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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 02/24/25 in tutte le aree

  1. Ciao Releo, ecco la mia 8 su 7. Un saluto Raffaele.
    5 punti
  2. Salve. Condivido questa piastra 120 grana 1858, proveniente dall'ultima asta Ranieri, portatrice nella data della variante 8 su 7. Si tratta di una di quelle varianti di scarso interesse non di rado presenti su piastre di Ferdinando II. Ho aperto una nuova discussione perché non ne ho trovata una già aperta. Ma, penso che non ci sarà molto da discutere. Vedremo cosa verrà fuori. Grazie.
    3 punti
  3. Il quotidiano Il Foglio pubblica una bella intervista a Laura Cretara, come tutti sanno autrice della faccia nazionale italiana della moneta da 1 euro con l'Uomo Vitruviano, nella quale l'artista ripercorre le tappe della sua carriera: https://www.ilfoglio.it/cultura/2025/02/22/news/laura-cretara-con-le-mie-monete-ho-riscattato-anche-le-donne--7448054/ Un plauso a Il Foglio, per una delle rare volte in cui la stampa generalista si occupa di numismatica in modo serio e approfondito... chapeau petronius
    2 punti
  4. In foto abbiamo il confronto tra due banconote da 1000 lire Verdi 2ºtipo. Questa tipologia è da sempre presa di mira da alterazioni a causa del suo contrassegno molto facile da scolorire. Oggi voglio rivolgere l’attenzione verso una variante che più volte ho visto in giro, facile da riprodurre e che può ingannare anche i più esperti. Mi riferisco alla variante “Contrassegno decentrato”. In alto come potete osservare vi è un biglietto assolutamente genuino che presenta il classico contrassegno a medusa. Sotto invece la presunta variante che dovrebbe prevedere il contrassegno stampato per errore decentrato rispetto al suo naturale luogo di collocamento. Peccato che in questo caso (e nella maggior parte dei casi che ho potuto visionare), si tratta di alterazioni postume. Vi svelo alcuni trucchetti per poterlo capire. Innanzitutto come prima cosa hanno scolorito il contrassegno originale e come sapete dagli esperimenti dei mesi passati, di solito, in seguito a questi scolorimenti rimane sempre in minima parte visibile il fantasmino del contrassegno originale. Poi sul contrassegno sbiadito si è proceduto a stampare un contrassegno farlocco e ciò lo si può subito intuire grazie al confronto con l’originale. I dettagli infatti risultano totalmente impastati e poco veritieri. Da considerare che ho visionato contrassegni contraffatti fatti molto meglio rispetto a quello in foto, probabilmente sfruttando una stampa laser, quello della foto sembra quasi un timbro per quanto è poco dettagliato. Infine un elemento importantissimo da tenere sempre in considerazione: in questa tipologia il contrassegno veniva stampato in un’unica fase insieme al numero di serie, dunque se fosse stato davvero un errore genuino anche il seriale dovrebbe presentarsi a posto in modo decentrato.* FONTE *Se non sogni non voli…, Gianni Fina, 2013
    2 punti
  5. Parole sante!! Si ricomincia....
    2 punti
  6. Chiudete la Zecca! Addirittura Eppure, anche se oggi ci può sembrare assurdo, la Zecca degli Stati Uniti rischiò davvero la chiusura, pochi anni appena dopo la sua apertura. E non senza qualche ragione. A causa della scarsa qualità dei macchinari, e la mancanza sia di materie prime che di personale qualificato per sostituire queste apparecchiature, la Zecca non era in grado di produrre monete a sufficienza per venire incontro alla domanda. Agli americani che vivevano al difuori delle grandi città del Nordest, capitava di rado di vedere una moneta americana. Nel 1800, la quasi totalità delle monete che si potevano trovare in circolazione erano di provenienza straniera. In aggiunta a questo, si scoprì che a causa di un errore di calcolo di Hamilton, le monete d'oro contenevano metallo prezioso in quantità leggermente superiore al nominale: il risultato fu che molte, anziché circolare, venivano tesaurizzate, e spesso rifuse per recuperare il metallo. Così, gli ultimi anni del Settecento e i primi dell'Ottocento, furono davvero duri, con molti parlamentari che, considerando la Zecca un fallimento, premevano perché fosse abolita. Nel 1801, poi, i depositi di metalli preziosi calarono drammaticamente, e la Zecca si trovò davvero sull'orlo dell'estinzione. Appena l'anno prima il Senato aveva votato una risoluzione che chiedeva l'abolizione della Zecca, e la firma di un contratto per la produzione monetaria con la Bank of the United States. La scarsità monetaria fu attribuita all'inefficienza e all'incompetenza degli addetti alla Zecca, che sotto l'amministrazione del Presidente Jefferson era vista come un lusso costoso scaricato sulle spalle degli americani dalle amministrazioni precedenti (e ti pareva ). Questa incertezza fece sì che la sede della Zecca rimanesse a Philadelphia mentre tutti gli altri uffici statali, alla fine del 1800, venivano trasferiti nella nuova capitale federale in costruzione sulle rive del Potomac... in verità, allora, poco più di un fangoso villaggio di frontiera, con appena 3000 abitanti Come sembravano lontani i tempi in cui George Washington scriveva questa lettera a David Rittenhouse, primo Direttore della Zecca. Eppure erano passati appena una decina d'anni. Continua... E la lettera? Ah, quella la leggerete domani
    2 punti
  7. Giusto perchè la possiedo, diversamente era veramente dura. La mia è del 1907
    2 punti
  8. Buonasera a tutti, complimenti ad entrambi, sicuramente stesso conio di Rovescio. Saluti Alberto
    2 punti
  9. La moneta è buona e in bella conservazione. Attenzione ai campi, oltre al rigo fatto notare dall’amico Alan, mi sembra di intravedere degli hairlines dietro l’Italia seduta. Servirebbero foto più nitide e meglio illuminate per capire meglio. Non mi stancherò mai di dire che queste monete (Littore, Elmetto e 20 lire Impero su tutte) si acquistano da professionisti che offrono garanzia di autenticità e la possibilità di restituire la moneta entro i termini di legge (e magari che siano anche capaci di scattare foto ben illuminate ed esplicative della qualità e dei relativi difetti, specie su monete costose come questa in oggetto)
    2 punti
  10. Su Rainews la nascita di ANit, Accademia Numismatica Italiana https://www.rainews.it/tgr/lazio/articoli/2025/02/la-nuova-accademia-numismatica-italiana-guarda-allo-studio-ed-alla-divulgazione-871223b6-dfaa-4ba0-81c6-2d52e45f94e0.html
    2 punti
  11. Salute Cronaca Numismatica della settimana di fine febbraio 2025 ha in serbo per i lettori di Numismatica questi articoli: https://www.cronacanumismatica.com Salutoni odjob
    2 punti
  12. La classificazione della casa d'asta è abbastanza precisa: la associa alla moneta n.483 del libro - monete preromane Italia settentrionale - di A. Pautasso , in effetti è la stessa moneta sia per il dritto che per il rovescio, probabilmente lo stesso conio. Nel caso della moneta rilevata da Pautasso abbiamo il peso maggiore (0.80.. rispetto 0.60..), di proprietà di un collezionista privato e trovata proprio a serra riccò. Questa in asta ha invece il rovescio migliore, che è molto bello, mentre il dritto poco completo è di conservazione peggiore rispetto alla moneta del libro che ha l'immagine del volto ben definita
    2 punti
  13. Ciao, normali 20 lire 1970 R in vendita su ebay Richiesta minima Richiesta massima Opterei per la richiesta minima, c'è crisi
    2 punti
  14. La nascita dell’Associazione ANit, Accademia Numismatica Italiana, su CN Cronaca Numismatica, buona lettura ! https://www.cronacanumismatica.com/accademia-numismatica-italiana-sotto-il-segno-del-giano-per-unire-passato-e-futuro/
    1 punto
  15. salve ,al di là del falso da industria dolciaria conosciuto, se vuole approfondire per suo diletto deve considerare alcuni elementi che ricorrono.metallo ,in questo caso deve essere argento in quanto trattasi di denario repubblicano con buon titolo.peso che deve oscillare nel range solito per queste monete,normalmente tra 3e4 grammi.stile più incisivo in quanto erano monete che celebravano le gesta degli antenati del monetario,lettere in stile del periodo e poi tanti altri particolari che bisogna considerare nei falsi insidiosi moderni fatti per frodare.spero di averle chiarito alcuni punti con una risposta più articolata.nei limiti della mia conoscenza sempre a disposizione.nino
    1 punto
  16. questa è dedicata a @PostOffice, quale studioso del Regno Unito, è un bel pezzone.... saluti
    1 punto
  17. É il centesimo perfetto, stessi dati ponderali
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  18. dice : coniata su tondello non conforme compatibile con il tondello dei 10 cent del Sud Africa del 1999 R4 FDC
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  19. Buonasera, passo alla 2° serie Emissione di Roma , francobolli tipi della serie "Imperiale" senza fasci laterali SENZA FILIGRANA emessi in 3 valori : cent.10 bruno , cent.60 verde mirto, 1 lira violetto allego anche trafiletto del catalogo Sassone per capire meglio la differenza che vi è per il francobollo da 10 cent. Alcuni esempi di Storia postale Modulo tra Sindaci ridotto 50% ( affrancatura come cartolina ridotta) da Padova a Mestrino del 19.9.1945 affrancata con Luogotenenza cent. 10 (520 RM s.fil.) + Imperiale P.A. cent.50
    1 punto
  20. con la pinzetta li ripieghi pure e riponga il francobollo in una taschina, bene così
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  21. Buonasera Miza, la Sua catalogazione è perfetta, il primo a sx è il dent.11 , gli altri due 13 3/4, effettivamente sopratutto il valore da 20 cent. ha un alto valore di catalogo a rispetto dei dent,. 11, dato dal fatto che è stato sicuramentre stampato in un numero molto inferiore. l' analisi dei tre francobolli vede tutte e tre con annulli originali, che nel caso dei dent. 13 3/4 è fondamentale, il 1° dent. 11 è strappato in basso, il centrale è anche ben centrato ma ha tre dentelli inesistenti e questo ne pregiudica di moltissimo il suo valore, il terzo a dx è abbastanza decentrato e ha appena alcuni dentelli corti, diciamo che è decisamente il meglio da mettere in collezione , da considerarsi di 2^ scelta, ma pur sempre un buon francobollo, complimenti
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  22. Collezione Antonini raccolta tra gli anni Ottanta e i primi 2000. collezione coniugi Pieter e Catherine Coray messa insieme a partire dagli anni Ottanta/Novanta e infine una terza raccolta che ha complementato con alcuni pezzi selezionati
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  23. Buongiorno a tutti , non so a voi ,ma questa mattina mi e’ arrivata una e-mail da: [email protected] con la dicitura https://anagrafica.cfn.va/ CONFERMA VALIDAZIONE praticamente racchiudeva quello che e’ stato fatto fino ad ora e la possibilità per chi non avesse ricevuto già messaggio di conferma ,e volesse che la conferma registrazione fosse andata in porto ,di effettuare nuovamente l’accesso con le proprie credenziali al sito anagrafica.cfn.va e ripetere procedimento inviato solo per tenere al corrente tutti , se lo ritenete inutile chiedo scusa per il disturbo , buona giornata a tutti
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  24. buona sera a tutti voi vorrei sapere qualcosa su questa piccola votiva probabile argento diametro 21.5 grazie
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  25. Buongiorno, 12° della serie IL £.40 " iL CARRO A VINO" "LAZIO" dentellato 14 1/4 x 14 avente filigrana Ruota I e Ruota III questo francobollo con ruota I si trova in DB e SA ambedue molto comuni anche in ruota III si trova in DB e SA ambedue molto comuni 1 - fronte francobollo 2-3 - filigrana DB - SA tipo I 4 - 5 filigrana DB - SA tipo III 6 - filigrana lettere A seguito degli esempi di affrancature selezionate di storia postale:
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  26. Salve. Come annunciato nella discussione La battaglia di Pavia nelle stampe in “Altre forme di collezionismo”, descrivo qui la medaglia in tema presentata all’Asta Varesi 68 e la sua storia (https://www.frisione.it/Data/Sites/1/media/aste/asta_68/6_Pavia.pdf). L’esito della battaglia di Pavia del 24 febbraio 1525 che ha condizionato gli assetti politico/territoriali in tutta Europa nei decenni successivi ebbe un notevole richiamo anche in opere letterarie, in numerose incisioni e xilografie e in alcuni dipinti. Tra tutta la produzione artistica spiccano gli arazzi conservati presso il Museo di Capodimonte di Napoli. La battaglia venne ricordata anche con una medaglia, estremamente rara, apparsa in un’asta svizzera Scheizerischer Bankverein, Numismatische Abteilung, Auktion 37, 24-27 gennaio 1995, Basilea, n. 2419. La medaglia proviene dalla collezione del Conte Weiland Arthur von Enzenberg, dispersa a Praga nell’asta Gerhard Hirsch e Otto Helbing Nachfolger del 15 novembre 1934, descritta al lotto n. 87. Questa medaglia era presente anche nella collezione del Barone Adalbert von Lanna che andò dispersa a Berlino nell’asta Rudolph Lepke nei giorni 16-19 maggio 1911 al n.642 e nella collezione dell’Arciduca Sigismondo d’Austria, dispera nell’asta Adolph Hess a Lucerna 14 novembre 1933 al n.56. Un altro esemplare è apparso nell’asta n. 17 Auktionshaus H.D. Rauch di Vienna del 31 ottobre 1975 al n.481. Inoltre dalla bibliografia consultata risulta un altro esemplare nella collezione del Principe Wihelm Albrecht di Montenuovo venduta a Francoforte da Adolph Hess nel 1880-1886 descritta nel listino del 1881 al n.578. Medaglia (57,99 g; 59,99 mm); 1525 D/ •CHRVS •REGIT•ANIMAS•HAEC•REGNA•CAROLVS•VSVS•EST•POPVLI Busti di fronte di Carlo V a sinistra e Ferdinando I imberbe a destra, posti entro un tempietto trionfale riccamente decorato, di disegno rinascimentale, a cupola con occhio centrale sorretta da quattro colonne. Ai lati delle colonne in primo piano due soldati con fiaccola. In esergo un Genio alato di fronte tra l’aquila imperiale a destra e lo stemma d’Austria a sinistra su cartigli. R/ •DNS•DISSIPAT•POPVLOS•QVI•BELLA•VOLVNT•ET•SIBI•IPSIS•CONFIDVNT Vista prospettica dei luoghi della battaglia: al centro il Parco visconteo racchiuso dal muro orientale, occidentale e settentrionale; in basso è raffigurata la Certosa, più sopra il castello di Mirabello e più in alto la Torretta. Il parco è attraversato da un corso d’acqua (probabilmente la Vernavola), al di sopra ci sono tre personaggi coronati in corrispondenza dei tre stemmi araldici (sono i tre sovrani che erano presenti sul campo di battaglia e precisamente il re di Scozia, il re di Navarra e quello di Francia. A destra le truppe imperiali respingono quelle francesi. A destra gli accampamenti francesi con alcuni soldati caduti, le artiglierie in posizione per bombardare la città. Al centro della battaglia i trinceramenti francesi al di sopra dei quali è rappresentata Pavia con le mura e al centro del perimetro il castello visconteo. Più in alto il Ticino e l’isola formata dal Gravellone, il Borgo Ticino, con a sinistra lo stemma francese a indicare la posizione delle loro truppe, collegata alla città dal Ponte Coperto e da un ponte provvisorio a monte. Sullo sfondo le colline dell’Oltrepò. La base d’asta della medaglia estremamente rara (Ag: 57,99 g; 59,99 mm; grado di conservazione BB) era di 6.500,00 EUR ed è stata aggiudicata a 6.800,00 EUR (Numero offerte: 2). Esemplare in buone condizioni nonostante la rimozione maldestra di un appiccagnolo che, a nostro avviso, nulla toglie al fascino e alla bellezza di questo esemplare. La medaglia non è datata e venne indicato il 1525 nel catalogo d’asta. È stata voluta probabilmente da Ferdinando I che in quelle circostanze aveva inviato reparti di cavalleria in rinforzo alle truppe imperiali che si accingevano a rompere l’assedio. La sua produzione è stata affidata a Conz Welcz, incisore della Boemia attivo a Joachimsthal, 1527-1553. ( https://www.nga.gov/collection/artist-info.5541.html ). apollonia
    1 punto
  27. Sto cercando di costituire una collezione di marenghi con buoni rilievi. Sono amante dalla moneta un pò "vissuta", l'idea che sia stata tenuta in mano e abbia vissuto la storia mi affascina. Poi ovviamente c'è il fattore economico, specialmente ora che sono in cerca dei 20 lire Vitt Em I, Maria Luigia, Napoleone e Murat, oltre lo splendido i prezzi diventano proibitivi. Vi aggiorno sui prossimi acquisti in collezione, spero di trovare dei buoni bb a prezzi umani.
    1 punto
  28. Ci sono cose di cui essere orgogliosi.. E poi ci sono atti di cui essere fieri ! @legionario hai tutta la mia stima! Adelchi.
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  29. sembra argento....
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  30. Buona Sera Richiamo una Sua frase per un appunto: “Grazie per la risposta. Vedo che Lei ha sicuramente avuto a che fare con un problema simile al mio. Ha trovato insoddisfacenti le risorse disponibili? “ Non so a quale generazione appartenga, non è una critica, fino ai primi anni duemila la disponibilità di immagini di monete era piuttosto limitata, le riproduzioni erano riservate a monete importanti e non erano facilmente accessibili ai non addetti. Per studiare monetazioni che hanno attraversato quasi immutate periodi storici abbastanza estesi è necessario spesso effettuare confronti tra monete per giungere alla comprensione. Consideri che il Bernocchi, presumibilmente ha dovuto andare fisicamente a vedere le monete oggetto del suo studio, che probabilmente molte delle monete richiamate (penso alla collezione reale) neppure le ha potute vedere direttamente, che probabilmente molti dei problemi che ci poniamo non erano neanche considerati. Io e lei possiamo affiancare sullo schermo del computer decine di immagini di Fiorini con lo stesso segno di zecca per confrontarli, la disponibilità di informazioni genera il bisogno di approfondire. Se per risorse intende dati e informazioni, quelle che sono disponibili sono il risultato del lavoro finalizzato a stabilire una cronologia e uno schema di classificazione. Se per risorse intende documenti e monete, sono scarsi, di difficile accesso e comprensione e nel caso dei Fiorini piuttosto rari e costosi. Consideri il lavoro di preparazione del C.N.F. fatto dal Bernocchi con i mezzi degli anni settanta del secolo scorso, è passato solo mezzo secolo ma c’è un abisso se confronta i mezzi a disposizione. Ho un approccio diverso al problema: le risorse disponibili sono quelle che conosciamo, non sono prive di criticità, talvolta mostrano i loro limiti, altre volte sono frutto di interpretazioni non condivisibili. Se vogliamo andare avanti, ritengo inutile e controproducente procedere a inventare di nuovo l’acqua calda, la procedura e lo schema li conosciamo, si tratta di chiarire e eliminare le criticità, di aggiungere chiarimenti e puntualizzazioni e procedere a “filtrare i dati” a seconda delle esigenze. Se considera il compendio dei Fiorini con i loro segn,i il MIR Firenze classifica circa 740 segni, ne consideri almeno un migliaio, oltre le varie possibili varianti e i casi particolari, per capirne qualcosa con i confronti servirebbero alcune migliaia di esemplari equamente distribuiti tra i vari segni. Presumo sia fuori dalla realtà (almeno per me), è possibile che alcuni segni elencati riguardino imitazioni e che di Fiorini con segni realmente esistiti non ci siano esemplari superstiti. È un mondo difficile (citazione), le cose facili hanno in genere minore interesse. Cordialità
    1 punto
  31. Vero, oltre quella del mio amico ci sono anche pezzi raccolti da una coppia. Sarà che io quella collezione l’ho molto vissuta e vista raccontare e spiegare più di una volta.. ho Rimosso completamente che l’esposizione ha raccolto anche altri pezzi. Consiglio a chi può di andarla a vedere
    1 punto
  32. I biglietti d'ingresso al Museo per vederla andranno a ruba!
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  33. Urge matrimonio riparatore a distanza!
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  34. Non avendo Milano eventi commerciali e’ sicuramente da proporre e consigliare, tra l’altro Novegro e’ una location con aspetti interessanti.
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  35. Conosco personalmente il collezionista che ha messo assieme la collezione, per anni in mostra nei suoi uffici milanesi. Molto curioso che le monete erano degli oggetti dalla forma fallica, non i tondelli che siamo abituati a conoscere nei cataloghi numismatici. E come vero simbolo del potere, più grande le dimensioni, più alto il valore 😂
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  36. Sono d' accordo sulla prima parte ma sul numero di torrette e le aquilette rovesciate il discorso è diverso...
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  37. Ciao Forse ció che dici potrebbe valere per la variante P, non R come la tua. Non ha praticamente valore economico questa. Anche la cifra di 17 euro é del tutto opinabile per quell' altra variante. Quella P , se fior di conio viene venduta pure il triplo, comunque non é questo il caso. Saluti
    1 punto
  38. Credo che nel frattempo l'utente abbia fatto la Cresima e magari si sia anche sposato 😅
    1 punto
  39. Le uniche cariche che sono state deliberate sono tre e sono : Presidente Alberto D’Andrea Vicepresidente Stefano Bertuzzi Segretario/ Tesoriere Andrea Boroni
    1 punto
  40. DE GREGE EPICURI Cilicia, terra di pirati: proprio questo fatto ha destato il mio interesse. Perchè proprio lì, e per tanti secoli? Dopo il repulisti di Pompeo (67 a.C.) la cosa si attenuò per qualche secolo, per poi ripresentarsi nel III-IV secolo. Si trattava di una terra estremamente povera (soprattutto il settore occidentale, la cosiddetta "Cilicia aspra" o "rocciosa"), con poche strade, quasi nessun porto, insomma poche risorse; si specializzarono quindi nell'arrembaggio ai navigli stranieri. Perciò, il 25.2 cominceremo con un po' di geografia, seguita da un po' di storia, per poi approdare alle monete.
    1 punto
  41. Buongiorno a Tutti, condivido come segnalazione a chi può interessare, un estratto dal catalogo di 140 pagine per 1404 monete da 2 euro. Le foto sono a colori. Grazie.
    1 punto
  42. Buonasera, Visto che nessuno ha riscontrato la mia domanda forse preso dalla “concitazione” della discussione, ho pensato di scrivere alla NGC che gentilmente poco fa mi ha risposto via mail. Vi riporto di seguito quanto risposto: …Thank you for contacting us regarding your question about lost/stolen coins. I'm happy to provide you with some information about that. If an NGC-certified coin is lost or stolen, then the owner of the coin would need to contact us with a police report in order for us to label the coins lost or stolen on our certification lookup. Please let me know if you have any additional questions. Kind regards, Aaron A. Customer Service Certified Collectibles Group p. (855) Grade10 | (855) 472-3310 collectiblesgroup.com NGC, NCS, PMG, CGC, CCS, ASG and CAG are independent members of the Certified Collectibles Group Nella sostanza: Se una moneta certificata NGC viene smarrita o rubata, il proprietario della moneta deve contattare l’ente certificatore inviando loro copia della denuncia al fine di poter etichettare la moneta smarrita o rubata nei loro database e rendere cosi maggiormente diffusa la notizia. Un cordiale saluto, D
    1 punto
  43. Ricorderei, en passant, che l'attuale soglia per i pagamenti fra privati e fra aziende in contanti, ammette l'uso delle banconote da 500 euro (così come anche di tutte le altre banconote in euro di taglio diverso) fino all'importo massimo di 5.000,00 euro. Se non si fosse capito ma comunque a scanso di equivoci, vorrei precisare che non ho nulla contro i pagamenti in contanti, nè contro chi dispone di banconote da 500 euro e le usa per effettuare pagamenti nel limite della soglia consentita dalla legge; aggiungo che, sopratutto all'estero, (Svizzera, Germania, Austria, ma non solo....paesi comunemente considerati "virtuosi" sul fronte del contenimento dell'evasione fiscale) le banconote di massimo taglio sono ben più diffuse di quanto non lo siano in Italia. Personalmente ce l'ho con i ladri....non con chi paga i propri acquisti, nei limiti del consentito, con i biglietti da 500 euro. M.
    1 punto
  44. anche per me è un falso d' epoca in PB-SN
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  45. Buongiorno Come promesso posto le foto per un parere 10 Centesimi 1894 R (falso) Alla vista sembra prodotto per fusione con materiali di colore grigio. I dati ponderali dell'oggetto sono i seguenti: Peso g. 8,80, diametro 30,5 mm.
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  46. In questo caso penso poter dare il mio parere. Nikko ha ragione in parte,,,, non e' una moneta ribattuta su altra. Mi sembra invece una moneta costruita con frammenti di conio sia al dritto che al rovescio. Il retro e' costruito con tre o quattro frammenti (virtus augusti, "providentiae..." della 3 officina della zecca di Roma, il follis di cui parla Nikko, ecc) Al dritto sono stati accozzati due mezzi coni (uno di Costantino e l'altro di Licinio )....la strana linea trasversale del rovescio denuncia il pasticcio.... al dritto le linee di rottura seguono la legenda. Comunque ho avuto occasione di incontrare altri casi analoghi. Il falsario arruffone ha colpito ancora.... :D
    1 punto
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