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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 10/31/24 in tutte le aree
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Buona Sera al Forum, questa sera posto questa prima busta postale della Repubblica di San Marino del 1894, tiratura 2000 esemplari, conosciute ad oggi una ventina usate, di grande dimensione 160 x 215 , dall'alto facciale di 5 Lire, numerata e firma autografa di Serafini, nel caso specifico venne spedita da San Marino il 4 dic. 1894 in Raccomandata per gli Stati Uniti d'America, ed integrata con 2 francobolli da cent. 25 e 50 , della serie Inaugurazione del Palazzo del Governo 1894. Ritengo personalmente sia una delle belle cose che si realizzavano fine 800 e primi 900, nella filatelia Italiana e San Marino3 punti
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Molto atteso, anche per l’attualità della tematica, sarà l’intervento di Fabio Luraschi del Circolo Numismatico Ticinese con una relazione col titolo “ Il rischio della manipolazione nelle monete contemporanee”, Milano Numismatica sarà anche questo !3 punti
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La moneta è stata coniata sul tondello delle 50 lire, purtroppo non pare ben conservata. Ad ogni modo converrebbe periziarla3 punti
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Deduco dalla tua convinzione che hai già la verità in tasca, quindi la mia domanda è: perché chiedere se già sì è convinti della propria idea?... Mi dispiace deluderti ma se cerchi pareri consoni alla tua convinzione credo rimarrai fortemente deluso, ognuno trae le proprie idee guardando le immagini che hai postato che, soprattutto del taglio,sono poco utili per comprendere se la moneta presenta una corretta zigrinatura o meno,il mercato degli errori di conio e saturo di manomissioni postume che nulla hanno a che fare con il processo produttivo della zecca di stato quindi è assolutamente normale essere scettici quando ci si presentano questi errori,devi essere tu a darci tutte le informazioni possibili per avere un quadro il più chiaro possibile... Detto ciò non ti rimane altro che rivolgerti ad un esperto proprio sugli errori di conio...3 punti
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Buonasera a tutti, prima di tutto vi ringrazio per la solidarietà ricevuta, vi ringrazio veramente tanto. Oggi mi sono messo in contatto con due numismatici della zona per metterli a conoscenza della cosa, nei prossimi giorni gli invierò l'elenco delle monete ed ovviamente lo posterò anche qui.. Alcune monete sono abbastanza particolari per cui spero che prima o poi possano riapparire da qualche parte, tipo il tallero " salvator mundi" Vi ringrazio veramente tanto per la vicinanza che mi state dimostrando, è una cosa che nn mi aspettavo e che mi da un grosso aiuto morale.3 punti
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Buongiorno vorrei farvi vedere questa moneta da 2 Lire 1863, che nel tempo ha sviuppato una curiosa patina blu. Sempre stata nel medesimo vassoio. La prima foto risale al gennaio 2007; la seconda è di oggi, 31 ottobre 2024.2 punti
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Salve @nikita_ Approfitto che tutti stanno cenando ( o digerendo) CDP50: 50 centesimi di peseta? EIIIXA: Alfonso XIII de España XIXe: 19 (e ??) 76-L = 26 , anno 19262 punti
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Grazie, ci mostri sempre del bel materiale.. non comune ed economicamente non alla portata di tutti.2 punti
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Qualcuno avrà il coraggio di dire: "vabbhè....qualche moneta... ma erano d oro? Antiche? Si ok ma cosa vuoi che ci sia stato li, 2000, 5000 euro di monetine? Oh ti avessero rubato 300000 euro di monete uno ovviamente ci rimane male ma se avevi 300000 euro di monete allora hai i soldi e le ricompro dopotutto son cose che capitano." Ed invece io dico: "eh no testa di c...o!! Proprio no!! I faciloni e gli stolti legano subito tutto ai soldi, monetizzano anche le scorregge che fanno!! Il valore vero di ciò che amiamo e custodiamo non è sempre e solo espresso in denaro, anzi!! Ma delle giornate passate a cercare la mancolista, a studiare sui libri, a seguire aste, convegni, a guardarle come si guardano solo gli innamorati, a coccolarle come cuccioli, catalogarle e chi più ne ha ne metta... tutto questo tempo non ha prezzo, non lo puoi identificare con "$" e basta!! Non lo potete comprendere in pieno e mi dispiace per voi, davvero." Se ti rubano o perdi la foto dei tuoi genitori che non ci sono più di per sé la foto vale 0 ma i sentimenti ed i ricordi? Stuyvesant spero veramente che tu possa ritrovarle e poter di nuovo fare ciò che più ti piace o ti trasmette sensazioni positive. Un abbraccio. Mi fermo altrimenti sarei uguale al mio nickname.2 punti
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9 novembre ore 9 si parte con gli autori del Gazzettino di Quelli del Cordusio 11…2 punti
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Anche il Bernocchi, alla nr. 62 del capitolo secondo, la attribuisce alla compagnia di Forese Salviati. Ulteriore riferimento da E. Cecchi Aste - Di mio nome e segno. “Marche” di mercanti nel carteggio Datini (sec. XIV-XV). Link direttamente dall’archivio, vedi seconda immagine: http://datini.archiviodistato.prato.it/la-ricerca/imageView/ASPO00155177/salviati-forese-messer-e-comp-boni-ambrogio-meo-e-comp?index=31&pageName=archivio&startPage=20&query=Salviati&jsonVal={"jsonVal"%3A{"query"%3A"Salviati"%2C"startDate"%3A""%2C"endDate"%3A""%2C"fieldDate"%3A"dataNormal"}}&orderBy=&orderType=asc2 punti
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Mi unisco alla solidarietà che tutti ti hanno mostrato e al dispiacere che, da collezionista, posso solo immaginare e che spero di non dover mai provare! Forse, col tempo, riuscirai a recuperare un po' di fiducia e passione e a ricominciare a collezionare; per ora comunque considera che tutti gli anni di ricerca e studi, così come il denaro investito, non sono andati perduti ma rimangono un immenso bagaglio di esperienza, conoscenza e ricordi. Quelli non si rivendono ma credo che siano la parte più preziosa del collezionismo. Un abbraccio2 punti
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Per chi volesse leggere qualcosa sui Salviati, consiglio: https://centroarchivistico.sns.it/fileadmin/Risorse/Approfondimenti/Salviati_archivio_inte.pdf UNA FAMIGLIA E IL SUO ARCHIVIO: SALVIATI2 punti
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Salve. Gli Atamani erano un’antica popolazione dell’Epiro (la patria di Olimpiade, moglie di Filippo II di Macedonia e madre di Alessandro Magno) che abitava la zona nella vallata dell’Inaco chiamata Atamania, confinante a E. con la Tessaliotide e a S. con la Dolopia e l'Anfilochia. Gli Atamani, essendo poco avanzati in civiltà, erano ritenuti barbari, ma sulla loro grecità non c'è il minimo dubbio, come si rileva non solo dal nome di Atamani, molto simile a Eniani, Euritani, Acarnani, ma anche da quello di alcune città a noi note, come Argitea, Ateneo. Gli Atamani comparvero la prima volta nella storia allo scoppio della guerra di Corinto nel 395-394 a. C. Durante l'apogeo della potenza della Macedonia, l’Atamania vi fu incorporata, ma siccome troviamo gli Atamani nell'esercito di Pirro, dobbiamo ritenere che la loro regione fu ceduta all'Epiro al tempo del re Pirro. Alla fine del sec. III a. C. l'Atamania appare come regno autonomo sotto lo scettro di Aminandro, ma poco dopo gli Atamani cessarono d'essere un popolo autonomo, quando l'Atamania fu annessa alla Tessaglia. https://www.treccani.it/enciclopedia/atamani_(Enciclopedia-Italiana)/ (segue)1 punto
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Buongiorno, in questi ultimi anni le ricerche archeologiche nel territorio triestino sono continuate. Dopo le campagne che hanno portato all’identificazione di un forte romano collegato alle vicende delle Guerre Istriane descritte da Tito Livio https://www.lamoneta.it/topic/200166-nuovi-scavi-archeologici-nellarea-triestina/#comment-2209348 ce ne sono state altre: Trmun (Caresana, Trieste): Nei pressi di Caresana, in località Trmun, si trovano i resti di un insediamento protostorico che, nel 2022, è stato sottoposto ad una campagna di scavi archeologici diretta da Federico Bernardini. Preceduti da una scansione laser aerea (ALS) e da saggi archeologici preliminari, gli scavi hanno portato alla scoperta di una fortificazione dell’Età del Bronzo, parzialmente riutilizzata e modificata in epoca medievale con la costruzione di 2 o 3 torri quadrate. Le nuove tecnologie, in particolare l’analisi combinata del rilevamento remoto e terrestre multiscala, si sono rivelate fondamentali per pianificare l’esplorazione archeologica sul campo. https://www.archeocartafvg.it/portfolio-articoli/san-dorligo-della-valle-ts-fraz-caresana-loc-monte-trmun-scoperta-torre-medioevale-ed-un-castelliere-protostorico/ https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S2352409X23002833 Oggi mi soffermerò sulle ultime che sono giunte alla seconda annata di scavi. Si tratta degli scavi effettuati nella Tina Jama (Comune di Sgonico/Zgonik). La cavità è situata su un rilievo collinare (Piscanec) sulla dorsale che porta alla vetta del Monte Lanaro (544 m slm), identificata già nel 1922 dal Generale Gariboldi che era stato incaricato di recensire le cavità ipogee utilizzabili in caso di guerra dalle truppe italiane, analogamente a quanto fatto dagli Austriaci nella I Guerra Mondiale. Compare infatti nel famoso testo “2000 Grotte”: i riferimenti riportati era errati pertanto se ne perse le tracce fino ai primi anni ’70 quando un naturalista (Polli) la scoprì nuovamente. La cavità è sita lontana dal sentiero che porta sulla vetta e non di facile identificazione; tra l’altro rientra nella Riserva Naturale del Monte Lanaro per cui in area soggetta a tutela speciale. Va detto che il territorio di Sgonico è ricco di presenze archeologiche pre e protostoriche: il terreno carsico ha offerto molti ripari ipogei alle popolazioni antiche e molte delle grotte preistoriche considerate “storiche” per lo studio della preistoria locale ricadono in questa area (Grotta Azzurra, Grotta degli Zingari, Grotta della Tartaruga, Grotta dell’Orso e molte altre). Nella protostoria la zona fu sede di vari abitati su altura (i c.d. “castellieri”): Nivice, Rupinpiccolo, San Leonardo solo per citarne alcuni. Perché? Perché ad esempio le prime stazioni controllano (assieme ad altri siti satellite minori) un ampio territorio e anche il transito in una vallata che dall’altipiano permette di accedere all’interno (nell’attuale Slovenia). La Tina Jama è uno dei pochi luoghi utili a dare riparo a chi procedeva verso l’interno; attualmente per il visitatore moderno è marginale e fuori dalle vie principali, così probabilmente non era nell’antichità. Si consideri che dopo il boom di scavi degli anni ’60 e ’70 effettuati con metodi “pioneristici” gli ultimi scavi in grotta sull’altipiano triestino risalgono ai primi anni ’90 (Grotta dell’Edera di Aurisina) e nel frattempo la tecnologia ha compiuto dei passi enormi permettendo di recuperare dati inimmaginabili in precedenza. Proprio per cercare nuovi dati e al fine di chiarire alcuni punti d’ombra nel 2022 si iniziò la ricerca di quanti più siti ipogei inediti da scavare. Perché “quanti più siti ipogei inediti”? Perché se l’impegno aumenta a dismisura il fine ultimo era quello di avere 2-3 siti che potessero dare dati comparabili tra loro e quindi non avere l’evidenza da un sito singolo (che identifica un momento, una situazione in un determinato momento in una grotta) ma una media di dati utili a identificare una tendenza storica di un area più ampia. E perché una “ricerca di quanti più siti ipogei”? Perché non tutti i proprietari sono favorevoli a rilasciare il permesso di scavo nella loro proprietà … Fu così che vennero identificati cinque/sei siti promettenti e di questi il primo di cui ricevemmo il consenso di scavo dal proprietario è appunto la Tina Jama. Sita in una posizione un po’ strana, defilata rispetto alle altre, molto prossima all’ex confine con la Slovenia e su un’altura anziché in valle. Circondata da due ograda (ovvero muri a secco elevati dai pastori per alloggiarvi le greggi durante le soste) il che indicava un promettente utilizzo anche in tempi più recenti a dispetto del fatto che attualmente di presentava pressochè obliterata. La descrizione e l’orientamento sembravano interessanti anche se non vi erano notizie del rinvenimento di reperti archeologici in loco. Ed il primo sopralluogo confermò le sensazioni positive: all’esterno della cavità, colma di sedimenti quasi fino alla volta rinvenimmo cocci preistorici e ossa di animali vuotati fuori probabilmente da tassi che avevano scavato nel riparo la tana. (foto da Catasto Storico Grotte FVG) Si iniziò pertanto, nell’autunno 2023, lo scavo sul settore destro del fronte della grotta. La situazione presentò un primo strato superficiale contenente reperti archeologici (il getto dei tassi), alcuni frammenti di vasi del periodo dei castellieri sopra un crollo di volta che ha sigillato i livelli sottostanti. La parte ipogea invece era sconvolta da tane di tasso che avevano rimestato un deposito interessante che presentava manufatti di vari periodi storici pre e protostorici. Per permettere di comprendere meglio la stratigrafia si decise pertanto di allargare nel 2024 lo scavo sul settore sinistro. Ciò ha permesso di identificare una sorta di struttura con pietre di buone dimensioni che chiudeva la parte interna (risistemata con riporto di sedimenti) e un piccolo fossato esterno che poteva accogliere una sorta di chiusura lignea. All’interno sono stati vuotati i riempimenti delle gallerie dei tassi, costituiti da materiali caotici e si sono preservate le “isole” di terreno non sconvolto per permettere di interfacciarsi con le evidenze che vengono dall’esterno. Perché all’esterno, sotto il crollo, è emerso un livello (US 4) databile al Bronzo Antico che contiene materiali della Cultura di Cetina, identificata sporadicamente in grotte del Carso Triestino ma mai in strato e senza datazioni C 14. Per cui già un primo obiettivo interessante è stato raggiunto.1 punto
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Ciao, buongiorno a tutti. Un nuovo addendum al mio lavoro è già stato pubblicato sulla rivista di ricerca numismatica Acta numismàtica. Se qualcuno è interessato a ricevere una copia PDF da allegare all'opera originale, può contattarmi in privato e te lo invierò via email. Un caro saluto.1 punto
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Al rovescio leggo APOLLINI C.. Potrebbe essere un centauro andante a destra Ciao. Stilicho1 punto
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È molto bella, anche secondo me hai fatto bene a prenderla.1 punto
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Buonasera, a prima vista sembra un antoniniano di Gallieno con al rovescio un cervo. Dammi un attimo che cerco meglio1 punto
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Ti esprimo tutta la mia solidarietà, spero e ti auguro che tu riesca a recuperare tutto quello che ti hanno rubato @stuyvesant.1 punto
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È un tallero come detto coniato a Vienna ed è anche abbastanza recente, ma rimane comunque una moneta affascinante, hai fatto bene a prenderlo 🙂.1 punto
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Credo che per foto si possa aggiungere poco a quello detto. Come spiegato prima, consiglio di farla periziare/vedere da un professionista del campo, come Andrea ad esempio. Saluti1 punto
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Tutto quello che è stato postato per l'identificazione riguardo questa patacca fantasy nel corso del tempo comprese quelle presenti in questa discussione, sicuramente ne mancherà qualcuna nascosta nei meandri del forum. @littleEvil anche queste dell'altra dimensione? La scrittura è sicuramente molto più problematica di quella presente sulla nota patacca del 1848. Un tondello fantasy che sicuramente verrà proposto per l'identificazione anche in futuro. @CdC se si può aggiungere Washington nel titolo quando serve si potrà linkare questa discussione.1 punto
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Confermo. È un tallero coniato a Vienna e appartiene alle coniazioni più recenti di questa zecca databili dal secondo Novecento ad oggi. https://www.theresia.name/cgi-bin/Token.cgi?Item=H621 punto
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Hello nice condition but i think its the Hafner H62 minted in Vienna (Center shield with two dots)after 1986.1 punto
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Appena fatta e questo è il responso: problema SQL: SELECT * FROM (SELECT siteid, filedritto,filerovescio,fileb, title,realcoiner,globid, minpeso, maxpeso, mindia, maxdia, materiale,type,byear,eyear,data,zecca, MATCH(minestrone) AGAINST("+disfida" IN BOOLEAN MODE) AS score FROM collect_test.appoggioricerca WHERE 1 AND (siteid="W" OR siteid="MN") AND (MATCH(minestrone) AGAINST("+disfida" IN BOOLEAN MODE)) ) as T GROUP BY globid ORDER BY score DESC LIMIT 100001 punto
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Ho inviato una mail ad Alessio, appena risponde ordino il libro.1 punto
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Se il diametro è inferiore di 0,8 mm rispetto ai 27,8 mm del decreto di emissione allora vuol dire che il suo diametro è di 27 mm, quindi non può essere un tondello delle 50 lire visto che il loro diametro è di 24,8,ben 2,2 mm in meno...1 punto
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6,25 gr è il peso delle 50 lire. Come per le altre monete di questa particolare categoria, bisogna capire se è un artefatto fatto in zecca e quindi valido (per il mercato) o è stato fatto in garage da un traffichino.1 punto
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DE GREGE EPICURI Ieri ho ascoltato le ultime due lezioni di de Callatay a Milano. Nella prima, ha commentato un quadro del 1650 dei pittori fiamminghi van der Borght ( o Borcht), padre e figlio, attivi prevalentemente a Francoforte. Nel quadro sono raffigurate numerose monete antiche, prevalentemente romane ma anche greche, in argento e in bronzo. Oltre a queste: un lacrimatoio antico in vetro, vasi romani, un recipiente in terracotta con testina umana, altri reperti antichi. Il padre Hendrik era anche antiquario e collezionista. Esaminate le monete, emerge che raffigurano per lo più pezzi autentici, della Roma repubblicana ed imperiale; c'è anche un argento greco di Thasos. Compare però anche una di o tetradramma della regina Igikrateia, ultima moglie di Mitridate Eupatore, la quale non ha mai emesso monete: si tratta qui di una fantasia rinascimentale, che ha prodotto anche medaglie in onore della stessa basilissa. De Callatay si chiede poi se tutti gli oggetti raffigurati possano essere l'insieme di un unico ritrovamento "misto" (di monete, terracotte, statue): la risposta è incerta, tanto più che è presente anche un bratteato di Federico Barbarossa. Sembra probabile invece che molti degli oggetti assumano un valore metaforico: una lucerna per la fede, il lacrimatoio come rimpianto del passato, ecc. La seconda lezione tratta delle emissioni auree di Alessandro Magno, della loro quantità, persistenza nei ritrovamenti, effetti sull'economia dell'impero alessandrino. La quantità fu sicuramente stupefacente, molto superiore a tutte le emissioni auree precedenti (e forse anche seguenti) dell'antichità, e deriva dalla enorme quantità di lingotti e oggetti aurei saccheggiati nell'impero persiano. Tuttavia, nei ritrovamenti tali monete si riducono enormemente già dopo un secolo, e scarseggiano dopo 150-200 anni. Quanto all'effetto sull'economia, esse causarono sicuramente una inflazione generale dopo la loro diffusione, ma nel lungo periodo non sembrano aver dato un forte impulso economico, neppure dal lato puramente commerciale (un po' come l'argento di Potosì per la Spagna).1 punto
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Stragrazie, competente, tempestivo e … comprensivo verso chi si affaccia da poco a questo splendido mondo delle monete bizantine.1 punto
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Lava G, netta TI gerani, ma TA? = Lavagnetta Tiger animata. Buona giornata!1 punto
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Ulteriori info si trovano nel Catalogo “Museo dell’Opera del Duomo di Orvieto. Tessere mercantili medievali” di Marco Tagliaferri, a cura di Lucia Travaini. Al tipo 109 della sezione delle tessere che presentano ad entrambi i lati un medesimo monogramma, si cita il seguente esemplare: D/ Monogramma con doppia S incrociata entro cerchio zigrinato; intorno 16 bisanti. R/ Monogramma con doppia S incrociata entro cerchio zigrinato; intorno 11(??) bisanti. In questo esemplare si vedono anche i bisanti all’interno della “rappresentazione geometrica”.1 punto
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Anche se Camille Piton nel 1892 con riferimento a tale monogramma - sebbene con punto interrogativo - cita Siena (come possibilità):1 punto
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Diciamo che il riferimento a Banti 155 è certamente utile. Allego il riferimento Banti. Come si nota, poche sono le informazioni. Peraltro, il numero dei bisanti è pari a 15 contro i 16 del post in discussione, e, poi, mancherebbero i bisanti all’interno della “rappresentazione geometrica”. Più dettagliate, invece, paiono essere le informazioni che si leggono dal testo della Vanni. Riporto il “monogramma” e poi l’esemplare Piton 144 richiamato dallaVanni stessa: Piton 144: Anche il Piton 144 riporta 15 bisanti e nessuno di essi all’interno del monogramma. Ebbene, la Vanni spiega che il segno riprodotto sul D/ della tessera compare tra quelli dei signori di zecca sconosciuti che batterono fiorini dal 1348 al 1367; tale segno è però anche quello della marca mercantile della compagnia di Forese Salviati operatore economico fiorentino. Il Piton pubblica due gettoni dove compare questa sigla accoppiata una volta ad un R/ con lo stesso segno e l'altra con la figurazione tradizionalmente chiamata di Androclo ed il leone. L'attività principale di questa famiglia fiorentina fu, al pari di altre, la banca. Nel XI secolo si chiamavano Caponsacchi ed erano originari di Fiesole. Successivamente per adeguarsi ai mutamenti politici di Firenze cambiarono e loro cognome in Salviati. Jacopo di Alamanno nel 1386 è iscritto tra i mercanti dell'Arte della Lana. Uno dei suoi figli di nome anch'esso Alamanno, fu quello che dette maggior impulso all'attività commerciale della famiglia; grazie alla sua abilità i Salviati riescono ad aprire un bar di cambio a Bruges e a Londra aggiunta a quelli di Firenze e Pisa già ampiamente avviati. Questa società gestiva i propri banchi con l'aiuto di personale che non apparteneva alla famiglia e legato all'azienda con un contratto impiegatizio o di compartecipazione in misura minore rispetto alla quota dei proprietari. Secondo il Banti, quindi, il monogramma si riferirebbe alla sigla S S proprio con riferimento “comune” ai Salviati.1 punto
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Bravo, ottimo! Adesso aspettiamo una conferma dai nostri amici, io non ho il nono volume del RIC purtroppo. Ma adesso abbiamo un'idea di classificazione, date di emissione, una zecca (Tessalonica), prima officina (la A), un numero RIC e anche la classificazione come non comune (S).1 punto
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La speranza è l'ultima a morire! 😁 ==================== Ed anche qui non siamo messi meglio: The small bronzes which I am going to discuss deserve to be called diabolical because they have frustrated more attempts to determine what they are than perhaps any objects of antiquity. ( I bronzetti di cui parlerò meritano l'appellativo di diabolici perché hanno vanificato più tentativi di stabilire cosa siano di qualsiasi altro oggetto dell'antichità.) The So-Called Bow-Puller of Antiquity / Walton Brooks McDaniel In calce il link per il PDF completo. ==================== Ciao a tutti, ciao @Euskadi, oggi mi sono imbattuto su quest'asta, non ho potuto fare a meno di pensare a questa discussione: https://www.ebay.it/itm/405309944377?_trkparms=amclksrc%3DITM%26aid%3D777008%26algo%3DPERSONAL.TOPIC%26ao%3D1%26asc%3D20240723115851%26meid%3D36cf3aad99794a8ebb5e871f85ca14ad%26pid%3D101952%26rk%3D1%26rkt%3D1%26mehot%3Dnone%26itm%3D405309944377%26pmt%3D0%26noa%3D1%26pg%3D4375194%26algv%3DWatchlistVariantWithMLR_BP&_trksid=p4375194.c101952.m162921&_trkparms=parentrq%3Adeda1fda1920aa71183e665effffcc38|pageci%3A3c090c61-96f3-11ef-b0e0-5e010cd4ba75|iid%3A1|vlpname%3Avlp_homepage Uno studio che viene citato per descrivere l'oggetto è del 1918, ho trovato il testo integrale che potete scaricare qui: https://www.jstor.org/stable/pdf/497356.pdf Ormai qui ne abbiamo dette tante e ognuno sembra essersi fatto un'idea, ma leggere un'altra opinione non fa mai male. Ultimamente poi ho già avuto a che fare con un "oggetto di un'altra dimensione", mai che stiano proliferando! Njk ====== Qui le foto per l'archivio, prima che spariscano:1 punto
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è spiacevole leggere queste cose Indaga ,dopo aver sporto denuncia(se hai foto delle monete,dalle alle autorità investigative),su chi hai fatto entrare in casa, soprattutto ultimamente anche per lavori,se hai fatto entrare in casa conoscenti con il vizio del gioco o che usano droghe.Indaga su e se hai mostrato le monete a qualcuno,con chi e se hai scambiato ,venduto o acquistato monete. Le monete si tengono in cassaforte ed o in cassette di sicurezza in banca(in questo caso qualcuno storcerà il naso,ma se si posseggono monete ,ciascuna del valore di migliaia di Euro,ritengo sia una soluzione opportuna) Il consiglio che ti posso dare,proprio in questo momento di sconforto, è di riprendere SUBITO ad acquistare qualche moneta(osservando precauzioni più consone a ciò che collezioni e studi),altrimenti potrebbe essere difficile,proprio per via dello scoramento, rincominciare(tenendo presente che potrai ricevere altre visite dai"birbaccioni"). Anche la tecnologia può aiutare a mettere in sicurezza le nostre collezioni. odjob1 punto
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Ciao ragazzi ecco l'esito dell'applicazione dei preziosi suggerimenti di Fabrizio, fotografo provetto e grande amico! Che ne dite, meglio? Grazie a tutti1 punto
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Avete presente quando pensi a una moneta che ti piacerebbe ma che sembra irraggiungibile (almeno per me) e invece entra di prepotenza in collezione? E' successo ieri con questo Francescone del 1807. Visto nel vassoio del venditore e proposta a un prezzo che subito mi aveva fatto desistere dall'acquisto. E invece a fianco avevo quella santa donna che ho sposato e candidamente mi dice: la vuoi? Te la regalo io Vi lascio immaginare lo stato d'animo. Allego le foto e sarei felice di sentire un vostro parere Devo ancora pesarla, preparare la scheda e il cartellino, ma mi ha colpito la patina e anche se capitasse, non la cambierei1 punto
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Ciao a tutti! Grazie ad un amico del forum che mi ha gentilmente informato di un’asta, ho acquistato una nuova spilla da aggiungere alla mia collezione di numisaltra. Bel modulo e con i suoi 25 grammi è un piacere tenerlo in mano. Per chi non ne fosse a conoscenza, questa è la variante con i "rami corti" in basso nella ghirlanda. Cosa posso però raccontare su di una moneta che gli appassionati conoscono bene e su cui si è gia detto tutto? Meglio spendere qualche parola su cosa NON vi è rappresentato ma solo sottinteso Intanto la legenda del R: Italia libera 𝔇𝖊𝖚𝖘 𝖛𝖚𝖑𝖙! nientepopodimeno. La prima volta che quest'espressione apparve, poi sono partiti per liberare Gerusalemme. Non è il popolo che "in god we trust" a desiderarlo, ma qui è direttamente l'inquilino dell'ultimo piano a volerlo - cosa che viene anche sottolineata dalla posizione dell'indice della mano sinistra di Minerva. Minerva?? no scusate,mi sono sbagliato: quella arriva 100 anni dopo! Ma poi esattamente che cosa vuole Dio? L'Italia? Ma pure il governo era solo regionale, della Lombardia: questa benedetta "Italia" dovevano ancora farla. Naturalmente è l'ideale che conta e siamo in pieno risorgimento, ma diciamo magari che sarebbe bastato che gli austriaci si togliessero dalle scatole. Tanto per farglielo capire meglio, sono state organizzate 5 giornate a quel proposito ed all'inizio hanno pure funzionato, ma non durò a lungo. Ma per quanto tempo esattamente? beh... il 18 marzo fu la prima delle "Cinque giornate di Milano" ed il 6 di Agosto si chiuse questa parentesi. Quattro mesi?!? Ma gli insorti non avevano niente di meglio da fare che si son messi a coniare valuta? Sembra strano, ma le monete accomunano, sono un simbolo di unità. Qualche anno prima in Tirolo hanno avuto solo due mesi di tempo, ma anche lì si son subito messi al lavoro. cercate "Hofer" sul forum, se volete. Naturalmente queste tre monete - ce ne sono ancora due in oro ed argento - erano solo sulla carta destinate alla circolazione, il loro scopo era di essere un gesto patriottico. E per il resto? C'è ancora da ricordare che estiste una "cugina" emessa più tardi nello stesso anno dal Governo Provvisorio di Venezia, anche una "5" lire. Cinque? Sì, ma fatto così sembra un po' arzigogolato: guardate questi tre - sulle lire a SX ed in centro sembra lo stesso. quello a DX - simile ma non identico - l'ho o trovato su di una monetina di Carlo Alberto di qualche anno prima - forse allora il carattere andava di moda. A quelli che sono arrivati a leggere fino a qui un caro saluto, per oggi ho finito. VIVA L'ITALIA LIBERA! Njk ============== Qui i link di riferimento, se avete ancora le energie per approfondire i temi di sopra: https://it.wikipedia.org/wiki/Governo_provvisorio_di_Milano https://it.wikipedia.org/wiki/Cinque_giornate_di_Milano https://www.lombardiabeniculturali.it/istituzioni/storia/?unita=04.08 https://it.wikipedia.org/wiki/Deus_lo_volt https://en.numista.com/catalogue/pieces18063.html https://de.ucoin.net/coin/venice-5-lire-1848/?tid=77072 https://de.numista.com/catalogue/pieces38303.html https://www.lamoneta.it/topic/218793-quando-le-monete-ci-identificano/1 punto
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Un biglietto quasi identico è già inserito nel post #19, ha i bordi larghi ed è senza firme.1 punto
Questa classifica è impostata su Roma/GMT+02:00
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