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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 01/15/25 in tutte le aree

  1. buongiorno a tutti, desidero segnalare l'evento descritto nella locandina seguente presso il Circolo culturale di filatelia numismatica e militaria di Salò (BS).
    5 punti
  2. Dalla rete, forse come auspicio di bel tempo, la locandina di invito al convegno di Primavera a Bologna .
    2 punti
  3. Ciao a tutti, la recente consultazione di numerosi listini d'asta di grandi collezioni di monete papali del passato, mi ha fatto venire l'idea di proporre questa discussione. In un mercato, quello attuale, dominato dalle altissime conservazioni, che fanno risultato a discapito della rarità, proprio su questo parametro invece volevo incentrare la nostra chiacchierata. La rarità è senza dubbio da sempre uno dei criteri fondamentali per l'inquadramento di una moneta, e per molti è elemento che viene ricercato e che determina la scelta di un pezzo piuttosto che di un altro. Inoltre costituisce caratteristica di esclusività: sapere che una certa moneta è stata coniata o è disponibile solo in una manciata di esemplari, fa sognare i collezionisti e li spinge a contese a suon di rilanci quando quel pezzo appare finalmente sul mercato numismatico! Qui vorrei pertanto presentare quelle monete di rarità assoluta, quelle apparse una volta e poi mai più viste, quelle "chimere" che fanno sognare i collezionisti, quelle insomma che qualora si ripresentassero sul mercato, sarebbero sicuramente al centro dell'attenzione e dei desideri degli appassionati. Diamo pertanto nuovo risalto ed importanza alla rarità, con un tuffo nel passato (più o meno remoto) che magari ci faccia rivalutare questa caratteristica delle nostre amate monete papali! Come sempre, comincio io. E parto da una rarità assoluta: asta Santamaria, 1934, "Collezione già appartenente ad una illustre casata romana: monete e medaglie papali". Il pezzo, addirittura presente in due esemplari, non ha certo bisogno di presentazione, ma vi allego quella della casa d'asta, che da bene l'idea di essere di fronte ad una vera e propria rarità. Queste monete, dopo quest'asta, non mi risultano mai più apparse sul mercato e chissà se mai le rivedremo! Michele
    2 punti
  4. Ciao a tutti! Contribuisco a questa discussione col mio primo testone di Papa Boncompagni. Personaggi storico che ha lasciato un segno ancora oggi tangibile nel territorio in cui vivo: nel 1579 acquistò dai Della Rovere il Ducato di Sora per suo figlio Giacomo. Il Castello di Isola del Liri (già Isola di Sora) ancora chiamato per l'appunto Boncompagni.
    2 punti
  5. Niue 2024 - 5 dollari in ag.999 (gr. 62,20) Finalmente una.... "a tema"
    2 punti
  6. L'importanza di questa discussione sta nell'incontro di appassionati dedicati da molti anni solo a questa monetazione. È una esperienza comune maturata in tanti anni di applicazione che consente di discriminare la VERA rarità di una moneta, magari sopra o sottovalutata anche nei cataloghi. Quante volte abbiamo dissentito con le valutazioni dei cataloghi?Sarebbe bello conoscere , tra collezionisti, le rarità assolute presenti nelle proprie collezioni, come un tempo avveniva, in tutta Europa, con gli scambi epistolari di calchi tra specialisti.Ma , mi rendo conto del rischio della pubblicizzazione di questi tesori...
    2 punti
  7. anche per me i rilievi sono ancora buoni.. peccato quella corrosione al dritto in basso.. un po la penalizza..direi un bb/spl qspl sarebbe più appropriato per me.. ti mostro la mia visto che ti piace così tanto il rame😀 effettivamente piace anche a me
    2 punti
  8. Domanda interessante. Diverse delle monete illustrate sopra sono apparse pochissime volte in asta. vi sono pero’ monete che non sono MAI apparse in asta. Un esempio e’ il pezzo da 3 ducati di Alessandro VI (Borgia) presente pero’ nella coll. Reale (CNI XV, 2); o il pezzo giubilare da 5 ducati fatto battere da Clemente VII per il Giubileo del 1525 (CNI XV, p. 378, 1), anche questo presente nella Reale. e ci sono infine alcune emissioni che non sono presenti ne’ nella Reale, ne’ nella coll numismatica del Vaticano e sono conosciuti solo attraverso le menzioni e disegni dei testi antichi che hanno trattato le Papali.
    2 punti
  9. I listelli penso si possano trovare in negozi di fai da te un poco forniti... Io, volendo usare essenze non facilmente reperibili nelle dimensioni che mi servivano (pero, noce, pioppo) sono partito dall'idea di fare tutto a mano... partendo dal tronco o dall'asse grezza.
    2 punti
  10. Diverse monete di quelle presentate nei miei precedenti interventi( limitatamente al periodo 1655-1742) sono introvabili. Esistono in numero minimo in collezioni museali e pochissimo altro...
    2 punti
  11. Buongiorno Mario, l'esemplare mi pare autentico e non mi preoccupa. La questione è più ampia: CGB, negozio numismatico serio e professionale, a volte è un po' generosa con le rarità. Diciamo che ella classifica i conii e questo ne aumenta la rarità all'interno della stessa emissione. La scelta riflette una questione metodologica: se sulle monete moderne può aver senso censire i conii e affidare a ciascuno una classificazione diversa (con rarità annesse), sulle antiche, a parere di chi scrive, è un'esagerazione. Tutto qua. L'esemplare resta ampiamente collezionabile e con una caratteristica che lo rende comunque diverso dagli altri. C'è chi colleziona errori attribuibili agli incisori, quindi può catturare l'attenzione più di altri.
    2 punti
  12. con la fpto particolareggiata, si riesce meglio a vedere il francobollo e l'annullo, personalmente ritengo che sia tutto ok e che il francobollo è autentico e applicato all'epoca, è appena toccato a dx , ma nel contesto è un bel francobollo fresco, complimenti bel documento
    2 punti
  13. Nessuna ignoranza, domanda legittima. Credo nella famosa immagine potrebbe celarsi la risposta. !??!
    2 punti
  14. Buongiorno a tutti. Volevo condividere con voi questo simpatico progetto del Regno d’Italia. Coniato in 3 versioni, differendo in un caso per la presenza o meno nel dritto delle iniziali del Re e nell’altro oltre le iniziali il tondello è in ferro. L’esemplare che vi propongo è in nichelio senza le inziali del Sovrano al dritto. Il progetto rimase tale e non ebbe poi seguito in favore del 5 Centesimi Spiga. Il rovescio lo preferisco sia artisticamente che come conservazione
    1 punto
  15. Buongiorno a Tutti, chiedo per cortesia parere in merito a quale conservazione assegnereste a questo tallero d'argento prussiano del 1861 ( incoronazione di Guglielmo I° e di Augusta ), da poco entrato in collezione. Grazie.
    1 punto
  16. E' classificato Boehr. 88 E e stimato RR, un vistoso esemplare di tetradrammo di alta epoca da Siracusa, nella classica tipologia quadriga al passo / testa di Aretusa tra delfini . Sarà l' 11 Febbraio in vendita Hirsch 395 al n. 1042 .
    1 punto
  17. Non è una grande idea allacciarsi ad una vecchia discussione ed inoltre mancano la foto del rovescio e le misure. Comunque dovrebbe trattarsi di un sesterzio di Tito da imperatore.
    1 punto
  18. Buona sera @wishi. Ho visto che sei un nuov* utente. Di regola avresti dovuto prima presentarti nella apposita sezione. Comunque, e' sempre bene non attaccarsi a vecchie discussioni (questa ha ben 12 anni) a meno che non si voglia dare una rinfrescata all'argomento apportando qualche novità. Inoltre, non e' ben chiaro cosa tu voglia sapere a proposito della moneta che hai postato (della quale io vedo solo due foto del dritto). Ti inviterei, pertanto, ad aprire una discussione apposita nella sezione "identificazioni", allegando foto il più possibile dettagliate del dritto e del rovescio, indicando i dati di peso e diametro e formulando un quesito chiaro per consentire a chi vorrà e potrà di aiutarti al meglio. Comunque, non preoccuparti. All'inizio e' normale sbagliarsi. Bisogna capire un pò i meccanismi del forum. Un saluto. Stilicho
    1 punto
  19. Non so cosa dirti, forse parliamo due lingue differenti o sicuramente mi spiego male io dato dal fatto della dimestichezza che ho con i bollo Tondo Riquadrati dell'Umbria e in genere: come hai ben notato nel Postalista vi è una sezione dedicata ai nuovi ritrovamenti dei bolli Tondo Riquadrati di tutta Italia, esiste un catalogo, "il nuovo Gaggero edito da Vaccari 2016 e redatto da Daniele Prudenzano" che cataloga tutti i bolli di Italia conosciuti fino al 2016, poi nella sezione del Postalista, vengono catalogati i nuovi ritrovamenti, nel catalogo vengono descritti solo i nominativi dei bolli e le prime e ultime date per anno, questo catalogo è di 287 pagine ed elenca 72023 bolli, ora arrivo al punto dei bolli dell'Umbria, io personalmente colleziono e studio tali bolli da 40 anni circa e ne avrò visti a migliaia, ho realizzato un catalogo di 280 pagine ( le stesse del Gaggero) solo di bolli dell'Umbria che ad oggi sono 294 + le varianti, capirai pertanto che è un catalogo specializzato che approfondisce sulle date prime e ultime a giorni, ora ti spiego che cosa intendo con le varianti, ( cosa che non leggerai mai nel Postalista) sono quelle differenze di posizione del castelletto datario che occasionalmente si trovano in qualche bollo, questa è una curiosità di uno studioso come me dell'argomento, ma non ha nulla a che fare con la rarità o che altro dei bolli, i tondo riquadrati sono gli ultimi classici e contemporaneamente i primi moderni, coprendo un arco di tempo dalla fine del 1880 al 1923 e sono bolli che sono stati usati al 95% in un numero elevatissimo, da qui il fatto che sono comunissimi, poi vi sono alcuni casi dove il bollo è stato usato pochissimo e qui andiamo sul raro, il raro di questi bolli si parla numericamente dei ritrovamenti ma non andranno mai confusi con i bolli di posta militare , collettorie, ecc. ecc. per farti un esempio un bollo R dei TR potrebbe valere di catalogo 200 € un bollo R di antichi stati può valere sopra 10.000 di catalogo e se ne potrebbero conoscere usati anche di più a rispetto del TR, qui chiudo, spero di essere stato esaudiente, saluti
    1 punto
  20. Estimate : 6000 EUR Una buona serata @didrachm
    1 punto
  21. Sede Vacante 1623, Giulio, Ferrara. Variante senza le sigle TB ai lati dello stemma, esitato da Astarte 2012 Quando la grande rarità incontra una straordinaria conservazione....
    1 punto
  22. Rimanendo nel Tema delle Grandi Rarità all'incanto ecco un meraviglioso Testone di Paolo III per Macerata che personalmente ritengo tra i più belli della serie pontificie oltre che tra i più rari. Esitato alla Bank Leu 36 del 1985 (coll. Cappelli) e riproposto in una Nomisma '98 o '99 non ho registrato altri passaggi......basta dire che mancava anche nella collezione De Falco e in tutte i cataloghi d'asta delle collezioni più importanti.......
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  23. Ciao Marco, per approfondire il tema imitazioni serbe bisogna capire e leggere alcuni articoli sulla monetazione medievale serba. Ti consiglio: Ivan Mirnik Circulation of Venetian money in wath used to be Kingdom of Croatia and Slavonia Metcalf è già pubblicato da Domenico V. Ivanesevic Hoard of serbian coins from Usje A.A. Gordus and D.M. Metcalf The metal contents of early Serbian coinage D. Gnjatovic Disintegration of monetary sistem of medieval Serbia J. Dobrinic Una moneta con l'iscrizione VROSIVS DVX STEFANVS Poi sui falsi puoi leggere : S. F. Fabijanec Monete false nell'adriatico orientale. Legislazione e traffico (sec. XIV-XVI) P.s. dimenticavo in internet trovi Medieval serbian coins con una marea di link e pdf da stampare e monete da confrontare. Buona lettura Fabry
    1 punto
  24. L’annullo non è congruo all’originale e penso che possa essere stato applicato postumo su uno scarto di stamperia senza effigie. Mio parere a video. ho visto in foto il suo frammento con un valore da 80 centesimi della IV di Sardegna annullato Palermo nel 1863. Dalla foto inviata l’annullo risulta parzialmente leggibile con inchiostro pesante e non ben definito, con grazie e caratteri non perfettamente affini all’annullo originale che allego per confronto. Penso che si tratti di un annullamento postumo su scarto di stamperia per frodare i collezionisti. Quello che ti è stato spiegato credo che sia tutto quello che si possa dire qui sul francobollo per cui hai chiesto spiegazioni. Passiamo oltre.
    1 punto
  25. Sicuramente in modo da farci spendere il più possibile di ss 😂🤣
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  26. Complimenti bella monetona ricca di storia. Ottime anche le foto direi. Come conservazione noto solo qualche colpetto da contatto ed una lievissima usura sulle gemme delle coroncine al rovescio, sembra mancare il lustro di conio...a giudicare dalle foto potrebbe essere sul BB +/qSPL.
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  27. Per i fori fra I 20 e i 32 mm punte da trapano tipo Forstner; per i fori fino ai 52 mm punte a tazza. Di seguito i primi cassetti con scomparti a listelli... Mario
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  28. Edoardo Gioja - Wikipedia
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  29. Bolaffi non certifica, fa certificati solo del loro materiale e sempre meno, ma hai un grande perito degli Antichi Stati , Giorgio Colla Asinelli, lo potrai trovare su google
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  30. "Probabilmente" il Testone di Paolo III Zecca Ravenna con Gesù tra i dottori disegnato nel CNI.........a meno che non sia nella collezione di ZuoloNomisma !
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  31. Gli oblò non sono vuoti, c'è birra 🍺 non è un tira pugni
    1 punto
  32. Sempre se l' abitazione o il terreno non si trovi nel raggio delle zone off limits. E sempre se non si tratti di in oggetto "a rischio". Una moneta romana, ad esempio, va sempre denunciata, poi saranno loro a dirti, apposto tienila oppure grazie del ritrovamento ( spetterebbe ricompensa, non ricordo il rapporto peró del quantitativo).
    1 punto
  33. Marche da bollo per quietanze, 1880, Monnaie Syracusaine, tipo di moneta siracusana di Oudiné, raffigurante la Medusa, chiamata "donna spettinata". Quelli con la scritta"copies" ovviamente sono per le copie.
    1 punto
  34. Marche da bollo per quietanze 1874. Queste invece sono marche da bollo serie "dimensione" tipo chiffres" d'Oudiné ( che non so che significa ) del 1872.
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  35. Per la verità il simbolismo per il popolo ebraico si comprende molto bene. E lo si studia anche a scuola, così come lo si sente ripetere nei documentari occidentali. Non capico bene il significato di questa affermazione che sa di excusatio non petita. Questa affermazione è non corretta: nessun popolo nella storia si è solo difeso. Tant'è che anche quello ebraico dopo l'uscita dall'Egitto (da cui se n'è andato in armi come si evince in Es. 13 :17-18. ed Es. 1 :9-10) con Giosuè avrebbe sistematicamente conquistato e distrutto tutte le città e roccaforti di Filistei e Cananei, per non ricordare poi le guerre di Davide e la conquista di filistei, moabiti, ammoniti, edomiti, aramei di Damasco riducendoli in stati vassalli o tributari, etc etc
    1 punto
  36. Perdonatemi l'ignoranza, ma perche “le Eccellenze del Patrimonio culturale italiano” dedicato a Goldrake, nel 50° anniversario? non mi è chiaro come rientri nel patrimonio culturale nazionale un anime giapponese, per quanto seguitissimo e amato da tanti ai tempi
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  37. quando il gioco si fa duro i duri scendono in campo 😁 Affascinante la quadrupla del 1590 Michele, per la raffigurazione dell'angelo che libera San Pietro (la Chiesa) . Meno bello ma molto raro il Giulio di Clemente VII per Piacenza, moneta rarissima (anche se negli ultimi anni sono due gli esemplari passati per il mercato) purtroppo non altrettanto riuscita da un punto di vista artistico a confronto con le altre produzioni di Clemente VII per Parma, Bologna, etc. Di un papa già assai raro posto questo ducato, inconsueto per tipologia e rappresentazioni. Forse anche lui una coniazione straordinaria per l'anno Santo, stavolta del 1500, certamente un'emissione inconsueta per l'estesa serie papale. E' stato esitato nella NAC 104 lotto 471, da cui riporto sotto la descrizione: Alessandro VI (Rodrigo de Borja y Borja), 1492-1503. Ducato papale, AV 3,20 g. ALE / XANDER / VI PONT / MAX nel campo entro doppio cerchio lineare. Rv. AP – OSTOLORVM – PINCIPES Mezze figure di fronte di S. Pietro, a s., e S. Paolo, a d., appoggiate ad una balaustra; sotto, stemma del pontefice caricato su chiavi decussate e sormontato da triregno. Muntoni 5. Berman 528. MIR 517. Friedberg 32. Della più esimia rarità. Tosato e tracce di piegatura, altrimenti q.BB Ex Hess 28 marzo 1933 e gg. segg., Arciduca Sigismondo d’Austria 1149. Il prototipo iconografico di questo rarissimo ducato è tratto dal rovescio di un quattrino del papa precedente Innocenzo VIII. Il Martinori (Annali della zecca di Roma) contra l’opinione dell’Armand ”Les medailleurs italiens…”, vol. III, p. 30, ne attribuisce i conî all’opera di Pier Maria da Pescia detto il Tagliacarne e la ritiene coniata come emissione straordinaria nell’anno giubilare del 1500, quando i pellegrini si recavano ad limina apostolorum per ricevere il perdono dei loro peccati. Che si tratti effettivamente di un’emissione straordinaria lo dimostrerebbero la grande rarità ed il fatto che i pochi esemplari noti recano tutti tracce più o meno evidenti di ribattitura su altre monete.
    1 punto
  38. Complimenti per la cassettiera acquistata, sono convinto anche io che verrà fuori un bel monetiere. Personalmente, se il fondo dei cassetti è sufficientemente robusto, lo rivestirei di velluto e poi vi apporei sopra dei separatori a listello, come ti ha consigliato sopra @mariov60. Buon lavoro! 😀
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  39. Io ne sto realizzando uno decisamente impegnativo. Per i vassoi a Verona ho chiesto consiglio direttamente al sig. Zecchi che mi ha consigliato di evitare assolutamente il velluto sintetico e di utilizzare solo velluto 100% cotone. Per incollare il velluto mi ha consigliato il mastice per tessuto... l'unico che garantisce un effetto durevole nel tempo... e dall'alto della sua esperienza e della sua venerabile età (94 anni 😲) ritengo debba essere di assoluto riferimento... Allego immagine dei cassetti in corso di realizzazione; misure 11,5 x 17,5. Essenze: pero è pioppo 28 cassetti sono con i loculi tondi; 28 cassetti (in corso di realizzazione) con separatori a listelli... per eventuali monete in bustina... Mario
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  40. Ce ne sono di molte misure ,guarda plateaux per monete o medaglie anche 24x24 elimini qualche striscia. Per l colla ok quella a spruzzo, è più Facile che non oltrepassi il panno,al limite anche bostik basta star leggeri. Ciao
    1 punto
  41. Ciao a tutti. Avendo un pò di tempo a disposizione ed effettuando diverse ricerche ho trovato due sesterzi catalogati come falsi fusi provenienti dall'area bulgara della stessa tipologia di quello della discussione. Le foto non sono ottime ma per me non ci sono dubbi che hanno identici conii di dritto e rovescio. Se a questo aggiungiamo l'identica forma del tondello ( senza alcuna ombra di dubbio) risulta evidente che qualcosa non va. Nella descrizione dei falsi si riporta che il sesterzio autentico da cui sono derivate le matrici apparteneva alla collezione Marcel Goudbeek percui @EmilianoPaolozzise magari contatti il venditore puoi sapere e farci sapere se quello da te postato è effettivamente della collezione Goudbeek perché in questo caso dovrebbe essere autentico. In caso contrario, ed è quello che sostengo io, non ci sarebbero più dubbi sul fatto che si tratti di un falso 🙂 ANTONIO
    1 punto
  42. Iniziativa eccellente Michele. La serie Papale non solo è la piu' estesa di tutte le serie 'nazionali/regionali' ma è anche probabilmente quella che abbonda - un ossimoro - di pezzi unici o rarità esimie. E come rarità non sono tanto le varianti di conio - pur abbondantissime - bensi di vere e proprie tipologie uniche o quasi. Che la serie sia la piu' abbondante è facile anche visivamente notarlo scorrendo la serie dei volumi MIR dove ben quattro - e assai corposi - sono dedicati esclusivamente alla sola serie dello Stato Pontificio. Se poi analizziamo le collezioni private, pur ricchissime - passate in asta, dalla Martinori, alla Lancellotti, , Muntoni, Santamaria, Vidal Quadras, Ruchat, KM, etc. ci accorgiamo che pur imponenti non hanno potuto rappresentare che una parte, ancorché con indubbie rarità, la vastissima serie papale. Diro' di piu': financo il Gabinetto Numismatico del Vaticano non ha che una parte delle monete e medaglie della serie pontificia, essendo state purtroppo sottratti moltissimi pezzi in occasione delle spoliazioni 'napoleoniche' cui hanno fatto seguito alcune (ma non troppe) restituzioni. Mi trova anche molto d'accordo l'invito di Michele a rivalutare la rarità rispetto all'imperante mantra odierno della conservazione, a scapito di tutto, talché un'emissione in verità banale o di scarso interesse puramente numismatico (ma magari attraente sotto il profilo estetico) realizza sul mercato multipli di emissioni super rare ma in conservazioni mediocri. La rarità era il parametro principi delle grandi collezioni della prima metà del Novecento che badavano in fondo assai poco alla conservazione. Il catalogo Hamburger della collezione Gnecchi (1902-1903) riporta gradi di conservazione che passano dal Bellissimo al Fior di Conio, lo Splendido non era contemplato, tanto meno i gradi intermedi di SPL+ o SPL- . Riportare il discorso collezionistico sulla centralità della rarità è a mio avviso un tentativo coraggioso e che tra l'altro si applica perfettamente alla serie pontificia ricca di emissioni di grandissimi artisti che ci hanno lasciato rarità anche sublimi, che anche in condizioni non eccelse permettono di apprezzare la maestria e l'originalità dell'incisione. Cogliendo l'invito di cui sopra a non dimenticare anche i piccoli nominali che pur nel medio limitato possono esprimere un grado identico o almeno comparabile sia di rarità che di finezza d'incisione dei fratelli/sorelle maggiori, posto un umile baiocco battuto da Sisto V ove un ritratto estremamente espressivo del pontefice si unisce ad una rara (per un nominale minuto) rara ed efficace rappresentazione nel rovescio con la Basilica di San Pietro. Riporto sotto la descrizione del catalogo Picena n. 9 ove il pezzo è stato esitato alcuni anni fa. Asta Picena n. 9 lotto 174 Roma. Sisto V (1585-1590). Baiocco 1589 anno V MI gr. 0,85. Muntoni 62. Berman 1338. MIR 1333 (questo esemplare illustrato). Della più grande rarità ed esemplare notevolmente conservato, q.SPL. Questa moneta venne descritta ed illustrata dal Martinori (Annali, Sisto V, pag. 22) come di proprietà del barone Cunietti. L’esemplare confluì poi nella collezione ex Reale ed ivi descritto alla pag. 102, n. 176 e illustrato alla tav. VI, 4 del CNI. Il Cunietti pubblicò la moneta sulla R.I.N. 1918, pag. 130 come “sicura sconosciuta”. Nella descrizione fatta nel CNI si legge, “nel giro in fuori”, A.L – [M.F], la stessa descrizione è riportata dal Martinori. Osservando la medaglia di Sisto V dell’anno II/1586, raffigurante al rovescio l’obelisco di piazza S. Pietro, con la Basilica sullo sfondo, è del tutto evidente che l’autore di questa medaglia è il medesimo della moneta qui proposta. Considerato, inoltre, che la predetta medaglia è attribuita a Michele Balla, il quale si firmava con le sigle M, MB, MBRF, CAVAL MB, MF, opera sua è quasi certamente il conio di questo tipo di baiocco da considerarsi della più grande rarità.
    1 punto
  43. Il mio Montenegro (2015) considera il 1896 come R2: evidentemente si riconsiderata la rarità in seguito ad una maggior presenza del millesimo.
    1 punto
  44. Buonasera Gianfranco, la classificazione è corretta nelle possibilità già descritte: Sono emissioni che si collocano nel 321 e anni seguenti per cui si tratta di follis e non di antoniniani, nonostante la corona radiata. Non ho trovato riferimenti specifici alla corona radiata. Segnalo: "The last sign is clearly an episemon, epigraphically employed for S(emis) also." (RIC VII p. 12) Semis literally means half, and the semis coin was valued at half an as; so the mark on the reverse translates as “12 and a half” The IOVI coins were issued as part of a coin reform by Licinius in his territories (mints of Heraclea, Nicomedia, Cyzicus, Antioch, and Alexandria) and were reduced in value from 25 to 12 and a half. The coins were worth less because they had little or no silver. He struck these in the names of all the rulers but these coins had no value outside his territory. https://www.vcoins.com/en/stores/victors_imperial_coins/208/product/constantine_i_iovi_conservatori_from_antiochexdattari/1810723/Default.aspx In effetti il simbolo XII Mu in campo dx del rovescio si associa di solito alla corona radiata e quindi non si tratta di una casualità bensì di una regola che nelle zecche orientali sotto il controllo di Licinio doveva avere un significato chiaro a tutti.. Saluti Illyricum
    1 punto
  45. ....e che non mi compravo questo libro e lo lasciavo sul bancone? Panvini Rosati parla degli zecchieri e delle produzioni monetarie. Ma è bello apprendere anche di altre tecniche artigianali. odjob mi raccomando leggete di Numismatica altrimenti vi stufate a raccogliere solo monete.
    1 punto
  46. Diciamo che è una moneta comunissima e che la rigatura è appena accennata e non ben impressa cosa che potrebbe passare inosservata. Io ad esempio quando facevo regno non mi son mai soffermato sul contorno dei pezzi da 1 centesimo...sia perché non interessante e sia perché pare scontato. Quindi parlare di R4 o più è prematuro. Comunque a prima impressione mi ricorda la rigatura appena accennata sui 20 cent esagono ribattuti di Vittorio Emanuele III....se fosse ribattuta su un'altra moneta sarebbe interessante. Marco
    1 punto
  47. Ma infatti, tutto dipende da quanto l'ha pagata (ecco perchè avevo chiesto quanto l'aveva pagata), personalmente spero non l'abbia pagata molto, ma con quella scritta che " manca in tutti i testi consultati" e la trattativa privata, non mi fanno ben sperare sul prezzo. Ovviamente mi sembra superfluo ricordare che i soldi non sono i miei e ognuno coi propri soldi fa quello che crede 🙂, io volevo solamente consigliare particolare prudenza sui cosiddetti "unicum".
    1 punto
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