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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 12/04/24 in tutte le aree
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Discussione sicuramente interessante e importante. Dal mio punto di vista, dato che non mi ero mai posto nemmeno il problema della debellatio e a maggior ragione non ne conoscevo le problematiche giuridiche, ho solo imparato tanto da questa discussione. Per cui, chapeau a tutti coloro che l'hanno portata avanti con pazienza e passione. Poi chi ha vinto o perso non è così importante (anche se ogni lettore come me una sua idea se l'è fatta). Quel che è sicuro è che ha certamente vinto il forum Parafrasando @Gallienus, forse la precedente affermazione risulta un pò democristiana, ma credo sia assolutamente vera. Anzi senza questo dibattito a tratti un pò aspro, probabilmente non si sarebbe sviscerato così tanto l'argomento, e il lettore ignorante come una capra come me non avrebbe avuto modo di osservare la questione da così tanti punti di vista.5 punti
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Buonasera. Non è raro che la morte di un imperatore romano si accompagni a una certa dose di teatralità. Al riguardo, la pur piccola e breve dinastia formata da Caro (divenuto imperatore ai danni di Probo alla fine del 282) e dai due figli Carino e Numeriano, seppe farsi valere. Secondo una nota versione, Caro sarebbe infatti morto colpito da un fulmine nella sua tenda e quindi consumato dal fuoco. Mentre il figlio e successore Numeriano avrebbe addirittura regnato da cadavere, viaggiando in lettiga durante il rientro dalla campagna d’Oriente (vittoriosamente condotta dal padre Caro ma interrotta dalla sua “fulminea” morte). La macabra messinscena - far credere il già assassinato Numeriano ancora vivo, trasportandone il corpo in una lettiga tenuta sempre chiusa per proteggerne gli occhi affetti da una presunta malattia – concluse una spedizione che vide avvicendarsi ben tre imperatori: i già ricordati Caro e Numeriano e infine Diocleziano (fino ad allora Diocles, comes domesticorum) il quale (confermando la profezia secondo la quale sarebbe divenuto imperatore dopo l’uccisione di un “cinghiale”) non esitò a giustiziare pubblicamente, e di propria mano, il supposto mandante e regista del trucco della lettiga, ovvero il prefetto del pretorio Arrio Apro (appunto aper= cinghiale), peraltro suocero di Numeriano. Cosa accadde veramente in quei giorni e mesi non è però facile a dirsi, narrato com’è da fonti contradditorie e non sempre affidabili (Historia Augusta, Zonara, Giovanni Malala, Chronichon Paschale, Mosè di Cirene…). Dalle diverse versioni emerge comunque una vicenda alternativa e forse storicamente più credibile (di certo assai poco gradita ai Romani) che colloca la fine di Caro e Numeriano nella coda di un conflitto divenuto improvvisamente favorevole ai Persiani, passati al contrattacco dopo che la prima fase del confronto, favorevole invece ai Romani, si era conclusa vittoriosamente a Ctesifonte, anche perchè Bahrām II era stato inizialmente impegnato a fronteggiare ad Est una serie di ribellioni interne. Il nuovo andamento delle operazioni, peraltro esplicito in fonti tarde armene e bizantine, è forse celebrato da uno dei rilievi di Bahrām II a Naqsh-e Rostam. Tali eventi sarebbero stati mascherati dalla versione romana (la messinscena della lettiga) nella quale la morte di Numeriano viene attribuita a una lotta di successione tutta interna, evitando di gettare ombre sul successo delle armi romane (nota 1). La moneta che condivido ritrae il figlio minore di Caro, il Cesare Numeriano, Princeps Iuventutis, che accompagnò in Oriente il padre (il quale non mancò durante il viaggio si guadagnarsi meritatamente sul campo il titolo di Germanicus Maximus). Alla morte di Caro, tra il Luglio e l’Agosto del 283, Numeriano diviene co-Augusto (assieme al fratello rimasto in Occidente) e inizia una lenta ritirata lungo l’Eufrate che dura quasi sedici mesi. Raggiunta Emesa nel Novembre 283 vi sosta a lungo, fino al Marzo 284. Nel Novembre la spedizione raggiunge infine il Bosforo Tracio, dove però un sospetto fetore porta alla scoperta del cadavere celato nella lettiga, secondo il racconto tradizionale cui abbiamo accennato. Diritto: M AVR NVMERIANVS NOB C Busto di Numeriano panneggiato e corazzato verso dx con corona radiata. Rovescio: PRINCIPII-V-VENTVT//ςKA: il Cesare Numeriano panneggiato e corazzato, stante verso dx, tiene un globo nella dx e uno scettro nella sx. Peso gr. 3.84; diam. ; 22 mm; asse di conio: h6. RIC 363. La perdita della superficie originale della moneta sembra completa, più evidente all’ingrandimento che a occhio nudo. Vicino ai rilievi si notano residue tracce di argentatura (?). Il resto della superficie è brunita. Sul diritto, all’altezza della prima “M”, sul bordo del tondello , una piccola lacuna semicircolare dai margini patinati come i rilievi. In esergo indicazione della 6a officina di Roma (il segno “ς”, da quanto discusso in precedenti contributi e salvo miei fraintendimenti, deriva dal digamma, con funzione numerale in quanto sesta lettera dell’alfabeto greco, e viene detto “stigma” per successiva identificazione con un segno di legatura delle lettere sigma (σ) e tau (τ) in uso dal Medioevo al XIX sec.). Segue l’indicazione greca per “venti” (KA) per la quale, tra le mie poche fonti, resto incerto fra le diverse ipotesi: per i più indica il rapporto di lega di 20:1 (5% di argento). Secondo altri indicherebbe invece il rapporto con l’aureo (20 bronzi argentati per 1 aureo, replicando in forma altamente fiduciaria il precedente rapporto con l’aureo). Altre congetture hanno ipotizzato equivalenze con 20 assi o due denari, ricordando che il segno X sui denari repubblicani indicava l’equivalenza 1 denario / 10 assi. Un saluto e a presto, Lvcivs LX (nota 1): Se questo appare il quadro storico più realistico, diverse fonti contribuiscono a confonderlo: si narra così anche di un Caro rientrato trionfante a Roma e caduto in una successiva campagna contro gli Unni; di un Carino che combatte in Oriente; o si duplica, per lo sconfitto Numeriano, il destino di Valeriano, scuoiato e ridotto a un otre, dando a Numeriano la colpa della morte del vescovo di Antiochia Babila, da attribuirsi invece alle persecuzioni di Decio. PS: E’ sempre molto affascinante e istruttivo vedere le cose dalla parte degli “altri”, del nemico, facendo specchiare i due imperi eterni rivali e osservando un poco i Romani stando dalla parte dei Persiani. Oltre alla lettura dei passi delle Res gestae Divi Saporis (termine coniato da Rostovtzeff in analogia alla Res Gestae Divi Augusti) e in attesa di suggerimenti bibliografici dei quali sarò grato, intanto mi è arrivato il celebre volume di R. Ghirshman, Arte Persiana. Parti e Sassanidi, 1962, che risulta certo datato in alcuni suoi giudizi artistici, ma è tuttavia ancora utilissimo per una narrazione d’insieme e per l’ampio corredo iconografico, piacevolmente âgée.3 punti
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Questa discussione è surreale, assomiglia alle dichiarazioni dei politici nostrani dopo le elezioni: tutti dichiarano di aver vinto. Forse è inutile continuare: grazie ai contributi riportati la questione è sufficientemente limpida da essere compresa anche da chi non è storico di professione, e l'arrampicata su vetro è uno sport che io trovo abbastanza avvilente.3 punti
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Quella che sei vede svolazzare ai fianchi di Marte e' una clamide. Allego questa pagina secondo me interessante ed esplicativa, tratta dal FAC: Mars, the God of War on Roman Coins Ciao. Stilicho2 punti
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Praticamente mi pare di capire che sta ruggine è un pó come il cancro del bronzo sulle monete. Uno spauracchio. Interessanti le info grazie ragazzi2 punti
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La ruggine sostanzialmente è un fungo che si attacca alla carta e ai francobolli per una sbagliata conservazione, umidità, contatto con altro materiale infettato, infatti la tua busta andrebbe già isolata. Come consigliato da fapetri2001, con uno stecchino puoi fare cadere un goccino piccolo piccolo di candeggina o di acqua ossigenata sulla macchia, tieni presente che entrambe le sostanze tendono a sbiancare, usale magari diluite. Entrambe le sostanze potrebbero non eliminare il problema ma lo rallenteranno.2 punti
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Buonasera, busta interessante in perfetta tariffa lettera raccomandata per estero, ( tariffa Vaticano) affrancata con francobollo isolato da £.2,75 Lilla scuro e nero della serie "Giardini e medaglioni" il francobollo sembrerebbe perfetto, mi pare di notare un piccolo punto di ruggine all'altezza del 4° dentello in alto a dx, ma niente di preoccupante, ma da tenere d'occhio. purtoppo la busta presenta una brutta lacerazione dovuta allìapertura, che disturba la visione in toto, ma nel complesso è un bel documento, il prezzo di catalogo in basso a dx scritto in lapis è sicuramente di qualche anno fà, oggi ha un prezzo di catalogo di 450€ il sigillo in ceralacca presenta alcuni disegni ma non riesco a decifrarli2 punti
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Condivido sempre molto volentieri le monete così come vedo altrettanto volentieri le vostre, di solito le metto subito ma ieri non avevo a portata di mano tutti i dati, eccola qua, spero ti piaccia, come dicevo è stato un regalo molto gradito 😀 Numeriano, Antoniniano, Lugdunum, 283-284 d.C., RIC 388var. 2,95g X 22,23mm D/ IMP C NVMERIANVS AVG; busto radiato con corazza a destra; R/ MARS VICTOR, C; Marte stante a destra con lancia nella destra e trofeo sulla spalla sinistra;2 punti
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Buongiorno @lorluke, di sicuro non venne re-impiegato un conio già approntato per la battitura dei 40 lire. E' infatti mancante - nel soldo - l'iniziale della zecca sotto la data. Il contrario (la battitura di 40 lire con il conio di diritto del soldo) è invece testimoniato dalla ben nota varietà di 40 lire 1808 sprovvista appunto della M sotto il millesimo. Ma siamo fuori dal campo d'indagine specifico legato all'anno 1810. A voler aggiungere carne al fuoco per future ricerche, si potrebbe invece ipotizzare un ri-utilizzo del conio del "soldo prova" come conio per i pezzi da 40 lire (andando semplicemente ad aggiungere la lettera M). Complimenti per l'acquisto, di grande interesse soprattutto all'interno di una collezione tematica!2 punti
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Sono andato a controllare ed effettivamente parla proprio di questa rara versione con libretto in lingua russa2 punti
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Sul catalogo Gigante viene riportato che esistono delle confezioni del 1980, estremamente rare, contenenti il libretto interno pubblicato in russo. Pag. 7442 punti
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DE GREGE EPICURI Di solito si vedono delle brutte imitazioni moderne, mentre questo è un vero kreuzer di Francesco 1°, marito di Maria Teresa ed imperatore effettivo. Infatti, la Prammatica Sanzione fu contestata dai Grandi Elettori, e Maria Teresa non fu mai davvero imperatrice, ma solo "imperatrice consorte" dopo il 1745, quando fu eletto imperatore del SRI il marito Leopoldo di Lorena; e i suoi discendenti e successori sono infatti degli "Asburgo Lorena". Questo è un kreuzer del 1759.1 punto
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Si tratta di esubero di metallo1 punto
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Buonasera a tutti La piastra del 1795 come dice il caro amico rocco ha 3 punti di cui a mio avviso solo uno è voluto , gli altri 2 non sono di sicuro punti voluti .. Allego foto Saluti . Luigi1 punto
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Tarì 1798 HIE .. Carlino 1798 SICIL .. 10 Tornesi 1798 SICILIAR .. 6 Tornesi 1800 ET .. Conii con doppi punti voluti. Li colleziono, li studio e li ho in mano.1 punto
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Piastra 1795 , aggiungo che questo dritto con il presunto doppio punto dopo SICILIAR è abbinato ad un rovescio con i gigli invertiti al centro dello stemma Borbonico. Poi osservando il Tarì del 1790 con rovescio "Corona" il secondo punto dopo la P del PERGER è troppo a ridosso del bordo esterno...e secondo me non è voluto.1 punto
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Buonasera @besson, sempre moneta con fascino. Secondo me bordo largo, conservazione MB / BB1 punto
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The Emerald City Dopo aver superato diverse insidie, i quattro amici giungono finalmente alla Città di Smeraldo, dove vive il mago. Qui, sono invitati a indossare degli occhiali dagli strani poteri. Attraverso quelle lenti, infatti, tutto appare colorato di verde. Il colore dei soldi, naturalmente, i famosi greenbacks di cui abbiamo parlato. E la Città di Smeraldo non sarebbe altro che Washington D.C., al cui centro sorge il Palazzo di Smeraldo, residenza del mago... la Casa Bianca The Wicked Witch of the West La Malvagia Strega dell'Ovest vive in un enorme castello con bellissime stanze, sorvegliato da un esercito di mostri. Dorothy e i suoi amici, per ordine del mago di Oz, muovono verso le sue terre per sconfiggerla, e dopo varie peripezie riescono nell'impresa semplicemente gettandole accidentalmente addosso un secchio d'acqua. La strega terrorizzata comincia a liquefarsi fino a sparire in una poltiglia fangosa. A interpretarla nel film è Margaret Hamilton, e secondo la versione "politica" della storia rappresenterebbe, insieme ai mostri suoi alleati, i politici favorevoli al gold standard. The Wonderful Wizard of Oz E' questo il soprannome di Oscar Zoroaster Phadrig Isaac Norman Henkle Emmanuel Ambroise Diggs, opportunamente abbreviato in Oz le iniziali dei suoi primi due nomi, che starebbero però a significare anche l'abbreviazione di Ounce, oncia, l'unità di misura usata per le monete. Egli è un uomo proveniente da Omaha, Nebraska, dove lavorava come prestigiatore e ventriloquo in un circo, occupandosi anche di pubblicizzare gli spettacoli con una mongolfiera. Un giorno, accidentalmente, perse il controllo del veicolo e fu trasportato dal vento nel mondo di Oz, dove gli vennero attribuiti poteri magici. Non fece nulla per sfatare il mito, diventando così il Meraviglioso Mago di Oz. Ma Dorothy e i suoi amici riescono a smascherare le sue imposture. Frank Morgan è l'attore che lo interpreta nel film del 1939, ricoprendo ben cinque ruoli diversi. Se volete saperne di più, leggete il libro o guardate il film, a me resta solo di parlare della protagonista principale, Dorothy, e lo farò in chiusura di discussione: non manca molto, ma ci sono ancora della cose da dire. E ci sarà spazio anche per un'ultima moneta petronius1 punto
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Buonasera, inizio la seconda puntata dei francobolli classici del Regno Unito, questa sera passiamo a Re Edoardo VII, figlio della Regina Vittoria, posto la prima serie emessa nel 1902 che comprende anche i valori complementari emessi nel 1909-10 in totale 15 valori emessi, ne vedrete 22 in quanto ho aggiunto anche qualche variante di tinta, buona serata F.P.1 punto
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come ti ho scritto prova ad immergere uno stuzzicadenti nella varichina, quindi sarà poco più che umido, e fanne cadere sopra la ruggine una piccolissima goccia poi non toccare la busta , la varichina cerrà assorbita , potrebbe bloccare la ruggine, ma in qualsiasi caso non fare altro, il francobollo ha già diversi anni e non dovrebbe peggiorare1 punto
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Il disegno sembrerebbe quello del Vaticano , che cosa vorrebbe dire.... parli forse del sigillo in ceralacca? la ruggine potresti provare con la punta di uno stuzzicadenti con un goccetto di varichina e non lo toccare, dovrebbe bloccarla, ma la ruggine è molto ostica1 punto
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Classical Numismatic Group > Triton XXVIII Auction date: 14 January 2025 Lot number: 362 Price realized: This lot is for sale in an upcoming auction Lot description: PHOENICIA, Byblos (Gebal). Uncertain king. Circa 433-425 BC. AR Shekel (26mm, 13.67 g, 12h). Galley with three hoplites left; below, hippocamp left / Vulture standing left on incuse ram lying left, head right. E&E-B Group III.1, 102 (O1/R1 – this coin, illustrated); Betlyon 5; Rouvier 630; HGC 10, 126. Lightly toned, minor granularity, a few light scuffs on obverse, a few small bumps on edge. Near EF. An exceptional example of this very rare issue with all details clear. Ex Peus 361 (3 November 1999), lot 244. Estimate: 5000 USD1 punto
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Si, San Pietro Apostolo, sull'altro lato dovrebbe essere Santa Rosa da Lima. Databile seconda metà del '600 inizi 700 credo. Aspettiamo conferme.1 punto
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Ciao @Rufilius, molto bella. Il volto giovanile mi sembra condotto con bella sicurezza plastica. Di Marte mi incuriosiscono l'elmo, che nella mia ignoranza non so identificare, così come il particolare panneggio all'altezza dei fianchi. grazie e a presto.1 punto
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Consumata è consumata, ma il fatto che la firma Brozzi non si legga mi lascia un dubbio. La scritta C 10 è ben visibile, mentre la data e la sigla R sono più consumate. Boh, per me è da studiare bene.1 punto
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Indagando una necropoli altomedievale in Crimea è stato rinvenuto un "tesoro" barbarico: https://stilearte.it/e-una-tomba-del-400-cosa-sono-i-reperti-femminili-ora-recuperati-chi-li-produsse-rispondono-gli-archeologi-un-segreto-di-cosmetica-trovato-in-un-contenitore/1 punto
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bellissima trovata, W le anomalie numismatiche, con buona pace di chi non le ama.....hahahahahahahahahhaha1 punto
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Mi sono accorto che le foto fatte ieri sera non sono buone, i colori sono scuri, per questo le ho rifatte.1 punto
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Nel 1902 era un funzionario della succursale di Verona della Banca d'Italia.1 punto
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Sinceramente devo ammettere che il 2 euro cipro e’ molto bello dal vivo. Sono riuscito ad averne una e spero di riuscire a prenderne un altra per un amico, appena l’ho avuta tra le mani sono rimasto decisamente stupito. Un Proof molto bello, e’ carino anche il disegno a dirla tutta. Peccato solo per la tiratura e per l’enorme speculazione che ci sara’ dietro. In un blog spagnolo pensano che piu’ avanti faranno anche la versione per rotolini ma pensano male, ahime’. 7 mila sono e 7 mila rimarranno🙃1 punto
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Ciao, il RIC di riferimento per il denario in argento è il 175 che reca sul rovescio la personificazione della dea dell'Annona, è così che io ho catalogato due denari del Limes.🙂 ANTONIO1 punto
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In my opinon: RIC 175 var./ Sear #1236 var. / RSC #284 var. Variant with a different position of the anchor part in the left hand of Annona Regards, Ajax1 punto
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Approfitto di questa splendida discussione per allegare il mio bronzo di Antigono II Gonata ( Auction G1, Aphrodite, lotto 103) ... mm.17, gr 6,58, Uncertain macedonian mint. D/ Helmeted head of Athena r. R/ Pan standing r., erecting trophy; helmet to l., monogram below, wreah to r. HGC 3.1 10491 punto
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Sono entrambe monete innichelio, metallo morbido e facilmente soggetto ad usura e graffi. Questi esemplari sono tormentati da graffietti che ne abbassano la conservazione attorno all'MB (più in meno che in più). La tiratura inferiore al milione (599.000 esemplari) è, come ti è stato detto, quella del 1924. Posto qui un esemplare in buona conservazione come confronto:1 punto
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Mi schiero volentieri con "l'opinione dominante". E non comprendo il motivo per il quale, chi aveva finora espresso tale opinione, pur citando fonti autorevoli, sia stato irriso e criticato, anche con molta sufficienza, come se avesse detto chissà quale eresia storico-giuridica.1 punto
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Una coppia di fibule a staffa con la relativa catenella di sospensione ,piuttosto rara.1 punto
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Senza polemica ma credo che prima di scrivere certe affermazioni occorra fermarsi un attimo, studiare (come Luca ben fa) e magari valutare anche CHI scrive e cosa (in questo caso un utente molto preparato sul periodo in questione). Scrivo questo perchè alcune osservazioni come quelle citate potrebbero suscitare in chi si prodiga nel condividere i suoi acquisti sentimenti di scoraggiamento, specie quando sono accompagnati da note informative che richiedono studio, impegno e tempo. Luca si distingue ripetutamente per approfondimento e studio, e per questo motivo dovrebbe godere della nostra fiducia. Ripeto: non significa essere dei creduloni, ma vista la sua preparazione, prima di mettere in dubbio un suo scritto, che almeno che ci si dedichi a capire meglio cosa è stato scritto in merito. E' quanto ho fatto io, ed ho potuto constatare che quanto da lui scritto viene confermato sia dagli scritti del Crippa (noto per i suoi approfonditi studi sulle monete di Milano) e nelle note dell'asta Nomisma 40 redatte da Nicolò Pirera, appassionato cultore e collezionista dell'epoca Napoleonica; infatti, al lotto 934 dove viene esitato un analogo esemplare (vedi foto in allegato) viene scritto quanto segue: "Moneta che appare sia nell'opera di A. Pagani sulle prove ed i progetti al n. 493 sia nell'altra sulla monetazione ordinaria dello stesso autore e censita al n. 75b. Crippa lo elenca al n. 50 tra i progetti (con rarità R4). Si differenzia dalla monetazione usuale del soldo per una definizione del conio molto più curata, il metallo solitamente lucido e di colore scuro, mentre l'impronta di Napoleone è maggiormente definita, oltre che per il bordo perfettamente circolare, liscio, e di maggior spessore. Siamo propensi a considerarla una moneta, giacchè se ne conoscono due esemplari che hanno circolato, anche se di tipo transitorio. Da li a poco infatti fu introdotto il nuovo tipo da un soldo (1811) con il bordo leggermente rialzato e liscio e la testa di Napoleone più piccola con la capigliatura a ciocche grandi. Di questo tipo, ad oggi, sono comparsi in asta pubblica, due soli esemplari negli ultimi 30 anni". Grazie Luca per aver condiviso un esemplare importante della monetazione Napoleonica1 punto
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A questo punto perchè non un giuramento scritto registrato da un notaio sul legale ottenimento della moneta? Giuramento sulla Bibbia ovviamente. 😀1 punto
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Posto di seguito le immagini di alcune pagine di un testo di storia monetaria inerenti alle monete di conto usate nella Roma del settecento, credo possano essere di aiuto per una migliore analisi dei valori e prezzi presenti nel documento...1 punto
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solitamente i documenti di questo tipo i valori monetali sono espressi in moneta di conto Lira, Soldo, Denari1 punto
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Attenti a quei due Alla grande Marione1 punto
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@numa numa, @Poemenius... calmi ragazzi... mannaggia alla mancanza della comunicazione non verbale Ma state parlando di due cose differenti in una discussione, sulle zecche, sono gli oggetti: le monete chiamate da Arslan e, ormai nella vulgata "municipali", cioé le monete in AE che non hanno l'indicazione ne' del potere imperiale ne' di quello regale ostrogoto. Sono le coniazioni Invicta Roma, Felix Ravenna e Felix Ticinum. Sono oggetti, monete, che presentano elementi di discussione per attribuirle a questo o quel periodo ma è comune chiamarle "municipali". Avete parlato entrambi di municipali per indicare gli oggetti. sono le zecche che coniano monete in AE, non gli oggetti. In seguito i vostri interventi sono state due danze che si sono avvicinate e scontrate su questi due termini che non sono stati utilizzati in alternativa, come la stessa cosa, ma come cose differenti. Da qui il qui pro quo.1 punto
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Ciao! per aspetti stilistici intendo quelli che ti ha riassunto @@fabry61 postandoti anche alcune foto come esempio. Lasciando da parte il peso che, solitamente denuncia anche l'anzianità del pezzo, (le monete più recenti pesano in genere di meno rispetto a quelle più vecchie, salvo che entri in gioco un differenziale nella lega .... più o meno contenuto d'argento, ma che non riguarda queste monete); l'aspetto esteriore cambia anch'esso col tempo. Da immagini più "rozze" si passa ad altre più raffinate; aumentano i particolari che possano ingentilire la moneta, si segue la moda (avveniva anche allora). Magari in monete di basso valore era meno evidente, ma il "rinascimento", il "manierismo", il "barocco", il "rococò" si sono spesso riverberati anche nelle monte. Se ti sei ammalato delle "levantine" ..... per una Dalma et Alban, complimenti; è una bella ricerca, storica e numismatica, che ti porterà verso gli altri tipi e poi verso i Soldi della medesima serie. Forse già l'hai scaricato, comunque è propedeutico; vecchiotto e meno dettagliato del Papadopoli, ma sempre interessante, in rete grazie ad incuso. (mi raccomando Lazari e non Lazzari .... altrimenti @@gigetto13 ti tira le orecchie) saluti luciano http://incuso.altervista.org/docs/monete-possedimenti-veneziani.pdf1 punto
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