Classifica
Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 02/26/25 in tutte le aree
-
Cari Amici buon giorno. Oggi per Voi, dalla mia collezione, un antoniniano di MARINIANA . CONSECRATIO L'esemplare fa parte del gruppo di antoniniani ritrovati nel Tresor de la Guerche sur l'Aubois !!! La moneta è pubblicata (Rome 34) Spero, vivamente, che possa piacere. Un abbraccio a tutti Mario8 punti
-
Buonasera, condivido l’ultimo arrivo, una moneta dell’imperatore Graziano. (D): DN GRATIANVS PF AVG; busto panneggiato di Graziano con diadema di perle, verso dx (autorità emittente Valentiniano I); (R): GLORIA RO-MANORVM. La lettura del venditore per campo ed esergo è: F|/R/(R) // DSISCP; imperatore con diadema e abito militare, volge la testa indietro mentre procede verso dx trascinando dietro di sé un prigioniero inginocchiato; con la sx impugna il labaro cristiano. AE3; diam. mm 17,5; gr.2,13; asse coniazione 1h; zecca di Siscia, 4a officina. Tipo RIC IX 14c, sottotipo xxxv. La lettura del rovescio proposta dal venditore non mi è chiarissima. Nella dx del campo la lettera superiore mi sembra A piuttosto che R (anche confrontandola con le A di GRATIANUS). Riguardo la lettera sottostante sono del tutto ignorante: sembra una sorta di monogramma, una R “uncinata” superiormente. L’ultima lettera dell’esergo, infine, viene indicata come P ma mi lascia dei dubbi. Grazie sin da ora per ogni commento e correzione. Secondo quanto leggo, i ritrovamenti inglesi si riferirebbero principalmente all’utilizzo di queste emissioni per il pagamento delle truppe inviate in Britannia nel 367 al comando di Flavio Teodosio, magister equitum praesentalis di Valentiniano I, nonché padre del futuro imperatore Teodosio. Rimediando agli insuccessi iniziali di Saverio e Giovino, il comes Teodosio riuscì a risolvere un quadro di gravi disordini in Britannia (Ammiano Marcellino, XXVII,8) prolungando il dominio romano sull'isola per i successivi quaranta anni. Primogenito di Valentiniano e Marina Severa, Graziano è co-Augusto a 8 anni e imperatore a 16 (alla morte del padre) ma deve spartire il potere sull’Occidente con il fratellastro Valentiniano II, nato dalle seconde nozze di Valentiniano con Giustina (già sposa dell’usurpatore Magnenzio). Valentiniano II ha appena quattro anni ma sotto il controllo della madre tiene corte a Milano regnando su Italia, Illiria e Africa, mentre Graziano governa da Treviri su Gallia, Spagna e Britannia (Zosimo IV,19,2). Durante il proprio regno, nel breve giro di due anni (378-380) Graziano vive da co-protagonista due eventi epocali, il primo politico-militare, l’altro culturale-religioso. Nel 378 l’imperatore Valente, suo zio, cade ad Adrianopoli, esito tragico della pessima gestione da parte romana di una massa di Goti profughi che Valente aveva deciso di accogliere all’interno dei territori imperiali (Ammiano, XXXI, 4,10 sgg.; Jordanes, Getica, XXXVI). Graziano – che nel Maggio 378 aveva trionfato ad Argentovaria sulla tribù alamanna dei Lentiensi (Ammiano, XXXI, 10-17) - non raggiunge in tempo Valente il quale, invidioso delle imprese del nipote (così dice Ammiano), il 9 Agosto dà battaglia senza attendere i rinforzi del nipote. Il secondo evento due anni dopo, nel 380, quando Teodosio - che Graziano aveva designato alla gestione dell’Oriente dopo i fatti di Adrianopoli - pone fine alla storia di Roma pagana con l’editto di Tessalonica (un successivo decreto di Teodosio, nel 391, dichiarerà impuro e contaminante anche solo guardare le statue degli dèi pagani). Graziano, nonostante un precettore d’infanzia pagano (il poeta Decimo Magno Ausonio), una volta augusto si allinea alla svolta religiosa di Teodosio promulgandone l’editto e accogliendo le posizioni più intransigenti del vescovo di Milano, Ambrogio. Graziano cancellerà i contributi pubblici e i lasciti testamentari privati ai collegi sacerdotali pagani, e interrompendo una tradizione che veniva fatta risalire all’età regia (con la costruzione del più antico ponte di Roma, il pons Sublicius) rifiuta la sacra carica di Pontifex Maximus, restituendo la veste tradizionalmente offertagli. “Se l’imperatore non vuole essere pontefice massimo, presto vi sarà un pontefice massimo” afferma uno dei sacerdoti, predicendo il trasferimento del titolo al papa cristiano (Zosimo IV,36,5). Nel 382, inoltre, Graziano rimuove dalla Curia Iulia la statua della Vittoria e l’altare che accoglieva i sacrifici e i giuramenti del Senato e la cui collocazione si doveva ad Augusto al tempo del trionfo di Azio. Dopo la morte di Graziano, i senatori pagani sperarono si ripetesse quanto già accaduto con Costanzo nel 357, quando una prima rimozione si era risolta grazie al “restauratore” Giuliano II. Stavolta si confida soprattutto nel dodicenne Valentiniano II e in sua madre, di fede ariana, ai quali il grande oratore Simmaco - prestigioso esponente senatoriale pagano nonchè prefetto dell’Urbe - indirizza nel 384 una celebre supplica (Relatio III) perorando la ricollocazione di quelli che egli considera i simboli della storia e della fortuna di Roma, perciò condivisibili da pagani e cristiani nel segno di una religiosità universale (si richiede anche, ovviamente, il ripristino del quadro finanziario tradizionale). Il vescovo Ambrogio soffocherà però ogni speranza di dialogo, “istruendo” l’imperatore con due durissime lettere (Epistola XVII e XVIII), nella quali chiarisce sin dalle prime righe che gli dèi pagani sono “cose demoniache”. La lettura dei testi di Simmaco e Ambrogio, offre un quadro vivissimo dello scontro finale tra la morente cultura pagana e la trionfante età cristiana. L’altare sarà ripristinato un’ultima volta dall’imperatore Eugenio (392), ma dopo la sconfitta di questi contro Teodosio, viene nuovamente rimosso. Sarà ancora una volta Simmaco a guidare una delegazione a Milano (402) per rivolgere la richiesta di ricollocazione a Onorio e Arcadio, ma la domanda viene definitivamente respinta e l’altare distrutto. Tornando a Graziano, se egli rimuovendo la statua e l’altare aveva tradito la Vittoria, la Vittoria avrebbe presto tradito lui (direbbe un pagano…). Magno Massimo, un militare assai capace che aveva operato in Britannia, postosi alla testa di un forte scontento delle truppe legato pare al massiccio ingresso di barbari ben pagati nell’esercito (Zosimo IV, 35,2), sbarca sul continente presso Parigi e sconfigge Graziano, il quale tenta la fuga ma trova la morte (383) a Lugdunum per mano di Andragazio, magister equitum di Magno Massimo. Un saluto, grazie e a presto, Lucius LX3 punti
-
Le ultime aquile Almeno per un bel po' Le difficoltà "politiche" della Zecca, e soprattutto la scarsa disponibilità di metalli preziosi (la scoperta dei grandi giacimenti d'argento in Nevada e dell'oro in California era ancora lontana), non potevano non avere riflessi sulla produzione monetaria, che venne dapprima rallentata, per poi cessare del tutto, e per molti anni, per i nominali più alti dei rispettivi metalli, il dollaro d'argento e i 10 dollari d'oro. Si deve tuttavia riconoscere che coloro i quali sostenevano l'inutilità di una monetazione nazionale non avevano tutti i torti, in particolare proprio riguardo a questi due nominali. Il dollaro aveva un più che valido sostituto nel "pezzo da otto" spagnolo, che si trovava dappertutto in quantità, e gli era parificato come valore, anche legale. Quanto ai 10 dollari, come abbiamo visto anche in precedenza, erano una somma che molti faticavano a ritrovarsi in tasca. Il 1804 fu l'ultimo anno di produzione per queste monete, la cui coniazione riprese più di 30 anni dopo. Ma mentre, come sappiamo, tutti i dollari coniati in quell'anno, ben 19.570 secondo i registri della Zecca, portano la data del precedente, e sono indistinguibili da essi, per le Eagles le cose andarono in maniera diversa. Perché esistono monete da 10 dollari datate 1804, ed effettivamente coniate in quell'anno. Il totale del coniato sarebbe stato di 9.795 pezzi, di questi più di 6.000 datati 1803, il restante, stimato in 3.757, porta la data del 1804. Il disegno del dritto è quello di Robert Scot che già conosciamo, al rovescio l'aquila araldica in uso dal 1797 su questo nominale, mentre le stelle nel giro del dritto sono definitivamente 13, quelle delle colonie originali: probabilmente avranno capito che continuando ad aggiungere una stella ad ogni nuova entrata nell'Unione, ben presto sarebbe finito lo spazio (foto da Heritage Auctions) Le restrizioni colpirono anche le altre monete d'oro, in particolare le quarter eagles, che subirono anch'esse un lungo stop: la produzione venne sospesa nel 1808 per riprendere solo nel 1821, e procedere a singhiozzo fino al 1834. Da lì in poi continuò ininterrotta fino al 1929. Il destino migliore toccò alle half eagles, le monete da 5 dollari, che erano le più richieste. La loro produzione continuò quasi senza interruzioni (pochissimi gli anni saltati) fino al 1929. Quanto all'aquila, bisognerà attendere fino al 1838 per vederla di nuovo, e con un nuovo disegno, opera di Christian Gobrecht. Ma nel mezzo, quella di Scot conoscerà ancora un breve, ma fulgido, momento di gloria... sia pure in maniera quasi clandestina petronius3 punti
-
... interessantissima serata, complimenti al relatore Gianfranco Pittini per la sua competenza storica, allego una foto della serata3 punti
-
ciao @leop, non capisco che problema c'era a postare le fonti: si fa riferimento ad una discussione di @Illyricum65 che a sua volta linka un forum esterno: https://www.lateromanbronzecoinforum.com/index.php/topic,2515.0.html Davvero da salvare queste foto, per confrontare gli esemplari in caso di dubbi. Scrivono che questi falsi siano coniati, non fusi.3 punti
-
Mi manca, ho il due e cinque paisa nepalesi dell'emissione successiva (anni '50/'60), i rametti sono stati tolti, non sarei riuscito ad individuarla senza l'indicazione dell'Asia. La tua dovrebbe essere un 2 paisa del Nepal degli anni '30/'40. Circa 1990/2000 (ma non facevi sino al 1951/52? ) calendario VS naturalmente.2 punti
-
Salve,dovrebbe essere una cinquina di Ferdinando II d Aragona zecca di Napoli. Vedo scritto IERAVSALEM invece di IERVSALEM.. https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-FEIIAR/22 punti
-
confezione orribile...chi disegna queste cose...completo co0ntrasto con le monete che deve ospitare2 punti
-
Molto interessanti i francobolli postati, tra questi ovviamente quelli commemorativi del decesso dell'anziano presidente hanno un surplus di fascino.. Grazie a @littleEvil per questa chicca!2 punti
-
Buongiorno a tutti,dopo diverso tempo che cercavo un tarì come quello postato dall' amico Doppiopunto al post 6 sono riuscito ad entrare in possesso di questo esemplare che allego... Al dritto il punto dopo la P del Perger si presenta vistosamente distante,al rovescio mancano i punti dopo le sigle del Planelli mentre c'è il punto sia dopo INFANS che dopo la M del Mannara...2 punti
-
Numismatica Genevensis SA > Auction 20 Auction date: 9 December 2024 Lot number: 1035 Price realized: 40,000 CHF (Approx. 45,641 USD / 43,094 EUR) Note: Prices do not include buyer's fees. Lot description: ROMAN EMPIRE Caligula, 37-41. Sestertius 39-40, Rome. C CAESAR DIVI AVG PRON AVG P M TR P III P P Pieta, veiled, seated left, holding a patera in her right hand and leaning on a statue with her left elbow. In exergue, PIETAS / DIVO - AVG / S - C Temple with six columns ornated with a garland; on the pediment, Mars between four small figures; above the pediment, a quadriga; inside the temple, Caligula, veiled, standing on the left, sacrificing near an altar; on the left, a man bringing him a bull; behind, a figure holding a patera. 30,47g. Cohen 10; RIC p. 111, 44. A splendid specimen in extraordinary condition. This coin commemorates the inauguration of the Temple of Divine Augustus, completed in 37 AD. The scene showing Caligula leading a sacrificial ceremony reminds us that the emperor assumed the religious office of Pontifex Maximus. This dignity gave him control over the religious life of the empire, allowing him to appoint certain priests and preside over the recruitment of vestals, monitor foreign cults and organize secular games. Starting price: 40000 CHF2 punti
-
Buongiorno a tutti, all' ultima asta Inasta 116 E-LIVE del 18,19 e 20 Febbraio 2025,al lotto 1587 e' passato questo grano NEAPOLIS REX 1622 di Filippo IV di Spagna,a mio avviso non e' ne un conio rozzo ne tantomeno uscito dalla zecca,ma lo reputo una contraffazione d'epoca,ho avuto la possibilità di osservare diversi esemplari ma questo presenta al dritto un ritratto di Filippo IV decisamente diverso da quello che troviamo nelle emissioni originali dell' epoca e che personalmente faccio fatica ad associare al Re... Al D/:PHILIPP.IIII.D.G...busto del Re volto a sinistra,dietro troviamo la sola lettera M,manca la C come manca anche la data... Al R/:NEAPOLIS.REX.1622...croce di Gerusalemme accantonata da crocette simili,da notare la N di NEAPOLIS capovolta... https://inasta.bidinside.com/it/lot/209522/zecche-italiane-napoli-filippo-iv-/2 punti
-
i problemi maggiori, come per il RIC online, sono a mio avviso: 1 - solo alcuni musei partecipano, e solo con alcune monete 2 - non c'è verifica... quindi se un museo ha toppato nel classificare .... e succede migliaia di volte!!!! ti trovi roba sbagliata, che poi ti ritrovi sbagliata ovunque... ci vorrebbero dei curatori che entrano nel merito, e molti, per singole competenze, e un progetto che coinvolga molti musei.... per esempio italia e francia non ci sono praticamente mai...hai detto poco...2 punti
-
Buongiorno a tutti! Visto che la sezione "dorme" da un po' di tempo cerco di svegliarla postando un nuovo "piccolo" arrivo... Come da titolo si tratta di un Viennese del I tipo di Emanuele Filiberto, non capisco molto la divisione in due tipologie di questa moneta essendo solo una variante del conio tra le zue zecche che hanno coniato questa moneta... l'ordinanza era la stessa e cambiano solo gli anellini/rosette nei contorni ai due lati. Ma adattiamoci alle vecchie catalogazioni e seguiamo la strada sino ad ora seguita. Il MIR la considerava con un grado di rarità R8, mentre il secondo tipo veniva classificato R6, ora il Cudazzo ha eguagliato le due tipologie a R5, ovviamente per gli esemplari usciti in questi anni, anche se a parer mio il primo tipo si vede comunque un poco meno del secondo. Moneta quasi introvabile diversi anni fa, non ero ancora riuscito ad aggiungerla in collezione, per fortuna è diventata meno rara e sono riuscito a tappare il buco! Piccolina, 15 mm di diametro per un peso di 0,82 gr. ora è vicina alla sorella di Chambéry.2 punti
-
Come ogni goriziano o goriziofilo la conosco bene, e anche se sul Sabotino ho fatto una scalata a piedi (molti anni fa) fin lì non sono mai andato. Comunque ricordo bene un periodo in cui fu modificata in "SLO", se non sbaglio per l'entrata della Slovenia in UE.1 punto
-
1 punto
-
Sono rimasto affascinato dalla monetazione provinciale che non ho mai avuto occasione di approfondire, ma grazie all'esaustiva esposizione di Gianfranco e la visione di monete bellissime, posso dire di aver potuto allargare i miei "confini" numismatici. Grazie mille a tutti. Sergio1 punto
-
1 punto
-
Potrebbe essere un quarto di carlini di Ferdinando I d'Aragona... https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-FIAR/10 Oppure una cinquina di Ferdinando II d'Aragona... https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-FEIIAR/21 punto
-
1 punto
-
1 punto
-
1 punto
-
Anche ieri è stata un'interessante serata, Gianfranco ha da prima dato dei cenni geografici, storici ed economici di questa regione e poi è passato alle zecche e monete. Sono rimasto sbalordito su quante zecche erano attive nel periodo ma più ancora sulle moltitudine di contromarche, più di 850 tipi (si è potuto consultare il libro "Greek Imperial Countermarks" di C.J. Howgego del 1985), utilizzate su queste monete, contromarche che ancora non se ne conosce lo scopo reale: se per validare monete molto consunte, validare monete di imperatori precedenti o riassegnare alla moneta un nuovo valore. Si sono viste molte monete, alcune di queste con le più svariate contromarche. Ringraziamo Gianfranco e tutte le persone che hanno assistito all'incontro. P.s. Per la serie non si finisce mai di imparare ieri sera ho appreso perchè la sigla del rame è Cu1 punto
-
inserisco un piccolo contributo 14°Cavalleggeri Alessandria Cavalleggeri di Lodi Cavalleggeri Nizza Cavalleggeri di Catania Lancieri di Milano1 punto
-
Personalmente non ne capisco di monete €uro, noto solamente che l'usura avrà sicuramente contribuito, ma la mancanza è quasi netta, come se fosse stata asportata. Essendo del 2007, come da titolo, è con questa tipologia di mappa: Volendo escludere il falso, anche se non abbiamo ancora i ponderali e l'altra faccia, ma potrebbe esserlo, o è un'occlusione parziale di conio, o è un'occlusione parziale di conio1 punto
-
1 punto
-
Bella moneta, come sempre ho approfittato del tuo consueto excursus storico per dare una ripassata alla storia del periodo 😆1 punto
-
Buongiorno ieri mi è arrivata questa raccomandata. Sopra ci sta una piccola raccolta di francobolli. Chi ha detto che non si usano più?😀 ( Non ho resistito , dovevo farvela vedere )1 punto
-
Confermo, è un 2 cavalli di Filippo II di Spagna per il Regno di Napoli, sotto al collo del Re c'è la sigla GR del mastro di zecca Germano Ravaschieri...1 punto
-
Salve a tutti, per completezza posto fronte/retro anche dei tagli minori e, per precisione, correggo quanto affermato nel mio post precedente dove dicevo che il progetto di una società senza valuta non era stato intrapreso: al contrario! Inizialmente i khmer rossi fecero stampare in Cina questa serie di banconote con l'intenzione di sostituire i vecchi riel con i nuovi ma, in seguito, alla fine del 1975, la direzione del partito comunista di Kampuchea optò per non emettere alcuna valuta e abolire persino i commerci. Manca ancora il 100 riels, non appena lo comprerò posterò le immagini. P.S. Ultimamente, i prezzi di questa "non-emissione" sono saliti un po'. Come ho detto, anni fa acquistai i valori da 0.1 e 1 riel a 2,50€ cad. Ora credo che si aggirino sui 5/7€. Altra osservazione: è davvero difficile trovare queste tipologie in perfetto FDS, i biglietti sono quasi tutti in qualche modo imperfetti. La Cambogia è un paese molto umido...1 punto
-
Buonasera,moneta abbastanza consunta ma secondo me è questo Dam Mughal del sovrano Jalal al-Din Muhammad Akbar (1556-1605) zecca di Narnaul https://www.zeno.ru/showphoto.php?photo=568621 punto
-
Buonasera, manca la foto.. Ma dal titolo direi che vale 2 euro. O meglio, li valeva: perché se forata è stata manomessa e in teoria andrebbe consegnata per il ritiro dalla circolazione.1 punto
-
Da Nisibis nella Mesopotamia, un esemplare in AE al nome di Filippo I, con al diritto suo busto laureato e corazzato ed al rovescio statua di Tyche seduta, entro tempio tetrastilo . Sarà a giorni, il 7 Marzo, in vendita Pandora Num. 15 al n. 296 .1 punto
-
Ciao a tutti. Nel novero dei miei interessi numismatici rientra sempre la Britannia, la monetazione collegata a questa area, la zecca di Londinium e la produzione londinese a titolo di Costantino e la sua discendenza. Pertanto continuo a monitorare le offerte del mercato collegate a questi temi. Relativamente comuni sono le SOL INVICTO, i GENIO POPVLI ROMANI e le BEATA TRANQVILITAS anche se tra queste, per il collezionista più attento, vi sono esemplari più comuni e varianti più rare. Spesso raggiungono comunque valutazioni discrete, nonostante una certa disponibilità per i tipi più comuni, probabilmente per un buon interesse da parte dei collezionisti anglosassoni. Oggi ho aggiunto al vassoio dedicato il segunte esemplare, acquistato da venditore professionale inglese. CONSTANTINVS PF AVG, busto corazzato e laurato rivolto a destra / CONCORD MILIT, Concordia stante verso sinistra, reggente due stendardi. Stella in campo destro, PLN in essergo. 23 mm, 4.72 g. RIC VI 195. Il venditore la attribuisce al 310-312 d.C., il Clooke Toone all'anno seguente ovvero al 311-312. Sempre lo stesso testo la segnala come "Comune" ( per la tipologia è nettamente la serie più rappresentata con 31 esemplari presenti negli hoard di riferimento ) anzichè "Scarce" come segnalata dal venditore professionista (che probabilmente si sarà affidato al rating del RIC con le consuete incongruenze). Dalla sensazione personale posso dire che in considerazione della qualità di conservazione (che mi pare discreta) mi ritengo abbastanza soddisfatto: è un tipo che passa talvolta sul mercato ma non con una frequenza alta. Il C-T la attribuisce alla terza riduzione di Londra a 72 pezzi/libbra per un peso teorico di 4.48 g impostati su tondelli di 21-22 mm di diametro per cui i dati fisici sono perfettamente compatibili. Si tratta di una emissione prodotta nel periodo immediatamente precedente la discesa in Italia di Costantino, in veste di Augusto delle Gallie e dell'Hispania, contro Massenzio. Guidava un esercito costituito da 90.000 fanti e 8.000 cavalieri provenienti da truppe barbare sconfitte, Germani, popolazioni celtiche e britanniche. Mi piace pensare che il messaggio della moneta fosse indirizzato proprio a queste ultime milizie: le truppe britanniche e quelle galliche costituirono lo "zoccolo duro" dell'esercito costantiniano. Se non erro a conferma del fatto che il messaggio fosse destinato a quelle milizie che lo appoggiarono all'inizio della sua carriera dopo la morte del padre Costanzo Cloro va segnalato il fatto che le CONCORD MILIT sono state emesse solo a Londinium: probabilmente un suo omaggio ai fedeli soldati romano-britannici. Ciao Illyricum1 punto
-
Classical Numismatic Group > Electronic Auction 582 Auction date: 5 March 2025 Lot number: 23 Price realized: This lot is for sale in an upcoming auction Lot description: BRUTTIUM, The Brettii. Circa 211-208 BC. Æ Unit – Drachm (22.5mm, 7.34 g, 9h). Second Punic War issue. Thunderbolt group. Laureate head of Zeus right; thunderbolt to left / Warrior, nude but for helmet, advancing right, holding shield and spear; torch below shield. Scheu, Bronze 43; HN Italy 1988. Brown surfaces, area of weak strike, a little off center, areas of light roughness. Good VF. Estimate: 150 USD1 punto
-
1 punto
-
La Capitale europea della Cultura 2025 proporrà migliaia di iniziative, concerti, teatro, cinema, danza e incontri, un programma in costante aggiornamento disponibile al link https://www.go2025.eu/, articolato fra il programma ufficiale, gestito dall’Ente pubblico sloveno (Javni zavod) GO! 2025, i progetti SPF sostenuti da GECT GO, il programma GO! 2025&Friends e gli altri progetti finanziati dalla Regione Friuli Venezia Giulia, e non ultimi gli eventi dei due comuni, Gorizia e Nova Gorica. Il cartellone della Capitale europea della Cultura 2025 coinvolgerà una vasta parte del territorio contermine in Friuli Venezia Giulia e Slovenia: sarà una sorta di estensione #borderless della Capitale della Cultura, con l’obiettivo di coinvolgere l’intera regione e buona parte della Slovenia, per far conoscere e amare dai turisti quest’area ben oltre il 2025. Un comprensorio che esprime duemila anni di storia, una vera e propria “macchina del tempo” che porta a incrociare splendidi siti storici di ogni epoca attraversando e riattraversando il confine: dalle influenze celtiche alle vestigia dell’età romana nello splendido sito di Aquileia, patrimonio UNESCO. E ancora le tracce del passaggio di Unni, Turchi, Longobardi, fino all’età del Patriarcato, la Repubblica di Venezia, l’Impero austroungarico. Quindi i drammatici fatti della Grande Guerra, del secondo conflitto mondiale e della Guerra fredda: di ogni accadimento sono impresse tracce profonde in questa terra di confine.1 punto
-
Serie di gettoni “Albergo Aurora-Fiesole” La serie è composta da sei valori da 10 Cent. a 5 Lire in ottone (10 Cent.), rame (20 Cent.) e nichel (tutti i valori in Lire). I gettoni sono schedati da Paolo Pitotto che attribuisce la faccia con il valore al rovescio, mentre il dritto comune riporta su tre righe il nome dell’albergo e la località. La nota delle schede riporta che l’albergo costruito a fine ‘800 ha ospitato la regina Vittoria d’Inghilterra, la regina d’Olanda, Margherita di Savoia, re Leopoldo del Belgio e numerosi personaggi illustri. apollonia1 punto
-
1 punto
-
1 Shilling 1,0 g, 25 mm 3 Shillings 1,7 g, 30 mm 5 Shillings Ferro rivestito di stagno: 1,2 g, 30x20 mm apollonia1 punto
-
2 Pence Ferro rivestito di stagno: 1,1 g, 25 mm 3 Pence Ferro rivestito di stagno: 1,4 g, 30 mm 6 Pence Ferro rivestito di stagno: 1,9 g, 35 mm (segue)1 punto
-
Serie di gettoni della Royal Arsenal Co-operative Society (RACS) La società era una era una cooperativa di consumatori con sede nel Sud-Est di Londra che prendeva il nome dalla fabbrica di munizioni reali (Royal Arsenal) di Woolwich. Fondata inizialmente nel 1868 come Royal Arsenal Supply Association da venti lavoratori del Royal Arsenal, la società si ribattezzò Royal Arsenal Co-operative Society nel 1872. Nel secolo successivo, le attività della società si estesero dalla vendita al dettaglio di generi alimentari a una vasta gamma di attività commerciali, sociali e politiche. Circa nel 1975, al suo apice, la società aveva punti vendita in gran parte del Sud di Londra e in parti dell'Hampshire, Berkshire, Kent, Surrey e Sussex. I soci erano 500.000 e le vendite superavano i 60 milioni di sterline. Nel 1985 si è fusa con la Co-operative Wholesale Society nazionale. Da https://www.royal-arsenal-history.com/royal-arsenal-co-operative-society-racs.html La società ha emesso un gran numero di gettoni in ferro rivestito di stagno e dal rovescio speculare incuso, di controvalore 1/2, 1, 2, 3, 6 (in penny); 1, 2, 3, 5 (in shilling) e 1, 2 (in pound), con più di un tipo per alcuni di essi. Più di dieci anni fa ho acquistato da un ebayer del Regno Unito i gettoni che presento. Il primo è quello da 1 penny che è schedato da Paolo Pitotto. 1 penny Ferro rivestito di stagno: 1,1 g, 25 mm (segue)1 punto
-
Informazioni sull’attività dei prigionieri nel campo di concentramento di Genova e altro si possono trovare nella discussione Approfitto per rettificare le letture della sigla in corsivo sul dritto dei gettoni, precisamente la mia al post # 17 di cui sopra (G maiuscola seguita da d e b minuscole) e quella al post # 33 (sigla in corsivo “Edg”). La sigla riportata nelle schede di Paolo Pitotto è Edb: penso che di lui ci si possa fidare! Purtroppo non si trova nelle sue note il termine per esteso che viene così abbreviato e restiamo ancora nel campo delle ipotesi. apollonia1 punto
-
1 punto
-
1 punto
-
1 punto
-
1 punto
-
Agli inizi del XX sec. gli Stabilimenti di Dalmine (BG) erano gli esclusivi produttori in Italia di tubi di ferro e di acciaio senza saldatura fabbricati col procedimento Mannesmann. Dalmine fu anche la sede della società cooperativa "Consumo addetti stabilimenti Dalmine” costituita per atto in data 18 novembre 1918, a nome della quale fu emessa una serie di gettoni di valore da 50 centesimi a 10 lire ad uso degli addetti allo stabilimento locale. Il gettone da 50 cent. è rarissimo. L’esemplare schedato da Paolo Pitotto è di ottone mentre il mio proveniente da un’asta della Repubblica Ceca è di rame. Anche i gettoni da 1 lira e 2 lire sono di rame, mentre quelli da 5 e da 10 lire sono di nichel. apollonia1 punto
-
Vi riporto i lotti: Ci sono dei “mule” tipo Costantino /rovescio Fel temp, Costantino con rovesci di Licinio. E anche molti esemplari del “Smederova Hoard”… Esemplari moderni che una volta smezzati finiranno magari sul mercato pertanto risulta ancora più utile dargli visibilità ed… avere buona memoria visiva. Saluti Illyricum1 punto
-
Buonasera. Questa come si potrebbe classificare a vostro parere?1 punto
Questa classifica è impostata su Roma/GMT+02:00
Lamoneta.it
La più grande comunità online di numismatica e monete. Studiosi, collezionisti e semplici appassionati si scambiano informazioni e consigli sul fantastico mondo della numismatica.
Il network
Hai bisogno di aiuto?
