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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 12/07/24 in tutte le aree
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Carissimi amici, quest'oggi ho il piacere di condividere con voi uno dei lotti che mi sono aggiudicato nell'ultima asta Varesi. Come da titolo, si tratta di una lira del 1812 del Regno d'Italia (zecca di Milano), moneta comune ma non così facile da reperire in codesta conservazione. Personalmente, mi è capitato poche volte di vedere dei rilievi così ben definiti. Soprattutto i capelli al dritto sono impressionanti! Degne di nota anche la bella patina che dà carattere al tondello e l'assenza di graffi di conio, schiacciature o debolezze.6 punti
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Ecco Brindisi… Lotto 456 NAC 148 26/11/2024: Brindisi. Ferdinando II d’Aragona, 1495-1496 Cavallo, Æ 1,05 g. FERD – INADAV(S). Testa radiata a d. Rv. EQ[VITAS REGNI] Cavallo gradiente a d.; in alto, rosetta e, all’esergo, B colonne coronate F. CNI –. MEC 14 –. D. Fabrizi, Un inedito cavallo di Ferdinando II, in Cronaca Numismatica n. 234, novembre 2010, pagg. 46-48. MIR 364 (questo esemplare illustrato). Vall-Llosera i Tarrés 305 (questo esemplare illustrato). Della più esimia rarità. Ritratto finemente eseguito. Debolezza marginale, altrimenti BB / q.BB Questo affascinante esemplare, pubblicato su Cronaca Numismatica nel 2010 da Davide Fabrizi, aggiunge un ulteriore tassello alla serie delle monete coniate dal giovane re aragonese. Il ritratto inciso è decisamente realistico, tanto da ricordare lo stile dei coronati d’argento coniati a Napoli. Anche se moneta minuta, la raffinatezza dell’esecuzione permette di comprendere quanto importante fosse diffondere l’immagine più veritiera del sovrano, dall’animo nobile e purtroppo prematuramente scomparso dopo poco più di un anno di regno. Riteniamo, in condivisione con quanto sostenuto da Fabrizi, che le lettere all’esergo del rovescio, B – F tra due colonne coronate (simbolo della città di Brindisi), possano essere interpretate quali iniziali di Brundisina Fidelitas; legenda che compare anche sull’altra tipologia di cavallo coniata nella città pugliese sotto Ferrandino. Per ulteriori approfondimenti si rimanda all’articolo di Davide Fabrizi, citato nei riferimenti bibliografici, nel quale la moneta viene edita per la prima volta.5 punti
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Riportando il discorso sul piano giuridico, a mio parere il contratto di compravendita si è più che perfezionato e concluso. La moneta, quando è stata testata, era ormai di proprietà dell’acquirente. Ne deriva che: - l’acquirente (il professionista) non era assolutamente legittimato a revocare il bonifico dopo aver preso in consegna la moneta, ragione per cui è ora inadempiente (e, quindi, tenuto al pagamento); - se il professionista ha scoperto successivamente che la moneta era falsa, sarà lui a doverne dare la prova per giustificare il proprio inadempimento (mancato pagamento del prezzo pattuito). Ovviamente tutto valido se non è stato firmato un contratto con condizioni particolari in deroga a quanto ho scritto. Morale della favola: se fossi la signora che ha aperto il post non riprenderei mai la moneta ma pretenderei il pagamento del suo corrispettivo. Saluti4 punti
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Buongiorno, ognuno ha il suo modo di approcciarsi alla numismatica e alle varianti che ne derivano, c'è chi è scettico a prescindere e chi invece prende per buono tutto ciò che vede o che gli viene detto (e questo è un problema)... Le varianti sono sempre stato un campo minato perché presentano una vasta modalità di interpretazione e spesso,se non sempre, è difficile mettere tutti d"accordo,nel caso specifico dei doppi punti è presente un'ulteriore criticità,quella di capire se effettivamente quei due punti sono effettivamente tali o magari uno dei due è un esubero di metallo che per puro caso si è insediato in una determinata posizione e che magari l'usura ne ha modificato l' aspetto rendendo più simile proprio ad un punto,e chi studia queste varianti ha sicuramente preso in considerazione anche questo aspetto,ed è per questo motivo che si possono avere dei sospetti su dei punti mentre in altri no, è siccome in numismatica il dubbio è poco contemplato allora si tende a non riconoscere come doppio punto se uno dei due ha caratteristiche diverse dagli altri,non mi riferisco alla grandezza ma all'aspetto generale,i doppi punti uno più grande e uno più piccolo l'ho visto la prima volta sulle piastre del 56,poi sulle 34 e poi sulle 48 con 8 ribattuto sul 7(qui può smentire o confermate @Raff82visto che piastre del Re Bomba sono il suo pane quotidiano) e in questi casi non ci sono dubbi che siano effettivamente dei doppi punti anche se qualcuno ha dei sospetti semplicemente perché non si è usato lo stesso punzone per replicare il punto ma la stessa cosa la possiamo notare sulle piastre del 1815 con doppio rombo tra D e G nella legenda al dritto, anche in questo caso uno più grande e uno più piccolo,il perché non ci è dato saperlo... ritornando al discorso principale dei doppi punti è quindi normale che quando si posta una moneta con variante si possano ricevere pareri discordanti,poi c"è anche il soggetto che ti boccia la moneta a prescindere per motivi che conosce solo lui ma sta a te capire in che ottica inserire questi personaggi e trarre le giuste conclusioni, quindi non credere che tutti ce l'abbiano con te,e solo che senza prove inconfutabili si tende sempre a stare nel dubbio, inoltre hai aperto diverse discussioni con la stessa tematica,con la stessa domanda,con le stesse considerazioni e con le stesse risposte che non hanno portato a nulla di fatto, semplicemente perché la motivazione che hanno indotto in zecca ad apporre questi benedetti doppi punti non c'è,e non è che aprendo discussioni ciclicamente sempre sullo stesso argomento cambi qualcosa ma è più facile che stufi proprio come hai detto tu... In definitiva il mio consiglio è: visto che sei interessato particolarmente a questa variante dovresti essere tu ad approfondire e fare delle ricerche in merito,come dicevo in un post precedente le ricerche non dovrebbero essere circoscritte al solo tondello di metallo ma ampliate anche ad altro come il contesto storico o finanziario dell' epoca,e magari avrai un giorno la soddisfazione di scoprire il perché si è apposto il doppio punto su determinate monete... Per concludere dico la mia:per me il doppio punto è un segno di lavorazione interne alla zecca,non credo che abbiano lo scopo di portare messaggi fuori dalla zecca,non credo proprio sia una cosa fattibile considerando che le monete battute cadevano in ceste tutte assieme e poi venivano immesse in circolazione con la stessa casualità, vorrei vedere che le monete con i doppi punti venivano battute poi recuperate per poi consegnarle direttamente all'interessato, altrimenti non vedo altri modi e sinceramente mi sembra molto improbabile se non impossibile, credo invece che questi servissero per differenziare in zecca monete che avevano seguito un processo produttivo non standard come succedeva regolarmente, magari perché realizzate con un nuovo macchinario da testare,o con qualche modifica nella lega,e che una volta avuto i dovuti riscontri in zecca si procedeva poi ad immetterle regolarmente in circolazione... Faccio questo ragionamento perché anche nel mio lavoro si tende a "segnare" i pezzi che produciamo quando usiamo macchinari diversi dal solito o quando testiamo materiali di nuovi fornitori,e parlando con un dirigente di una nostra filiale in Francia mi aveva detto che questa tecnica è usata da molte altre aziende da molti anni,se non secoli... A volte la soluzione è anche la più semplice...4 punti
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professionista è tra l'altro, chi facendo errori se ne assume la responsabilità altrimenti siamo tutti professionisti3 punti
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Ricordo sempre che "professionista" vuol dire persona che svolge una certa professione. Non vuol dire che la sappia fare bene o che non faccia errori. Oppure che sia una persona in odore di santità. Non capisco perché qui numismatici e case d'asta debbano sempre e comunque e a prescindere essere trattate come divinità addirittura innominabili. P.s. Io vengo chiamato professionista, e lavoro con altre persone dette professionisti. Poi chi lo è e chi non lo è, è un'altra questione 🙂3 punti
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Quindi, se fosse successo a Te, avresti ritirato la moneta, una bella stretta di mano, e amici come prima? "Monetina" che, in alta conservazione, fa 40 mila euro (+ diritti)? https://montenegro.bidinside.com/it/lot/1018/vittorio-emanuele-ii-100-lire-1872-roma-r-/3 punti
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Ciao @lorluke. "Non so come questo forum possa influire sulla questione o risolvere il problema. Trovo solo che mi sembra inopportuno mettere pubblicamente sulla graticola un professionista in questo modo." Puoi avere anche ragione, nel senso che è sempre inopportuno -come dici tu- "mettere pubblicamente sulla graticola un professionista" se non si hanno tutti gli elementi a disposizione. Sta di fatto che l'Utente si è rivolta al Forum, come spesso accade, per avere un consiglio, un parere su quanto accaduto e, faccio notare, che solo su richiesta l'Utente ha fornito il nominativo del Professionista. Ora, il Forum non è un Tribunale e non siamo certamente in grado di "risolvere il problema" dell'Utente, ma certamente, come scritto negli interventi, non possiamo non esimerci dal formulare dei consigli anche pratici. L'intervento ultimo di @stier penso che sia significativo in questo senso. Saluti.3 punti
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Desidero precisare che ho fatto la domanda nel forum per sapere se poteva essere una pratica di prassi, essendo del tutto inesperta. Voglio partire dal presupposto che siamo entrambi in buona fede, sia io sia il numismatico. Dal mio punto di vista trovo in ogni caso la modalità seguita in tutta la vicenda non lineare ed ho aggiunto il nome del professionista (su richiesta) perchè comunque le testimonianze, tutte e soprattutto quelle positive, posso aiutare ad inquadrare meglio la persona e la questione. Mai mi permetterei di infangare gratuitamente il nome di un professionista. Settimana prossima andrò a prendere la moneta e cercherò di capire meglio direttamente con l'interessato, con garbo e buona relazione come è nel mio stile. Ringrazio chi ha speso qualche minuto per darmi il suo parere e per me la discussione termina qui. Se qualcuno fosse interessato a sapere come è finita la questione, mi può scrivere direttamente in privato.3 punti
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Buongiorno a tutti, chi mi conosce sa che anche in passato ho postato monetine di poco conto, ma per me è puro divertimento ricercare rarità in monete che quasi nessuno si fila. Oggi voglio postare questo quattrino del Granduca Ferdinando III del 1794 che sembra essere veramente raro. Manca al CNI ed anche al MIR, nel catalogo de La moneta non è inserito e solo nell'opera di Andrea Pucci sulla monetazione minore dei Lorena è fotografato al numero 30. Gigante, prendendo come riferimento il Pucci, lo classifica R4. La qualità è bassa, si trovano sempre così, e anche solo vederli BB o migliori è quasi impossibile. Nonostante le tirature riportate non siano piccole, si trovano raramente. al D/ FERD. III. A.A M.D. retrograda. ETR stemma di Firenze in stile barocco al R/ su tre righe QVAT/TRINO/17942 punti
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Buonasera Raimondo10, come ti avevo scritto dipende dsal tipo di francobollo la differenza del plus valore dal francobollo sciolto a quello su busta, per gli antichi stati sopratutto non va preso tutto alla lettera e vedere un catalogo e fare uno + uno = 2 , non funziona così la storia postale valuta tantissime cose, dal tipo di documento, al tipo di affrancatura , al bollo ,alla destinazione ,ecc. ecc, il tuo documento ha un francobollo da 1 Baj che come ti abbiamo detto non è brutto ma non è neppure di 1° scelta, ed è uno dei francobolli più comuni dello Stato Pontificio, in quanto era per l'affrancatura di raggio limitrofe e per altre che sarebbe troppo lungo da descrivere, comunque un francobollo comune che dalla tabella che ti allego, vedrai ha un basso valore di catalogo sia di usato sciolto che su documento, in questi casi è sempre più apprezzabile il contesto generale, pensare che è un documento che è in essere da 170 anni2 punti
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Ciao a tutti, questo post intende essere un riassunto del mio pensiero, senza pretese di completezza o correttezza e si basa esclusivamente su riflessioni scaturite dalla lettura di questa discussione. Mi sembra che fino ad adesso tutti i commenti sono passati dall'ingresso principale (Porta Pia), io intendo passare da quello di servizio, meno in vista ma sempre utile per entrare. Da qui in poi è tutto un "Secondo me..." Abbiamo un periodo ben definito entro due date: 1870: Presa di Roma; lo Stato Pontificio viene annesso al Regno d'Italia. 1929: Patti Lateranensi creano ufficialmente lo Stato della Città del Vaticano. Già qui scrivo di due entità: lo Stato Pontificio prima e lo Stato della Città del Vaticano dopo. Lo Stato della Città del Vaticano è per me, in sostanza, una versione ridotta e simbolica dello Stato Pontificio, con un focus esclusivo sulla missione spirituale e religiosa della chiesa cattolica. Fino al 1870 il potere temporale e spirituale erano nelle mani del "monarca assolutista", cioè del papa. E dopo, fino al '29? Durante questo periodo, la santa sede continuava a esercitare la sua autorità spirituale sulla chiesa cattolica a livello mondiale, ma non aveva un controllo territoriale sovrano né un ordinamento giuridico statale indipendente. Daccordo: anche se non esisteva uno Stato del Vaticano, il Papa continuava a promulgare leggi e direttive per la chiesa cattolica (come encicliche e decreti) attraverso il diritto canonico, applicabili al clero e ai fedeli cattolici di tutto il mondo. Ma queste sono caratteristiche del potere spirituale con lo scopo di guidare i fedeli nella vita religiosa e morale, l' interpretazione e applicazione dei principi del culto. Cosa che fanno anche altre istituzioni senza essere uno stato. Che cosa definisce uno stato derivante dal potere temporale? Quali funzioni ha? - governare, mantenere l'ordine pubblico, amministrare la giustizia - legislazione civile, amministrazione dello stato, difesa, economia - forze di polizia, esercito - riscossione dei tributi (le care vecchie tasse) - battere moneta - emettere documenti di identità per l'estero nel periodo della "questione romana" questa "ridotta entità" quali delle funzioni di sopra ha attuato? Le stesse sono poi state messe in opera dal 1929 in poi, a tutti gli effetti, con la creazione dello Stato della Città del Vaticano. Allora: Debellatio? Sì. Njk2 punti
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A tal proposito, se non ho capito male, il bonifico è stato annullato dall'acquirente o no ? Ma se io fossi stato il venditore, trattandosi di una cifra importante, avrei preteso un bonifico istantaneo e prima di andarmene avrei lasciato la moneta a chi l'avesse acquistata, solo previo accredito sul conto bancario e questo a prescindere da un accordo di vendita scritta o meno.2 punti
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Ho cancellato da tutti i post il nominativo del Professionista e la sua città.2 punti
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Ciao,nessuna domanda è da ignorante se fatta con voglia di imparare... L'attacco di colata o becco di fusione è il punto da dove il metallo fuso passa e va a riempire lo stampo che nel nostro caso è quello dei tondelli, che successivamente vengono spezzati dai canali una volta che il metallo si è indurito per raffreddamento... Poi i tondelli venivano in qualche modo ripuliti dall' eccesso si metallo che si trovava sul bordo dovuto al metallo in eccesso dell' attacco di colata, secondo me i metodi usati erano diversi,in alcune pubbliche la zona è ben pulita, forse perché limata dal metallo in eccesso,in altri esemplari si notano invece evidente residui di metallo come se il canale fosse stato semplicemente spezzato e non rifinito in un secondo momento,questo sia per le pubbliche con tondello fuso e poi coniato che con quelle completamente fuse...2 punti
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Non saprei. Il nome si può comunque eliminare. Ripeto, aldilà di chi sia il Professionista, è il modus operandi che è sbagliato. Se poi la Signora si è inventata tutto, se ne assumerà la piena responsabilità. M. Scusa, ma finora quello che ha giocato con le parole sei Tu. Nessuno ha scritto che il Professionista è un imbroglione, un farabutto o che è già stata scritta la sentenza che lo condanna. La possibilità che la moneta sia stata sostituita dopo l'esame con l'acido è astrattamente possibile. E non è un gioco di parole. E' una possibilità. Se un Professionista, chiunque esso sia, vuole evitare che qualcuno pensi ciò, allora faccia il test dell'acido davanti al cliente e non dopo che ha firmato il contratto di compravendita e fatto il bonifico (che poi revoca).2 punti
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Io non ritirerei la moneta e sporgerei querela alla Guardia di Finanza. Sicuramente al ritiro ti verrà fatta firmare una qualche "liberatoria". Il fatto che nel contratto c'è la previsione che la moneta possa essere controllata con acidi per verificarne l'autenticità ed il titolo (cosa peraltro ridicola ed assurda), non significa che tale operazione possa essere eseguita in assenza del cliente. Non esiste proprio. M.2 punti
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Buongiorno a tutti, in tema di fusioni e soprattutto delle varie tecniche adottate delle quali sicuramente se ne è parlato abbondantemente nel forum. Vi mostro foto delle due ultime postate con l'aggiunta di una pubblica totalmente fusa che già ad una prima e veloce osservazione è palesemente di fattura diversa da quella più piccola. Saluti Alberto2 punti
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È senz’altro una brutta storia, se un numismatico ( quindi un professionista esperto) vede con lei la sua moneta e la giudica autentica e concordate insieme un corrispettivo, mi chiedo che bisogno c’è di testare poi in un secondo momento la moneta? La moneta andrebbe a mio modesto parere sempre testata anche in sua presenza. Qualcosa non mi torna…2 punti
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Le cartoline e la storia postale raccontano ... Sapevo che il fratello di mia nonna da fine 1919 al novembre del 1920 era a Innsbruk, con il 1° Reggimento Granatieri. La guerra era finita, ma anche se c'era la pace con l'Austria, non era così con la Germania, e nell'ottobre del 1919 i Granatieri erano stati inviati a presidiare il Passso del Brennero e alcuni territori austriaci. Il 5 novembre truppe bavaresi varcarono il confine ed arrivarono ad Insbruk e nel Brennero; si rischiò lo scontro armato , ma l'arrivo di nuove truppe italiane lo scongiurò. Questo è il fratello di mia nonna ad Innsbruk.2 punti
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@besson prezzo ottimo per la più rara tra le 4 varianti di questa data La mia in collezione la presi nel 2008 in un listino di un commerciante, ma è decisamente un esemplare difficile da cambiare2 punti
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Salve a tutti Segnalo la recentissima pubblicazione nel numero di 12/2024 della rivista del Museo del Risorgimento di Milano "Il Risorgimento", di un contributo di cui sono autore dal titolo: "<<Italia libera. Radetzky non volle>>. Tra autonomia ed iconoclastia: le monete del governo provvisorio di Lombardia", visibile a questo link: https://riviste.unimi.it/index.php/risorgimento/article/view/27355 Il numero per intero è invece consultabile qui: https://riviste.unimi.it/index.php/risorgimento L' articolo presenta una mia ricerca sulle monete da 5 lire del Governo provvisorio di Lombardia lavorate a scatola con il ritratto di Radetzky in cui ho ricostruito alcuni interessanti retroscena della vicenda che aggiungono un tassello in più sulla questione. Ci tenevo a ringraziare in particolar modo Mario @dabbene e @giancarlone per le belle immagini dei pezzi delle loro collezioni che mi hanno gentilmente concesso di aggiungere a questo contributo. Ringrazio anche chi mi ha dato la sua disponibilità per la pubblicazione di altre immagini che tuttavia per ragioni di economia di spazio non ho potuto inserire. Spero la lettura sia di vostro interesse1 punto
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Ale75 come sempre avevi ragione tu. È proprio un 4 nummi di Giustiniano primo: mi sono recato da un esperto di monete bizantine e con una luce radente e calda e una lente contafili mi ha fatto vedere la grande delta. Grazie mille1 punto
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sono arrivato tardi per sapere chi è il numismatico in questione, pazienza. La vicenda è surreale, parliamo di una moneta che vale in BB almeno 10.000 euro. Mi piacerebbe sapere quanto è stato pagata a @stier prima che il bonifico fosse revocato, e che tipo di documento è stato firmato quando la moneta è stata ceduta (o meglio, con quali clausole) La vicenda mi ha fatto tornare in mente una vicenda che mi capitò anni fa. I genitori di un ex collega avevano una oreficeria storica a Venezia, e ogni tanto rientravano monete d'oro, che poi il più delle volte venivano fuse (aimè) per nuove lavorazioni artigiane. L'accordo col mio ex collega era che mi portasse quello che gli rientrava di Italiano (perlopiù zecchini e marenghi) e quello che mi interessava lo prendevo a peso d'oro più qualcosina per la fatica. Tra i vari pezzi un giorno arrivò con un 100 lire di VE II, non ricordo la data. Subito sobbalzai, ma a una seconda occhiata qualcosa non tornava e glielo dissi... lui per niente basito mi disse "volevo vedere se a occhio te ne accorgevi", in effetti era falsa e l'avevano riconosciuta come falsa anche in oreficeria, in questo caso perché era calamitabile (prova banale che fanno gli orafi quando hanno dubbi). Il peso era di qualche decimo di grammo inferiore a quello dell'originale, tutto sommato non era male ma molti dettagli erano approssimativi.1 punto
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Salve, è un denaro del Priorato di Souvigny in Francia https://it.numista.com/catalogue/pieces74411.html https://www.acsearch.info/search.html?id=92571311 punto
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Beh se il numismatico in questione volesse esporre la sua versione credo che lo potrebbe fare. Come dicono i politici ? " Venga a riferire in parlamento ". Altrimenti chi tace acconsente, o no ? Sul fatto invece, a mio parere di chiedere il nome, non credo sia per buttare fango sul professionista in oggetto, ma chi dice ( visto che la Signora si è auto proclamata inesperta ) che non abbia potuto confondere numismatico con compro oro o presunto tale o addirittura negozio che si spaccia per centro numismatico ? Se così fosse, forse tutti eravamo qui a scrivere che aveva sbagliato a portare la moneta lì e forse anche a buttare fango sull'attività coinvolta.1 punto
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A mio avviso invece è bene che il nome rimanga. Non c'è nessuna diffamazione. Potrebbe benissimo essere che la moneta era falsa ed il professionista se n'è accorto in un secondo momento. Ed è qui che è corso a fare il test dell'acido e poi a bloccare il bonifico. Ciò non toglie che il modus operandi è totalmente sbagliato, proprio per il fatto che la signora ora non ha più modo di verificare se la moneta che le verrà restituita è proprio la sua. Probabilmente sarà la stessa, ma l'errore sta proprio nel fatto che lei non può esserne certa1 punto
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"Potrebbe" esprime una possibilità, non certo una certezza. Se fai la prova dell'acido in un secondo momento, dopo che Tu ed io abbiamo sottoscritto un contratto di cessione per una moneta autentica, mi potrebbe anche venire in mente la possibilità che la moneta possa essere stata sostituita? O non posso neppure ipotizzarlo?1 punto
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Ecco, questo è il punto. Noi conosciamo solo una versione dei fatti, che è quella della signora. Non sappiamo cos'è successo davvero e nemmeno possiamo sentire la versione di [#], dato che non mi pare sia iscritto a questo forum. Per quel che mi riguarda, trovo la vicenda molto strana. Come detto, la questione andrebbe chiarita tra loro privatamente e, nel caso, procedendo per vie legali. Non so come questo forum possa influire sulla questione o risolvere il problema. Trovo solo che mi sembra inopportuno mettere pubblicamente sulla graticola un professionista in questo modo.1 punto
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Salve, concordo con la somiglianza, ma il peso é troppo diverso. Forse un 25 kurus?1 punto
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Molto bella Luca! La patina, e i rilievi satinati al dritto conferiscono molto fascino. Il punto debole di questo taglio sono gli incisi che causano sempre irregolarità nel contorno, ma a parte questo difetto onnipresente, la tua lira si distingue anche per integrità del tondello e una coniazione di grande qualità1 punto
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Si abbassa il valore, bella comunque la busta ed anche il francobollo, viaggiata all'interno dell' allora Stato Pontificio.1 punto
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La Georgia divenne indipendente dall'Unione Sovietica il 25 dicembre 1991. In questo periodo, a quanto pare già dal 1990, sembra che circolassero gettoni telefonici di necessità ricavati piegando e contromarcando monete sovietiche da 15 copechi (di anni a caso). La scritta, che poteva essere sul dritto o sul rovescio delle presunte (ex) monete, dice " თბილისი " (Tibilisi).1 punto
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Sarebbero da mangiare, e i pinguini e le monete …. Ma non vogliono1 punto
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Mia Madre ,tanti anni fa ,guardando un documentario sull'Antartide vide le immagini di una sterminata colonia di pinguini e da buona bresciana della "bassa" esclamò : " oh Signu' quante bestie ! ... i sarà bune de maja' ?1 punto
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Se può interessare : https://coinindia.com/home.html1 punto
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Davvero una magnifica macchina del tempo tra le dita. Complimenti @Rufilius.1 punto
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Ciao! È un bordo largo sia al dritto che al rovescio, la più rara per questo millesimo e spunta sempre un costo non indifferente. Spero tu l’abbia pagata il giusto perché (facendo “la parte del diavolo”) l’usura è abbastanza marcata (vedi ad esempio le verghe del fascio, le mani e il viso dell’Italia fino ad arrivare ai cavalli; al dritto baffo del re usurato che (almeno con questa illuminazione) sembra avere la sua punta quasi al livello della guancia. Colpo a h. 12 del rovescio, una macchia ben evidente sul cavallo e una più contenuta vicino all’Italia, e dello sporco sul viso del re. Insomma… il Bb faccio fatica a vedercelo. Certamente non è Mb. Da vedere meglio con una luce diversa ma non credo che possa arrivare a Bb pieno (ti allego un esemplare di buon Bb, che puoi conservare per raffronti e studiare). L’importante è che tu l’abbia pagata “il giusto”. Ci tengo a precisare che mi spiace puntualizzare sempre il lato economico, ma dopo aver esitato la mia collezione sono ancora più convinto che “la ragione” deve sempre vincere “sull’emotività”, perché il mercato è, credetemi, “una brutta e spietata bestia” e il collezionista deve tutelarsi, e può farlo solamente essendo più preparato e giustamente critico verso i suoi acquisti. Come dicevo allego un esemplare in conservazione “buon Bb”. Le verghe del fascio sono leggermente colpite da usura ma ancora parzialmente distinguibili, così come la punta del baffo è ancora visibile.1 punto
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Ma quali interessati e prezzo interessante.... Soprattutto, evitiamo di accostare il termine numismatica a simile sciocchezze1 punto
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Mi pare poco utile riferire considerazioni vecchie o incomplete su tale tipologia, che prescindono dalla vera novità di questa moneta di prova in rame (e di quelle che seguiranno): il tipo di coniazione. La virola rappresentò una novità in Italia; tale tipo di battitura, detta anche "all'anello" è stata ampiamente descritta nel mio volume sulla monetazione napoleonica del Regno d'Italia, che qui riporto nei suoi punti salienti: "Lʼutilizzo del contornitoio o macchina marcatrice, permetteva di coniare con un particolare disegno anche il taglio delle monete in modo da renderne impossibile la tosatura (contornatura). Sempre per tale scopo a partire dal 1808 (zecca di Milano) e 1810 (zecca di Bologna e Venezia) la coniazione dellʼoro e dellʼargento fece uso di un nuovo strumento: la virola. Era costituita da un piatto metallico con al centro un foro circolare in cui veniva incassato un anello metallico del calibro pari a quello della moneta da coniare, ma leggermente superiore a quello del tondello; esso si alzava durante la fase di battitura ed abbassava durante quella successiva in cui la moneta veniva consensualmente espulsa, il tutto tramite un meccanismo ideato dal geniale meccanico [milanese] Giuseppe Morosi che lo fece applicare ai torchi del Regno deputati a coniare oro e argento. Scriveva Pellegrino Salvigni [direttore della zecca di Bologna] nel 1815: «Lʼanello che stringe la moneta allʼatto che riceve lʼimpressione dei conj mantiene alla moneta stessa una perfettissima rotondità; rende inoltre il contorno levigatissimo e lucidissimo. Tutte le monete sortono uguali di diametro per modo che sopraponendone alcune lʼuna allʼaltra costituiscono un levigato cilindro. Facilmente quindi può discoprirsi se qualcuna sia stata colla lima o con reagenti chimici alterata nel contorno. La moneta allʼanello, inoltre, esiggendo maggiore finezza dʼarte, distoglie dallʼidea di contraffarla o di falsificarla». Nel 1811 la zecca di Milano coniò anche il rame con tale modalità, mentre le zecche di Venezia e Bologna proseguirono col metodo tradizionale. Il cosiddetto “anello” della virola presentava il contorno liscio. Dʼaltra parte se il contorno fosse stato inciso vi sarebbe stata la necessità di una virola “spezzata”, cioè suddivisibile in più parti che potessero aprirsi per lasciar fuoriuscire la moneta; la virola utilizzata era invece di un solo pezzo e come tale avrebbe potuto essere solo liscia o solcata verticalmente. Pertanto anche le monete dʼoro e dʼargento, che dovevano presentare un contorno in incuso, necessitavano di un passaggio nel contornitoio." (p. 34) Per quanto riguarda la "documentazione" attinente, credo che relativamente alle "vere" prove di qualunque periodo e per qualunque zecca, essa sia sempre scarsissima, se non assente, e che l'attribuzione del termine "prova" (o "progetto") sia fondamentalmente in rapporto alle caratteristiche dell'oggetto coniato (da valutare di volta in volta) in confronto al tipo "ufficiale".1 punto
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Indagando una necropoli altomedievale in Crimea è stato rinvenuto un "tesoro" barbarico: https://stilearte.it/e-una-tomba-del-400-cosa-sono-i-reperti-femminili-ora-recuperati-chi-li-produsse-rispondono-gli-archeologi-un-segreto-di-cosmetica-trovato-in-un-contenitore/1 punto
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La discussione dovrebbe essere questa. Interessante, mi era sfuggita. In particolare il segno sembra effettivamente alterato di proposito e questo apre ad innumerevoli considerazioni.. Un saluto1 punto
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Salve @Pino 66 secondo me non è greca ma bizantina. Potrebbe essere un 4 nummi di Giustiniano I zecca di Tessalonica perche vedo una sorta di delta (Δ) su un verso e il busto mi pare combaciare. Provi a verificare moneta in mano. https://www.acsearch.info/search.html?id=55555871 punto
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Ciao @Granderik, eccomi con ritardo... In realtà la legenda "incusa" è l'effetto di un degradamento del conio pressochè totale, tanto da perdere un intero strato prossimo alla profondità delle incisioni, con l'effetto che di queste non rimane che la traccia più profonda (= i rilievi maggiori sul tondello), che sono il "piano" delle lettere nel nostro caso, con il loro bordo. Anche al diritto si ha la parte destra affetta dallo stesso problema, con porosità che lasciano pensare anche ad un conio arrugginito. Ho visto anche esemplari peggiori per Pergola, evidentemente i conii, in teoria giunti da Roma, non erano adeguatamente trattati (per quello che erano le conoscenze dell'epoca), o adeguatamente mantenuti in opera sul posto... Ciao, RCAMIL.1 punto
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Buonasera Patacchina in vista Questa signori, ha realizzato anche 11 euro in asta Bene,domando a voi pataccofili come me, ndo cavolo la distribuivano??? Io non la ricordavo,ma di vendite ne ho viste... Sta scritto anche sotto il collo COPIA. Eppure ho visto per le solite case dolciarie ecc, ma nulla. Sapete darmi info? Cito i curiosoni ( anche ) di queste cose @nikita_ @ART @littleEvil e chi ne ha voglia. Grazie1 punto
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