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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 02/12/25 in tutte le aree

  1. Poco fa finalmente sono riuscito a parlarci. La persona che mi ha risposto, molto gentile e disponibile, oltre ad aver chiarito i miei dubbi sull'iscrizione del Circolo, mi ha dato alcune importanti notizie. Tutte le monete previste sono state prodotte e sono conservate all'interno del Vaticano: immagino intendesse quelle del 2024, ma forse anche qualcuna di quest'anno. A mia precisa domanda sui tempi di distribuzione, ha risposto che sperano di ultimare le procedure di registrazione entro Pasqua, e che, in ogni caso, le monete NON SARANNO MESSE IN VENDITA PRIMA DI GIUGNO!!! A questo punto non resta che armarci di pazienza, tanto, ha detto, possiamo stare tranquilli, nessuno resterà senza 😁 petronius
    3 punti
  2. Dopo le monete di Lanciano, i ducali e gli Augustali di Napoli io adesso voglio il tarì di Secondigliano... per dare spunto e sostegno all'impresa posto anche un utile sussidio bibliografico dove trovare tanti bei documenti inediti da forz... ehm, interpretare allo scopo di invent.. ehm, scoprire il favoloso tarì secondiglianense sempre sfuggito ai numismatici... (Cacchio, però devo ammettere che la fantanumismatica ha il suo fascino, ispira suggestioni del tipo: Indiana Jones e i ducati di Atlantide 🤓)
    3 punti
  3. di Marzio Zamattio L’eccezionale ritrovamento risalente a 3.000 anni fa. Il soprintendente Marzatico: «Non è mai stata trovata un testimonianza così importante per il periodo e la qualità degli oggetti» Servirà riscrivere la storia della città dopo la straordinaria scoperta, avvenuta nell’agosto 2023 e annunciata con orgoglio ieri, 11 febbraio, a 8 metri sotto il livello stradale, di una necropoli monumentale risalente a 3.000 anni fa, all’età del Ferro. Oltre 200 le tombe rinvenute (sinora), complete di corredi — tra cui una spada rotta, un insieme di anelli di un pettorale, punte di lancia, fibule in ambra e spilloni in pasta vitrea — che rappresentano solo una parte di quelle potenzialmente conservate nel sottosuolo ancora da indagare in via Santa Croce, in pieno centro storico, dove il Gruppo Dalle Nogare sta realizzando due plessi abitativi. «Si tratta di una scoperta incredibile, che ci mostra una nuova storia della città di Trento, non più solo come città romana», commenta la vicepresidente e assessora provinciale alla cultura, Francesca Gerosa. Sottolineando che si sta «lavorando intensamente per riportare alla luce un pezzo di storia finora sconosciuta», i cui lavori procedono a spron battuto dall’aprile del 2024, in una parte del sito, «anche se c’è ancora tutta un’intera area da monitorare per poi valutare quali azioni intraprendere», aggiunge Gerosa. A cominciare dalla fruizione da parte di tutti. La scoperta è avvenuta durante gli scavi di realizzazione di un garage (ora spostato) sotto il piazzale che confina con l’oratorio del Duomo, con l’indagine diretta dall’Ufficio beni archeologici della Soprintendenza per i beni culturali della Provincia. Le stele funerarie di marmo trentino e veronese Immediata l’emozione quando si scende sotto il livello stradale tra via Santa Croce e via Madruzzo e ci si ritrova in un attimo nel passato. Suggestivo vedere il sito — nel quale sta lavorando l’equipe della Cora società archeologica — dove emergono le stele funerarie di marmo trentino e veronese, che raggiungevano l’altezza di 2 metri e mezzo, utilizzate come segnacolo e organizzate in file come le tombe negli attuali cimiteri. Quasi tutte in piedi, preservate da 4-5 alluvioni avvenute successivamente. Una sensazione di trovarsi in un luogo sacro che avvicina agli abitanti di quel periodo, nell’età del Ferro, tra il 900 al 600 a.C. «Era una società evidentemente insediata nella conca di Trento e che rappresentava il suo potere e prestigio attraverso la deposizione di oggetti emblematici del proprio status privilegiato», spiega il soprintendente per i beni culturali della Provincia, Franco Marzatico. Che definisce il ritrovamento «una scoperta straordinaria: non è mai stata trovata un testimonianza così importante sia dal punto di vista cronologico sia per la qualità degli oggetti». Le informazioni sulla società di quel periodo «Questa è una delle tombe certamente più significative di questa necropoli monumentale, si possono vedere i resti della cremazione e una serie di oggetti in bronzo, tra cui una paletta, degli spilloni e una punta di lancia che testimoniano il defunto — spiega Elisabetta Mottes dirigente dell’Ufficio beni archeologici della Provincia — finora non avevamo alcuna informazione sulla società di quel periodo, è la prima volta, ed è un ritrovamento importantissimo di questo periodo durante la fondazione di Roma». La scoperta della necropoli monumentale apre nuovi scenari e ipotesi interpretative per la ricerca archeologica. «Siamo nell’età del Ferro, un periodo di profonde trasformazioni dal punto di vista storico-culturale in tutto il Mediterraneo, nell’arco alpino e oltralpe— illustra Marzatico — fioriscono le grandi civiltà, gli Etruschi, i Fenici, i Greci e i Celti, e sono anche i tempi della fondazione di Roma nel 753 a.C.». In questa area della città, nei primi secoli del I millennio a.C., era presente l’ampio alveo del torrente Fersina con una rete di canali torrentizi che si intrecciavano tra loro. Le ossa poste in contenitori di ceramica Le alluvioni iniziati già nelle fasi di utilizzo della necropoli hanno invaso il luogo sacro conservandolo fino ai nostri giorni permettendo di documentare in dettaglio i piani d’uso della necropoli e di ricostruire le pratiche funerarie della comunità vissute in quel periodo, prima dei Reti. Serviranno altre analisi interdisciplinari e studi sui resti e sui reperti deposti come corredo e offerta: all’interno delle cassette litiche è presente la terra di rogo, una raccolta intenzionale di ossa calcinate poste entro contenitori in materiale deperibile, meno frequentemente in vasi ossuari. «Si pensa che i resti combusti spesso collocati sopra il corredo personale fossero avvolti in contenitori di tessuto, di cui in alcuni casi si sono conservate le fibre, chiuso con spilloni o fibule», evidenzia Michele Bassetti della Cora società archeologica che coordina sul campo le indagini insieme a Ester Zanichelli e alla loro equipe di ricerca. In alcune tombe la forma dell’accumulo suggerisce la presenza di cassette lignee quadrangolari. Le le ossa venivano poste in contenitori di ceramica. Tra i reperti recuperati. Ora lo studio scientifico del ricco archivio di dati fornito dall’eccezionale sito archeologico sarà effettuato da una equipe di ricerca interdisciplinare che prevede la partecipazione di enti e specialisti di varie istituzioni italiane e straniere. In attesa di poter visitare l’intera necropoli risorta a disposizione di tutti. Trento, scoperta una necropoli preromana con 200 tombe: «Si deve riscrivere la storia della città» | Corriere.it
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  4. La prima Aquila... ...era un'aquila a metà Le prime monete d'oro a uscire dalla zecca di Philadelphia furono infatti quelle da 5 dollari, le half eagles. E ci vollero tre anni dal Mint Act perché questo avvenisse. Il motivo va ricercato nel fatto che prima di iniziare la produzione delle monete d'oro e d'argento, l'assayer (il responsabile del controllo della qualità delle monete) e il chief engraver (l'incisore capo) della zecca, dovevano corrispondere ciascuno una garanzia di 10.000 dollari, come stabilito dal Mint Act stesso. Una cifra folle per l'epoca. Fu soltanto nel marzo 1794 che queste cifre vennero ridotte a 1.000 dollari per l'assayer e 5.000 per il chief engraver (che non erano pochi, ma a quanto pare poteva permetterseli ), e si potè così iniziare la produzione delle monete d'argento, mentre per quelle d'oro si dovette attendere l'anno successivo, quando alcuni privati, il primo Moses Brown di Boston, fornirono alla zecca una quantità sufficiente di metallo. Brown depositò 128 once a metà febbraio 1795, altri depositanti si aggiunsero (furono poi loro, naturalmente, a ritirare le monete coniate, con un piccolo aggio per la produzione), e finalmente, il 31 luglio, 744 half eagles uscirono dalla zecca, seguite, l'11 agosto, da altre 520. In totale, nel 1795, ne furono coniate 8.707. Cinque dollari oggi sono spiccioli, ma a fine '700 una half eagle non era certo una moneta che la maggior parte della gente si portava dietro quando usciva a fare compere. Erano semplicemente troppi soldi perché una persona media li maneggiasse casualmente, la maggior parte delle half eagles avevano la funzione di bullions, oro da investimento, usato soprattutto nelle transazioni tra uomini d'affari, istituzioni pubbliche, e molte furono utilizzate negli scambi internazionali. A causa di questo, e di diversi altri fattori, molte di queste monete, nel tempo, finirono per essere rifuse Continua...
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  5. io devo iniziare a mangiare più leggero 😁
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  6. be.. se con i francobolli si ringiovanisce, io fra poco divento un poppante in fasce
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  7. Ciao. Eccoli. Le descrizioni e le foto sono del venditore. Sono più che soddisfatto dell'acquisto. COLLEZIONE GIÀ APPARTENENTE AD UNA ILLUSTRE CASATA ROMANA. MONETE E MEDAGLIE PAPALI. Roma, P. & P. Santamaria Numismatici 1934. Legatura posteriore in mezza pelle con angoli, cm 25 x 18, pp (8) 111 (1)+ XXIII tavole in nero. Legato senza le brossure. Catalogo dell’incanto della collezione Lancellotti, del 17 dicembre 1934. MONETE PER COLLEZIONE. Roma, P. & P. Santamaria 1961. Brossura editoriale a stampa, cm 26.5 x 19.5, pp (50) + XLIII tavole in nero. Catalogo d’asta, con foglio delle valutazioni. Alcune tavole legate al contrario.
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  8. Ottimo acquisto, con un buon catalogo ora studiali.
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  9. Può essere che lo abbia fatto periziare chi lo ha comprato e poi ha capito che c' era qualcosa che non quadrava,e quindi per essere rimborsato si è fatto periziare il pezzo... Tra l'altro diverse case d'asta richiedono la perizia non di uno ma di due periti in caso di contenzioso tra le parti... Poi se è stato un privato che si è voluto togliere questo sfizio si, è un genio...
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  10. Attenzione che alcune date di emissione sono cambiate. Per esempio il cielo adesso porta come data di emissione il 17 giugno. e sono cambiate anche Campari (11 aprile) e violenza sulle donne (6 marzo)
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  11. La zecca di Napoli e quella di Palermo non erano le uniche che utilizzavano diversi punzoni per realizzare più caratteri... Era un modo come un' altro di ingegnarsi alla bisogna e per risparmiare... Il tuo grano, secondo me, è un BB+...
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  12. Interessante la conferenza di ieri sera, Fabio ha fatto un'esposizione a 360° sulle zecche imperiali e provinciali romane e illustrando le varie riforme monetarie susseguitesi con i vari imperatori. Per concludere con i due casi delle zecche di Aquileia e Deultum, illustrando come nacquero le città e come riconoscere le monete di appartenza coniate dalle due zecche. Al termine della conferenza si è potuto vedere monete di queste due zecche e poi il consueto brindisi questa volta accompagnato da degli squisitissimi dolcetti in pasta di mandorle offerti da un Socio. Ringraziamo Fabio Songa per la conferenza e i partecipati in presenza e collegati da remoto.
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  13. Per completezza di quel che hai detto,aggiungo screen dal sito di @andrea78ts "errori di coniazione" dove si elenca una lista dal piú raro a scendere 😃 Nel mio caso 1918 su 1895
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  14. Cito dal sito dell'AdE: "Per quanto riguarda i criteri di determinazione della base imponibile l'art. 68, comma 6, del TUIR, prevede che le plusvalenze sono costituite dalla differenza tra il corrispettivo percepito (ovvero la somma o il valore normale dei beni rimborsati) ed il costo (ovvero il valore d'acquisto), aumentato di ogni onere inerente alla loro produzione, compresa l'imposta di successione e donazione, le spese notarili, le commissioni d'intermediazione, la tassa sui contratti di borsa, ecc., ad eccezione degli interessi passivi." Quindi, nel Tuo caso, il costo della sterlina sarà determinato dall'importo dell'aggiudicazione (300 euro) + le commissioni d'asta (60 euro) + le spese di spedizione se la sterlina è stata spedita e non ritirata a mano. Ergo, da 600 euro (corrispettivo percepito) sottrarrai il costo complessivo come sopra determinato e, sulla differenza (plusvalenza), calcolerai l'imposta (attualmente il 26%). M.
    2 punti
  15. Buongiorno, fantastica scoperta. Adesso devo tirare fuori tutte le mie monete interessate e vedere se rientrano nella fattispecie. 🤗 questo è quello che adoro di questo forum, suscitare la curiosità e poi diffondere conoscenza. però se non ho fatto caso prima a questi dettagli (oltre a perché non lo sapevo) e’ il fatto di non avere una lente di ingrandimento buona.
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  16. La mia, anche se molto piú modesta 😆
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  17. Apro questa nuova discussione che servira' ad entrare nel mondo degli annulli e della marcofilia in generale. Si potranno a Vostro piacimento postare annulli mondiali che riportano la data del giorno. Esempio, oggi 12 febbraio .. va benissimo postare un annullo del 12 febbraio di qualsiasi anno. Questo ci darà modo di approfondire e deliziarci di una parte della filatelia che a volte è sottovalutata. Ecco il primo: 12 febbraio
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  18. SALERNO COLLEZIONA 15 e 16 Febbraio 2025 3° Convegno Borsa scambio collezionistico filatelico e numismatico. I giorni Sabato 15 e domenica 16 febbraio 2025, si terrà, nella accogliente location della Stazione marittima di Salerno (ideata dall'archistar Zaha Hadid) il terzo evento collezionistico della città Dopo le prime due edizioni del 2023 e del 2024, si rinnova il trait d'union tra i collezionisti del nord e del centro della nostra penisola con il meridione; Salerno si conferma snodo centrale del collezionismo italiano. L'Evento è creato in collaborazione con il CENTRO ORGANIZZATIVO NUMISMATICO C.O.N. e si fregia dell'IMPORTANTE patrocinio della N.I.P. (Numismatici Italiani Professionisti) che certifica la ASSOLUTA SICUREZZA in cui si svolgerà la manifestazione, grazie ai sistemi di sorveglianza presenti (unico convegno in Campania con tale riconoscimento) Nei 2 giorni saranno presenti i maggiori nomi della numismatica italiana e produttori di accessori internazionali, importanti Case d'Asta internazionali, provenienti da TUTTE le regioni d'Italia incluso le isole. Sarà possibile scambiare, visionare, acquistare, far valutare monete, medaglie, banconote, francobolli, stampe, libri ed oggettistica. Gli orari di apertura e chiusura per entrambi i giorni sono dalle ore 9 alle 19. L'ingresso è gratuito, l'ampio parcheggio da 25 mila metri quadrati oltre 800 posti sottostante la Piazza della Libertà permetterà a tutti i collezionisti e curiosi di partecipare all'evento in grande comodità. L'area espositiva è raggiungibile con ESTREMA facilità da ogni parte della città. Il sito è a soli 1.8km dalla stazione ferroviaria, raggiungibile con una bellissima passeggiata sul lungomare cittadino. Convenzioni per ricettività alberghiera e food sono presenti. Per informazioni su come esporre o partecipare, contattare: PIERPAOLO IRPINO - C.O.N. - Centro Organizzativo Numismatico +39 392 90676 46
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  19. Grazie della segnalazione @viganò, catalogo molto interessante.
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  20. Sul copricapo a forma di granchio. apollonia
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  21. Ciao a tutti . Questa moneta su ebay mi ha fatto veramente sorridere perciò la voglio condividere con voi. Un pó di allegria non fa mai male.. ciaoooo
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  22. Allora è un Certificato di non autenticità.
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  23. 1 punto
  24. Mi sa che oggi mi passa la fame! Appena usciti dalla busta arrivata oggi: Grazie a voi ho di nuovo allargato un po' i miei orizzonti, adesso me li guardo per benino, poi vi faccio sapere. njk
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  25. Geniale chi ha pagato per farlo imbustare nonostante fosse falso 🤣
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  27. Buongiorno Condivido con voi il mio ZN per confronto Secondo voi arriva a BB O siamo su MB
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  28. Buon Pomeriggio, Non credo sarei in grado di rifarlo, dopo alcuni tentativi con GIMP, sono arrivato a questo risultato: Lo trovo più curato rispetto al prcedente, la funzione penso fosse confrontabile. ritengo alcuni particolari notevoli, il paesaggio che si intravede dalla bifora, i fiori, la conocchia per filare...
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  29. Sono "monete" per collezionisti. L'unico obiettivo è venderle. Ciò che comanda è il fatturato, il cash. Come per ogni azienda, l'importante è vendere il proprio prodotto. Tanto tra un po' di anni saranno solo argento trattato a peso, perché mai qualcuno dovrebbe preoccuparsi di ciò che c'è scritto nei documenti? Piaccia o no (e capisco che non è una bella cosa), bisogna porsi nell'ottica aziendale e non solo in quella del consumatore
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  30. Terminata la Propaganda di Guerra , passo ai Pacchi Postali del Regno (24-35) soprastampati a sx con la scritta Repubblica Sociale italiana e a dx con il fascetto, tutto in nero, Sassone (35/47) anche questi come tutto il materiale soprastampato, è frutto di molti falsi di cui fare molta attenzione serie composta di 12 francobolli
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  31. Se non ricordo male è già stato proposto: Corsa spettacolare
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  32. Da Sebaste di Frigia, un accattivante esemplare in AE al nome di Caracalla, con al diritto busto dell' imperatore laureato e corazzato ed al rovescio raffigurazione della decapitazione di Medusa da parte di Perseo, assistito da Atena . Sarà il 3 Marzo in vendita Savoca Herakles 2 al n. 63 .
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  33. Riprendendo una discussione aperta da poco in questa sezione: Lotto 60 del catalogo
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  34. Una moneta d'imitazione coniata nello stesso periodo dell'originale. Che ha quindi un notevole interesse numismatico.
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  35. Non sarei così estremo per la definizione di questo grado di rarità( R5).Non ci sono definizioni perentorie.Dopo aver fatto i miei complimenti a Daniele, per questo pezzo eccezionale,voglio dire la mia: credo che ci siano in giro più pezzi di quanto , abitualmente, si scriva. Non molti, ma più dei 5-6 di cui, aneddoticamente, si parla.Lo dicono le aste...ogni anno questa moneta è presente in una di esse, le migliori, naturalmente. A meno che le stesse non vengano rimesse in vendita dopo pochissimo tempo di collezione!Credo che il grande collezionista, che ambisce al possesso di questa celebrata moneta, la voglia tenere fino alla fine dei suoi giorni... A proposito delle due monete SV 1823 Roma, di cui ho parlato, la seconda sarà presente nell'asta Nomisma 73.E' in copertina .Vediamo come la descriveranno.Nomisma l'ha già trattata spesso.
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  36. The Eagle Sebbene spesso si creda che la parola "Eagle" (Aquila) sia solo un nomignolo per le monete americane in oro, fu lo stesso Mint Act del 1792 a designare con questo termine la moneta da 10 dollari e i suoi sottomultipli, half eagle (5 dollari) e quarter eagle (2,50 dollari). Si aggiungerà, quasi 60 anni più tardi, la double eagle, la prestigiosa moneta da 20 dollari la cui storia abbiamo già raccontato James B. Longacre e la "Double Eagle" Nel Mint Act era specificato che doveva comparire"sul retro di ciascuna delle monete d'oro e d'argento la figura o rappresentazione di un'aquila con la scritta "UNITED STATES OF AMERICA". Questo perché l'aquila, animale araldico per eccellenza, era già fin dal 1782, sia pure informalmente, uno dei simboli degli Stati Uniti: è "uccello ufficiale della nazione" dal 2024 (l'Italia ne ha uno? non fate giochi di parole ). L'aquila in questione è l'aquila di mare testabianca (Haliaeetus leucocephalus), detta anche erroneamente "aquila calva" dalla traduzione del termine inglese bald eagle, comunemente usato negli Stati Uniti. Rapace autoctono del Nord America, ha oggi una popolazione stimata di 150.000 individui negli Stati Uniti ed è presente con 15000-20000 individui anche in Canada. Nonostante fossero un simbolo, sono state a lungo cacciate per farne un trofeo o perché ritenute dannose, tanto da essersi quasi estinte nel 1920. Da allora, ucciderle è vietato dal governo americano, e ora ne sopravvivono circa 150.000 in Alaska, Florida, Indiana, Colorado, Texas, California. petronius
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  37. Buongiorno, il discorso è molto ampio ma provo a riassumerlo. Innanzitutto, dobbiamo considerare che le monete del Regno veramente rare si contano sulle dita di una mano (escludiamo per un momento le serie per collezionisti): se Lei fa caso, ad esempio, in quasi tutte le aste compare un 5 lire del 1914 e un 5 lire del 1901. Possiamo considerarle rare? A mio parere, no. Possiamo considerarle costose? A mio parere, si. Queste considerazioni non inficiano ovviamente il fascino emanato da tutte le monete del Regno e il grande interesse che gli appassionati (sottoscritto compreso) nutrono verso di esse. Secondariamente, sono convinto del fatto che un discorso sulla rarità debba essere collegato alla conservazione di una moneta. Anche in questo caso, un esempio può essere utile: un 2 lire 1911 "Cinquantenario" in conservazione SPL o meno è comunissimo, mentre un vero FDC non lo si vede tutti i giorni. Come classifichiamo dunque la rarità di questa moneta? Ha senso affermare che è "rara" o "comune" senza alcuna distinzione in base alla conservazione? A mio parere, no. Nel caso del 5 lire del 1937 stiamo parlando di una moneta che si trova facilmente in tutte le conservazioni, dunque il giudizio sulla rarità dovrebbe più correttamente volgere sul "comune" o, se vogliamo essere generosi, sul "non comune" per la moneta FDC. Spero di essere stato chiaro e mi scuso se mi sono dilungato. Un saluto e grazie @fatantony Buongiorno, leggo ora il Suo intervento ma spero che quanto sopra indicato possa essere di aiuto. Un saluto.
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  38. Qui le località in cui il gettone è pagabile fan parte della legenda del dritto invece di essere incise sul contorno come nei due gettoni precedenti. apollonia
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  39. In pricipio… ...come abbiamo visto anche in altre discussioni, nelle 13 colonie inglesi che sarebbero andate a costituire gli Stati Uniti, si utilizzavano monete di ogni genere e paese (mancando una monetazione comune, a parte alcune emissioni delle singole colonie), e anche, per necessità, numerosi succedanei delle monete vere e proprie. A seguito della raggiunta indipendenza nel 1783, ci furono molte discussioni nel Congresso sulla creazione di una moneta e una Zecca nazionali, ma fu solo dopo l'adozione della Costituzione del 1789 che la questione incominciò a fare dei veri progressi. Se qualcuno può essere chiamato il Padre delle monete degli Stati Uniti, questi è Alexander Hamilton (1755-1804), primo Segretario al Tesoro. Dopo aver studiato a lungo la questione monetaria, Hamilton, il 28 gennaio 1791, sottopose al Congresso un dettagliato rapporto, che gettò le basi per quella che sarebbe diventata la monetazione del suo paese. Sebbene la più diffusa moneta internazionale fosse il cosiddetto "dollaro spagnolo" d'argento (Spanish Milled dollar), Hamilton sostenne l'adozione di un sistema bi-metallico, nel quale oro e argento avrebbero goduto di pari status, sulla base di un rapporto 15 a 1, ovvero un'oncia d'oro avrebbe avuto un valore corrispondente a 15 once d'argento: che era poi il rapporto prevalente quasi ovunque nel mondo. La sua idea era di determinare il peso standard e la finezza del dollaro spagnolo, adottando gli stessi valori per il dollaro americano d'argento, per poi, partendo da lì e applicando il rapporto 15 a 1, stabilire il peso ideale per il dollaro d'oro e i suoi multipli. Cosa che ottenne pesando un buon numero di dollari spagnoli prelevati casualmente dalla circolazione, facendo poi la media tra i valori riscontrati. Nel suo rapporto, Hamilton elencava anche quali avrebbero dovuto essere le monete emesse dagli Stati Uniti. Tra queste: "One gold piece equal in weight and value to ten units, or dollars." "One gold piece equal to a tenth part of the former and which shall be a unit or dollar." Seguivano poi le altre monete, in argento e rame. Dunque, il piano di Hamilton prevedeva l'adozione di due monete d'oro, da 10 e 1 dollaro. Ma la seconda fu respinta dal Congresso, e vide la luce solo più di 50 anni più tardi. In compenso, si decise di adottare due sottomultipli da 2,50 e 5 dollari: quest'ultima, fu la prima moneta d'oro a uscire dalla Zecca di Philadelphia, nel 1795. Alexander Hamilton è ancora oggi universalmente conosciuto anche da chi, con ogni probabilità, non ha alcuna idea del ruolo avuto nella creazione della moneta americana. Infatti, basta aver maneggiato, o anche solo visto in foto, una banconota da 10 dollari... lui è lì petronius
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  40. Il ponte di Solcano / Solkan (Nova Gorica, Slovenia), il più grande del mondo a campata unica in pietra, su un francobollo da 30 lire dell'amministrazione militare jugoslava dell'Istria (1945-1947). A fianco un segnatasse.
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  41. Ciao a tutti, oggi vorrei condividere con voi una delle prime aggiunte del nuovo anno, una moneta che volevo già da un po' ma per un motivo o per l'altro non avevo ancora avuto occasione di prendere. Si tratta di un bellissimo denario della Gens Pompeia che, a parte il meraviglioso ritratto di Roma al dritto che considero un bonus non da poco, al rovescio presenta una raffigurazione spettacolare del mito della Fondazione di Roma, non mi dilungo sul quest'ultimo perché immagino non ci sia molto da aggiungere a quello che tutti già sanno. Un ulteriore "bonus" è dato dal fatto che la moneta appartiene alla Gens di Pompeo Magno e quindi posso anche spuntare una casella dalla mia lista di Gens dei protagonisti della storia repubblicana. Tornando al rovescio in questione vi sono raffigurati la lupa mentre allatta i gemelli. Dietro abbiamo il pastore Faustulus che si appoggia ad un bastone mentre tende una mano verso il ficus ruminalis sul quale si trovano 3 uccellini, uno forse è un picchio? Di solito a quanto so è quello che viene raffigurato sul ficus. Non capisco bene il gesto di Faustulus, se sta semplicemente tendendo la mano verso il ficus, se ha un fico fra le mani o se magari a qualcosa a che vedere con l'uccellino sul ramo. Mi entusiasmano tantissimo i dettagli, come la veste del pastore, le costole (?) visibili sul corpo della lupa e tutta la scena in generale, impressionante come (lo diciamo spesso) una rappresentazione così dettagliata stia su un tondello così piccolo, non credo sia stato semplice come semplice non è stato coniarle visto che non è sempre facile trovarne una con la raffigurazione o la legenda complete. Nello scegliere l'esemplare da aggiungere in collezione ho dato priorità alla rappresentazione del rovescio, sono estremamente soddisfatto della mia scelta e della moneta in generale perché come dicevo anche prima, non è assolutamente trascurabile neanche la qualità del dritto, ci tengo anche a ringraziare il numismatico (di solito uso venditore ma anche se è pure quello chiaramente non mi sembra che la parola descriva ciò che questa persona significa per me e per la mia passione) che mi ha aiutato nella scelta con la consueta competenza e affidabilità. Veniamo quindi alla moneta: Gens Pompeia-Sex. Pompeius, Denario, Roma, 137 a.C., Crawford 235/1b 4.04g X 18mm, Argento D/ Testa di Roma con elmo attico alato; davanti, X; dietro, una brocca. R/ FOSTLVS - SEX PMO / ROMA; il pastore Faustulus che guarda la lupa che allatta i gemelli; dietro, il ficus ruminalis. Ringrazio tutti per l'attenzione, alle prossime, Matteo
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  42. Tempo fa , comprai un vecchio Atlantino Storico, risalente al 1941. Che riporta una bella carta della Libia, con le sue province. e una breve descrizione dei fatti storici della nostra occupazione l'Atlantino costava 6 Lire ( non poco, credo, per quei tempi).
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  43. Terminato il racconto della circolazione interna dei Trade dollars, non dobbiamo però dimenticare che essi erano stati pensati per l'uso nei paesi dell'Estremo Oriente. Già nel 1873, primo anno di produzione, la maggior parte delle monete coniate venne esportata in Cina. Nell'ottobre di quell'anno l'imperatore Tonghzi fece fare un test di analisi sulle monete, a seguito del quale emise il seguente proclama: "Questa proclamazione, quindi, è per informazione di voi mercanti, commercianti, soldati e persone di ogni distretto. Dovete sapere che il "Dollaro commerciale dell'aquila" che è arrivato di recente a Hong Kong è stato saggiato congiuntamente da ufficiali appositamente nominati allo scopo, e può essere preso in pagamento di dazi, ed entrare in circolazione generale. Non dovete guardarlo con sospetto. Allo stesso tempo, i ladri, i truffatori e simili, sono qui severamente proibiti di fabbricare imitazioni spurie di questo nuovo Dollaro dell'aquila, con l'obiettivo del proprio profitto. E se osano sfidare questo divieto, e fabbricare moneta falsa, saranno, una volta scoperti, sicuramente arrestati e puniti. Che tutti obbediscano con tremore! Che non ci sia disobbedienza! " Ma nonostante le rassicurazioni, i cinesi non si fidavano troppo, ed erano soliti ricorrere alla pratica del chopping, ovvero marcavano le monete di cui avevano constatato di persona la bontà con dei segni detti Chopmarks I chopmarks sono caratteri in lingua cinese che venivano impressi sulle monete d'argento dai mercanti o dagli scambisti, a testimoniare che avevano superato positivamente l'esame di autenticità. Una garanzia personale che quella moneta era di buon argento! Questa pratica, serviva a facilitare l'accettazione delle monete per la circolazione, ed era al tempo stesso una forma gratuita di pubblicità per questo o quel commerciante. I chopmarks potevano essere così numerosi da rendere quasi irriconoscibile il disegno della moneta, per questo il decreto del 1887 ammetteva al cambio solamente Il fatto che i dollari contromarcati non fossero redimibili ha fatto sì che migliaia di essi siano arrivati fino ai giorni nostri (altrimenti sarebbero stati rifusi), e queste monete personalizzate sono ora affascinanti reliquie di un'epoca che fu petronius
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  44. Sebbene ormai privo di valore legale e non più coniato dal 1878, il Trade dollar non voleva proprio saperne di andare in pensione, e continuò a essere scambiato in qualche modo ancora per un decennio. Dal 1883, le aziende rifiutavano di accettarlo in pagamento, o lo facevano solo con un forte sconto. Milioni di pezzi già coniati rimanevano in circolazione, poiché non c'era modo di convertirli in qualcos'altro, se non per il loro valore intrinseco. Costantemente in calo per tutti gli anni 1870/80. Chi possedeva i dollari, era riluttante ad accettare una perdita del genere, e il governo non era disposto a venir loro incontro riprendendoli indietro al facciale. Vennero presentate diverse proposte di legge per la redenzione dei Trade dollars, ma tutte furono vittime di interessi politici contrastanti. Mentre il dibattito infuriava al Congresso, gli speculatori incominciarono a comprare tutti i dollari che potevano al loro valore intrinseco. Così, quando infine fu approvata una legge per la loro redenzione, nel febbraio 1887, la maggior parte delle monete non era più in circolazione. E gli speculatori realizzarono un grande profitto quando il governo accettò di riprendere indietro, al pieno valore facciale, tutti i dollari che non fossero "deturpati, mutilati o contromarcati". Questa "amnistia" per i Trade dollars aveva una durata di soli sei mesi, durante i quali era possibile presentarli al cambio ricevendo monete frazionali in argento, o dollari di nuovo conio (i Morgan). Il metallo recuperato dalla fusione dei Trade fu poi usato per coniare altre monete in argento petronius
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  45. Infatti, il declino del prezzo dell'argento, portò all'uso del Trade dollar per la circolazione interna. La Zecca accettava ancora una certa quantità di argento dai privati, quello necessario per coniare questi dollari. E i depositanti con essi venivano pagati. Ma i dollari dati in pagamento per l'argento, venivano calcolati non in base al loro valore nominale, ma al bullion value, cioè al valore intrinseco, che era più basso. Questo faceva sì che i depositanti ricavassero un immediato profitto dall'operazione spendendo le monete al facciale, e finché queste mantenevano il loro corso legale i commercianti, obbligati ad accettarle, non potevano far altro che continuare ad accumularle, poiché le banche non ne ammettevano il cambio in banconote per importi superiori ai 5 dollari. Inutile dire che, in un'epoca in cui il valore delle monete metalliche era dato da quello del metallo che contenevano, il dover accettare per 1 dollaro monete che, in argento, valevano meno, non li rendeva certo felici. Alla fine, il governo fu costretto ad adottare una soluzione mai utilizzata prima (e nemmeno dopo): togliere ai Trade Dollars il corso legale. Lo fece con una legge del 22 luglio 1876, che revocava il corso legale, limitando l'uso di queste monete solo al commercio estero. Ma questo non risolse affatto il problema... Il corso legale del Trade dollar verrà ripristinato nel 1965, a quel punto non solo la questione si era invertita (il valore intrinseco superava il nominale), ma essi avevano raggiunto sul mercato collezionistico un interesse e un valore tali che nessuno sarebbe stato così pazzo da spenderli al facciale petronius
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  46. Un dollaro per l'Oriente Il Coinage Act del 1873 non aveva solo risvolti negativi come la demonetizzazione, di fatto, dell'argento, prevedeva diverse altre cose, la più interessante, per noi numismatici, l'emissione di una nuova moneta da un dollaro, che avrebbe dovuto facilitare i commerci con l'Estremo Oriente, competendo con le pezzature in argento di uguale modulo di altri paesi. Fu chiamata Trade Dollar. Nelle intenzioni dei legislatori tale dollaro avrebbe dovuto essere utilizzato solo sui mercati asiatici, ma le cose non andarono esattamente così. Di questo però diremo più avanti, ora, come promesso, parliamo della moneta Il Trade Dollar è stato coniato dal 1873 al 1885 nelle Zecche di Philadelphia, San Francisco e Carson City. Ha un diametro di 38,1 mm., come i dollari precedentemente emessi, ma un peso leggermente superiore, 27,22 gr. contro 26,73: questo per facilitarne l'accettazione sui mercati esteri. E' in argento .900. L'autore del disegno è l'allora incisore-capo della Zecca William Barber, padre del più famoso Charles cui si devono buona parte delle monete statunitensi degli ultimi decenni dell'Ottocento. La moneta presenta al dritto una Lady Liberty seduta, ispirata alle raffigurazioni di Roma e dell'Italia dei sesterzi imperiali, sorta di glorificazione di quel simbolismo neo-Romano (della Roma antica) presente su diverse monete americane dell'Ottocento. Interpretato però nei termini concreti del consumismo post-guerra civile. Così viene descritta in un articolo dell'American Journal of Numismatic pubblicato al suo apparire: "Una figura femminile seduta su balle di mercanzia, che tiene nella mano sinistra un cartiglio con la scritta LIBERTY. Alle sue spalle un covone di grano che esprime, con le balle di merce, il carattere commerciale della moneta. La sua mano destra, tesa in avanti, stringe un ramo d'ulivo." Pace e Commercio vengono spediti dagli Stati Uniti oltreoceano, per questo la figura poggia su un plinto erboso, con l'iscrizione IN GOD WE TRUST, posto accanto alle onde. L'aquila al rovescio è un felice compromesso tra la classica aquila araldica e l'uccello in natura. E anche la pletora di titoli, motti e statistiche non sembra fuori posto. Insomma, nel complesso, una bella moneta petronius
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