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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 02/08/25 in tutte le aree

  1. o peggio! 😉 Io mi infilo sempre con le mie cosine, appena mi date un appiglio: qui tre gioiose medaglie del '23 - il D è uguale per tutte. La prima posizione "1Pfund Brot" è 1/2 chilo di pane che in un mese passa da 3 (!) miliardi a 260 L'aumento percentuale giornaliero è di circa 8.57 miliardi = 16,04%, fate voi! gli altri due prezzi sono per carne (Fleisch) e la birra ma l'ultima medaglia, quella con la "barca che affonda", apre uno spiraglio alla speranza: viene dato il cambio del "marco d'oro" della riforma finanziaria che seguirà a poco. (chiudo l'intermezzo) Njk
    5 punti
  2. Buon giorno a tutti!! Effettivamente è un pò che non partecipo alla vita del forum. Il tema è un pò spinoso e ora sto uscendo. Entro domani cercherò di fare un pò di chiarezza per quanto possibile
    4 punti
  3. conviene sempre guardare bene, io, una sera, guardando meglio, ho scoperto che la ragazza con cui uscivo era un maschio.
    4 punti
  4. Citare i propri lavori e’ accettabile soprattutto quando strumentale ai fini della ricerca ( come nell’esempio di Arslan - ma anche quello di molto altri autori - citato sopra). grierson - studioso finissimo - citava i propri progressi fatti nelle ricerche precedenti ma proprio per questo era capace - giustamente - di essere molto autocritico verso i suoi lavori precedenti e - maxime - eventuali errori che non aveva difficolta’ - da vero grande studioso - ad ammettere. quello che lascia interdetti qui - oltre la non congruenza delle ricostruzioni - e’ la totale assenza di prudenza nel sostenere una posizione che nella mente dell’autore si presuma corretta ma ogni vero ricercatore - che si sia formato seguendo, criticamente, l’evoluzione degli studi , sa che ogni proposta innovativa che si diparte dalla tradizione e’ opportuno sia proposta almeno dubitativamente. Un’eccessiva assertività - peggio se scade nell’arroganza ( soprattutto quando criticando o dileggiando autori) - non e’ mai segno ne’ di sicurezza intellettuale ne’ dí magnanimità sia verso gli studiosi che ci hanno preceduto ne’ soprattutto di rispetto verso la ricerca stessa. Il motto che preferisco e’ dubito ergo sum O se preferite.. nulla dies sine dubio
    3 punti
  5. Scusa il lapsus, in queste due settimane ho dormito poco 😀 Massimiliano Tiburzi, continua così e ti mando i men in black
    3 punti
  6. Buongiorno, questi come ben detto sono francobolli di Germania della Repubblica di Weimar , l periodo tremendo dell'inflazione 1923 esistono in tagli anche di miliardi di marchi, io ho diverse lettere del periodo e su una cita: questa mattina per prendere del pane, abbiamo fatto 6 ore di fila, e raccontava che capitava in alcuni giorni che i primi pagavano il cibo , (facciamo un esempio 1) e gli ultimi se arrivavano a prendere qualche cosa pagavano (10) il costo dell'affrancatura della corrispondenza variava ogni giorno, per arrivare a dei prezzi in vari miliardi per una lettera raccomandata questa era la vera così detta " inflazione galoppante"
    3 punti
  7. posto queste tre buste dipinte e scritte in Lingua Esperanto, dedicate ai due fenomeni del ciclismo Mondiale, Fausto Coppi e Gino Bartali i due amici - nemici del ciclismo Italiano e Mondiale,
    3 punti
  8. Vero. Sopratutto quando sono FDC e puoi ammirare l'intero vecchio conio col bordo rigato:
    3 punti
  9. buonasera regnanti, a volte a guardare meglio le proprie monete esce fuori che c'era il fantasmino di cui non ti sei accorto, è il caso di questo esagono di cui avevo notato qualche traccia, ma non tutte, come il 20 messo a 90° ed il 9 di 1894/5, oltre che le scritte che si vedono. la noia fa fare anche queste scoperte.
    2 punti
  10. 08/02/2025 Buon Pomeriggio a Tutti, condivido di seguito questo marengo d'oro del 1817 Vittorio Emanuele I° Torino - Regno di Sardegna -, da poco entrato in collezione ( grammi 6,42 D 21 mm. ). Ha la cifra 7 della data ribattuta sul 6 ( Cat. Gigante 12a ), la moneta è considerata rara con tiratura di 39.577; ma ho notato che si trova abbastanza in giro. A diritto potrebbe essere un quasi splendido mentre a rovescio solo BB ( rilievi poco marcati e diademi corona consumati ), peccato ! Se qualcuno volesse commentare è il Benvenuto. Grazie.
    2 punti
  11. Buona sera a tutti! Inizio col dire che c'è molta confusione riguardo questa moneta. Innanzitutto non dovrebbe esistere in quanto emissione ufficiosa; inoltre proprio per questo motivo non è dato sapere effettivamente quali anni siano stati riconiati in quel periodo e quali no. Non esiste differenza alcuna tra i 1/4 di Lira coniati regolarmente negli anni precedenti e i Daotin coniati nel periodo rivoluzionario, se non per la suddetta cassatura. Secondo le mie fonti in zecca in quei due anni, oltre alle emissioni regolari, sono stati riconiati circa 10.000 Sovrane e Mezze Sovrane, 61.000 1/4 di lira e 303.000 talleri levantini. Al Museo Correr di Venezia sono conservate alcune di queste monete, precisamente due Talleri con iscrizioni risalenti al '48 e che ne testimoniano l'effettivo riconio e alcuni Daotin, degli anni '37,'41,'42,'43 e un solo pezzo con due dritti. Ho scoperto l'esistenza di queste monete grazie a un estratto dei Quaderni ticinesi di numismatica e antichità classiche edito nel 1974 e scritto da Mario Traina, libretto difficile da reperire ma non impossibile, lo consiglio a chi vuole approfondire l'argomento. Tornando alle monete conservate al Correr, delle quali ho le foto ma non i diritti per le immagini e pertanto non posso postarle, devo dire che si capisce molto bene com'è cassato lo scudo in quanto la moneta risulta in altissima conservazione se non per quel punto dove appare mal coniata e generalmente appiattita. Inoltre sulle monete sono presenti evidenti fratture di conio, segno che i coni erano arrivati a fine vita. Probabilmente per questo motivo ne sono stati coniati di vari anni (ma questa è solo una mia supposizione). A proposito di ciò, la cassatura era realizzata riempiendo il piccolo scudo al centro del conio con del materiale prima della coniazione, non veniva scalpellato via proprio nulla dalla moneta finita. Tenete presente che nel conio l'incisione è in incuso quindi va riempito, non asportato. Questo significa che sui daotin che non hanno evidenti discrepanze temporali come il caso unico del '43 (dove le facce della moneta risalgono ad epoche differenti) e l'altro rarissimo caso dove le facce riportano entrambe le effigi, peraltro mai apparso in asta pubblica, il peso dovrebbe essere corretto, pur non presentando lo scudetto centrale. Detto questo si capisce come sia quasi impossibile, per gli anni diversi dal '43, affermare di trovarsi effettivamente di fronte a un daotin, a meno di non avere monete prossime al fior di conio che presentino questa particolarità, come quelle conservate al Museo. Non so rispondere alla domanda riguardo i cataloghi in quanto è da quando ho smesso di collezionare il Regno d'Italia che non ne apro uno; per quanto riguarda la scheda sul catalogo online mi ero proposto di sistemarla già molti anni fa ma non mi è mai stata data autorizzazione. Per logica comunque ritengo che tutti i daotin coniati, indipendentemente dall'anno riportato sulla moneta, siano consecutivi, ovvero coniati uno di seguito all'altro; per questo motivo dovrebbero riportare tutti le medesime particolarità, come schiacciature, segni sui campi e fratture di conio. Unendo questa convinzione alla supposizione che quelli conservati al Correr siano "buoni", posso dire che la moneta del '37, com'è ovvio, non è assolutamente un Daotin, quella del '41, confrontata, secondo me nemmeno, quella del '42 invece secondo me è effettivamente un Daotin coniato nel '48, quella del '43 in alta conservazione è ovviamente buona ed è mia. Aggiungo che del '43 io ne possiedo due pezzi ed entrambi presentano i medesimi segni sui campi, quindi sono di conio anche quelli. Spero di essere stato esaustivo. Ad ogni modo sto ultimando una pubblicazione a riguardo. Buona serata a tutti!
    2 punti
  12. Perdoni.... Ma la citazione dello studio l'aveva già fatta lei nel primo post di questo topic. Ed anche estremamente corretta. Chi voleva scaricarlo, leggerlo e citarlo poteva farlo da lì. Quindi cui prodest una nuova citazione in un elenco non ragionato di pubblicazioni?
    2 punti
  13. DE GREGE EPICURI Mi pare autentica e coniata. E' una moneta molto comune, e non mi risultano falsi di questa tipologia. Se la linea è in rilievo, credo si tratti del risultato di una frattura del conio (evento abbastanza frequente); se fosse "vuota", si tratterebbe di una frattura del tondello. Al rovescio mi pare ci sia anche un po' di patina antica.
    2 punti
  14. DE GREGE EPICURI Moneta piccola ( 3,73 g. e 17 mm) ma interessante e con dettagli abbastanza ricchi. La zecca è quella di Anazarbo, antica e importante città della Cilicia Piana. Al D la testa di Nerone a destra, con la scritta ΝΕΡΩΝ...ΚΑΙCΑΡ. C'è anche una contromarca circolare, non ben leggibile. Al rovescio, una Tyche seduta su una roccia, con un'anfora ai piedi. Legenda: ΚΑΙCΑΡΕΩΝ ΕΤΟΥC ΣΠ. Mi pare sia la RPC 1°, n. 4063. E' presente nella Coll. Lindgren al n. 1424.
    2 punti
  15. Serie sovrastampata migliaia - milioni Serie migliaia - miloni Serie miliardi
    2 punti
  16. Avrebbero potuto fare quelle in astuccio in versione proof, quelle sfuse bullion FDC
    2 punti
  17. Se non sbaglio, Il trattino fa la sua apparizione nelle emissioni di Vespasiano dall'anno 71 e si trova fino alle ultime emissioni di Domiziano dell'anno 88. Da qui in avanti non il trattino non appare più.
    2 punti
  18. @mero mixtoque imperio Riccardo di San Germano, Notaio imperiale, ci fa sapere che fu ordinato alle Zecche di Messina e Brindisi di coniare ed emettere Augustali:"Nummi aurei qui augustales vocantur de mandato imperatoris in utraque sicla Brundusii et Messane cuduntur". Federico II lo ordinò nel "Liber Augustalis". Questo lo evidenzi anche tu nel pdf. La nota n°4 presenta quanto scrive Stefano Locatelli che conferma le 2 Zecche di Brindisi e Messina Sostieni che la prima emissione dell'Augustale risalga al 1229 . Ora la domanda che ti pongo: come fa l'Augustale ad essere coniato nel 1229 quando il "Liber Augustalis" fu redatto nel 1231 ed è nel libro che si ordina di coniare ed emettere Augustali nelle Zecche di Messina e Brindisi? Dopo aver affermato la prima emissione dell'Augustale risalente al 1229 ,poche righe più avanti scrivi"A questo punto si può dire con ragionevole certezza che l'Augustale si coniò a Brindisi e Messina solo a partire dal 1231, ma a Napoli da quando?" Ora chiedi da quando si coniarono gli Augustali a Napoli ???? A pag.3 del pdf, sostieni che il cittadino scalese(come scritto nella cronaca di San Germano) fu incaricato di distribuire gli Augustali presso (San Germano= Cassino) e concludi che il cronista(San Germano)non specificò da quale Zecca dovessero essere presi gli Augustali che il cittadino scalese avrebbe dovuto distribuire e che la sede di Zecca doveva essere necessariamente Napoli. Supposizione, quest'ultima, che non condivido dal momento che ,fino a pag.3 del pdf non c'è nessuna documentazione che affermi la produzione di Augustali a Napoli. Inoltre, non leggo che il cittadino di Scalea si sarebbe dovuto recare a prendere gli Augustali per poi porli in circolazione. Potrebbe essere che gli Augustali gli siano stati fatti recapitare da Brindisi o da Messina, mediante la rete distributiva imperiale. Seguendo la lettura del pdf non ho letto alcun documento in cui vi sia scritto che a Napoli si coniarono Augustali. odjob
    2 punti
  19. In ogni caso devo dire che questa cosa delle "monetine" un pochino sta entrando in testa a mia figlia. Ogni tanto capita di trovare qualche monetina per terra e quando la raccolgo mi chiede "ce l'hai? A me manca!" E devo dire, qualche volta mi è anche capitato di trovare qualcosa che mi mancava.. soddisfazione doppia!
    2 punti
  20. Cercherò brevemente di referare quest'articolo commentandolo nel dettaglio allo scopo di facilitare la lettura al lettore e spiegando banalmente perchè la tesi dell'autore va, almeno per il momento e in assenza di nuovi documenti, rigettata. L'obiettivo che si pone l'autore è estremamente ambizioso: grazie alla catalogazione degli augustali, realizzata attraverso la monetazione imperiale romana, e grazie allo studio delle legende, ha creato un catalogo preliminare, che non solo offre una cronologia piuttosto attendibile (per l'autore - precisiamo), ma precisa anche l’attribuzione di queste monete alle zecche di Napoli, Brindisi e Messina. Paragrafo 1: L'autore parte dall'assunto che una delle principali zecche del periodo Svevo dopo il 1220 fosse Napoli. Come discusso nel thread relativo a quell'articolo tale assunto non è assolutamente dimostrato, la principale ipotesi alla base di questo lavoro viene a cadere. Come in tutti i lavori di S. Perfetto che ho avuto il piacere di leggere, la ricerca delle fonti e lo studio dei tesoretti è molto ben fatto e di piacevole lettura. In questo lavoro sono ad esempio citati i principali rinvenimenti di Augustali noti fino ad oggi, ricerca che da sola vale la lettura dell'articolo. Tuttavia questa interessante lavoro di ricerca, a detta dello stesso autore, non serve minimamente a dimostrare la tesi dell'articolo. L'autore scrive infatti: "Per ironia della sorte, a parte il tesoro delle Logge dei Banchi, che non è quello ideale per far partire la nostra indagine, applicando il criterio geografico, nessuno di questi tesori è consultabile, in parte per-ché dispersi, in parte a causa delle istituzioni che non rispondono e/o che non sono in grado di esaudire le mie richieste. Quindi, nella speranza di recuperare altri dati dal territorio in un futuro non troppo lontano, ma soprattutto sulla base delle conoscenze sin qui esposte, cercherò di trovare la soluzione al problema attraverso una classificazione mai realizzata prima. " Paragrafo 2: Il paragrafo 2 comincia bene, con una argomentazione molto interessante e condivisibile su titolo, monete di riferimento per la creazione dell'augustale nonché alcuni approfondimenti sulle lettere e sulle somiglianze di queste con le monete senesi. Sulla base dell'interpunzione si cerca di assegnare le monete a Napoli Messina e Brindisi: "Considerato che le monete con anelletto sono le più comuni, vanno intestate alla zecca più produttiva, vale a dire Napoli, mentre quelle con i punti vanno intestate a Messina, generandosi evidente correlazione tra zecche minori nell’impiego dei punti. Questa correlazione giustifica anche l’assegnazione delle monete con due punti a Brindisi..." Ovviamente dato che l'apertura della zecca di Napoli nel periodo considerato è quantomeno dubbia, questa parte paragrafo nonché l'assegnazione alle 3 zecche regnicole perde una buona parte del suo significato. Cominciano ora la parte un pò più traballante del lavoro presentato. Con molta umiltà, l'autore comincia così la sua argomentazione: "Essendomi occupato un po’ di tutte le monetazioni, a cominciare da quella romana imperiale, non ho potuto fare a meno di notare che molto probabilmente ogni profilo, che peraltro può generare una serie di conî con lievi differenze, è ispirato a un imperatore. " Il parametro utilizzato per datare gli augustali è "l’abbinamento di un certo tipo di busto per cui passò alla storia un determinato imperatore ai fatti vissuti da Federico. In tal modo, si datano agevolmente gli augustali ispirati a Cesare e ad Augusto, giacché sarebbero i primi (1229-1231)70, salvo anche alcune emissioni successive (v. infra), nonché quelli ispirati a Giustiniano, il fautore del Corpus iuris civilis, circostanza da abbinare necessariamente alle costituzioni di Melfi e al successivo quinquennio (1231-1236)". Queste alcune immagini, ma l'autore continua inserendo associazioni con Traiano, Costanzo II, Costantino, Giustiniano, Teodosio II, più ovviamente alcuni tipi incerti Con questa identificazione tra volto presente sull'augustale e presunto prototipo, l'autore afferma: " deve prevalere pertanto il criterio dell’identificazione dell’antico Cesare presente sull’augustale, da collegare agli avvenimenti degli anni 1229-1250." "Spunta inoltre un Federico ‘Domiziano’, studioso di diritto, che mantenne una politica sobria durante il suo principato e che pur sempre portò a termine il Colosseo; ma anche un Federico ‘Traiano’, imperatore sotto il quale l’impero raggiunse la massima espansione e che con Catone, Scipione e Giustiniano rappresentava l’immagine della giustizia; poi Caracalla, fautore della Constitutio Antoniniana del 212; quindi Costantino il grande, più che noto per il suo lungo regno caratterizzato dall’editto del 313 e dai vari concili, non-ché per aver introdotto il peso d’oro fino che sarebbe stato recuperato nell’augustale; fino a giungere tra le pieghe auree a una tipologia dell’augustale di Cesare, forse i primi ad essere emessi." L'autore usa questo strumento per datare gli augustali: Ad esempio, "Molto interessante il caso del tipo ‘Domiziano’ (gruppo 3), che fu riservato solo a Napoli. Il conio di questo augustale, probabilmente elaborato intorno al 1236, quando Federico II divenne proprietario dell’anfiteatro flavio, non lavorò oltre il 1244, quando lo stesso imperatore cedette la metà del Colosseo a Enrico e Jacopo Frangipane, investitura che fu prontamente annullata nello stesso mese di aprile da Gregorio IX". Oppure: "non può passare inosservata la presenza del tipo ‘Giustiniano I’, praticamente riservata alle sole zecche di Napoli (A) e di Brindisi (B), con un solo caso messinese (32). Un fatto sorprendente? A ben vedere non tanto, poiché la riforma del diritto del 1231, materializzatasi principalmente nel recupero delle pandette giustinianee, si era accelerata a seguito del tentativo del papa e dei suoi vassalli di spodestare l’imperatore, creando disordini mili-tari e giuridici nella parte continentale del Regno di Sicilia." Ovviamente questo criterio, dal punto di vista filologico, fa acqua da tutte le parti. In primo luogo perchè basato sull'assunto che nel 1230-50, si conoscessero con esattezza le gesta dei vari imperatori, cosa assolutamente non ovvia. Mi sembra improbabile che in quel contesto si conoscesse bene il Domiziano, studioso di diritto, che mantenne una politica sobria durante il suo principato e che pur sempre portò a termine il Colosseo. In secondo luogo si postula che Federico II imponesse la coniazione di un nuovo conio ogni qual volta si sentisse un pò più Domiziano, o un pò più Giustiniano, ecc. ecc. La spiegazione più semplice , quantomeno è a mio avviso, che ad un primo nucleo di monete effettivamente coniate ad imitazione delle monete imperiali romane (Augusto e Cesare), ne seguissero altre di qualità leggermente inferiore perchè coniate basandosi sullo stile delle precedenti. Qualità che scese gradatamente nel corso degli anni. Non a caso, la tipologia più comune risulta essere quella che secondo l'autore imita i folles dei primi anni di Giustiniano, ossia con ritratto con conio qualitativamente inferiore alle prime, probabilmente coniato anni dopo le prime coniazioni di augustali, quando l'attenzione nella produzione delle stesse era probabilmente calata. Tra l'altro risulta un pò complesso affermare una volontà da parte di Federico di rifarsi a Giustiniano con l'imitazione di un Follis, per giunta relativamente raro (quello con volto a destra). In conclusione: Articolo interessante per l'approfondimento degli stili del volto imperiali sugli augustali e sulle fonti, ma da rigettare al mittente per l'assegnazione delle zecche e la datazione basata sui volti degli imperatori, quantomeno opinabile.
    2 punti
  21. Ciao, le due monete che hai postato sono quelle del secondo e del primo tipo, rispettivamente, elencate nel Gigante. La differenza del contorno e della perlinatura penso siano dovuti soprattutto alla differenza nel metodo di coniazione. La moneta nella prima foto ha il contorno più marcato in quanto coniata con la virola, un sistema utilizzato per la prima volta sulle monete di Napoleone, che evitava la leggera espansione del contorno. Ti suggerisco la lettura di una discussione di poco tempo fa dove viene spiegata, molto meglio di quanto non possa fare io, la diversa tecnica di coniazione. @lorluke è un esperto che potrebbe darti maggiori informazioni. una saluto
    2 punti
  22. Nell'abstract leggo testuali parole: "A seguito della recente scoperta dell'ampia attività della zecca di Napoli nel periodo svevo..." Presunta scoperta fatta dall'autore in questione naturalmente e su cui, fino adesso, non ho letto nessuna conferma da parte di nessun altro studioso, al momento il silenzio più totale se non la recensione quantomeno dubbiosa di Raffaele Iula ad un saggio precedente di simile tenore, più che una "scoperta" aperta al dibattito scientifico, sembrerebbe più un'espressione di "solismo canoro" (ce la suoniamo e ce la cantiamo...)
    2 punti
  23. Concordo con gli altri utenti, le 500 lire caravelle sono tra le monete più belle della repubblica.
    2 punti
  24. Ciao, le foto sono piccole, da quello che vedo direi : Napoli, cavallo di Ferdinando II d'Aragona 1495-1496, ribattuto su precedente cavallo di Carlo VIII di Sulmona
    2 punti
  25. Ciao a tutti, aggiungo un cavallo da decifrare con vari strati, abbiamo un cavallo di Sulmona e un cavallo di Ferdinando con la T di Tramontano (non ho il peso).
    2 punti
  26. Perdonate tutti l'off topic ma mi sovvengono prepotenti questi esametri dattilici di Lucrezio Suàve, marì magnò turbàntibus àequora vèntis è terrà magnum àlteriùs spectàre labòrem; nòn quia vèxarì quemquàmst iucùnda volùptas, sèd quibùs ìpse malìs careàs quia cèrnere suàve est. et coetera PS. a prescindere da tutto una discussione interessante.
    2 punti
  27. Vero! Bellissima! Onestamente anche la moneta da 1000 lire bimetallica è una bella moneta a mio avviso
    2 punti
  28. Ciao a Tutti. Mi rivolgo ai collezionisti. Vorrei sentire cosa ne pensate dei Click day IPZS (piace il sistema.. o non piace il sistema...) e poi se invece gradireste un altro metodo di vendita dedicato ai collezionisti privati. In questa discussione direi che è meglio per evitare caos, che chi vuole partecipare lo deve fare con 1 solo post. NON sono AMMESSI commenti a post di altri. Se NON volete dire la vostra, cortesemente, NON scrivete. Se NON ci sarà interesse chiaramente il post andrà nel dimenticatoio da solo. Dopo un po' di tempo direi che diventerà interessante tirare le somme per capire quanta gente ha partecipato a questa sorta di sondaggio e magari, perché no, scrivere una lettera comunitaria alla Zecca 1) la mia opinione è che i click day non sono un buon sistema assolutamente e che è il sistema che causa speculazione assurda appoggiandosi al fatto molti collezionisti lavorano e non possono collegarsi agli orari di inizio vendita. Poi ho notato che la pagina di cortesia non va in coda automatica, è un sistema alquanto farraginoso e malfunzionante. Per monete di bassa tiratura non c'è limite ad un solo pezzo per account per chi riesce ad accedere, e a mio parere è palese il fatto che chi ne compra parecchie ovviamente lo fa per rivenderle aumentando la speculazione. 2) io gradirei un sistema diverso ad esempio abbonamento annuale per i collezionisti registrati (solo 1 pezzo di ogni emissione) anche ad esempio a pacchetti ho fatto una simulazione 2025... (magari ho sbagliato qualcosa nelle cifre ma è giusto per far capire) monete 2025 pacchetto 2 euro fdc (coincard)+2 divisionali fdc euro 120 pacchetto 2 euro pp + divionale pp euro 170 pacchetto argenti (1pz di ogni moneta) euro 1303 pacchetto metallo vile (1pz di ogni moneta) euro 325 Grazie a chi vorrà dire la sua in modo rispettoso, senza commenti fuori luogo e con toni sempre adeguati. Invito i moderatori a cancellare i post che saranno ritenuti non idonei.
    1 punto
  29. SALERNO COLLEZIONA 15 e 16 Febbraio 2025 3° Convegno Borsa scambio collezionistico filatelico e numismatico. I giorni Sabato 15 e domenica 16 febbraio 2025, si terrà, nella accogliente location della Stazione marittima di Salerno (ideata dall'archistar Zaha Hadid) il terzo evento collezionistico della città Dopo le prime due edizioni del 2023 e del 2024, si rinnova il trait d'union tra i collezionisti del nord e del centro della nostra penisola con il meridione; Salerno si conferma snodo centrale del collezionismo italiano. L'Evento è creato in collaborazione con il CENTRO ORGANIZZATIVO NUMISMATICO C.O.N. e si fregia dell'IMPORTANTE patrocinio della N.I.P. (Numismatici Italiani Professionisti) che certifica la ASSOLUTA SICUREZZA in cui si svolgerà la manifestazione, grazie ai sistemi di sorveglianza presenti (unico convegno in Campania con tale riconoscimento) Nei 2 giorni saranno presenti i maggiori nomi della numismatica italiana e produttori di accessori internazionali, importanti Case d'Asta internazionali, provenienti da TUTTE le regioni d'Italia incluso le isole. Sarà possibile scambiare, visionare, acquistare, far valutare monete, medaglie, banconote, francobolli, stampe, libri ed oggettistica. Gli orari di apertura e chiusura per entrambi i giorni sono dalle ore 9 alle 19. L'ingresso è gratuito, l'ampio parcheggio da 25 mila metri quadrati oltre 800 posti sottostante la Piazza della Libertà permetterà a tutti i collezionisti e curiosi di partecipare all'evento in grande comodità. L'area espositiva è raggiungibile con ESTREMA facilità da ogni parte della città. Il sito è a soli 1.8km dalla stazione ferroviaria, raggiungibile con una bellissima passeggiata sul lungomare cittadino. Convenzioni per ricettività alberghiera e food sono presenti. Per informazioni su come esporre o partecipare, contattare: PIERPAOLO IRPINO - C.O.N. - Centro Organizzativo Numismatico +39 392 90676 46
    1 punto
  30. Lei parla di confusione tra arroganza e certezza... ma quel plurale maiestatis mi pare un po' sospetto... il non possumus lo utilizzarono alcuni papi...
    1 punto
  31. Ecco il mio fantasmino...... formaggino 😂
    1 punto
  32. Buonasera a tutti e scusate se ritorno sull'argomento,si conosce più o meno la data di inizio e fine della presenza di questi "trattini"?... Grazie... @Pxacaesar @FlaviusDomitianus
    1 punto
  33. Bel marengo, gigante 2024 la da a 12000 FDC, secondo me la tua moneta vale almeno un migliaio
    1 punto
  34. Buste sorpresa.
    1 punto
  35. Eh @ART, non dimentichiamoci che la famiglia del Sindaco di Gorizia Rodolfo Ziberna è esule istriana. Io ancora non credo in toto a questo "volemose ben " 😃
    1 punto
  36. Questa è quella passata all'ultima asta monenegro, si possono vedere le differenze con quella passata da rauch.
    1 punto
  37. Vero, anche per me sono le più belle tanto è vero che le colleziono tutte,all'infuori del 1957 purtroppo....
    1 punto
  38. Ciao, è una curiosità che non cambia la rarità della moneta... Queste varietà abbondano nella monetazione napoletana,non hanno origine volontaria ma sono il frutto di problematiche avvenute in fase di coniazione,di conseguenza sarebbe impossibile poterle eventualmente classificare e dargli una rarità, molti collezionisti non le prendono neanche in considerazione,di contro può esserci qualcuno a cui possono interessare ma solo come curiosità...
    1 punto
  39. Insomma, vado in banca , scrivo su foglio bianco che guadagno 100000 euro al mese , firmo il foglio , chiedo un prestito di qualche milioncino e la banca , sicuramente, basandosi sulla mia dichiarazione mi dà il prestito. Magari porto pure zio Giuseppe che conferma non ricordandosi che gli devo dei soldi. PS Difficile credere che Napoli non abbia avuto "coniazioni" per secoli, ma i "documenti" ndo stanno ? Sulle zecche "itineranti" , scusate il termine , tutto e il contrario di tutto è possibile . Non so perché ieri sera c'erano Grierson e Kowalsky che ridevano..... Pronto a ricredermi davanti a documenti seri...
    1 punto
  40. Bella moneta. Complimenti @Rufilius.
    1 punto
  41. terminate le tirature dei "provvisori fascetti" passo alla serie Propaganda di Guerra iniziando con la classica e più comune , emessa nel 1944 soprastampando i francobolli di Propaganda di Guerra del 1942 dal lato sx dell'effigie di Vittorio Emanuele III questa serie è estremamente comune allo stato di nuovo , ha un certo interessegli usati del valore da 30 cent. questa seconda serie è la stessa della precedente, avente la soprastampa capovolta, Sassone 25a/36a
    1 punto
  42. IPZS ? se è uscita da lì è una rarità estrema a prescindere se è con o senza numeri di serie
    1 punto
  43. inserisco pagina della tabella delle posizioni delle filigrane per l'amico Jager e per coloro che ci seguono, saluti
    1 punto
  44. Caspita, certe cose non le capisco, si vede che invecchio! Cosa vuol dire "messaggio telefonato": ho provato a chiederlo a DeepSeek che tra una decina di opzioni diverse mi scrive anche "prevedibile". Se così fosse (ma che razza di espressioni usa?): 1) non ha comunque risposto alle domande poste: leggo da @azaad sulla zecca di Napoli nel 1220, e non mi convince la sua importanza; diritti e rovesci: si tratta di un dato acclarato che qui viene da lei "rovesciato"; ritratti e imperatori romani: detto alla ferrarese "Am par ad sugnár" (se non capisce cerchi la bibliografia corrispondente o interroghi ChatGPT o DeepSeek) 2) mi viene in mente la storiella del tizio che guidando in autostrada sente la radio che dice "Attenzione! c'è un folle che guida contromano" e quello borbotta tra sè "Uno? a me pare che siano tutti contromano!".
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  45. Aggiungo al post la notizia di un singolare rinvenimento presso la Certosa di S.lorenzo a Padula. Durante lavori edili nelle vicinanze della certosa è stata scavata abusivamente una necropoli prima sconosciuta ,intervenuti gli archeologi ,a seguito di una segnalazione ai carabinieri,si sono potuti recuperare molti reperti afferenti a diverse tombe alla cappuccina costituite da embrici. In una di queste ,il tavellone di testata, riporta l' incisione a fresco di un cavaliere . A quanto pare questa tipologia di raffigurazione è piuttosto rara ed è sicuramente un unicum nella zona di Padula. Va sottolineato che tra i due reperti , quello di Lomello e quello di Padula,intercorrono quasi mille anni e molti km di distanza ma è singolare rilevare come questa tecnica iconografica su embrice sia trasversale nel territorio italiano sia cronologicamente che geograficamente. https://www.italia2news.it/2025/02/05/necropoli-del-iv-secolo-a-c-scoperta-a-padula-la-conferenza-nella-certosa-di-san-lorenzo/
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  46. pinocchio in tutto....hahahahahahahahahaha migliore nickname non poteva scegliere...hahahahaha uno dei motivi per cui mi tengo lontano dalla baia
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  47. https://stilearte.it/alzano-le-assi-del-pavimento-antico-e-sotto-scoprono-un-tesoro-di-679-monete-e-la-scultura-rinascimentale-di-una-scimmia-perche-li-che-significato-aveva-la-simpatica-bestiola-che-suona-il-corno/ Alzano le assi del pavimento antico e sotto scoprono un “tesoro” di 679 monete e la scultura rinascimentale di una scimmia. Perché lì? Che significato aveva la simpatica bestiola con il corno? Rispondono gli esperti Redazione 4 Febbraio 2025 Archeologia - Ultime notizie ed approfondimenti, News I ricercatori hanno consegnato la prima relazione dello studio, in queste ore. Che ci facevano tutti quei soldi e quei minuscoli oggetti, sparsi tra il terreno e l’assito di legno del pavimento? Chi li aveva depositati? Con che fini? Erano stati persi, nei secoli, o erano stati messi lì, appositamente? Nel corso dei lavori di ristrutturazione nella chiesa gotica di Santa Maria a Gardelegen, in Sassonia-Anhalt, è emerso un tesoro archeologico sorprendente durante i lavori intrapresi per dotare l’edificio sacro di riscaldamento a pavimento. Il rapporto sulla scoperta e i reperti della chiesa di Santa Maria sono stati consegnati in queste ore all’Ufficio statale per la conservazione dei monumenti e l’archeologia della Sassonia-Anhalt. Tra gli oltre 1.000 reperti risalenti a un arco di tempo che si estende fino a sette secoli fa, gli archeologi hanno rinvenuto 679 monete di diverse epoche, frammenti di monete fortemente corrosi e un oggetto davvero singolare: una scultura in bronzo al piombo – una lega metallica composta principalmente da rame e stagno, a cui viene aggiunto piombo per migliorarne la duttilità -, alta 8 centimetri, raffigurante una scimmia. Questa scimmia è stata trovata sotto il pavimento nella navata centrale. Il pavimento in legno è stato rimosso, e il terreno sottostante è stato scavato fino a una profondità di 40 centimetri su una superficie di 145 metri quadrati. Grazie alla meticolosa supervisione di volontari dell’Ufficio statale per la conservazione dei monumenti e l’archeologia, tra cui Jürgen Bajerski, Reinhard Heller e Ralf Schulze, è stato possibile documentare una vasta gamma di reperti significativi. Monete, gioielli e strumenti del passato Tra i numerosi reperti, le 679 monete rappresentano una testimonianza importante della vita economica e sociale del passato. Il numismatico Horst Konietzko ha effettuato l’identificazione e la datazione sul posto, mentre una prima parte dei reperti è stata digitalizzata nell’ambito del progetto S.E.S.A.M (Registrazione sistematica delle monete della Sassonia-Anhalt). Queste monete, spesso frammentate e corrose, raccontano di periodi di prosperità, commercio e forse di donazioni o offerte ecclesiastiche. Le indagini nella chiesa di Santa Maria hanno portato alla luce monete di secoli diversi. © Ufficio statale per la conservazione dei monumenti e l’archeologia della Sassonia-Anhalt, Anika Tauschensky. Oltre alle monete, sono stati rinvenuti perle, spille, accessori per abiti, fermagli per libri, frammenti di ceramica, vetri decorati, chiodi e persino tre dadi, un ritrovamento piuttosto insolito per un contesto religioso. Alcuni oggetti personali, come pinzette e strumenti per la cura del corpo, offrono uno spaccato intimo della vita quotidiana delle persone che frequentavano o vivevano intorno alla chiesa. Non è facile spiegare la presenza di tanti oggetti, sotto il pavimento. Alcuni potrebbero essere stati persi, durante le funzioni, come le monete, e potrebbero essersi infilati nell’assito. Si può pensare che, con il tempo, le assi si siano ristrette, a causa della stagionatura, e siano rimaste grosse fessure. Ma il caso sembra troppo generoso. Forse qualche sacerdote, durante attività di insegnamento, aveva chiesto ai propri allievi un “fioretto”, invitando i ragazzini a infilare i loro orpelli in una cavità del pavimento, per consegnare il peccato nella mani di Cristo? La scimmia di bronzo: simbolo di vanità e monito morale Il ritrovamento più curioso resta però quello della scultura in bronzo rifinita al piombo raffigurante una scimmia, restaurata nel laboratorio dell’Ufficio statale per la tutela dei monumenti. La figura – che pare di derivazione rinascimentale, forse poggiante su un modello archetipale romano – si presenta con un corno. Pare, al tempo stesso, bere dalla cornucopia e suonare. L’atteggiamento è festoso. A un primo livello sembra evocare l’abbondanza. Ma l’attimo – se osservato sotto il profilo morale – è ricco di piacere (vano). Gola e vanità? Sono forse i peccati in cui può incorrere più facilmente un sacerdote? Questa è la scultura in bronzo al piombo, alta circa 8 centimetri, provienente dalla Marienkirche di Gardelegen © Ufficio statale per la conservazione dei monumenti e l’archeologia della Sassonia-Anhalt, Friederike Hertel. Le raffigurazioni di scimmie non sono rare nell’arte medievale e rinascimentale. Gli animali spesso appaiono intenti a suonare strumenti musicali, giocare o imitare comportamenti umani, rappresentando così una caricatura delle debolezze e dei vizi umani. Nel contesto religioso, la scimmia veniva spesso associata al peccato, ai sensi primitivi, alla vanità e all’inganno. Simbolicamente, rappresentava la natura umana primitiva, incline alle tentazioni. In alcuni casi essa rappresentava anche il peccato di adulazione e l’inclinazione all’imitazione – scimmiottare, si dice – poiché le scimmie tendono ad imitare i movimenti umani. Durante il tardo Medioevo, era consuetudine che le scimmie venissero raffigurate legate o in situazioni ridicole, come monito morale. Ma un significato ulteriore, legato all’infanzia, emerge nella cultura materiale: le piccole sculture o figure di scimmie – in spille, spilloni e gioielli – erano talvolta donate alle bambine come simboli educativi. L’intento era quello di ricordare loro, allegramente, di evitare la vanità e l’autoindulgenza, invitando, in proiezione, alle virtù fondamentali per una giovane donna. In alcuni casi – come in quello della spilla dipinta da Rubens nel Ritratto di Eleonora Gonzaga all’età di tre anni, -1601 ca., olio su tela, cm. 76 × 49,5, Vienna, Kunsthistorisches Museum – la scimmietta impugna uno specchio, ricordando, in modo allegro, alla bambina, la “vanità femminile” dell’eleganza e dell’auto-contemplazione. Dobbiamo peraltro ricordare che l’attuale figura dell’orsacchiotto come compagno di giochi – presente tra i giocattoli, a partire dall’Ottocento – nel passato non era diffusa. Il ruolo dell’orso era svolto, in modo anche più insolente, dalle scimmiette. Esse si addicevano all’infanzia perché vivaci e divertenti, in quanto “ometti in miniatura”, proprio come i bambini. Se in un incisione di Durer possiamo osservare la Madonna che tiene a guinzaglio una scimmia – cioè imbriglia i lati più primitivi dell’umanità, eliminando qualcosa di concettualmente vicino al peccato originale – in altre raffigurazioni cinquecentesche il ruolo dell’animale è spesso associato alla vanità, al narcisismo e alla vanagloria. Un reperto carico di significati Il ritrovamento di questa scimmia in bronzo nella chiesa di Santa Maria solleva molte domande. Era forse un dono simbolico, un’offerta votiva o un oggetto didattico utilizzato per trasmettere insegnamenti morali? Oppure rappresentava semplicemente un elemento decorativo o ludico? E’ probabile che fosse un oggetto smarrito, oppure offerto da un bambino o una bambina, come fioretto? Questa scoperta offre un affascinante spaccato della vita religiosa, sociale e culturale dell’epoca, invitando a riflettere sulla funzione degli oggetti materiali come veicoli di messaggi simbolici e morali. La scimmia di Gardelegen, con il suo enigmatico corno o strumento musicale, resta un prezioso testimone di un passato ricco di storie ancora da raccontare.
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  48. Salve, segnalo : 币 意大利王国的硬 (Le monete del Regno d'Italia) Alberto D’Andrea L’opera tratta le monete di Vittorio Emanuele II, Umberto I e Vittorio Emanuele III. Il libro è interamente in cinese, ed è stato ideato per far conoscere in Cina le emissioni del Regno d’Italia. 106 pagine https://www.edizionidandrea.com/
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  49. Ringrazio per gli apprezzamenti Apro un piccolissimo off-topic, scusandomi con @Alan Sinclair. Concordo con @torpedo sul fatto che, per il mercato internazionale, lo slab sia una realtà assolutamente consolidata. Se sia o meno un obbligo non saprei dirlo, ma i realizzi importanti che fanno le monete chiuse in queste scatoline sono sotto gli occhi di tutti. Per una serie di motivi, personalmente ho scelto di non far chiudere le mie monete in slab quando, recentemente, le ho esitate . Visto che ogni tanto spunta fuori questo argomento, che ne direste se apro una discussione ad hoc in questa sezione e la metto in evidenza? Se siete d'accordo potete votare questo mio intervento con le faccine sorridenti o piangenti (in questo modo i punteggi non verranno sommati al profilo utente). Se ci saranno ALMENO 15 reazioni su questo post procederò ad aprire il thread. Grazie Chiudo l'off topic sullo slab (nel caso ne parliamo nell'apposito topic) EDIT: Qui c'è un'interessantissima discussione sugli slab relativa alle monete preunitarie. L'ho messa in evidenza visto che l'argomento è sempre attuale
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  50. Innanzi tutto, ringrazio l'amico @caravelle82 per la promozione sul campo, ma io sono solo un appassionato dilettante, nel senso che mi diletto di monetazione romana imperiale. @Cerusicus Intanto, vedo che già altri ti hanno risposto. Molto bene! Dal canto mio, proverò a scrivere qualcosa da semplice appassionato, appunto (e quindi, per logica di cose, con tutti i miei limiti) Le tue domande non sono affatto semplici e richiederebbero risposte articolate, difficili da condensare in un semplice post, spesso neppure esaustive se pensi che su alcuni argomenti (vedi solo la differenza tra assi e dupondi) si discute tutt'ora, anche sul forum. Considera solo il fatto che l'impero romano (d'occidente...poi c'è anche quello d'oriente....) e' durato quasi cinque secoli e che nel corso del tempo il sistema monetario e' cambiato più volte non solo per effetto di riforme, ma anche come conseguenze di cambiamenti politici (pensa alle usurpazioni), economici, sociali....E parliamo solo di monetazione "imperiale" "ufficiale" ....ma c'è anche la ricchissima monetazione provinciale.... Ecco perchè direi che, come sempre, una buona partenza e' lo studio, con l'approfondimento che ne consegue. Non credo molto nel "mordi e fuggi": la sintesi estrema può essere utile, ma e' per definizione incompleta e non esauriente . Io sono partito dai testi (il mio primo libro e' stato "Monete romane" di Savio) cui ho unito la lettura di articoli, di vecchie discussioni sul forum, la visione di immagini di monete e quindi l'osservazione diretta di esemplari che mano ho iniziato a raccogliere. Poi il confronto: confrontarsi con chi ne sa più di te, con chi porta l'esperienza, la competenza e lo studio e' davvero arricchente. Penso che prima di tutto occorra capire di cosa stiamo parlando, ovvero di cosa siano un sesterzio, un dupondio , un asse (ma non solo...), da dove siano nati (pensa al periodo repubblicano) , di quale metallo siano fatti, di che rapporti avessero tra di loro, di come siano cambiati nel tempo.... Ops...vedo che parlato più che altro di me e in realtà ho evitato (furbescamente) la risposta! Per tornare a bomba, ti segnalo alcune discussioni che ti saranno sicuramente utili, dall'indice della nostra sezione di "monete romane imperiali": Poi, usa il motore di ricerca: sul forum c'e' praticamente tutto. Ciao. Stilicho
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