Vai al contenuto

Classifica

  1. littleEvil

    littleEvil

    Utente Storico


    • Punti

      6

    • Numero contenuti

      1761


  2. caravelle82

    caravelle82

    Utente Storico


    • Punti

      5

    • Numero contenuti

      12074


  3. Layer1986

    Layer1986

    Utente Storico


    • Punti

      4

    • Numero contenuti

      2789


  4. Ptr79

    Ptr79

    Utente Storico


    • Punti

      4

    • Numero contenuti

      2017


Contenuti più popolari

Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 11/25/24 in tutte le aree

  1. Rosenberg 47 / Papermoney 46 A me queste piacciono un sacco, costano poco e ce ne sono di veramente belle.
    3 punti
  2. No figurati, non mi riferivo a te, ma ad una certa moda di cercare la rarità nelle piccolezze, quando poi siamo ancora alle prese nel decifrare interi periodi. La ricerca delle motivazioni della presenza del 6 sono più che legittime
    3 punti
  3. Questa sarà interessante. Destinata ad una baronessina. Fatte ricerche. Magari se qualcuno puó darmi qualche info in piú. Grazie @PostOffice
    2 punti
  4. Non me ne ero nemmeno accorto! E si che sulle monete non mi sfugge un graffio... 😄
    2 punti
  5. Hai chiamato?!? 😁 ed io rispondo. Il fatto che sia scritto copia e non copy, limiterebbe la patacca ad un'area geografica "latina", cioè di lingua spagnola o italiana. La scritta COPIA dove sembra che la A sia più accentuata delle altre lettere, rende più facile il riconoscimento della patac-serie: qualcuno la da come placcata: https://www.etsy.com/it/listing/1414120669/france-gold-plated-coin-copy-replica qualcuno addirittura oro 9k/375 https://coinsandstamps.com/foreigncoins/Foreign Coins/France/5_Francs.html altri la danno come bronzo Ebay Secondo me è una patacca senza storia né gloria, che può (o deve) essere riposta nel cassetto dell'oblio. Njk
    2 punti
  6. Zecca di Napoli, normali punti di interpunzione
    2 punti
  7. Buongiorno, la Treccani è una banalità? Raffaele De Cesare è una banalità? I documenti anche di carattere giuridico menzionati da @Oppiano sono inutili? Solo wikipedia è una fonte attendibile? Solo le sue citazioni sono pertinenti? Attendo ancora di vedere le monete coniate dal Vaticano dopo il 1870 e prima del 1929. Buona giornata, casciaball
    2 punti
  8. Io a parte tutte le considerazioni sul convegno in sé, resto basito dal fatto che non uno ma più individui segnalati da tempo per furti possano in totale tranquillità entrare e girare tra i banchi. Non capisco...non possono esser buttati fuori? Davvero non ci arrivo scusate. Marco
    2 punti
  9. Difficile dirlo. Potrebbe essere stato usato come stampo... per le orecchiette Pugliesi magari. 😄
    2 punti
  10. Io sarò presente domani ma vedo che ogni anno l’interesse per il Veronafil cala drammaticamente e, con esso, la partecipazione dei commercianti all’evento. Si viene così a creare un circolo vizioso (meno clienti, meno banchi, meno monete, ecc.) che, tempo qualche anno, se non cambiano le cose porterà all’inevitabile cancellazione di questa manifestazione. In questi giorni ho avuto modo di chiedere a due importanti commercianti se sarebbero stati presenti ed entrambi mi hanno risposto di no perché è un luogo pericoloso al quale è meglio stare alla larga. Non ho capito, però, se il problema sia legato solo ad una mancanza di sicurezza o anche al fatto che ormai le monete importanti viaggiano soprattutto nel circuito delle aste ed i convegni sono sempre meno economicamente convenienti. Io temo che da parte di taluni ci sia l’intenzione di tagliare definitivamente le gambe ai convegni, sempre di più visti come un’inutile perdita di tempo e denaro. Ecco, vorrei dire a queste persone che la numismatica non può essere portata avanti solo attraverso aste da centinaia di lotti con foto in alta definizione. La numismatica necessita anche di una visione fisica delle monete e, soprattutto, di potersi confrontare con altri collezionisti e professionisti allo scopo di ampliare le proprie conoscenze. Purtroppo, vedo che questo aspetto interattivo si sta mano a mano riducendo. Questo forum certamente aiuta a mantenere vivo un contatto tra molti appassionati sparsi per l’Italia ma non basta. Manca sempre più l’esperienza pratica di poter guardare e apprezzare una moneta tra le proprie mani…
    2 punti
  11. Invece di far pagare il biglietto ai visitatori, farei pagare le multe ai commercianti che abbandonano la postazione durante gli orari di visita
    2 punti
  12. E' una bella banconota, poco importa se comune o meno, continua così Noto una scritta al verso, difficile dire se è stata apposta all'epoca o di recente. Se non è inchiostro di penna puoi toglierla usando delicatamente una gomma-matita diversamente lasciala così.
    1 punto
  13. Estera e pure centenaria! Con questa continuo la serie pre Prima Guerra Mondiale tedesca: 20 marchi 1914.
    1 punto
  14. 1 punto
  15. Più o meno ci sta come valutazione. Ciao, RCAMIL.
    1 punto
  16. Hai ragione, erano tipo dei soldati secondo me, con una missione. È incredibile.
    1 punto
  17. Quello che riesco a capire, è che questa lettera è stata spedita da Rende in provincia di Cosenza il 12 agosto del 1922. E la cosa meravigliosa per quei tempi, è che dopo solo 2 giorni, e precisamente il 14 di agosto, la lettera arriva a Calitri in provincia di Avellino dalla gentilissima signorina professoressa. Ma come facevano in così poco tempo? Io un'idea me la son fatta, i postini di un tempo... avevano le ali!
    1 punto
  18. La domanda non è affatto stupida ma non vorrei anticipare troppo gli argomenti di domani
    1 punto
  19. Salve, sempre più difficile 😁 comunque anche questo dovrebbe essere Manuele I con busto del Cristo e busto di Manuele https://www.acsearch.info/search.html?id=7344652
    1 punto
  20. Upload corretto (ma ci saranno uno zillione di altre cose che non vanno ahime')
    1 punto
  21. Is there any possibility to read the entire judgement of the Appeal Court of Milano? This should clarify all the necessary aspects in regards to rogatory commissions with the Romanian Government/ or other institutions.
    1 punto
  22. Grazie delle tue impressioni @aratro! Domani approfondiamo più da vicino tutti gli elementi. Speriamo la conferenza possa servire a dare maggiore aiuto alle riflessioni in un senso o nell'altro su questa controversa tipologia. Personalmente su questa coniazione vedo molti elementi tardogotici piuttosto che tardo secenteschi. Sicuramente anche particolari analogie con lo stile scultoreo cotemporaneo. La questione è aperta. Benvengano tutte le condiderazioni...
    1 punto
  23. Grazie del vostro intervento
    1 punto
  24. questo e' esattamente l' annullo, lo si puo' vedere con certezza dalla linea continua non completa della lunetta inferiore. Attivo dal 13.4.17 al 31.1.18 Era una divisione di fanteria con base in Italia ( non specificato il luogo). La cartolina in franchigia emessa il 1.1.1917 stemma di tipo unico (L) e cartiglio di diffida in alto a sx. Dovrebbe essere stata stampata dalle CART. MERIDIONALI - TORINO (vedi angolo inferiore dx) Quotata e bella.
    1 punto
  25. Poroseguo con il postare il il numero 4 di Gran Bretagna 1841- two pence azzurro, nella versione nuovo e striscia di tre usata, potrete notare nel basso del francobollo, ai lati della scritta del valore , delle lettere che rappresentano la posizione nel foglio
    1 punto
  26. Ciao a tutti, non me ne intendo particolarmente di questa tipologia. Ho notato che al rovescio, davanti al cavallo ci sono due punti(:). Non so se questo rende la moneta particolare o rara. Grazie in anticipo a chi interverrà. 😊
    1 punto
  27. Ringrazio per l’attenta osservazione della moneta. Nulla di eclatante. Più che altro, in essa si assommano tante piccole particolarità che, tutte assieme, secondo me, la rendono molto interessante: - il punto sotto il busto ( meno frequente rispetto alla stella a cinque punte); - disallineamento di “ vtr”; - doppio punto in verticale dopo “ sic”; - doppio punto in orizzontale dopo “ hier”; - doppio punto dopo “vtr”; - punto dentro la S di “sic”; - “D.G.” con deposito di metallo alla base della “G”; - ribattiture varie. Al rovescio, “1” della data ribattuto + punto al centro dei tre gigli + corona obliqua. Mi sembra che Rocco abbia un esemplare dello stesso conio. Tutto qui. Non penso ci sia altro. Ringrazio. Saliti a tutti.
    1 punto
  28. Buongiorno a tutti, @alealesono curioso di sapere quali sono le mitiche che vorresti, scusami ma sai come siamo fatti, siamo dei gran curiosoni, altrimenti non staremmo qui. 😁 Saluti Alberto @azaadmi viene in mente una vecchia pubblicità dove vi era una botte che conteneva un noto distillato e che doveva riposare tanto tempo per esprimere al pieno i propri aromi. Allo stesso modo credo sia il collezionare, bisogna avere pazienza. Quindi d'accordo con te che la collezione non vada necessariamente completata in poco tempo. È d'accordo che ognuno poi decida come portarla avanti. Saluti Alberto
    1 punto
  29. Io da bambino adoravo le monete di cioccolato, addirittura ne conservavo l'incarto,era sempre difficoltoso aprirle senza rovinarle, adesso sono anni che non ne compro e non ne mangio ma con questo tuo post hai riacceso in me dei cari e bei ricordi e quindi ho deciso che questo Natale ne comprerò e regalerò a nipoti e figli di amici in modo che anche loro possano provare la gioia che provavo anch'io quando le ricevevo in dono dai miei genitori e da amici e parenti...
    1 punto
  30. Buongiorno a tutti, oggi 25 Novembre tra giusto un mese festeggeremo il Santo Natale, torno a casa dopo un weekend passato tra mercatini di Natale in borghi medioevali nord Italia. Si respira già aria di festa di regali, ma di dolciumi. Questo mi ha portato indietro nel tempo a quando ero bambino ed aspettavo i regali da scartare sotto l'albero a Natale e poi alla Befana. E da buon appassionato di monete potevo non pensare alle mitiche luccicanti monete di cioccolato? Ebbene no, il pensiero è andato proprio a loro. Prima ci si giocava con quel tesoro e poi si mangiava con gusto. Non vorrei dilungarmi molto ma forse non tutti sanno che : Alla domanda perchè a Natale si regalano monete di cioccolato, la risposta potrebbe essere: tutta colpa di San Nicola! I soldi di cioccolato sono uno dei dolcetti più tipici delle feste di fine anno e dal 6 dicembre al 6 gennaio, non c'è ricorrenza in cui non si regalino. Perchè regaliamo monete di cioccolato a Natale Quella di regalare monete di cioccolata è una tradizione secolare che affonda le sue radici nella vita di uno dei santi più amati del cristianesimo, quel San Nicola da cui prenderà le mosse il ben più famoso Babbo Natale. San Nicola è stato un vescovo greco vissuto nel IV secolo le cui reliquie sono conservate a Bari. Le leggende sulla sua figura ce lo raccontano come un santo benefattore e protettore dei bambini che, senza farsi riconoscere, regalava sacchetti di monete alle famiglie più in difficoltà. Quando nell 800 venne messa a punto la lavorazione del cacao (la prima tavoletta di cioccolato risale al 1820, il cioccolato al latte al 1875), da queste storie di gentilezza e carità verso i bambini cominciò la tradizione di confezionare le prime "rudimentali" monete di cioccolato. E nel 1920 i soldi di cioccolata diventano come li conosciamo oggi, dei dischetti di cioccolato al latte racchiusi in lamine lucenti e dorate a ricordare le monete vere. Fonte web. Pubblicato da CARAMEL PARTY il 1 dicembre 2021 Saluti Alberto
    1 punto
  31. ciao @r.pain purtroppo dalle foto postate, si può solo a mala pena affermare che quell'oggetto dorato sembra rotondo. Per una moneta di questo "spessore" sono indispensabili peso (al mg!), diametro e foto a fuoco e perpendicolari. Qui un ritaglio dell'immagine di sopra, se si nota il bordo a ore 7, sembra molto più sottile che non a ore 1, per es. È un effetto ottico? Appunto... Njk
    1 punto
  32. Provo a risponderti, da appassionato, con qualche nota sicuramente non esauriente. Il Cohen e' interamente consultabile su internet su questo sito: VirtualCohen.com ll RIC (The Roman Imperial Coinage) e' il catalogo di riferimento (in inglese) delle monete romane imperiali note, in ordine cronologico, con una attenzione particolare all'inquadramento storico ed anche (ovviamente) ai cambiamenti di questa monetazione nel corso dei secoli. E' composto da 10 corposi volumi pubblicati in un lungo arco di tempo (dal 1923 al 1994) e quindi soggetti ad essere revisionati (cosa già in atto alla luce dei nuovi ritrovamenti, delle più recenti acquisizioni e, ovviamente, delle novità emerse dagli studi e dalle ricerche). Il RIC e' un testo complesso, niente affatto facile; non e' un semplice catalogo, ma una vera e propria summa sulla monetazione romana imperiale, con una parte testuale per nulla secondaria alla parte di pura catalogazione e che spiega nel dettaglio le caratteristiche (non solo iconografiche, ma anche numismatiche storiche) della monetazione di cui parla. La Spinkbooks (Search: 26 results found for "Roman imperial coinage" – SPINK | BOOKS) ha curato revisioni del RIC I, del RIC II part 1 (da Vespasiano a Domiziano), del RIC II part 3 (Adriano), del RIC V.4 (impero gallico) e del RIC X. Di queste di trova in vendita sia il volume cartaceo che il formato in PDF. Interessante poi il sito Home - MER-RIC: RIC V.1/2 Online che si proponeva di rivedere il RIC V.1, ma pare che il progetto si sia un po' arenato. OCRE coins e' una importante risorsa che ricalca il RIC (e' anche aggiornato per i primi due volumi); ha molte immagini (talora errate, però), ma manca della parte testuale On line esiste anche una versione per così dire "semplificata" del RIC (che infatti non contiene tutte le monete e che, ahimè, spesso contiene errori) ed e' il noto sito http://www.wildwinds.com/coins/ric/i.html Per Gallieno e' consigliabile il Goebl (introvabile) Poi si potrebbe andare avanti, per altri imperatori e periodi. Ti consiglio di fare un giro nella pagina dei links utili nella sezione "romane imperiali". Ribadisco poi ciò che penso e cioè che catalogare e' importante, ma non e' l'unica cosa che conta. Dietro ogni moneta, c'e' ben altro. E questo e' il bello. Ciao. Stilicho
    1 punto
  33. Secondo me si...Buoni/Molto Buoni...
    1 punto
  34. Buonasera, secondo il mio parere Baldassarri IIIa MIR 16 CNI III/18 Comunque, aspettiamo gli esperti @monbalda etc Saluti Fabio
    1 punto
  35. Allora adesso scrivo al Corsera per dire che scrivono stupidaggini...dico di indirizzare al te la risposta...
    1 punto
  36. In 3 mesi non perdi molto. Il 15 grani 1618 è iniziato a luglio 1618 e in giro ce ne sono, come e quanto il 1619 😉
    1 punto
  37. Ciao @amoilconio, mi pare il normale contorno di queste emissioni, a meno del fatto che non sempre sia visibile sui tontelli, per il diametro ridotto o la decentratura dei coni. Esempi: Ciao, RCAMIL.
    1 punto
  38. Qualche info sull'oro commestibile. "...Quella che sembra avere tutti i crismi di una moda recente ed effimera, per la verità, ha radici storiche, risalenti perlomeno all’antica Cina e all’Egitto, dove per i faraoni si preparavano pani con polvere d’oro nell’impasto. Per gli imperatori romani, invece, si servivano torte decorate con foglie sottili del metallo raro per eccellenza, e usi analoghi si praticavano in Giappone, dove si impreziosivano allo stesso modo liquori e piatti speciali. Nel corso del Medioevo e del Rinascimento, nei banchetti delle corti reali europee la polvere e la foglia d’oro e d’argento si utilizzano per guarnire le portate più scenografiche, per impressionare gli ospiti. Mangiare il più prezioso dei metalli, in quel periodo, era anche ritenuto utile per la prevenzione delle malattie cardiache. Inoltre, pare che il detto “indorare la pillola” derivi dall’abitudine dei medici di aggiungere piccole quantità d’oro alla preparazioni farmaceutiche. L’alta cucina riscopre il metallo prezioso negli anni Ottanta del secolo scorso, e soprattutto a partire dal 1981, quando Gualtiero Marchesi propone il suo risotto oro e zafferano, una variante di lusso del celebre risotto alla milanese. L’interesse internazionale per il piatto e il suo successo nel mondo della gastronomia più esclusiva spingono la diffusione di questo particolare ingrediente, e con esso il mercato per le aziende specializzate nel trattarlo e commercializzarlo. Inizialmente, è soprattutto la liquoristica la principale destinazione d’uso dell’oro commestibile, che in seguito conosce nuove applicazioni, favorite dalla resilienza e dalla crescita del mercato del lusso, che come noto non conosce crisi. Negli ultimi vent’anni l’alta pasticceria si è avvalsa sempre di questo nobile ingrediente, in cerca di soluzioni estetiche originali e d’impatto. Al pari di altri ingredienti, come ad esempio gli aromi, anche l’impiego gastronomico dell’oro e dell’argento è normato. Secondo la direttiva europea 94/36/CE, infatti, questi due metalli sono identificati come coloranti alimentari, rispettivamente con le sigle E175 ed E174. Nella sua forma edibile, l’oro è utilizzato puro (23-24 carati), e lo stesso vale per l‘argento (999-1000 millesimi). Al netto delle antiche credenze, che attribuivano all’oro poteri curativi, è lecito chiedersi se mangiare questi metalli preziosi abbia ripercussioni sulla salute, come può averne l’alluminio in senso negativo. Tranquillizzerà chi può permettersi di portarli in tavola come ingredienti sapere che entrambi non presentano controindicazioni per l’organismo, e sono considerati innocui, inerti, nonché privi di significative proprietà benefiche. Tuttavia, l’oro trova anche una particolare applicazione medica: l’aurotiomaleato di disodio, infatti, è un farmaco per combattere l’artrite reumatoide. Come abbiamo visto, l’oro alimentare non fa male e il suo uso è riconosciuto e regolamentato. A questo punto è naturale domandarsi che sapore ha, se ne ha uno. La risposta è semplice, perché questo metallo – così come l’argento – risulta del tutto neutro al palato, pertanto non provoca alterazioni sensoriali ai piatti nei quali è inserito come ingrediente. Sul piano della consistenza materica il discorso è simile, in quanto le foglie e le pagliuzze utilizzate in gastronomia hanno spessori estremamente fini, tali da rivelarsi appena percettibili. Parlando dei formati impiegati per fini alimentari, per l’appunto, oro e argento vengono commercializzati in: fogli e lamine, in genere di forma quadrata, modificabili e adatti per risotti, dolci e parti esterne delle portate, specialmente quando le superfici sono piatte e regolari; polvere, estremamente fine, indicata per liquori, cocktail e bevande in genere, all’interno delle quali può restare in sospensione, risultando più visibile; briciole, di diametro leggermente superiore, versatili per guarnizioni di vario tipo; fiocchi, più grandi e luminosi, per gli usi di superficie di grande effetto; spirali e bastoncini, forme elaborate che si prestano bene per abbellire anche i piatti dalle linee irregolari. Come si accennava, gli utilizzi oggi sono molto vari, anche se è la pasticceria di lusso la destinazione prevalente per la versione alimentare dei metalli preziosi, in particolare quando si tratta di coperture e decorazioni esterne di dessert e cioccolatini. Ad ogni modo, è chiaro che i materiali in questione – specialmente sotto forma di fogli – richiedono una certa pratica prima di poter essere utilizzati e dosati nei piatti, per evitare sprechi che potrebbero rivelarsi molto dispendiosi. Come abbiamo visto, oro e argento edibili si caratterizzano anche per l’assenza di gusto, un aspetto che però sembra essere superato dalle più recenti innovazioni di settore. Questi ingredienti esclusivi, infatti, possono essere arricchiti con particolari aromatizzazioni, che quindi possono cambiarne l’impatto sui piatti, non più limitato al solo valore estetico, ma da intendere come un vero e proprio condimento. Dopo un anteprima all’Expo 2015 di Milano, infatti, l’azienda Giusto Manetti Battiloro, in collaborazione con Giotti, ha brevettato una linea di oro e argento con aromi naturali di tartufo, lime e vaniglia, offrendo ai clienti anche la possibilità di ottenere gusti su richiesta. Ora che il quadro sull’uso alimentare dei metalli preziosi è più chiaro, non resta che la nota dolente sulla quale fare luce, ovvero i costi di questi esclusivi ingredienti. Si potrebbe pensare di trovare l’oro alimentare in vendita solo nelle boutique di lusso, ma è possibile acquistarlo nelle principali piattaforme di commercio online. I prezzi variano a seconda del livello di purezza – espresso in carati per l’oro e in millesimi per l’argento, come avviene per i gioielli – fondamentale anche per garantire la sicurezza alimentare, che non contempla contaminazioni significative di altri metalli. Indicativamente, le cifre al grammo si attestano intorno ai 150 euro per l’oro, mentre per l’argento ne “bastano” 90. In pratica, per una confezione da 20 fogli d’oro quadrati a 24 carati, da 44 millimetri di lato e dello spessore di 2 micron, si spendono circa 15 euro. A dispetto delle premesse iniziali, quindi, un piatto decorato o condito con questi metalli preziosi non è del tutto inavvicinabile, e si stima che una guarnizione d’oro per una torta da matrimonio ne incrementi il prezzo di circa il 25%. Se i costi non sono proibitivi, allora, ai consumatori il giudizio finale. " fonte: https://www.ilgiornaledelcibo.it/oro-alimentare/
    1 punto
  39. Piano piano il lavoro procede i Dogi fino a Carlo Contarini completati, bisogna fare ancora gli altri e sono da controllare gli eventuali "orrori"! La "creatura" prende forma...
    1 punto
  40. In realtà, se non ricordo male, la scrittura è della figlia: lui dettava.
    1 punto
  41. Ifni fu un territorio spagnolo sulla costa del Marocco dal 1860 (de jure) / 1934 (de facto) al 1969. Carta militare ingrandibile: https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/0/05/Ifni_txu-oclc-6949452-nh29-10.jpg La storia di questa piccola colonia è molto particolare e comincia nel 1860, con la concessione alla Spagna di una zona in riconoscimento dell'antica presenza ispanica in quella regione, risalente alla seconda metà del XV secolo. Venne individuata l'area adatta dopo diverse ricerche degli antichi resti degli insediamenti (la cui posizione esatta era stata dimenticata), ma solo nel 1934 la Spagna prese di fatto possesso del territorio, a cui assegnò lo status di protettorato. Dal 1952 entrò invece a far parte dell'Africa Occidentale Spagnola. Nel 1956 il Marocco ebbe l'indipendenza e reclamò invano la restituzione di Ifni, finchè nel 1958 truppe irregolari marocchine di un partito nazionalista tacitamente appoggiato da re attaccarono le guarnigioni spagnole. Visto che il territorio da tenere era troppo vasto si stabilì un perimetro difensivo ristretto attorno al capoluogo e si lasciò tutto il resto sotto controllo marocchino. Nel 1958 Ifni venne trasformato in provincia spagnola, nel tentativo di difendere il territorio dai tentativi di decolonizzazione, finchè il suo ritorno al Marocco sotto pressione dell'ONU avvenne 30 giugno del 1969 . Come valuta si usava la peseta spagnola. Francobolli appositi per il territorio si usarono dal 1941, inizialmente sovrastampando le emissioni spagnole e poi con emissioni specifiche dal 1943.
    1 punto
  42. In realtà la marca aggiuntiva in foto è quella per il porto della medaglia nella versione 1848-1922, che riporta il r.d. del '40. Quella per la 1848-1918 è quella in calce, che riporta i riferimenti al r.d. del '22
    1 punto
Questa classifica è impostata su Roma/GMT+02:00
×
  • Crea Nuovo...

Avviso Importante

Il presente sito fa uso di cookie. Si rinvia all'informativa estesa per ulteriori informazioni. La prosecuzione nella navigazione comporta l'accettazione dei cookie, dei Terms of Use e della Privacy Policy.