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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 12/01/24 in tutte le aree
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buona sera volevo condividere il mio ingresso nel club presentando questo esemplare che mi sono procurato di recente. è il tipo più comune, millesimo 1622, al dritto presenta una ribattitura, mentre il rovescio è regolare. non ne ho potuto misurare il diametro, che a detta del venditore è di 32,5 mm mentre il peso è di 14,21 grammi. tondello che mi ha sempre affascinato anche per la vaga aria da moneta romana, ha rappresentato per oltre un secolo e mezzo, fino alla produzione degli 8 tornesi del 1796, la moneta di rame con il più alto valore coniata a Napoli.4 punti
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Buongiorno, @Litra68, @gennydbmoney, @Releonoto con piacere che le nostre piastre con il doppiopunto sono state aggiunte al nuovo catalogo Nomisma. Complimenti e grazie ancora a Pietro Magliocca per il lavoro svolto. Un saluto a tutti. Raffaele.4 punti
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Buongiorno a tutti, Noto con piacere che questa variante è stata aggiunta sul nuovo Nomisma con grado di rarità R4. Con l'occasione ringrazio e mi complimento con Pietro Magliocca per il lavoro svolto. Un saluto Raffaele.4 punti
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Buongiorno e buona domenica di inizio dicembre ! Da qualche tempo sto portando avanti uno studio relativo alle mezze piastre di papa Innocenzo XI, che analogamente ai testoni della serie "MELIVS...", affidò al nominale superiore il motto "AVARVS NON IMPLEBITVR", traducibile nell'ammonimento contro l'avarizia "L'avaro non sarà saziato (dal denaro)". Mentre per i testoni ci furono anche altre emissioni "fuori serie", le mezze piastre sono tutte di questa tipologia, con coniazioni riportanti l'anno VII di pontificato (1682-1683), a meno di un tipo senza data. Il Muntoni ne classifica dieci tipi dal n°44 al n°53, e negli anni ho elaborato una "tabella di rarità", come segue: Muntoni 44 R Muntoni 45 R Muntoni 46 R4 (???) Muntoni 47 R2 Muntoni 48 C Muntoni 49 R Muntoni 50 R Muntoni 51 R Muntoni 52 R2 Muntoni 53 R Per la Muntoni 46 ho inserito i "???" perchè non ne ho mai viste, e il fatto che sia l'unica mancante al Serafini mi lascia il dubbio che possa anche essere una "errata interpretazione" dei compilatori del CNI (sarebbe la CNI 50, ma anche le foto delle tavole non corrispondono alla descrizione), poi ripresa dal Muntoni. Dopotutto si tratterebbe dell'accoppiamento di due conii di altre tipologie (D. M.51 / R. M.47), come da questo "fotomontaggio": Se qualcuno ne ha notizia, eventuali segnalazioni sono graditissime ! 😉 A queste dieci, c'è da aggiungere una undicesima mezza piastra che Muntoni e CNI non considerano, ma che era presente sul Serafini al n°62 (rarità R3), che differisce dalla Muntoni 45 per il bordo perlinato della cartella del rovescio: L'immagine di destra è il rovescio dell'esemplare passato in asta Ranieri 19, lo scorso 13/11. Allego una tabella riassuntiva con classificazioni e immagini, ogni contributo o integrazione è ben gradito. Ciao, RCAMIL. Tabella mezze piastre Innocenzo XI.pdf3 punti
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Ha sempre dato la stessa impressione anche a me, questo è il rovescio di un bronzo dell' imperatore Clodio Albino,la corona di alloro è praticamente uguale...3 punti
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Allego stesso francobollo con annulo d'epoca, come ben visibile l'annullo ha impresso molto bene il fronte del francobollo, passando anche al retro dello stesso. poi se si ha la fortuna di trovarli su grande frammento, come quello che posto, la cosa è più facile, purtroppo per chi fa storia postale è come un omicidio..3 punti
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buon giorno amici volevo condividere con voi le monete che ultimamente sono entrate nella mia collezione.3 punti
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@fapetri2001 Premetto che quello che scrivo non è il Vangelo in merito, ma una fallibile opinione che mi sono fatto nel tempo. Questo un' altro esempio simile al tuo. Questi alti valori per l' epoca oltre che fiscalmente vennero sicuramente usati anche per posta ma in quantità molto limitate, vennero invece usati per l' uso dei telegrammi. Soprattutto quando gli annulli sono così ben centrati credo che quasi sempre non siano di uso postale. Qui un esempio di One shilling con il timbro postale di Glasgow datato 17 agosto 1871, uno scellino era una grossa somma di denaro nel 1871 e questi francobolli venivano usati per telegrammi fino a 20 parole. Quando i francobolli non erano usati postalmente veniva apposto sugli stessi l' annullo con datario a cerchio, quando invece venivano usati per posta l' annullo circolare non era quasi mai sul francobollo dove invece troviamo gli annulli numerali con forme diverse. Esempio: Altri esempi di uso postale. Come sai in filatelia ci sono sempre delle eccezioni, ma diciamo che seguendo una statistica ci permette di stabilire alcune conclusioni partendo dall' esame di alcuni esempi/campioni.3 punti
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Buona Sera, Intervengo, per opportunità, dopo la chiusura dell’asta nella quale è stata offerta una delle monete oggetto di questo intervento. L’asta in questione è la Bolaffi numero 46 chiusa oggi, con riferimento a questo lotto e ad acuni Fiorini, unitamente a quello in questione ne presentava altri, oltre a due imitazioni anonime, quasi tutti in conservazione modesta. In aggiunta a quello esaminato, un altro dei Fiorini, per altro non classificato correttamente, meriterebbe un approfondimento. Da notare come il realizzo più alto tra i Fiorini della Repubblica d Firenze riguardi una imitazione, per altro sottopeso. C’è anche chi colleziona imitazioni. Evito di divagare. Per stabilire un punto di partenza, allego una coppia di immagini, nell’ordine i due esemplari, il primo dall’asta Ranieri 14 del 19-11-2019 lotto 326, l’altro dall’asta Bolaffi indicata lotto 585. Presentano il primo il segno “croce stilizzata” (Bernocchi 137/8) MIR 4-8, il secondo il segno “giglio piccolo” (?) (Bernocchi 254/6) MIR 4-52. Asta Ranieri Asta num. 14 Asta Bolaffi Asta num. 46 Non avendo ancora potuto analizzare un MIR 4-52 (al di sopra di ogni sospetto) e non conoscendo nel dettaglio l’aspetto del segno, non potendo ricavare ulteriori informazioni dalla sua classificazione (a un certo punto la classificazione della IV serie segue l’ordine alfabetico del nome del segno) che non risulta indicativa di un periodo specifico; non sono in grado di stabilire che aspetto dovrebbe/potrebbe avere questo specifico Fiorino. Tutti i riferimenti che ho potuto trovare sono per me irraggiungibili. Al contrario mi è invece noto come si dovrebbe presentare un MIR 4-8. Allego l’immagine di un Fiorino MIR 4-8 dall’ asta CNG Triton XX del 2017 lotto 1246 (a mio parere sicuramente buono) con tutte le caratteristiche stilistiche dei Fiorini più antichi della IV serie. Faccio notare in particolare le campiture delle ali del giglio. Asta CNG Triton XX Dimenticavo, le prime due monete sono al netto del segno di zecca figlie degli stessi coni di diritto e di rovescio. La cosa è quanto meno inusuale e certamente inattesa. Alcune considerazioni: premetto che il mio atteggiamento di fronte a situazioni simili è sempre particolarmente prudente (leggi negativo), ho criteri di valutazione e riferimenti precisi, scostamenti troppo marcati da quella che valuto personalmente come normalità impongono una precisa analisi; non ho visto le monete ma solo le immagini. Bisognerà capire e spiegare i motivi delle difformità rispetto al modello di MIR 5-8. Si potrebbero considerare come varianti o come artefatti a seconda delle prove a supporto. Nel caso fossi in errore verrebbe rivalutata la possibilità che alcuni coni possano essere stati “reimmatricolati”; oppure potrebbe trattarsi di un caso simile a quello del Fiorino MIR 3-7 esitato nell’asta NAC 44 del 2007 e successivamente nella recente Lugdunum 23 del 2023 dove un possibile danneggiamento (?) del conio aveva alterato il segno di zecca rendendolo di difficile lettura. Se ne era parlato qualche tempo fa in una discussione. In questo caso mi risulta difficile comprendere, anche chiamando in causa doppie battiture o altri possibili incidenti, come possa essersi alterato in questo modo il segno. Ma come insegna l’esperienza, le cose evolvono verso la complessità. Non sono gli unici Fiorini, tra quelli esitati nelle aste degli ultimi anni, appartenenti al primo periodo della IV serie, che “non mi piacciono”, presentano a volte particolari spiazzanti o conservazioni improbabili, è stato un periodo di evoluzione dello stile e di continui cambiamenti. Sono sempre pronto a ricredermi nel caso si riesca a comprendere l’arcano, non si finisce mai di scoprire cose nuove se si è curiosi, invito chi volesse a esprimere le sue considerazioni. Come puro esercizio della fantasia provo a prospettare alcuni possibili scenari, in ordine sparso, senza privilegiarne alcuno, anche se probabilmente alcune ipotesi sono più fragili di altre. Le monete sono entrambe buone, le discrepanze dipendono dalla evoluzione stilistica, il segno giglio piccolo è dovuto alla alterazione accidentale di un conio e in effetti non esiste (se questo fosse effettivamente il segno indicato dal Bernocchi come giglio piccolo, in considerazione della poca precisione nel delinearlo, potremmo avere la spiegazione). Ribadisco di non aver visto direttamente nessuno degli esemplari censiti segnalati in letteratura, l’ipotesi potrebbe essere fuori dalla realtà. È la tesi che preferisco, non che valga più delle altre, le monete con il segno “giglio piccolo” sarebbero da considerare un “artefatto”, contemporaneo al Fiorino originale prodotto in conseguenza a un danno del conio. Le monete continuano ad essere buone, persiste l’evoluzione stilistica, i due segni esistono e sono distinti, come conseguenza sono di periodi contigui (ci sarebbe una logica nella successione temporale), trova conferma l’ipotesi di Fiorini “reimmatricolati”. Questa ipotesi mi piace poco, la sua conferma cambierebbe alcune mie convinzioni, ma quello che conta è la realtà (il fatto che l’ipotesi mi piaccia poco e che ho convinzioni da adeguare è solo un mio problema). Le monete sono in qualche modo imitazioni, anche se sembrano fatte troppo bene, al netto di alcuni particolari e di alcune proporzioni. Le possibili varianti del caso, declinate per le imitazioni si possono ricavare dalle precedenti ipotesi. Le monete ci sono contemporanee, esistono CNC a cinque/sei assi che consentono di realizzare coni con risoluzione e finiture superficiali di pochi micron (realizzano ingranaggi per orologi e minuterie simili), copiando un modello, magari riadattato. Avrebbe poco senso cambiare solo il segno anche se l’incisione ex novo di tutto il conio richiederebbe parecchie ore di lavoro macchina. Coniare “male” le monete le rende più credibili. Forse il gioco, al di là di un esercizio di verifica delle potenzialità del sistema, non varrebbe la candela. Ricordiamo che l’oro con titolo molto elevato non pone problemi riguardo alle patine. Risparmio a tutti teorie aliene, cospirazioni e altre amenità, l’ultima di quelle proposte si colloca già ai limiti del ragionevole. Una ulteriore possibilità, potrebbe ridursi al fatto che la moneta di Bolaffi nulla avrebbe a che fare con il segno indicato, essendo il segno “giglio piccolo” altro e differente da quello in questione. Si sarebbe, fino a questo punto, ragionato attorno e di un abbaglio, mi consola sperare non sia, in ogni caso, solo tempo perso. Le possibili spiegazioni sarebbero più semplici, le ipotesi si ridurrebbero e si semplificherebbero, non riterrei comunque questo esercizio inutile se potesse servire a fare chiarezza. Spero di non aver tralasciato altre ipotesi plausibili e non avere eccessivamente tediato. Sono e restano pareri e valutazioni personali. Il fatto che un Fiorino, in immagine, non piaccia a me è irrilevante. Potrebbe dipendere solo da come è stato fotografato, non tutti i fotografi sono artisti. Cordialità2 punti
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E' una riproduzione moderna. Veniva regalata dalla MisterDay Parmalat : https://www.forumancientcoins.com/monetaromana/falsi/ParmalatMisterDay/MisterDay.html E' la n. 11 della serie2 punti
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Era la cassetta postale dell' albergo solitamente era in portineria, la posta poi veniva portata all' ufficio postale per l'invio e a volte gli alberghi avevano il proprio annullo. Esempi:2 punti
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Anche questa discussione sarebbe utile averla in primo piano così che sia facilmente accessibile a tutti2 punti
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Dovremmo averla in primo piano questa discussione per alimentarla con facilità.2 punti
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Trovata all’interno di un albergo nel centro storico di vicenza2 punti
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Senza polemica ma credo che prima di scrivere certe affermazioni occorra fermarsi un attimo, studiare (come Luca ben fa) e magari valutare anche CHI scrive e cosa (in questo caso un utente molto preparato sul periodo in questione). Scrivo questo perchè alcune osservazioni come quelle citate potrebbero suscitare in chi si prodiga nel condividere i suoi acquisti sentimenti di scoraggiamento, specie quando sono accompagnati da note informative che richiedono studio, impegno e tempo. Luca si distingue ripetutamente per approfondimento e studio, e per questo motivo dovrebbe godere della nostra fiducia. Ripeto: non significa essere dei creduloni, ma vista la sua preparazione, prima di mettere in dubbio un suo scritto, che almeno che ci si dedichi a capire meglio cosa è stato scritto in merito. E' quanto ho fatto io, ed ho potuto constatare che quanto da lui scritto viene confermato sia dagli scritti del Crippa (noto per i suoi approfonditi studi sulle monete di Milano) e nelle note dell'asta Nomisma 40 redatte da Nicolò Pirera, appassionato cultore e collezionista dell'epoca Napoleonica; infatti, al lotto 934 dove viene esitato un analogo esemplare (vedi foto in allegato) viene scritto quanto segue: "Moneta che appare sia nell'opera di A. Pagani sulle prove ed i progetti al n. 493 sia nell'altra sulla monetazione ordinaria dello stesso autore e censita al n. 75b. Crippa lo elenca al n. 50 tra i progetti (con rarità R4). Si differenzia dalla monetazione usuale del soldo per una definizione del conio molto più curata, il metallo solitamente lucido e di colore scuro, mentre l'impronta di Napoleone è maggiormente definita, oltre che per il bordo perfettamente circolare, liscio, e di maggior spessore. Siamo propensi a considerarla una moneta, giacchè se ne conoscono due esemplari che hanno circolato, anche se di tipo transitorio. Da li a poco infatti fu introdotto il nuovo tipo da un soldo (1811) con il bordo leggermente rialzato e liscio e la testa di Napoleone più piccola con la capigliatura a ciocche grandi. Di questo tipo, ad oggi, sono comparsi in asta pubblica, due soli esemplari negli ultimi 30 anni". Grazie Luca per aver condiviso un esemplare importante della monetazione Napoleonica2 punti
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E ti pareva! mi è scappata l'intera immagine dell'astronave! Dopo l'invio del post sono andato su un'altra home e non ho controllato! ne dovevo mettere solo una porzione per l'identificazione! Era già pronta2 punti
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Di Saint Vincent e Granadine, paese caraibico indipendente dal 1979 dove come valuta si usa il dollaro dei Caraibi orientali, fa parte anche l'arcipelago delle Grenadine. Negli anni '70 queste isole, pur essendo parte unitaria dello Stato e non dipendenze, hanno ricevuto autonomia postale e francobolli specifici (poco utilizzati ma validi) diversi da quelli ordinari di Saint Vincent, con indicazione di provenienza Grandine di Saint Vincent. I primi erano esemplari di Saint Vincent sovrastampati con l'aggiunta di "Grenadines of" sopra il nome dello Stato: Poi arrivarono le emissioni specifiche con la scritta per intero: Stessa idea ebbero i vicini di Grenada, indipendente dal 1974 e utilizzante il dollaro dei Caraibi orientali, che adottarono emissioni specifiche per le isole Grenadine nel loro territorio con la denominazione Grenadines of Grenada, o più spesso Grenada Grenadines. Inizialmente anche loro sovrastamparono francobolli ordinari di Grenada: E poi stamparono quelli specifici:2 punti
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Solo falsi moderni per ingannare i numismatici. Al 90% lo studio riguarda le monete con il castello.2 punti
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Aggiungo l'immagine presa dal catalogo dell'asta Varesi 79 del 10 maggio 2022.2 punti
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Ringrazio per gli apprezzamenti Apro un piccolissimo off-topic, scusandomi con @Alan Sinclair. Concordo con @torpedo sul fatto che, per il mercato internazionale, lo slab sia una realtà assolutamente consolidata. Se sia o meno un obbligo non saprei dirlo, ma i realizzi importanti che fanno le monete chiuse in queste scatoline sono sotto gli occhi di tutti. Per una serie di motivi, personalmente ho scelto di non far chiudere le mie monete in slab quando, recentemente, le ho esitate . Visto che ogni tanto spunta fuori questo argomento, che ne direste se apro una discussione ad hoc in questa sezione e la metto in evidenza? Se siete d'accordo potete votare questo mio intervento con le faccine sorridenti o piangenti (in questo modo i punteggi non verranno sommati al profilo utente). Se ci saranno ALMENO 15 reazioni su questo post procederò ad aprire il thread. Grazie Chiudo l'off topic sullo slab (nel caso ne parliamo nell'apposito topic) EDIT: Qui c'è un'interessantissima discussione sugli slab relativa alle monete preunitarie. L'ho messa in evidenza visto che l'argomento è sempre attuale2 punti
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Buon pomeriggio a tutti Ho aperto questa discussione come invito agli appassionati della monetazione del Grande a inserire gli esemplari più interessanti dal punto di vista estetico e anche per rarità, sia posseduti sia visti in giro. E questo indipendentemente dal metallo, quindi dai distateri ai bronzi. Questo mio tetra proveniente dalla Tkalec di Zurigo dell'ottobre 2007 penso sia adeguato ad aprire la galleria, anche perché Martin Joseph Price ha scelto questa immagine come illustrazione del suo libro più famoso ‘The Coinage in the Name of Alexander the Great and Philip Arrhidaeus’. La zecca è di Tarso, in Cilicia, e il periodo c. 323-317 a. C. Leggiadra la Nike in volo a destra nel campo a sinistra. La catalogazione è Price 3042a in quanto, oltre al monogramma sotto il trono, è presente una sigma maiuscola in esergo. apollonia1 punto
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Salve. Pubblico un quadro riassuntivo delle monete con la presenza in legenda del doppio punto in orizzontale o in verticale. Sono monete che "di regola" prevedono il punto singolo e che riportano il doppio punto solo in pochissimi esemplari ( o in un unico esemplare) fra tutti quelli a noi pervenuti. Questi esemplari vengono catalogati come rari o molto rari e di qualcuno non c'è ancora catalogazione. La maggior parte di essi fanno riferimento all'anno 1798 o all'arco di tempo che va dal 1790 al 1798. Ci sarebbe da chiedersi, a tal proposito, per quale motivo accada ciò. Naturalmente, ognuno trarrà le sue personali conclusioni dopo la valutazione del materiale pubblicato e delle didascalie che accompagnano ogni singola moneta, anche se, a questo punto, mi sembra quanto meno azzardato continuare a parlare di casualità, depositi di metallo o malfunzionamento del conio relativamente alla presenza del doppio punto in verticale o in orizzontale. Sono punti che sono stati apposti. Questo mi sembra certo. La finalità è tutta da scoprire... Mi scuso per il troppo spazio occupato e spero che il computer non mi scompagini le righe al momento dell'invio. Un caro saluto a tutti. -tarì 20 grana 1798 / foto 1: Dritto con doppio punto in verticale dopo "FERDINAN"; foto 1a: Rovescio. -tarì 20 grana 1798 / foto 2: Dritto con doppio punto in verticale dopo "FERDINAN"; foto 2a: Rovescio. N.B: i tarì al n.1 ed al n.2 hanno stesso conio. -tarì 20 grana 1796 / foto 3: Dritto con doppio punto in verticale dopo "HIE"; foto 3a: Rovescio. -tarì 20 grana 1798 / foto 4: Dritto con doppio punto in orizzontale dopo "HIE"; foto 4a: Rovescio. -tarì 20 grana 1790 / foto 5: Dritto con doppio punto in verticale dopo la "P" che è sotto il busto; foto 5a: Rovescio. -tarì 20 grana 1798 / foto 6: Dritto con doppio punto in verticale dopo "SICILIAR"; foto 6a: Rovescio. -piastra 120 grana 1795 / foto 7: Dritto con doppio punto in verticale dopo "SICILIAR"; foto 7a: Rovescio. -due piastre 120 grana 1798 a confronto / foto 8: al Dritto riportano "D.G:" con la "G" seguita da doppio punto in verticale. Una piastra è mia, l'altra è pubblicata su "Manuale delle monete napoletane 1674/1860", Magliocca, pag.202 n.363; foto 8a: Rovescio delle due piastre. N.B: le due piastre hanno diverso conio. -piastra 120 grana 1790 / foto 9: Dritto con doppio punto in verticale dopo "G" del valore ( da internet). -piastra 120 grana 1798 / foto 10: Dritto con doppio punto in verticale dopo "G" del valore. -mezza piastra 60 grana 1798 / foto 11: Dritto con doppio punto in verticale dopo "FERDINAN"; foto 11a: Rovescio. -grani(due) 1790 a confronto / foto 12: Rovescio con doppio punto in verticale dopo "12". Un grano è mio, l'altro l'ho ricavato da internet. N.B: le due monete hanno conio diverso. -grano 1791 / foto 13: Rovescio con doppio punto in verticale dopo "12". -piastra 1815+tarì 20 grana 1693(dritto e rovescio) / foto 14: la piastra con, al dritto, doppio rombo dopo "D" di "D.G."; tarì 1693 con, al rovescio, doppio punto in verticale dopo "HISP". -5 grana 1851 / foto 15: Dritto con doppio punto in verticale dopo "VTR" e dopo "SIC"+ doppio punto in orizzontale dopo "HIER"; foto 15a: Rovescio. -piastre 120 grana 1833 e 1856 (dritto e rovescio) / foto 16: la 1833 con, al rovescio, doppio punto in orizzontale dopo "G" del valore, la 1856 con al rovescio doppio punto in or. dopo VTR". - piastre 120 grana 1848 e 1856 (dr. e rovescio) / foto 17: la 1848 con, al rovescio, doppio punto in orizzontale dopo "HIER", la 1856 con, al rovescio, doppio punto dopo "HIER".1 punto
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Carissimi amici, tra pochi giorni è il 2 dicembre, data molto significativa per i bonapartisti perché il 2 dicembre 1804 Napoleone si incoronò imperatore dei francesi a Notre-Dame de Paris ed il 2 dicembre 1805 vi fu la vittoriosa battaglia di Austerlitz. Per celebrare queste due ricorrenze, ho il piacere di mostrarvi una bella rarità napoleonica. Ad essere sincero, non posso affermare che si tratti di un acquisto recente. Difatti, l'acquistai da un privato poco più di un anno fa ma, per una serie di ragioni, non l'avevo ancora pubblicata qui sul forum. Anche se so che le prove non hanno molti estimatori, mi auguro, comunque, che sia di vostro gradimento. L'esemplare in questione proviene dalla prestigiosa collezione Este Milani, esitata nell'asta Varesi 54 del 2009. Tornò poi in asta sempre da Varesi nel maggio del 2022 ma andò invenduta. Come ho avuto modo di scrivere già in un'altra discussione, queste prove vennero realizzate a fine 1810 allo scopo di preparare il passaggio dalla coniazione fuori virola a quella entro virola per i nominali in rame (soldo, 3 centesimi e centesimo). Per questo si parla di "tipo intermedio", perché rappresenta in un certo senso l'anello di congiunzione tra I e II tipo. Il soldo viene classificato come R4 ed è il più comune tra i tre nominali. Segue per rarità il 3 centesimi, un R5 di cui sono noti pochissimi esemplari al mondo, ed infine il centesimo, di cui purtroppo non sono noti passaggi d'asta né esemplari conservati in collezioni private o raccolte museali e, per questa ragione, se ne dubita l'esistenza. Come potete notare, queste prove sono caratterizzate da un bordo alto e liscio, mentre l'effige di Napoleone è realizzata con particolare cura ed attenzione al dettaglio. Si guardi, ad esempio, ai capelli, elemento critico della monetazione napoleonica in Italia per la loro intrinseca delicatezza. Qui, invece, si può apprezzare una capigliatura ben delineata e definita.1 punto
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Oggi non vi dirò niente,nessun dato,nessuna informazione tediosa ,solo immagini di manufatti suntuari longobardi di recente presentazione e quindi poco conosciuti. Belli ,di una bellezza sublime ,senza se e senza ma ,soprattutto gli smalti .. degni di Sutton hoo.1 punto
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Ciao, le due lettere sulla tua moneta (K B) indicano che è della zecca di Kremnica, in questo link trovi la sua scheda con le specifiche. 20 Kreuzers - Francis I of Lorraine, as co-ruler - Hungary – Numista1 punto
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DE GREGE EPICURI Al rovescio, davanti alla gamba della Dacia, c'è una R (=riproduzione).1 punto
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Il convegno Numismatico così come si intende e come è sempre stato svolto è terreno per collezionisti e non per studiosi. È così. Possiamo discutere su modi per migliorare le cose o per svolgerle in altri ambienti ma senza la parte commerciale al convegno vengono poche persone, è la realtà. Non mi faccio centinaia di km per sedermi in una stanza a sentir parlare uno studioso guardando delle diapositive....ma io parlo da collezionista. Non me ne vogliate... 😊1 punto
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Potrebbe stare sullo spl/spl+ Forse un colpettino h 10 sul D/1 punto
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Mi riferivo a oro, ag e bronzi. Le moderne non le colleziono. So che la plastica le danneggia. Avevo dimenticato in una bustina di plastica alcuni 2 lire, comuni, e dopo anni si sono trasformati in polvere.1 punto
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OK. mettili via e dimenticali. Fra qualche anno ti accorgerai che è stato un buon affare. "Non è l'oro che si apprezza, è la carta che vale sempre meno."1 punto
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Ciao Raff,sono passati 5 mesi da quando hai pubblicato questa variante, siccome non ne sono spuntati altri il grado di rarità rimane stabile sull'R4, magari potrebbe addirittura arrivare ad un R5 se non ne vengono fuori altri nei prossimi anni...1 punto
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Buonasera , per il proseguo dei classici di G.B. oggi posto un altro francobollo della Regina Vittoria , questo fu il primo francobollo al Mondo con un facciale estremamente alto per l'epoca, 5 POUND rosso arancio su carta bianca , considerando che si viaggiava a francobolli in Pence, questo era un botto di denaro, per il tipo di annullo confido sull'amico PostOffice saluti F.P.1 punto
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Confermo, se ne trovano parecchie in circolazione https://www.2euro-overview.eu/auflagen.php?land=cy1 punto
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Bella moneta. Se mi dicessero che è valutata anche più di splendido, ci crederei ad occhi chiusi. Tutti i rilievi sono ben definiti. Qualche graffietto al dritto ma potrebbe anche essere la plastica. Per quanto riguarda il prezzo, l'unica annata rara è il 1913, le altre sono non comuni, e il valore, per questa condizione, si aggira dai € 400 per un esemplare splendido ai € 900 per un esemplare superiore. Io proverei a non superare il primo importo.1 punto
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Complimenti, @ghezzi60. I Fiorini non riemìntrano nei miei interessi e conoscenze, ma apprezzo moltissimo i suoi interventi, che denotano grande competenza e capacità critiche.1 punto
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Bhe mi pare che Genny abbia illustrato almeno 3 varianti nella corona per il 1636...alloro, spiga etc... Buongiorno, proprio nella discussione delle diverse corone al rovescio del tornese del 1636 con sigla O/C e precisamente al posto # 22 fu' postato un tornese 1636 O/C testa a sinistra con al rovescio il fiore a 9 petali,la differenza sta nella data che segue le legenda... A mio avviso credo che il simbolo in questione sia comune sugli esemplari di questo periodo ma che difficilmente si vede a causa delle varie problematiche avvenute in fase di coniazione nonché dalla intensa circolazione... Nei tornesi del periodo successivo, cioè dal 36 al 38 e sotto la direzione di Giovanni Andrea Cavo (GA/C) ho notato che a chiudere la corona al rovescio si possono trovare dei globetti diversamente disposti...1 punto
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L'autore dice di se stesso: "I suoi contributi su ComplianceJournal.it sono ampiamente apprezzati per la loro chiarezza e profondità analitica". Quantomeno conferma che i contributi non sono apprezzati per la veridicità o verosimiglianza. 🤐1 punto
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A convincere la Mauritania a ritirarsi, nel 1979, fu un'azione del Fronte Polisario, l'organizzazione politica e militare che con l'appoggio dell'Algeria sostiene l'indipendenza del Sahara Occidentale col nome di Repubblica Araba Sahrawi Democratica, che organizzò una spedizione armata e sparò dei razzi contro il palazzo presidenziale nella capitale della Mauritania. La Repubblica Araba Sahrawi Democratica è attualmente riconosciuta da 74 paesi del mondo (*) e controlla la parte del Sahara Occidentale a est del Berm, la lunga fortificazione creata dal Marocco lungo tutto il Sahara Occidentale. Teoricamente non dovrebbe essere parte di questa discussione in quanto emette monete e banconote (denominate in "pesetas sahrawi"), ma di questo contante è dubbia la circolazione. Così come l'utilizzo dei suoi francobolli, che io sappia mai documentato. (*) di cui nessuno dell'UE, e molti pur mantenendo il riconoscimento hanno sospeso le relazioni col governo ufficiale Sahrawi in esilio in Algeria.1 punto
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Sono d'accordissimo con il tuo punto di vista, ma permettimi di "spezzare una lancia" nei confronti di chi cerca le monete "imbullettate" (non scrivo "periziate" visto che i ben noti cartellini costituiscono semplicemente un attestato di autenticità con parere di conservazione). Quello che tu osservi riguardo i collezionisti di monete medievali è sacrosanto, ma tra i due tipi di collezionisti c'è, spesso, un profondo divario. Escludendo chi colleziona il Regno da anni, queste monete di grande modulo sono molto attraenti per i nuovi collezionisti, che ovviamente non hanno l'esperienza e la preparazione per giudicare sia l'autenticità che la conservazione di queste tipologie molto falsificate. Una "perizia" Tevere, ad esempio, fa certamente gola, visto soprattutto la fama di grande serietà e integrità che questo noto Professionista si era costruito nel tempo. Quindi, per alcune categorie di persone, cercare le monete "periziate", è comprensibile. Certo, rimane sempre e ancora di più valido l'invito a imparare quanto prima: come scrivo sempre, è fondamentale imparare a fidarsi solo ed esclusivamente dei propri occhi e del proprio sapere, visto che il mercato numismatico è, purtroppo, pieno di venditori "generosi" quando devono vendere. Non è esagerazione ma un triste dato di fatto. Spendo due parole per quanto riguarda il sistema di valutazione che sto approntando, visto che serve a "completare" il concetto sopra espresso. Sia le "perizie" degli slab, che quelle nostrane sono estremamente "parsimoniose" in termini di spiegazioni. Di fatto, non ne hanno, a parte qualche brevissima nota sulla patina, su qualche difetto tecnico, ma poi, tutto finisce li... Non ci sono informazioni relative alla qualità di coniazione, o altri parametri valutativi che possano aiutare a capire il perchè si è giunti a un determinato grading. Ecco, riuscire a trasformare tutto questo in un concept rodato e modulare (in base alle tecniche produttive) è davvero molto ostico, ma sono certo che aiuterebbe i collezionisti che vorrebbero imparare a valutare tutti gli aspetti in gioco di una valutazione qualitativa.1 punto
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In realtà, se non ricordo male, la scrittura è della figlia: lui dettava.1 punto
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Un'altra interessante conferenza organizzata dal Centro Culturale Numismatico Milanese, con relatore un giovane studioso della monetazione veneziana Andrea Costantini.1 punto
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...se vogliamo c'è anche questa brutta 34,anche se qui oltre alla punteggiatura manca altro.1 punto
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