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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 01/30/25 in tutte le aree
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... che farebbe sognare Ali Baba. Ciao a tutti! Qualche giorno fa ho mostrato ad alcuni amici una parte della mia collezione, inclusa la serie completa delle ultime banconote della RDT, dai 5 ai 100 marchi. Uno mi dice: "No, non è la serie completa! Mancano i tagli da 200 e 500!" Ed io gli rispondo che abbiamo tutti e due ragione… ma forse io un po’ di più. 😁 Prima parte I biglietti da 200 e 500 marchi della Repubblica Democratica Tedesca (RDT) non vennero mai effettivamente ufficialmente emessi o utilizzati nella circolazione regolare. Tuttavia, anche loro hanno una storia da raccontare. Il contesto storico è quello dei due stati tedeschi nel dopoguerra, di cui uno adottò il Mark der Deutschen Notenbank (poi chiamato Mark der DDR, abbreviato in M) come valuta ufficiale. Questa moneta era il simbolo del sistema socialista e della pianificazione centralizzata, in contrasto con il Deutsche Mark (DM) della Germania Ovest. La RDT emise in diverse serie banconote in tagli più comuni (5, 10, 20, 50 e 100 marchi), i biglietti da 200 e 500 marchi non furono mai messi in circolazione. Tuttavia, progetti e disegni di questi tagli vennero realizzati e furono addirittura stampati. Perché i tagli da 200 e 500 marchi non furono emessi? Possiamo solo fare speculazioni. - Limitazioni economiche: La RDT era uno stato socialista con un'economia pianificata. La maggior parte delle transazioni avveniva attraverso un sistema controllato dallo Stato, e i salari erano generalmente bassi. Non c'era bisogno pratico di banconote di valore così alto, dato che pochi cittadini avevano accesso a grandi somme di denaro. - Controllo sul denaro: La circolazione di contante era limitata, poiché lo stato promuoveva il risparmio e controllava rigidamente l'economia. I tagli elevati erano considerati inutili e persino rischiosi, poiché avrebbero potuto incentivare attività non ufficiali o il mercato nero. - Motivi politici: La RDT cercava di mantenere una facciata di uguaglianza sociale. L'uso di banconote di alto valore avrebbe potuto dare l'impressione di disuguaglianze economiche, un'immagine che il governo socialista voleva evitare. Ma allora perché i tagli da 200 e 500 marchi furono prodotti? All’ovest c’era una bancota da ben 1000 DM, volevano mostrare che anche ad est si poteva fare di più. Seconda parte Dopo la riunificazione della Germania, il marco tedesco occidentale (DM) divenne la valuta ufficiale della ex-RDT, a partire dal 1° luglio 1990. Di conseguenza, le vecchie banconote della Repubblica Democratica Tedesca persero ogni validità e vennero ritirate dalla circolazione. Per gestire questa enorme quantità di denaro ormai inutilizzabile, la Staatsbank Berlin decise di stoccare circa 100 miliardi di marchi della DDR (pari a 620 milioni di banconote) in una rete di tunnel sotterranei nei pressi di Halberstadt, nei monti Thekenberge. Le banconote furono trasportate in loco con convogli militari dalla vecchia sede della Reichsbank di Berlino e depositate all’interno di due lunghi tunnel di arenaria, ciascuno lungo sui 300 metri. L’area venne poi sigillata con colate di cemento (due metri di spessore) e pesanti porte d’acciaio, mentre il denaro venne coperto con ghiaia e sabbia con l’idea che, nel tempo, l’umidità naturale del sottosuolo ne avrebbe accelerato la decomposizione. Tuttavia, questa previsione si rivelò errata: un’indagine condotta nel 1992 confermò che le banconote si degradavano molto più lentamente del previsto. Il sito, poi noto come il "tesoro di Halberstadt", rimase abbandonato per diversi anni, ma la sua esistenza attirò l’attenzione di alcuni avventurieri. Nel 1999, due uomini del vicinato riuscirono a introdursi nel deposito attraverso una frattura non sorvegliata nel sistema di gallerie, portando via un numero significativo di banconote, inclusi i tagli da 200 e 500 marchi. Nel luglio 2001, la KfW-Bank (che aveva acquisito la gestione del sito dopo la fusione con la Staatsbank della DDR) venne informata che queste banconote stavano apparendo in circolazione nei mercati numismatici e persino agli sportelli delle banche (anche se non potevano più essere scambiate). I due responsabili del furto furono arrestati e condannati, ma il rischio di ulteriori intrusioni e il pericolo per eventuali incidenti spinsero la KfW a prendere una decisione drastica. Nel marzo 2002 iniziò l’operazione di rimozione e distruzione definitiva del denaro. Le pareti di cemento che sigillavano i tunnel vennero demolite e il denaro fu estratto con pale meccaniche, ripulito da sabbia e ghiaia e caricato in enormi container (33 metri cubi di capienza!). Un totale di 298 camion trasportò le banconote ad una centrale di incenerimento dove furono bruciate insieme ai rifiuti domestici. L’intera operazione si concluse il 25 giugno 2002, eliminando definitivamente quello che un tempo era stato il sistema monetario della RDT. Morale della favola: Questa faccenda non è mai stata completamente chiarita, e molti aspetti restano ancora dubbi. Tuttavia, si può affermare con relativa certezza che tutte le banconote di taglio “grande” non provengano da fonti ufficiali, lecite (cosa che mi ricorda un'altra italica leggenda che parla di calzetti e mutande). Ma non credo che la finanza vi sveglierà all’alba se ne possedete una, quindi potete dormire sonni tranquilli. Njk ==================== Testi trovati, copiati, tradotti e reimpastati anche da: https://www.tagesschau.de/wirtschaft/finanzen/ddr-geld-halberstadt-schacht-bargeld-geldscheine-100.html https://de.wikipedia.org/wiki/Mark_(DDR)#Vernichtung_der_Banknoten https://www.kfw.de/stories/gesellschaft/gesellschaftlicher-zusammenhalt/der-schatz-von-halberstadt/ Un ringraziamento particolare a: Lindo ed il piano quinquennale che porta stabilità per il supporto musicale.7 punti
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Salute Cronaca Numismatica, nella settimana del 24 gennaio 2025 ci riserva i seguenti articoli da leggere https://www.cronacanumismatica.com/category/articoli/ Salutoni odjob2 punti
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Ma chi li dice? i piu’ grandi collezionisti erano tutti dei privati che hanno poi venduto le loro collezioni sul mercato o le hanno lasciate a qualche museo. c’e’ una bella differenza tra collezioni fatte da privati r finite in musei come la coll. Pennisi o la Gagliardi al museo Orsi di Siracusa che hanno un loro preciso impianto, un ambito collezionistico definito e dove si riconosce la ‘mano’ di chi le ha costruite e le collezioni museali dove i musei non raccolgono monete come farebbe un privato. A volte comprano per colmare delle lacune, a volte ricevono dei ripostigli interi che vanno ad integrare le loro collezioni ( e quindi magari hanno 100 es di una stessa emissione mentre mancano esemplari di altre emissioni adiacenti - in questo il collezionista privato e’ invece probabilmente piu’ sistematici e ha un approccio piu’ organico al settore che ha prescelto). ogni collezione privata ha un suo carattere preciso, piu’ o meno spiccato, che connota le preferenze e conoscenze di chi l’ha messa insieme. Le collezioni pubbliche nascono e si sviluppano con intenti diversi , piu’ didascalici e di comprensivita’ rispetto alla specializzazione e ai criteri artistici, estetici, storici, applicati da un privato.2 punti
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Buongiorno. Se leggi bene il paragrafo 55 ti accorgi che si tratta probabilmente di un errore del Lanfranco...cita infatti progetti di monete da 5 centesimi e poi scrive c.10 che però hanno lo stesso peso del 5...quindi secondo il mio parere l'esemplare citato al n.83 non esiste da c.102 punti
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Nel postare la tiratura di Verona, ho inserito anche il francobollo da 20 cent. con effigie di Giulio Cesare, è sempre una soprastampa di Verona, in realtà il francobollo non aveva nessun motivo di essere soprastampato, in quanto non riportando l'immagine del Re, era un francobollo che aveva validità postale , vennero inseriti alcuni fogli insieme a quelli del 75 cent. Imperiale, stesso colore e stesso tipo di soprastampa, e così ne usciro alcuni soprastampati, rendendo il francobollo non comune, quasi raro2 punti
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Salve, segnalo : The Coins of Marcus Aemilius Aemilianus Alberto D'Andrea, Raffaele Benedetti, Umberto Moruzzi L’opera analizza tutta la produzione monetaria dell’Imperatore Emiliano che, sebbene regnò per poco meno di tre mesi, è abbastanza ricca ed eterogenea. Nel libro vengono infatti riportate sia le emissioni per Roma, sia quelle provinciali, oltre a contraffazioni d’epoca e falsi dell’Ottocento. In appendice anche le monete emesse a nome della moglie, Cornelia Supera. 172 pagine a colori, formato foglio 17x24 € 25,002 punti
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buongiorno, non ho aggiunto nessun commento perchè la cartolina è stata egregiamente presentata e descritta e come sempre è una delle nostre belle cartoline Reggimentali, posso si aggiungere qualcosa di postale, affrancata per 5 cent. in perfetta tariffa con un francobollo della serie Leoni da cent. 5 verde e annullata con il bollo tondo riquadrato del tipo Go Torino Ferrovia del 21.12.19082 punti
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Francobollo emesso il 2 febbraio 2022 per ricordare 800º anniversario dell'università di Padova. Nella vignetta il Teatro anatomico dell'università di Padova. Tiratura 300.000 pezzi Qui nella versione ordinaria ed in una interessante varietà con forte decentratura che fa sì che il francobollo sia senza indicazione del valore.2 punti
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Agli inizi del XX sec. gli Stabilimenti di Dalmine (BG) erano gli esclusivi produttori in Italia di tubi di ferro e di acciaio senza saldatura fabbricati col procedimento Mannesmann. Dalmine fu anche la sede della società cooperativa "Consumo addetti stabilimenti Dalmine” costituita per atto in data 18 novembre 1918, a nome della quale fu emessa una serie di gettoni di valore da 50 centesimi a 10 lire ad uso degli addetti allo stabilimento locale. Il gettone da 50 cent. è rarissimo. L’esemplare schedato da Paolo Pitotto è di ottone mentre il mio proveniente da un’asta della Repubblica Ceca è di rame. Anche i gettoni da 1 lira e 2 lire sono di rame, mentre quelli da 5 e da 10 lire sono di nichel. apollonia2 punti
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DE GREGE EPICURI Due zecche importanti, ma Aquileia sicuramente è molto più "pesante" di Deultum. Capisco la scelta, Fabio è "quasi" di Monfalcone, quindi con Aquileia gioca in casa. Ma la cosa che più mi piace è che al CCNM ci sia qualcun altro che ama follemente le provinciali/coloniali romane!2 punti
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In tutta sincerità lo stesso concetto di rarità, dato che lo si deve rapportare al mercato, lascia ormai il tempo che trova. La facilità nel reperire le cifre di aggiudicazione, ma anche delle vendite passate, sul web credo sia ormai il faro verso cui orientarsi. Ho trovato interessante altrimenti il tentativo di alcuni manuali tipo il Cappellari, "La monetazione dei Savoia per la Sardegna" di assegnare le rarità relativamente allo stato di conservazione e basato sull'effettiva presenza sul mercato. Questo approccio ho constatato però che non ha preso piede. Io utilizzo anche cataloghi stranieri ed in particolare lo Spink. Il pubblico straniero non sente l'esigenza di vedere assegnato un grado di rarità alle proprie monete. Il listino e soprattutto il variare delle cifre a seconda del grading rendono chiaramente l'idea della difficoltà nel raggiungere una determinata moneta sul mercato. Le mode influiscono enormemente il mercato; ho visto monete, con tiratura di circa 5000 pz e quotate in FDC dallo Spink del '15 1200 pounds, passare in asta nel 2016 una decina di volte e realizzare fra i 2400 ed i 5500 pounds esclusi diritti. Lo Spink dovrà solo aggiornare il prezzo. Di contro il nostro catalogo online, purtroppo non più aggiornato dal 2012, assegna alla moneta RRR. Quante R andrebbero aggiunte in questo caso? La moneta ha come minimo triplicato il proprio valore. Non è di difficile reperibilità ma la platea che se ne interessa è aumentata esponenzialmente. Personalmente le R sui cataloghi non le guardo più e neanche le scrivo sul cartellino che accompagna le mie monete: giudizio personale sul grading e cifra spesa con fra parentesi l'anno di ingresso in raccolta. Sono riuscito a liberarmi del feticcio di queste R, a mio modesto avviso insignificanti, buone ormai solo per discutere fra tifosi delle proprie raccolte alla stregua, e con lo stesso costrutto, di un qualsiasi rigore, dato o non dato, la domenica di campionato. Questa mia resta, come sempre, un parere puramente personale e pertanto opinabile. Buona giornata.2 punti
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In questo sito ci sono un po' di mappe (in prevalenza dell'Italia) su cui venivano segnati gli itinerari postali. Sono tutte zoomabili e osservabili anche nei dettagli. https://www.issp.po.it/cartografia-postale/1 punto
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I lavori per la ristrutturazione e l'ampliamento della nostra amata piazza Trasalpina/Evrope sono finalmente terminati! Eccola in tutto il suo nuovo splendore notturno (purtroppo è visibile solo dalla stazione, perchè la webcam laterale piazzata sul confine è stata rimossa): Ed ecco un'immagine simbolica. Dopo aver esplorato il circondario ed essersi fermata sulla piastra della rotonda sul confine, come fanno sempre tutti, una giovane coppia si bacia:1 punto
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Buonasera, sono d'accordo su chi mi ha preceduto, patacca. Per fortuna che ti sei limitato a fotografarla. A scopo didattico ha comunque assolto il compito. Saluti Alberto1 punto
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Medaglia devozionale lauretana, ottone/rame, anni 1950 - 1960, usata come ciondolo o portachiavi a uso protettivo , venduta nelle bancarelle come souvenir. Ciao Borgho1 punto
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Beh, possiamo dare per scontato che chi ha preso la ciambella ha preso anche la fs, senza non ha tanto senso. E quindi la tiratura in pratica si riduce a 5000. Poi c'è chi ne avrà prese 2 in modo da metterne una nella ciambella e l'altra tenerla nella capsula e nella sua confezione. Poi considera i normali acquirenti che erano interessati al 2€ fs a prescindere (tipo me). E' un attimo terminarla. Tieni presente che inizialmente i 2€ fs non erano molto considerati, poi ad un certo punto ci fu della speculazione e finivano dopo poche ore indipendentemente dall'argomento, negli ultimi 2 o 3 anni la speculazione si è spostata su altro visto che la zecca si è sbizzarita con le emissioni particolari ed infatti i 2€ dell'anno scorso sono ancora disponibili.1 punto
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Antoniniano di Traiano Decio (sicuramente) con ABVNDANTIA AVG (probabilmente). Arka # slow numismatics1 punto
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Evento, aperto a tutti, che avrà luogo l'8 febbraio 2025, dalle ore 10:00, nella Sede della Casa d'Aste "Bertolami Fine Art", in Piazza Lovatelli 1, Roma Modera e presenta l'evento l'avv. Riccardo Sideri. Le tre conferenze verranno esposte da: Fiorenzo Catalli, Davide Fabrizi e Stefano Fabrizio. L'argomento verrà svolto dai relatori attraversando l'era classica, medievale e moderna, come potete evincere dal programma che ora vi illustro per intero: Ore 10:15 – Apertura e presentazione a cura dell’avv. Riccardo Sideri Ore 10:30 – Fiorenzo Catalli: I prigionieri di guerra nel mondo antico Ore 11:15 – Davide Fabrizi: Monete e prigionieri “reali” nel medioevo del Regno di Napoli, tra realtà, miti e leggende Ore 12:00 – Stefano Fabrizio: Lo status del prigioniero di guerra e le “monete” dei campi di prigionia Al termine ci recheremo a pranzo in un ristorante nei pressi della Sede; chiunque fosse interessato può contattare [email protected]1 punto
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Parigi - Bibliothéque Nationale Londra - British Museum NY - ANS collection Berlino - Münzkabinett Lisbona - Coll. Gulbenkian Le prime quattro per completezza ed estensione la quarta per qualità (assoluta a mio avviso) - piu' piccola della Pennisi ma rivaleggia per scelta e qualità1 punto
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DE GREGE EPICURI Vorrei mostrarvi alcune monete della colonia fenicia di Berytus, tutte con scritte latine; Berytus è designata come COL BER o CO IVL AVG BER (Colonia Iulia Augusta Berytus). La prima è dell'imperatore Claudio, 11,44 g. e misura 23,5 mm. Al D., testa a sinistra. La scritta, solo in parte leggibile, : TI CLAUD CAESA(R)- (AUG GERM IMP) Dovrebbe essere RPC/1 n. 4546. Sul Sear è presente (477) la tipologia con testa verso dx.1 punto
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Il libro di Chimienti sulle macchine della zecca di Bologna è a dir poco illuminante. Grazie alle sue ricerche archivistiche mi è possibile fare dei parallelismi con la zecca napoletana a inizi Settecento. Infatti, anche a Bologna avevano lo stesso problema delle trafile che producevano delle verghe di spessore irregolare, quindi di peso non uniforme. Tale difetto, a differenza della zecca partenopea, non risiedeva nella superficie scabra dei cilindri, bensì nel loro movimento; infatti, il moto autonomo di ciascun cilindro risultava asincrono producendo una lamina di altezza variabile. L'inconveniente venne risolto attivando il moto a uno solo dei cilindri che a sua volta, per mezzo di ingranaggi, lo avrebbe trasmesso all'altro così da poter avere un movimento sincrono e poter ottenere una lamina di spessore omogeneo, senza dover ricorrere alla limatura del tondello.1 punto
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Che bella iniziativa. Complimenti.1 punto
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Interessante inziativa, complimenti1 punto
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E' un follis con GLORIA EXERCITVS probabilmente di Costantino I. Difficile dire di più. Arka # slow numismatics1 punto
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Esperienza personale in occasione della uscita della moneta romboidale tutela ambientale: sono arrivato alle 8 e poco piu', c'erano gia' circa 150 persone in attesa. Un signore mi ha dato un bigliettino con il mio numero di coda (o meglio sono andato a cercarlo per prenderlo) e dopo circa 2 ore di attesa sono riuscito ad entrare nel negozio con il risultato che sono stato il primo che non e' riuscito ad acquistare la moneta perche' l'ultima l'aveva presa quello prima di me... morale: ritengo che sia piu' facile prenderle in piazza Verdi perche' per lo meno si "compete" "solo" con chi e' di Roma e dintorni, mentre online ci accedono tutti da tutto il mondo volendo, ma ti consiglio di essere li' molto molto presto e di assicurarti un posto in coda tra i primi altrimenti rischi di tornartene indietro senza nulla un concorrente in meno 😜 scherzo, giustamente come dici tu i gusti sono gusti, ognuno colleziona quello che gli piace. personalmente sono felice che fino ad oggi sono riuscito a prendere tutte le regioni! anzi ho pure qualche doppione1 punto
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Leggere D e L: l'aver gin e' loro scopo = leggere della Vergine l'oroscopo. Buona giornata!1 punto
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Ok, questa non è ripiegata, ma avevo già fatto la foto in precedenza. E poi comunque è carina anch'essa, tratta da una settecentina francese1 punto
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Sede Vacante 1590, Testone Roma ritengo entrambi della Massima rarità : L'angelo che libera S.Pietro dalla prigione, stesso conio della Quadrupla, ex NAC81, ex B.LEU 36, ex. Ratto, ex. Ruchat, conosciuto in pochissimi esemplari. S.Pietro seduto, ex. Christie's 2011, ex. Hamburg '65, Mancava nella Coll. De Falco......1 punto
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Sede Vacante 1740, Mezzo zecchino Roma, Muntoni 5 Si differenzia dagli altri Mezzi Zecchini Munt.6 e 7 in quanto la legenda al Dritto é la stessa dello Zecchino "NVTANTIA COR DA TV DIRIGAS" mentre quella tipica del Mezzo Zecchino è "VENI. SAN: SPIRITVS" Questo esemplare ritenuto dal Muntoni UNICO in quanto sconosciuto anche ai compilatori del CNI, è ovviamente lo stesso riportato nella sua opera, esitato per la prima volta alla Montenapoleone 4 e successivamente alla Nomisma 2009 (decisamente sottostimato.....)1 punto
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Volevo sapere cosa ne pensate voi di questa raccomandata e magari avere qualche informazione in merito. Grazie.1 punto
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Ma alla fine dovranno sbloccarsi. Ricordiamoci sempre che il Vaticano non batte moneta per far contenti noi collezionisti (sì, anche quello, visto che poi ci guadagna ), ma perché è uno stato sovrano, e battere moneta è, da sempre, uno dei modi principali per affermare tale sovranità. I ritardi potranno durare ancora a lungo, forse qualche emissione si perderà per strada, ma alla fine dovranno sbloccarsi, non esiste che smettano di coniare solo perché qualcuno gli ha fatto fuori un po' di monete. Sempre che questa voce sia vera, io credo di sì, ma naturalmente dal Vaticano hanno tutti le bocche cucite al riguardo. E quando tutto riprenderà, anche le quotazioni si riassesteranno, e peggio per chi adesso sta strapagando le monete petronius1 punto
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Ciao Michele, personalmente non credo, perché se guardi bene in alcuni punti si notano tracce dell' impronta,vedi ad esempio il 5 della data,nel caso qualcosa si fosse interposto tra il tondello e il conio non avresti tracce delle impronte,in questo caso credo che lo schiacciamento sia avvenuto dopo la coniazione...1 punto
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Di ritorno da Piacenza ecco le pescate migliori di oggi, tutte a 1€ l'una! Cominciamo con questo penny della West Africa britannica, anno 1952 (giusto al pelo rientra nella mia collezione!) Un bel penny del Sud Africa, anno 1936 a nome di Giorgio V Uno scellino dell'East Africa Giorgio VI 1946, l'ultimo anno con ancora un po' d'argento, bellissima sia per conservazione che per patina A questo cent della Malesia britannica 1941 le foto non rendono giustizia, è una moneta in alta conservazione con ancora un bel lustro e una patina bellissima1 punto
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Piu’ che tutto dire suona come in contraddizione con la legge che prevede un premio commisurato al valore del bene per i ritrovamenti fortuiti ( vedi ‘tesoro di Como’ ritrovato dalla ditta che stava effettuando una prospezione del terreno da costruzione per il quale e’ tuttora in atto una controversia legale tra la ditta proprietaria del terreno e degli scavi e il Ministero che non so se sia poi stata risolta). all’estero ( leggi UK) non hanno oroblemi a farti tenere quanto rinvenuto a meno che non sua considerato dalle autorità ‘tesoro nazionale ‘ in qual caso ti corrispondono un indennizzo ( elevato) e si tengono la moneta. In auesto modo affiorano ritrovamenti interessanti, esemplari inediti , gli studi fioriscono e la ricerca accademica ha fatto passi da gigante negli ultimi 40 anni grazie a questi ritrovamenti che sono citati spessissimo negli studi e quasi incoraggiati dagli studiosi. ognuno ricava il proprio tornaconto: i detettoristi il valore di mercato delle monete trovate, operando nella piena legalità e quindi non correndo il rischio di essere trattato come un delinquente; lo Stato che aumenta le proprie collezioni se esce fuori qualche indito importante; soprattutto la ricerca che progredisce nelle conoscenze delle monetazioni rinvenute. da noi tutto questo sarebbe fantascienza.1 punto
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Solo per chi magari avrà lo stesso problema bastava aggiungere la S ad http. Da : http://www.lamoneta.it/archive_in/banner120.gif A: https://www.lamoneta.it/archive_in/banner120.gif Ne approfitto per ringraziarvi del contributo al forum, sono piccoli gesti di grandissimo valore. Grazie di cuore.1 punto
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Durante il regno di Leone III Isaurico (717-741) viene realizzata una riforma monetaria che introduce il miliaresion d'argento e, pur confermando la coniazione del follis presso la zecca di Costantinopoli, sopprime la data, sostituita dalle lettere XXX e NNN disposte verticalmente ai lati dell'indicazione del valore della moneta (M, K o I) il cui significato, probabilmente corrisponde all’invocazione ΧΡΙΣΤΟΣ ΝΙΚΑ (Cristo Vittorioso) ripetuta tre volte. A Leone III fece seguito il figlio Costantino V e quindi il nipote Leone IV, durante il cui regno la zecca di Costantinopoli cessò di coniare le frazioni del follis. Tuttavia, mi domando se il numerale indicato sulla moneta di bronzo al tempo di Leone III corrispondesse al valore reale: infatti si osserva chiaramente la mancanza di relazione tra le dimensioni della moneta (tanto in peso quanto in diametro) e il numerale riportato sulle stesse. Inoltre, i mezzi follis e i deka sono stati coniati in misura modesta e sono piuttosto rari. Azzardo l'ipotesi che ben presto sia cessata la coniazione delle due frazioni del follis, sostituite da un follis ridotto. Ipotesi a prima vista ragionevole, ma che trova difficoltà ad essere sostenuta poiché le dimensioni dei follis, indipendentemente dal loro disegno, sono molto variabili e, soprattutto, senza soluzione di continuità e, pertanto, nell'uso quotidiano il loro valore restava sempre piuttosto incerto.... Cosa ne pensate? Leone III, follis e divisionali (fotografie in scala 1:1): 1) Leone con Costantino, follis, 4,5 g, 21 mm (Naumann); 2) Leone III con Costantino, follis, 3.26 g, 12 mm (Numismad); 3) Leone III con Costantino e Irene, follis, 2,36 g, 20 mm (Naumann); 4) Leone III con Costantino, mezzo follis, 1,86 g, 17 mm (CNG); 5) Leone III, deka, 2,55 g, 19 mm (CNG); 6) Leone III, deka, 1,63 g, 17 mm (CNG).1 punto
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Come sempre, una pubblicazione molto interessante! Non mancherò di prenotare la mia copia1 punto
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La legge é chiara, lo strumento puó esser usato, ma in zone fattibili,ed é questo il nocciolo,non da nulla. Per rispettare tali zone off limits, bisogna esser gente altamente pignola e attenta. Ad esempio una buona regola sarebbe quella di automunirsi di cartine dei posti atte a vedere quali zone sono "spazzolabili"(nel loro gergo) o meno. Esse vengono sempre aggiornate a quanto pare,a livello comunale. Bisogna star lontani una decina di km da zone archeologiche, lontano da quelle paesaggistiche,le coste hanno anche le loro modalitá ecc ecc. Bisogna stare attenti anche a giustificarsi (e per bene pure) , se dovessimo esser fermati per strada da autorità con in auto l' aggeggio. Sono in grado di dimostrare che mi sto recando in un punto lecito? Magari mi hanno fermato in un punto "B", non lecito e dovró dimostrare che mi serve passar da qui per percorrere la distanza che intercorre da A verso C, passando da B per l' appunto. Non é semplice l' argomento. Per inguaiarsi ci vuole poco,anche quando si dovesse trovare roba d' interesse. Prenderla e portarla a chi di dovere? Chiamare chi di dovere lasciandola lí in quel punto e saperlo successivamente indicare? Anche questo fa parte della valutazione. Valutazione che comporta responsabilità. In Italia é un argomento che scotta questo.1 punto
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Finalmente sono rientrato in possesso del 100mm macro che avevo prestato alla morosa Ecco le mie foto, non me ne voglia @Alberto Varesi ma le danno più giustizia rispetto a quelle del catalogo1 punto
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Ne abbiamo già parlato tanto e la mia opinione rimane la stessa: nero o non nero affidarsi unicamente alla moneta elettronica è una cazzata bestiale che sottopone a gravi pericoli.1 punto
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Pubblico anche qui il post che pubblicai 2 giorni fa sulla mia pagina facebook, questo post li ha avuto un discreto successo essendo stato visto fino ad oggi da quasi 11 mila utenti. ⬇️⬇️⬇️ Una delle “varianti/varietà” più diffuse, sopratutto negli ultimi anni, è quella che riguarda il biglietto da mille lire Verdi 2ºtipo con contrassegno scolorito. Realizzare comodamente a casa questo effetto non è complicato, però è un processo che può richiedere fino a 12 ore. In questo caso il biglietto va trattato in modo particolare, innanzitutto bisogna intervenire solo sulla parte del biglietto che si intende scolorire. Nel caso del biglietto in foto abbiamo voluto scolorire il contrassegno e la scritta sulla filigrana che era casualmente presente sulla banconota usata per l’esperimento. Prima si applica solo sui punti interessati un riducente (un normale sbiancante per vestiti va più che bene), in seguito si applica un ossidante (per esempio acqua ossigenata) e il gioco è fatto. La banconota si presenta anche in questo caso naturale, poiché i prodotti hanno fatto il loro dovere solo nei punti interessati. Le varianti di colore sul contrassegno possono essere di varie tonalità, tutto dipende dal tempo di esposizione del riducente. Questa tecnica è ottima non solo per scolorire parti di biglietti (il colore rosso va via che è una meraviglia) ma anche per cancellare eventuali scritte di penna postume. Prima e dopo il trattamento Durante il trattamento con il riducente1 punto
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Alcune lettere arrivate da località remote nel mondo, trovate nella cassetta della posta negli ultimi mesi TAAF-ILES GLORIEUSES 31/03-15/05-01/08 retro Francobolli: 1,10€ 2022: fondali dei TAAF-Isole Sparse 0,50€ 2021: fauna dei TAAF-Isole Sparse (versione da foglio) 0,50€ 2021: serie pietre e minerali-Calcedonio BASSE TERRE-GUADALUPA 28/04-11/05-16/05 Francobolli: Lettre Verte 2021: Impronte animali1 punto
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