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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 12/17/24 in tutte le aree

  1. Tutti noi sappiamo quale sia la situazione dei circoli nel nostro paese, più volte è stata affrontata la questione anche in questo forum, cercando di fissarne le cause: età dei soci, difficile interesse dei giovani, difficoltà economiche derivanti dalle scarse partecipazioni, ecc. Spesso, parlando di questi argomenti con persone appartenenti a circoli di altre città ho percepito la loro sorpresa quando capiscono che le difficoltà che si possono avere a Milano spesso sono maggiori di quelle dei circoli di provincia. Milano è una “grande” città e questo è l’elemento che spesso “inganna” facendo credere che appunto perché è grande molte siano le possibilità, molti i soci, maggiore facilità nel realizzare eventi, ecc. Questo invece è l’elemento che spesso condiziona il nostro circolo, Milano è una città grande, MA: Impossibilità di parlare con le istituzioni, anche solo per poter avere una sede ad affitto “concordato”. Dobbiamo invece cercarci la sede ed affittare da privato a privato. Il comune di Milano è completamente assente ed è difficile convincere qualcuno nella PA che un’associazione con circa 30 soci debba avere una sede comunale, anche se solo un gg alla settimana, anche piccola, anche… . Centinaia di associazioni di ogni tipo bussano quotidianamente per queste ed altre motivazioni, e il CCNM non ha una valenza sociale (intesa come una PA la intende) e nemmeno Santi in Paradiso. Pertanto nel nostro bilancio l’affitto ha un peso evidente (ed Elon Musk non si è ancora iscritto..) Distanza : Milano è una città grande e la sede trovata, pur essendo in zona semi centrale non è facilissima da raggiungere e spesso il percorso per un socio che sta dall’altra parte della città costituisce un impiego di tempo non indifferente, magari 1 ora per poterci arrivare. I mezzi ci sono, ma non vicinissimi (metropolitana compresa) e si è obbligati ad una breve camminatina, che in inverno o in caso di maltempo non invoglia la presenza. Parcheggi: purtroppo una volta arrivati, il parcheggio resta un’illusione e quindi il continuo peregrinare in cerca di un posto con il rischio di multe, costituiscono un ulteriore elemento di difficoltà Concorrenza di eventi: Ogni sera a Milano ci sono decine di eventi concorrenti: da quelli sportivi (di qualsiasi tipo: Da San Siro alle boccette) , teatro, eventi culturali e concerti tutti, eventi che si sommano tra loro nella stessa giornata e per ogni giorno della settimana. Giovani: il problema non è milanese ma è comune a tutti i circoli numismatici. Probabilmente è il format sbagliato. Seppur interessati, pochi sono i giovani disposti alla presenza costante, che richiede partecipazione e “sacrifici” di volontariato: praticamente tempo. Non sto parlando di un qualcosa una tantum, dell’evento sporadico, ma garantire interesse e partecipazione sistematica nel tempo, mettendoci anche del proprio: dal pagamento della quota alla partecipazione per l’ organizzazione degli eventi Personalmente credo sia una questione di forma mentis, la prima domanda che viene posta è: l’evento è in streaming? Anche se abitano nel quartiere dietro la sede. Ma così va il mondo e pertanto non credo che non i siano giovani, ma semplicemente non vengono di presenza. E questo farebbe loro un gran bene: tutti noi vecchi Sappiamo tutti quanto valga poter vedere e toccare le monete dal vivo! E al CCNM dopo ogni evento questo è possibile!! Ad Majora!
    4 punti
  2. Salute oggi ho ricevuto la mia copia di Monete Antiche fascicolo 3/2024 da non trascurare nemmeno il NOTIZIARIO che accompagna la rivista Nella spedizione vi è anche una lista di libri a bassissimo prezzo acquistabili insieme al rinnovo della quota d'iscrizione all'Associazione.Una nota dice che i libri acquistati saranno spediti SENZA AGGRAVIO DI SPESE DI SPEDIZIONE,APPENA L'ASSOCIAZIONE RICEVERA' L'ACCREDITO e questo mi sembra molto bello. Vi posso assicurare che stampare un libro, soprattutto se tratta di Numismatica, con foto di monete, tra impaginazione grafica e modifica foto per fare in modo che siano pubblicate il più possibile aderenti alla realtà è un lavoraccio che costa ed i libri proposti a questi prezzi dovrebbero interessare a molti collezionisti di Numismatica al fine di far maturare una certa passione per l'approfondimento di ciò che collezionano. MONETE ANTICHE Anno XXIII – 2024 fascicolo III Associazione Culturale Italia Numismatica. Pagine 120, f.to 21x28cm, illustrazioni a colori. € 20,00 (gratuito Soci ACIN, anno 2024) ISSN 2532-0327 Dall’Indice: Vincenzo Marrazzo, Riconiazioni di Caulonia e Crotone su didrammi di Leontini: tre casi di studio. [pp. 241-252] Luciano Giannoni, Una nuova tipologia monetale populoniese del valore di una unità. [pp. 253-258] Giovanni Santelli, Alberto Campana, Il linguaggio delle immagini. Poseidone (Nettuno) e la sua cerchia. Sesto Pompeo – Anfitrite – Tritone – Gorgone Medusa – Pegaso – Bellerofonte – Scifo (Skypios) – Taras. [pp. 259-276] Giovanni Santelli, Alberto Campana, Riflessioni sulla monetazione tarantina. Taras e Falanto. [pp. 277-300] Luis Amela Valverde, La serie RRC 474: PALIKANVS. [pp. 301-316] Antonio Morello, Una ‘tessera’ di bronzo svela il simbolo della Legio XV Apollinaris. [pp. 317-356] Mario Ladich (a cura di), Alcune precisazioni: [pp. 357-358] 1. Sul ‘piccolo bronzo’ ‘africano’ a nome di Valentiniano III. 2. Una variante inedita dell’aureo RRC 475/1a di L. Munatius Plancus praef urb. odjob
    3 punti
  3. Esperienza e studio da circa cinquant'anni, mi permettono di formulare delle classificazioni e datazioni (approssimative) delle medaglie devozionali, le mie sono interpretazioni personali e lo dico con molta umiltà, sempre pronto a riconoscere eventuali errori ed accettare altri pareri argomentati ! un caro saluto, Borgho
    2 punti
  4. Forse l ho trovata,dracma di Velia in Lucania https://www.acsearch.info/search.html?id=3789548
    2 punti
  5. Ciao Davide, lo sai che la tua ipotesi potrebbe essere valida? Ci potrebbe stare. Comunque in questa sezione ci sono due mostri sacri (PostOffice e fapetri2001), che sicuramente ci faranno sapere qualcosa di più. Un caro saluto.
    2 punti
  6. Grazie Enrico per aver aperto la discussione. Da neo iscritto mi sono potuto godere gli eventi solo da giugno ed ho seguito in streaming solo una volta perché influenzato. Immagino quanto sia difficile organizzare serate come quelle che il circolo ci/mi ha regalato ed è proprio anche il bello di partecipare, guardare splendide monete, sentire pareri esperti dei vari soci che fa la differenza. Scarsità di parcheggio e scomodità mezzi non aiutano certo ed è un peccato vedere pochi giovani (ma qualcuno c'è, dai) comunque non vedo l'ora di vedere il programma per i prossimi incontri. Grazie a tutto il CCNM per l'impegno profuso.
    2 punti
  7. Bellissime monete, complimenti ad entrambi!
    2 punti
  8. Non è una mia moneta, l'ho solo estrapolata dal web e postata per far vedere di cosa si trattava, colleziono solo quelle destinate ad essere effettivamente spese, di monete mongole ne avrò solo sei/sette da ciotola provenienti dalla circolazione.
    2 punti
  9. Comunque ho l'impressione che da contraltare ad un certo declino del veronafil vi sia una certa vitalità di convegni una volta estremamente provinciali. So di essere di parte, ma ad esempio i convegni siciliani, una volta poco più di sagre di paese, stanno pian piano crescendo. A gennaio per la prima volta dovrebbe essere presente persino un espositore straniero. Si fanno conferenze, si vedono volti e nomi importanti da tutta Italia (una volta erano 4 gatti). Ovviamente le dimensioni rimangono microscopiche rispetto al veronafil, ma il trend comunque mi sembra questo: uno sviluppo dei convegni minori a sfavore di quelli più grossi. È così anche altrove?
    2 punti
  10. moltissime iniziative a rileggerle tutte fa specie trovarsi di fronte a tutto il calendario. Vorrei ricordare le dirette in streaming che hanno consentito non solo a chi era a Milano di partecipare. Vorrei ricordare anche il gruppo Facebook Centro Culturale Numismatico Milanese che è nato nell'estate di quest'anno e che sta andando bene. Vorrei ricordare il nuovo presidente Tiziano Caronni che sta andando in continuità con buon vigore. Vorrei ricordare il nuovo sito internet Centro Culturale Numismatico Milanese – Cultura e storia attraverso le monete! che trova sfonda nel sito dei circoli italiani. Il circolo numismatico milanese ha partecipato al 6° Congresso Nazionale dei Circoli Numismatici a Salò (BS)
    2 punti
  11. E' arrivato finalmente Natale, e guardate il caro Babbo Natale che mi ha' portato? E' da molto tempo che gli ho scritto la letterina e finalmente dopo due mesi è arrivato il mio grandissimo regalo, sto ultimando il mio primo monetiere, tutto realizzato artigianalmente con le mie mani. Il monetiere è fatto per la maggior parte di compensato marino detto Okumè , i listelli dove scorrono i cassetti e i frontali dei cassetti in legno massello di Ayous un legno molto morbido facile da lavorare, e molto gradevole pitturato con impregnante sia in ciliegio in noce , mogano ecc. Misure Monetiere L 40 cm H 44 cm P 27 cm, Il monetiere a tredici cassetti per contenere all'interno vassoi in floccato blu Leuchtturm 35 caselle da 39 mm la mia collezione di ben 397 monete della Repubblica Italiana · Monetazione del secondo periodo dal 1951 al 2001, Sono arrivato quasi alla conclusione sto' pitturando il mio monetiere con un impregnante all'acqua color ciliegio, una scartavetratina leggera e poi una bella passata di finitura trasparente lucida incolore sempre all'acqua. Il compensato marino, materiale sia per il mobiletto e sia per la struttura cassetti, é materiale di scarto preso nel mio cantiere dove lavoro, ho comprato solo i masselli in ayous per i frontali cassetti 3x1 da leroymerlin, 13 Vassoi in floccato Leuchtturm, Impregnante all'acqua ciliegio, Finitura all'acqua incolore, e i mini pomelli d'orati testa tonda da montare al centro dei cassetti presi su Amazon, totale spesa circa 100,00 euro, vi allego immagini del monetiere in fase di ultimazione poi prima di Natale spero di farcela posterò immagini del monetiere finito grazie a tutti voi Marco
    1 punto
  12. Buonasera, Visto che nessuno ha riscontrato la mia domanda forse preso dalla “concitazione” della discussione, ho pensato di scrivere alla NGC che gentilmente poco fa mi ha risposto via mail. Vi riporto di seguito quanto risposto: …Thank you for contacting us regarding your question about lost/stolen coins. I'm happy to provide you with some information about that. If an NGC-certified coin is lost or stolen, then the owner of the coin would need to contact us with a police report in order for us to label the coins lost or stolen on our certification lookup. Please let me know if you have any additional questions. Kind regards, Aaron A. Customer Service Certified Collectibles Group p. (855) Grade10 | (855) 472-3310 collectiblesgroup.com NGC, NCS, PMG, CGC, CCS, ASG and CAG are independent members of the Certified Collectibles Group Nella sostanza: Se una moneta certificata NGC viene smarrita o rubata, il proprietario della moneta deve contattare l’ente certificatore inviando loro copia della denuncia al fine di poter etichettare la moneta smarrita o rubata nei loro database e rendere cosi maggiormente diffusa la notizia. Un cordiale saluto, D
    1 punto
  13. @Sergio Gr il grazie va a soprattutto a quelli come te che si sono iscritti e danno il loro contributo, che è essenziale, a quelli che hanno creduto che trovarsi e parlare e vedere monete è bello! é interessante! Il mio non voleva essere uno sfogo ma solamente una costatazione delle difficoltà che, nonostante le difficoltà che dobbiamo superare, cerchiamo di offrire un ricco calendario, con mediamente più di un evento mese (considerando anche la chiusura estiva). E come noi fanno anche moltissimi altri circoli in Italia, con i quali ci troviamo a discutere e a scambiarci opinioni, come quest'autunno nella bellissima Salò, con gli amici dei circoli di mezza Italia. Buona serata
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  14. si potrebbe intervenire in qualche modo, ma bisogna avere una certa dimestichezza, io te lo dico poi vedi tu se te la senti; dovresti porendere un pezzo di carta assorbente, bagnarlo e appoggiarlo nella metà in basso dei due segnatasse, in questo modo umidendosi, si licenziano dal supporto, poi con una pinzetta da francobolli, passi sotto il francobollo facendo rialzare i dentelli, che dopo una dovuta asciugatura, se sono esistenti, deborderanno lievemente dalla cartolina, altrimenti se non ce l'hai, ti procuri un contafili e con quello puoi vederli tranquillamente senza fare tutto ciò che ti ho detto
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  15. Cercheremo di indovinarla. inizia il Toto 100Reichsmark Vedi post successivo Partecipazione libera - per me la n° 7
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  16. Dalle na carezza pure da parte mia 🤣 É un gioiellino,mi piace molto la patina😊
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  17. non saprei ... bisognerebbe fare una ricerca, le imitative del primo periodo bizantino non sono studiatissime, so qualcosa solo dei follis imitati ... l'area spesso era quella balcanica, ma non è detto che la tua venga da lì
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  18. Buon pomeriggio, @Curcuas io vivo a Londra quindi non ho di questi problemi, ma li ho viceversa quando compro nel continente. Credo che non convenga comprare dall'Italia qui, come dici tu ci sono altre spese e l'ho visto sulla mia pelle. Avevo comprato un buon pezzo di Pistrucci in Australia, una corona del 1819 e l'avevo pagata £170 in altissima conservazione ma per ritirare il pacco ho dovuto sborsare £63 extra perché il venditore ha dichiarato sulla distinta il prezzo pagato.
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  19. A quanto mi hanno riferito a settembre, il Vaticano ha azzerato tutto ciò che era già stato programmato per il Giubileo a seguito dell'inchiesta interna che ha coinvolto il CFN negli scorsi mesi, quindi ci sarà da rifare tutto: di certo, non poteva accadere in un momento per loro peggiore, proprio alla vigilia dell'evento per eccellenza... Ho detto "Speranza" non miracoli 🤣
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  20. Buongiorno @SicilianoMagnoGreco, grazie, sono d'accordo. Ed a dire il vero ne ho già individuata una on line FS e pure abbordabile come prezzo 🙂
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  21. Questo aspetto però non riguardarebbe chi organizza il Convegno ma semmai chi lo frequenta. Se i "mineralisti" accettano di buon grado di pagare 10 euro per entrare al Mineralshow (e non sono certo 4 gatti, anzi) e gli Espositori rimango sino alla chiusura della Manifestazione, non si capisce perchè i numismatici dovrebbe entrare gratis e gli Espositori andarsene all'ora che vogliono.
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  22. Se leggi la presente di volevo chiedere se hai notato che alla tua richiesta di informazione i Signori del forum si sono resi subito disponibili. Per quanto sopra (anche se non direttamente interessato) ti volevo ringraziare per la considerazione dimostrata nei confronti altrui, bravo. Sentivo il bisogno di intervenire. Un saluto a tutto il forum.
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  23. Grazie al tuo fondamentale e preziosissimo contributo sono riuscito ad identificare la moneta. Dovrebbe essere Onorio VRBS ROMA FELIX zecca di Roma. Grazie al link che mi hai inviato sono andato a verificare i vari simboli e dopo averne scartato diversi, perchè alcune cose non combaciavano, ho trovato molte corrispondenze con questa moneta https://en.numista.com/catalogue/pieces371259.html . Intanto la legenda, che prima non corrispondeva col poco che riuscivo a leggere, mentre ora invece corrisponde, sopratutto nella x finale di felix. Anche con gli altri caratteri meno decisi sono verosimilmente corrispondenti. Saluti e buona giornata
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  24. Alcune cause le abbiamo già indicate riconducendole al termine "anarchia". Un Convegno di quel tipo, con i beni che propone (che attirano oggi più che mai i malintenzionati) deve rinunciare a certi compromessi di comodo e adeguarsi alle modalità di altri Convegni o Fiere di pari livello. Senza andare lontano (anche da un punto di vista degli spostamenti), ci capitava la domenica di passare qualche ora al "Mineralshow" che si svolgeva nel Padiglione accanto a quello che ospitava il Veronafil e che si concludeva, anziché alle 13, alle 20. Parliamo di un mercato abbastanza lontano da quello numismatico di "alta gamma" mentre, se parliamo di bassa e media gamma, si possono riscontare molte analogie con il nostro mercato di pari livello. La caratterizzazione del Mineralshow è più per un mercato di gamma medio-bassa ma con qualche significativa eccezione (ad esempio la presenza di alcuni stand di artigiani orafi veneti con gioielli e pietre preziose in esposizione). Intanto, per entrare, si pagavano 10 euro a cranio. Intorno alle 14 (questo era in genere il nostro orario di ingresso), il Padiglione era gremito di pubblico e non c'era un solo stand abbandonato. Guardie giurate discrete ma presenti. In uno degli stand "più seri" dei suddetti orafi (non un banco...ma un vero e proprio stand arredato con minisalottino, appartato rispetto alla marea umana e agli altri espositori) in una delle vetrine che conteneva alcuni gioielli anche importanti ma neanche lontanamente paragonabili al valore del famoso 100 lire del 1868 da cui rimasi shokkato e ancora adesso infatti ne porto i segni...) facevano bella mostra di sé una mezza dozzina di foto segnaletiche con il timbro della Polizia di Stato di Verona, riproducenti i volti e le generalità di altrettanti personaggi e "personagge" indicati come abituali delinquenti dediti al furto con destrezza nei Convegni di quel genere. Della serie: "sappiamo chi siete e informiamo anche coloro che si fermano ad ammirare le nostre vetrine che se vi vedono devono stare attenti alle loro borse e avvertire la sicurezza." Intorno al box, sempre molto discretamente, erano pure posizionate delle telecamere che riprendevano quanto avveniva all'interno del box/salottino. Estrema cortesia degli addetti, pulizia, mancanza totale di casino perchè nel salottino ti siedi solo tu e se devi esaminare un gioiello lo guardi con calma, da seduto, senza sentire e ricevere contro la tua schiena colpi di zaini, di ginocchia, di borsoni e di chissà che altro, mentre stai in piedi, talvolta in precario equilibrio, ad esaminare una moneta che ti interessa con la pressione, anche psicologica, di tutta la gente che ti sta intorno. E stiamo parlando di una cavolo di Fiera di minerali....(con tutto il rispetto, ovviamente,...spero si colga l'espressione volutamente provocatoria e non mi si accusi di razzismo o snobismo verso i mineralisti o mineralologhi..😀). Ecco, ostinarsi a considerare il più importante mercato internazionale numismatico che si tiene in Italia come poco più che una sagra paesana, nel momento in cui la mancanza di sicurezza diviene l'aspetto principale che induce un Espositore a dire: "Basta! Io lì non ci vado più", dovrebbe indurre a più di una riflessione di cambiamento radicale, avendo fra l'altro dei modelli di riferimento che funzionano benissimo (vedi, ad esempio Fiera dell'oro di Vicenza ma anche, se vogliamo, lo stesso Mineralshow) che potrebbero essere semplicemente copiati. Ciò però richiederebbe da parte di tutto il "sistema Veronafil" un approccio, anche culturale, completamente diverso da quello finora praticato. E cambiare le proprie abitudini, la propria comfort zone, si sa che non è mai facile. M.
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  25. a me sembra un decanummo imitativo sempre che non sia un falso moderno...... difficile dirlo dalla foto
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  26. I valori di catalogo sono per materiale perfetto, fresco, senza mancanze. Il materiale difettoso subisce un forte abbassamento del valore di mercato, anche di molto. La tua cartolina ha francobolli di pregio, purtroppo in questo caso con dei difetti, appartiene a seconde o terze scelte che comunque hanno un loro mercato. A livello storico postale non cambia nulla, rimane un bell'esemplare.
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  27. Evita frasi che, se feriscono, destano dispiacere
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  28. Ti ringrazio. Gli do un'occhiata e vedo se riesco ad identificarla.
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  29. Volevo solo evidenziare che -purtroppo- la Numismatica Varesina aveva già subito un furto alla Veronafil e che -ancora purtroppo- oggi sul Forum non possono essere viste le monete oggetto di furto in quanto non presenti nel sito dell’Operatore (il link all’epoca indicato non è operativo in tal senso). Forse, sarebbe stato più opportuno caricare le singole foto direttamente. Tutto qui.
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  30. Molto bella @Atexano, una vera chicca !
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  31. Mille anni fa, secondo le saghe vichinghe, intrepidi marinai salparono verso ovest dalla Groenlandia verso una costa che chiamavano Vinland. Lì allestirono accampamenti, raccolsero uva selvatica e si scontrarono con la gente del posto. In un sito archeologico in una città costiera di Terranova chiamata L'Anse aux Meadows, resti di strutture disposte come longhouse vichinghe e manufatti come una spilla da mantello in bronzo e chiodi di ferro registrano la loro presenza, probabilmente i primi europei a mettere piede nel Nord America. Tuttavia, stabilire esattamente quando i vichinghi arrivarono a Vinland era impossibile, finché i ricercatori non scoprirono una specie di marca temporale cosmica che precedeva il loro arrivo. Nel 2021, Margot Kuitems e Michael Dee dell'Università di Groninga hanno ottenuto pezzi di legname da una casa lunga con anelli visibili e corteccia intatta. Kuitems, archeologa, e Dee, esperta di radiocarbonio, speravano di trovare un anello con una quantità insolitamente grande di carbonio-14 ( 14 C): la firma di una raffica di particelle ad alta energia provenienti dallo spazio esterno che si sa essere verificata nel 993-94 d.C. "È stato un po' un tentativo azzardato", dice Kuitems. Ma a 28 anelli dalla corteccia, hanno trovato il picco rivelatore di 14 😄 una prova convincente che i Vichinghi avevano abbattuto gli abeti e i ginepri usati per costruire la casa lunga nel 1021 d.C. La tempistica del punto d'appoggio vichingo a L'Anse aux Meadows annuncia una rivoluzione nell'archeologia: una nuova capacità di ridurre l'età dei manufatti in legno da decenni a singoli anni. La svolta che ha aperto la strada a tale precisione è avvenuta nel 2012, quando il fisico giapponese Fusa Miyake ha rivelato che un massiccio afflusso di raggi cosmici ha causato un forte aumento del 14 C in un anello di un albero datato al 774-75 d.C. Da allora, sono stati finora trovati almeno altri sette picchi confermati, noti come eventi Miyake. Il picco più antico ben supportato risale al 7176 a.C. Questi fari cronologici stanno ora guidando un gruppo crescente di scienziati mentre lavorano per datare antiche rovine, disastri naturali e altri punti di svolta storici. "Se riusciamo a iniziare a fissare le cose all'anno", afferma Dee, "possiamo iniziare ad analizzare la storia antica, forse persino la preistoria, con il tipo di rigore che in precedenza potevamo applicare solo alla storia moderna". La tecnica "è fenomenalmente fantastica", afferma Charlotte Pearson, dendrocronologa e scienziata del radiocarbonio presso il Laboratory of Tree-Ring Research dell'Università dell'Arizona. "Questi sono momenti di eureka e ne avremo molti altri". ANCHE GLI SCRIBI dell'Alto Medioevo notarono l'assalto cosmico che produsse il primo evento di Miyake. Nel 774 d.C., la Cronaca anglosassone, una raccolta di manoscritti che racconta momenti chiave della storia anglosassone, registrò l'apparizione nel cielo, dopo il tramonto, di un "crocifisso rosso". Gli astronomi hanno ipotizzato che l'avvistamento potesse essere dovuto alla polvere atmosferica che diffondeva la luce di una supernova vicina, o a un'aurora boreale particolarmente vivida innescata da un gigantesco brillamento solare. Nello stesso anno, migliaia di chilometri a est, mentre l'imperatore giapponese Konin lottava con una crisi di successione, un cedro giapponese sull'isola di Yaku, al largo della costa meridionale della nazione, stava assorbendo anidride carbonica (CO2 ) attraverso i suoi aghi corti e setolosi. L'albero convertiva parte della CO2 in zucchero e lo depositava nello strato più esterno del suo legno. Mentre gli imperi sorgevano e cadevano, il cedro aggiungeva anello dopo anello di crescita annuale, soccombendo solo nel 1956, alla venerabile età di 1900 anni circa, alle lame dei gestori forestali di Yaku. Mezzo secolo dopo, Miyake, allora studente laureato all'Università di Nagoya, tagliò una sezione trasversale del ceppo del cedro. Ognuno dei suoi anelli conteneva una traccia di 14 C. L'isotopo radioattivo si forma continuamente nell'alta atmosfera quando i raggi cosmici, particelle ad alta energia provenienti dallo spazio, si scontrano con le molecole di gas, generando neutroni. Quando uno di questi neutroni elimina un protone in un atomo di azoto, quell'azoto si trasforma in 14 C. Mentre inalava CO 2 , il cedro aveva incorporato il 14 C nel suo legno. Tutte le piante verdi assorbono 14 C e lo trasmettono agli animali che sostengono; può essere rilevato nei fossili e in altri tessuti conservati risalenti a decine di migliaia di anni fa. Il suo tasso di decadimento per lo più prevedibile è la base della datazione standard al radiocarbonio. Utilizzando metodi come la spettrometria di massa, gli scienziati possono analizzare resti organici per determinare quanto 14 C è decaduto da quando la forma di vita che lo ha assorbito è morta. Quel valore viene quindi confrontato con i valori di 14 C di elementi con un'età nota, solitamente basata sugli anelli degli alberi, dando l'età del campione entro pochi decenni in circostanze ideali. (Poiché l'isotopo ha un'emivita di circa 5700 anni, i campioni risalenti a prima di circa 50.000 anni fa ne contengono troppo poco per la datazione). Ma Miyake non stava cercando di datare l'albero. Stava cercando picchi anomali di 14 C lasciati da violenti eventi meteorologici spaziali (brillamenti solari, altre esplosioni del Sole e stelle in esplosione) che scatenano brevi, eccezionalmente intense piogge di particelle ad alta energia. Utilizzando tecniche sviluppate in parte da Lukas Wacker, un fisico dell'ETH di Zurigo, si è concentrata su un periodo verso la fine dell'VIII secolo d.C., in cui i precedenti scienziati del radiocarbonio avevano rilevato una gobba anomala. Lavorando anello per anello, ha tagliato minuscole schegge di legno dal cedro e le ha passate attraverso uno spettrometro di massa con acceleratore per determinare il rapporto tra 14 C e isotopi stabili del carbonio. Nell'anello corrispondente al 774-75 d.C., ha visto un balzo del 12% in 14 😄 un aumento 20 volte maggiore di quello prodotto dalle normali oscillazioni dei raggi cosmici. Altri team hanno confermato il picco in campioni di una quercia tedesca e di un albero kauri della Nuova Zelanda. Più tardi quell'anno, Miyake e i suoi colleghi pubblicarono un articolo su Nature attribuendo il picco di 14 C a un massiccio bombardamento di raggi cosmici, forse dal Sole o da un lampo di raggi gamma da una stella lontana. Nel 2013, trovarono un secondo picco di 14 C leggermente più piccolo nello stesso cedro Yaku nel 993-94 d.C. Altri scienziati iniziarono a chiamare i fenomeni eventi Miyake. Quando Wacker lesse dei picchi di Miyake del 774-75 d.C. e del 993-94 d.C., riconobbe il potenziale inutilizzato del radiocarbonio. Lo puntò su una cappella a Müstair, in Svizzera, presumibilmente costruita dal primo imperatore del Sacro Romano Impero, Carlo Magno, in un sito in cui lui e il suo seguito erano sopravvissuti a una terribile tormenta di neve. Un altro team di scienziati aveva datato la cappella al 785 d.C. analizzando meticolosamente la larghezza degli anelli degli alberi in una trave di legno (anelli più larghi indicano spesso anni più umidi), quindi confrontando i modelli con legname più recente della zona fino a ottenere una registrazione ininterrotta che si estendeva dal presente fino alla trave. Wacker sapeva che se il suo team fosse riuscito a trovare il picco di 14 C dall'evento Miyake del 774-75 d.C. nella trave, avrebbero potuto semplicemente contare fino al suo bordo esterno per ottenere una data precisa. Hanno fatto proprio questo, confermando nel 2014 la data del 785 d.C. "Quello è stato un lavoro pionieristico", afferma Miyake. "Sono stato davvero felice di vedere che quel tipo di applicazione è stata resa possibile grazie alle nostre scoperte". Mentre Wacker perseguiva il lavoro della Holy Cross Chapel, Dee e i colleghi iniziarono a esplorare altri modi in cui gli eventi di Miyake avrebbero potuto illuminare le linee temporali storiche confuse o oscurate dal passare del tempo. Documenti scritti affidabili, cronache che elencano gli anni esatti di imperi e guerre e archivi più banali di tasse, ricevute commerciali, nascite e morti, risalgono solo a circa 2500 anni fa, dice Dee, e solo in società che tenevano registri scritti. Le date al radiocarbonio, con i loro decenni o secoli di incertezza, possono aiutare a ricostruire la storia a grandi linee, ma i momenti storici chiave spesso si svolgono su scale temporali più brevi. "Non si potrebbero esaminare gli eventi politici del XX secolo se si avesse solo una risoluzione decennale", dice Dee. "Se la prima e la seconda guerra mondiale fossero state nel 1914 a.C. e nel 1939 a.C., non saremmo in grado di distinguere queste due cose". Nel 2020, Kuitems e Dee hanno utilizzato la tecnica per chiarire un mistero di lunga data che circondava delle rovine rettangolari su un'isola lacustre nella Siberia meridionale. Nonostante decenni di lavoro archeologico, nessuno sapeva con certezza quanto fosse antico il sito di Por-Bazhyn, chi lo avesse costruito o quale fosse il suo scopo. A Por-Bazhyn non c'erano segni di occupazione come cumuli di spazzatura o carbone di legna dai focolari, il che suggerisce che fu abbandonato subito dopo la costruzione. Ma la punta del 774-75 d.C. era presente in un anello esterno di una trave, il che indica che l'albero di origine era stato abbattuto nel 777 d.C. Ciò avvenne durante il regno di Tengri Bögü Qaghan, un monarca uiguro convertito al manicheismo, una religione che vede l'esistenza come una lotta epica tra il bene e il male. Molto probabilmente, afferma Kuitems, Bögü Qaghan costruì Por-Bazhyn come monastero manicheo. L'età precisa di Por-Bazhyn indica l'apparente motivo per cui non fu mai occupata. Nel 779 d.C., i ribelli contrari al manicheismo uccisero Bögü Qaghan. "Quindi, nel momento in cui l'intero edificio fu terminato, divenne immediatamente inutile", afferma Kuitems. Dee ha anche contribuito al lavoro dei colleghi tedeschi che hanno utilizzato la stessa punta Miyake per datare un'altra antica fortezza, su un'isola nel lago Āraiši nella Lettonia centrale. "Queste erano domande a cui le persone non sapevano rispondere per decenni, e ora potremmo farlo con questo metodo", afferma Kuitems. Un evento Miyake nel legname proveniente da strutture vichinghe a Terranova ha fornito loro una data precisa del 1021 d.C. (Si tratta di ricostruzioni moderne.) Sulla scia del loro successo da prima pagina a Vinland, il team di Groningen sta affrontando un altro affascinante insieme di enigmi storici: cronologie "fluttuanti", o antiche linee temporali internamente coerenti che non sono legate a date specifiche. Ad esempio, Dee spera da tempo di ancorare le linee temporali fluttuanti dei faraoni dell'antico Egitto al nostro calendario moderno. La datazione al radiocarbonio ha fissato la cronologia egizia entro un paio di centinaia di anni; gli scienziati hanno cercato di utilizzare antiche osservazioni di eventi astronomici noti, come gli allineamenti di stelle e pianeti, per restringere ulteriormente le date. Ma le linee temporali rimangono sfocate. L'era dell'Antico Regno dell'Egitto, ad esempio, comprende decine di faraoni che hanno regnato da circa il 2700 al 2200 a.C. "Le date del calendario non sono nemmeno realmente note al secolo", afferma Dee. Molte specie di alberi egiziani autoctoni non producono anelli di crescita annuali, complicando la ricerca degli eventi Miyake lì. Ma gli egiziani importarono conifere, che i costruttori spesso preferivano per la loro rettilineità e resistenza, dal Libano e dalla Siria. La pandemia e le leggi che limitano l'esportazione di manufatti egizi hanno rallentato il lavoro del suo team, dice Dee. Ma ha puntato gli occhi sulla scoperta di una data precisa per la costruzione della Grande Piramide, che fu costruita dal faraone Cheope dell'Antico Regno. "C'è un vecchio proverbio arabo che dice: 'L'uomo teme il tempo; il tempo teme le Piramidi'", dice Dee. "Se questa struttura e il suo regno potessero essere datati con precisione, ciò risolverebbe un mistero che dura fin dall'antichità stessa". Un'altra cronologia fluttuante che il team di Dee spera di ancorare è il sistema di cronometraggio del Conto Lungo Mesoamericano. Utilizzato dai Maya, dagli Aztechi e da altre civiltà mesoamericane, il sistema conta i giorni in modo lineare da un presunto giorno della creazione del mondo. Sebbene ci siano stati diversi tentativi di correlare il Conto Lungo con il calendario gregoriano, gli accademici stanno ancora dibattendo sulla data precisa della creazione . Trovare un evento Miyake nel legno di una struttura mesoamericana, come un architrave nel tempio Maya di Tikal in Guatemala, la cui costruzione è registrata nel Conto Lungo, risolverebbe la questione. GLI EVENTI MIYAKE PROMETTONO ANCHE di datare i disastri naturali che hanno alterato il corso della storia umana. "Questa tecnica può aiutare a rispondere a domande sull'ascesa e la caduta delle civiltà", afferma Pearson. Nel 2017, Clive Oppenheimer, vulcanologo dell'Università di Cambridge, ha collaborato con Wacker e altri per usare un evento Miyake per datare un larice sepolto nella cenere dalla cosiddetta eruzione del Millennio del Monte Paektu, un vulcano a cavallo del confine tra Cina e Corea del Nord. Le date al radiocarbonio hanno fissato l'eruzione, una delle più grandi degli ultimi 10.000 anni, a un periodo compreso tra il IX e l'XI secolo. Alcuni storici hanno ipotizzato che l'esplosione abbia portato alla caduta nel 926 d.C. del Regno di Bohai, che comprendeva parti della penisola coreana, della Cina nord-orientale e dell'Estremo Oriente russo. Oppenheimer e colleghi hanno usato l'evento Miyake del 774-75 d.C. per datare la scomparsa del larice al 946 d.C., scagionando l'eruzione dal crollo del regno. "Grazie all'evento Miyake, siamo riusciti davvero a inchiodarlo", afferma Oppenheimer. "Con qualsiasi cosa uccida gli alberi (terremoti, incendi, parassiti biologici), ora c'è la possibilità di datare con estrema precisione". Fissare la cronologia Grazie agli eventi di Miyake incisi nel legno antico, gli scienziati stanno arrivando a date precise per un numero crescente di siti archeologici, da rovine enigmatiche a monumenti di alto profilo come un insediamento vichingo nel Nord America, nonché di disastri naturali come eruzioni vulcaniche e terremoti. Pearson spera di replicare una versione di quel successo in un albero che si trovava sottovento al vulcano Thera quando eruttò circa 3500 anni fa sull'isola di Santorini, contribuendo forse alla caduta della civiltà minoica. La devastazione diffusa avrebbe interrotto il commercio in tutto il Mediterraneo e costretto i rifugiati a cercare nuove case. Un picco di 14 C incentrato sul 1528 a.C., finora non confermato come evento Miyake, conferma che nel 1562 a.C., più o meno 1 anno , un segnale chimico improvviso si manifesta negli anelli dell'albero, forse causato dal solfato dell'eruzione. Gli eventi di Miyake potrebbero persino far luce su potenziali cataclismi futuri. Il dendrocronista Bryan Black, anche lui del laboratorio di analisi degli alberi dell'Arizona, ha recentemente utilizzato l'evento di Miyake del 774-75 d.C. per datare due morti di massa di alberi separate da oltre 80 chilometri nella regione del Puget Sound nel Pacifico nord-occidentale degli Stati Uniti. Le foreste crescevano lungo due distinte faglie poco profonde vicino all'attuale Seattle e le prove geologiche mostrano che sono morte più di 1000 anni fa. I sedimenti registrano lo sconvolgimento, così come le tradizioni orali del popolo indigeno Salish. Gli scienziati della Terra si sono chiesti se entrambe le faglie si siano rotte separatamente o contemporaneamente in un unico terremoto di grandi dimensioni. Black ha scoperto che tutti questi alberi sono morti durante la stessa stagione tra il 923 e il 924 d.C., il che suggerisce che le faglie potrebbero cospirare di nuovo per produrre un terremoto di grandi dimensioni. "Prende l'attuale scenario peggiore di queste faglie poco profonde e lo porta al livello successivo", afferma. GLI SCIENZIATI DEL RADIOCARBONIO stanno scandagliando gli archivi degli anelli degli alberi alla ricerca di altri eventi Miyake. Kuitems spera di confermarne uno nel sesto millennio a.C., il che potrebbe consentirle di datare con precisione un sito neolitico non divulgato in Europa. Altri ricercatori hanno individuato un possibile cluster Miyake nel 1261 d.C., 1268 d.C. e 1279 d.C. Diversi laboratori mirano a verificare questi e altri picchi di 14 C negli alberi di tutto il mondo. "È come una specie di puzzle", dice Dee. "Alla fine, se abbiamo abbastanza picchi, saremo in grado di mettere insieme gran parte di questa storia dell'Olocene in tempo assoluto". I dati delle carote di ghiaccio possono anche confermare gli eventi di Miyake. I raggi cosmici generano altri due radioisotopi, il berillio-10 e il cloro-36, nell'alta atmosfera. Invece di depositarsi nei tessuti viventi, questi isotopi vengono trasportati in superficie dalla pioggia e dalla neve e possono finire negli strati annuali delle calotte polari. Come 14 C negli anelli degli alberi, picchi acuti di berillio-10 e cloro-36 nel ghiaccio sono stati correlati a noti eventi di Miyake. A una conferenza sul radiocarbonio tenutasi a Zurigo l'anno scorso, i fisici Andrew Smith e David Fink dell'Australian Nuclear Science and Technology Organisation hanno segnalato picchi isotopici a 774-75 CE e 993-94 CE nelle carote di ghiaccio dell'Antartide. L'analisi continua delle carote potrebbe rivelare altri eventi di Miyake precedentemente sconosciuti che i dendrocronologi potrebbero approfondire. Anche Miyake sta continuando la sua ricerca per trovare altri eventi che portano il suo nome. Ha unito le forze con il Laboratory of Tree Ring Research dell'Arizona , i cui 700.000 campioni di anelli degli alberi, la più grande collezione al mondo, offrono una registrazione senza pari di eventi climatici e cosmici passati. Lì, Miyake e i suoi colleghi dell'Arizona, insieme a colleghi in tutto il mondo, mirano a mettere insieme da alberi recentemente morti e morti da tempo una registrazione completa del radiocarbonio che risale a 12.000 anni fa. Anche riempire le lacune tra gli eventi di Miyake è importante, afferma Pearson, poiché contengono modelli solari che possono essere abbinati a registrazioni di anelli degli alberi e carote di ghiaccio per migliorare la datazione al radiocarbonio. Pearson e Wacker si stanno preparando a inviare altri 1100 anni di dati dai pini bristlecone della California, che possono vivere per più di 4000 anni, a un deposito internazionale di calibrazione del radiocarbonio. Miyake sta esaminando campioni di altri alberi longevi provenienti da Russia, Finlandia e Giappone e ha già individuato diversi eventi Miyake ancora inediti, afferma. L'analisi pionieristica di Miyake sul cedro continua a ripercuotersi sugli studi del passato, affermano i colleghi. "Si fidava del suo istinto ed era così sicura di ciò che aveva che è riuscita a convincerci tutti che c'era un effetto reale", afferma Dee. "E il resto, come si dice, è storia".
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  32. Salve,dovrebbe essere 1/3 di statere (nomos) di Kroton (Bruttium) https://www.acsearch.info/search.html?term=Tripod+kroton+third&category=1-2&lot=&date_from=&date_to=&thesaurus=1&images=1&en=1&de=1&fr=1&it=1&es=1&ot=1&currency=usd&order=0
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  33. il francobollo allo stato di nuovo, parlo dei veri francobolli non di quelli di oggi che non hanno gomma, ha un nvolore di catalogo ipotetico 100, se ha linguella o traccia scende a 50 e questo già fa capire che cosa significa l'integrità, se ricordi abbiamo parlato di antichi stati di 1^ e 2^ scelta e del valore di catalogo che schende in alcuni casi del 90° è lo stesso paragone, al tempo i francobolli non dentellati erano perfetti quando evidenziavano i quattro lati integri, a mamo mano che si riduce con le sforbiciate il francobollo, diminuisce il valore, nei dentellati la cosa è ancora peggio, nei classici si possono trovare francobolli con dentelli corti, dovuti ad uno stacco tra francobolli un pò maldestro , oppure difetti del tempo, e con denti corti il valore diminuisce, ma con denti mancanti il francobollo non è più un francobollo, spero essere stato esaudiente
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  34. per adesso grazie a tutti, l'ayous lho usato per le guide dei cassetti per i frontali cassetti e per la cornice frontale del monetiere, tutto il resto struttura monetiere fianchi base cappello e schienale in Okume'
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  35. Ecco, in un paese civile uno dovrebbe poter mangiare il panino con la mortadella (tra l'altro una delle migliori attrattive culinarie, altro che il sushi!) senza timore di venire derubato; e a me danno fastidio i vigilantes privati: in un paese civile dove pago le tasse è lo Stato che deve tutelarmi e invece se ne frega.
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  36. Andare al convegno di Verona è come andare nel Far West; anzi peggio, perché nel Far West era lecito difendersi dai rapinatori. Katz ha compiuto una grave imprudenza, ma è un caso singolo; ci sono stati decine di furti e rapine, da soggetti ormai noti e le Forze dell'ordine nn hanno fatto nulla. Eh, ma Veronafil è un evento privato... e allora? I delinquenti sono forse autorizzati ad operare indisturbatamente perchè l'evento è privato? Non mi pare che le leggi italiane prevedano questo. E le leggi attuali nemmeno prevedono che le banconote da 500 Euro siano illegali. Che problemi hanno quelli che si lamentano delle banconote da 500 Euro? Siete sullo stesso piano di quelli che ritengono che avere una moneta antica sia da considerare un illecito. Cosa vi muove? L'invidia? Se io sono un onesto cittadino e non un pregiudicato ho il diritto di girare con tutte le banconote da 500 Euro che voglio e lo Stato avrebbe il dovere di tutelare me e non infischiarsi dei crimini compiuti da quelle bande.
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  37. Piccola moneta da un tornese che avrà circolato sino allo sfinimento per poi andare a finire chissà dove per due secoli, per un euro non me la sono sentita di lasciarla, cercherò di curarla al meglio. ps: Ho schiarito un pò le immagini per far capire di cosa si tratta, è già in ammollo, vedremo tra un paio di settimane.
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  38. Salve. Premesso che non colleziono gettoni telefonici, posso condividere le informazioni in mio possesso riguardo a quelli della Città del Vaticano. Mi risulta che, come classificazione, i gettoni telefonici del Vaticano sono attribuiti al Periodo classico, quindi tra quelli prodotti dalle varie concessionarie dal 1927 fino al 1959 e catalogati per compagnie telefoniche: STIPEL, TELVE, TIMO, STET, TETI, SET, VATICANO, AFRICA ITALIANA (Tripolitania, Libia). Gettoni riconosciuti dello Stato della Città del Vaticano Riguardo all’automazione delle centrali telefoniche, nella sua presentazione dei gettoni telefonici italiani Paolo Pitotto scrive che la prima centrale automatica è stata installata nel 1886 in Vaticano, grazie ad un’apparecchiatura inventata da Giovanni Battista Marzi, cfr. Magnanti L., Il telefono a Roma dal 1877 al 1925, SIP Roma 1991. https://www.complianceturin.it/mostre/gettonitelefoniciitaliani/ apollonia
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  39. Per me i Siracusana hanno rappresentato l'inizio: la mia passione per la filatelia deriva dalla visione di diversi valori di questi francobolli su delle cartoline. Non dimenticherò mai quella sensazione.
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  40. Buona giornata a tutti. Vorrei sapere cosa ne pensate di questa cartolina. I francobolli sono veri e credo anche il timbro di Reggio Calabria.
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  41. Gli erinnofili furono prodotti tra il 29 ottobre del 1926 e il 28 ottobre 1927, questo è il periodo completo del V anno dell'era fascista. Anche se furono prodotti durante il primo fascismo vedo che era gia' in uso il fascio littorio al posto del fascio primigenio. A differenza dei francobolli dove si conosce tutto, per gli erinnofili ad oggi permangono dubbi anche sulla quantità della loro produzione. Pertanto alcuni possono essere piu' rari di alcuni francobolli. E' un collezionismo di nicchia da non sottovalutare. Molto interessanti hai fatto bene a prenderli. P.S. Per non mischiare nazioni, materiale, epoche ecc.. e per ritrovare piu' facilmente la discussione in futuro, pregherei gentilmente di aprire sempre nuove discussioni con un titolo adeguato. Esempio: erinnofilo pro opere assistenziali.
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  42. secondo me, vedendo le condizioni dell'erinnofilo, con tutti punti di ruggine che vi sono e che non sono presenti nella cartolina, presumo che non sia neppure della cartolina, credo sia stato applicato a posteriori
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  43. Può essere interessante cercare di capire come mai la moneta si trovi in condizioni tanto eccezionali. È noto che tali monete finirono tutte in circolazione come moneta del popolino e vi rimasero probabilmente per un centinaio di anni. La moneta in oggetto presenta un errore in Legenda piuttosto pacchiano (Philp invece di Philip o phili come in altre varianti note). Probabilmente gli incisori si accorsero subito dell'errore e corressero il conio. Le poche monete coniate con questo conio probabilmente non finirono in circolazione o vi finirono in piccola parte. Questa probabilmente non venne messa in circolazione e venne riposta da qualche parte per arrivare dopo 391 anni quasi intonsa nella mia collezione. Ovviamente la mia è una ipotesi, supportata dal fatto che questa variante di legenda non dovrebbe essere nota (Ma non ho testi a disposizione al momento) o comunque non è riportata né nello spahr che nel Mir. Ecco il rovescio.
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  44. Esattamente, questa è la sua scheda: https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-I19/4
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  45. Si quinario, Cr. 489/3
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  46. Non fatevi ingannare dal fumo negli occhi gettato da Pedroni, che si dimostra maestro nell'arte di scegliere cosa dire e come dirlo. Innanzitutto, non è vero che non ci sia accordo sulla data di istituzione dei IIIviri monetales e sulla durata della carriera: da Crawford a Belloni, Mommsen e persino Pedroni stesso (1993) concordano su tali aspetti. In secondo luogo, non è vero che ci sia pervenuto un solo nome di monetale dalle fonti, Marco Fonteio è un esempio, ma Cicerone ne cita altri, uno fra tutti, Vettieno (Cic. ad att. XV, 13, 1). Proseguendo, l'argomento delle leges repetundarum e tabulae bantinae non può portare a concludere altro se non che, semplicemente, i monetalis non fossero incardinati nel cursus honorum (Hamilton 1969) come invece sarà da Augusto in poi (12 a.C., lex Iulia de magistratibus, Rotondi 1912, p. 452). Neppure l'argomento per cui appare assurdo che il senato permettesse la propaganda monetaria, dato che i monetales erano rampolli di 27 anni delle famiglie senatorie (Belloni 2002), dunque le stesse che sedevano nella curia ed anzi, non si vede perchè avrebbero dovuto impedire che i propri ragazzi pubblicizzassero le famiglie, facendo ottenere loro più onore. Ancira, le opposizioni di Belloni all'importanza di tale propaganda, sono altre, non quelle citate da Pedroni. Nel suo libro più importante (Belloni 2002) argomenta in modo totalmente diverso, sostenendo che solo poche famiglie avevano effettivamente antenati da vantare, ma ammette anche che fosse uso comune delle gentes romane, inventarsi una discendenza (basti per tutte, la gens Iulia). Sul percorso che ha portato le monete dall'essere anonime e fisse nell'iconografia, a mutare costantemente in un crogiolo di forme e slogan, si rimanda all'excursus fatto da Bernareggi che, personalmente, ho trovato quasi poetico (Bernareggi 1963). Per quanto concerne le emissioni speciali, curate da magistrati non monetari, queste avvenivano per senatoconsulto e sono la prova più consistente che frantuma l'argomentazione della casta monetale. Tutti, se autorizzati dal senato, potevano battere moneta, i monetales erano semplicemente la magistratura preposta specificamente a curare il conio, ma batterono moneta consoli, questori, pretori e pure privati cittadini meritevoli ed autorizzati per S.C. (Crawford 1974, Mattingly 1928). Insomma, si potrebbe andare avanti un'ora, io ho riempito un capitolo della tesi di laurea, smontando questo articolo. L'argomentazione più importante resta comunque quella per cui è assolutamente insostenibile ritenere che le famiglie di Roma provvedessero all'approvvigionamento del metallo da coniare; semplicemente non è possibile. La gens Iulia ha monetato decine e decine di serie, per migliaia di pezzi, e tutti possono contatare che fosse una gens decaduta e costretta a vivere nella suburra. I Fontei hanno monetato almeno 4 serie, se non 5, ed erano nobiltà plebea, non certo tanto ricca da permettersi questo lusso. La verità è che questa teoria fa acqua da tutte le parti e gioca sull'impossibilità di essere confutata da prove materiali, semplicemente perchè non esiste un trattato antico sulla monetazione. Grazie e scusate la lunghezza del commento.
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  47. A mio parere la sigillatura in bustina è a dir poco anacronistica all’alba del 2025. Inoltre, malgrado il miglioramento pubblicizzato della plastica, sempre a mio parere conserva i suoi lati negativi. Al di là della possibile manipolazione nella sostituzione della moneta (non facile, ma non impossibile), a mio parere non rimane la scelta migliore per la conservazione (e la tutela) a lungo termine della moneta (specialmente se questa è stata lavata nell’apposito liquido). Ultimamente ho ripreso i miei lavori sul mio sistema di grading, e al contempo sto lavorando su un sistema economico di sigillatura in bustina senza sigilli metallici (non mi sono mai piaciuti, specie quando sono vicini alla moneta) e con la possibilità immediata di verificare l’integrità della sigillatura. Spero a breve di mostrarvi qualcosa
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  48. Una curiosità: dopo la battaglia del Lago Regillo, i Dioscuri si recarono al Foro, a portare la lieta novella ed abbeverare i loro cavalli in una fonte là allora esistente. Per commemorare questa miracolosa apparizione al centro dell'Urbe, la fonte fu adornata di una vasca in granito, che veniva a trovarsi nei pressi della Curia Julia. La stessa vasca in granita che, rinvenuta secoli dopo, si trova ora al Quirinale, in mezzo alle due statue degli stessi Dioscuri
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  49. Pierluigi Debernardi is the current expert on the early denarius coins and the helmets of Roma. He wrote an article in Panorama. Here is a very beautiful denarius in my collection with a nice gryphon:
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  50. Un grazie ad Incuso che, come al solito, ha provveduto molto rapidamente. Ecco il pdf: http://numismatica-italiana.lamoneta.it/docs/prime.pdf
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