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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 10/20/24 in tutte le aree
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Farò una riflessione forse un po' prosaica e un po' filosofica al contempo, io credo che all'approssimarsi di una certa età sia necessario distaccarsi un po' dalle risultanze materiali della vita, certo, una vita da collezionista implica anche tutta una serie di compulsioni possessive e acquisitive che non è poi facile superare mai del tutto, ma aiuta tenere sempre presente, nonostante la compresenza di quegli impulsi, che tutte le risultanze materiali, beni e collezioni comprese, sono temporanee, come è stato già detto noi in realtà non possediamo nulla se non in modo temporaneo, da custodi per un tempo limitato, siamo di passaggio qui e dopo alcune decadi ce ne andiamo e ciò che di materiale abbiamo accumulato resta qui (malgrado le tentazioni di emulazioni faraoniche ed egiziache con tanto di piramidi, mummificazioni e sacrifici di numismatici 😁)... Ciò detto è ovviamente lecito ed anche naturale pensare a cosa ne sarà di ciò che, spesso con tanta passione, energie, tempo e denaro è stato messo assieme, soprattutto quando le vicende personali non hanno portato nella propria vita eredi diretti o dotati dello stesso interesse e passione... io credo che tenuto nella giusta priorità il benessere dei propri familiari ed eredi, l'idea della dispersione della propria collezione non debba rattristare troppo, del resto se tutte le collezioni rimanessero intatte il collezionismo stesso morirebbe in quanto non più alimentato da nuovo materiale, è un processo del tutto naturale che la maggior parte delle nostre collezioni, che tanto hanno allietato i nostri momenti e stimolato i nostri neuroni (nei casi migliori), possa trovare nuova linfa mediante la messa in circolo dei singoli pezzi che andranno a formare altre e nuove collezioni, anche perchè sono poche le collezioni davvero importanti storicamente, quelle che finiscono per andare oltre l'interesse personale del collezionista per assumerne un altro di rilevanza pubblica, di bene culturale... Quelle poche che arrivano ad assumere una tale importanza giustamente sono conservate nei musei o in istituti similari e vanno valorizzate mediante catalogazione sistematica e possibilità di fruizione pubblica, dal vivo o almeno in modalità virtuale... Forse alcune collezioni però, anche se prive di tale rilevanza storica e scientifica, possono acquisirne una diversa, ma comunque molto utile potenzialmente, cioè un valore didattico, che permetta ad un pubblico di insegnanti, studenti e giovani di accedere all'oggetto monetale con più facilità e poterne approfondire tutti i potenziali di studio e illustrazione dei fatti storici di cui si spesso si tratta senza mai tenere in conto di questa particolare fonte, in quest'ottica lasciti a scuole, università, istituti di insegnamento di vario tipo, anche associazioni con finalità eminentemente didattiche, potrebbero rappresentare a mio avviso una valida alternativa agli istituti museali per valorizzare in continuità collezioni prive di particolare valore economico o scientifico e favorire la diffusione e divulgazione numismatica e/o storica mediante la numismatica... Si tratta di un'idea che sto accarezzando anche dal punto di vista personale, quando sarà il momento, visto il potenziale didattico insito sia nelle mie collezioni che nella mia biblioteca...4 punti
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Per chi ancora non lo conoscesse, allego il link del sito "Banknotes Finder" un database finalizzato a raccogliere tutti i dati delle banconote oggetto di furto. https://banknotesfinder.com/ La ricerca può essere fatta con qualsiasi numero di serie, anche parziale, oppure inserendo nomi di persone, città e via dicendo. Il sito, in costante aggiornamento, è semplice e di facile consultazione. Utile a tutti, collezionisti, commercianti, forze di Polizia etc, è un ulteriore passo per combattere il mercato illegale di banconote rubate. Buona giornata.3 punti
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Un FERRANDVS : D : G : R ° SI corona trifogliata e gemmata con SICIL — IE diviso dalle zampe dei cavalli. Le condizioni di conservazione non consentono una normale lettura. L'illegibilità viene superata con fotografia multi-light con esposizioni multiple sovrapposte ed elaborazioni multispettrali, Peccato... Molto peccato!3 punti
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Non essendoci una discussione "Ciotole, cosa vi hanno regalato?" la inserisco qui dentro. Questa monetina da 20/50 cent mi è stata donata, è del 1990 e quindi rientra nei parametri della mia raccolta, su quello che è raffigurato al verso, o del suo significato, non trovo nulla. ps: trovata la descrizione di tutti i valori del 1990. Serie divisionale 1990 Due figure congiunte con le mani aperte vogliono esprimere quei sentimenti di umanità cui i sammarinesi si ispirarono per ospitare nei secoli tutti i perseguitati.3 punti
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Ciao a tutti, mi aiutate ad identificare questa moneta medievale? Misura circa 17,4mm. Potrebbe essere di Giovanni II Paleologo? Purtroppo non ne trovo con questa croce . Grazie mille a tutti per l'aiuto2 punti
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Ciao Massimo, in realtà no....in quanto, al momento, per mia conoscenza, i pochissimi esemplari apparsi sono comunque tutti satinati (o sabbiati se li si vuol definire cosi. Non mi risulta alcun esemplare prova apparso , per così dire "normale", come il 5 lire 1911 da circolazione.2 punti
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Considerata la tipologia di moneta, coniata in un periodo particolare, direi che si possa considerare un qBB. Sul mercato si può trovare attorno a 40-50 euro circa, considerato il grandissimo numero di esemplari in circolazione provenienti da officine locali non autorizzate.2 punti
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Se mai sono esistite monete rappresentative della Gilded Age, queste sono senz'altro quelle create da Charles Barber. Le monete precedentemente in uso, sebbene in circolazione per buona parte dell' "età dorata", risalivano tutte, pur nelle diverse, successive varianti, a un'epoca precedente la guerra civile, "un altro mondo", e non solo in America. C'era stato, è vero, nel pieno dell'età dorata, il dollaro di Morgan, ma la sua reale circolazione era assai limitata, confinata ai territori semi-spopolati del West e agli stati ex-schiavisti del sud, dove veniva usato principalmente dalla gente di colore, che non si fidava troppo delle banconote, delle quali spesso non era in grado di decifrare le iscrizioni o interpretare i misteriosi simboli. Ma nelle grandi città dell'est, dove c'erano le industrie e viveva la maggioranza della popolazione, si può dire che il dollaro Morgan fosse conosciuto solo dai collezionisti. Le monete di Barber, invece, le conoscevano tutti, e tutti le usavano, da una costa all'altra: bianchi e neri, americani da generazioni e immigrati appena sbarcati, analfabeti e uomini di cultura, tutti avevano in tasca i suoi spiccioli: nichelini e dimes, quarti e mezzi dollari. Abbiamo già incontrato Charles Barber a proposito delle monete hawaiane, conosciamolo meglio prima di passare a conoscere le sue creature Charles E. Barber Charles Edward Barber, nato a Londra il 16 novembre 1840, arriva negli Stati Uniti con la famiglia nel 1852. Suo padre William, stimato incisore, si conquista una posizione di primo piano alla Zecca di Philadelphia, fino a divenirne il Chief Engraver nel 1869, succedendo a James B. Longacre. Anche Charles, secondo una prassi nepotistica tipica della Zecca di quegli anni, viene assunto come assistente del padre, di cui prende il posto nel 1879, dopo la sua morte. Non senza polemiche, poiché in molti avrebbero visto volentieri come nuovo Chief Engraver, George Morgan, considerato artista di ben altro talento rispetto a Barber. La cosa non manca di generare numerosi attriti tra i due, che già non si vedevano di buon occhio, ma questo non impedisce loro di collaborare nella realizzazione di diverse medaglie, del primo mezzo dollaro commemorativo, nonché della bella moneta d'oro da 4 dollari nota come Stella. Charles Barber è stato, tra i Chief Engravers della Zecca statunitense, quello rimasto più a lungo in carica, dal 1879 al 1917, e tra le sue monete vanno ricordate, oltre alle circolanti negli Stati Uniti, quelle incise per Cuba, il Venezuela e le Hawaii (che ben conosciamo). Muore a Philadelphia, il 18 febbraio 1917. petronius2 punti
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Così i NIP sul loro sito descrivono Milano Numismatica2 punti
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Una volta che non colleziono più monete oltre il 1999 e nemmeno monete in euro, sarà impossibile per me partecipare alla discussione in corso, l'unica possibilità che ho è trovare qualcosina in euro tra quello che mi viene dato in resto, fare una foto e successivamente spenderle. Al momento del 2024 non mi è capitato nulla, il mio ultimo inserimento risale al dic. 2023, magari entro il 31 dicembre prossimo guarderò meglio le monete che man mano entreranno nelle mie tasche2 punti
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Non voglio far andare in depressione nessuno, però ho i miei anni e magari avrò ancora tanti anni davanti, però...non ho figli e non ne avrò. Non conosco nessuno al quale un domani potrò mai lasciare la mia collezione. Una collezione nella media, certo non parliamo di tesori antichi, ma nemmeno una collezione insignificante. Insomma, l'ho eredita in parte dai miei nonni e custodita con cura negli anni aggiungendo quando possibile altri pezzi, più o meno pregiati, sia banconote che monete. Provo tanto fastidio nel vedere su ebay o mercatini collezioni smembrate e rivendute da gente che magari era vicino a questi collezionisti e poteva almeno conservarle, invece no. Ma questo è soggettivo. La mia vera domanda è; esiste un modo per far continuare a vivere una collezione anche dopo la scomparsa del suo proprietario? Io pensavo a qualche museo, secondo voi potrebbero accettare oppure anche loro la smembrerebbero prendendo solo i pezzi più pregiati? Certo non pretendo che venga esposta in toto o in larga parte, mi darebbe tanta serenità sapere che sarà un domani custodita in mani sicure senza scopo di lucro1 punto
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No, al contrario ci indica che la moneta è sicuramente autentica. Però, causa determinate condizioni in cui ha stazionato prima di essere ritrovata, l'argento ha subito una trasformazione fisica indebolendosi e diventando fragile. Le monete cristallizzate possono facilmente rompersi quando subiscono dei colpi ( esempio cadendo), quando sono sottoposte a pulizia o semplicemente maneggiandole 🙂 ANTONIO1 punto
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E' una moneta spagnola, in questo link trovi la scheda con le caratteristiche: Seiseno - Philip V - Kingdom of Valencia – Numista E' piuttosto compromessa ma sembrerebbe del 1711, in condizioni decisamente migliori qui viene proposta in vendita. 6 deniers1 punto
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@Panda13 Guarda che quello che hai indicato e' un altro Costante II, del VII secolo d.C. Ciao. Stilicho1 punto
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Sarò forse troppo sintetico ma il mio pensiero concreto in materia è questo: dobbiamo semplicemente fare ciò che vogliamo, finchè siamo liberi. Forse un giorno prima di morire deciderò di portarmi tutta la collezione nella tomba, e fra 3000 anni o 4000 sarà trovata da qualcuno e finirà in un museo su Marte, oppure i tombaroli la disperderanno vendendola sul mercato illegale delle reliquie terrestri di qualche città orbitale. Alla fine, qualunque decisione prendiamo le cose andranno come vogliono andare loro. Un problema vero secondo me neanche si pone.1 punto
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L' ossidazione può essere contrastata con dell' acqua ossigenata, bagnando un cotton fiock ed apponendolo sulla macchia, lasciare agire qualche minuto e tamponare asciugando con pezzetta di cotone asciutta. L'acqua ossigenata tende a sbiancare a schiarire la macchia e a portare all'esterno i microbi. Si può usare allo stesso modo il bicarbonato di soda o qualche goccia di varechina mischiata nell'acqua. Comunque per il momento tienila lontana da altro materiale.1 punto
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A me piace Poi per la conservazione secondo me è un MB però potrei totalmente sbagliarmi, non vorrei dire una cavolata, sto ancora imparando e provo a riconoscere gli stati di conservazione. Io aspetterei qualcuno di moolto più ferrato di me. ;):) Buona serata.1 punto
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Mi preoccupano un po' questi segni di ossidazione chiamati ruggine, dovuti sicuramente ad una incorretta conservazione, questi segni sono creati da microbi fungini ed andrebbero fermati. Tieni lontana la cartolina dalle altre nella conservazione si potrebbero trasmettere.1 punto
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Anche perché non ce la vedo tutta sta importanza scientifica in una collezione privata nata dalle scelte arbitrarie di un collezionista in base ai suoi gusti e alle contingenze . Collezioni che sono composte al 90 per cento da monete fuori contesto primario e quindi senza , quasi,il suo bagaglio scientifico. Vendete gente ,vendete o se nel caso di pezzi unici pubblicate e poi vendete comunque. Poiché ciò che voi intendete come il vostro "Tessoro" ,per il resto del genere umano è solo un' opportunità di guadagno o investimento.1 punto
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Del resto anche le nostre stesse collezioni sono costruite sulle spoglie di precedenti collezioni ….. sarà così anche per chi ci succederà…1 punto
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Una monetina trovata per caso e pagata poco ma che mi dà parecchie soddisfazioni. Vittoria nel suo splendore giovanile su una moneta popolare, di uso quotidiano, tenuta in mano da chi il suo Regno lo ha ha vissuro col lavoro, il dolore e il sangue. La conservazione è sopra il BB, oserei BB+. Chissà quanti racconti di Dickens avrà veduto!1 punto
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Grazie mille Priamo. Per diffondere l’uso di questo strumento chiederei agli Admin di valutare se non sia il caso di aggiungere anche questo post a quelli fissati in evidenza in questa sezione.1 punto
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Germania, annullo di partenza di Kempten Schwaben nel distretto governativo bavarese di Svevia.. il 6 Mai (maggio) ??.. .. annullo tondo riquadrato di arrivo a Messina del 9.5.?? alle 11 del mattino.. SEGUE......1 punto
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3 € - su ebay. E devo dire le foto che ho fatto l'appiattiscono, è molto più piacevole dal vivo. Purtroppo sono negato con l'obbiettivo.1 punto
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Ciao più che sbavatura è consunzione; questa si origina principalmente nel centro della moneta, dove è più toccata dalle mani delle persone e nei punti più in rilievo. I 4 pallini a forma di croce sono anche ripetuti sul braccio sinistro di San Marco, ma questi sono praticamente spariti, si intravedono appena quelli orizzontali. saluti luciano1 punto
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Per info e prenotazioni whatsapp 3284886316 , messenger Alessio Perito Sena oppure email [email protected] Grazie Grazie 🤝 Grazie 🤝 Grazie per la prenotazione 🤝1 punto
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provo con le anonime... vediamo se viene un buon lavoro (altrimenti sono pur sempre buoni appunti)1 punto
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L’ho portata ad un numismatico lui esclude categoricamente foro otturato. Secondo lui metallo fresco, non meno di BB+1 punto
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Non hai torto, purtroppo Numa Numa. Diciamo che per ora meglio non pensarci e godiamoci in santa pace le nostre amate monete.1 punto
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Acquisterò sicuramente questo pregevole lavoro per varie ragioni. In primis, pur non conoscendone personalmente l’autore, se non per frequentazione comune di questo Forum, l’endorsement di Fabrizio per me vale più di mille recensioni. In secondo luogo perché uno sforzo di tal fatta va premiato: due anni e’ un tempo lungo e posso solo percepire la grande passione che lo ha ispirato e condotto a termine. In terzo luogo perché una pubblicazione di un utente del Forum per me merita sempre quantomeno attenzione e riconoscenza. Ed infine perché tratta una moneta singola, circostanza già di per sé non così frequente, e che moneta! Al di là della straordinaria bellezza di questa emissione, va ricordato infatti che si tratta di un sogno per una buona fetta di collezionisti. Questi due elementi in oltre un secolo ne hanno fatto una vera icona per gli appassionati del Regno, portandone le quotazioni a livelli di tutto rispetto, pur essendo una moneta relativamente rara confrontando il numero di pezzi coniati. Quindi, anche senza averlo ancora letto, ad Andrea va un plauso incondizionato anche solo per l’idea.1 punto
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Condivido la mia esperienza personale. Mio padre e mio nonno avevano delle piccole collezioni di francobolli. Io non condivido questa loro passione, ma li custodisco come avrebbero fatto loro. Mi piace immaginare mentre li sfogliano e comprendo la loro passione e le sensazioni che avranno provato nei loro momenti filatelici. Ci ho pensato, spero anzitempo, a cosa farò della mia collezione. Se non dovessi avere eredi interessati, naturalmente, io non escludo di donare qualche esemplare ad un mio amico collezionista di cui conosco la passione dietro ogni moneta e la dedizione con cui le custodisce. Per questo mi sembra un'esagerazione, mi si permetta, parlare di "ingiustizia" nel caso di figliocci a cui lasciare parte della propria collezione. Le monete non conoscono il nostro nome, è vero, ma se noi conoscessimo chi le custodirà e soprattutto come, bisognerebbe rifletterci bene. Immaginate che la vostra monetina, che vi ha regalato tanti bei momenti, finisca acciondolata da qualche danaroso annoiato dalla vita. Certo, non sarebbe più affar nostro, ma che grande gesto sarebbe se potessimo garantir loro che siano ben custodite e apprezzate anche dopo di noi?1 punto
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Ho da qualche anno avviato la professione di "erede numismatico" con serietà ed autorevolezza, pertanto chi volesse togliersi dalle ambasce su a chi lasciare la propria collezione di monete e - perché no? - di banconote, suggerisco di contattarmi in M.P. per il ritiro a domicilio. Garantisco mantenimento ai massimi livelli degli esemplari e custodia perenne.1 punto
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fare una fondazione costa poche migliaia di euro. poi più esigenze o richieste uno ha più lievita il costo.. se uno pensa di fare una fondazione e che troverà un amministratore che si impegni a titolo gratuito fa prima a cercarsi un'altra soluzione..1 punto
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Io credo che non dovremmo essere egoisti. E lasciare le nostre monete ai collezionisti del futuro. Si può fare un catalogo della collezione in modo che ne resti traccia. Nella speranza che un futuro collezionista possa dire con orgoglio: ''questo esemplare proviene dalla raccolta di X...'', così come io sono stato fiero di aver avuto monete di Zoppola, De Lazara, Voirol, Bement, Cahn e altri... Arka # slow numismatics1 punto
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Che non si possa costituire una fondazione solo con le monete mi pare ovvio dato che non sono beni produttivi di reddito. Dovrebbe essere una parte di un patrimonio complessivo. vi sono fondazioni che mantengono ville, giardini e fenicotteri che hanno costi di gestione ben maggiori delle monete.. Quello di metterle in una fondazione o in un trust non è un’idea malvagia, anzi molti gia lo fanno sia per monete sia per arte e orologi.1 punto
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Io penso di lasciarla ai miei figli e ne faranno quel che vorranno. Se uno dei due da grande mostrasse maggiore interesse, la lascerei tutta a uno solo per intero. Altrimenti mi divertirò a dividere i pezzi secondo un mio criterio. compro poche cose e mi piace pensare che il gruzzolo di monete che lascerò sarà un pezzo di me che rimane sulla terra. Tutto quel che vorranno fare i miei figli di quelle monete, sarà la scelta giusta.1 punto
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Non credo costi molto fare una fondazione, sicuramente meno di una società1 punto
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Personalmente la troverei una ingiustizia insopportabile. Io sono anziano, con la salute scossa e senza figli e ho già alienato quest’anno la parte minore della mia collezione attuale (quella pregiata fu venduta sempre da me nel 2015). Ho in programma di vendere all’incanto anche la parte maggiore tra il 2026 e il 2027, sperando di esserci ancora, Nel testamento ho scritto che i miei eredi dovranno eseguire questa alienazione, se la collezione sarà ancora nell’asse ereditario. Discorsi tristi? Così è la vita.1 punto
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Nella monetazione di Vittorio Emanuele III sono presenti molte varietà in materia di sabbiatura o lucentezza dei tondelli, alcune segnalate su cataloghi e listini, ed altre no. Alcuni hanno visto in questo coniazioni Fondo a Specchio, altri monete di presentazione o Prove. Personalmente ritengo che la realtà è molto più semplice, e meno fantastica; si tratta in un caso di prime coniazioni con i fondi particolarmente brillanti e nel secondo di esperimenti di sabbiatura, finiti poi in circolazione, in quanto coerenti con le caratteristiche di legge (diametro, peso, titolo, metallo). Le monete Prova (salvo poche eccezioni) portano l'indicazione sulla moneta stessa. Per il valore commerciale, è poi la richiesta di mercato che ne determina il prezzo.1 punto
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Ciao! Perdonami ma io la sabbiatura proprio non ce la vedo. Sia l'Attardi che il Montenegro non riportano alcuna foto ma citano un'asta Viscontea del 1989. Io però non ho ancora censito nessun esemplare con questa lavorazione. Probabile mi sia sfuggita ma prima di sottoscrivere questo post ho fatto un'ulteriore ricerca online senza successo. Il Luppino invece annovera tra gli artefatti l'esemplare sopra citato dell'asta Viscontea. Questo potrebbe spiegare l'assenza di questa Prova nelle aste. A mio parere nel settore delle Prove di VEIII si genera un po di confusione anche nelle pubblicazioni; capita infatti che vengano usate fotografie di scarsa qualità che lasciano più dubbi che certezze. Personalmente rimango perplesso sull'effettiva esistenza di questa tipologia di Prova per questo nominale.1 punto
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Fermo restando che siamo sempre nel campo delle ipotesi: si può ragionevolmente azzardare un' attribuzione al periodo longobardo. Basandoci su una serie di puntuali confronti di tipo stilistico,numismatico , scultoreo e iconografico la teorica appartenenza quantomeno all' alto medioevo è piuttosto plausibile. Partendo anche dal presupposto che ,come ventilato dalla Silvia Lusuardi Siena nel suo "I Signori degli anelli" molta della ritrattistica longobarda derivi da un modello imperiale bizantino ,nella fattispecie quello dell' imperatore Phocas e della sua barba appuntita che aveva lo scopo di coprire una brutta cicatrice sulla guancia ma che è diventato nei fatti il prototipo iconografico per i "Vir Illustrissimi" longobardi ,cominciando dai re , giù fino ai più sconosciuti arimanni di qualche farà dispersa nella pianura padana. Anche la pettinatura ricorda quella del Miles di Ticinum già citato in questa discussione e che risulta oltretutto assimilabile a quelle della guardia germanica raffigurata sul Missorium di Teodosio. Durante la conferenza sono stati proposti molti confronti ma credo che sia particolarmente significativo quello del puntale di cintura da Castel Trosino.1 punto
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Ciao, Prima di tutto partirei dal chiarire un aspetto fondamentale: quello che tutti chiamano "perizia" in realtà non è altro che un semplice parere di conservazione. Questo è palesemente intuibile, tra l'altro, vista l'essenzialità di quanto riporta il cartellino. Una periza è ben più complessa, approfondita e completa sia dal punto di vista tecnico / bibliografico che, soprattutto, valutativo; questi aspetti vengono infatti tralasciati nella comunissima "imbullettatura con sigilli", che, al massimo, contiene delle notazioni molto essenziali (tralasciamo quando viene riportata la dicitura eccezionale senza riportare alcuna motivazione, o quando viene riportata la rarità). Va da se quindi che aprire queste bustine lascia un po il tempo che trova se si parla di monete comunissime, e in conservazione modesta (faccio un esempio: un due lire quadriga briosa). Per monete di un certo pregio il discorso dell'imbullettatura è ancora più delicato. Certamente non è il modo migliore per conservarle e tantomeno valorizzarle. La certificazione migliore in questi casi è una certificazione fotografica, che ne attesti prima di tutto l'autenticità, e ne certifichi poi la valutazione attraverso un’analisi più approfondita. In questo modo sei libero dalla plastica (specialmente se la moneta è stata lavata e successivamente chiusa nella bustina; non c'è cosa più nociva che si possa fare!), e al contempo hai una perizia tecnica che la valorizza. Io ad esempio feci fare da Tevere una certificazione fotografica di un Littore (comunque sempre molto scarna) che lui chiuse come eccezionale. In questo caso si parla di una moneta di un certo costo e di un certo pregio, che venne valorizzata da rinomato Professionista. Ti allego un esempio di perizie che eseguo. Non sono certo Tevere, ma mi sforzo di inserire quante più nozioni possibili ai fini della valutazione. Ovviamente la perizia diventa più tecnica e approfondita in base alla tipologia monetale in questione (se monete preunitarie o coniate a martello). Mi voglio un attimo soffermare sull'aspetto della conservazione nel tempo. La moneta non è fatta per stare nella plastica (con questo non voglio assolutamente dire che devono essere aperte; ognuno sceglie come conservare le proprie monete e non sono certo io a dire quello che il collezionista dovrebbe fare). Però è oggettivo che il modo migliore per conservarle sia, parlo soprattutto per quelle in argento, un bel monetiere in legno e velluto. In questi contesti le monete possono sviluppare patine davvero spettacolari, che in questo caso certamente valorizzano la moneta nel tempo (ti allego un esempio di uno scudo cinquantenario, mai lavato, che nel corso dei decenni ha sviluppato una patina di assoluta bellezza). Se la moneta non è mai stata lavata, il monetiere ne valorizza enormemente l'appeal.1 punto
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Guarda qui: CESSAZIONE CORSO LEGALE MONETE REGNO.pdf1 punto
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