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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 02/08/25 in tutte le aree

  1. o peggio! 😉 Io mi infilo sempre con le mie cosine, appena mi date un appiglio: qui tre gioiose medaglie del '23 - il D è uguale per tutte. La prima posizione "1Pfund Brot" è 1/2 chilo di pane che in un mese passa da 3 (!) miliardi a 260 L'aumento percentuale giornaliero è di circa 8.57 miliardi = 16,04%, fate voi! gli altri due prezzi sono per carne (Fleisch) e la birra ma l'ultima medaglia, quella con la "barca che affonda", apre uno spiraglio alla speranza: viene dato il cambio del "marco d'oro" della riforma finanziaria che seguirà a poco. (chiudo l'intermezzo) Njk
    5 punti
  2. Buon giorno a tutti!! Effettivamente è un pò che non partecipo alla vita del forum. Il tema è un pò spinoso e ora sto uscendo. Entro domani cercherò di fare un pò di chiarezza per quanto possibile
    4 punti
  3. conviene sempre guardare bene, io, una sera, guardando meglio, ho scoperto che la ragazza con cui uscivo era un maschio.
    4 punti
  4. Citare i propri lavori e’ accettabile soprattutto quando strumentale ai fini della ricerca ( come nell’esempio di Arslan - ma anche quello di molto altri autori - citato sopra). grierson - studioso finissimo - citava i propri progressi fatti nelle ricerche precedenti ma proprio per questo era capace - giustamente - di essere molto autocritico verso i suoi lavori precedenti e - maxime - eventuali errori che non aveva difficolta’ - da vero grande studioso - ad ammettere. quello che lascia interdetti qui - oltre la non congruenza delle ricostruzioni - e’ la totale assenza di prudenza nel sostenere una posizione che nella mente dell’autore si presuma corretta ma ogni vero ricercatore - che si sia formato seguendo, criticamente, l’evoluzione degli studi , sa che ogni proposta innovativa che si diparte dalla tradizione e’ opportuno sia proposta almeno dubitativamente. Un’eccessiva assertività - peggio se scade nell’arroganza ( soprattutto quando criticando o dileggiando autori) - non e’ mai segno ne’ di sicurezza intellettuale ne’ dí magnanimità sia verso gli studiosi che ci hanno preceduto ne’ soprattutto di rispetto verso la ricerca stessa. Il motto che preferisco e’ dubito ergo sum O se preferite.. nulla dies sine dubio
    3 punti
  5. Scusa il lapsus, in queste due settimane ho dormito poco 😀 Massimiliano Tiburzi, continua così e ti mando i men in black
    3 punti
  6. Buongiorno, questi come ben detto sono francobolli di Germania della Repubblica di Weimar , l periodo tremendo dell'inflazione 1923 esistono in tagli anche di miliardi di marchi, io ho diverse lettere del periodo e su una cita: questa mattina per prendere del pane, abbiamo fatto 6 ore di fila, e raccontava che capitava in alcuni giorni che i primi pagavano il cibo , (facciamo un esempio 1) e gli ultimi se arrivavano a prendere qualche cosa pagavano (10) il costo dell'affrancatura della corrispondenza variava ogni giorno, per arrivare a dei prezzi in vari miliardi per una lettera raccomandata questa era la vera così detta " inflazione galoppante"
    3 punti
  7. posto queste tre buste dipinte e scritte in Lingua Esperanto, dedicate ai due fenomeni del ciclismo Mondiale, Fausto Coppi e Gino Bartali i due amici - nemici del ciclismo Italiano e Mondiale,
    3 punti
  8. Vero. Sopratutto quando sono FDC e puoi ammirare l'intero vecchio conio col bordo rigato:
    3 punti
  9. buonasera regnanti, a volte a guardare meglio le proprie monete esce fuori che c'era il fantasmino di cui non ti sei accorto, è il caso di questo esagono di cui avevo notato qualche traccia, ma non tutte, come il 20 messo a 90° ed il 9 di 1894/5, oltre che le scritte che si vedono. la noia fa fare anche queste scoperte.
    2 punti
  10. 08/02/2025 Buon Pomeriggio a Tutti, condivido di seguito questo marengo d'oro del 1817 Vittorio Emanuele I° Torino - Regno di Sardegna -, da poco entrato in collezione ( grammi 6,42 D 21 mm. ). Ha la cifra 7 della data ribattuta sul 6 ( Cat. Gigante 12a ), la moneta è considerata rara con tiratura di 39.577; ma ho notato che si trova abbastanza in giro. A diritto potrebbe essere un quasi splendido mentre a rovescio solo BB ( rilievi poco marcati e diademi corona consumati ), peccato ! Se qualcuno volesse commentare è il Benvenuto. Grazie.
    2 punti
  11. Buona sera a tutti! Inizio col dire che c'è molta confusione riguardo questa moneta. Innanzitutto non dovrebbe esistere in quanto emissione ufficiosa; inoltre proprio per questo motivo non è dato sapere effettivamente quali anni siano stati riconiati in quel periodo e quali no. Non esiste differenza alcuna tra i 1/4 di Lira coniati regolarmente negli anni precedenti e i Daotin coniati nel periodo rivoluzionario, se non per la suddetta cassatura. Secondo le mie fonti in zecca in quei due anni, oltre alle emissioni regolari, sono stati riconiati circa 10.000 Sovrane e Mezze Sovrane, 61.000 1/4 di lira e 303.000 talleri levantini. Al Museo Correr di Venezia sono conservate alcune di queste monete, precisamente due Talleri con iscrizioni risalenti al '48 e che ne testimoniano l'effettivo riconio e alcuni Daotin, degli anni '37,'41,'42,'43 e un solo pezzo con due dritti. Ho scoperto l'esistenza di queste monete grazie a un estratto dei Quaderni ticinesi di numismatica e antichità classiche edito nel 1974 e scritto da Mario Traina, libretto difficile da reperire ma non impossibile, lo consiglio a chi vuole approfondire l'argomento. Tornando alle monete conservate al Correr, delle quali ho le foto ma non i diritti per le immagini e pertanto non posso postarle, devo dire che si capisce molto bene com'è cassato lo scudo in quanto la moneta risulta in altissima conservazione se non per quel punto dove appare mal coniata e generalmente appiattita. Inoltre sulle monete sono presenti evidenti fratture di conio, segno che i coni erano arrivati a fine vita. Probabilmente per questo motivo ne sono stati coniati di vari anni (ma questa è solo una mia supposizione). A proposito di ciò, la cassatura era realizzata riempiendo il piccolo scudo al centro del conio con del materiale prima della coniazione, non veniva scalpellato via proprio nulla dalla moneta finita. Tenete presente che nel conio l'incisione è in incuso quindi va riempito, non asportato. Questo significa che sui daotin che non hanno evidenti discrepanze temporali come il caso unico del '43 (dove le facce della moneta risalgono ad epoche differenti) e l'altro rarissimo caso dove le facce riportano entrambe le effigi, peraltro mai apparso in asta pubblica, il peso dovrebbe essere corretto, pur non presentando lo scudetto centrale. Detto questo si capisce come sia quasi impossibile, per gli anni diversi dal '43, affermare di trovarsi effettivamente di fronte a un daotin, a meno di non avere monete prossime al fior di conio che presentino questa particolarità, come quelle conservate al Museo. Non so rispondere alla domanda riguardo i cataloghi in quanto è da quando ho smesso di collezionare il Regno d'Italia che non ne apro uno; per quanto riguarda la scheda sul catalogo online mi ero proposto di sistemarla già molti anni fa ma non mi è mai stata data autorizzazione. Per logica comunque ritengo che tutti i daotin coniati, indipendentemente dall'anno riportato sulla moneta, siano consecutivi, ovvero coniati uno di seguito all'altro; per questo motivo dovrebbero riportare tutti le medesime particolarità, come schiacciature, segni sui campi e fratture di conio. Unendo questa convinzione alla supposizione che quelli conservati al Correr siano "buoni", posso dire che la moneta del '37, com'è ovvio, non è assolutamente un Daotin, quella del '41, confrontata, secondo me nemmeno, quella del '42 invece secondo me è effettivamente un Daotin coniato nel '48, quella del '43 in alta conservazione è ovviamente buona ed è mia. Aggiungo che del '43 io ne possiedo due pezzi ed entrambi presentano i medesimi segni sui campi, quindi sono di conio anche quelli. Spero di essere stato esaustivo. Ad ogni modo sto ultimando una pubblicazione a riguardo. Buona serata a tutti!
    2 punti
  12. Perdoni.... Ma la citazione dello studio l'aveva già fatta lei nel primo post di questo topic. Ed anche estremamente corretta. Chi voleva scaricarlo, leggerlo e citarlo poteva farlo da lì. Quindi cui prodest una nuova citazione in un elenco non ragionato di pubblicazioni?
    2 punti
  13. DE GREGE EPICURI Mi pare autentica e coniata. E' una moneta molto comune, e non mi risultano falsi di questa tipologia. Se la linea è in rilievo, credo si tratti del risultato di una frattura del conio (evento abbastanza frequente); se fosse "vuota", si tratterebbe di una frattura del tondello. Al rovescio mi pare ci sia anche un po' di patina antica.
    2 punti
  14. DE GREGE EPICURI Moneta piccola ( 3,73 g. e 17 mm) ma interessante e con dettagli abbastanza ricchi. La zecca è quella di Anazarbo, antica e importante città della Cilicia Piana. Al D la testa di Nerone a destra, con la scritta ΝΕΡΩΝ...ΚΑΙCΑΡ. C'è anche una contromarca circolare, non ben leggibile. Al rovescio, una Tyche seduta su una roccia, con un'anfora ai piedi. Legenda: ΚΑΙCΑΡΕΩΝ ΕΤΟΥC ΣΠ. Mi pare sia la RPC 1°, n. 4063. E' presente nella Coll. Lindgren al n. 1424.
    2 punti
  15. Serie sovrastampata migliaia - milioni Serie migliaia - miloni Serie miliardi
    2 punti
  16. Avrebbero potuto fare quelle in astuccio in versione proof, quelle sfuse bullion FDC
    2 punti
  17. Se non sbaglio, Il trattino fa la sua apparizione nelle emissioni di Vespasiano dall'anno 71 e si trova fino alle ultime emissioni di Domiziano dell'anno 88. Da qui in avanti non il trattino non appare più.
    2 punti
  18. @mero mixtoque imperio Riccardo di San Germano, Notaio imperiale, ci fa sapere che fu ordinato alle Zecche di Messina e Brindisi di coniare ed emettere Augustali:"Nummi aurei qui augustales vocantur de mandato imperatoris in utraque sicla Brundusii et Messane cuduntur". Federico II lo ordinò nel "Liber Augustalis". Questo lo evidenzi anche tu nel pdf. La nota n°4 presenta quanto scrive Stefano Locatelli che conferma le 2 Zecche di Brindisi e Messina Sostieni che la prima emissione dell'Augustale risalga al 1229 . Ora la domanda che ti pongo: come fa l'Augustale ad essere coniato nel 1229 quando il "Liber Augustalis" fu redatto nel 1231 ed è nel libro che si ordina di coniare ed emettere Augustali nelle Zecche di Messina e Brindisi? Dopo aver affermato la prima emissione dell'Augustale risalente al 1229 ,poche righe più avanti scrivi"A questo punto si può dire con ragionevole certezza che l'Augustale si coniò a Brindisi e Messina solo a partire dal 1231, ma a Napoli da quando?" Ora chiedi da quando si coniarono gli Augustali a Napoli ???? A pag.3 del pdf, sostieni che il cittadino scalese(come scritto nella cronaca di San Germano) fu incaricato di distribuire gli Augustali presso (San Germano= Cassino) e concludi che il cronista(San Germano)non specificò da quale Zecca dovessero essere presi gli Augustali che il cittadino scalese avrebbe dovuto distribuire e che la sede di Zecca doveva essere necessariamente Napoli. Supposizione, quest'ultima, che non condivido dal momento che ,fino a pag.3 del pdf non c'è nessuna documentazione che affermi la produzione di Augustali a Napoli. Inoltre, non leggo che il cittadino di Scalea si sarebbe dovuto recare a prendere gli Augustali per poi porli in circolazione. Potrebbe essere che gli Augustali gli siano stati fatti recapitare da Brindisi o da Messina, mediante la rete distributiva imperiale. Seguendo la lettura del pdf non ho letto alcun documento in cui vi sia scritto che a Napoli si coniarono Augustali. odjob
    2 punti
  19. In ogni caso devo dire che questa cosa delle "monetine" un pochino sta entrando in testa a mia figlia. Ogni tanto capita di trovare qualche monetina per terra e quando la raccolgo mi chiede "ce l'hai? A me manca!" E devo dire, qualche volta mi è anche capitato di trovare qualcosa che mi mancava.. soddisfazione doppia!
    2 punti
  20. Cercherò brevemente di referare quest'articolo commentandolo nel dettaglio allo scopo di facilitare la lettura al lettore e spiegando banalmente perchè la tesi dell'autore va, almeno per il momento e in assenza di nuovi documenti, rigettata. L'obiettivo che si pone l'autore è estremamente ambizioso: grazie alla catalogazione degli augustali, realizzata attraverso la monetazione imperiale romana, e grazie allo studio delle legende, ha creato un catalogo preliminare, che non solo offre una cronologia piuttosto attendibile (per l'autore - precisiamo), ma precisa anche l’attribuzione di queste monete alle zecche di Napoli, Brindisi e Messina. Paragrafo 1: L'autore parte dall'assunto che una delle principali zecche del periodo Svevo dopo il 1220 fosse Napoli. Come discusso nel thread relativo a quell'articolo tale assunto non è assolutamente dimostrato, la principale ipotesi alla base di questo lavoro viene a cadere. Come in tutti i lavori di S. Perfetto che ho avuto il piacere di leggere, la ricerca delle fonti e lo studio dei tesoretti è molto ben fatto e di piacevole lettura. In questo lavoro sono ad esempio citati i principali rinvenimenti di Augustali noti fino ad oggi, ricerca che da sola vale la lettura dell'articolo. Tuttavia questa interessante lavoro di ricerca, a detta dello stesso autore, non serve minimamente a dimostrare la tesi dell'articolo. L'autore scrive infatti: "Per ironia della sorte, a parte il tesoro delle Logge dei Banchi, che non è quello ideale per far partire la nostra indagine, applicando il criterio geografico, nessuno di questi tesori è consultabile, in parte per-ché dispersi, in parte a causa delle istituzioni che non rispondono e/o che non sono in grado di esaudire le mie richieste. Quindi, nella speranza di recuperare altri dati dal territorio in un futuro non troppo lontano, ma soprattutto sulla base delle conoscenze sin qui esposte, cercherò di trovare la soluzione al problema attraverso una classificazione mai realizzata prima. " Paragrafo 2: Il paragrafo 2 comincia bene, con una argomentazione molto interessante e condivisibile su titolo, monete di riferimento per la creazione dell'augustale nonché alcuni approfondimenti sulle lettere e sulle somiglianze di queste con le monete senesi. Sulla base dell'interpunzione si cerca di assegnare le monete a Napoli Messina e Brindisi: "Considerato che le monete con anelletto sono le più comuni, vanno intestate alla zecca più produttiva, vale a dire Napoli, mentre quelle con i punti vanno intestate a Messina, generandosi evidente correlazione tra zecche minori nell’impiego dei punti. Questa correlazione giustifica anche l’assegnazione delle monete con due punti a Brindisi..." Ovviamente dato che l'apertura della zecca di Napoli nel periodo considerato è quantomeno dubbia, questa parte paragrafo nonché l'assegnazione alle 3 zecche regnicole perde una buona parte del suo significato. Cominciano ora la parte un pò più traballante del lavoro presentato. Con molta umiltà, l'autore comincia così la sua argomentazione: "Essendomi occupato un po’ di tutte le monetazioni, a cominciare da quella romana imperiale, non ho potuto fare a meno di notare che molto probabilmente ogni profilo, che peraltro può generare una serie di conî con lievi differenze, è ispirato a un imperatore. " Il parametro utilizzato per datare gli augustali è "l’abbinamento di un certo tipo di busto per cui passò alla storia un determinato imperatore ai fatti vissuti da Federico. In tal modo, si datano agevolmente gli augustali ispirati a Cesare e ad Augusto, giacché sarebbero i primi (1229-1231)70, salvo anche alcune emissioni successive (v. infra), nonché quelli ispirati a Giustiniano, il fautore del Corpus iuris civilis, circostanza da abbinare necessariamente alle costituzioni di Melfi e al successivo quinquennio (1231-1236)". Queste alcune immagini, ma l'autore continua inserendo associazioni con Traiano, Costanzo II, Costantino, Giustiniano, Teodosio II, più ovviamente alcuni tipi incerti Con questa identificazione tra volto presente sull'augustale e presunto prototipo, l'autore afferma: " deve prevalere pertanto il criterio dell’identificazione dell’antico Cesare presente sull’augustale, da collegare agli avvenimenti degli anni 1229-1250." "Spunta inoltre un Federico ‘Domiziano’, studioso di diritto, che mantenne una politica sobria durante il suo principato e che pur sempre portò a termine il Colosseo; ma anche un Federico ‘Traiano’, imperatore sotto il quale l’impero raggiunse la massima espansione e che con Catone, Scipione e Giustiniano rappresentava l’immagine della giustizia; poi Caracalla, fautore della Constitutio Antoniniana del 212; quindi Costantino il grande, più che noto per il suo lungo regno caratterizzato dall’editto del 313 e dai vari concili, non-ché per aver introdotto il peso d’oro fino che sarebbe stato recuperato nell’augustale; fino a giungere tra le pieghe auree a una tipologia dell’augustale di Cesare, forse i primi ad essere emessi." L'autore usa questo strumento per datare gli augustali: Ad esempio, "Molto interessante il caso del tipo ‘Domiziano’ (gruppo 3), che fu riservato solo a Napoli. Il conio di questo augustale, probabilmente elaborato intorno al 1236, quando Federico II divenne proprietario dell’anfiteatro flavio, non lavorò oltre il 1244, quando lo stesso imperatore cedette la metà del Colosseo a Enrico e Jacopo Frangipane, investitura che fu prontamente annullata nello stesso mese di aprile da Gregorio IX". Oppure: "non può passare inosservata la presenza del tipo ‘Giustiniano I’, praticamente riservata alle sole zecche di Napoli (A) e di Brindisi (B), con un solo caso messinese (32). Un fatto sorprendente? A ben vedere non tanto, poiché la riforma del diritto del 1231, materializzatasi principalmente nel recupero delle pandette giustinianee, si era accelerata a seguito del tentativo del papa e dei suoi vassalli di spodestare l’imperatore, creando disordini mili-tari e giuridici nella parte continentale del Regno di Sicilia." Ovviamente questo criterio, dal punto di vista filologico, fa acqua da tutte le parti. In primo luogo perchè basato sull'assunto che nel 1230-50, si conoscessero con esattezza le gesta dei vari imperatori, cosa assolutamente non ovvia. Mi sembra improbabile che in quel contesto si conoscesse bene il Domiziano, studioso di diritto, che mantenne una politica sobria durante il suo principato e che pur sempre portò a termine il Colosseo. In secondo luogo si postula che Federico II imponesse la coniazione di un nuovo conio ogni qual volta si sentisse un pò più Domiziano, o un pò più Giustiniano, ecc. ecc. La spiegazione più semplice , quantomeno è a mio avviso, che ad un primo nucleo di monete effettivamente coniate ad imitazione delle monete imperiali romane (Augusto e Cesare), ne seguissero altre di qualità leggermente inferiore perchè coniate basandosi sullo stile delle precedenti. Qualità che scese gradatamente nel corso degli anni. Non a caso, la tipologia più comune risulta essere quella che secondo l'autore imita i folles dei primi anni di Giustiniano, ossia con ritratto con conio qualitativamente inferiore alle prime, probabilmente coniato anni dopo le prime coniazioni di augustali, quando l'attenzione nella produzione delle stesse era probabilmente calata. Tra l'altro risulta un pò complesso affermare una volontà da parte di Federico di rifarsi a Giustiniano con l'imitazione di un Follis, per giunta relativamente raro (quello con volto a destra). In conclusione: Articolo interessante per l'approfondimento degli stili del volto imperiali sugli augustali e sulle fonti, ma da rigettare al mittente per l'assegnazione delle zecche e la datazione basata sui volti degli imperatori, quantomeno opinabile.
    2 punti
  21. Ciao, le due monete che hai postato sono quelle del secondo e del primo tipo, rispettivamente, elencate nel Gigante. La differenza del contorno e della perlinatura penso siano dovuti soprattutto alla differenza nel metodo di coniazione. La moneta nella prima foto ha il contorno più marcato in quanto coniata con la virola, un sistema utilizzato per la prima volta sulle monete di Napoleone, che evitava la leggera espansione del contorno. Ti suggerisco la lettura di una discussione di poco tempo fa dove viene spiegata, molto meglio di quanto non possa fare io, la diversa tecnica di coniazione. @lorluke è un esperto che potrebbe darti maggiori informazioni. una saluto
    2 punti
  22. Nell'abstract leggo testuali parole: "A seguito della recente scoperta dell'ampia attività della zecca di Napoli nel periodo svevo..." Presunta scoperta fatta dall'autore in questione naturalmente e su cui, fino adesso, non ho letto nessuna conferma da parte di nessun altro studioso, al momento il silenzio più totale se non la recensione quantomeno dubbiosa di Raffaele Iula ad un saggio precedente di simile tenore, più che una "scoperta" aperta al dibattito scientifico, sembrerebbe più un'espressione di "solismo canoro" (ce la suoniamo e ce la cantiamo...)
    2 punti
  23. Concordo con gli altri utenti, le 500 lire caravelle sono tra le monete più belle della repubblica.
    2 punti
  24. Ciao, le foto sono piccole, da quello che vedo direi : Napoli, cavallo di Ferdinando II d'Aragona 1495-1496, ribattuto su precedente cavallo di Carlo VIII di Sulmona
    2 punti
  25. Ciao a tutti, aggiungo un cavallo da decifrare con vari strati, abbiamo un cavallo di Sulmona e un cavallo di Ferdinando con la T di Tramontano (non ho il peso).
    2 punti
  26. Perdonate tutti l'off topic ma mi sovvengono prepotenti questi esametri dattilici di Lucrezio Suàve, marì magnò turbàntibus àequora vèntis è terrà magnum àlteriùs spectàre labòrem; nòn quia vèxarì quemquàmst iucùnda volùptas, sèd quibùs ìpse malìs careàs quia cèrnere suàve est. et coetera PS. a prescindere da tutto una discussione interessante.
    2 punti
  27. Vero! Bellissima! Onestamente anche la moneta da 1000 lire bimetallica è una bella moneta a mio avviso
    2 punti
  28. Articolo: https://www.academia.edu/127433732/MINTED_BY_ROMANS_HOARDED_BY_NON_ROMANS_THE_ARCALIA_HOARD Academia.edu mi avvisa che il prof, Asolati ha appena caricato questo contributo recentissimo (2025) su un tesoretto rinvenuto in Romania. Si tratta di un tesoretto composto da 110 monete d'argento del peso di 268,32 gr. Lo spettro numismatico indica: 97 denari imperiali, 2 silique, 10 copie fuse di denari imperiali, 1 imitazione barbara di un denaro. Accanto alle monete è stata rinvenuta una fibbia di scarpa unna in argento. Il peso totale del tesoro è di 287,76 gr. La distribuzione delle monete in base agli emittenti è la seguente: • denari imperiali: Tito, Tito (Domiziano Cesare); Nerva: Traiano 7; Adriano 8; Antonino Pio 20, Antonino Pio (Faustina I Diva) 7, Antonino Pio (Marco Aurelio Cesare), Antonino Pio (Faustina II Augusta); Marco Aurelio 18, Lucio Vero 4, Marco Aurelio (Faustina II Augusta) 2, Marco Aurelio (Faustina II Diva) 2, Marco Aurelio (Lucilla Augusta) 3, Marco Aurelio (Commodo Augusto), Marco Aurelio (Antonino Pio il Divino) 3; Commodo 9, Commodo (Crispina Augusta) 3, Commodo (Marco Aurelio il Divino); Didio Giuliano, Didio Giuliano (Manlia Scantilla Augusta); Settimio Severo 2; • silique: Costanzo II 2; • copie fuse: Antonino Pio 2, Antonino Pio (Faustina I Diva); Commodo 5, Commodo (Marco Aurelio divinizzato); • imitazioni barbare: Antonino Pio Oltre a discutere del rinvenimento la pubblicazione è una riflessione sul ruolo dei metal detectoristi amatoriali e l'alleanza tra appassionati dello strumento ed archeologi nell'ambito della conoscenza del patrimonio culturale nazionale. Si legge nell'abstract: "L'approccio di convergenza tra la legislazione sullo statuto dell'utilizzo del metal detector in Romania e l'aumento della comprensione del significato della protezione del patrimonio culturale da parte dei metal detectorists ha portato nell'ultimo decennio all'aumento dei tesori segnalati scoperti tramite metal detector. Il tesoro oggetto del presente lavoro è probabilmente uno dei casi migliori in cui il codice di buone pratiche può gettare una nuova luce sull'interpretazione - e sulla sua metodologia - di una scoperta antica. Il tesoro è stato scoperto parzialmente dal metal detector, che nel momento in cui si è reso conto di aver trovato parte di un tesoro, si è fermato immediatamente e ha seguito la procedura legale. Quindi, l'archeologo ha intrapreso con urgenza uno scavo di salvataggio nel luogo del ritrovamento e ha registrato correttamente i nuovi ritrovamenti, ha recuperato completamente il tesoro e ha inserito l'area nel Registro nazionale dei siti archeologici, proteggendo così ufficialmente l'area da future attività di rilevamento dei metalli".
    1 punto
  29. Sono destinati all'estero. Fonte IPZS.
    1 punto
  30. non è così :non mi risulta che Travaini e Ruotolo abbiano scritto che l'Augustale fu emesso prima del 1231 non è così:nel Liber Augustalis si DISPONEVA come dovesse essere coniato l'Augustale, ciò vuol significare che non erano coniato precedentemente. odjob
    1 punto
  31. Ci sarebbe parecchio da scrivere su questi quarti, c'è ancora molta confusione in tante tipologie sabaude e siccome non si approfondisce più come si faceva una volta su questo forum mi sembra opportuno dare qualche chiarimento in più per chi avrà voglia di leggere e, se vuole, discutere della cosa... Partiamo con la prima cosa: le monete di Piemonte e quelle di Savoia avevano valori diversi, ma qui non mi risulta, da ciò che si trova indicato sulle ordinanze venivano prescritti tutte e due a 256 pezzi al marco e ad un titolo di denari 0.10. I quarti del primo tipo, chiamati di Piemonte, vennero coniati nelle zecche di qua delle Alpi, gli esemplari trovati sino ad oggi risultano con data 1581 a Nizza Vercelli e Torino, mentre con data 1583 solo Torino. Risultano dai rendiconti di zecca anche altre coniazioni in anni successivi, ma sono anacronistiche visto che non sono stati ritrovati esemplari, quindi è possibile che questi conti risultino senza differenze fra "di Piemonte " e "di Savoia " ma solo come quarti di grosso da 7 al Soldo. Quindi passiamo al secondo tipo, di Savoia, questa tipologia viene differenziata fra quelli battuti a Chambéry, con stella, e quelli battuti a Torino, senza stella. Personalmente senza stella io ho visto solo quarti con debolezza di conio in quel punto, mai uno senza stella e senza il dubbio che non fosse un difetto di conio. C'è molta confusione, questo si, ma preferisco suddividere i quarti in quelli di Piemonte, coniati al di qua delle Alpi e quelli di Savoia coniati a Chambéry. Oltretutto non vi sono altre tipologie con le stesse date se non il primo tipo 1581/1583 ed il secondo tipo dal 1585 (io non l'ho ancora visto) al 1594. Qui la mia domanda allora risulta diversa.. I famosi quarti di soldo, quelli con le iniziali CE coronate, non potrebbero essere i famosi quarti "di Savoia " ?? Il titolo era più alto e il valore maggiore, quindi ci starebbe, ad esempio a Gex dal 1584 al 1586 risulta dai rendiconti che vennero battuti marchi 2,310 di quarti da 7 al Soldo, ma gli unici quarti conosciuti di Gex sono quelli con le iniziali coronate! Queste tipologie poi si trovano coniate solamente a Aosta, Chambéry, Gex e Bourg tutte zecche che coniavano moneta "forte" di Savoia. Così si spiegherebbe la differenza fra questi quarti... in un trafiletto del Promis si può leggere che l'Arnaldi, zecchiere a Torino e Chambéry, battè alla metà del 1594 marchi 3,236 di marchi di Piemonte e marchi 8,833 di quarti di Savoia. Quali sarebbero quindi gli uni e quali gli altri?
    1 punto
  32. COME PROMESSO INSERISCO L'ESEMPIO DI DUE CARTOLINE DEI PRIMI MEDI DELL'ANNO E DEI MESI FINE 1923, INOLTRE INSERISCO LA TABELLA DELLE TARIFFE DEL 1923
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  33. Esistevano ancora almeno fino agli anni 2000, io qualcuna l'ho presa.
    1 punto
  34. a fatantony fapetri2001 Jagher littleEvil ART un sentito grazie per la interessante e copiosa discussione ed inserimenti saluti e buona serata ggc
    1 punto
  35. buona sera, ipotizzo che quella linea sia dovuta alla tecnica dei punzoni mobili,per il resto credo che la patina sia compatibile solo un pò cerata.saluti nino
    1 punto
  36. Bronzo di Settimio Severo (Cilbiani Superior, Lidia) che raffigura al rovescio il dio fluviale Kilbos sdraiato a sinistra, con in mano canna e cornucopia e il gomito appoggiato su un'urna da cui sgorga l'acqua (Classical Numismatic Group, LLC, Electronic Auction 541). Lot 321 Estimate: 300 USD. Price realized: 950 USD. LYDIA, Cilbiani Superiores. Septimius Severus. AD 193-211. Æ (35mm, 23.10 g, 6h). Publius Claudius Meandros, son of Arios, archon. AY KAI Λ CЄΠ CЄOYPOC Π, laureate, draped, and cuirassed bust right, seen from behind / ЄΠI AP ΠO KΛ MЄNANΔPOY API, KIΛBIANΩN TΩN ANΩ, River-god Kilbos reclining left, holding reed and cornucopia, resting elbow on urn from which water flows. Kurth –; Hochard –; Unpublished, but a second specimen in Athens. Brown patina, roughness, scratches. VF. Extremely rare, one of two known specimens. From the Dr. Michael Slavin Collection. Ex Classical Numismatic Group 46 (24 June 1998), lot 836. apollonia
    1 punto
  37. Alcuni francobolli anche nuovi se qualcuno me li vuole comperare accetto anche il solo valore nominale 50 milioni 4 milioni faccio anche lo sconto😂😂😂😂.
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  38. si , vedo che eravamo nel novembre 1923, proprio nel momento peggiore in assoluto, nei primi mesi dell'anno ancora era più leggera, ma a fine 23 era pazzesca, se ritrovo il mio albumino di lettere di questo periodo, inserisco qualche documento, comunque grazie per i suoi interventi, sempre molto graditi
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  39. Buongiorno @ggcasarini, Ne ho anche io qualcuno, e mi unisco alla richiesta di informazioni. Diciamo che, appartenendo (credo) agli anni dell'iperinflazione della Repubblica di Weimar, se dovessero seguire l'andamento della cartamoneta coeva, si tratta di emissioni ad altissima tiratura con conseguenti basse quotazioni, salvo rare eccezioni; ma ovviamente sono un neofita, e sarò ben felice di essere smentito. P.s. Se riesco stasera carico qualche foto di quelli che ho io Buon sabato a tutti!
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  40. Moneta buona, le 500 lire Caravelle sono a mio parere le più belle monete repubblicane.
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  41. Buongiorno @El Chupacabra bellissima... Immaginavo un tuo intervento con una chicca del genere... Ora manca solo quella di @cembruno5500 che già da tempo la vediamo in alcune discussioni su questa tipologia... Saluti
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  42. Concordo, peccato che è durata poco...
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  43. Smentito da chi? Se lo ha fatto lei non è sufficiente ovviamente, in ogni caso l'ho postato proprio per contribuire meglio al dibattito in questione, in modo che chi voglia approfondire e cimentarsi sulla materia possa farsi una propria idea e quindi eventualmente smentire, confermare, articolare o proporre ipotesi diverse... il metodo scientifico si basa anche sul confronto a più voci, corale, e non sul suonarsela e cantarsela da soli...
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  44. DE GREGE EPICURI Martedì 21.1.25 il prof. Adriano Savio ha presentato questo suo recentissimo libro. Non è proprio un libro di numismatica, ma un testo in cui si intrecciano numismatica, storia contemporanea (soprattutto francese), storia economica, cinema, enologia e gastronomia...con una attenzione particolare al periodo di Vichy ed a Ferdinand Céline. Ma anche al gioco d'azzardo. Savio è un profondo conoscitore della storia francese (anche economica) e del periodo della seconda guerra mondiale, e ci ha incantati con un racconto molto evocativo e piacevole, tratto in parte da esperienze personali. Uno spaccato esauriente dagli anni '40 agli anni '60.
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  45. Mentre talpescamente pellegrinavo in siti librari virtuali alla ricerca di buoni e saporiti libri inerenti la sapienza monetaria della Sicilia antica e della Magna Grecia, mi sono imbattuto in una botta di magno culo su uno dei siti più ordinari, Amazon... A volte su tale piattaforma avvengono misteriose e arcane vicissitudini che da un giorno all'altro, improvvisamente e inspiegabilmente, abbattono o innalzano vertiginosamente i prezzi di alcuni libri, e in questo bailamme di occulte forze prezziarie mi sono ritrovato davanti un'importante e costosa opera di Fischer Bossert sui tetradrammi di Siracusa, normalmente prezzata attorno ai 200 euro, precipitata a 60 euro... e tra Magna Grecia e magno culo, che altro potevo fare? Ho magnato pure io 😁
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  46. Ciao e benvenuto! Devi sapere che ti fai delle ottime domande e per nulla scontate. Non sono un raccoglitore di monete antiche,ma ti assicuro che la lettura su esse ogni tanto non mi manca. Anche io mi facevo le stesse domande,a maggior ragione della loro diversità iconografica. Vorrei quindi invitarti a studiare un pò come è strutturato in sezioni il forum,leggere il regolamento e puntare sulla sezione d' appartenenza. Con calma potrai notare dai titoli delle discussioni che la compongono,che questi argomenti vengono trattati. Magari devi avere un pò di pazienza,perchè potrai non trovare risposte esplicite immediate,ma di sicuro stanno nel mezzo della discussione. Per esempio: " potrebbe trattarsi di un dupondio dell' imperatore" e un altro risponde " no,impossibile dupondio,perchè la testa è......". Non anticipo nulla,io non sono nessuno in questa monetazione,ma ti affido a due dei moltissimi esperti: @Illyricum65 @Stilicho e tanti altri. Tu intanto leggi e chiedi sempre,aprendo nuove discussioni,utili per tutti e per chi come te si sta avvicinando a questa monetazione. Mi sono dilungato assai,ma avevo veramente il piacere. Riccardo
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  47. Milano, Carlo V Denaro da 25 soldi. Falsa.. Eros
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  48. 1815 Medaglie o gettoni del GIURAMENTO DELLE PROVINCE VENETE all'IMPERATORE FRANCESCO I Nel rovescio sotto la Corona Imperiale FIDES NOVI REGNI / SACRAMENTO FIRMATA / VENETIIS / DIE VII MAII / MDCCCXV. Queste medagliette del Giuramento furono gettate alla folla per perpetuare l'avvenimento. Argento, mm.23 - Rif. Turricchia n.3
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