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  1. Massimiliano Tiburzi

    Massimiliano Tiburzi

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Contenuti più popolari

Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 12/23/24 in tutte le aree

  1. Un sereno Natale e tanta felicità a tutti quelli che, qui nel blog, passeranno delle festività col cuore pesante, ma pieno di speranza. Nessuno conosce i drammi personali, leggeri o pesanti che siano, dietro i nostri Nickname, d'altra parte qui si parla di monete e assimilabili, ma sono sicuro che questa comunità, senza saperlo, aiuta inconsapevolmente qualcuno a stare a galla nei momenti di sconforto o malinconia facendolo sentire parte, anche marginalmente, di una società inj cui non si è soli. Buon Natale Massimiliano
    9 punti
  2. Devo ammettere che è un stranamente gratificante vedere una discussione che prende certe chine e non esserne io il responsabile…. dev’essere il Karma….
    5 punti
  3. cari amici volevo condividere il mio ultimo acquisto, un bel regalo di natale, capodanno, befana, compleanno e pasqua. 12 carlini 1810 Gioacchino Murat
    5 punti
  4. Credo che dipenda molto dal fatto che quando si denunciano vicende che riguardano monete, specialmente se antiche o come altrimenti definite, "archeologiche", si abbia il timore che l'attivazione della denuncia possa portare ad interessamenti che esulano dalla vera e propria indagine che, nella mente del denunciante, si voleva provocare con la denuncia. In parte, questa ragione è già stata esposta in qualche intervento precedente. E ciò non significa affatto che chi non denuncia per questi motivi sia in male fede o abbia qualcosa da nascondere, ma più pragmaticamente si pensa in questo modo di prevenire conseguenze imprevedibili e potenzialmente pregiudizievoli per chi propone la denuncia. Al riguardo (non c'entra nulla il Veronafil) è a mia conoscenza diretta un caso, forse tra i più paradossali a cui abbia mai assistito, nel quale un soggetto che aveva acquistato in un asta pubblica una moneta antica, che ha ritenuto di provenienza sospetta per una serie di circostanze che non sto a dire e per questo motivo ha inviato una segnalazione ai Carabinieri del Nucleo T.P.C. mettendo a loro disposizione la moneta, si è ritrovato con una denuncia a suo carico, il sequestro di tutte le sue monete e un processo penale ancora pendente. Ciò che in origine voleva essere un atto di collaborazione e di senso civico con le Istituzioni, si è rivelato uno dei peggiori "autogol" della storia giudiziaria numismatica. Ed ecco uno dei motivi per i quali, probabilmente, quando ci sono monete in ballo vi, è talvolta una certa ritrosia a denunciare i furti.
    4 punti
  5. Panorama Numismatico» (n. 412, gennaio 2025). In copertina, Renzo Bruni e Alberto Cavallaroni, in Il tipo-litografo Edmondo Fontana, artista amante del Liberty autore dei disegni di alcune medaglie ferraresi del primo quarto del XX secolo, parlano approfonditamente di questo artista e delle medaglie di cui eseguì i disegni. Troverete, all’interno Per le curiosità numismatiche: Tra i numerosi simboli della Rivoluzione francese si ricorda il berretto frigio, copricapo conico con la punta ripiegata in avanti, che si trova anche su alcune monete, come racconta Gianni Graziosi in Un simbolo rivoluzionario: il berretto della libertà. Per la monetazione antica: Giuseppe Amisano, in Numismatica controcorrente, mette in discussione alcune questioni di monetazione antica avvalorate da prestigiosi autori. Per la monetazione medievale e moderna: Più volte il governo centrale di Roma tentò di uniformare il sistema monetario dello Stato Pontificio, ma il Senato bolognese vi si oppose sempre. Michele Chimienti, Guglielmo Cassanelli e Claudio Cassanelli ne parlano in Chi ha ucciso il bolognino? La scomparsa dopo sei secoli di vita di un antico nominale bolognese. Angelo Cutolo parla di Un’altra pubblica della Reale Repubblica Napoletana il cui simbolo del coniatore sembra essere ancora non censito, che rappresenta un altro tassello in un panorama di emissioni ampio e complesso. Per la monetazione estera: In occasione del bicentenario dell’invasione napoleonica in Russia, la Banca centrale russa ha emesso 16 monete commemorative, illustrate da Giuseppe Carucci in Le monete dei condottieri. Recensioni: Davide Calandra. I segreti della quadriga, a cura di Andrea Dalla Valle e Alessio Sena, 2024. Marco Benetello, La Basilica di Santa Croce a Firenze nelle medaglie dell’Ottocento, Fox & Sparrows Edizioni, 2024. Guida alla numismatica, a cura di Chiara Marveggio, Collana Le Guide del Collezionismo, Unificato, 2024. Il nuovo numero di «Panorama Numismatico» è disponibile al prezzo di 6,00 euro presso la Redazione o sullo shop online. Salutoni odjob
    3 punti
  6. Buongiorno a tutti, ho recentemente acquistato su un'asta tedesca il seguente antoniniano, molto interessante e raro, di Treboniano Gallo della zecca di Antiochia di Siria (Antakya, Turchia): D/ IMP C C VIB TREB GALLVS P F AVG Busto radiato, drappeggiato e corazzato, visto da dietro, di Treboniano Gallo a destra. Sotto il busto: • • (Seconda officina) R/ PAX A-VG-V-S Pax, in piedi di fronte, con una lunga tunica e rivolta a sinistra, tiene nella mano destra levata un ramo di ulivo e regge con il braccio sinistro un lungo scettro di traverso. In campo: a sinistra e a destra, S C (Senatus Consulto). Argento, antoniniano, gr. 4,2; diam. mm. 22 ca. Bibl.Gen.: MATTINGLY H.- SYDENHAM E.A. - SUTHERLAND C.H.V., The Roman Imperial Coinage, Vol. IV Part III, Gordian III, Uranius Antoninus, London 1949, p. 168, n. 87 var (in Ric non è presente il segno di officina al diritto). Cohen, ---. R2. Ex Pandora. Si tratta, credo, nell’ambito della monetazione imperiale, dell’unica emissione, insieme con quella di Volusiano con lo stesso rovescio (RIC, 231), di una moneta d’argento, o di mistura, con la sigla S C. https://www.wildwinds.com/coins/ric/volusian/RIC_0231c.txt Credo che si tratti di un errore degli scalptores, visto che per entrambi gli imperatori esiste, ed è comune, la versione senza S C Qualcuno ha qualche informazione in più? Colgo l'occasione per un sincero augurio di boune festa
    3 punti
  7. Cronaca Numismatica è online : basta iscriversi alla newsletter e riceverete ciò che Cronaca Numismatica pubblica Questi sono gli articoli presenti sulla rivista in questa settimana di Natale 2024 https://www.cronacanumismatica.com/ Salutoni odjob
    2 punti
  8. Il busto radiato con mantello imperiale, che regge uno scettro con la punta a forma di aquila, è un tipo comune per la maggior parte delle zecche sotto Probo, ma per qualche motivo è molto raro a Lugdunum. Ho una collezione incentrata sulla monetazione di Probo da Lugdunum e avevo impostato l'aggiunta di uno di questi tipi di busto alla mia collezione come obiettivo a lungo termine e l'avevo classificato come una delle mie monete "Santo Graal". Sono stato abbastanza fortunato da ottenere un esempio, che è appena arrivato ed è un bel modo per me di chiudere il 2024. Probus Antoninianus Dritto:- IMP C M AVR PROBVS P F AVG, Busto radiato a sinistra nel mantello imperiale, che tiene uno scettro sormontato da un'aquila Rivetto:- TEMPOR FELICI, Felicitas in piedi a destra, che tiene un caduceo e una cornucopia Coniato in Lugdunum (//I) Emissione 5 Officina 1. Fine 277 d.C. - Inizio 278 d.C. Riferimento(i) - Bastien 205 (2 esempi citati). RIC 102 Tipo di busto H. 3,11 g. 24,32 mm. 0 gradi
    2 punti
  9. Leggendo tutti i vostri post ogni volta mi dico: "che bello non considerare nella collezione le monete che escono solo in proof". Mi risparmio in sacco di nervoso e... tanti bei soldini 😀
    2 punti
  10. ma davvero dopo quanto accaduto, dopo le prese in giro di queste settimane, volete comprare a più di mille euro una moneta che ne costava 20 e che solo questa speculazione ai nostri danni ha portato a questo prezzo? negozianti che la pagano 20 con un profitto di 1000 euro inspiegabile se con atteggiamenti al limite della truffa, per me il collezionismo è passione e non partecipo a questi giochini, ricordo che se nessuno comprasse il prezzo calerebbe velocemente, meglio un buco in collezione che farsi prendere in giro
    2 punti
  11. La copertina del 12 possiamo intanto ricordarla per il momento …sul trasporto futuro non farmi pensare 😂
    2 punti
  12. Ho ricevuto il volume una decina di giorni fa, devo dire che ha atteso le mie aspettative in pieno. Il libro mantiene la stessa impostazione grafica dei precedenti sulle monete papali a cura dello stesso autore, a mia avviso una scelta corretta per dare un filo di continuità con la serie ma anche perchè rappresenta il giusto compromesso fra il bisogno di sintesi e la volontà allo stesso tempo di fornire al lettore informazioni di contesto. Apprezzo veramente molto questi ultimi volumi della serie e spero che presto possano uscirne di altri... chissà magari anche una nuova edizione sulla monetazione genovese che di tanti aggiornamenti avrebbe bisogno per poter avere un nuovo testo di riferimento (e perché no magari con l'aggiunta della monetazione coloniale). Per ultimo volevo giusto tornare un attimo su di un mio post precedente a cui @Alberto Varesi aveva risposto e che temo possa essere stato frainteso. La mia non voleva essere assolutamente una critica verso l'autore né tanto meno verso l'editore a cui va il massimo rispetto per la lungimirante iniziativa avuta diversi anni fa e portata avanti con costanza nel tempo. Piuttosto, voleva essere un piccolo spunto di miglioramento perchè spesso per valorizzare un quadro magnifico serve una cornice adatta
    2 punti
  13. Bene , al posto del trolley, attrezzati col muletto allora, chissà a quante pagine si arriva a sto giro😅 Piccoli mattoncini crescono 🤣
    2 punti
  14. Auguri anche da parte mia di buone feste e buona Numismatica ! Il futuro numero 12 promette veramente molto bene, sia per contributi che per partecipazione, quello che posso già dire e’ che ci sarà uno spazio per la numismatica divulgativa, non solo per i giovani, ma anche per i giovanissimi, quindi un numero con autori di esperienza ma sempre uno sguardo anche per chi vuole iniziare.
    2 punti
  15. Ho chiesto lumi al mio mentore , dice che l'unica cosa che gli viene in mente è che si tratti di un anello nuziale con le iniziali disposte ai lati ma unite da una linea orizzontale . Nel caso leggerei : a sx v, s (retrograda), L (maiuscola). A dx o , I (maiuscola ).
    2 punti
  16. Buonasera! In genere quando si lava una moneta non dovrebbe mai essere messa immediatamente nella bustina (indipendentemente dalla buona qualità della plastica). In passato mi è capitato che il venditore lavasse la moneta e subito dopo la sigillasse, con conseguente formazione di verde e una patina sgradevole. Diciamo che lavaggi e plastica, a mio parere, non vanno d’accordo. Il mio sistema sta progredendo, ma lo sto rivedendo drasticamente. Ci vorrà un po per terminarlo (mi riferisco esclusivamente alla parte di Vittorio Emanuele III)
    2 punti
  17. 1 punto
  18. Nell’Archivio di Stato di Napoli è custodito un interessante fascio (Dicastero dell’interno e polizia della luogotenenza, atti diversi, esteri, scrivania di razione n. 9) contente le dichiarazioni degli impiegati della Regia Zecca afferenti alla loro “condotta politica, e morale”. Lo scopo degli interrogatori era quello di individuare eventuali eversivi da perseguire penalmente. Il corposo documento (datato 2 luglio 1821) intitolato “Incartamento per lo scrutinio degl’Impiegati dell’Amministrazione delle Monete” venne sottoposto all’attenzione del principe di Canosa, allora ministro dell’alta polizia. Le prime pagine dell’incartamento presentano un elenco dei nominativi e dei ruoli dei singoli impiegati divisi nelle seguenti categorie: Direzion Generale, Regia Zecca delle monete, Burò di Garentia e Direzione delle Raffinerie e de' Mangani e Argani; mentre all’interno sono presenti i fascicoli con una breve descrizione dell’impiegato e le sue dichiarazioni riguardanti i rapporti, se esistenti, con la carboneria o altra setta. A titolo d’esempio pubblico il fascicolo dedicato all’ispettore dei saggi Raffaele Mannara dove si possono leggere informazioni inedite.
    1 punto
  19. Grazie Licius LX, Vorrei vedere il tuo RIC 104 quando arriverà. Il tipo è come descritto di seguito:- Obv:– IMP C PROBVS P F AVG, Radiato, busto con corazza a destra Rev:– TEMPOR FELICI, Felicitas in piedi a destra, che tiene caduceo e cornucopia Zecca – Lugdunum (tipicamente con I in exe). Nota che questa voce RIC non distingue tra la monetazione antica e quella tardiva, che hanno entrambe la stessa descrizione. La monetazione antica, Emissione 4. Metà-Tardo 277 d.C., ha un busto più grande con pochissima corazza visibile sul petto come nel mio esempio qui sotto:- La monetazione successiva, Emissione 6. 278-279 d.C., ha un busto più piccolo e più raffinato con molta più corazza visibile sul petto come nel mio altro esempio qui sotto:- Si verificano anche raramente da Officina 4 (IIII):- C'è anche un dado invertito con l'errore di ortografia "TEMPR FELICI" Saluti, Martin
    1 punto
  20. anche in quel tipo di monete va guardato attentamente tutti i dettagli, domani ne posto un altra che darà un grande aiuto e poi a Babbo Natale per Natale chiediamo di darci la soluzione, grazie per aderire a questo gioco che mi sono permesso di proporre, ma credete, sarà utile una volta svelato, saluti
    1 punto
  21. Stima @didrachm 3000 USD, offerta al momento 2500 USD .
    1 punto
  22. Sei in ritardo di molte ore.
    1 punto
  23. Infatti lo stemma ha nei campi 1 e 4 dei gigli. Per ora non ho trovato niente Grazie comunque.
    1 punto
  24. Mi ero concentrato sullo stemma. Ma anche l'altra faccia della moneta presenta alcune "anomalie IN TE DOMINE CON FIDO M Il confido diviso in con fido ?
    1 punto
  25. Dalla Scizia, un attraente esemplare, stimato RR, di statere al nome Eminakos, con al diritto Eracle in ginocchio ed al rovescio ruota a 4 raggi entro quadrato incuso . Sarà domani in vendita Rauch 119 al n. 29 .
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  26. Ciao, la medaglietta richiama questa cinice da pilota del ventennio.
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  27. Non avevo mai pensato a tutto ciò ma lo trovo molto verosimile: grazie per aver condiviso questa riflessione con noi... Buon S. Natale a tutti.
    1 punto
  28. @gpittini vedo solo ora questa discussione. La tua identificazione è corretta: bagattino di Reggio Emilia per Alfonso I d'Este. L. Bellesia assegna questo bagattino, abbastanza comune, al secondo periodo di regno di Alfonso I (1523 - 1534) e lo descrive al n°9 con legenda ALFONS DVX FERRARIAE III. Al n° 10 descrive una tipologia rarissima con legenda del dritto semplificata in ALFON DVX. La conservazione è abbastanza scarsa ma in linea con la maggior parte di questi bagattini, spesso decentrati, coniati senza cura e quasi sempre arrivati a noi con evidenti problemi di ossidazioni e corrosioni. Mario
    1 punto
  29. Mah... Credo vada letto specularmente. C'è una P e un E simili a quelle dei contorniati.... Cercando nei repertori di monogrammi penso si possa sciogliere... Quando ho tempo provo a darci un'occhiata... Ma non garantisco nulla... Scusa
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  30. Secondo me : vista la forma dell' anello, direi tardo romano ,di religione paleocristiana , il "monogramma" si può forse sciogliere in "Iesus " con croce e simboli solari. Altrimenti decorazione sincretica tra simboli cristiani e magico isiaci tipo Ankh o sistro. Dimenticavo.. interessante.
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  31. 1 punto
  32. https://www.biddr.com/auctions/cambi/browse?a=5104&l=6220535
    1 punto
  33. Molto interessante, ha pero’ uno status simile a quello della Santa Sede, di comunità religiosa, piuttosto che la giurisdizione vera e propria di un ( piccolo) stato quale lo Stato della Città del Vaticano ( o Principato di Andorra etc) che sono stati veri e propri riconosciuti internazionalmente . inoltre la comunità non e’ autocefala bensi sottoposta all’autorità ecclesiastica del Patriarcato di Costantinopoli che non risiede nel territorio autonomo. la cosa interessante e’ l’esenzione dall’IVA per il suo territorio, considerato come autonomo dalle autorità greche per il suo particolare status e storia di comunità religiosa ma comunque sottoposto alla giurisdizione politica del ministero degli esteri greco che nomina un governatore per l’amministrazione ordinaria del territorio.
    1 punto
  34. Salve,la seconda è un bronzo di Alessandro Severo per Koinon in Macedonia https://rpc.ashmus.ox.ac.uk/coins/6/343 https://www.acsearch.info/search.html?id=6213869
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  35. La prima in alto dovrebbe essere un' emissione provinciale di Nerone per la macedonia...
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  36. Un post a dir poco delirante. Di nuovo a giustificare i ladri con l’esistenza della proprietà privata e a preoccuparsi dei documenti del Katz , invece che sperare nella persecuzione degli stessi da parte delle forze dell’ordine? Ma non è che lei è un parente della salis e delle zecche rosse dei centri sociali che propugnavano il furto come esproprio proletario? Se stava zitto faceva più bella figura…
    1 punto
  37. La pulizia delle monete continua a essere un argomento controverso, spesso oggetto di fraintendimenti, talvolta persino deliberati. È evidente che la pulizia, o meglio il restauro, di un manufatto antico o storico debba essere eseguita da persone esperte nel campo. Tuttavia, non si può sostenere indiscriminatamente che restaurare le monete sia sbagliato solo perché qualcuno potrebbe rovinarle. Sarebbe come dire che non si dovrebbe guidare un’auto perché chi è distratto o inesperto potrebbe causare incidenti. Questo ragionamento gioca su un equivoco di fondo. Il vero valore di una moneta risiede nella sua fattura e nella sua storia, non nella patina, che spesso non è altro che ossidazione o calcificazione di sporcizia accumulata nel tempo. Se il valore risiedesse esclusivamente nella patina, basterebbe produrre tondini di metallo – rame, bronzo, argento – e venderli in base alla bellezza della loro ossidazione. Per enfatizzare l’importanza della patina, sono stati coniati termini fantasiosi come “patina verde”, “marrone”, “nera”, “dorata”, “blu violacea” e persino “monetaria”. Questo ha portato alcuni a sviluppare tecniche per creare patine artificiali, talmente ben fatte da risultare indistinguibili agli occhi degli appassionati, spesso restii a toccarle o analizzarle più a fondo. In realtà, le patine delle monete sono sottili strati che si formano sulla superficie a causa dell’ossidazione o dell’interazione con l’ambiente nel tempo. Questi strati possono presentarsi con varie colorazioni e sfumature, ma non rappresentano il vero valore della moneta. Quest’ultimo deriva dalla sua fattura, dalla rarità e dalla storia che incarna, non dal livello di ossidazione o dallo stato della sua patina. In conclusione, il restauro o la pulizia di un manufatto storico o artistico non solo è possibile, ma talvolta necessario. Deve però essere affidato esclusivamente a mani esperte. Affermare che non si debba restaurare per paura che qualcuno possa danneggiare il manufatto è insensato. È fondamentale distinguere tra l’importanza di un intervento ben eseguito e il rischio associato a incompetenza, senza demonizzare il restauro come pratica.
    1 punto
  38. Festeggio il mio post 20.000 con questo video ricordo di Milano Numismatica, buona visione https://drive.google.com/file/d/1M-NjUcDGo9bEmlvKy6SNjuEsXIiSwklp/view?usp=drivesdk
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  39. Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy emette il 22 novembre 2024 un francobollo ordinario appartenente alla serie tematica le Eccellenze del sapere, dedicato al Museo Egizio di Torino, nel bicentenario della fondazione. Caratteristiche del francobollo La vignetta riproduce un disegno in inchiostro acquarellato di Marco Nicolosino del 1832 circa raffigurante il primo allestimento della collezione Drovetti del Museo Egizio di Torino. In alto, a sinistra è presente il logo per il bicentenario della fondazione del Museo. Completano il francobollo la scritta “ITALIA” e l’indicazione tariffaria “B ZONA 1”. Tiratura: duecentocinquantamila venti francobolli Indicazione tariffaria: B zona 1 Bozzetto: a cura del Centro Filatelico dell’Officina Carte Valori e Produzioni Tradizionali dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A.. Il francobollo è stampato dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A., in rotocalcografia; colori: due; carta: bianca, patinata neutra, autoadesiva, con imbiancante ottico; grammatura: 90 g/mq; supporto: carta bianca, Kraft monosiliconata da 80 g/mq; adesivo: tipo acrilico ad acqua, distribuito in quantità di 20 g/mq (secco); formato carta: 40 x 30 mm.; formato stampa: 40 x 28 mm.; formato tracciatura: 46 x 37 mm.; dentellatura: 11, effettuata con fustellatura. Caratteristiche del foglio: Quarantacinque esemplari. Sulla cimosa è riprodotto il logo MIMIT monocromatico. Galleria dei Re - Museo Egizio di Torino
    1 punto
  40. L’ho portata ad un numismatico lui esclude categoricamente foro otturato. Secondo lui metallo fresco, non meno di BB+
    1 punto
  41. Ciao! Complimenti. Una consecuzione di pezzi che fa pensare; perché così pochi e ricorrenti? saluti luciano
    1 punto
  42. Questo è il punto critico ..... l'impunibilità del perito che sbaglia. Mi piacerebbe vedere perizie fatte e sottoscritte "in scienza e coscienza" dove con quella formula si sottintende la credibilità professionale di chi stende la perizia, che sa bene che se sbaglia paga (giustamente).
    1 punto
  43. Partiamo subito dal primo punto e, forse provocando la delusione di alcuni, diciamo subito che quelle attestazioni riportate sui cartellini, sulle slabs e persino sui “cartoncini fotografici”, non sono affatto perizie. Lo so...è un brutto colpo....ma è così. Ciò non significa che non esistano le “perizie numismatiche”, ma perchè si abbia “perizia numismatica” occorre ben più che la compilazione di un cartellino rivettato ad una bustina di pvc. La perizia è infatti una “relazione tecnica”, di norma scritta (ma potrebbe anche essere esposta oralmente al privato che l'ha commissionata o ad un giudice) che può avere ad oggetto una valutazione economica, una questione di natura tecnica, medico-legale, scientifica, ecc. Si conoscono tre tipi di perizia, che, per così dire, graduano progressivamente il livello di responsabilità che assume il perito che la rende: a. la perizia non asseverata (cioè “semplice”); b. la perizia asseverata; c. la perizia asseverata con giuramento. - Con la perizia “semplice”, il perito si limita a rispondere (di norma, come ho già detto, per iscritto) al quesito che gli viene posto, senza peraltro assumere formalmente responsabilità particolari in ordine ai fatti che egli dichiara di aver esaminato ed alle conclusioni cui è pervenuto; - Con la perizia asseverata, il perito, al termine del suo elaborato, redigerà un'autocertificazione nella quale confermerà i contenuti, assumendone, in caso contrario, responsabilità civile e penale. In questo caso, il perito assocerà alla sua relazione una dichiarazione (che sottoscriverà) e che sarà più o meno formulata nel seguente modo (riporto una formula reperita in un articolo pubblicato sul web): “Nella certezza di aver applicato al meglio le mie capacità professionali nella redazione della presente perizia, confermo, sotto la mia personale responsabilità, l'autenticità, la veridicità e la certezza dei contenuti della mia relazione”. - Nella perizia asseverata con giuramento, il perito, oltre a certificare il contenuto del proprio elaborato, presterà giuramento dinanzi ad un Cancelliere o ad un Notaio, pronunciando una formula “sacramentale” che non tollera deroghe: (“giuro di aver bene e fedelmente adempiuto alle funzioni affidatemi al solo scopo di far conoscere la verita”), conferendo alla perizia un ulteriore, seppur solo formale, elemento di autorevolezza. Come si può vedere, quella che in numismatica noi chiamiamo abitualmente (e semplicisticamente) “perizia”, non rientra in nessuno dei tre casi (di perizia) sopra indicati. Ma allora, quella che noi chiamiamo “perizia”...in realtà....cos'è? Ebbene, le attestazioni rilasciate dal venditore della moneta (ma anche, perchè no, da un terzo non venditore), nelle consuete forme e con gli usuali supporti a noi ben noti, altro non sono che “dichiarazioni di scienza” o, forse più precisamente, “manifestazioni di conoscenza” rispetto alla moneta di cui si dichiara innanzitutto l'originalità e poi, quasi sempre, anche la conservazione. Purtroppo non disponiamo di un termine “secco”, in italiano, (ciò forse spiega perché impieghiamo il termine "perizia"...) che rappresenti esattamente il concetto di “manifestazione di conoscenza” applicata alla valutazione dell'autenticità e della conservazione di una moneta, e allora, se permettete, questo termine lo prendiamo in prestito dal francese. Il sostantivo che più si avvicina al nostro concetto è un termine che riecheggia frequentemente nelle gallerie d'arte, ma che è quasi sconosciuto negli ambienti numismatici italiani; questo termine è....”expertise” La Treccani lo traduce come: “autenticazione di un'opera d'arte fatta da un esperto”. Mutatis mutandis, la dichiarazione riportata sul cartellino, sulla slab (mediante bollino) o sul cartoncino fotografico, è essenzialmente un' expertise, cioè, in primis, l'autenticazione della moneta e, in secundis (quando c'è) l'apprezzamento soggettivo di chi compie l'attestazione, dello stato idi conservazione n cui egli ritiene trovarsi la moneta. Le altre indicazioni usualmente riportate sui cartellini rientrano nella descrizione “oggettiva” della moneta (provenienza, peso, diametro, autorità emittente, zecca ecc) e completano il parere espresso. Venendo a trattare la seconda questione, è' evidente a questo punto (almeno...mi auguro che lo sia...) che le attestazioni di autenticità e conservazione a cui il mercato ci ha abituato, rese nelle predette solite forme, non mutano di un millimetro la “portata” delle stesse e la loro validità (o non validità), se il “certificatore” premette la locuzione “a mio parere”, piuttosto che “la ritengo ecc.” anziché limitarsi ad attestare, semplicemente e “rusticamente” che: “la moneta è autentica”. Invero, secondo il mio esuberante interlocutore parmense (o parmigiano...non so ancora come si dica) ben più grave sarebbe l'assunzione di responsabilità del certificatore che scrivesse sul cartellino “a mio parere”, mentre meno rilevante sarebbe la sua responsabilità se si limitasse a scrivere sul cartellino solamente che la moneta “è autentica”. Garantisco di essermi sforzato per comprendere quale potesse essere la saliente differenza passante fra le due modalità lessicali di attestazione, ma non sono venuto a capo di nulla, complice anche il fatto che quando ho chiesto al mio interlocutore di darmi almeno un “assist” per arrivare a comprenderne in base a quale ragionamento (preferibilmente giuridico) Egli sostenesse esservi differenza, la Sua risposta è stata che le cose stavano come diceva Lui....e per me, che sono un “illuminista”, queste risposte fideistiche non sono (ancora) sufficienti a persuadermi. :pardon: E veniamo ora al terzo ed ultimo punto. (fine seconda parte)
    1 punto
  44. Non me la prendo, per cosa ? Ero rimastro leggermente interdetto dalle Sue parole. Aihmè a volte non è semplice ne comprendere gli umori ne lo spirito di un intervento. Tornando alle monete, ha giustamente detto che c'è patina e patina, la patina deve essere qualcosa che impreziosice la moneta, che le conferisce un'eccezione "soprannaturale"; in altre parole che ne dichiari l'età, la genuinità ed anche lo status. Non entro assolutamente nel merito della monetazione classica, ci sarebbe da scrivere trattati di pagine e pagine sul fondamento della patina. Nella monetazione moderna e contemporanea è oltremodo importante. Quando però l'ossidazione al posto di impreziosire una moneta la svilisce, "e qui immagino la mia eresia" non esito a toglierla oppure ad alleggerirla sperando che il tempo le riporti alla moneta una omogeneità alla vista, che sia gradevole e preziosa al tempo stesso. Non parto dal presupposto che le patine non si toccano per assioma, una moneta sporca con macchie che magari coprono dei fondi fantastici, non deve essere lasciata in uno stato di abbandono ! Quando poi le patine eccedono al punto di mascherare addirittura il dettaglio, tendo ad asportarle senza mortificare il tempo che ha richiesto il suo formarsi. Adoro le patine, meno le macchie e lo sporco.
    1 punto
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