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Contenuti più popolari

Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 03/05/25 in tutte le aree

  1. Quelli del Cordusio terra’ un intervento/ iniziativa a favore dei giovani numismatici denominata “ Un libro di numismatica per i giovani “ il 29 marzo 2025, sabato, ore 14.30 nell’ambito del programma culturale del convegno Collexpo25 a Pistoia, a breve anche le specifiche dell’iniziativa. Allego anche il programma completo della parte culturale con relatori importanti e realtà Associative della nostra numismatica di rilievo.
    3 punti
  2. Cosa sarà “ Un libro di numismatica per i giovani “ ? Innanzitutto ripercorrerò nell’intervento la storia, le tappe, le iniziative e le mission del Gruppo Numismatico Quelli del Cordusio, poi faremo partire l’iniziativa che si tratta di donare un segno culturale come e’ un libro numismatico ai giovani presenti entro i 26 anni di età. Saranno libri divulgativi vari e di riferimento per chi approccia ma anche per chi conosce già la numismatica. Sui libri e quali libri che saranno donati quel giorno ai giovani presenti mi soffermerò più avanti.
    3 punti
  3. AE 4 con SPES REIPVBLICE di Costanzo II (credo che la testa sia diademata) e officina terza di Roma probabilmente (R stella T). Arka # slow numismatics
    2 punti
  4. Buonasera a tutti,ho fatto un paio di foto al volo,peso 4,17 grammi, diametro 22,11 millimetri... Nella E di REGNI e HIER manca l' astina centrale... Nella partizione del Portogallo i 3 gigli in alto sono separati dagli altri da una linea orizzontale... Particolare del sottocorona rigato...
    2 punti
  5. Sarò presente per il Gruppo Numismatico Quelli del Cordusio con un intervento/ iniziativa a favore dei giovani numismatici denominata “ Un libro di numismatica per i giovani “ il 29 marzo 2025, sabato, ore 14.30 nell’ambito del programma culturale del convegno Collexpo25 a Pistoia, a breve anche le specifiche dell’iniziativa.
    2 punti
  6. Se mi sarà permesso di illustrare man mano l’iniziativa anche qui sarà un piacere… Cosa sarà “ Un libro di numismatica per i giovani “ ? Innanzitutto ripercorrerò nell’intervento la storia, le tappe, le iniziative e le mission del Gruppo Numismatico Quelli del Cordusio, poi faremo partire l’iniziativa che si tratta di donare un segno culturale come e’ un libro numismatico ai giovani presenti entro i 26 anni di età. Saranno libri divulgativi vari e di riferimento per chi approccia ma anche per chi conosce già la numismatica. Sui libri e quali libri che saranno donati quel giorno ai giovani presenti mi soffermerò più avanti.
    2 punti
  7. Incominciamo con la locandina dell’iniziativa di Quelli del Cordusio all’interno dell’intervento “ Un libro di numismatica per i giovani “ che ci terrà’ a Pistoia in Collexpo 25 del 29 marzo 2025. A breve i dettagli del contest.
    2 punti
  8. Ecco i miei ultimi acquisti al mercatino domenicale (che ho avuto tempo solo stasera di fotografare😄) Ma eccoci qua Due monetine per 50 cent in totale: Un 50 reichpfennig 1935 A che mi mancava ancora E questo bel centesimo di Vittorio Emanuele mi ha permesso di migliorare l'esemplare in collezione che già era gradevole ma per 25 cent non potevo lasciarlo lì Approfitto intanto (come promesso a @nikita_) per aggiungere anche la monetina nepalese (2 paisa 1935) scovata a Veronafil per 50 cent e protagonista del quiz
    2 punti
  9. nel 2025 la Germania dedica il suo 2 euro commemorativo proprio alla SAAR Sulla faccia nazionale si trova una rappresentazione simbolica dell’ansa della Saar, uno degli scorci più suggestivi lungo il corso del fiume che attraversa la regione e che si snoda fra boscose colline punteggiate da piccoli centri abitati. Il nome SAARLAND, la lettera D che identifica il paese emittente e la data completano questi 2 euro di Germania 2025 disegnati dall’arista Carsten Wolff (iniziale W).
    2 punti
  10. Salve,dovrebbe essere un trachy bizantino di Giovanni II con busto del Cristo Pantocratore https://www.acsearch.info/search.html?id=8910934
    2 punti
  11. “Viaggio nel Sacro”: la mostra sui ritrovamenti archeologici della TAV Napoli-Bari dal 28 febbraio Fonte: https://www.archaeoreporter.com/it/2025/02/22/viaggio-nel-sacro-la-mostra-sui-ritrovamenti-archeologici-della-tav-napoli-bari-dal-28-febbraio/ Gli scavi archeologici al santuario di Ponte, lungo i lavori RFI della linea AV Napoli-Bari Un’esposizione per valorizzare le scoperte lungo il tracciato ferroviario Le scoperte archeologiche lungo il tracciato della nuova linea ferroviaria Napoli-Bari sono al centro della mostra “Viaggio nel Sacro”, che verrà inaugurata il 28 febbraio 2025 alla Sala Paleontologica del Centro Operativo di Benevento della Soprintendenza. L’iniziativa, curata dalla Soprintendenza ABAP per le province di Caserta e Benevento, rappresenta un primo passo di un percorso più ampio, e più che auspicato, di valorizzazione e studio dei rinvenimenti archeologici emersi grazie agli scavi condotti in collaborazione con Rete Ferroviaria Italiana (RFI), che finora sono praticamente sconosciuti al pubblico. La mostra si concentra in particolare sul santuario ellenistico-romano di Ponte, uno dei siti più rilevanti scoperti nel corso dei lavori. Situato in un’area di transito fondamentale nell’antichità, il santuario ha restituito un ricco repertorio di materiali votivi che offrono nuove prospettive sulla religiosità e i culti praticati nel territorio campano. Le scoperte archeologiche lungo la linea Napoli-Bari I ritrovamenti effettuati lungo il percorso dell’alta velocità coprono migliaia di anni di storia, dalla preistoria all’epoca romana. Tra i siti più importanti, resi noti negli scorsi giorni ma come risultato di lunghe campagne di scavo, figurano: Acerra, località Gaudello: un villaggio dell’età del Rame, con capanne, sepolture e manufatti perfettamente conservati. Maddaloni: un tratto originale della via Appia, con basolati ancora in situ e una necropoli con sepolture a fossa e a cappuccina. Ponte: il santuario ellenistico-romano, protagonista della mostra, con materiali votivi e strutture sacre. Solopaca: una villa romana destinata alla produzione di vino e olio, segno di un’economia agricola ben strutturata nell’antichità. Come spesso accade, questi ritrovamenti emergono nel contesto dei lavori per l’Alta Velocità Ferroviaria, che di fatto rappresentano il più grande scavo archeologico d’Italia, con migliaia di siti intercettati lungo il percorso. Tuttavia come dicevamo, la loro comunicazione al pubblico, e in fondo anche agli studiosi, è spesso limitata. Questi risultati straordinari meritano quindi una maggiore condivisione e partecipazione, affinché l’archeologia preventiva sia percepita non come un ostacolo ai lavori, ma come un’opportunità per conoscere meglio il territorio. Un equilibrio tra tutela e sviluppo Il Soprintendente Mariano Nuzzo ha sottolineato come queste scoperte abbiano colmato importanti lacune cronologiche nella storia del territorio campano. “La collaborazione tra le Soprintendenze e il Gruppo FS ha creato una ‘buona pratica’ di equilibrio tra conservazione e innovazione”, ha dichiarato. L’evento inaugurale della mostra segna quindi un primo passo per valorizzare un patrimonio sommerso, che ora trova una nuova visibilità grazie a iniziative come questa. Ma molto resta ancora da fare per rendere l’archeologia un elemento centrale del racconto del territorio e della sua storia.
    1 punto
  12. INDAGINE STORICA sulle 20 LIRE 1908 AQUILA SABAUDA Buonasera a tutti. Un plauso alla redazione di Cronaca Numismatica per questo approfondimento, pubblicato in data odierna sul sito della rivista on line. Da leggere con attenzione. saluti.
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  13. La nascita dell’Associazione ANit, Accademia Numismatica Italiana, su CN Cronaca Numismatica, buona lettura ! https://www.cronacanumismatica.com/accademia-numismatica-italiana-sotto-il-segno-del-giano-per-unire-passato-e-futuro/
    1 punto
  14. Salve. La medaglia è stata coniata in Austria nel 1936. I tre simboli ovali sul rovescio sono gli “stemmi” di: 1) Abbazia e/o monastero di Klosterneuburg; 2) Braccio con spada su scudo che indica la giurisdizione, il comando, ecc. (anche “Freyung” è un antico simbolo giuridico per il diritto di organizzare fiere (consiste in un braccio con spada e scudo)); 3) Klosternburg (città di). Rame: 7,63 g, 30x25,5 mm D/ Profilo di San Leopoldo HARTIG/HL. LEOPOLD/1136 Incisore: Arnold Hartig R/ Mitra e pastorale incrociati sotto tre “stemmi” ovali, con legenda 1136/WEIHE DER STIFTSKIRCHE/1936/KLOSTERNEUBURG (1136/CONSACRAZIONE DELLA CHIESA UNIVERSITARIA/1936/KLOSTERNEUBURG) Contorno liscio apollonia
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  15. Perfetto grazie mille, ora memorizzo anche il forum
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  16. Ottime prospettive. Quest'anno si è aperto con raffica si eventi sulla monetazione classica. Il tesoretto è famoso, sono curioso del contributo che apporterà il prof. Cavagna.
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  17. Tranquillo, complimenti per il tuo traguardo !
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  18. certo, devo andare allora per esclusione. velare è l'unica parola non anagramma delle altre 4.
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  19. 2 euro commemorativi San Marino Esauriti
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  20. Ad asta conclusa sarebbe interessante conoscere le motivazioni che portarono al dissequestro e alla restituzione del pezzo. Anche perchè, espresso il fatto in questi termini, non è facile capire (almeno per me) come mai allora il pezzo venne dissequestrato. M.
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  21. Fanno schifo 🤢
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  22. Siamo caduti troppo in basso! Solo cartone e niente design!
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  23. Secondo me perché sono brutte e sembrano dei gadgets, parere mio personale.
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  24. Dipende da quanto lo paghi. Dovrebbe aver subito una brutta pulizia, i graffi al retro. Però non è male almeno in foto e la doppia battitura (sotto tutta la data) è interessante, per me. Vedendolo bene credo sia stato ribattuto su altro tondello già coniato.
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  25. Ad onor del vero debbo precisare che la moneta sequestrata venne poi restituita a colui che la possedeva, malgrado fosse inconfutabile che si trattava di un esemplare con rigatura stretta...Mi sento di affermare che non esiste un quarto pezzo a rigatura stretta e che, allo stato, la vendita in asta dell'esemplare in esame è LEGITTIMA
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  26. Credo che si possa solo dopo un avanzamento di contenuti postati nel Forum.
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  27. Madooo che pirla... Ho confuso numismad con Artemide.... certo che sono diversi! Scusami
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  28. nessuna,polemica anche io compro alle aste e il ragionamento era riferito a me stesso.per fortuna ho avuto solo due brutte sorprese,una estera e per la difficoltà di contestazione ho fatto buon viso a cattivo gioco,e una nostrana su un suberato non dichiarato sicuramente in buona fede.ho fatto presente sollecitando maggiore attenzione e sono stato rassicurato.mi sono iscritto non per cercare polemiche e mi fa piacere di averti dato l assist per esplicare il tuo pensiero che è anche il mio.saluti nino
    1 punto
  29. Pòta me spiàss. Opiniuone basata su? che magari hai un'esperienza differente dalla mia... Io ci ebbi a che fare per motivi di ricerca e... tanta roba.
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  30. Ciao @azaad, non sono moderatore quindi non riesco Tempo fa (gennaio 2023) è uscito questo in asta 6,16g Come mai la tua curiosità sul peso che supera o meno i 6g?
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  31. Tornerà in vendita il 9 maggio alle 11
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  32. 1 punto
  33. Buongiorno, oggi inserisco la 4° serie Emissione del francobollo tipo della serie "Imperiale" filigrana Corona , soprastampati £.1,20 sucent.20 rosa e £.2 su 0,25 cent. verde emessi il 2 Maggio 1945 inoltre inserisco didascalia del catalogo Sassone per quanto riguarsa il £.2 su cent. 0,25 recante soprastampa rosso bruno (Sassone 525A) varietà molto rara, di cui non dispondo originale inoltre inserisco anche didascalia del catalogo Sassone per quanto riguarsa il £.2 su cent. 0,25 FALSO D'EPOCA ( francobollo autentico e soprasrtampa falsa) il comunemente chiamato "FALSO DI AMANTEA" chre venne realizzato dal famoso falsario Francesco Percivalle che realizzò anche i famosi falsi di Buenos Ayres i 100 lire Democratica di questo francobollo poi inserirò un documento. alcuni esempi di Storia postale
    1 punto
  34. Grazie infinite top
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  35. Mi scuserete se ripropongo le foto del mio Sebeto 60 grana 1748. Ho notato che sono scure, allora ho pensato di postarne due più fedeli all'originale. Approfitto della circostanza per rilevare che le sigle M-M, presenti al dritto, ai lati dello stemma, non sono seguite dal punto. Variante, credo, alquanto rara. Ringrazio e chiedo scusa per il disturbo. Saluti.
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  36. Io la ho vista disponibile per qualche minuto e poi l'ho vista esaurita. Non ho controllato il numero di persone prima di me, ma sono entrato presto.
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  37. Salve. Il 13 gennaio 1935, con un plebiscito, i cittadini della regione della Saar, storicamente tedesca, votarono, a schiacciante maggioranza, per la riunificazione con la Germania. Il perché la regione della Saar non fosse allora unita alla Germania va ricercata nel Trattato di pace di Versailles, con il quale si diede un nuovo ordine all’Europa a seguito della Prima guerra mondiale. La Saar, regione dal sottosuolo ricco al confine tra Francia e Germania, fu tolta dal Trattato di Versailles alla Germania e fu posta sotto il controllo della Società delle Nazioni per 15 anni; la Francia avrebbe potuto, in quegli anni, sfruttare le miniere della Regione. Alla scadenza di questo periodo, era già previsto che dovessero essere gli abitanti della Saar a decidere il loro destino. Il plebiscito si tenne il 13 gennaio 1935, e tutti gli abitanti della Saar con più di venti anni, senza distinzione di sesso furono chiamati alle urne per scegliere tra tre opzioni: riunificarsi alla Germania; unirsi alla Francia; restare sotto il controllo della Società delle Nazioni. Il voto, macchiato dalle violenze naziste volte a favorire l’unione con la Germania, diede comunque un responso chiarissimo: oltre il 90% dei votanti si espresse a favore della riunificazione della Germania, poco meno dell’8% per il mantenimento della regione sotto il controllo della Società delle Nazioni, e soltanto meno dello 0,5% votò per l’annessione alla Francia. A seguito di questo plebiscito, il 1° marzo 1935, la Saar tornò sotto il pieno controllo della Germania. Da https://www.policlic.it/accadde-oggi-13-gennaio-1935-con-un-plebiscito-la-saar-si-unisce-alla-germania/ Bronzo: 22,23 g, 35 mm D/ DEUTSCH DIE SAAR IMMERDAR (LA SAAR È TEDESCA PER SEMPRE). Marcata F.R. in esergo R/ VOLKSABSTIMMUNG IM SAARGEBIET • 13.1.1935 •cartina della SAAR (REFERENDUM NELLA REGIONE DELLA SAAR 13.1.1935) Contorno liscio con scritta in rilievo BAYER.HAUPTMÜNZAMT (BAVIERA. UFFICIO PRINCIPALE DELLA ZECCA) Il dritto della medaglia raffigura un operaio come rappresentante del proletariato, cioè delle classi sociali costituite da operai, salariati e lavoratori che, sotto il capitalismo, devono vendere la propria manodopera per guadagnarsi da vivere non avendo altra ricchezza che la prole (i figli). Sul rovescio si trova la cartina della SAAR, la regione mineraria tedesca così chiamata dal fiume Saar che durante i primi mesi della seconda Guerra mondiale fu in buona parte evacuata, costituendo essa territorio di nessuno tra la linea Maginot e il Westwall, e dopo il plebiscito ritornò a far parte integrante della Germania. apollonia
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  38. Quelli del Cordusio sarà presente con un intervento e con una iniziativa a favore dei giovani numismatici sotto il segno del libro come strumento di conoscenza ; piano piano sveleremo anche qui l’operatività di questo service a favore della divulgazione della numismatica.
    1 punto
  39. Che meraviglie ragazzi.. abbiamo intere pinacoteche e musei nei nostri album, ... questo meraviglioso hobby copre l' intero scibile umano, ogni volta mi sorprende e mi porta in introspezioni che non avrei mai immaginato. (Citazione: PostOffice) Se la trovate scritta altrove sappiate che me l' hanno copiata. 🧐 .. ostrega. !
    1 punto
  40. @Antonino1951 Ho unito le due discussioni che avevi aperto. Potendo visionare dritto e rovescio insieme dovrebbe trattarsi del tipo Spahr 13 , MIR 272, R5. Moneta da far visionare in mano. Sono monete di rarità estrema, anche se dalla foto io mi ritengo moderatamente ottimista sull'autenticità.
    1 punto
  41. All’inizio del 1966 si creò in Italia una situazione alquanto insolita che provocò una serie di problemi dal punto di vista della circolazione monetaria. Ci si trovò infatti improvvisamente dinanzi ad una inaspettata mancanza del nominale dal valore di 500 lire. Come si arrivò a questa situazione? Un anno prima era stata messa fuori corso la banconota da 500 lire, il biglietto di stato di pari valore che si stava approntando per sostituirla venne introdotto soltanto nel settembre del 1966. Gli unici tagli da 500 lire circolanti erano le monete d’argento (le famose Caravelle). In quegli anni però il valore dell’argento in essa contenuto superò il valore nominale della stessa moneta, il che comportò una pesante tesaurizzazione di essa. Senza più banconote e con pochissime monete da 500 circolanti, presero l’iniziativa alcune banche, che per risolvere il problema emisero assegni circolari da 500 lire. Questi assegni in quei pochi mesi circolarono come se fossero reali banconote. Ci furono rari casi anche di assegni da 1000 lire. Le date su questi assegni vanno dal giugno al settembre 1966, un arco temporale davvero ristretto, il che li rende attualmente particolarmente rari da reperire, non essendosi trattato di un fenomeno continuativo nel tempo. In foto tre assegni a taglio fisso da 500 lire emessi rispettivamente da: •Credito Italiano il 26 luglio 1966 •Banca Popolare di Cesena il 5 agosto 1966 •Istituto centrale delle banche popolari italiane il 12 agosto 1966. FONTE -La Cartamoneta Italiana, Gavello, 1996 Da Catalogo Gavello questi biglietti sono considerati tutti rari in egual misura, tutti R2. Nel corso degli anni ne sono usciti alcuni esemplari dunque ad oggi ci sono banche che risultano più rare rispetto ad altre. Personalmente alcuni biglietti li ritengo ben più di R2.
    1 punto
  42. Un tedesco per la Zecca L'idea di trovare un incisore europeo di valore (uno bravo ) per la Zecca di Philadelphia, nacque probabilmente in contemporanea con la zecca stessa. Coloro che si erano succeduti alla direzione nei primi anni di attività, erano consapevoli che gli incisori americani non potevano competere con gli europei, e le stesse maestranze addette alla produzione non avevano l'esperienza necessaria per produrre monete di qualità. Ci vollero però anni prima che il desiderio diventasse realtà, e la realtà aveva il nome di Johann Matthias Reich, un immigrato tedesco nato a Furth, in Baviera, nel 1768, e trasferitosi in America nel 1800. Reich, che al suo arrivo negli Stati Uniti aveva anglicizzato il suo nome in John, aveva appreso il mestiere dal padre, anch'egli incisore. Già nel 1801, appena un anno dopo essersi trasferito, alcuni suoi lavori erano stati notati da Thomas Jefferson, che lo aveva raccomandato per un impiego alla Zecca. Impiego che però non fu a tempo pieno, ma solo per piccoli lavori, tanto che pochi anni dopo, disilluso, stava pensando di tornarsene in Europa. Ma nel gennaio 1806 la Zecca vide la nomina del suo quarto Direttore, Robert Patterson, che intuì le sue qualità, e nel 1807 lo nominò Second Engraver (il primo era sempre Robert Scot, che mantenne la carica fino alla morte, nel 1823), col compito di ridisegnare la gran parte delle monete in circolazione. Al dritto di tutte queste monete, compare una properosa Lady Liberty nella quale qualche critico, probabilmente non senza ragione, credette di riconoscere l'amante dell'artista. Nelle half eagles, le prime monete d'oro coniate con questo disegno nel 1807, Lady Liberty, volta a sinistra, indossa un cappello frigio con l'iscrizione LIBERTY sulla fascia. Nel giro 13 stelle, 7 a sinistra e 6 a destra, in basso la data. (foto da Heritage Auctions) Ma, inaspettatamente, il berretto indossato da Lady Liberty, che nelle intenzioni di Reich voleva rappresentare un cappello frigio, simbolo di libertà (Liberty Cap), fu invece interpretato in un modo che scandalizzò molti. Si disse, anche qui non senza qualche ragione, che un cappello come quello lo si poteva vedere su alcuni fregi e bassorilievi funerari dell'antica Roma, tra la fine della Repubblica e l'inizio dell'Impero, ed era un oggetto donato ai liberti, gli schiavi liberati dal loro stesso padrone.... naturalmente, nessuno poteva concepire gli Stati Uniti come una nazione di schiavi a cui gli inglesi avevano graziosamente concesso l'indipendenza. Dovette intervenire il presidente Jefferson in persona, che nonostante le mille incombenze legate al suo ruolo, e i suoi ancor più numerosi interessi, trovava anche il tempo di occuparsi di tutte le questioni riguardanti la Zecca e le monete, per spiegare che quello non era affatto un berretto da schiavo, bensì un cappello alla moda. Più precisamente, un mob cap, un cappello tondo e morbido, solitamente di lino o di una sorta di garza, con dei volant decorativi intorno al bordo, spesso ornato di pizzo o nastro. Molte donne usavano portarlo, soprattutto in casa, per tenere raccolti i capelli. Tra esse, Jefferson citò Martha Washington, la prima First Lady d'America, della quale in effetti esiste più di un ritratto con indosso questo copricapo... e a quel punto, nessuno poté obiettare più nulla Continua...
    1 punto
  43. Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy emette il 24 febbraio 2025 un francobollo celebrativo della Battaglia di Pavia, nel V centenario. Caratteristiche del francobollo La vignetta riproduce un particolare di uno degli arazzi della Battaglia di Pavia, capolavori della produzione tessile fiamminga del Cinquecento, realizzati tra il 1528 e il 1531 a Bruxelles dagli arazzieri Willem e Jan Dermoyen su cartoni del pittore Bernard van Orley e conservati presso il Museo e Real Bosco di Capodimonte di Napoli, su cui si staglia il logo del 500° anniversario della storica battaglia, evento di grande importanza per l’Europa del XVI secolo. Completano il francobollo la scritta “ITALIA” e l’indicazione tariffaria “B”. Tiratura: duecentomila quattro esemplari. Indicazione tariffaria: B. Bozzetto: cura di Univers Srls di Pavia e ottimizzato dal Centro Filatelico dell’Officina Carte Valori e Produzioni Tradizionali dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A.. Il francobollo è stampato dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A., in rotocalcografia; colori: quadricromia; carta: bianca, patinata neutra, autoadesiva, con imbiancante ottico; grammatura: 90 g/mq; supporto: carta bianca, Kraft mono-siliconata da 80 g/mq; adesivo: tipo acrilico ad acqua, distribuito in quantità di 20 g/mq (secco); formato carta: 48 x 40 mm.; formato stampa: 44 x 36 mm.; formato tracciatura: 54 x 47 mm.; dentellatura: 9, effettuata con fustellatura; Caratteristiche del foglio: Il foglio contiene ventotto esemplari. Sulla cimosa è riprodotto il logo MIMIT monocromatico. Nota: L’Arazzo della Battaglia di Pavia è riprodotto per gentile concessione del Museo e Real Bosco di Capodimonte di Napoli.
    1 punto
  44. Su Rainews la nascita di ANit, Accademia Numismatica Italiana https://www.rainews.it/tgr/lazio/articoli/2025/02/la-nuova-accademia-numismatica-italiana-guarda-allo-studio-ed-alla-divulgazione-871223b6-dfaa-4ba0-81c6-2d52e45f94e0.html
    1 punto
  45. Ci sarebbe parecchio da scrivere su questi quarti, c'è ancora molta confusione in tante tipologie sabaude e siccome non si approfondisce più come si faceva una volta su questo forum mi sembra opportuno dare qualche chiarimento in più per chi avrà voglia di leggere e, se vuole, discutere della cosa... Partiamo con la prima cosa: le monete di Piemonte e quelle di Savoia avevano valori diversi, ma qui non mi risulta, da ciò che si trova indicato sulle ordinanze venivano prescritti tutte e due a 256 pezzi al marco e ad un titolo di denari 0.10. I quarti del primo tipo, chiamati di Piemonte, vennero coniati nelle zecche di qua delle Alpi, gli esemplari trovati sino ad oggi risultano con data 1581 a Nizza Vercelli e Torino, mentre con data 1583 solo Torino. Risultano dai rendiconti di zecca anche altre coniazioni in anni successivi, ma sono anacronistiche visto che non sono stati ritrovati esemplari, quindi è possibile che questi conti risultino senza differenze fra "di Piemonte " e "di Savoia " ma solo come quarti di grosso da 7 al Soldo. Quindi passiamo al secondo tipo, di Savoia, questa tipologia viene differenziata fra quelli battuti a Chambéry, con stella, e quelli battuti a Torino, senza stella. Personalmente senza stella io ho visto solo quarti con debolezza di conio in quel punto, mai uno senza stella e senza il dubbio che non fosse un difetto di conio. C'è molta confusione, questo si, ma preferisco suddividere i quarti in quelli di Piemonte, coniati al di qua delle Alpi e quelli di Savoia coniati a Chambéry. Oltretutto non vi sono altre tipologie con le stesse date se non il primo tipo 1581/1583 ed il secondo tipo dal 1585 (io non l'ho ancora visto) al 1594. Qui la mia domanda allora risulta diversa.. I famosi quarti di soldo, quelli con le iniziali CE coronate, non potrebbero essere i famosi quarti "di Savoia " ?? Il titolo era più alto e il valore maggiore, quindi ci starebbe, ad esempio a Gex dal 1584 al 1586 risulta dai rendiconti che vennero battuti marchi 2,310 di quarti da 7 al Soldo, ma gli unici quarti conosciuti di Gex sono quelli con le iniziali coronate! Queste tipologie poi si trovano coniate solamente a Aosta, Chambéry, Gex e Bourg tutte zecche che coniavano moneta "forte" di Savoia. Così si spiegherebbe la differenza fra questi quarti... in un trafiletto del Promis si può leggere che l'Arnaldi, zecchiere a Torino e Chambéry, battè alla metà del 1594 marchi 3,236 di marchi di Piemonte e marchi 8,833 di quarti di Savoia. Quali sarebbero quindi gli uni e quali gli altri?
    1 punto
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