche Prägungen Marcus Aurelius, 161-180. Sesterz 169/170, Rom, auf den Aufbruch des Kaisers an die Donau. Kopf mit Lorbeerkranz / Kaiser zu Pferd zwischen 3 Soldaten, im Abschnitt: PROFECT (sic) AVG. 6h. RIC 978 var. (dort: PROFECTIO); C. 502 var.. 22.70 g.; 30,8 mm. Braune Patina Unpublizierte Variante eines seltenen Typs Sehr schön Estimate: 750 EUR
    1 punto
  34. Grazie @Stilicho per gli interessantissimi elementi di analisi e discussione che non mi/ci fai mai mancare. Esergo: ho tentato, con tutta l’arbitrarietà del caso, di contornare il rilievo del segno, e sulla base di questo tentativo proporne un’identificazione in associazione con la prima officina del RIC VIII 240 (ammesso e non concesso che il primo carattere sia una A). Ma sono consapevole di quanta approssimazione mi concedo. Provo a riassumere visivamente: Diadema: provo a postare alcune foto del diadema della moneta in discussione (riga superiore), confrontandone il tipo con due esempi che ricavo fra quelli postati da @teodato in una vecchia discussione (https://www.lamoneta.it/topic/29295-costantino-ii/). Mi sembrerebbero rosette alternate a doppia perla in verticale, con un elemento frontale che nella moneta è consumato. Quindi rimane aperto il punto problematico segnalato da Stilicho. Grazie e a presto, Lvcivs LX
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  35. La qualità quest'anno è migliore
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  36. Ciao, troppo buono per la citazione!, ma temo che ne avrai una 😟 piccola delusione... In alto al centro c'è effettivamente un giglio, di forma più vicina alla Francia che a Firenze, ma purtroppo "zoppo" (nel senso che gli manca il piede, cioè i tre piccoli prolungamenti inferiori dei petali): e quindi è roba né francofona, né toscana. Come se non bastasse, ai suoi lati ne vedo due copie deformate come se fossero di burro scaldato col phon. Di male in peggio, ho la netta sensazione che altre copie man mano più liquefatte si susseguono da lì a scendere. Ma il bello arriva dentro lo scudo, dove spicca la buona banda diminuita (la striscetta obliqua che l'attraversa). Il coso che l'accompagna nel cantone sinistro del capo... ...beh, a dirla tutta mi sembra un elmetto tedesco di qualche guerra mondiale capovolto e usato per coltivarci il basilico...🤣 Senza esagerazioni, è figura di totale fantasia come un po' tutto l'insieme, buono soltanto per lasciare un sapore araldico a ciò su cui appuntare la spilla. E se questo è l'esemplare n° 131 di una serie, tremo al pensiero degli almeno altri 130... 😰
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  37. Ciao! Perdonami ma io la sabbiatura proprio non ce la vedo. Sia l'Attardi che il Montenegro non riportano alcuna foto ma citano un'asta Viscontea del 1989. Io però non ho ancora censito nessun esemplare con questa lavorazione. Probabile mi sia sfuggita ma prima di sottoscrivere questo post ho fatto un'ulteriore ricerca online senza successo. Il Luppino invece annovera tra gli artefatti l'esemplare sopra citato dell'asta Viscontea. Questo potrebbe spiegare l'assenza di questa Prova nelle aste. A mio parere nel settore delle Prove di VEIII si genera un po di confusione anche nelle pubblicazioni; capita infatti che vengano usate fotografie di scarsa qualità che lasciano più dubbi che certezze. Personalmente rimango perplesso sull'effettiva esistenza di questa tipologia di Prova per questo nominale.
    1 punto
  38. Mi scusino, il curatore e i lettori, se mi intrometto sul problema dell’ipogeo/zecca di Marciana, a distanza di tanto tempo, per di più senza conoscere le modalità e le regole per intervenire correttamente. Vorrei solo dire che ognuno ha il diritto di tenersi la propria opinione. Ma non posso non chiedermi perché nella discussione vengano ignorate due opinioni di non poco conto, ossia quella della Soprintendenza di Pisa e quella della professoressa Lucia Travaini, una studiosa di numismatica e di sedi di zecche, di caratura internazionale, che non ha certo bisogno di presentazioni. La Soprintendenza di Pisa in un atto ufficiale del 12-12-2014, prot. n. 15146, ammonì che: “data la natura dello scavo, di ridotte e particolare dimensioni, la strana pianta cruciforme, di difficile utilizzo, e la mancanza di ogni forma di aerazione indispensabile per l’accensione di fuochi, non appare credibile la destinazione dell’ipogeo a zecca”. Dal canto suo la professoressa Travaini negli atti del Convegno Nazionale di Studi di Numismatica Medioevale, tenuto a Massa Marittima il 20-21 ottobre 2017, 16 maggio 2019, pp. 13-18, in uno studio dal titolo “La zecca: tecnologia e sacralità, simbologia e identità”, citando alcune località in cui una zecca non c’è mai stata affermò senza mezzi termini (e con garbata ironia) che: "a Marciana, sull’isola d’Elba, hanno perfino allestito un ‘Museo della Zecca… inesistente”. Si tratta di una conferma, la più autorevole possibile, agli altri studi che hanno condotto alle medesime conclusioni. Prego il curatore di cassare questo mio intervento nel caso che sia ritenuto troppo extra regulam. Grazie. Cordialmente Michelangelo Zecchini
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  39. Per 1 euro ho portato anche questa a casa. Peccato che non sono riuscito a "tradurre" il testo a parte poche parole. Spero sempre nel vostro aiuto. Grazie e buon pomeriggio a tutti. Particolare
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  40. Cartolina privata in perfetta tariffa per l'interno, con 5c verde + 10c rosso Leoni, sempre francobolli affascinanti, il 5c è difettoso in alto a dx, forse casualmente o forse di proposito..?.... per fare sparire un segno di annullo..? .... ... annullati con il Guller di Modena ferrovia del 31.3.1920. La cartolina è indirizzata al Sig. GaLLileo ( con due L) Campolmi in via delle Muricce 1 Firenze. Il link sotto spiega tutto il contesto della cartolina. https://www.seidifirenzese.it/2018/07/19/fabbrica-campolmi-firenze/ Bella, anche per tutto il resto che ci e' dato capire dal link, questi umili oggetti postali parlano di luoghi veri, di persone vere. Averla pagata 1 euro la rende una filatelia umile, ma non è materiale meno interessante di quello pagato di piu'..anzi le chicche si nascondono spesso in questi lotti. Poca spesa molto divertimento.
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  41. Cartolina postale da 1 cent verde Jefferson emessa nel 1914 ( qui il riferimento di catalogo americano U.S. Scott # UX 27, 1914 1c Thomas Jefferson, green on buff)... + ..con 2 cents rosso George Washington emissione del 1927. Cartolina e francobollo annullati da piccolo cerchio meccanizzato con linee ondulate di New York del 6 gennaio 1929 4pm. La cartolina parte un giorno prima dello scritto. SEGUE....... Questa la traduzione dal tedesco dello scritto.
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  42. Ciao, anfora, sfinge, un bronzo di Chios: https://www.acsearch.info/search.html?id=11379854
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  43. Potrebbe essere un sesterzio di Gordiano III molto malridotto.
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  44. L' ho acquistata solo perché è di una zecca piemontese anche se non è gran che. Saluti elio.
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  45. Egregi "la monetiani". Come ogni anno, in qualità di organizzatore, presento la manifestazione VENEZIA NUMISMATICA giunta alla sua IX edizione, che si terrà il giorno 19 ottobre 2024, dalle 9.15 alle 17.00, sempre presso il Novotel, sito in Via Ceccherini 21, immediatamente adiacente all’uscita Castellana della Tangenziale di Mestre.. L'appuntamento, che si rinnova dal 2016, è diventato un appuntamento apprezzato per : - la signorilità dell'ambiente; - la qualità dei commercianti presenti; - la possibilità di potersi godere la visione delle monete senza la preoccupazione e la concitazione presente nelle altre manifestazioni. A tal proposito alcune considerazioni. La SICUREZZA per me è il VALORE ASSOLUTO. Gli episodi che hanno toccato tanti commercianti, me compreso, mi hanno spinto l'anno scorso ad adottare una procedura di registrazione all'evento, oltre a potenziare la presenza della Vigilanza armata. Questa procedura, a parte qualche naturale diffidenza, è stata non solo compresa (perché fatta a tutela di tutti coloro che accedono alla manifestazione), ma anche appoggiata. A titolo informativo l'anno scorso tutto questo insieme di iniziative e di procedure ha permesso di individuare e monitorare due soggetti sospetti che sono stati controllati dalle Forze dell'Ordine presenti, e che si sono allontanati senza ulteriori problematiche. Il sito di appoggio per la registrazione è numismaticaitalia.com, dove ci sarà un'apposita sezione dedicata e dove sono annotate le indicazioni logistiche per poter arrivare al sito nella maniera più consona. Oltre alla collaborazione di Maurizio Sangineto (Sangy), https://www.ideazioni.it che avete conosciuto lo scorso anno e che ha creato i progetti Numismarketing e Numismatica Italia, recentemente ho avuto la disponibilità per la collaborazione di Imago7, https://imago7.it con la sua titolare Antonella Bruno, azienda specializzata nell'organizzazione di eventi con molti famosi brand a livello nazionale ed internazionale. Il tempo non è molto, ma cercheremo di dare il massimo per organizzare una manifestazione all'altezza. E comunque per gettare le premesse di un prosieguo con uno sviluppo di questa e di altre iniziative per ridare dignità e importanza alle manifestazioni in presenza, ormai sempre più abbandonate a cliches di sempre minore interesse nel pubblico. E' in preparazione anche una sezione culturale, in fase di definizione, che si terrà sempre nell’adiacente Sala Firenze, di cui parleremo nei prossimi giorni. Sempre a disposizione e tenetevi in contatto!!! Stefano Palma – alias Sivis
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  46. Aggiungiamo, nel programma della manifestazione, la conferenza, prevista alle ore 11.45 nella Sala Firenze del Novotel: "L'indispensabile e il superfluo - Il sale, le spezie e la ricchezza di Venezia" tenuta da Giuseppe Magnabosco, studioso di Venezia e della sua storia, ma non solo. Per chi vuole rimanere aggiornato, vi invitiamo a seguire i canali social della manifestazione: Instagram: @numismaticaitaliaofficial Facebook: Numismatica Italia
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  47. Il cap. Guido Resen, goriziano, cadde a Sesto S. Giovanni il 3 marzo 1926, forse ai comandi di un Ca.97 dato che era pilota collaudatore della Caproni https://ricerca.gelocal.it/ilpiccolo/archivio/ilpiccolo/2010/02/03/GO_15_CENT.html La notizia fu pubblicata anche nel giorno del trigesimo alla pag. 2 dal Giornale del Friuli, sotto le Cronache Goriziane https://archive.org/details/093_GiornaleUdine_03-04-1926/page/n1/mode/2up?q=Resen
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  48. Dai Celti di Britannia, prima della conquista romana, 2 esemplari in argento ai nomi, il 1^ di Cunobelino re dei Catuvellauni ed il 2^ di Epaticco suo fratello, re forse degli Atrebati . Saranno il 12 Gennaio in vendita ChrisRudd 186 au nn. 17 e 30 .
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