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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 01/08/25 in tutte le aree
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SALERNO COLLEZIONA 15 e 16 Febbraio 2025 3° Convegno Borsa scambio collezionistico filatelico e numismatico. I giorni Sabato 15 e domenica 16 febbraio 2025, si terrà, nella accogliente location della Stazione marittima di Salerno (ideata dall'archistar Zaha Hadid) il terzo evento collezionistico della città Dopo le prime due edizioni del 2023 e del 2024, si rinnova il trait d'union tra i collezionisti del nord e del centro della nostra penisola con il meridione; Salerno si conferma snodo centrale del collezionismo italiano. L'Evento è creato in collaborazione con il CENTRO ORGANIZZATIVO NUMISMATICO C.O.N. e si fregia dell'IMPORTANTE patrocinio della N.I.P. (Numismatici Italiani Professionisti) che certifica la ASSOLUTA SICUREZZA in cui si svolgerà la manifestazione, grazie ai sistemi di sorveglianza presenti (unico convegno in Campania con tale riconoscimento) Nei 2 giorni saranno presenti i maggiori nomi della numismatica italiana e produttori di accessori internazionali, importanti Case d'Asta internazionali, provenienti da TUTTE le regioni d'Italia incluso le isole. Sarà possibile scambiare, visionare, acquistare, far valutare monete, medaglie, banconote, francobolli, stampe, libri ed oggettistica. Gli orari di apertura e chiusura per entrambi i giorni sono dalle ore 9 alle 19. L'ingresso è gratuito, l'ampio parcheggio da 25 mila metri quadrati oltre 800 posti sottostante la Piazza della Libertà permetterà a tutti i collezionisti e curiosi di partecipare all'evento in grande comodità. L'area espositiva è raggiungibile con ESTREMA facilità da ogni parte della città. Il sito è a soli 1.8km dalla stazione ferroviaria, raggiungibile con una bellissima passeggiata sul lungomare cittadino. Convenzioni per ricettività alberghiera e food sono presenti. Per informazioni su come esporre o partecipare, contattare: PIERPAOLO IRPINO - C.O.N. - Centro Organizzativo Numismatico +39 392 90676 465 punti
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Rivedendo la discussione, un "nuovo arrivo" di un tipo che mi pare non sia ancora stato postato ce l'ho...😄 Testone per Roma con la scena della liberazione di S. Pietro da parte dell'angelo e legenda "SEQ - VERE - ME", Seguimi... (Muntoni 60, ex asta Num. Picena 2022): Ciao, RCAMIL.3 punti
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Se posso parafrasare una celebre frase del compianto Allenatore Vujaidin Boskov ("rigore è quando arbitro fischia"), direi che "moneta è quando decreto dello Stato così stabilisce". Poi capisco perfettamente la posizione di @viganò e di chi, come Lui, ha difficoltà a considerare "monete" talune produzioni monetali, alcune addirittura obbrobriose, non destinate a circolare e in qualche caso anche eccentriche. Ma poi anche quelle si "storicizzano" e chissà che con il passare del tempo non trovino anch'esse, prima o poi, una qualche dignità numismatica.😀 M.3 punti
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Errore di descrizione? Errore di descrizione è catalogare la moneta RIC 286 anziché RIC 268. Sono quantomeno basito.3 punti
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Buona sera, ricevo quest'oggi e riporto di seguito la risposta della Casa d'asta (che ringrazio per la consueta disponibilità) al mio contatto mail. Buongiorno, purtroppo c’è stato un errore di descrizione, le monete sono autentiche cordiali saluti Pertanto fortunatamente l'allarme della realizzazione di falsi di altissima qualità (pressochè indistinguibili) rientra. Buona serata Illyricum3 punti
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Ma infatti, tutto dipende da quanto l'ha pagata (ecco perchè avevo chiesto quanto l'aveva pagata), personalmente spero non l'abbia pagata molto, ma con quella scritta che " manca in tutti i testi consultati" e la trattativa privata, non mi fanno ben sperare sul prezzo. Ovviamente mi sembra superfluo ricordare che i soldi non sono i miei e ognuno coi propri soldi fa quello che crede 🙂, io volevo solamente consigliare particolare prudenza sui cosiddetti "unicum".2 punti
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ciao a tutti, ciao @Alessandro Praticò perchè non contattare direttamente il perito che la ha chiusa? https://giovannigaudenzi.wordpress.com/ sembra sia ancora attivo.2 punti
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Un piccolo aiuto:croce di Lorena...2 punti
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Per 200 euro più diritti, che è il prezzo più o meno corretto, vale la pena di montare un gomblotto del genere? Dai, cerchiamo di rimanere con i piedi per terra…su!2 punti
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Buonasera, ti riferisci al quattrino di Clemente VIII? Lo pensavo anche io ma poi confrontandomi con un Amico studioso mi ha fatto capire il perché non può essere. Aspetto di leggere altri pareri. Saluti Alberto2 punti
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Unicamente il fatto di cercare di evitare che qualcuno si "scotti" con questi tondelli e perda ogni interesse per la Numismatica, che nell'accezione propria è una disciplina seria, ricchissima di capitoli degni di approfondimento e che non smette mai di entusiasmare il sottoscritto e tanti altri Utenti. Il Forum serve a discutere le idee e i giudizi ma anche "gli allarmi" che ciascuno di noi reputa opportuno condividere con la comunità che lo anima: dopodiché è ben chiaro che ognuno dei propri denari fa quel che vuole. Un saluto cordiale e a presto.2 punti
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DE GREGE EPICURI Vi mostro questo asse di Lucio Vero (8,52 g e 23,5 mm) benchè sia in uno stato di conservazione miserevole, perchè trovo molto interessante il rovescio. In effetti, i trofei greci e romani sono una mia passione, come ho detto in una vecchia discussione: http://lamoneta.it/topic/68595-trofei/#comment-723032 del 15.11.2010. Al D la legenda (che qui non si legge) è: L Verus Aug Arm Parth Max, attorno al busto laureato. Al R: TRP VII IMP IIII COS III -SC attorno a tre trofei delle armi tolte agli armeni. E' il RIC 1464 e Cohen 300, ed è considerato "scarce".2 punti
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Ciao sono sempre piaciuti anche a me, e guarda caso ho la stessa moneta e presa nello stesso periodo della tua discussione e la sua compagna, presi anche i denari sia suoi che di M Aurelio con la scritta Armen e senza. Gli assi non sono in condizioni eccelse come alcuni vorrebbero, ma a me non interessa, guardo cosa hanno rappresentato e cosa rappresentano. Silvio2 punti
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Facciamo chiarezza ... C'è un monogramma al retro e si legge "MA" Se il monogramma effettivamente fosse solo "MA", ciò implicherebbe che si trattasse di un denario RRC 172/1 ( https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-A1/60 ). Lo stile tuttavia mi sembra abbastanza differente, come puoi verificare anche tu confrontando con la scheda del nostro catalogo. Anche la serie RRC 64, da te proposta, porta effettivamente "MA" ( https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-A2/6 ), ma non mi risulta che sia noto il denario. Il tuo sarebbe un unicum: non ci sperare 😉 Se invece il monogramma fosse MAT, con la stanghetta superiore della "T" poco leggibile a causa dell'usura, sarebbe un denario RRC 162/2 ( https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-G85/2 ). Lo stile mi sembra molto più coerente; probabilmente per questo RWS2012, che - a differenza mia - è un vero esperto, propone questa classificazione. Delle tre serie citate, sono di probabile origine sarda la 64 e la 172; quindi, se il tuo denario è della serie 162, esso probabilmente non è sardo. La serie 64 per Crawford è attribuibile a P. Manlius Vulso, pretore in Sardegna nel 210; per Sollai invece ("Le monete della Sardegna romana") ad Aulo Cornelio Mammula, propretore in Sardegna nel 216. La serie 172 è attribuita da Crawford e S. a P. Manlius Vulso, già propretore in Sardegna nel 210; egli la data al 199-170. Una serie di circostanze tuttavia (il denario si inquadra in una serie che comprende nominali in bronzo, spesso sono stati ribattuti su monete sardo-puniche del tipo Tanit/toro; l'area di rinvenimento di queste monete, sia argenti sia bronzi, è prevalentemente la Sardegna); ha fatto ritenere a Laura Breglia (vedi RAN 1949-50, edito nel 1950) che la serie sia attribuibile a una zecca itinerante al seguito di Aulo Cornelio Mammula, propretore in Sardegna proprio nel 217-216, nel contesto della cronica scarsità di circolante in Sardegna (riferita dalle fonti), accentuata nel periodo critico seguente alla battaglia di Canne. Crawford è a conoscenza della teoria della Breglia, ma la rigetta senza argomentazioni; è probabile che la rifiuti solo perché incompatibile colla datazione ribassista: infatti un Denario appartenente a una serie onciale (i bronzi della serie 172 fanno riferimento, appunto, allo standard ponderale onciale) non può essere cronologicamente vicino al primo denario anonimo coniato; attribuire questo denario al 217 significa quindi anticipare l'introduzione del denario almeno al 230-250. Sia come sia, l'origine sarda della serie 172 è confermata anche da Grueber. La datazione proposta sul cartellino manoscritto (chiaramente vecchio) mi fa pensare che l'autore concordasse con l'ipotesi della Breglia e classificasse la tua moneta come quella che più tardi Crawford avrebbe chiamato RRC 172/1.2 punti
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Ho aperto il link mandato da @littleEvil, che tra l'altro ringrazio e ho visto che il perito ha fatto anche diverse pubblicazioni su varianti, falsi e errori. Questa in foto é solo una delle sue pubblicazioni1 punto
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Buonasera. Io consiglio, prima di fare qualsiasi cosa, di farle identificare ed indicativamente valutare proprio su questo forum. Mi raccomando, peso, diametro e fotografie nitide.1 punto
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Non tutto. Il problema per me ricade anche sulle perizie. Oggi , dopo pochi anni di questa mia passione ho visto un ribaltone generale, colpa e meriti del web. Si da più ascolto al web che alle persone con esperienza provata da anni e anni di studio e passione e cosi non va bene, su tutto. Ho visto periti che si chiudono le loro monete per vendere anche quelle che valgono 5 euro, niente di male? Non lo so ma personalmente avrei e ho più bisogno di un buon libro di Numismatica e conoscere pian pian quello che mi piace. 🙏🏼👌🏼🧐 Solo 30 anni fa queste "cose" erano inimmaginabili o quasi. .1 punto
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domani lo scarico e lo lavoro un pò, poi ti faccio sapere, grazie1 punto
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penso di non averne mai vista una in queste condizioni, però mi sembra strano sia ridotta così male 😂😂, pensavo fosse mooolto più vecchia!1 punto
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Raccomandata da Bahia (e' uno stato federale brasiliano con capitale Salvador), per Beinwil (Svizzera), l' annullo di partenza non è leggibile l' annullo di arrivo a Beinwil e del 1 VII 1925. Il mittente W. Eichenberger scrive in Svizzera a A. Eichenberger.. sicuramente parenti. I francobolli sono dei definitivi con emissioni di date diverse della serie economia e cultura.1 punto
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Salve,secondo me è un 2 lire spiga https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-ITL/21 punto
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questa dovrebbe essere a 300dp fapetri fammi sapere se la foto va bene.1 punto
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Buona sera. Certamente la rigatura sul bordo di questa moneta mi lascia perplessa. Nonostante segua il forum da soli sette o otto anni colleziono monete da circa (e purtroppo ) sessanta. In tutto questo tempo non avevo mai sentito parlare di monete da 1 centesimo del regno rigate. C'è però il certificatore che ha visto la moneta in mano e che quindi si è esposto in prima persona. Non vorrei offendere nessuno e tantomeno mettere in dubbio la parola del certificatore ma non potrebbe trattarsi di un difetto di trancia sul tondello magari dovuto allo stampo di trancia parzialmente sgranato in quel punto e che potrebbe avere causato delle rigature? Penso che comunque ci vorrebbero delle belle foto da potere bene ingrandire per fare delle supposizioni che possano mettere in discussione quanto descritto dal cartellino. Cordiali saluti. Gabriella1 punto
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Interessante l’articolo sugli astragali di Laura Benatti in https://www.interventi.net/index.php/mito/1195-il-gioco-degli-astragali Dal gioco degli astragali alla “teoria dei giochi” di John Nash Logos e Mythos Con il termine “astràgalo” (lat. astragălus, gr. ἀστράγαλος) si intende in anatomia un ossicino di forma vagamente cuboide che fa parte dell’articolazione del piede; chiamato anche "talo" è un osso breve situato nel tarso che trasmette tutto il peso del corpo. Nel bue e nel montone ha proporzioni particolarmente regolari e si presta per ciò ad essere utilizzato per ottenere risultati casuali, esattamente come un dado a quattro facce. La maggior parte degli archeologi suppone che sia nato probabilmente in Asia Minore e che poi si sia diffuso in Grecia, in Magna Grecia e poi a Roma. Gli scrittori antichi non mancano di citarlo. In una versione alternativa del mito che noi conosciamo, presente nel libro IV de “Le Argonautiche” di Apollonio Rodio (295 -215 a.C.), Teti, per rendere immortale il figlio Achille, lo ungeva di giorno con l'ambrosia, mentre di notte, di nascosto dal marito Peleo, ne bruciava le parti mortali del corpo nel fuoco per renderlo invulnerabile. Una notte, però, Peleo si svegliò improvvisamente e, vedendo il figlioletto agitarsi tra le fiamme, lanciò un urlo: Teti, adirata, gettò il bambino a terra e se ne andò, immergendosi nel mare, senza fare più ritorno. Peleo, con l'aiuto del centauro Chirone, sostituì il tallone di Achille, rimasto ustionato, con l'astragalo del gigante Damiso, celebre per la sua velocità nella corsa. Plutarco (46 d.C./48 d.C. –125 d.C./127 d.C.) narra che lo stratega ateniese Alcibiade, ancora fanciullo, giocava nel bel mezzo della strada quando pregò un carrettiere di fermarsi perché stava schiacciando i suoi astragali. Dinnanzi al rifiuto dell'uomo, il bimbo si sdraiò sul selciato e gli disse che sarebbe dovuto passare sul suo corpo. Il conducente del carro, quindi, spaventato, fermò i cavalli. Il tragediografo greco Sofocle (496 - 406 a.C.) attribuisce l’invenzione degli astragali a Palamede sostenendo che questi ne avrebbe insegnato l’uso ai soldati greci durante la guerra di Troia. Secondo un mito greco conosciuto grazie ai "Proverbi" di Zenobio (I d.C.) fu invece proprio la dea Atena ad inventare il gioco divinatorio degli astragali. Pitture vascolari, sculture, affreschi murali (“Medea prima dell'assassinio dei figli li vede giocare con gli astragali”, Pompei, casa dei Dioscuri), rilievi, monete, mostrano fanciulli, fanciulle e giovani intenti a sfidarsi. Altrettanto frequenti sono i rinvenimenti di astragali nei siti archeologici, specialmente in sepolture di bambini (sono state scoperte tombe con centinaia di astragali), ma anche in abitazioni ed in edifici pubblici. Accanto agli astragali grezzi esistevano quelli più preziosi ed artistici, prodotti in oro, argento, avorio, bronzo, piombo, marmo, terracotta, soprattutto quelli che venivano offerti alla divinità, ma anche astragali forati e con iscrizioni incise. Inizialmente gli astragali avevano un valore religioso, infatti, erano usati come oggetti magico-apotropaici nelle divinazioni, nei sacrifici e nelle previsioni astrologiche; in seguito diventarono oggetti dei giochi d'abilità e d'azzardo. La combinazione più ambita, perché vincente era chiamata “iactus Veneris”, mentre la peggiore “colpo del cane”. L’astragalo venne quindi usato come strumento di gioco, ma soprattutto per predire il futuro. Il poeta latino Orazio (65 a.C. - 8 a.C.) tuttavia era molto dubbioso riguardo a questa “dote” degli astragali: “Tu non chiedere (è empio saperlo) quale fine a me, quale a te abbiano dato gli dei, Leuconoe, e non provare i numeri babilonesi. Come è meglio, qualunque cosa sarà, accettarla!” “Carmina” I,11 Oggi esistono diversi giochi da tavolo legati ai dadi, alle pedine, agli scacchi, ma… c’è anche chi, con assoluta genialità, ha tracciato addirittura una “teoria dei giochi” la quale non rimane legata, per così dire, solo all’aspetto ludico, ma invade con le sue regole l’ambito dell’economia. John Nash (1928-2015), tra i pensatori più brillanti e originali del Novecento, ha rivoluzionato l'economia mondiale con i suoi studi di matematica applicata alla teoria dei giochi, vincendo il Premio Nobel per l'Economia nel 1994. Secondo questa “beautiful mind”, infatti, in un gruppo di contendenti vince chi persiste in un’opzione strategica, anche se spesso non è la più intuitiva, anzi può sembrare in apparenza controproducente, e i numeri lo provano. Il teorema di Nash dimostra che in una situazione dove gli attori non cooperano, anzi sono in competizione tra di loro e non possono fidarsi l’uno dell’altro o accordarsi, la mossa vincente, per tutti e per ciascuno, è arrivare a un equilibrio, definito appunto “di Nash”. In ogni caso, qualunque sia il gioco, antico o moderno, ogni uomo desidera sempre vincere, perché questa inclinazione fa parte della sua natura e come recita Dante… «Quando si parte il gioco de la zara, colui che perde si riman dolente, ripetendo le volte, e tristo impara» (Purgatorio V, 1-3). apollonia1 punto
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Buona sera Arcimago. Alessandro Praticò stava però parlando della moneta da 1 centesimo del 1900, come si vede anche dal cartellino. Cordialità Gabriella.1 punto
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Ne ero e ne sono consapevole. Ma avere la moneta fra le mani, cercare di capire, attivarsi per leggere e consultare testi o internet o lo stesso forum mi dà molte più soddisfazioni che avere fra le mani una moneta perfetta dal considerevole valore economico. Anche perché dovrò proseguire nel mio lavoro di ricerca, con calma e facendo ricorso a più fonti. Penso che, pian piano, riuscirò meglio a comprendere come stanno le cose, tassello dopo tassello. Spero che appassionati ed esperti collezionisti mi siano di aiuto con le loro intuizioni e le loro conoscenze. Così come è stato per Rocco, che ringrazio ancora. Ciao e buon pomeriggio.1 punto
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ciao a tutti questa dovrebbe essere l'ultima cartolina con timbro umbria.1 punto
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Ciao Continuo con la seconda cartolina. Vorrei saperne di più ragazzi . Grazie tante . Allego foto. Sembra essere privata del suo scopo nativo, quindi inviata a tariffa semplice( vedo sbarrato su CARTA POSTALE infatti). Ragazzi correggetemi se ho sbagliato o detto inesattezze ecc.. Grazie1 punto
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MI sa che ho acceso un vespaio........Ritorniamo alle emissioni del 2025....... 🙂 🙂 Grazie mille1 punto
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Vorrei ricordare che anche durante il Regno di V.E. III vennero coniate, con tanto di decreto, monete in oro non destinate alla circolazione e cedute, a chi le richiedeva, a 4 volte il loro valore facciale (100 lire fascione, 20 lire fascetto, ecc.)......oggi riscuotono grande successo numismatico e collezionistico e credo che nessuno se la sentirebbe di non considerarle monete anche in senso tecnico.1 punto
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l'Italia ha prodotto nel 2004 anche questi due: su di segno di Arnaldo Caprai , francobollo della serie Arte del Merletto, realizzato con tecnica dell'ago, foglio di 15 francobolli da € 2,80 cad., poi il francobusta, intero postale da 5.000 £. - € 2,58 realizzato in seta , poi San Marino nel 2017 usò la stessa tecnica del francobollo di Caprai, realizzato su carta adesica con tecnica ad ago, minigoglio di 6 esemplari da 4,70€ cad.1 punto
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E' importante specificarlo visto che nelle spedizioni interne con procedura regolare non esistono dazi. A mio avviso non rimane che farsi spedire le monete senza specificare il contenuto del plico. Direi che i tempi sono maturi per non dover più sottostare ad anacronistiche e discriminatorie procedure d'import-export all'interno della comunità, anche per monete che come tante altre non hanno documentazione nè dove si trovano nè in Italia.1 punto
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Ciao, forse il verso è stato ritoccato/artefatto.1 punto
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Questa strana emissione mi era sfuggita, conoscevo solo i francobolli di stoffa. http://www.eryx.it/dentelli/tessuti.htm1 punto
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Quindi se fosse un 172 è comunque sarda o così si suppone , non speravo ovviamente in un unicum 64/1. Controllando i vari ingrandimenti noto che non c'è alcun segno di eventuale t , poi se si sia cancellata solo la stanghetta della t e non il resto, non mi è dato sapere. Ringrazio entrambi per aver speso tempo per il sottoscritto, lo apprezzo molto.1 punto
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Già il fatto che nessuno spenderebbe una moneta pagata molto di più dimostra che la storia del valore legale ha poco senso. E poi se qualcuno decidesse di accettare un 50€ d'oro come pagamento è perché intuirebbe l'affare in ottica di baratto: anche qui, il discorso del valore legale viene meno. Un 5€ di Raffaella Carrà, che non è in materiale nobile, unto, consumato e rigato, qualcuno lo accetterebbe come resto da un commerciante? Ben sapendo che nessuno lo riaccetterebbe come pagamento e che le probabilità di trovare un collezionista interessato sono minime e non ripagherebbero il tempo perso? Questo esempio ci dice che anche noi collezionisti, forse forse, più di tanto non ci crediamo al discorso del valore legale. È una vecchia storia dove ognuno difende le proprie posizioni e in pochi cambiano trincea 😊. Speriamo, tra tutti, di aver fornito a @GronchiRosa degli spunti di riflessione. Poi lui, se ha voglia, ci ragionerà su e trarrà le sue conclusioni. O farà altre domande1 punto
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@fullons Credo che entrambi i follis segnati come Galerio siano in realtà di Massimiano Erculeo. Il primo per Treviri con B e stella (RIC 270 e ss.) e l'altro per Antiochia RIC VI, 58b sicuramente Massimiano perchè con legenda IMP M A MAXIMIANVS P F AVG. Arka # slow numismatics1 punto
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Se la datazione proposta dal Crawford è corretta (e sottolineo quel "se", perché la data si basa su congetture, seppur scientificamente rilevanti), egli ha battuto moneta nel 42 a.C. e non come comandante militare munito di imperium, bensì come normale quadrumviro monetale. Ciò implicherebbe che fosse quantomeno persona gradita alla fazione in auge a Roma, che quell'anno era quella dei "cesariani"; proprio in quei mesi, infatti, gli eserciti di Marco Antonio e Ottaviano si apprestavano ad attaccare quelli dei cesaricidi Bruto e Cassio a Filippi. Infatti, Clodio coniò monete con il ritratto di Lepido ( https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-I18/5 ), Marco Antonio ( https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-I10/39 ), Ottaviano ( https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-I17/27 ) e addirittura dello stesso Cesare ( https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-I2/30 ) chiare dimostrazioni della sua profonda fede cesariana. Per quanto riguarda le emissioni di Clodio con il ritratto del sole e il crescente lunare ( https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-G195/1 , https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-G195/4 ), Crawford sottolinea come il 42 a.C. sia caratterizzato, a livello monetale, da diversi richiami al Sole ed alla Luna e lo spiega come allusione ad un "nuovo ciclo". Va precisato che il Sole va inteso con tutta probabilità come Sol Indiges e, visto il periodo di emissione, il tutto va ad inquadrarsi nell'ambito dell'innalzamento e sfruttamento della figura di Cesare (ad esempio, dal 45, nel giorno dedicato a Sol Indiges avviene la commemorazione, presso il tempio di Sol e Luna sul Quirinale, della battaglia di Farsalo); esiste tuttavia un legame ancor più profondo, che associa questo particolare culto alla monarchia, sia in ambito romano che, più ampiamente, laziale. Anche questa emissione, dunque, si inserisce nel contesto della propaganda cesariana (per l’interpretazione delle stelle esistono diverse teorie: le Pleiadi, la costellazione di Cassiopea, la rappresentazione di un'eclissi di tipo anulare o una particolare congiunzione lunare). A margine, mi accorgo ora che le emissioni di Clodio Turrino sono un po' di più di quelle che ti ho scritto nel mio post precedente. Se ti serve, te le elenco tutte.1 punto
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Ecco l’elenco del Massari all’Argento presente nel Papadopoli, Appendice II:1 punto
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Il mio pensiero di appassionato. Ho letto la brutta disavventura che hai passato. Può capitare, a tutti. Continua a coltivare la tua passione, non demordere. Concordo sul fatto che una maggior esperienza ed una maggior attenzione unite allo studio continuo possano ridurre (ridurre eh, non eliminare) il rischio di incappare in fregature. Ciao. Stilicho1 punto
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Tutto quello che so è che Babelon attribuisce a un Clodius Turrinus queste emissioni: https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-G195/1 https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-G195/4 https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-G195/5 https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-G195/6 Bisognerebbe leggere il testo di Babelon, che io non ho. Crawford scrive, sui quattro magistrati che firmarono le monete che lui raggruppa nella serie RRC 424 e data al 42 a.C.: "The four moneyers are otherwise unknown ... the latter [Clodius, n.d.r.] was perhaps the Praetor reffered to on 26-31, or perhaps the Praefectus Urbi referred to on 31; neither the history of the times nor constitutional practice permits the view that the moneyer was himself Praefectus Urbi in or about 42 B.C." (I quattro monetieri sono altrimenti ignoti ... forse l'ultimo [Clodio] era il Pretore a cui si fa riferimento per il 26-31 [d.C.], o forse il Praefectus Urbi a cui si fa riferimento nel 31; né la storia dell'epoca né la prassi costituzionale consentono di ritenere che il monetiere fosse egli stesso Praefectus Urbi nel 42 a.C. o intorno a quella data)1 punto
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