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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 01/23/25 in tutte le aree

  1. Ve lo scrivo bello grosso,sperando che così capiate! Se non si legge di Numismatica si è solo raccoglitori di monete ed in poco tempo si finisce per smettere di raccogliere monete. Se si legge di Numismatica ci si appassiona, s'impara a studiare le monete perchè le si vede sotto molteplici aspetti . La crisi numismatica ,qualora vi fosse, deriva o deriverebbe proprio dal fatto che non si legge di Numismatica. Comunque bisogna leggere:leggete gli argomenti che vi appassionano,anche se non sono di Numismatica ,perchè leggere vi apre la mente. odjob
    14 punti
  2. Dato che mi sembra non l'abbia fatto ancora nessuno, vi segnalo questo corposo volume da oltre 700 pagine https://libri.unimi.it/index.php/milanoup/catalog/book/193 liberamente scaricabile anche in PDF, buona lettura! INDICE Prefazione / Preface Presentazione / Presentation Bibliografia degli scritti di / Bibliography of Lucia Travaini MONETE TRA TARDA ANTICHITÀ ED ETÀ MODERNA: CLASSIFICAZIONE E CRONOLOGIA Riconoscere e collocare in sequenza tipi e nominali enei ostrogoti - Ermanno A. Arslan Tarì and mancusi in South Italy during the long tenth century - William R. Day Jr «Acciò che più fiorini che si potesse fussero ne la città di Siena per potere meglio satisfare la decta guerra». Indagine sull’origine del fiorino di Siena, detto “sanese”, durante la dominazione viscontea (1390-1404) - Alessio Montagano Nella zecca di Sassari. Mezzo minuto inedito per Carlo V - Gianluca Mandatori, Marco Piga LA PRODUZIONE DI MONETE: PROGETTAZIONE, REALIZZAZIONE, CONTRAFFAZIONE The Money Changer and the Mint: Vielmo Condulmer and the Zecca di Venezia - Alan M. Stahl Una zecca di falsari nel castello di Godano (La Spezia): note sulla tecnica di produzione (e di argentatura) delle monete nel medioevo - Monica Baldassarri, Vincenzo Palleschi, Simona Raneri The Coins of the Irish Free State, 1928: are animals good to think with? - Anna Gannon ICONOGRAFIA MONETALE The Vases Depicted on the Coins of Ancient Italy - Maria Caltabiano Caccamo Pesci come tipi principali o elementi secondari nella monetazione greca antica - Mariangela Puglisi Acheloo nelle monete di Neapolis: un mito moderno? - Benedetto Carroccio Il concetto di Iustitia nell’ideologia di età tiberiana: la documentazione numismatica - Anna Lina Morelli The Salian Crown and its Representation on Coins: an Unknown Hoftagsprägung from Zurich - Christian Weiss Ritratti di sovrane nella monetazione medioevale europea - Fabrizio Rossini Architetture su monete italiane medievali e moderne - Valerio Moneta CIRCOLAZIONE MONETARIA Su due Histamena di Basilio II e Costantino VIII conservati presso il Museo Archeologico “D. Ridola” di Matera - Brunella Gargiulo Italian Coins in Medieval England after the Norman Conquest - Martin Allen The medieval carlino silver currency in Calabria and Basilicata in the light of three Hoards in the Museo Nazionale della Magna Grecia - Julian Baker, Daniele Castrizio Nouveau(x) lot(s) de florins du xive siècle - Marc Bompaire The Circulation of Bohemian Florins in Late Medieval Italy and Germany - Roman Zaoral A twice-found ongaro of Maccagno Inferiore and the Zagórze Śląskie hoard (tpq 1632) - Borys Paszkiewicz USI “NON ECONOMICI” DELLE MONETE Exchanging Values: Coins, Magic, Relics and Reliquaries - Mark A. Hall I reperti numismatici di età tardoantica, medievale e moderna dalle sepolture del santuario di S. Felice a Cimitile - Carlo Ebanista, Alfredo M. Santoro Money and Pilgrimage in Early Medieval Europe (c. 600-1100) - Rory Naismith Monete e peste: strumenti di cura e veicolo di contagio - Claudia Perassi “Contra maleficos et sortilegos”. Superstizioni, monete e medaglie nella diocesi di Milano in età borromaica - Fabrizio Pagani Cellini e il Perseo: le monete come veicolo tra fama e memoria - Angelica Degasperi The “English Custom” in Early Modern Scandinavia? A Folded Gold Ryal from Norway - Murray Andrews IL DENARO NELLE FONTI SCRITTE (E ORALI) Βοηθὸς τῶν Χριστιανῶν. Tra politica, amministrazione e pietà - Vera von Falkenhausen What’s in a Name? The Bezant in Late Medieval and Early Modern England - Barrie Cook Fiorini dell’elmo, della spada e del “dente”: liste monetarie in un manoscritto toscano della fine del Trecento - Federico Pigozzo Don Abbondio! Chi era costui? - Giuseppe Maria Ruotolo Wealth in Words. Vernacular Political Economies in Italian Dialect Proverbs - Stefano Locatelli Collezioni numismatiche e studi antiquariali Il Giulio Cesare di André Thevet: un ritratto pastiche del secolo XVI - Federica Missere Fontana ¿Cómo guardaban sus monedas los coleccionistas de la Cataluña del siglo XIX? - Albert Estrada-Rius
    8 punti
  3. Buon Giorno, intervengo in merito a una “illuminazione”, mi si passi il termine (qualcuno potrebbe leggere “fulminazione” con un significato meno nobile) legata al fatto che per un caso fortuito ho aperto (in lettura) una discussione nella sezione “EXONUMIA” relativa a una tessera mercantile di Firenze. La tessera, attribuita a Luca Salviati, presumo mercante di Firenze, riporta un simbolo che compare quasi identico su un Fiorino (MIR 10-1) rispetto al quale risulta sconosciuto il Signore della Zecca per l’oro. Presumibilmente Lo stesso Luca Salviati, o un suo familiare, potrebbe essere collegato a questo Fiorino. Ho provato a cercare il testo del Banti (due volumi) ma non sembra disponibile, in asta sembra aver raggiunto prezzi di tutto rispetto. Chiedo se qualcuno potesse segnalare la disponibilità di una copia in vendita. Sarebbe interessante controllare se sono presenti, come simboli sulle tessere, segni che ritroviamo su Fiorini privi di paternità. Il confronto tra i segni dei Fiorini e quelli sulle tessere potrebbe consentire una maggior comprensioe di alcuni periodi privi di informazioni dirette. La discussione, nella sezione Exonumia, si intitola “Tessera mercantile fiorentina - Banti 155 “ , aperta dall’utente Oppiano, presenta l’immagine della tessera. Scusate ma non so creare collegamenti. L’immagine del Fiorino che allego viene da un’asta Nomisma la num. 2 del 23-10-2022 era il lotto 657 (la stessa moneta era transitata in un’asta Aurora del 2017). Al netto dei bisanti negli spazi interni al simbolo, ma dobbiamo considerare le ridotte dimensioni del segno sul Fiorino, sembra troppo simile per essere un caso fortuito. Invito chi fosse interessato a fare osservazioni. cordialità
    4 punti
  4. L' amico @fapetri2001 studioso e profondo conoscitore delle emissioni RSI, mi ha girato una chicca che manterrò nel mio archivio fotografico, un annullo postale con il XXII esimo anno dell' era fascista. Diciamo che e' una rarità, ma è la prova che in qualche raro caso in periodo Rsi l' anno XXII esimo dell'era fascista fu usato e quindi esiste, pertanto non è corretto quanto ho scritto sopra. Grazie a Fabio per questa rarità che io considero un dono.
    4 punti
  5. A mio parere sarebbe sempre più corretto distinguere e precisare meglio i termini, la numismatica, il collezionismo e il mercato delle monete sono cose diverse, a volte coincidenti nelle intenzioni e azioni di alcuni, ma non necessariamente e neanche spesso... a volte può essere in crisi o in difficoltà un singolo e specifico ambito del collezionismo o del mercato delle monete, ma non la numismatica in quanto tale che è termine connotante soprattutto una disciplina culturale con tutte le sue attività, disciplina che attualmente, anche nel nostro Paese, mi sembra in ottima salute, io ho cominciato ad interessarmi di numismatica negli anni novanta e a quel tempo il panorama delle pubblicazioni non dico fosse un deserto, ma quasi, almeno rispetto ad oggi, pochi libri, costosi e difficilissimi a reperirsi, soprattutto per un ragazzo, adesso tantissimo è cambiato, grazie soprattutto ai mezzi tecnologici odierni è possibile in pochissimo tempo procurarsi anche gratuitamente ogni tipo di testo in formato digitale su qualsivoglia ambito della numismatica e del collezionismo, ma anche la reperibilità di testi cartacei è migliorata moltissimo, io acquisto libri da ogni parte del mondo in varie lingue, lo stesso si può dire per le monete, collezioni che in passato erano a dir poco ardue, non solo da mettere assieme, ma anche da concepire, in quanto scarseggiava la possibilità di un semplice accesso sia al materiale monetale che alle pubblicazioni ad esso inerenti, sono adesso del tutto fattibili e anche con spese spesso abbordabili, la numismatica è molto ampia, non c'è solo il Regno e non esiste neanche solo l'Italia, nonostante ovviamente l'immenso patrimonio storico-monetale che il nostro Paese nei secoli ha prodotto e ancora custodisce, e che in maniera del tutto naturale generalmente forma il primo nucleo di interesse in chi inizialmente si avvicina a questo mondo (fu così anche per me con la monetazione napoletana, il mio primo amore numismatico), poi però, proprio le nuove possibilità attuali, consentono di allargare gli orizzonti ed esplorare mondi nuovi che a volte sono comunque collegati alla storia del nostro paese, come ad esempio il vastissimo ambito della numismatica islamica (con monete cufiche che sono state prodotte in zecche italiane o che hanno circolato abbondantemente in certe zone del nostro Paese in epoca medievale), oppure la storia di monete di coniazione esterna che però hanno avuto grande rilevanza anche negli scambi e nella circolazione italiana (i pezzi da otto reales sia spagnoli che ispanoamericani in primis) o, al contrario, monete italiane che hanno avuto grande rilevanza negli scambi e nella circolazione monetaria a livello internazionale (il Fiorino di Firenze e poi il ducato/zecchino di Venezia, quest'ultimo con una storia incredibile e pochissimo conosciuta di moneta di riferimento in tutto il Levante e nell'area dell'Oceano Indiano fino a tutto il settecento)... Insomma la numismatica è tanta roba oggi e non è mai stata così viva e ricca, a mio parere, soprattutto se si la si osserva da punti di vista più ampi e meno angusti di un solo ambito collezionistico e di mercato...
    4 punti
  6. Seguo con tanto interesse e fascino questa bellissima discussione. Ogni pezzo postato è davvero magico e irresistibile... Dei veri sogni ad occhi aperti! Tralasciando lo scudo di papa Pio VIII, una vera chimera collezionistica, ammettiamolo: penso che ciascuno di noi, leggendo la discussione, in cuor suo sogni di mettere in collezione anche solo uno di questi magnifici pezzi... Meglio pure se pagandolo poco con un gran colpo di fortuna. E penso che per i pezzi di cui non si ha appunto l'effettivo numero di coniazione, ovvero praticamente tutte le monete antecedenti all'età contemporanea, il tutto lascia una prateria ai nostri desideri e speranze di, chissà un giorno, accaparrarsi un pezzo anche in conservazione mediocre. Sono sempre rimasto affascinato dalla monetazione di Clemente VII perchè come stile incisorio e di raffigurazioni, anche medaglistiche, a mio parere sono incarnati i canoni rinascimentali per eccellenza. Scelgo di apportare quindi il mio contributo a questa discussione proprio con un pezzo del pontefice sopracitato. Ero indeciso se portare il ducato ossidionale, coniato durante la prigionia del papa a Castel sant'Angelo mentre imperversava il terribile "sacco di Roma" da parte dei lanzichenecchi, ma alla fine ho deciso di virare su un altro soggetto. Si tratta del celeberrimo quarto di ducato coniato nell'anno santo del 1525 che rappresenta al dritto la natalità di Cristo e al rovescio l'apertura della porta Santa da parte del pontefice, circondato dai fedeli, sotto la protezione di San Pietro in atto di aprire le porte del paradiso. Moneta stupenda e suggestiva che dalla sua bellezza, soprattutto in alta conservazione, sembra quasi essere una medaglia. Non è un pezzo raro quanto molti altri da voi portati ma ho deciso di citarlo per svariati motivi. Innanzitutto si tratta della moneta per eccellenza quando si parla della monetazione pontificia: un pezzo culto e simbolo di questa branca della numismatica. Il secondo motivo è che mi piace pensare, allegoricanente, il passaggio della porta Santa da parte di Clemente VII come il transito tra due differenti epoche. Nell'ottobre del 1492 viene scoperta l'America da Cristoforo Colombo mentre nell'anno 1500 ascende al potere l'imperatore Carlo V. Momenti storici che hanno segnato l'avvento dell'esplorazione oltreoceano e sono le colonne portanti dei viaggi e di ciò che è avvenuto in seguito comportando nuove scoperte le quali, di lì a poco, hanno portato grandi cambiamenti sia oggettivi che conoscitivi con lo svelamento di nuove terre, popoli, ideali. In un certo senso possiamo definirlo come il primo momento, seppur "primitivo" di globalizzazione. La moneta, coniata nel 1525 rappresenta quindi un momento di transizione: per la maggior parte degli studiosi il rinascimento culmina nel 1550. L'ultimo motivo per il quale ho postato il tondello è che proprio quest'anno compie mezzo millennio dalla sua realizzazione ed è una grande emozione tenerla in mano. Quando avevo 8 anni osservavo le foto in un libro che raffigurava e raccontava le storie delle monete più importanti e belle della numismatica italiana e per molto tempo osservavo affascinato tali figure tra cui la medesima. Sebbene collezionassi ancora regno d'Italia, appena iniziata la collezione, mi affascinavano tutte e mai avrai pensato che undici anni dopo mi sarei appassionato a questo periodo e ad avere il privilegio ei mettere in collezione un esemplare del genere. Sebbene sia appiccagnolata (con un anello orrendo tra l'altro) e davvero molto vissuta è di media conservazione tra gli esemplari apparsi pubblicamente ed è una grande soddisfazione per me tenerla tra le mani e averla acquisita ad un prezzo quasi ragionevole per le mie tasche di studente universitario. Mi è costata praticamente una vacanza con gli amici ma mai e poi mai mi pento di aver fatto questa "pazzia" al solo pensiero di poter essere il privilegiato testimone di un pezzo di passato che avrò tra le mani, mi auspico e spero davvero tanto, per tutto il tragitto terreno con il desiderio che possa finire, alla mia morte, nelle mani di un'altra persona che sappia apprezzarla anche più di quanto la ammiri io stesso. Qui di seguito allego le immagini dell'esemplare migliore in circolazione, ex asta numismatica picena, per ammirarne la bellezza. Proverò in seguito a contribuire alla discussione con altri pezzi stupendi, soprattutto dei nominali più poveri in rame di cui sono un grande fan sfegatato .
    3 punti
  7. Al bel consiglio di @odjob aggiungerei anche la partecipazione ai convegni, a un circolo numismatico e in generale a un confronto con altri numismatici, bravi professionisti compresi. Così questa bella passione diventa ancora più interessante e appagante. Arka # slow numismatics
    3 punti
  8. grazie PostOffice per le parole nei miei confronti, io te l'avevo inviata per un tuo promemoria e tu l'hai pubblicata per una conoscenza generale per gli amici della Filatelia, come disse Totò, "signori si nasce" e tu lo nacqui... il bollo è utile per questo post, ma la cartolina è un bel documento di RSI dell'Umbria , spedito dalla Posta da Campo 807 , piuttosto raro un saluto a tutti
    2 punti
  9. Oltre all'incisione, a dir poco approssimativa, la cosa che più salta all'occhio e che la classifica irrimediabilmente come riproduzione è il contorno, che non dovrebbe essere rigato ma riportare i FERT, con nodi e rosette. https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-VE3/29 petronius
    2 punti
  10. In realtà anche se strambe e poco gradite a molti sono anche quelle Sue manifestazioni ufficiali 😀
    2 punti
  11. Version 1.0.0

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    Pubblicato da: Milano University Press Via Festa del Perdono 7 – 20122 Milano Sito web: https://milanoup.unimi.it e-mail: [email protected] INDICE Prefazione / Preface Presentazione / Presentation Bibliografia degli scritti di / Bibliography of Lucia Travaini MONETE TRA TARDA ANTICHITÀ ED ETÀ MODERNA: CLASSIFICAZIONE E CRONOLOGIA Riconoscere e collocare in sequenza tipi e nominali enei ostrogoti - Ermanno A. Arslan Tarì and mancusi in South Italy during the long tenth century - William R. Day Jr «Acciò che più fiorini che si potesse fussero ne la città di Siena per potere meglio satisfare la decta guerra». Indagine sull’origine del fiorino di Siena, detto “sanese”, durante la dominazione viscontea (1390-1404) - Alessio Montagano Nella zecca di Sassari. Mezzo minuto inedito per Carlo V - Gianluca Mandatori, Marco Piga LA PRODUZIONE DI MONETE: PROGETTAZIONE, REALIZZAZIONE, CONTRAFFAZIONE The Money Changer and the Mint: Vielmo Condulmer and the Zecca di Venezia - Alan M. Stahl Una zecca di falsari nel castello di Godano (La Spezia): note sulla tecnica di produzione (e di argentatura) delle monete nel medioevo - Monica Baldassarri, Vincenzo Palleschi, Simona Raneri The Coins of the Irish Free State, 1928: are animals good to think with? - Anna Gannon ICONOGRAFIA MONETALE The Vases Depicted on the Coins of Ancient Italy - Maria Caltabiano Caccamo Pesci come tipi principali o elementi secondari nella monetazione greca antica - Mariangela Puglisi Acheloo nelle monete di Neapolis: un mito moderno? - Benedetto Carroccio Il concetto di Iustitia nell’ideologia di età tiberiana: la documentazione numismatica - Anna Lina Morelli The Salian Crown and its Representation on Coins: an Unknown Hoftagsprägung from Zurich - Christian Weiss Ritratti di sovrane nella monetazione medioevale europea - Fabrizio Rossini Architetture su monete italiane medievali e moderne - Valerio Moneta CIRCOLAZIONE MONETARIA Su due Histamena di Basilio II e Costantino VIII conservati presso il Museo Archeologico “D. Ridola” di Matera - Brunella Gargiulo Italian Coins in Medieval England after the Norman Conquest - Martin Allen The medieval carlino silver currency in Calabria and Basilicata in the light of three Hoards in the Museo Nazionale della Magna Grecia - Julian Baker, Daniele Castrizio Nouveau(x) lot(s) de florins du xive siècle - Marc Bompaire The Circulation of Bohemian Florins in Late Medieval Italy and Germany - Roman Zaoral A twice-found ongaro of Maccagno Inferiore and the Zagórze Śląskie hoard (tpq 1632) - Borys Paszkiewicz USI “NON ECONOMICI” DELLE MONETE Exchanging Values: Coins, Magic, Relics and Reliquaries - Mark A. Hall I reperti numismatici di età tardoantica, medievale e moderna dalle sepolture del santuario di S. Felice a Cimitile - Carlo Ebanista, Alfredo M. Santoro Money and Pilgrimage in Early Medieval Europe (c. 600-1100) - Rory Naismith Monete e peste: strumenti di cura e veicolo di contagio - Claudia Perassi “Contra maleficos et sortilegos”. Superstizioni, monete e medaglie nella diocesi di Milano in età borromaica - Fabrizio Pagani Cellini e il Perseo: le monete come veicolo tra fama e memoria - Angelica Degasperi The “English Custom” in Early Modern Scandinavia? A Folded Gold Ryal from Norway - Murray Andrews IL DENARO NELLE FONTI SCRITTE (E ORALI) Βοηθὸς τῶν Χριστιανῶν. Tra politica, amministrazione e pietà - Vera von Falkenhausen What’s in a Name? The Bezant in Late Medieval and Early Modern England - Barrie Cook Fiorini dell’elmo, della spada e del “dente”: liste monetarie in un manoscritto toscano della fine del Trecento - Federico Pigozzo Don Abbondio! Chi era costui? - Giuseppe Maria Ruotolo Wealth in Words. Vernacular Political Economies in Italian Dialect Proverbs - Stefano Locatelli Collezioni numismatiche e studi antiquariali Il Giulio Cesare di André Thevet: un ritratto pastiche del secolo XVI - Federica Missere Fontana ¿Cómo guardaban sus monedas los coleccionistas de la Cataluña del siglo XIX? - Albert Estrada-Rius
    2 punti
  12. Buonasera fatantony, come ho scritto a raimondo10, se per voi va bene, procederei con le emissioni in progressione, GRN - propaganda GNR, fascetti, fascetti propaganda, e le varie varianti, poi passeremo ai definitivi Monumenti Distrutti e Fratelli Bandiera e se volete anche un pò di storia postale
    2 punti
  13. Se per te va bene, andrei in progressione, in modo che seguiremo meglio tutto il trascorrere di emissioni, pertanto dei propaganda se riesco ne parliamo domani e inserirò degli esempi e poi riallacceremo il tuo
    2 punti
  14. Dunque la “numismatica italiana” sarebbe in crisi perché hai provato a vendere delle monete del Regno di Vittorio Emanuele III a dei privati e ti hanno offerto dal 30% al 50% in meno di quanto tu avessi pagato quelle monete? Basta questo per prospettare che la numismatica (nella sua interezza) è destinata a vivere “tempi duri e grigi” (come hai scritto)? Posso capire l’amarezza ma non sempre si riesce a recuperare i soldi spesi quando si vuole vendere delle monete, magari perché le si era pagate troppo al tempo o magari perché il mercato ha cambiato i propri interessi. Anche a me è capitato di vendere alcune monete e in molti casi ci ho rimesso qualcosa o ci sono andato a malapena in pari. In qualche caso sporadico sono riuscito a guadagnarci ma non è affatto semplice. In questo periodo, la monetazione di Vittorio Emanuele III non gode di ottima salute, fatto salvo per le dovute eccezioni. Prova a vedere, ad esempio, quanto sono scese le quotazioni del 5 lire 1901 negli ultimi 20-30 anni. Per il resto, di speculatori e furbacchioni ne è pieno il mondo e non è solamente la numismatica ad esserne colpita…
    2 punti
  15. ha sbagliato discussione, nella frenesia di rispondere in altri thread per incrementare il proprio numero di post
    2 punti
  16. si e no... nel senso che la faccia un po' allungata, è qualcosa che troviamo su un periodo lungo e in varie zecche... la faccia estremamente allungata e quasi deformata, è tipica di queste emissioni di Roma al tempo di Onorio. la legenda, senza nulla togliere a @Stilicho è tutt'altro che confusa.... diciamo che per il periodo, rientra tra il 20% delle meglio leggibili
    2 punti
  17. Queste dinamiche si hanno quando il mercato è in calo. Il commerciante cerca di comprare a sconto per paura di impiegare troppo tempo per rivendere. Chi vende cerca di vendere a tanto per recuperare i soldi spesi anni fa. In realtà è il momento migliore proprio per collezionare regno in Spl ( Lasciamo perdere il FdC che ci vuole il portafoglio a fisarmonica). Con calma e pazienza si spuntano ottimi prezzi. Ricordo che nei primi anni 2000 i pezzi del regno erano completamente inavvicinabili (specie per me studente). Il 25 centesimi in nichelio, ad esempio, costava almeno il triplo rispetto ad ora in ogni conservazione. Io lo presi quando si comincio a trovare un discreta conservazione sui 50.
    2 punti
  18. Buon giorno. Mi sembra evidente la svista di Lollo 6 anche se credo che 80 euro, e non 80 centesimi, sarebbero pochi per questa moneta se fosse originale. Penso che per farsi un'idea migliore della moneta in questione servirebbero delle immagini più nitide. Cordiali saluti. Gabriella
    2 punti
  19. Ciao @fapetri2001 per me va benissimo procedere con l'ordine da te proposto... Intanto grazie anche a @Jagher @raimondo10 per i contributi! Sto conoscendo meglio queste emissioni, man mano che riordino magari salta fuori qualcos'altro, che non mancherò di mostrare qua. Per ora non ho trovato bolli con la sovrastampa GNR purtroppo...
    1 punto
  20. @g.sidotiintanto dai un'occhiata a questo esemplare sicuramente autentico, giusto per farti fare un idea. Saluti Alberto
    1 punto
  21. per le stampe in bianco e nero! 🤣 ma sai quanto costano i toner a colori?!? Adesso poi sono pure uscite le stampanti CMYK-W con il bianco per stampare per es. trasferibili su tessuti scuri. Per l'altro sistema di colori RGB, il nero non viene preso in considerazione. Ma sentiamo cosa dice @Gapox
    1 punto
  22. Buonasera. A me sembra una riproduzione di fantasia. Aspettiamo però qualche altro parere che confermi ciò, visto che non seguo tale monetazione
    1 punto
  23. E' sicuramente un erinnofilo di foggia repubblichina, 1944 anno XXII , il gladio a sx in basso e l'ascia in alto nel fascio ne sono le prove. Apuania dovrebbe essere la zona delle Alpi Apuane, verso Massa Carrara, il costo di una lira della marca erinnofilo è probabilmente pro l'ala Repubblicana , come lo erano per la CRI , le stesse GIL che abbiamo già pubblicato ecc., sono assolutamente a digiuno del valore delle marche e dei erinnofili, però essendo del periodo RSI potrebbe essere interessante, altro non so che dire, saluti
    1 punto
  24. MANCANO PESO + DIAMETRO + IMMAGINE DELL'ALTRA FACCIA
    1 punto
  25. Buonasera. Converrebbe analizzarle una ad una (con fotografie). A grandi linee, se sono in fdc e non in proof, valgono qualche decina di euro ciascuna, più o meno l'argento contenuto. Per esempio il 500L Los Angeles 1984 viene quotato sul catalogo Gigante a 15€: ovviamente questo è il prezzo d'acquisto, quando si vende si prende di meno
    1 punto
  26. Fare esempi ha senso eccome...è fondamentale, altrimenti sono solo chiacchere🙂.
    1 punto
  27. Nel mondo greco Dioniso è il dio del vino, preposto al ciclo stagionale di morte e rinascita della natura. Si è già parlato in vari interventi sul forum del mito di Dioniso, ai quali si rimanda per dettagli e riferimenti. Lo riassumo per comodità del lettore. Dioniso nacque da una delle tante scappatelle di Zeus, quando sedusse la bellissima Semele, figlia di Cadmo e di Armonia. Infuriata e non potendo vendicarsi sul marito, Era ispirò nelle tre sorelle di Semele invidia per lei in quanto, nonostante fosse in età da nubile, poteva vantare già un amante e anche una gravidanza. La povera Semele subì le crudeli beffe di Agave, Ino e Autonoe, le quali criticavano il fatto che nonostante il concepimento, il padre del bambino non si fosse ancora deciso a venire allo scoperto e a dichiararsi. Nel frattempo la regina degli dei, approfittando di questi contrasti, assunse l'aspetto di Beroe, la vecchia nutrice di Semele, che si presentò alla giovane già incinta da sei mesi esortandola a esigere una prova della vera identità del suo amante. Così Semele pregò Zeus di rivelarle la sua identità, ma questi rifiutò per timore della gelosia di sua moglie Era. A questo punto Semele si oppose al condividere il suo letto con lui che le aveva promesso di soddisfare ogni suo desiderio. Non potendo venir meno alla parola data, Zeus le apparve tra folgori e fulmini accecanti, tanto che la fanciulla, non potendo sopportare il tremendo bagliore, venne incenerita. Per impedire che il bambino morisse Gea, la Terra, fece crescere dell'edera fresca in corrispondenza del feto, ma Zeus incaricò Ermes (o secondo altri lo fece egli stesso) di strappare il feto dal ventre materno e farselo cucire dentro la coscia. Passati altri tre mesi e finito il periodo di gestazione, il sovrano degli dèi partorì il bambino perfettamente vivo e formato, dandogli il nome di Dioniso che vuol dire il "nato due volte". Per salvarlo dalla morte lo trasformò in un capretto e lo portò sul monte Nisa, un mitico luogo divino abitato dalle Ninfe che lo allevarono in una grotta. Qui il suo tutore Sileno, un mortale, lo mise a parte dei suoi segreti della natura e gli insegnò a fare il vino. Per i Greci Dioniso è il dio connesso alla vite e al vino, manifestando il suo aspetto doppio e oscillante fra natura e cultura: era il dio dell’esuberanza selvaggia e naturale della vigna e dell’uva, ma al tempo stesso il dio della produzione del vino, della fermentazione del mosto nei tini, del sapere tecnico della vinificazione e dell’insegnamento del corretto uso della bevanda. Dioniso era considerato l’inventore della vite, del melo, del vino e della birra; gli si attribuiva, inoltre, la crescita e il rinnovarsi della vita dei fiori e degli alberi. Il vino da lui donato agli uomini era per i Greci la bevanda che faceva dimenticare gli affanni, che creava gioia nei banchetti, che induceva al canto, all’amore nonché alla follia e all’estasi, cioè all’uscire fuori di sé e all’enthusiasmòs, cioè all’essere catturati dal furore divino. apollonia
    1 punto
  28. @Poemenius Ma tu non togli niente a nessuno! Anzi, una altra occasione per imparare qualcosa su queste monete. Grazie per l'aiuto e la disponibilità. Ciao. Stilicho
    1 punto
  29. Qualunque moneta tu compri da un professionista , al momento di rivenderla in tempi brevi, ti verrà svalutata di una percentuale che terrà conto dell’IVA che il commerciante ha versato allo stato sul margine del prezzo che hai pagato e delle tasse che lo stesso ha pagato sul suo margine di guadagno… o pensi che per le monete vada garantito un guadagno invariabile per l’acquirente? Se compri una macchina, una bici, un gioiello , una qualunque cosa e poi la vai a rivendere a breve è naturale che ci perderai …. È breve non intendo “ domani ” ma intendo : prima che l’aumento del valore dell’oggetto( se ci sarà) abbia coperto quanto versato allo stato sulla transazione d il giusto guadagno del commerciante ….. di solito, tra iva e tasse e qualcosa di guadagno non sono pochi punti . E la possibilità che la data moneta abbia o no un incremento di prezzo futuro non dipende dal commerciante ma dal mercato ed dalle mode che segue…se lo sapessimo sempre, saremmo tutti ricchi per primi . del resto questo è l’unico collezionismo che conosco in cui gli acquirenti pretendono di aver diritto ad un guadagno in ogni caso…. ma in questo caso, non siete “ collezionisti “ siete “ investitori “
    1 punto
  30. L'era fascista XXII non esiste , quindi sono stati stampati dopo il 25 luglio del 1943. L'era fascista si ferma al XXI anno , cioè dal 29 ottobre 1942 al 25 luglio 1943. Purtroppo è tutto cio che posso dirti, per "la repubblica che sorge" immagino sia la RSI.
    1 punto
  31. E allora vendila al prezzo di emissione
    1 punto
  32. @Jagher puoi gentilmente fare la foto fuori della taschina. Sono comunque erinnofili.
    1 punto
  33. eppure ci sono tanti collezionisti giovani e un po' piu' grandicelli di 'classiche' soprattutto greche e romane. Parlo ovviamente di una platea piu' internazionale che non quella ristretta italica. Altro che crisi... accidenti a loro 😁
    1 punto
  34. Grazie come sempre molto bravo!!!
    1 punto
  35. Buongiorno @Massimiliano Tiburzi, io l'ho usato una volta per acquistare una moneta. E' andato tutto bene.
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  36. Io non ho bb.. forse qualche pezzo ma non da destare preoccupazione per la perdita di valore... Il problema è l'inverso, anche i pezzi top in alta conservazione io ho difficoltà sia a venderli e sia a reperirli. A venderli perché le persone vorrebbe pagarlo poco, quasi regalati e questo non è corretto e a reperirli perché certi pezzi in alta conservazione non si trovano più!! Hanno cavalcato la moda, l'onda del fior di conio e adesso non si trova niente! E quando si trova qualche pezzo carino superiore alla media attuale, vorrebbero spacciartelo per fior di conio! Insomma tutte belle le parole sual numismatica, di leggere di appassionarsi eccetera.... Ma rimane aria fritta, perché il collezionista vuole pure comprare e godersi il tondello in mano. Io vedo una realtà diversa.... Pochi tondelli in vendita e prezzi altissimi, a questo punto non sarebbe nemmeno sbagliata l'idea di investire su un Bb, perché se le persone non sono disposte a pagarti nemmeno un fior di conio perché non hanno potere di acquisto, acquistandolo invece un Bb non ti dissangui, ti ritrovi comunque con una bella moneta in mano e in caso di rivendita, la rivendi sempre per un Bb.
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  37. Perchè tutto fa brodo purchè i compratori nel mondo paghino (in valuta pregata). Comunque mi aspetto prima o poi una moneta del Ciad a forma di bottiglia di birra del Ciad (naturalmente con la bionda dentro) a cui dopo il consumo si potrà sparare con pallottole-moneta da versioni funzionanti delle armi-moneta del Ciad. Anche se ciò potrebbe facilmente comportare il calo dello stato di conservazione delle monete bottiglia e monete proiettile, e rendere necessaria la pulizia della canna della moneta fucile.
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  38. Dire che l'intera numismatica italiana sta morendo perchè questa specifica monetazione è "in difficoltà" mi sembra decisamente esagerato. Ci sono fior di collezionisti anche di altro. Almeno dei pochi rimasti a sapere cos'è una moneta, figuriamoci quelle del passato.
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  39. una corona, comunque se vuoi , posta il blocco alla rovescia con uno sfondo nero, bastano due francobolli, così riesci ad ingrandirli, credo che se siamo fortunati ed abbiano una filigrana marcata, si potrà intravedere, altrimenti potrebbe essere senza filigrana
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  40. Tra le monete d'oro, a mio avviso è la più bella tra tutte quelle del Regno. La nave sullo sfondo, un tempo apice della modernità (e novità nella numismatica italiana) ed oggi ritratto del tempo che fu, la trovo fantastica
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  41. Ciad 2025 - 10.000 franchi in ag.999 (gr. 62,20) - M1 Garand
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  42. Due grandi rarità esitate alla NAC 81, Testoni di Fano e Macerata di Gregorio XIV....
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  43. Iniziativa eccellente Michele. La serie Papale non solo è la piu' estesa di tutte le serie 'nazionali/regionali' ma è anche probabilmente quella che abbonda - un ossimoro - di pezzi unici o rarità esimie. E come rarità non sono tanto le varianti di conio - pur abbondantissime - bensi di vere e proprie tipologie uniche o quasi. Che la serie sia la piu' abbondante è facile anche visivamente notarlo scorrendo la serie dei volumi MIR dove ben quattro - e assai corposi - sono dedicati esclusivamente alla sola serie dello Stato Pontificio. Se poi analizziamo le collezioni private, pur ricchissime - passate in asta, dalla Martinori, alla Lancellotti, , Muntoni, Santamaria, Vidal Quadras, Ruchat, KM, etc. ci accorgiamo che pur imponenti non hanno potuto rappresentare che una parte, ancorché con indubbie rarità, la vastissima serie papale. Diro' di piu': financo il Gabinetto Numismatico del Vaticano non ha che una parte delle monete e medaglie della serie pontificia, essendo state purtroppo sottratti moltissimi pezzi in occasione delle spoliazioni 'napoleoniche' cui hanno fatto seguito alcune (ma non troppe) restituzioni. Mi trova anche molto d'accordo l'invito di Michele a rivalutare la rarità rispetto all'imperante mantra odierno della conservazione, a scapito di tutto, talché un'emissione in verità banale o di scarso interesse puramente numismatico (ma magari attraente sotto il profilo estetico) realizza sul mercato multipli di emissioni super rare ma in conservazioni mediocri. La rarità era il parametro principi delle grandi collezioni della prima metà del Novecento che badavano in fondo assai poco alla conservazione. Il catalogo Hamburger della collezione Gnecchi (1902-1903) riporta gradi di conservazione che passano dal Bellissimo al Fior di Conio, lo Splendido non era contemplato, tanto meno i gradi intermedi di SPL+ o SPL- . Riportare il discorso collezionistico sulla centralità della rarità è a mio avviso un tentativo coraggioso e che tra l'altro si applica perfettamente alla serie pontificia ricca di emissioni di grandissimi artisti che ci hanno lasciato rarità anche sublimi, che anche in condizioni non eccelse permettono di apprezzare la maestria e l'originalità dell'incisione. Cogliendo l'invito di cui sopra a non dimenticare anche i piccoli nominali che pur nel medio limitato possono esprimere un grado identico o almeno comparabile sia di rarità che di finezza d'incisione dei fratelli/sorelle maggiori, posto un umile baiocco battuto da Sisto V ove un ritratto estremamente espressivo del pontefice si unisce ad una rara (per un nominale minuto) rara ed efficace rappresentazione nel rovescio con la Basilica di San Pietro. Riporto sotto la descrizione del catalogo Picena n. 9 ove il pezzo è stato esitato alcuni anni fa. Asta Picena n. 9 lotto 174 Roma. Sisto V (1585-1590). Baiocco 1589 anno V MI gr. 0,85. Muntoni 62. Berman 1338. MIR 1333 (questo esemplare illustrato). Della più grande rarità ed esemplare notevolmente conservato, q.SPL. Questa moneta venne descritta ed illustrata dal Martinori (Annali, Sisto V, pag. 22) come di proprietà del barone Cunietti. L’esemplare confluì poi nella collezione ex Reale ed ivi descritto alla pag. 102, n. 176 e illustrato alla tav. VI, 4 del CNI. Il Cunietti pubblicò la moneta sulla R.I.N. 1918, pag. 130 come “sicura sconosciuta”. Nella descrizione fatta nel CNI si legge, “nel giro in fuori”, A.L – [M.F], la stessa descrizione è riportata dal Martinori. Osservando la medaglia di Sisto V dell’anno II/1586, raffigurante al rovescio l’obelisco di piazza S. Pietro, con la Basilica sullo sfondo, è del tutto evidente che l’autore di questa medaglia è il medesimo della moneta qui proposta. Considerato, inoltre, che la predetta medaglia è attribuita a Michele Balla, il quale si firmava con le sigle M, MB, MBRF, CAVAL MB, MF, opera sua è quasi certamente il conio di questo tipo di baiocco da considerarsi della più grande rarità.
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  44. Ciao @favaldar Il tuo 7,6 è per me un falso d'epoca.. di buona fattura, ma falso. Ne hanno prodotti molti, alcuni veramente ben fatti, altri meno... Sul Biaggi di tre esemplari fotografati con millesimo 1800 solo uno è buono, un'altro falsone è datato 1700 e anche il famoso 1801 si vede bene la fattura rozza da falso. Posto la foto proprio per far notare le differenze fra il buono e i 4 falsi... Voglio aggiungere... Anche sul nostro catalogo ci sono diversi 7,6 falsi... ma si capiscono abbastanza chiaramente...
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  45. Quoto quello che affermano sia @favaldar che @dux-sab Poi purtroppo anche ci fosse stato un 1 in queste condizioni non si potrebbe averne la certezza, quindi io propendo sempre a tenermi cauto e a pensare alla cosa più probabile... in questo caso che sia 1800.
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  46. Tutti buoni, segnalo il n. 3 che presenta RE al posto di REX , il n. 6 con X di rex in verticale ++ , il n. 7 con simbolo giglio ,raro, mi sembra dalle immagini in basso argento, ma andrebbe vista bene in mano , il n. 8 con X di rex in verticale ++ .
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  47. Salve. Posto i miei Gigliati. Di Gigliati ne so veramente poco ed allora li pubblico sperando che qualche collezionista appassionato ed esperto sappia individuarne qualcuno importante o qualcuno...falso. Sarei veramente felice di avere dei pareri su queste mie monete, pronto ad inviare tutti i dati che eventualmente mi verranno richiesti. Ringrazio fin da ora chi vorrà venirmi incontro. Grazie. Un caro saluto.
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