Vai al contenuto

Classifica

  1. chievolan

    chievolan

    Utente Storico


    • Punti

      7

    • Numero contenuti

      4080


  2. petronius arbiter

    petronius arbiter

    CDC


    • Punti

      5

    • Numero contenuti

      13776


  3. littleEvil

    littleEvil

    Utente Storico


    • Punti

      5

    • Numero contenuti

      1662


  4. Ale75

    Ale75

    Utente Storico


    • Punti

      4

    • Numero contenuti

      1304


Contenuti più popolari

Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 10/30/24 in tutte le aree

  1. Per un collezionista, perdere in un colpo solo il frutto di anni di ricerca, tempo, studio e sacrifici economici è un’esperienza devastante. Consiglio di condividere le foto delle monete: molti membri del forum monitorano regolarmente cataloghi d’asta, eBay e altre fonti di compravendita, e potrebbero riconoscerle. Se le monete erano antiche, potrebbe essere utile coinvolgere anche il Nucleo Tutela Patrimonio Culturale dei Carabinieri, che in casi come questo può fornire supporto. Resta l'amarezza di dover constatare l'ennesimo furto domestico in un paese dove ormai le persone sono costrette a chiudersi in casa come in una fortezza. I criminali restano impuniti nell'indifferenza generale di una classe politica che dice di avere a cuore la sicurezza degli italiani solo a parole...
    3 punti
  2. Cari tutti proseguendo nei miei maldestri tentativi di migliorare le immagini a corredo della mia modesta raccolta, provo a sottoporvi quelle del primo Scudo coniato dal re Galantuomo nella serie del Regno d'Italia. Questo bisbetico millesimo, che mi pare di avervi già mostrato, non è tanto facile da reperire in questa qualità, mentre si trova con relativa frequenza in BB, pur rimanendo un R2. Nel caso di specie questo esemplare proviene dall'asta Nomisma n. 69 della scorsa primavera, al lotto 1926 ed è stata giudicata dagli stesori del catalogo come MS61. La cercavo in buona conservazione e ritengo di aver fatto abbastanza bene a inserirla in collezione perché - come detto - trovarla in MS64 è assai arduo. Ma più che la moneta in sé sono interessato alle Vostre qualificate opinioni sulle foto, eseguite sempre seguendo le semplici ma a mio parere efficaci regolette suggeritemi da Fabrizio @ilnumismatico, al quale ovviamente chiedo un parere, oltre che ringraziarlo come sempre per le "dritte" che non manca mai di elargire a me e a tutti. In particolare vorrei avere opinioni sul lustro di conio e sulla patina, presenti entrambi in misura moderata ma visibile in mano. Buona giornata
    2 punti
  3. Chiedi scusa,dal cellulare non si vedeva che era di un' unico materiale e l' ho presa per una normale bimetallica 🥴
    2 punti
  4. Un utile consiglio by @caravelle82
    2 punti
  5. Allora conoscerà Ginevra (Tati familiarmente): era la compagna di Lancillotto (Tato per noi). Era nata sotto un castagno, la mamma una micia selvatica nera al suo primo parto scelse un posto fra le foglie secche accanto al tronco. Quando capì che il suoi cinque micetti erano troppo esposti alle intemperie li spostò nel giardino del vicino. Fra i cinque c'erano due "siamesi" dagli intensi occhi azzurri. Ottenni il permesso di entrare nel giardino dove s'era acquartierata la famigliola. Tati era la più curiosa e io sfruttai la cosa per catturarla: infilai un tappo di sughero sotto alcune foglie di magnolia (che fanno tanto rumore) muovendolo tramite un filo lungo 5 o 6 metri, il tutto dentro un trasportino di solido metallo. Ci mise tre giorni, ma alla fine non poté più resistere ed entrò nella gabbia che prontamente chiusi. Questo piccolo esserino (avrà avuto una quarantina di giorni) si rivelò una belvetta in grado di far sobbalzare la pesante gabbia di ferro. Portatala a casa, ci volle una settimana per addomesticarla, ma da allora fu di un'affettuosità e di una dolcezza senza fine. È morta fra le mie braccia il la notte di Capodanno annaspando verso il cielo... Ciao, Principessa!
    2 punti
  6. Appunto... sembra! In alto a SX, direi che è lei! njk
    2 punti
  7. Dal paradiso dei felini la mia Solange. apollonia
    2 punti
  8. Buongiorno. Mi complimento con chi riesce a leggere un intero libro lo stesso giorno della sua ricezione e ne invidio profondamente l'ampia disponibilità di tempo. Appena riceverò la mia copia cercherò di dare il mio contributo, sperando sia gradito. Un saluto e grazie.
    2 punti
  9. Argomento a me nuovo e l'ho trovato molto interessante, Aurelio è riuscito ad esporre in maniera coinvolgente l'argomento. Certo che la dinastia tolemaica e delle cleopatre fu molto contorta e litigiosa. Alcune immagini della serata. @mazzarello silvio una copia è tua.
    2 punti
  10. Salve,forse non è questa però le somiglia parecchio anche nei ponderali. https://www.acsearch.info/search.html?id=2823258
    2 punti
  11. Il testo e' stato scritto con caratteri stenografici, ovviamente anche il mittente doveva conoscerli per leggerli. Probabilmente è stato usato questo sistema per non fare leggere il contenuto ad altri..? ..o per fare prima nello scrivere..?. La stenografia in passato era un sistema di scrittura veloce molto usato, credo anche oggi..?! Annullo meccanizzato detto "senza fine" con barrette, .. e cerchio con datario in sigillo. E' un annullo molto avanzato per l'epoca. Le immagini sono veramente molto belle, forse fotografie ritoccate con colore..??
    2 punti
  12. Se per valore intendi monetario in dobloni d'oro, il valore è molto basso visto così superficialmente . Sono lotticini da studio dove potrebbe venir fuori un qualche valore venale solamente se si è fortunati studiando il lotto, .. una variante, una filigrana lettere ecc... potrebbe alzare un pochino il valore, certo da non fare diventare ricchi. Con un lotticino così mi ci divertirei diverse ore e lo considererei un bel regalo. Potrebbe essere lo spunto per iniziare un interesse.
    2 punti
  13. Se qualcuno vuol provare a decifrare e tradurre, posso prestargli questo ....
    2 punti
  14. Il diritto mi ricorda la monetazione raffigurante Alessandro Magno con le fattezze di Ercole. Magari avendo foto migliori e gli altri parametri che sono già stati chiesti si potrebbero avanzare ipotesi più precise.
    2 punti
  15. Le difficoltà dell'agricoltura erano aggravate anche da fattori interni, sui quali, visto che erano più comprensibili per la maggioranza delle persone di quelli derivanti dall'economia mondiale, gli agricoltori fecero convergere la loro protesta. Le ferrovie, con i loro costi, alti e discriminatori, diventarono, non senza ragione, il bersaglio principale. Nel Sud e nel West, i costi erano due o tre volte più alti di quelli, ad esempio, tra New York e Chicago, e la lamentela secondo cui occorreva uno staio di grano o di mais per pagare il trasporto di un altro staio era a volte una stima addirittura inferiore alla realtà Gli agricoltori soffrivano anche per gli alti tassi di interesse richiesti loro dalle banche in caso di prestiti. Sebbene l'interesse fosse fissato per legge, e si aggirasse ufficialmente tra il 6 e il 10%, il costo di commissioni e servizi lo alzava al 15 e perfino al 25%. Altra bestia nera erano i grandi monopoli, che avendo eliminato la concorrenza estera e tra di loro, potevano dare il prezzo che volevano a qualunque merce occorresse all'acquirente. E non poteva mancare la protesta contro il governo, che con la sua politica deflazionistica e fiscale, abbassava i prezzi dei loro prodotti mentre alzava il costo del denaro. In breve, gli agricoltori si sentivano brutalmente sfruttati da altri gruppi, e ignorati o discriminati dal governo. Come ben illustrato, ancora una volta, da questa bella vignetta. Inoltre, erano sempre più in declino come gruppo sociale. Un tempo erano stati ammirati, e perfino idealizzati (Thomas Jefferson li aveva definiti "il popolo eletto da Dio"), ora invece venivano scherniti dagli abitanti delle città in quanto rozzi e provinciali. Tutto questo portò alla creazione, prima di organizzazioni agricole collettive, poi di veri e propri partiti politici, come il Greenback Party di cui ci siamo occupati in precedenza. E dopo alcuni successi in elezioni locali, da esso e da altri partiti e organizzazioni nacque, nel 1892, il People's Party, Partito del Popolo o, come furono da subito chiamati, Populisti Dei quali ci occuperemo più avanti petronius
    2 punti
  16. Aggiungo, di questa rara tipologia di didrammi di non ancora identificata zecca, un vistoso esemplare che sarà il prossimo 22 Novembre in vendita Num. Fine Art 1 al n. 32 .
    2 punti
  17. Salve a tutti vorrei mostrarvi questo denario C. Curiatius Trigeminus Filius RRC 240/1 Dritto: Legenda: TRIG Testa di Roma a destra, con elmo attico alato. Davanti: X Rovescio: Legenda: C. CVR . F - ROMA Giunone su quadriga verso destra; tiene lo scettro con la mano sinistra, le redini con la destra; viene incoronata dalla Vittoria da dietro. Mi ha incuriosito molto la legenda TRIG al dritto. Solitamente scritta dal basso verso l’alto, in questo esemplare invece dall’alto verso il basso. Cosa ne pensate?
    1 punto
  18. Ogni volta che rivedo gli espositori del Medagliere, l'emozione è sempre più alta. Questa volta con il mio Iphon, sono riuscito a immortalare a pochi centimetri dal vetro, che proteggono quando di piu bello dellarte incisoria della monetazione Siciliana. Condividere queste foto in questa sezione, a beneficio dei tanti appassionat. Un consiglio.......Visitate il medagliere e non ve n'è pentirete. Certamente quel che è esposto è solo una piccola parte. Purtroppo non c'è un catalogo sulle zecche Siciliane. La prima foto, Il tetradramma firmato da KIMON...........Superbo A seguire il tetradramma di Katana firmato da XOIRION
    1 punto
  19. Buonasera a tutti, prima di tutto vi ringrazio per la solidarietà ricevuta, vi ringrazio veramente tanto. Oggi mi sono messo in contatto con due numismatici della zona per metterli a conoscenza della cosa, nei prossimi giorni gli invierò l'elenco delle monete ed ovviamente lo posterò anche qui.. Alcune monete sono abbastanza particolari per cui spero che prima o poi possano riapparire da qualche parte, tipo il tallero " salvator mundi" Vi ringrazio veramente tanto per la vicinanza che mi state dimostrando, è una cosa che nn mi aspettavo e che mi da un grosso aiuto morale.
    1 punto
  20. No, io differenze di colore non ne vedo. Se la metto sullo scuro, senza luce diretta diventa questo bel colore bronzo. Se sta su luce frontale brilla oro. Però non c'è il classico bicolore delle mille lire. ll disegno è perfetto, ricco di particolari.
    1 punto
  21. Ho trovato questo, è corretto? Quindi sarebbe un AE3 di valentiniano I Dritto: DNVALENTINIANUSPFAUG Rovescio: RESTITUTORREIP Zecca:TESA Anno di coniazione: dal 364 d.C. al 375 d.C. Classificazione: NC Riferimento: RIC IX 17 pagina 176... (quel 17 cosa vuol dire?) Giusto? A scusa, non mi aveva caricato il messaggio 😅
    1 punto
  22. Quattrino da 2 denari di Padova assegnato al periodo di Francesco II da Carrara. https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-PDC2F2/8 Mario
    1 punto
  23. Il fatto che "luccica" è, a giudicare dalle fotografie, dovuto al suo essere probabilmente un fior di conio. Questa moneta, in fior di conio, viene valutata 1€ (catalogo Gigante)
    1 punto
  24. Come tutte le 1000 Lire... Anche il bordo è normalissimo
    1 punto
  25. Su quella monometallica del link da te postato non si vede il bordo tipico delle bimetalliche, che qui è decisamente presente. Njk
    1 punto
  26. sicuro-sicuro? Le "curve" del numero sono più compatibili con un sette che con un due - come dice @Pontetto
    1 punto
  27. Salve,si dovrebbe essere un triobolo di Thouroi in Lucania https://www.acsearch.info/search.html?id=4240094
    1 punto
  28. È una moneta comune, C2. Ma ricorda che si queste tipologie, stabilire la rarità è arduo. Molte monete vengono vendute in lotti e non classificate affatto, quindi è difficile tenerne traccia per stabilirne la rarità.
    1 punto
  29. Buonasera. Carissimo @Stilicho, ho provato a riflettere, per quel poco che posso, sull’ipotesi che la Salus sia collegabile alla visita di Caracalla all’Asclepeion di Pergamo. Tuttavia se non erro la visita avviene durante il viaggio di Caracalla verso Oriente per la campagna partica, con la partenza da Roma che un’intricata esegesi delle fonti fa iniziare alla primavera del 214 (nota 1). Quindi circa due anni dopo l’emissione della moneta in discussione, che riportando la TR P XV dovrebbe risalire al 212, o più precisamente all’intervallo 10 Dicembre 211 - 10 Dicembre 212, sempre che io capisca e conteggi correttamente i dati che riporto in immagine (nota 2). In una tappa precedente del viaggio verso oriente Caracalla aveva sostato a Filippopoli, anch’essa sede di un altro noto tempio di Esculapio (e vi aveva celebrato giochi in onore di Alessandro Magno). Sulle patologie che affliggevano cronicamente l’imperatore è impossibile dare risposta. Le fonti insistono soprattutto sulle visioni con le quali il padre e il fratello lo tormentavano, impugnando le spade e profetizzandogli una malattia incurabile. Alla ricerca di risposte Caracalla avrebbe anche evocato e interrogato gli spiriti del padre e di Commodo. Nell’immagine seguente segnalo le principali tappe (in rosso) del viaggio verso Oriente di Caracalla evidenziando la sosta all’Asclepeion di Pergamo (in verde). Un saluto e a presto, Lvcivs LX Nota 1) Traggo la data da Alessandro Galimberti, Caracalla, Salerno editrice 2019. L’autore nel capitolo X ricostruisce il viaggio verso Oriente, Nelle note bibliografiche a corredo del testo fa riferimento a un contributo che però non ho letto: B. Levick, Caracalla’s path, in Hommage à Marcel Renard, 1969, vol II, pp 426-446. Navigando trovo anche: Ann Johnston, Caracalla's Path: The Numismatic Evidence, “Historia”, 1st Qtr., 1983, pp. 58-76. Nota2) L’immagine è tratta da Nicola Criniti, Elenco cronologico degli imperatori, delle loro cariche e titolature, da Augusto a Giustiniano, estratto da Alfredo Passerini, Linee di storia romana in età imperiale, Celuc, Milano 1972 PS. Nella mappa non ho segnato la tappa da Antiochia ad Alessandria. Me ne scuso. Buongiorno.docx
    1 punto
  30. Come indicato ieri da @Stilicho nella discussione riguardante la moneta di Costante: il follis finisce con la riforma monetaria di Costanzo II e Costante del 348 d.C. questa moneta é databile 364-367, si può parlare quindi di nummus, centenionalis o maiorina, ma come anche questo indicato ieri, non sappiamo con certezza come chiamarle e quindi ricorriamo alla classificazione per diametro AE3 in questo caso. Per quanto riguarda la moneta in sé, a me personalmente piace😁
    1 punto
  31. Bellissimo ritratto di Traiano, quasi una foto
    1 punto
  32. Numismatica Ibercoin > Online Auction 99 Auction date: 10 July 2024 Lot number: 465 Price realized: 900 EUR (Approx. 974 USD) Note: Prices do not include buyer's fees. Lot description: TRAJANO. Sestercio. (Ae. 20,50g/32mm). 107-110 d.C. Roma. (RIC 569). Anv: Busto laureado y drapeado a derecha de Trajano, alrededor leyenda: IMP CAES NERVAE TRAIANO AVG GER DAC P M TR P COS V P P. Rev: Puente de siete postes sobre el río Danubio, debajo, barco en el río, alrededor leyenda: SPQR OPTIMO PRINCIPI. MBC+. Campos repasados. Raro ejemplar.Ex Ibercoin, Subasta Online 43 (21/12/2020), Nº Lote 1311. Starting price: 600 EUR ILLUSTRAZIONE: Rilievo sulla Colonna Traiana che raffigura il ponte costruito da Traiano sul fiume Danubio. In primo piano l'imperatore Traiano offre sacrifici e libagioni al Danubio.
    1 punto
  33. Ciao @Panda13 dovrebbe trattarsi di una RIC IX 11a, zecca di Antiochia, di Valente con ritratto di Valentiniano I Dritto: D N VALENTINI-ANVS P F AVG Busto di Valentiniano I con diadema di perle, corazzato e drappeggiato a destra Rovescio: RESTITV-TOR REIP Imperatore stante a destra con stendardo e Vittoria sul globo Il segno di zecca dovrebbe essere uno dei seguenti: ANTA, ANTB, ANT
    1 punto
  34. Perfetto come sempre. @santone SANTO SUBITO!
    1 punto
  35. Di nulla, per i denari tornesi greci ci sono moltissime varianti anche per i simboli, consiglio dei PDF facilmente scaricabili da internet il denaro tornese in Italia meridionale, il denaro tornese nella Grecia franca https://www.google.com/url?sa=t&source=web&rct=j&opi=89978449&url=https://numismatica-italiana.lamoneta.it/docs/201112/Il_denaro_tornese_nell_Italia_Meridionale.pdf&ved=2ahUKEwi94Onr4bWJAxXChP0HHZbvBUQQFnoECBkQAQ&usg=AOvVaw3Pvm2RdrjxSvFn1T88jZe5 https://www.google.com/url?sa=t&source=web&rct=j&opi=89978449&url=https://numismatica-italiana.lamoneta.it/docs/201112/Il_denaro_tornese_della_Grecia_franca.pdf&ved=2ahUKEwjR3oyT4rWJAxXinf0HHVPsEDoQFnoECBAQAQ&usg=AOvVaw1MeQBpxrFeLD7aL4FM-ztz
    1 punto
  36. https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-MNF/24
    1 punto
  37. Buongiorno @Scudo1901 aggiungo anche i miei complimenti sia per le foto che a me sembrano molto belle e anche per la conservazione dela moneta, non penso sia facile trovarle in cosi alta conservazione. Saluti
    1 punto
  38. Bella moneta e belle foto! Mi fa piacere leggere tue nuove discussioni. Sei un punto di riferimento per tutti quelli come me, amanti delle monete del Regno. Un saluto cordiale
    1 punto
  39. Che dire @lucius LX? Il tuo consueto inquadramento storico della moneta arricchisce di senso il collezionismo numismatico, cogliendone al contempo l'essenza. Ci riporti a Caracalla, personaggio controverso, sì, ma la cui Constitutio Antoniniana fu di portata epocale se ancora S. Agostino due secoli dopo la ricorderà come un evento straordinario, un gesto di grande umanità ed inclusione diremmo noi. Fu anche l'imperatore che ci avrebbe portati nel III secolo con l'introduzione dell'antoniniano, moneta che ci avrebbe accompagnato sino ad Aureliano o addirittura alla riforma dioclezianea. La Salus può in alcuni casi riferirsi anche alle recuperata salute dell'imperatore (F. Gnecchi), ma dovrei approfondire per capire se l'ipotesi regge per la moneta in esame. L'esemplare è gradevole, di ottima fattura, anche se non so aiutarti sulla mancanza di metallo al dritto che comunque nulla toglie al ritratto dell'arcigno imperatore.
    1 punto
  40. Buongiorno, posto oggi questa seconda cartolina che racchiude in se la bellezza delle immagini riprodotte e il loro interesse: al fronte L'Italia con spada e scudo a calpestare un cartello Austriaco, al retro Vittorio Emanuele III a cavallo, in sfumato in alto Vittorio Emanuele II, G. Garibaldi e Cavour, gli eroi del passato, l'interno della cartolina uno spartito della canzone Per la Vittoria dell'Italia. per semplificare la lettura del bollo ho scritto in matita Castel Tesino (poste Italiane) 21.5.1916, il 6 giugno 1916 Castel Tesino venne pesantemente bombardato
    1 punto
  41. E un po' di buona creanza.
    1 punto
  42. Ci sarrebbe da dire che queste cose il Gen. Luppino le dice e le ha scritte almeno dal 2011...
    1 punto
  43. Il Bland-Allison Act Gli emendamenti del Senato, tuttavia, annacquarono non poco le intenzioni iniziali di Richard Bland, soprattutto ad opera di Wiliam B. Allison, dell'Iowa, tanto che alla fine la legge fu approvata col nome di Bland-Allison Act. E questo nonostante il veto del presidente Rutheford B. Hayes, che continuava a essere contrario. L'Atto stabiliva che il Tesoro avrebbe acquistato una quantità mensile di 2 milioni di dollari (e non 4 milioni, come avrebbe voluto inizialmente Bland) di verghe d'argento, da trasformare in monete da un dollaro secondo il rapporto legale. Tale misura non riuscì però a migliorare sensibilmente la circolazione monetaria, nè impedì il declino dei prezzi dell'argento e dei prodotti agricoli. Ma un effetto positivo, almeno per noi numismatici lo ebbe, eccome, poiché portò alla coniazione di quella che, dopo un'accoglienza iniziale a dir poco tiepida, sarebbe diventata col tempo la moneta americana più richiesta e apprezzata dai collezionisti di tutto il mondo. Il dollaro Morgan, naturalmente Non mi dilungherò certo su di esso, poiché la sua storia è stata ampiamente raccontata nella discussione dedicata, alla quale rimando tutti quelli che non l'avessero ancora letta o volessero rinfrescarne la memoria Storia di Morgan Ma almeno uno vale la pena mostrarlo, soprattutto in favore di coloro che forse già temono che in questa discussione si parlerà solo di economia, politica, e... favole. State tranquilli, parleremo anche di monete... dal prossimo post petronius
    1 punto
  44. Grazie The Crime of 1873 Fin dal 1792 con l'istituzione della prima Zecca Federale gli Stati Uniti avevano adottato un sistema monetario formalmente basato sul bimetallismo oro/argento, ma nel quale, di fatto, era l'oro a farla da padrone. Il Congresso aveva fissato il rapporto legale tra i due metalli in 16 a 1, in sostanza, a livello monetario, occorrevano 16 grani d'argento per pareggiare il valore di un grano d'oro. Dal momento che con quel rapporto l'argento era sottovalutato (cosa che sarà ancor più evidente dopo che la scoperta dell'oro in California nel 1848 ridusse il prezzo di mercato dello stesso), e poiché rendeva di più venderlo sul mercato libero piuttosto che consegnarlo alla Zecca per ricavarne monete, la conseguenza fu che all'inizio dell'Ottocento e per quasi 40 anni, venne a cessare la produzione dei dollari d'argento. Che riprese, lentamente, solo nel 1840, ma era comunque difficile trovarne in circolazione, poiché ormai erano stati sostituiti nell'uso quotidiano dalla cartamoneta. Stante questa situazione, il "crimine del '73" non faceva che prendere atto della realtà, tanto che inizialmente la legge non suscitò alcuna protesta. Essa, in pratica, poneva fine al diritto dei proprietari d'argento di portare i loro lingotti alla Zecca per vederli trasformati in moneta, diritto che permaneva invece per i lingotti d'oro, creando così un gold standard di fatto, e demonetizzando contemporaneamente l'argento. Nell'immediato, come detto, quasi nessuno ci fece caso, ma la scoperta, l'anno seguente, di importanti giacimenti d'argento in Nevada e la contemporanea adozione ufficiale del gold standard da parte di alcuni paesi europei (la Germania su tutti, che immise sul mercato internazionale un'enorme quantità di argento), portò a un crollo del prezzo. A quel punto, se non ci fosse stato il Coinage Act, sarebbe stato conveniente tornare a vendere l'argento alla Zecca in base al vecchio rapporto, ma la Zecca l'argento non lo comprava più. Così, chi aveva interessi nelle miniere del West, denunciò l'Atto come un crimine, una cospirazione dei banchieri per stabilire la base aurea. Trovando una facile sponda non solo, come ovvio, tra i lavoratori delle miniere, ma anche nelle associazioni degli agricoltori (ancora la forza trainante dell'economia del paese), ansiose di alzare la circolazione pro-capite del denaro e, di conseguenza, i prezzi dei loro prodotti. Così, nel 1877, ignorando l'ammonimento del presidente Hayes che un ritorno al bimetallismo sulla base del vecchio rapporto sarebbe equivalso a una svalutazione, il Congresso approvò un progetto presentato dal deputato Richard P. Bland del Missouri (nella foto), che consentiva il conio illimitato di argento sulla base del rapporto con l'oro di 16 a 1. Dopodiché, Bland fu soprannominato Silver Dick... lasciò a voi ogni considerazione sui possibili altri significati di questo nomignolo petronius
    1 punto
  45. Frank Lyman Baum pubblicò l'opera alla quale deve fama imperitura nel 1900: in basso la copertina della prima edizione. Il libro, primo di una serie di 14 (qualcuno li ha mai letti gli altri? ) divenne ben presto un classico della letteratura per l'infanzia, ottenendo un grande successo anche oltre i confini della letteratura, come dimostra il famoso film del 1939 di cui viene mostrata sopra una scena... anch'esso il primo di molti. Ma, come altri capolavori per l'infanzia, anche Il Mago di Oz (questo il titolo generalmente usato in Italia) presenta diverse chiavi di lettura... una di queste ci riguarda da vicino Nell'ultimo decennio dell'Ottocento, si scatenò negli Stati Uniti un acceso dibattito tra i sostenitori di un sistema monetario basato sull'oro (il gold standard) e coloro che, invece, pensavano che l'economia del paese avrebbe tratto maggiore giovamento dall'utilizzo dell'argento come base monetaria. Costoro furono chiamati Silverites, e alla loro fazione apparteneva Baum, che scrisse il Mago di Oz con l'intento di illustrare i pericoli del gold standard. E pericoloso è il sentiero dorato (allegoria del gold standard) che la protagonista è invitata a percorrere, perché porta alla città del terribile Mago. Che si chiama, non a caso, OZ, abbreviazione di ounce, oncia, l'unità di misura delle monete (e di qualunque altra cosa in realtà, ma a noi interessa questa ). Torneremo più avanti sulle (presunte) corrispondenze tra i personaggi del libro e la battaglia dell'oro contro l'argento, battaglia che in verità nel 1900, quando il libro fu pubblicato, si era virtualmente conclusa con la netta vittoria del metallo biondo. Ma che, come detto, nel decennio precedente aveva infiammato il dibattito politico/sociale in tutti gli strati della popolazione americana, toccando l'apice nella campagna elettorale per le presidenziali del 1896. Vinte nettamente da William McKinley, convinto sostenitore del gold standard. Ma le origini di questa battaglia risalivano in realtà a quasi trent'anni prima, a quando il presidente Ulysses Grant firmò il Coinage Act of 1873 (conosciuto anche come Mint Act of 1873 o Fourth Coinage Act). L'obiettivo principale dell'Atto era quello di rivedere diverse leggi relative alla struttura e alle procedure della Zecca, ma esso raccomandava anche di spostare gli Stati Uniti dal bimetallismo verso il gold standard. Una cosa che inizialmente passò quasi inosservata, ma che qualche anno dopo, quando fu pienamente compresa, portò a definire il Coinage Act of 1873 con il nome con cui è passato alla storia, ed è ancora oggi abitualmente nominato... the Crime of 1873, il crimine del 1873 petronius
    1 punto
  46. Alessandro Magno a Venezia – Il potere e lo splendore della Serenissima -> https://venezia.italiani.it/alessandro-magno-venezia/ Alessandro Magno, il Re dei Macedoni Non aveva un fisico statuario, aveva gli occhi di colore differente e si tingeva di biondo i capelli. Il suo corpo emanava un profumo gradevole, che secondo alcune fonti conservò a lungo anche dopo la morte. Ebbe come figure di riferimento quelle di Achille, di Zeus e di Eracle, dei quali si considerava un diretto discendente. Portava sempre appresso una versione dell’Iliade ricevuta dal suo precettore Aristotele, che conservava come il suo “Viatico per la virtù guerriera”. Fu la regina Olimpiade a trasmettergli l’idea di essere un mito. Convinta lei stessa che il figlio Alessandro non fosse altro che un essere metà umano e metà divino. Il desiderio di Alessandro era quello di onorare chi donò grande gloria ai Greci, tanto che prima della spedizione asiatica si recò a Ilio per rendere omaggio alla tomba di Achille. Il tentativo di emulare l’eroe di Troia affascinò sicuramente l’esercito macedone. Si rivelò un sovrano illuminato e garantì ad ogni popolo conquistato di mantenere la propria lingua, la religione ed i costumi. Soli dieci anni furono sufficienti per trasmettere ai posteri il concetto di autorità carismatica e per influenzare fortemente la ritrattistica dei conquistatori dell’età posteriore. Morì trentenne nel 323 a.C. nella città di Babilonia e venne riposto in un mausoleo ad Alessandria d’Egitto. Ma dove sia stato veramente sepolto è ancor oggi oggetto di contrari pareri. Gli Eneti della Paflagonia Più di un millennio prima di Cristo combatterono con Paride, Ettore ed Enea per i troiani. I loro nemici erano i greci di Achille e di Ulisse. Caduta Troia, buona parte degli Eneti emigrarono dove termina l’Adriatico ed una minoranza rimase nella natia Paflagonia. Antenore, consigliere del re di Troia fondò Padova. Ospicella fondò Monselice. Il principe meone Mestle fondò Mestre, Clodio Chioggia, Aquilio Aquleia, Jano Conegliano. Altri migrarono fino in Bretagna ed altri ancora si sparsero per il continente europeo. La Paflagonia fu conquistata da Alessandro Magno nel 334 a.C., ma continuò ad essere governata da principi del luogo. Il volo di Alessandro a Venezia Il Volo Di Alessandro Magno Sulla Basilica Di San Marco Il “Romanzo di Alessandro” narra di come il conquistatore, giunto ai confini del mondo, tentò di esplorare le regioni del cielo avvalendosi di “ingenium”, un mitico congegno volante. Dopo aver conquistato tutta la terra, visitato la profondità dei mari, giunge a confini del mondo alla ricerca dell’unico tesoro che gli mancava: l’immortalità. Sulla facciata rivolta a nord della Basilica di San Marco, un bassorilievo di fattura bizantina rappresenta il volo di Alessandro. Due animali fantastici con il corpo di leone, la testa e le ali di grifone trainano in volo un carro, inseguendo due lepri infilzate come esca su due lance tese dallo stesso Alessandro. La Pala d’Oro La Pala d’oro della Basilica di San Marco Ai lati della pala d’oro, conservata sull’altare maggiore della Basilica di San Marco, sono disposti in posizione verticale i fatti salienti della vita dell’Evangelista, del martirio e del trasferimento del suo corpo a Venezia. Sul lato inferiore sono incastonate 5 placche tonde raffiguranti il volo di Alessandro che in altri inserti è raffigurato in scene di caccia. Le rappresentazioni del re macedone sono incastonate tra quelle dell’imperatore Costantino e della madre Elena le quali reliquie sono a Venezia. Alessandro Magno sulla pala d’oro della Basilica di San Marco Nel 976 il Doge Pietro Orseolo ordinò questa pala a Costantinopoli. Ulteriori placchette furono commissionate tra il 1102 e il 1118 da Ordelaffo Falier. Nel 1209 Pietro Zano la fece rinnovare dal procuratore della Chiesa. La quadriga dell’imperatore Il pezzo più pregiato giunto da Costantinopoli, la quadriga dell’Ippodromo, venne collocato nel punto centrale della facciata della basilica di San Marco, volto a seguire il corso del sole. Basilica e quadriga indicano il percorso che portò il potere imperiale da Costantinopoli a Venezia. Sottostante i quattro cavalli, una serie di rilievi raffigurano Eracle con i Santi Demetrio e San Giorgio protettori dell’esercito bizantino e poi di Venezia. Nel 1797 caduta la Repubblica, i cavalli vennero trasferiti per mano di Napoleone a Parigi come ornamento dell’arco di Trionfo (ora ci sono delle copie). Dopo il Congresso di Vienna si procedette al recupero delle centinaia di opere trafugate durante le campagne napoleoniche (operazione mai del tutto portata a termine) e il 13 dicembre 1815 i cavalli bronzei tornarono di nuovo sulla Basilica di San Marco, ma senza i loro favolosi occhi di rubino, dati per scomparsi in Francia. Il Volo di Alessandro sulla Basilica di San Marco Alessandro Magno sulla Basilica di San Marco Il Volo di Alessandro approdò sulla facciata settentrionale della basilica marciana ed il suo significato doveva essere ben chiaro a tutti. Con la conquista di Costantinopoli, Venezia ereditò l’istituzione bizantina ed il doge assunse il titolo di “Dominus quartae partis et dimidiae totius Imperii Romaniae“, ‘Signore di un quarto e mezzo dell’intero Impero Romano’. Il potere che un tempo fu di Alessandro Magno, venne sigillato sulla facciata della Basilica di San Marco, sede del potere spirituale. Il valore dei simboli I simboli hanno in comune l’obiettivo di diffondere messaggi in un linguaggio il più possibile universale. L’iconografia cristiana, si impossessò dei simboli pagani per diffondere i propri valori. Il Re Macedone appare sul lato settentrionale della Basilica, in una fascia di bassorilievi allegorici che scorre anche per la facciata principale. Ma quel significato e l’originale senso di quella collocazione nei secoli andò del tutto smarrito. La Chiesa diede un valore negativo al Volo di Alessandro, quello della superbia luciferina. Ma la Basilica di San Marco non era della Chiesa, era del Doge. Ed Alessandro lo ritroviamo anche sul Palazzo Ducale. Alessandro a Palazzo Ducale Alessandro Magno raffigurato in un capitello del Palazzo Ducale Alessandro è presente sulla facciata sud del Palazzo Ducale tra le figure che decorano il colonnato. Nel capitello l’iscrizione ‘ALEXANDER MACEDONIAE REX’, lo identifica come il ‘Re Macedone. L’originale del capitello con il Re del Mondo è conservato nel Museo dell’Opera, mentre nel portico della facciata meridionale è esposta una copia ottocentesca. La Stella di Alessandro a Sant’Apollonia Pietra tombale riportante la stella ad otto punte, emblema di Filippo II di Macedonia padre di Alessandro Magno Un pesante blocco di pietra fu rinvenuto nel 1962 durante i lavori di manutenzione dell’abside della Basilica di San Marco. Era posizionato molto vicino alla cripta del Santo Evangelista ed è databile alla prima costruzione della chiesa palatina dedicata a San Marco. La pietra è ora conservata nel Chiostro di Sant’Apollonia, sede del Museo diocesano d’Arte Sacra di Venezia. Trattasi di un elemento di decorazione esterna di un monumento commemorativo, onorario o funerario riportante la stella ad otto punte, emblema di Filippo II di Macedonia padre di Alessandro Magno. Alessandro Magno e Marco l’Evangelista Le reliquie di San Marco vennero trafugate da Bono da Malamocco e Rustico da Torcello nell’828 da Alessandria d’Egitto. Il doge Partecipazio dispose venisse eretta a Venezia una chiesa, degna dimora delle ossa del Santo. Con lo scorrere degli anni l’edifico di culto diverrà quella che è ora la Basilica di San Marco. Quando nel 1811 si decise di ispezionare le reliquie dell’Evangelista, prima di riporle dalla cripta a sotto l’altare maggiore, furono trovati due corpi, uno intatto e dell’altro solo alcune ossa. Ma torniamo indietro di qualche centinaia di anni … In un mausoleo distrutto dal tempo, ad Alessandria d’Egitto veniva venerato ed omaggiato il corpo mummificato di Alessandro Magno. Più di tre secoli dopo, sempre nella stessa città, l’Evangelista Marco subì il martirio e trainato vivo da cavalli venne decapitato. Per non dargli degna sepoltura il corpo fu messo al rogo, ma un improvviso temporale spense le fiamme. I resti vennero deposti in una chiesetta costruita poco lontano da dove un tempo sembra ci fosse il mausoleo di Alessandro. In un tempo dove vigeva l’usanza di sostituire i culti pagani con quelli cristiani, comparve il corpo di San Marco e sparì quello di Alessandro. Nel 619 il persiano Khusraw II conquistò Alessandria che apparteneva all’Impero d’Oriente, ma dopo un decennio la recuperò il bizantino Eraclio. Nel 642 “Amr ibn al-’Āṣ” vi entrò nuovamente come conquistatore dell’Egitto. Tra l’811 e l’827 vi si insediarono avventurieri e pirati musulmani provenienti dalla Spagna. A seguito di questi saccheggi e distruzioni di reliquie cristiane, i due veneziani si recarono ad Alessandria per recuperare i resti dell’Evangelista. Quando il corpo venne riesumato, si raccontò che nella chiesa si diffuse un soave profumo di fiori. Bono e Rustico portarono San Marco lontano dalla distruzione, ma dalla tomba prelevarono due corpi e nell’urna vuota deposero i resti di Santa Claudia affinché venissero ingannate le guardie. Il profumo di San Marco Una volta tornato a Venezia (Pax tibi Marce Evangelista meus, hic requiescet corpus tuum), il corpo dell’Evangelista venne ospitato al piano superiore del palazzo del doge in attesa di trovare una chiesa degna di chi evangelizzò questa regione, ovvero la futura Basilica di San Marco. Nell’832 fu completata la prima chiesa e consacrata con la proclamazione di San Marco come patrono e protettore della Serenissima. Ma questa prima struttura venne distrutta da un incendio nel 976. A partire dal 1063, sotto il dogado di Domenico Contarin iniziarono i lavori di ricostruzione. Vennero presi a modello due edifici di Costantinopoli: la chiesa dei Dodici Apostoli e Santa Sofia. Nel frattempo le reliquie del Santo, nascoste per evitare ulteriori trafugamenti, vennero perse. Era tutto pronto per la consacrazione, ma nessuno più ricordava il luogo segreto dove i predecessori occultarono le spoglie. Dopo un anno di digiuni, processioni e preghiere, il 25 giugno del 1094, durante una messa celebrata dal vescovo, uscì un braccio del Santo Evangelista da un pilastro della basilica. Un profumo soavissimo riempì tutta la chiesa. Il Volo di Alessandro in altre città Il “Volo di Alessandro Magno” è un’immagine che ritroviamo in chiese medievali, sia in forma scultorea che musiva. Lo ritroviamo sul Duomo di Fidenza (PR), a Santa Maria della Strada a Matrice (CB). In varie località della Puglia, come Otranto, Taranto, Bitonto, Corato, Trani e all’estero. Il Volo di Alessandro sul Duomo di Fidenza
    1 punto
Questa classifica è impostata su Roma/GMT+02:00
×
  • Crea Nuovo...

Avviso Importante

Il presente sito fa uso di cookie. Si rinvia all'informativa estesa per ulteriori informazioni. La prosecuzione nella navigazione comporta l'accettazione dei cookie, dei Terms of Use e della Privacy Policy.