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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 01/22/25 in tutte le aree

  1. La mia risposta di questa sera sarà un infarinatura iniziale, se vogliamo , su i francobolli della RSI, non voglio certamente dire che il professore questa sera inizia la lezione e gli allievi la seguono, ci mancherebbe, è che personalmente colleziono francobolli di RSI e soprattutto la storia postale di RSI in Umbria . i francobolli di RSI iniziarono con il soprastampare alcuni valori della serie Imperiale, di posta ordinaria , posta aerea, con la soprastampa tipografica G.N.R. ( Guardia Nazionale Repubblicana) più comunemente chiamati i Repubblichini della Repubblica di Salò, vennero soprastampati a Verona e a Brescia e la loro distribuzione venne fatta al Nord, fino alla Romagna, poche cose in Toscana e quindi il loro utilizzo postale fu nella quasi totalità al Nord, sporadici casi di utilizzo si trovano al di sotto degli Appennini, qualche militare in transito o qualcuno che aveva affrancato cartoline o lettere e poi magari spedite direttamente dal luogo di destinazione. a livello di corrispondenza, si trovano soprattutto quelli della tiratura di Brescia, con alcuni valori estremamente rari, mentre l'utilizzo dei sop. di Verona è molto più limitato. nel prossimo post parliamo dei soprastampati Fascetti, discorso un pochetto più lungo
    6 punti
  2. A mio avviso nei 2€ commemorativi si è persa, da anni, ogni forma di serietà. Io farei un'emissione ogni vari anni, solo quando l'evento da commemorare è veramente rilevante e sentito. E farei tiratura molto elevate: una moneta con tiratura qualche centinaio di migliaia di pezzi, ma anche un milione, pochissimi cittadini la vedranno. Quale è il senso di una moneta commemorativa? È quello di sottolineare e diffondere la celebrazione e la conoscenza di un certo evento tra il popolo. Per fare questo ci vogliono poche emissioni, tutte circolanti, e con alte tirature (cioè minimo decine di milioni di pezzi). Se è così stiamo parlando di vere monete commemorative, realizzate e pensate per esserlo veramente, altrimenti stiamo parlando dei soliti giocattoli per collezionisti, cioè monete, magari anche con piccole tirature circolanti, realizzate solo per vendere i folder e le versioni fondo specchio
    4 punti
  3. Buonasera a tutti, Una di queste sere riordinando vecchie cose di famiglia ho trovato una scatola con un raccoglitore e dei francobolli per la maggior parte della prima metà del '900 (qualcosa della Repubblica avevo raccolto da "giovane" 18-20 anni fa, da qualche parte avrò anche un catalogo Bolaffi 2006), per la gran parte a me sconosciuti... Inizio ad approfittare del vostro sapere aprendo questa discussione per avere qualche informazione sui due "pezzi" che hanno subito catturato la mia attenzione, di cui allego foto e, più in generale, per discutere ed imparare qualcosa in più sulle emissioni della R.S.I. Furono molte? E in che periodi dell'esistenza di questa formazione statuale? Hanno un valore filatelico particolare? Grazie a chi contribuirà 🙂
    3 punti
  4. Mi permetto nell' interesse di tutti di postare le immagini di quanto sapientemente detto dall'amico @fapetri2001 . Emissione "imperiale" sovrastampata "G.N.R." - Serie ordinaria - 20 dicembre 1943. Soggetti allegorici sovrastampati "G.N.R." - Tipo POSTA AEREA - 20 dicembre 1943. Effigie di Vittorio Emanuele III sovrastampati "G.N.R." - ESPRESSI - 1943 .
    3 punti
  5. Sede Vacante 1523, Fiorino di camera Roma ex Santamaria del 1939 collezione Butta lotto 176; ex NAC 16 del1999 lotto 134; ex NAC 90 del 2016 lotto 608 ; riapparso in un asta recente straniera della quale non ho tenuto traccia ma ricordo benissimo l'aggiudicazione di €42.000 + diritti......... Sempre lo stesso esemplare che gira da 1 secolo......e in splendida conservazione. Si distingue dal Fiorino di camera S.V. 1521 per il simbolo del banco FUGGER al rovescio
    3 punti
  6. A otto anni di distanza ripesco questa vecchia discussione perché mi sono imbattuto in un vecchio amico, un 12 tarì dell'VIII tipo (o "tipo inglese") che mi porta a -1 dal completare la serie... certo che ci vuole pazienza in numismatica, eh!
    3 punti
  7. Buonasera. Tienila come prezioso ricordo, perché grazie a questa moneta sei approdato su questo forum, dove, se vorrai, potrai imparare molto. Magari avessi avuto io la tua stessa fortuna 😊 Proprio qui ho imparato che tali mancanze sono dovute a occlusioni del conio. Sono difetti che capitano, al più curiosità.
    2 punti
  8. Chiaramente una imitativa gallica, date le lettere al dritto è plausibile riprenda una emissione di Vittorino. Il rovescio presenta una X che sembra racchiusa in un cerchio, si tratta di una degenerazione di una legenda del tipo PAX AVG dove la X si fonde con l'elemento floreale in mano alla Pace (ma anche in mano alla Spes) delle emissioni ufficiali. La mano che regge il fiore/X lo circonda e ricorda, secondo me non a caso, una ruota (elemento simbolico caro e ben radicato nella cultura gallica). Chi ha realizzato la moneta era senza ombra di dubbio illetterato e non aveva comprensione profonda del tipo ripreso (che a sua volta potrebbe non essere stato una emissione ufficiale, ma a sua volta una imitativa magari "intermedia"). Pezzo interessante, tipica emissione collocabile sul finire del regno dei Tetrici se non addirittura nei primi anni successivi alla loro caduta.
    2 punti
  9. Come sprecare oltre un etto e mezzo di buon argento... 😤 Se decidessero di riciclare questa porcheria, dovrebbero sudare sette camice per separare l'oro dall'argento, perchè la semplice fusione con degli ossidanti non basterebbe. Dovrebbero scioglierlo probabilmente nell'acido nitrico per mandare in soluzione l'argento e separarlo così dall'oro che rimarrebbe come residuo, e solo dopo potrebbero processarlo. E' vero, lasciare l'oro in lega all'argento sarebbe più facile, tanto non lo deprezzerebbe, ma non potrebbero più fregiarsi del titolo 99,999% come purezza.
    2 punti
  10. Buongiorno a tutti, Savoiardi è non... posto questo Sesino un pò per curiosità , è anche conferma. oltre alla evidente difetto al diritto, chiedo se per voi la corona è del primo tipo? ( credo che queste monetine venivano realizzate a rullo) quindi un non perfetto allineamento poteva creare una cosa del genere. correggetemi se sbaglio, grazie.
    2 punti
  11. non scherziamo... grazie a te che ogni tanto mi fai vedere ancora qualche savoiarda...
    2 punti
  12. ciao ti confermo il sesino come primo tipo, Cudazzo 1084 MIR 974 Il fatto che sia decentrato al diritto è, come hai scritto tu, dovuto alla coniazione a rullo... si trovano raramente con una perfetta centratura.
    2 punti
  13. pura verità, perché siano VERAMENTE monete commemorative. rispetto al numero di emissioni che siano anche 2 all'anno per ogni stato, ma per qualcosa che valga la pena di essere commemorato e con tirature sufficientemente alte (vedi Germania, Italia, Spagna e in alternanza la Francia). altrimenti diventano un giocattolino per stati e staterelli tra chi raggiunge il prezzo di mercato più alto. e a proposito degli staterelli, che mettano in circolazione tutti i tagli!
    2 punti
  14. ...e c'è anche la guerra delle monete: odjob
    2 punti
  15. E poi dite che non dobbiamo criticare il fatto che questi tondelli siano accostati alla numismatica... Mi sembra di essere dal salumiere: "un chilo, un chilo e due. che faccio? lascio?" 😁
    2 punti
  16. Eccone una suberata, l'interno è di bronzo ricoperta da una bella lamina in argento, notare al diritto con quale cura hanno ripiegato la lamina attorno al foro.
    2 punti
  17. Eccovi nel link sotto un interessante modello animato - interattivo e zoomabile - del probabile aspetto del Mitsubishi F-X, denominazione definitiva F-3, quello che avrebbe dovuto essere il caccia giapponese di ultima generazione pensato come sostituto degli attuali Mitsubishi F-2 (¹) in servizio nella JSDAF. https://sketchfab.com/3d-models/mitsubishi-f-3-f-x-godzilla-06b19e4cbd044e53b9c5088e04b7600b Su internet si trovano diverse informazioni sul progetto in questione, io mi limiterò a qualche sintetica considerazione generale. Durante la guerra fredda e nel decennio successivo il Giappone mantenne un profilo piuttosto basso nello sviluppo degli armamenti: in particolare, nell'aeronautica militare si limitava a sviluppi di caccia con basse prestazioni complessive (come il Mitsubishi F-1) o a copie di caccia americani con l'assistenza esterna (come l'F-2), ma verso la fine degli anni 2000 l'aumento della pericolosità della Corea del nord nonchè la marcia della Cina verso lo sviluppo militare moderno hanno convinto la classe dirigente nipponica che il settore armamenti non avrebbe più dovuto essere trascurato. Ci si sarebbe dovuti affidare meno all'assistenza e i prodotti americani o europei e lavorare il più possibile in casa. Da questo ragionamento derivò anche la necessità d'imparare a progettare e sviluppare caccia ad alte prestazioni, così fu avviato un programma di ricerca autonoma che sfociò nel dimostratore (²) 三菱 X-2 心神 - Mitsubishi X-2 Shinshin. L'esperienza con lo Shinshin fu positiva, quindi nel 2019 venne presa la storica decisione di sviluppare un caccia avanzato interamente nazionale con spiccata vocazione al combattimento aria-aria. Tutti erano coscienti del fatto che realizzare una macchina simile non è uno scherzo, soprattutto senza avere una grande esperienza di progettazione e produzione di caccia moderni: si sarebbe andati comunque con cautela, senza troppi "salti nel buio" (con tecnologia spinta poco sperimentata) e aperti a un po' di auto esterno. Furono raggiunti accordi con la Gran Bretagna per un supporto da parte della British Aerospace nello sviluppo dei motori, mentre per i missili si sarebbe adottato almeno inizialmente un mix di prodotti americani, europei e nazionali. Man mano che gli studi proseguivano ci si rese però conto che il compito era meno facile del previsto, perchè lo sviluppo di un caccia moderno e ad alte prestazioni (³) è rischioso e costoso, un po' troppo per la partenza da "quasi zero" senza aver sviluppato un caccia di generazione precedente. Giusta o sbagliata che fosse questa considerazione (⁴), nel 2022 fu presa la decisione di abbandonare lo sviluppo autonomo ed entrare nel GCAP, ovvero il programma di sviluppo del caccia britannico di sesta generazione Tempest e gli UAV (droni da combattimento o con altre funzioni) che faranno da supporto ai caccia del futuro, in cui è coinvolta anche l'Italia. Se fosse stato realizzato, il Mitsubishi F-3 avrebbe avuto un aspetto simile a questo. (¹) Versione giapponese dell'F-16 americano, quasi identica all'originale. (²) Piattaforma progettata e utilizzata solo come banco-prova tecnologico, da cui derivare poi un mezzo operativo diverso. (³) Nella sesta generazione non è neanche un elemento a sè stante ma fa parte di un "network" comprendente droni pilotati o autonomi con varie funzioni, da sviluppare appositamente in contemporanea col caccia. (⁴) Per confronto, la Corea del sud decise di proseguire da sola il suo progetto nazionale. Il risultato sarà volutamente un caccia moderno ma con prestazioni inferiori ai pari europei o americani.
    1 punto
  18. Ho pensato che vista la vastità di questa sezione potesse essere interessante creare una discussione in cui elencare tutti quei siti internet inerenti alla monetazione medievale estera. Chiunque volesse segnalare altri siti così da poter aggiornare l'elenco, è il benvenuto. Collezioni online: Collezione online del British Museum di Londra http://www.britishmuseum.org/research/collection_online/search.aspx Collezione online del Ashmolean Musuem https://www.ashmolean.org/heberden-coin-room Ex collezione William Conte di monete medievali inglesi, ora conservata al Fitzwilliam Musuem http://webapps.fitzmuseum.cam.ac.uk/explorer/index.php?do=cf_all&qu=Collection:William AND Collection:Conte&size=25&dti=text&fi={"term"%3A{"Dept"%3A"cm"}} Collezione online del Munzkabinett di Berlino https://ikmk.smb.museum/home The Maskukat Collection of Medieval & Iscamic Mediterranean Coins https://islamiccoins.ancients.info/ Collezione Online di Princeton http://libweb5.princeton.edu/numismatics/db.aspx Kenom Virtuelles Munzkabinett https://www.kenom.de/ Nikle Galleries eMuseum ( University of Calgary ) https://emuseum.ucalgary.ca/view/objects/asimages/2851?t:state:flow=5c916e13-a531-4113-8a43-99d918d922b6 Biblioteca Nazionale Francese (BNF) http://catalogue.bnf.fr/index.do Collezione Bank of Cypus https://www.boccf.org/museums-and-collections/Museum-of-the-History-of-Cypriot-Coinage/collection-Items/ York Museum Trust https://www.yorkmuseumstrust.org.uk/collections/search/?CL[0]=Numismatics Altre tipologie: Sito web generico sulla monetazione medievale europea http://www.medievalcoinage.com/ Portable of antique finds (PAS) - archivo dove vengono recensiti i ritrovamenti su suolo Inglese - https://finds.org.uk/ pdf sulla monetazione degli stati crociati http://www.numismatas.com/Forum/Pdf/David Ruckser/Coins of the Crusaders.pdf sitoweb del nostro utente @roth37 http://roth37.it/ sitoweb sulla monetazione irlandese http://www.irishcoinage.com/HAMMERED.HTM Database dei ritrovamenti col md nel Regno Unito , nel sito si possono consultare anche interessantissime e molto ben fatte guide che aiutano nella classificazione di alcuni nominali inglesi medievali. https://www.ukdfd.co.uk/ pdf sulla monetazione ungherese http://www.numismatas.com/Forum/Pdf/David Ruckser/Coins of Hungary.pdf Oriental Coins Database https://www.zeno.ru/index.php pdf " La circulation del monnaies arabes en Aquitaine et Septimanie VIII - IX siecles " di Marc Parvérie, http://snl87.fr/documents/Monnaiesarabes.pdf
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  19. Tra le monete d'oro, a mio avviso è la più bella tra tutte quelle del Regno. La nave sullo sfondo, un tempo apice della modernità (e novità nella numismatica italiana) ed oggi ritratto del tempo che fu, la trovo fantastica
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  20. Mi permetto di aggiungere che gran conservazione abbinata alla rarità, sono il top di scelta, ma qui andiamo su di prezzo 🙂. In merito alle 50 lire Cinquantenario fatalità vuole che ne abbia una anch'io @Pontetto, gran bella moneta ! Beh per alcune monete rare si arriva al BB massimo. A mio parere basta fare attenzione a certi commercianti, dobbiamo essere anche noi in grado di valutare se veramente la conservazione corrisponde ( io talvolta scalo sempre un mezzo punto 😄 )
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  21. Ecco perché si dice "son delle zecche!"
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  22. E' ora di cominciare. N.S. Denaro onnipotente ti ha dato un chiaro segno.
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  23. Il mio pensiero di semplice appassionato. La faccia "da cavallo" e le lettere HON.... che mi pare di leggere da ore 9 mi fanno pensare a Onorio. Ma qui il nostro "guru" e @Poemenius Ciao. Stilicho
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  24. Lotto 444 NAC 147 di Giugno 2024 Sede Vacante 1549-50 Giulio Roma Quante ne avete viste ???? Indubbiamente l'anno più raro di tutte le vacanze pontificie, mi risulta l'unico esemplare esitato in asta ....
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  25. potrebbe avere anche questa provenienza, la n° 10:
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  26. Che comunque triplica/quadruplica il valore facciale
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  27. Sui tetradrammi tolemaici d’Egitto raffiguranti al dritto la testa diademata di Alessandro Magno con copricapo in pelle d’elefante e al rovescio Atena Alkidemos che avanza verso destra, la dea impugna la lancia. Esemplare di Tolomeo I Sotere dall’asta Varesi 48 che ho in collezione. Re Tolemaici d’Egitto. Tolomeo I Sotere. 305-282 a. C. Tetradramma (15,6 g, 28 mm). Diritto firmato dall’artista D (delta maiuscola). Zecca di Alessandria. Coniato in nome di Alessandro III di Macedonia, circa 305 a. C. Testa con diadema di Alessandro a destra, con copricapo in pelle d’elefante; piccola delta maiuscola a destra dell’orecchio d’elefante / Atena Alkidemos che avanza a destra, brandendo una lancia e tenendo uno scudo; elmo, monogramma e aquila sul fulmine a destra. Svoronos 169; Jenkins, Early, gruppo a; SNG Copenhagen 19. apollonia
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  28. Solo per precisione che in filatelia e' importante, l' annullo tondo riquadrato di partenza del 1906 di Tramonti di Sotto era come detto giustamente da fapetri quello con la provincia di Udine nel timbro, Pordenone divento' capoluogo di provincia solo nel 1968.
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  29. Tutte le sterline di Edoardo VII sono Bullion e valgono il peso, salvo le seguenti eccezioni - in alta conservazione, ma in questo caso devono essere state conservate in modo appropriato, partendo da monete non circolate. Facile ma non facilissimo perché in quel periodo storico (1902-1910) circolavano ancora, e parecchio. Quindi oggi a fronte di milioni di esemplari coniati ce ne sono centinaia censite in alta conservazione ma previo quanto detto sopra - le sterline (5-2-1-1/2) del coronation set del 1902, in finitura matte proof. Anche in questo caso però è essenziale siano state conservate in modo appropriato
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  30. prima di tutto siamo sicuri che non sia una fusione? ci vorrebbero foto migliori secondo me.
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  31. non potrò farlo perchè sti incompetenti di Catawiki non me l'hanno accettata col prezzo di riserva, che animali, passano la qualunque e pure roba falsa senza che se ne accorgano e non passano questa banconota perchè non gli piace il prezzo di riserva....dalle mie parti si dice: ma fattedain....hahahahahahahahahahahahahahah passano monete in MB e non passano le banconote se almeno non sono FDS, che luridi e che incompetenti, ma gliel'ho scritto che sono degli incompetenti. Adesso la stiro e gliela rimando.....hahahahahahahah
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  32. L'anno del regno è 20 e non 2, anche se usurato si distingue il piccolo rombo a destra del due. Nelle note di Numista: Per l'anno di regno "20", il punto per lo zero dell'anno di regno era inciso piuttosto debolmente e sembra essere quasi completamente scomparso sulla maggior parte degli esemplari, sia KM che USK elencano erroneamente l'anno di regno come "2".
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  33. Ho seguito in streaming la appassionante trattazione del prof. Savio. Davvero un interessante spaccato di società e costumi, il tutto arricchito da una esposizione molto diretta e condotta con brio. Piacevolissima!!!! Complimenti ad Adriano Savio ed al CCNM per l'organizzazione.
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  34. Ciao Max,se la banconota fosse stata FDS e Duisenberg,avrebbe avuto un valore molto più alto,in queste condizioni anche se fosse RRR,non vale più di 150/200 €,in bocca al lupo
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  35. Si tratta di "conio usurato", Qui trovi tuttte le informazioni : https://www.erroridiconiazione.com/c-4-conio-usurato/
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  36. Se sei interessato al rapporto peso/prezzo questa è la sezione sbagliata. Bisogna orientarsi verso le bullion coin da 1 oncia come american eagle, britannia, filarmonica, libertad messicana, krugerrand, acero, martin pescatore australiano, arca di Noè, panda (poco meno di 1 oncia)ecc, ecc, ce ne sono a migliaia. Monete bellissime che io amo veramente e che saranno il futuro della numismatica moderna (a mio avviso)
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  37. Sarebbe certamente utile tornare a una sola emissione per stato ogni anno (escludendo le comuni), se non altro per avere meno tendenza a celebrazioni assurde/inutili.
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  38. Sicuramente sì, penso almeno RRR.
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  39. Certo che lo dico io
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  40. Molto interessante! Il foro è successivo, forse successivo anche al ritrovamento secondo me. Sembra un leone-lupo con caratteristiche un po' falsate, normale per un suberato
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  41. Grazie mille ! Due domande: la prima è se i suberati venivano coniato da chi venivano coniati ? Da dei “falsari” o proprio dalla “zecca” ?. La seconda è se conosci un altro esempio di suberato cenomano, così da poter approfondire il mio. Buona serata e grazie ancora.
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  42. La serie 'Flora Margherita' è la prima di una serie?
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  43. Inquinamento nell’antica Roma: studio ricostruisce l’impatto del piombo sulla salute DA: https://www.archaeoreporter.com/it/2025/01/20/inquinamento-nellantica-roma-studio-ricostruisce-limpatto-del-piombo-sulla-salute/ Gli impianti idraulici romani erano in piombo, anche se con qualche elemento in bronzo (come valvole e rubinetti) Bellissimi gli impianti idraulici emersi recentemente negli scavi del complesso termale della domus dell’Insula 10 alla Regio IX di Pompei (che potete vedere nel video alla fine di questo articolo). C’è tutto: i rubinetti e le caldaie in bronzo, naturalmente la vasca cementizia con materiale fittile. Ma ci sono anche le tubature, in piombo. Ed è proprio qui che, nella grande raffinatezza dell’ingegneria idraulica romana (a pagina 24 dell’E-Journal di pompei la descrizione dell’impianto appena scavato), si annidava il pericolo. Come ben noto il piombo è pericoloso per la salute. Ed è proprio qui che si inserisce un articolo scientifico che ci era sfuggito, ripreso da New York Times e in seguito dai ragazzi che seguono il Bo Live (Università di Padova) in Italia. Proprio per questo speravamo per la verità che, appunto, ci fosse anche qualche ricercatore dell’ateneo padovano, ma gli autori sono decisamente americani. L’inquinamento da piombo nell’antica Roma: uno studio sui suoi effetti sulla salute e sull’ambiente Un gruppo internazionale di ricercatori guidato da Joseph R. McConnell, della divisione di scienze idrologiche del Desert Research Institute di Reno, in Nevada, ha quindi recentemente pubblicato uno studio su Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS) che ricostruisce l’inquinamento da piombo che ha interessato l’Europa nei secoli centrali dell’impero romano. Il lavoro, che ha combinato analisi di ghiacci artici, modelli atmosferici e dati epidemiologici moderni, ha rivelato l’esistenza di un inquinamento atmosferico diffuso che, sebbene oggi possa sembrare un problema tipico della società industrializzata, era già presente durante l’epoca romana. Le fonti di inquinamento e le sue conseguenze Dal I al III secolo d.C. l’impero raggiunse la sua massima espansione territoriale, comprendendo ampie zone del Nord Africa, Medio Oriente e Britannia. In questo periodo di grande prosperità, l’estrazione e la fusione dell’argento, risorsa cruciale per l’economia romana, diventarono le principali fonti di inquinamento da piombo. La produzione di ogni oncia d’argento generava circa 10.000 once di piombo, un dato che evidenzia la portata ecologica e sanitaria di questa attività industriale. Le particelle di piombo, sollevate dalle operazioni minerarie e metallurgiche, venivano trasportate per lunghe distanze dalle correnti atmosferiche, fino a depositarsi nei ghiacci dell’Artico. Utilizzando campioni di ghiaccio prelevati da diverse carote artiche, i ricercatori hanno identificato tracce di piombo risalenti a oltre 2.000 anni fa, rivelando l’estensione globale di questo inquinamento. Le analisi hanno mostrato che le concentrazioni di piombo nell’aria superavano i 150 nanogrammi per metro cubo nei pressi dei siti di estrazione, con un incremento medio di 1,0 nanogrammi per metro cubo in tutta Europa. Le ripercussioni sulla salute e il declino cognitivo L’inquinamento atmosferico da piombo ha avuto effetti diretti sulla salute degli abitanti dell’Impero Romano, in particolare sui bambini, che sono particolarmente vulnerabili all’inalazione e ingestione di piombo. I ricercatori, basandosi su dati epidemiologici moderni, hanno stimato che i bambini del periodo romano avevano livelli di piombo nel sangue superiori di circa 2,4 microgrammi per decilitro rispetto ai bambini del Neolitico, con un conseguente declino cognitivo. La ricerca ha stimato che i bambini dell’impero romano potrebbero aver subito una riduzione media di 2,5-3 punti nel quoziente intellettivo (QI). Questi risultati sono stati ottenuti attraverso un modello computazionale che ha analizzato la dispersione di piombo nell’atmosfera, un approccio che ha permesso di calcolare la quantità di piombo immesso nell’ambiente dai romani. I dati ottenuti hanno mostrato che le emissioni annuali di piombo durante questo periodo si aggiravano tra le 3.300 e le 4.600 tonnellate, un dato che mette in luce la rilevanza delle attività minerarie per l’inquinamento globale dell’epoca. Le implicazioni per la comprensione della salute pubblica nell’antichità Questo studio, che si avvale di avanzate tecniche di datazione e modelli atmosferici, non solo offre una panoramica dell’inquinamento da piombo nell’antica Roma, ma fornisce anche un parallelo con l’inquinamento moderno. I ricercatori sottolineano che, sebbene oggi l’inquinamento atmosferico da piombo sia fortemente ridotto grazie alle politiche ambientali, i livelli di piombo nel sangue durante l’era romana erano sufficientemente elevati da causare danni significativi alla salute, in particolare con effetti sullo sviluppo cognitivo dei bambini. Gli autori dello studio hanno anche identificato che le fluttuazioni nelle emissioni di piombo sono correlate a eventi storici significativi, come la scoperta e l’esaurimento delle risorse minerarie in regioni come la penisola iberica e l’isola britannica, e a periodi di crisi, come la crisi della Repubblica romana prima della sua trasformazione in Impero. Inoltre, il calo delle emissioni durante le epidemie, come quella che colpì l’impero durante il regno di Antonino (165-180 d.C.), suggerisce che l’industria mineraria subiva un rallentamento durante i periodi di disordini sociali, un fenomeno simile a quello che accadde durante la pandemia da Covid-19 nel 2020. Conclusioni e prospettive future Questo studio, oltre a fornire importanti spunti sulla salute e sull’inquinamento nell’antichità, offre un quadro innovativo per comprendere le interazioni tra ambiente, economia e salute umana nei periodi storici. Le tecniche utilizzate, come l’analisi dei ghiacci artici e i modelli computazionali, possono essere applicate – e già lo sono – anche ad altre epoche per ricostruire le dinamiche di inquinamento e le sue conseguenze sulla società umana.
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  44. da: https://www.focus.it/cultura/storia/gli-antichi-romani-erano-intossicati-dal-piombo Complice la produzione di monete in argento: Il piombo intossicava gli antichi Romani al punto da abbassarne il QI? Uno studio ha stimato i livelli di piombo atmosferico durante il I secolo d.C. nell'Antica Roma: l'inquinamento era così alto da far diminuire (forse) il QI dei cittadini. La cosiddetta Pax Romana, un periodo di prosperità per l'Antica Roma iniziato con l'ascesa al potere di Augusto nel 27 a.C. e terminato con la morte di Marco Aurelio nel 180 d.C., fu anche un'epoca di grande inquinamento da piombo a causa dell'aumento della produzione di monete d'argento e delle miniere dove veniva estratto. E questo in parte si sapeva già. Ora uno studio pubblicato su PNAS ha quantificato i livelli di tale inquinamento e scoperto che il piombo era presente a livelli così elevati in atmosfera da far diminuire (forse!) il QI degli antichi Romani. colpa dell'argento. All'epoca il piombo era ovunque: ceramiche, cosmetici, smalti, tubi dell'acqua e addirittura nel vino, dove veniva utilizzato come dolcificante. Tuttavia l'esposizione avveniva principalmente tramite inalazione dei vapori tossici rilasciati dalla fusione del galena, un minerale ricco di piombo che veniva fuso nelle miniere per estrarre l'argento. «Per ogni grammo di argento prodotto, venivano prodotti qualcosa come 10.000 grammi di piombo», spiega Joseph McConnell, coordinatore dello studio. Piombo e QI. Per capire in che modo l'inquinamento da piombo nuocesse alla salute degli antichi Romani, i ricercatori hanno analizzato delle carote di ghiaccio estratte dall'Artico Russo e dalla Groenlandia risalenti al periodo della Pax Romana. I risultati parlano chiaro: all'epoca Roma produceva annualmente tra i 3 e i 4 chilotoni di piombo atmosferico. Questo, ipotizzano gli studiosi, avrebbe avuto un impatto anche sul cervello dei cittadini romani, che avrebbero perso in media 2,5 punti di QI a testa – anche di più nelle zone più vicine alle miniere. Uno studio precedente di McConnell e altri colleghi aveva dimostrato che i livelli di piombo atmosferico erano scesi notevolmente dopo alcuni eventi chiave, come la peste di Galeno del 165 d.C. che uccise circa il 10% dei Romani, riducendo la manodopera necessaria per le miniere e facendo diminuire l'utilizzo dell'argento per le monete dell'Impero. I dubbi di altri esperti. Alcuni esperti, pur riconoscendo l'interesse e la validità dello studio, non sono d'accordo con l'ipotesi del declino cognitivo: «è necessario valutare diversi fattori sociali, come guerre o carestie, prima di parlare di un declino cognitivo generale», spiega Christopher Loveluck, archeologo non coinvolto nella ricerca. Anche lo scienziato Caleb Finch è d'accordo, e sottolinea come la perdita di quasi 3 punti di QI non sia coerente con l'immensa produttività dell'Impero Romano dell'epoca.
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  45. Così sono presentati 3 esemplari in AE, nell' ordine, da Tralles di Lydia per Tranquillina , da Side di Pamphylia per Gallieno ed ancora da Side per Valeriano I . Saranno, a giorni il 24 Gennaio, in vendita N&N London 60 ai nn. 267 - 284 - 295 .
    1 punto
  46. Ecco il più vecchio pezzo della mia collezione: una radio degli anni '20 Hilva di produzione francese. Potete notare all'interno gli affascinanti antiquati valvoloni a 4 o 5 pin con lo zoccolo di bachelite.
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  47. @claudioc47 @Alan Sinclair @caravelle82 trovata! Guardate com'era.
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  48. DE GREGE EPICURI Esistono monete palestinesi anche nel XX secolo, quelle del mandato britannico. E c'è scritto PALESTINA anche in ebraico. 1 mil 1944, Mandato britannico della Palestina - Valore della moneta - uCoin.net.html
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  49. Carissimi amici, quest'oggi ho il piacere di condividere con voi uno dei lotti che mi sono aggiudicato nell'ultima asta Varesi. Come da titolo, si tratta di una lira del 1812 del Regno d'Italia (zecca di Milano), moneta comune ma non così facile da reperire in codesta conservazione. Personalmente, mi è capitato poche volte di vedere dei rilievi così ben definiti. Soprattutto i capelli al dritto sono impressionanti! Degne di nota anche la bella patina che dà carattere al tondello e l'assenza di graffi di conio, schiacciature o debolezze.
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