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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 01/31/25 in tutte le aree
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Con nonno Cesare ho avuto un rapporto a distanza negli ultimi quattro anni: lui mandava i suoi articoli a Mario che prontamente me li girava. L'anno scorso, sentendo l'approssimarsi dell'appuntamento con la "Signora dal nero mantello" e rendendosi conto che non avrebbe potuto concludere il suo immenso lavoro di ricerca, mi fece avere, oltre ai suoi articoli pronti per essere inseriti sul Gazzettino, anche i suoi appunti comprendenti anche il programma numismatico. Mi piace ricordarmelo così, assorto sull'elenco delle cose da fare e da sviluppare: ve ne faccio dono, chissà che qualcuno di voi non voglia raccogliere la sua eredità intellettuale. Sono sicuro che è per questo che mi ha spedito questa documentazione ed in cuor suo, finalmente liberato dalla sofferenza terrena, guardi verso di noi speranzoso che il suo disegno non vada del tutto perduto. 9 Monete d'oro.pdf Preludio alla numismatica.pdf LA MONETA E LA STORIA.pdf17 punti
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Buon giorno. Ripensando a questa moneta personalmente ritengo che il bb sia un po' riduttivo ma non è questo il punto della mia considerazione che è invece il seguente. Chi di voi venderebbe questa moneta, con l'argento quotato a quasi un euro al grammo, per soli 25 euro? Anche solo dal punto di vista di un profano sarebbe chiaro che 25 euro non sarebbero sufficienti a costruire un qualsiasi manufatto di questo peso nemmeno un tondello liscio, nemmeno un lingottino ; qui si sta parlando di un, seppur piccolo e comune, originale ed autentico pezzo di storia. Siamo d'accordo che esiste il prezzo di mercato ma francamente in questi casi mi sembra fuori luogo ed irrispettoso per l'oggetto trattato. Non voglio dire che si dovrebbe fare incetta di scudi a questi prezzi, la cosa non ne farebbe certo salire il valore, ma il fatto mi fa pensare a come le persone in genere non abbiano più capacità di riflettere, perché non educate a farlo, sul valore degli oggetti e non specificamente delle sole monete. Io non lo so, ma quanto costa una moneta di nuova emissione o un qualsiasi oggetto senza lavorazioni artistiche in argento di queste dimensioni e peso? Forse il mio modo di pensare è obsoleto, forse non si fa così a determinare il valore delle cose, forse sono troppo di parte quando si parla di monete o forse ho un po' di ragione? Per chi mi ha letta fino a questo punto mi scuso per la filippica ed auguro una buona giornata. Cordialità Gabriella6 punti
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...e questo: Monetazione Gurjjara definitivo (I parte).pdf Monetazione Gurjjara definitivo (II parte).pdf Sit tibi terra levis, amico.6 punti
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Materiali n. 77 - 2019 La collezione di Vittorio Emanuele IIIN. 77-2019 Le emissioni longobarde. Parte I. I primi decenni, il Regno e il Ducato della Tuscia di E.A. Arslan e G. FusconiRoma 2024 https://www.bollettinodinumismatica.it/#/rivista/materiali?idPrimoPiano=c998ee30-f608-4e63-97e0-d7d21cf1e418 Complimenti agli autori a cui segnalo (nella speranza si possa modificare)5 punti
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Ci sara’ anche un suo contributo nel futuro e nascente Gazzettino di Quelli del Cordusio con un ricordo della sua figura. Cesare, non appena pubblicato il Gazzettino, era sempre il primo a mandare un nuovo articolo, la passione e il suo voler essere in modo totalmente disinteressato a favore di una cultura per tutti, in particolare modo per i giovani, era il suo credo e il suo auspicio per il futuro.5 punti
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... che farebbe sognare Ali Baba. Ciao a tutti! Qualche giorno fa ho mostrato ad alcuni amici una parte della mia collezione, inclusa la serie completa delle ultime banconote della RDT, dai 5 ai 100 marchi. Uno mi dice: "No, non è la serie completa! Mancano i tagli da 200 e 500!" Ed io gli rispondo che abbiamo tutti e due ragione… ma forse io un po’ di più. 😁 Prima parte I biglietti da 200 e 500 marchi della Repubblica Democratica Tedesca (RDT) non vennero mai effettivamente ufficialmente emessi o utilizzati nella circolazione regolare. Tuttavia, anche loro hanno una storia da raccontare. Il contesto storico è quello dei due stati tedeschi nel dopoguerra, di cui uno adottò il Mark der Deutschen Notenbank (poi chiamato Mark der DDR, abbreviato in M) come valuta ufficiale. Questa moneta era il simbolo del sistema socialista e della pianificazione centralizzata, in contrasto con il Deutsche Mark (DM) della Germania Ovest. La RDT emise in diverse serie banconote in tagli più comuni (5, 10, 20, 50 e 100 marchi), i biglietti da 200 e 500 marchi non furono mai messi in circolazione. Tuttavia, progetti e disegni di questi tagli vennero realizzati e furono addirittura stampati. Perché i tagli da 200 e 500 marchi non furono emessi? Possiamo solo fare speculazioni. - Limitazioni economiche: La RDT era uno stato socialista con un'economia pianificata. La maggior parte delle transazioni avveniva attraverso un sistema controllato dallo Stato, e i salari erano generalmente bassi. Non c'era bisogno pratico di banconote di valore così alto, dato che pochi cittadini avevano accesso a grandi somme di denaro. - Controllo sul denaro: La circolazione di contante era limitata, poiché lo stato promuoveva il risparmio e controllava rigidamente l'economia. I tagli elevati erano considerati inutili e persino rischiosi, poiché avrebbero potuto incentivare attività non ufficiali o il mercato nero. - Motivi politici: La RDT cercava di mantenere una facciata di uguaglianza sociale. L'uso di banconote di alto valore avrebbe potuto dare l'impressione di disuguaglianze economiche, un'immagine che il governo socialista voleva evitare. Ma allora perché i tagli da 200 e 500 marchi furono prodotti? All’ovest c’era una bancota da ben 1000 DM, volevano mostrare che anche ad est si poteva fare di più. Seconda parte Dopo la riunificazione della Germania, il marco tedesco occidentale (DM) divenne la valuta ufficiale della ex-RDT, a partire dal 1° luglio 1990. Di conseguenza, le vecchie banconote della Repubblica Democratica Tedesca persero ogni validità e vennero ritirate dalla circolazione. Per gestire questa enorme quantità di denaro ormai inutilizzabile, la Staatsbank Berlin decise di stoccare circa 100 miliardi di marchi della DDR (pari a 620 milioni di banconote) in una rete di tunnel sotterranei nei pressi di Halberstadt, nei monti Thekenberge. Le banconote furono trasportate in loco con convogli militari dalla vecchia sede della Reichsbank di Berlino e depositate all’interno di due lunghi tunnel di arenaria, ciascuno lungo sui 300 metri. L’area venne poi sigillata con colate di cemento (due metri di spessore) e pesanti porte d’acciaio, mentre il denaro venne coperto con ghiaia e sabbia con l’idea che, nel tempo, l’umidità naturale del sottosuolo ne avrebbe accelerato la decomposizione. Tuttavia, questa previsione si rivelò errata: un’indagine condotta nel 1992 confermò che le banconote si degradavano molto più lentamente del previsto. Il sito, poi noto come il "tesoro di Halberstadt", rimase abbandonato per diversi anni, ma la sua esistenza attirò l’attenzione di alcuni avventurieri. Nel 1999, due uomini del vicinato riuscirono a introdursi nel deposito attraverso una frattura non sorvegliata nel sistema di gallerie, portando via un numero significativo di banconote, inclusi i tagli da 200 e 500 marchi. Nel luglio 2001, la KfW-Bank (che aveva acquisito la gestione del sito dopo la fusione con la Staatsbank della DDR) venne informata che queste banconote stavano apparendo in circolazione nei mercati numismatici e persino agli sportelli delle banche (anche se non potevano più essere scambiate). I due responsabili del furto furono arrestati e condannati, ma il rischio di ulteriori intrusioni e il pericolo per eventuali incidenti spinsero la KfW a prendere una decisione drastica. Nel marzo 2002 iniziò l’operazione di rimozione e distruzione definitiva del denaro. Le pareti di cemento che sigillavano i tunnel vennero demolite e il denaro fu estratto con pale meccaniche, ripulito da sabbia e ghiaia e caricato in enormi container (33 metri cubi di capienza!). Un totale di 298 camion trasportò le banconote ad una centrale di incenerimento dove furono bruciate insieme ai rifiuti domestici. L’intera operazione si concluse il 25 giugno 2002, eliminando definitivamente quello che un tempo era stato il sistema monetario della RDT. Morale della favola: Questa faccenda non è mai stata completamente chiarita, e molti aspetti restano ancora dubbi. Tuttavia, si può affermare con relativa certezza che tutte le banconote di taglio “grande” non provengano da fonti ufficiali, lecite (cosa che mi ricorda un'altra italica leggenda che parla di calzetti e mutande). Ma non credo che la finanza vi sveglierà all’alba se ne possedete una, quindi potete dormire sonni tranquilli. Njk ==================== Testi trovati, copiati, tradotti e reimpastati anche da: https://www.tagesschau.de/wirtschaft/finanzen/ddr-geld-halberstadt-schacht-bargeld-geldscheine-100.html https://de.wikipedia.org/wiki/Mark_(DDR)#Vernichtung_der_Banknoten https://www.kfw.de/stories/gesellschaft/gesellschaftlicher-zusammenhalt/der-schatz-von-halberstadt/ Un ringraziamento particolare a: Lindo ed il piano quinquennale che porta stabilità per il supporto musicale.4 punti
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E così il vaso di Pandora fú aperto! cmq ognuno di noi come collezionista ha una sua storia personale da raccontare! Io stavo giocando alla guerra in un campo arato quando mi arrivo un pezzo di terra proprio in fronte,lo staccai(terreno era fangoso) e notai una moneta di Vittorio Emanuele II da 5 centesimi (1861 ma non zecca Bologna)...quindi letteralmente la numismatica da allora mi dà alla testa ☺️4 punti
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In questo sito ci sono un po' di mappe (in prevalenza dell'Italia) su cui venivano segnati gli itinerari postali. Sono tutte zoomabili e osservabili anche nei dettagli. https://www.issp.po.it/cartografia-postale/3 punti
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Ma non ci sono solo i libri: anche le pergamente (in questo caso un frammento di Torah) sono affascinanti. Queste sono le informazioni in mio possesso (se ho scritto stupidaggini, siete pregati di dirmelo )3 punti
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Per assecondare i gusti dell'Amico Antonio mi permetto condividere uno degli antoniniani della mia collezione della filosofa Julia Domna moglie di uno degli imperatori da me preferiti: Settimio Severo. Spero piaccia!!! P.S. è una moneta ex Tinia Numismatica Saluti a tutti Mario2 punti
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Continuare in vecchiaia a coltivare i propri interessi, con immutato desiderio di conoscenza e sapere ... con la mente ancora lucida e sana per poterlo fare. E' un bel finire la propria esistenza per un uomo di scienza.2 punti
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Lo Sherlock con luci di diversi colori è il top di questi filigranoscopi. Sono un tradizionalista, ma mi sono accorto che queste innovazioni tecnologiche valgono quello che costano, ovviamente conviene per controlli di grandi quantità.2 punti
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Questo il Morley Bright è per verificare la filigrana su francobolli su busta, credo che oggi sia introvabile.2 punti
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Questo è quello che ho io, acquistato molti hanno fa che mi ha dato molte soddisfazioni, considerando che sui francobolli inglesi controllavo qualche centinaio di filigrane alla volta. E devo dire che funziona benissimo, e' fatto solo per controllare francobolli, per le buste ne esiste un'altro che possiedo diverso da questo. La benzina rettificata va bene per controllarne uno o due alla volta, in quanto le esalazioni non sono poi molto salubri.2 punti
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LEGNANO MAGAZZENO ALIMENTARI FRANCO TOSI (alluminio)2 punti
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https://stilearte.it/scopre-nel-campo-questo-oggetto-antichissimo-cose-chi-lo-produsse-e-quale-segreto-nasconde-decifrati-i-simboli-di-cosa-parla-rispondono-gli-esperti/ Scopre nel campo questo oggetto antichissimo. Cos’è? Chi lo produsse? E quale segreto nasconde? Decifrati i simboli. Di cosa parla? Rispondono gli esperti Redazione 3 Gennaio 2025 Archeologia - Ultime notizie ed approfondimenti, News L’oro è acceso, tra le zolle. Gocce di granato sono gonfie, come l’affiorare di sangue che pulsa. Le vedete? Gocce di sangue e serpenti. Gli archeologi: “Il reperto risale ai tempi del periodo migratorio dei popoli”. “Migrazioni dei popoli”. Un tempo erano definite “invasioni barbariche”. In un campo vicino a Rostock è stata scoperta una preziosa spilla da abito in oro e argento. Risale al tempo della migrazione dei popoli ed è attualmente studiata dagli archeologi del Meclemburgo-Pomerania anteriore, in Germania. La spilla da veste in argento dorato, decorata con granati, risale all’inizio del VII secolo. Simile ad una spilla da balia, veniva utilizzata per tenere chiusi gli indumenti. Secondo l’archeologo statale Detlef Jantzen il ritrovamento è considerato, in Germania, uno dei più significativi del 2024 che si è appena concluso. La spilla è venuta alla luce in un campo, grazie all’intervento, con metal detector, di un archeologo volontario, che opera in raccordo con le Soprintendenze. Facciamo un passo indietro per inquadrare temporalmente il reperto. Il tempo delle migrazioni dei popoli noto anche come “epoca delle invasioni barbariche” , periodo in cui questo gioiello fu prodotto, si sviluppò soprattutto tra il IV e il VI secolo d.C., segnando la transizione e la fine dall’Impero Romano e la formazione dell’Europa medievale. Fu caratterizzato da massicci spostamenti di genti germaniche, slave, asiatiche e altre, spinte da pressioni interne e dall’avanzata degli Unni. Tra i protagonisti vi furono Goti, Vandali, Franchi, Sassoni e Longobardi, che penetrarono nei territori romani, destabilizzando il potere centrale. Questi movimenti furono spesso accompagnati da conflitti, saccheggi e il declino delle città. Tuttavia, posero anche le basi per la fusione di culture romane e barbariche, gettando le fondamenta delle future nazioni europee. La funzione simbolica della spilla La spilla del VII secolo: arte, tecnica e simbologia Descrizione del manufatto La spilla, risalente al VII secolo, è un raffinato esempio di oreficeria antica. Fu realizzata in argento placcato oro con l’uso della tecnica cloisonné. Questo metodo prevedeva l’inserimento di sottili fili metallici per creare cellette chiuse (cloison), all’interno delle quali venivano incastonati granati, smalti o vetri. Nella spilla in esame, i cloison sono costituiti da una lamina d’oro, che amplifica la lucentezza e la profondità delle pietre. I granati, accuratamente tagliati per adattarli alle cellette, sono disposti in un complesso motivo decorativo all’apparenza geometrico, che nasconde vividi elementi figurativi . La forma ovoidale della spilla è arricchita da celle rettangolari con lati curvi che culminano in granati a forma romboidale, rappresentanti le teste di serpenti. Prima delle teste, si trovano granati lavorati a cabochon (cioè tondeggianti come capocchie). Origini e influenze tecniche La tecnica e il design della spilla sembrano richiamare un substrato celtico radicato nelle manifatture della Gallia, con possibili influenze germaniche. L’intreccio geometrico e la complessità simbolica sono tipici delle tradizioni artistiche dell’Europa settentrionale e occidentale, rielaborate in chiave locale. Il soggetto sembra invece riferirsi al mondo scandinavo. Simbologia e significato protettivo della spilla Oltre alla sua funzione estetica, la spilla aveva un significato simbolico e fungeva da elemento protettivo dal Male. L’osservazione dei dettagli decorativi – come potete vedere dal nostro schema – suggerisce la presenza di un’ascia bipenne o di due lame che colpiscono il collo di altrettanti serpenti, rappresentati dalle teste romboidali, che abbiamo evidenziato con le linee rosse. Le gocce di sangue che sgorgano dal taglio provocato dall’ascia sono evocate dai granati cabochon. La raffigurazione della spilla potrebbe richiamare miti nordici e, in particolare, la mitologia norrena, con particolare riferimento al dio Thor, che combatte il serpente gigante Jörmungandr. Thor riuscì ad uccidere il serpente, ma poi morì avvelenato. Un sacrificio a favore del Bene. Una rappresentazione analoga a quella del gioiello è testimoniata in un’antichissima incisione runica, in Svezia. Il Mjolnir – o martello di Thor – assume le fattezze dell’Albero del Mondo o Axis Mundi (Pilastro Cosmico) in un’incisione, ad Åby, Uppland. Ecco l’immagine dell’incisione, qui sotto. Martello o ascia bipenne qui sono sorretti da due serpenti che quasi ne vengono schiacciati. Al tempo stesso i due serpenti e il martello-ascia – che diventa un albero – si raccordano alla tentazione di Adamo ed Eva nell’Eden. E’ probabile che queste raffigurazioni fornissero una visione sincretica dei popoli nordici dopo il contatto con il mondo romano-cristiano. Dobbiamo infatti tener conto del fatto che il Cristianesimo era divenuto religione di Stato dell’Impero romano che si estendeva – nel continente Europeo – dall’Italia alla Francia, dalla Germania alla Britannia, dalla Spagna al Portogallo, fino a coprire a tutte le regioni del Mediterraneo. I pagani nordici erano pertanto entrati in contatto certamente con il Cristianesimo e con il suo bagaglio iconografico. Thor mentre brandisce il martello-scure chiamato Mjöllnir, in un dipinto realizzato nel 1872 dal pittore scedese Mårten Eskil Winge La spilla aveva quindi una funzione simbolicamente protettiva. L’ascia bipenne agiva da deterrente rispetto a tutte le forze del Male, che si incarnavano nei serpenti. Dietro all’ascia si intendeva la presenza vigilante del dio. Le gocce di sangue, rappresentano lo sradicamento del mondo avverso al Bene.2 punti
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Gerhard Hirsch Nachfolger > Auction 395 Auction date: 11 February 2025 Lot number: 1056 Price realized: This lot is for sale in an upcoming auction Lot description: GRIECHISCHE MÜNZEN, GRIECHISCHES MUTTERLAND, THRAKIEN, ABDERA. Magistrat Mandronax.Tetradrachme. 473-448. Greif steht l. mit erhobener Vordertatze. Beizeichen Stern. Rs. Beamtenname um viergeteiltes Linienquadrat. Alles in Quadratum incusum. May 182 var. (A146/P-). AMNG 54 var. 14.80g, Schöne Tönung. RRR ss J.M.F. May war nur ein Exemplar mit diesem Vorderseitenstempel bekannt, der Rückseitenstempel ähnelt P152/P153, ist jedoch nicht stempelgleich, was v.a. an dem deutlich kleineren Delta zu erkennen ist. Estimate: 7000 EUR ILLUSTRAZIONE: Griffin fighting Arimaspian, Athenian red-figure calyx krater C5th B.C., British Mueseum2 punti
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Buongiorno, avrei il piacere visto che è stato aperto un post sulla serie Italia al Lavoro, di fare un lavoro tipo quello che stiamo facendo con i francobolli di RSI, e cioè partire dai valori più bassi fino ad arrivare al 200 lire, descrivendo le varie filigrane e dentellature , in quanto per ogni valore ne esistono diverse, nel pomeriggio inizierei con la serie ruota2 punti
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Buongiorno ART, il catalogo con il nome "il nuovo pertile" non lo trovi più perchè ha cambiato nome, ora si chiama "Interitalia" Pertile era il più grande dei studiosi di Interi Postali, dopo la sua morte continuarono Franco Filanci e il caro amico Carlo Sopracordevole, oramai non più tgra noi da diversi anni, oggi in memoria a Carlo Sopracordevole che prese le eredini di Pertile, il tutto per tutto e che fino alla sua morte era il più grande, il catalogo ha cambiato nome, rimasto sempre Franco Filanci e Domenico Tagliente, titolare della casa d'Asta Laser Invest ed editore del volume, i quali si sono arricchiti di collaboratori , tra i quali mi onoro di far parte, oggi il catalogo è totalmente a colori e ha ampliato notevolmente le informazioni, ti allego copertina , saluti2 punti
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Hai fatto una cosa stupenda, apprezzerà tantissimo da Lassú. Non lo conoscevo, ma giá sará sicuro così, in quanto so per certo che aveva una passione smisurata e chi ha grande passione,tutto ció lo avrebbe apprezzato 😀2 punti
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I like Julia Domna too but prefer the Eastern coins. Julia Domna Denarius Obv:– IVLIA DOMNA AVG, Draped bust right Rev:– FELECI[TAS] TEMPOR, Basket of grains and fruit. Minted in Emesa. A.D. 194 - 195 Reference(s) – cf RIC IV 619; cf BMCRE 415 Julia Domna denarius Obv:– IVLA (sic) DOMNA AVG, Draped bust right, hair tied in bun behind Rev:– VENERI VICTI (sic), Venus, nude with drapery falling below hips, standing with back turned, head right, resting left arm on low column, holding an apple in extended right hand and palm, sloping upward to left in left hand: coil of drapery falls over column Minted in Alexandria, A.D. 194 RIC -, RSC -, BMCRE -.1 punto
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Meno male che hanno scartato il tema "Mani: insieme costruiamo l’Europa" Le mani sono per tutti un’immagine molto familiare1 punto
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Un saluto a tutti, cortesemente avrei bisogno del vostro aiuto per identificare questa piccola moneta in rame di circa 13 mm grazie.1 punto
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DE GREGE EPICURI Il lato "cornucopia" è meno di BB (al massimo BB-), il lato "incudine" è splendido, con un ornamento a foglioline che non avevo mai visto in questo quadrante di Clodius Pulcher per Augusto.1 punto
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La formica araldica. Falsi d'epoca come questo sono sempre straordinarie testimonianze.1 punto
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...sono un po' basito leggendo..... ma sesterzio che non ha niente di autentico e si vede a distanza : la patina è farlocca in maniera evidente ( gli azzurrini sui rilievi del rovescio sono eclatanti e non solo), lettere sconclusionate, molli e incomplete, ritratto farsesco da scimmia nasona, bordo perlinato diventato una linea ed interrotto da bolla di fusione, palline da fusione e bollicine dappertutto, bordo arrotondato e crepe del bordo piene ..... praticamente tutto! In conclusione e scusate se lo ribadisco: un brutto falsaccio fuso e senza appello...1 punto
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Un minimo di storia e presentazione di questa serie. Emessa il 20 ottobre 1950 per sostituire la serie Ordinaria Democratica, venne stampata in 19 valori compre da 50 cent. a 200 lire. dentellati 14 , mentre il 100 e 200 lire ebbero anche altre dentellature, che descriveremo al momento della loro presentazione. vennero stampati su carta con filigrana ruota tipo 1 e tipo 3 posterò per quanto in mio possesso, il tipo di francobollo, eventuali filigrane e uno o due documenti inizio con il valore da cent. 50 violetto azzurro " la fiocina" "Valle d'Aosta" 1 valore co filigrana DX alta 1 valore con filigrana Dx bassa 1 valore con filigransa SX alta 1 valore senza filigrana (pittosto raro) 2 documenti. il primo in tariffa editori ridotta, troverete le discrizioni nel foglio postato e la seconda un estratto conto editori, ambedue usi molto particolari1 punto
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...è un falso fuso, da qui tutta una serie di incongruenze... Cordialmente, Enrico1 punto
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nel mio caso ho scoperto essere un cromosoma materno: l'anno scorso, facendo il trasloco di mio padre, ho scoperto una scatola contenente una collezione di monete del regno e della repubblica. e mio padre candidamente mi disse "ah si, è la collezione della mamma" (che non c'è più da prima che io re iniziassi a collezionare). sono poi riuscito ad approfondire meglio: era la collezione di mio zio, che quando partì per la missione (in quanto missionario - ed ecco svelato il perché di tante monete vaticane) alla fine degli anni '60 la lasciò a mia madre, che la proseguì fino a circa gli anni '80.1 punto
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non dico non sia bello vedere le proprie passioni sulle monete, ma che talvolta ci si potrebbe impegnare un po' di più nel realizzarle: così la trovo banale. prendi ad esempio la moneta greca: molti di noi non sanno chi/cosa commemora (non la compreremo solo per il significato, ma anche perché c'è uno sforzo rappresentativo e nel complesso risulta gradevole e con dei bei dettagli). Avrebbero potuto, sulla moneta belga, rappresentare nello sfondo il circuito e in primo piano una monoposto ricca di dettagli. Magari ne sarebbe uscita una moneta anche esteticamente apprezzabile1 punto
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Fino a CONCORDIA MIL-ITUM ci arrivo ma non leggo bene le scritte al dritto tu cosa vedi?1 punto
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la cosa positiva della collezione in euro è che, ovviamente, contiene anche molte circolate: in caso di dismissione quelle sono liquidità pura, molto comodo. per inciso, al momento non ho mai dismesso un singolo pezzo entrato in collezione, neanche doppio1 punto
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Non ricordo se la notizia è riportata solo nell'ultimo libro di D'Andrea sulle monete arabe o anche quello precedente. Mi riferisco a questi due https://www.edizionidandrea.com/product-page/le-monete-siciliane-dai-bizantini-agli-arabi https://www.edizionidandrea.com/product-page/the-arab-coins-of-southern-italy Ovviamente, a loro volta, riportano le citazioni di riferimento (nonché le immagini)1 punto
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qui un esempio ma esattamene non saprei dirti, il posto più probabile sarebbe Francoforte presso la banca per lo sviluppo - che ha inglobato più o meno le vecchie istituzioni finanziarie RDT https://it.wikipedia.org/wiki/KfW Ma sono stati anni "movimentati" non penso proprio che sia stato tutto documentato. Secondo me in futuro appariranno emozionanti ritrovamenti da qualche scatolone in soffitta di trapassati addetti ai lavori, aspettiamo ancora una ventina d'anni, va?1 punto
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https://www.comunicati-stampa.fvg.it/go-2025-giovedi-8-febbraio-alle-10-in-piazza-transalpina-parte-il-countdown-nova-gorica-gorizia-capitale-europea-della-cultura-2025-eventi-borderless-nelle-due-citta/ Ecco una delle prime foto della nuova piazza reperibili su internet:1 punto
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Evento, aperto a tutti, che avrà luogo l'8 febbraio 2025, dalle ore 10:00, nella Sede della Casa d'Aste "Bertolami Fine Art", in Piazza Lovatelli 1, Roma Modera e presenta l'evento l'avv. Riccardo Sideri. Le tre conferenze verranno esposte da: Fiorenzo Catalli, Davide Fabrizi e Stefano Fabrizio. L'argomento verrà svolto dai relatori attraversando l'era classica, medievale e moderna, come potete evincere dal programma che ora vi illustro per intero: Ore 10:15 – Apertura e presentazione a cura dell’avv. Riccardo Sideri Ore 10:30 – Fiorenzo Catalli: I prigionieri di guerra nel mondo antico Ore 11:15 – Davide Fabrizi: Monete e prigionieri “reali” nel medioevo del Regno di Napoli, tra realtà, miti e leggende Ore 12:00 – Stefano Fabrizio: Lo status del prigioniero di guerra e le “monete” dei campi di prigionia Al termine ci recheremo a pranzo in un ristorante nei pressi della Sede; chiunque fosse interessato può contattare [email protected]1 punto
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Noto dei grossi del terzo tipo probabilmente di Antonio Venier o del Michele Steno o di Tommaso Mocenigo. Il ducato fotografato in primo piano è invece di Tommaso Mocenigo. Tra i ducati mi pare di vedere anche un Venier e uno Steno. Forse è stato occultato nei primi anni del 1400. Interessante che molti dei grossi e alcuni ducati siano forati. Ritrovamento molto interessante!1 punto
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Dal mio "egoistico" punto di vista di appassionato di alto medioevo spero che tra i reperti saccheggiati non vi siano quelli appartenenti al tesoro di Petroasa.. Non che qualsiasi altro oggetto presente in mostra avesse minor dignità storico-artistica. Ma tant'è..1 punto
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Ciad 2024- 10.000 franchi in ag. 999 (gr. 62,20) Versione classica del mod. AK-47 non ancora presente nella discussione in corso.1 punto
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Ecco come si dovrebbe organizzare un Convegno come il Veronafil: Se poi la gente va in Ristorante e lascia l'auto incustodita con le monete nel cofano...allora non se ne esce. M.1 punto
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si ma come si fa a lasciare merce di valore in macchina, mi domando se sia solo ingenuità inoltre, non comprendo perchè menzionare la scarsa sicurezza in fiera ed indifferenza della polizia rispetto ad un furto avvenuto lontano dalla fiera; ma voi avete idea delle attività della polizia e carabinieri? davvero pensate che stiano dietro al vostro bagaglio costoso in macchina? Poi nel comunicato fa menzione della "sfortuna" che alcuni pezzi non li aveva con se ma in macchina, beh controllare prima e portarseli con se? Diciamo che si è assunto un rischio a titolo totalmente personale e tale deve rimanere, senza infangare l'Italia, Verona e la fiera. Questo non vuol dire che i problemi non ci siano, anzi, sono conclamati... ma almeno non andare a cercarseli!1 punto
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