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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 12/02/24 in tutte le aree
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Buongiorno oggi posto questa che è la serie del 1887 Giubileo della Regina Vittoria , composta da 14 valori, graficamente molto ben fatti, Effigie della Regina in vari tipi di cornici.6 punti
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E' disponibile il nuovo Comunicazione Bollettino della Società Numismatica italiana 2024 n.84, al seguente link è possibile eseguire il download gratuito: https://www.socnumit.org/comunicazione/ Elisabeth Marinelli Le fasi monetali della zecca di Tiati. Mario Veronesi Un probabile ripostiglio di antoniniani conservato presso la Biblioteca Marcantonio Maldotti di Guastalla. Luca Oddone e Dario Ferro Un denaro grosso ibrido realizzato con conii di Modena e Pavia: falso d’epoca o emissione congiunta ufficiale? Antonio Rimoldi Tre medaglie papali inedite dal Landesmuseum Württemberg (Stoccarda). Tiziano Francesco Caronni La storia del Centro Culturale Numismatico Milanese attraverso le sue medaglie.5 punti
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Buongiorno, mercatino domenicale, scatola di biscotti ricolma di monete mondiali, 1 € per 5 monete; questo il pescato più interessante: Marocco, 5o centimes 1921 , zecca di Parigi Bulgaria, 10 stotinki 1913 Oman, 10 baisa 1410-1990 Kazakhstan, 20 tenge 2016 Iran, 250 rials 1390-1990 Argentina, 1 peso 2019 Armenia, 10 dram 2004 Estonia, 20 senti 1992 rame/alluminio e 1999 acciaio/nickel3 punti
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Se fossi stato a Venezia nel '600 avrei fatto valere la mia fama di "rompi 🤐" e preteso il resto all'ultimo soldo 🤪2 punti
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Si possono argomentare e sostenere le proprie tesi anche in dissenso da quelle espresse dalla "opinione dominante" (per usare la locuzione riportata nella tesi di Laurea postata da Oppiano), ci mancherebbe altro. Sempre però che dette tesi minoritarie siano motivate e si fondino su fatti storici oggettivi, non su circostanze, come quella secondo cui "lo Stato continuò a coniare monete" (Si? E Quali?), espressa per dimostrare la continuità dello Stato e che è tanto più grave, non solo poichè destituita totalmente di fondamento, ma perchè richiamata per fondare il ragionamento sulla continuità dello Stato e poi giacchè siamo su un Forum di Numismatica e certi svarioni sarebbero magari da evitare (visto che disponiamo pure di un catalogo dove si può agevolmente constatare che dopo il 1870 non ci furono più coniazioni, che ripresero solo nel 1929). Penso che non sia elegante essere attaccati gratuitamente, sentendosi anche dire che le fonti citate (vedi Treccani) sarebbero "un bel riparo da mettere di fronte per proteggersi" (proteggersi da cosa? Forse dalle "pillole di Storia" recuperate su Wikipedia?), che è uno "strumento con tutti i limiti del caso" (quali limiti? Forse quelli di aver attinto alla Storiografia più accreditata?) e che "la testa e la logica e bene sempre usarla"....(ed è forse proprio perchè si è usata la testa e la logica che poi salta fuori che la "opinione dominante" degli Storici propende per la tesi che ciò che accadde nel 1870 alla Stato Pontificio fu proprio un caso di "debellatio"?). A leggere taluni interventi (peraltro sempre della stessa persona) sembrava che l'opinione di chi si era espresso da subito nella discussione a favore della "debellatio" non dovesse essere tenuta in alcun conto e neppure meritasse di essere citata come contributo (visto che si citavano e ringraziavano unicamente coloro che si erano espressi diversamente alla tesi della debellatio); ma, guarda caso, salta fuori adesso che l'Opinione dominante (sic!) fra gli storici sia proprio quella! Ma guarda un pò. La Treccani, quello "strumento con tutti i limiti del caso"....a quanto pare aveva ragione. L'avreste mai detto? Treccani batte Wikipedia 6:0 - 6:0 - 6:0. M.2 punti
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Era l'unica che ti mancava almeno? Ma finchè li trovi in ciotola a quasi nulla va bene, è il loro espositore originario che è difficile a reperire.2 punti
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Non è un francobollo ma un fiscale (marca da bollo) messicano del 1888. Il numero dietro e' un numero di controllo.2 punti
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In zecca vi era la possibilità di sfruttare le acque, come suggerisce Bernardo Perger nel 1773, ma poi non se ne fece nulla. ASNA, Ministero delle finanze, fascio 299.2 punti
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Buongiorno...un 6 tornesi preso per migliorare la conservazione del "modello base" che ho in collezione ( vedi prime foto su questo post)... L'ho migliorata con questa che ha un bel fascio definito....2 punti
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Ciao @Alexio85, la moneta è classificabile CNI 6, manca nel Muntoni. Come visibile sull'esemplare presente nelle foto del catalogo lamonetiano a questo link (seconda riga): https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-PIOVISS/6 al rovescio in prossimità della "O" finale di SEVERINO si nota un eccesso di metallo dovuto al degenerare del conio, probabile che all'aumentare del difetto il conio sia stato in qualche modo "aggiustato" ripunzonandolo erroneamente con una "I", che essendo su una porzione più bassa, per la mancanza di materiale, viene ad essere più evidente sul tondello rispetto alle altre lettere. Quindi in realtà le due monete sono la stessa tipologia, ma coniate in due "momenti di vita" differenti del conio... Ciao, RCAMIL.2 punti
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Premesso che sono contrario alla "plastichina di cianocrilato" (quasi quanto le "bare" degli slab) che a mio parere è solo una moda poiché ritengo che la maggior parte del problema non risieda nelle plastiche delle "perizie", ma nell'aria in cui sono immerse (inquinata e non). Moda cui non sfugge il buon vecchio Perry, trovo la moneta gradevole e la libererei dalle plastiche per quei fastidiosi graffietti che, se ho capito bene, dici che appartengano alle stesse. Del resto stiamo parlando di una R2 (Montenegro) o R (Gigante) che merita di mettere in mostra la propria bellezza e conservazione. Come consueto posto un esemplare in buona conservazione per confronto e condivisione (la moneta è conservata da anni in taschina di plastica in album dedicato ad Umberto I e non presenta problemi di sorta...):2 punti
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Oggi non vi dirò niente,nessun dato,nessuna informazione tediosa ,solo immagini di manufatti suntuari longobardi di recente presentazione e quindi poco conosciuti. Belli ,di una bellezza sublime ,senza se e senza ma ,soprattutto gli smalti .. degni di Sutton hoo.1 punto
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In questo periodo eventi a"manetta" al CCNM1 punto
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Salve Pino stavolta mi devo arrendere,ci sono troppo pochi elementi per l identificazione 🙂1 punto
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Salve, segnalo : Le medaglie napoleoniche di Orazio Barsanti imprenditore lucchese a Parigi Franca Maria Vanni Nel volume sono descritte e commentate 195 medaglie di età napoleonica della collezione di Orazio Barsanti, il fondatore di una manifattura specializzata nella produzione di calchi di opere d’arte. Il Barsanti formò questa raccolta a Parigi per poter realizzare calchi di alta qualità prodotti da matrici ricavate direttamente dagli originali. La documentazione archivistica rintracciata dall’autrice a Parigi consente di poter datare le riconiazioni che costituiscono la maggioranza degli esemplari tra il 1842 ed il 1860 in base al simbolo presente su di essi. Numerosi ingrandimenti offrono la possibilità di apprezzare questi capolavori incisori fin nei minimi particolari. Il volume è corredato da un’ampia bibliografia e dagli indici delle legende del dritto e del rovescio per una più agevole consultazione. 254 pagine a colori, formato foglio A4 https://www.google.com/url?sa=t&source=web&rct=j&opi=89978449&url=https://www.edizionidandrea.com/&ved=2ahUKEwjgqM3Q- sSJAxXnlP0HHfWGA0cQFnoECB0QAQ&usg=AOvVaw1rZx26Hvtxi2vmuYN3LTiz1 punto
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Credo che praticamente tutti gli anelli e pezzi in bronzo siano utensili o oggetti d'uso, con l' eccezione dei frammenti contrassegnati da x o crescente. Vengono considerati aes rude anche i frammenti di bonzo trovati ne ripostigli votivi, ma in realtà anche questi erano frammenti tesaurizzati solo perché fondendoli potevano essere utilizzati come metallo, così come i frammenti di ascia che negli stessi stipi votivi si ritrovano. Il fatto di considerarli bronzo premonetale è un trucchetto commerciale.1 punto
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No mi spiace Quelle che trovi online non hanno realmente quel valore, sono comuni 2€ con il valore di 2€1 punto
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Pensa che su ebay vien proposta da un bel pó di utenti a bei soldoni1 punto
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Molto bella, a livello si dettagli sicuramente migliire dell'altra, che comunque è a mio parere di ottimo livello. Ne cerco una anche io e di recente ne è passata una all'ultima asta Nomisma Verona descritta come probabile migliore esemplare mai apparso in vendita. Però non ha trovato acquirenti.1 punto
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Perchi volesse, allego anche in versione .pdf l'estratto della Tesi di cui al post #72 e pubblicato su: https://www.academia.edu/34831616/Continuità_discontinuità_tra_Stato_Pontificio_e_Città_del_Vaticano Continuita_discontinuita_tra_Stato_Ponti.pdf1 punto
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Ciao, ero in attesa come te del parere degli esperti ma visto che non sono arrivati, faccio da apprendista/apripista🙂, ed esprimo il mio. Il sesterzio dovrebbe essere autentico, con metallo che sembra aver subito il passaggio del tempo e del luogo dove ha stazionato prima di essere ritrovato. Se la moneta è in tuo possesso potresti postare foto del bordo?. Grazie1 punto
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E' esattamente ciò che scrive anche il Prof. Vittorio Vidotto nel suo libro (che sto leggendo) "20 settembre 1870". Il paradosso è che il Governo italiano non aveva alcuna intenzione di occupare la "Città Leonina" ma fu "costretto" ad occuparla su richiesta della stessa Segreteria di Stato Pontificia. Sembra interessante riportare alcuni brani di quanto il Cardinal Antonelli scrive alle Autorità militari del Regno il 24 settembre 1870: "Le difficoltà che presenta il progetto di lasciare al Santo padre la Città Leonina, sono sin d'ora insolubili. Questo borgo è divenuto il convegno di tutti i malfattori di Roma, poichè non vi esiste più Autorità e il Cardinale mi ha espresso il desiderio formale che il Generale Cadorna vi stabilisse, come del resto in Roma, posti di sicurezza, e un servizio regolare di amministrazione militare"...(v. pag. 65). Ob torto collo, dunque, i Bersaglieri italiani dovettero occupare anche la Città Leonina su richiesta esplicita della Curia pontificia. Non solo, dunque, lo Stato pontificio era stato militarmente sconfitto dal Regio Esercito, ma addirittura il vinto implorava il vincitore di proteggerlo e di garantire la sicurezza del Papa e del suo entourage. Vidotto conclude il passaggio del libro con queste parole: "Con la decisione di occupare la Città Leonina falliva così, fin dall'inizio, l'ipotesi coltivata a più riprese dal governo italiano di lasciare al Papa una parte di Roma, 'un simbolico Stato residuo', come segno, anche esteriore, della sua sovranità spirituale." (v. pag. 66). Se non è debellatio questa. M1 punto
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Ciao,piacere. Inizio col dirti che le monete manomesse hanno un valore inferiore,sempre. Ci sono casi, quando rare o quando come le pontificie che all epoca era di moda trasformarle in "gioielli" appicagnolate. Le prende lo stesso . C è anche chi cerca questi artefatti dandogli anche un plus valore a volte. Io la calcolerei in questo caso come una conservazione BB o qBB. Per il prezzo puoi fare riferimento a cataloghi o le ultime aste o altri numislamonetiani più aggiornati di me . 👌1 punto
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Classical Numismatic Group > Triton XXVIII Auction date: 14 January 2025 Lot number: 411 Price realized: This lot is for sale in an upcoming auction Lot description: KINGS of PERSIS. Vahbarz (Oborzos). 3rd century BC. AR Tetradrachm (27mm, 17.07 g, 4h). Istakhr (Persepolis) mint. Diademed head right, wearing kyrbasia / Figure in Achaemenid royal attire, with bow and quiver over shoulder, standing right, holding in his left hand the hair of a Greek hoplite kneeling right, wearing military attire and with shield on left arm, who he is preparing to slay with a dagger held in his right hand; whwbrz to left; krny in Aramaic to right; wntwy in Aramaic in exergue. Cf. van't Haaff, Persis, Type 532Aab (for drachm); otherwise unpublished. Lightly toned, with iridescence, traces of deposits, light circulation marks. Near EF. Bold reverse. Excessively rare. INTRO HEADER: Vahbarz as Commander-in-Chief Among the issues of Vahbarz (Oborzos) are the extremely rare drachms – and now, tetradrachm – showing an Achaemenid-style ruler slaying a captive Greek hoplite. So far, only three examples of the drachms are known, all struck from the same pair of dies. The tetradrachm of the same type, the reverse design of which shares stylistic affinities with the drachms, indicates a particularly special issue and that a single engraver – a master craftsman – was responsible for the reverse dies of both denominations. The obverse of our tetradrachm is die linked with those of Ardaxšir (Artaxerxes) I (see, for example, CNG 123, lot 334), placing the two rulers in close chronology. The legend here calls Vahbarz (Oborzos) ynrk (krny), rather than the more usual àKR†RP (prtrk'), a title that appears on his later coinage. Vahbarz (Oborzos) is the only ruler of Persis to have coins with this title on them. Other examples of his coins with krny include two tetradrachms (van't Haaff, Persis, Type 562A, examples a and b), and a unique drachm in a private collection (Müseler, Dating Fig. 13), all with the fire-altar reverse. None of these coins have the royal standard that normally appears in the design. A probable explanation is that Vahbarz's status as commander-in-chief, and not ruler in his own right, would account for the absence of the standard. In addition, one of these tetradrachms, as well as the drachm, includes a ¡ in the exergue (cf. SC 241-243[for monogram]). This monogram is similar to Seleukid issues of the coregency of Seleukos I and Antiochos I, attributed in SC to an uncertain mint in Drangiana or Western Arachosia, and dated to 294-281 BC. All together, the krny coinage of Vahbarz forms a compact group. The reverse design has been the subject of interest since the first drachm showing an Achaemenid style ruler slaying a captive Greek hoplite came onto the market almost four decades ago. That coin, discovered by the late Wilhelm Müseler in 1986, was sold in Peus 316 (lot 259). Michael Alram, in his publication of the coin the following year ("Eine neue Drachme des Vahbarz [Oborzos] aus der Persis?," in Litteratae Numismaticae Vindobonenses 3 [1987], p. 149) was quick to note the unusual subject, arguing that the coinage of Persis was conservative in design, with ideologically predetermined elements, and lacking the influence of foreign ideas. While true in most respects, the coronation-type coinage of Baydād (Bagadat) provides a visible counterpoint: an innovative design that is of indigenous, rather than foreign ideas (see the reliefs of the enthroned Achaemenid king Dareios I from the Apadana at Persepolis which served as the model for Baydād [Bagadat]). For Vahbarz (Oborzos), the trope has a long history, both in the ancient Near East, as well as in Persian art. Two seals of the Achaemenid period showing potential prototypes of the victor slaying the captive (J. Boardman, Persia and the West, p. 160, figs. 5.6 and 5.7). One of these shows Artaxerxes III Ochos slaying the rebellious pharaoh Nektanebo I, while the other depicts one Greek hoplite spearing another. Among the tombs in Necropolis II at Limyra in Lykia is a tomb relief of one hoplite about to slay another. All three examples demonstrate that this scene was a well-known eastern motif. Other than the coins themselves, very little is known about the career of Vahbarz, or the events commemorated on this particular issue. An anecdote in the Strategmata, or Stratagems in War, by Polyainos, a Macedonian author and rhetorician, has since been recognized to be referring to Vahbarz. Written in AD 163, during the Roman-Parthian War of AD 161-166, and dedicated to Marcus Aurelius and Lucius Verus, it is a collection of narratives describing various stratagems, in particular, those involving various military leaders. In Book VII, which describes the actions of a number of non-Greeks, Polyainos relates the murder and secret burial of 3000 Greek military settlers by Oborzos, whom he considered to be plotting against him (Chapter 40). This tale, however, contains an underlying sense of deception that would seem hardly appropriate for such a prestige issue. Given the Achaemenid association, the design rather recalls the Greco-Persian Wars of the early 5th century BC and the subsequent events that resulted in the disintegration of the Persian Empire and the rise of the Macedonian kingdoms. The kingdom of Persis, which until the third century BC had been a quasi-vassal state of the Seleukid Empire, may have taken the defeat of Antiochos III at Thermopylai in 191 BC to exploit its autonomy. This change was short-lived, however, as the Seleukids seemed to recover as Antiochos is recorded as being present in the area. Vahbarz appears to have submitted his independence and been installed as a frataraka, as his subsequent coinage is of the fire-altar type. It is quite possible that the anecdote about his treachery may have been spread to undercut any future rebellion and assuage Seleukid sensibilites. All that remains is the extremely rare numismatic evidence of Persian glory. Estimate: 75000 USD1 punto
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Cosa dovrebbero indicare? Comunque i due punti affiancati è evidente che siano stati voluti, ma i : in verticale?1 punto
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Buongiorno, i due francobolli sono quelli riportati dal catalogo e hanno dentellatura 13 1/4 lineare, riportano a lapis la scritta 14 x 13 1/2 per il 500 lire e 14 x 14 1/4 per il 1000 lire, queste sono delle letture di filigrana di qualche collezionista di molto tempo fà , errate, non esistotono questi francobolli con tale dentellatura, esiste un valore da 500 lire verde con dentellatura 14 ma a pettine e ti allego certificato, il pregio dei tuoi esemplari è la filigrana lettere che non è assolutamente comune, saluti1 punto
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Buonasera a tutti, come da titolo, vorrei condividere questa moneta alla quale davo la "caccia" da un po'... Sulla tipologia è già stato scritto tutto nel forum, perciò, per quanto le foto lo permettano, mi farebbe piacere ricevere un parere sulla conservazione. A tal proposito, evidenzio che ho dovuto usare una luce artificiale per le foto e che la moneta è riposta in doppia bustina per la perizia. Gli unici graffietti effettivamente presenti sulla stessa, sono quelli sul collo del sovrano. Inoltre sul dritto è presente un colpetto sopra a R di re come da foto del dettaglio. In particolare vorrei però un parere su un dettaglio che mi è saltato all'occhio ingrandendo la foto della moneta, il 5 della data. Mi ha dato l'impressione come se non seguisse la linea degli altri numeri ma fosse "messo a parte". Ho confrontato il numero con altre monete presenti in rete e in alcune ho constatato lo sresso effetto ma continuo ad essere perplesso... Grazie mille a coloro che interverranno.1 punto
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@Adelchi66 Thanks for excellent explanation of this object ! I'am not a great F1 fan but this year it has been more difficult than the previous 3 seasons . Max now didn't see the Ferraris in his rear mirror for the entire race 🤣 Saluti e buonanotte , Ajax1 punto
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Può essere utile? Type : Denier Année d'émission : 29/27 avant J-C Diamètre : 19,3 mm Poids : 3,91 g Axe : 11h Atelier : Brundisium ou Rome Avers : Tête laurée à droite (Octave sous les traits d'Apollon). Inscriptions à l'avers : Anépigrahe. Revers : Colonne rostrale ornée de si rostres et de deux ancres retournées; au dessus, statue d'Octave tenant une haste de la main droite. Inscriptions au revers : IMP / CAESA(R) dans le champ. Références : Babelon : 163 (Julia), BMC : 633, RIC : 271, R.C.V : 1559 Commentaire : Revers légèrement décentré; jolie patine. https://www.colleconline.com/fr/items/147103/monnaies-antiques-jc-ap-romaines-republicaines-imperiales-octave1 punto
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Domenico, ma INPANS, NAPOLITAN, FERDINANAS con A capovolta, INFNAS, SICILIARV, GIGLI INVERTITI (pensiamo alla introvabile 1793), AQUILE CAPOVOLTE, HISPAINIARVM, TESTE PICCOLE E GRANDI, FERDIN, HSIP, BUSTI DIVERSI, NUMERO DI TORRETTE E TORRETTINE e chi più ne ha più ne metta, secondo te, hanno una solida documentazione storica a supporto? Se l’hanno, a me, evidentemente, è sfuggita. E non è che il doppio punto non abbia documentazione perché collegato a movimenti ed accorgimenti segreti, non l’ha come non l’hanno tantissime altre varianti della monetazione napoletana. Anzi, con le foto da me pubblicate si possono fare raffronti fra vari conii, valutare la variante sotto varie sfaccettature e pervenire a considerazioni importanti, anche se si resta pur sempre nel campo delle ipotesi. D’altra parte, che le monete napoletane venissero “segnate” viene riportato da testi e studiosi di numismatica. Non da me. E non vedo perché il doppio punto non possa rientrare a pieno titolo fra i segni utilizzati e debba, invece, incontrare più scetticismo rispetto ad altre varianti. Non stiamo parlando di un “accorgimento segreto”, stiamo parlando di una variante che presenta le stesse problematiche di tutte le altre. Forse qualcuna in meno. Cerchiamo, piuttosto, di lanciare delle ipotesi sul motivo che lega strettamente questa variante agli anni 1790/1798. Caio. Un caro saluto.1 punto
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Buonasera, lasci perdere le stupidaggini di internet e, se ha altre monete, chieda qui sul Forum con foto della moneta, diametro e peso. Valenti esperti le risponderanno con competenza e .... a gratis😊 Un saluto cordiale e a presto.1 punto
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assolutamente d'accordo..diciamo che si sono resi conto che coi prezzi dell'oro le proof d'oro stavano diventando troppo costose e allora hanno deciso di ridurne le tirature, facendone due versioni differenti andate a ruba, e creare "l'alternativa" per tutti.. la versione in argento1 punto
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Il convegno Numismatico così come si intende e come è sempre stato svolto è terreno per collezionisti e non per studiosi. È così. Possiamo discutere su modi per migliorare le cose o per svolgerle in altri ambienti ma senza la parte commerciale al convegno vengono poche persone, è la realtà. Non mi faccio centinaia di km per sedermi in una stanza a sentir parlare uno studioso guardando delle diapositive....ma io parlo da collezionista. Non me ne vogliate... 😊1 punto
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Ho provato a fare un po' di ricerche su testi e cataloghi d'asta, ma del Muntoni 46 non ho trovato traccia. Anche nel volume delle Piastre e Scudi Papali (D'Andrea-Andreani-Novelli) vengono classificati 11 esemplari, ma anche qui M. 46 senza immagine.1 punto
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Ringrazio per gli apprezzamenti Apro un piccolissimo off-topic, scusandomi con @Alan Sinclair. Concordo con @torpedo sul fatto che, per il mercato internazionale, lo slab sia una realtà assolutamente consolidata. Se sia o meno un obbligo non saprei dirlo, ma i realizzi importanti che fanno le monete chiuse in queste scatoline sono sotto gli occhi di tutti. Per una serie di motivi, personalmente ho scelto di non far chiudere le mie monete in slab quando, recentemente, le ho esitate . Visto che ogni tanto spunta fuori questo argomento, che ne direste se apro una discussione ad hoc in questa sezione e la metto in evidenza? Se siete d'accordo potete votare questo mio intervento con le faccine sorridenti o piangenti (in questo modo i punteggi non verranno sommati al profilo utente). Se ci saranno ALMENO 15 reazioni su questo post procederò ad aprire il thread. Grazie Chiudo l'off topic sullo slab (nel caso ne parliamo nell'apposito topic) EDIT: Qui c'è un'interessantissima discussione sugli slab relativa alle monete preunitarie. L'ho messa in evidenza visto che l'argomento è sempre attuale1 punto
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Bravo, ha ragione come sempre.😊 Adesso corro ad abbeverarmi alla fonte del sapere, leggendo i Suoi vaniloqui; i quali, detto per inciso, possono fare effetto su di un certo pubblico ma che, se letti da qualcuno con un minimo di competenza, appaiono ancor più privi di contenuto dei miei. Un saluto, Numa Nulla.... PS: aspetto ancora di sapere cosa ha fatto la SNI per la Nota 56 e di vedere le monete vaticane tra il 1871 e il 1928....1 punto
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Cartolina illustrata In tariffa cinque parole con 20c bruno e oltremare, dell' emissione 4° centenario nascita di Emanuele Filiberto del 27.7.1928. Come diceva giustamente @caravelle82 il francobollo è interessante e ha viaggiato città x città cioè partita da Monza x Monza, andrebbe studiata la dentellatura, infatti con dentellatura 11 e' quotato 20€ se fosse dentellato 13 e 1/2 la quotazione è di 360€. (Questi controlli sono l' essenza e la caccia al tesoro della filatelia). L' annullo è un meccanizzato doppio cerchio con datario su tre righe e svolazzo a dx del 23 XII 1928. La cartolina oltre che quotata è incantevole.1 punto
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avevo fatto altre foto meno aggressive.. proprio per far notare il rame rosso.. probabilmente a livello di conservazione non differisce molto dagli altri fdc che ci sono in giro.. però la sua eccezionalità sicuramente è dovuta alla sua qualità di conio.. fondi speculari su ambo i versi perfetti1 punto
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